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Full text of "MC microcomputer 181"

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• Kai's Photo Soop 1.0 

• Ready, Set, Go 7.0 per Macintosh 

• I dispositivi di visualizzazione per la VR 

• Firme digitali e User ID per e-mail e Web 

• HTML Dinamico 

• OS/2 e Network Computing 

• ComeOne PC Card MC218 

• Grafica: pensare in tre dimensioni 

• Prodotti multimediali: cultura e attualità 

• Mathematica: le leggi della genetica 


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6 

Indice degli Inserzionisti 

44 

Editoriale di Paolo Nuti 

52 

Posta a cura di Rino Nicotra 

55 

Annuario del Software Didattico 

62 

News a cura dì Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia 

116 

Mac Corner 

di Paolo Cognettì 

125 

Attualità 

56 Kbps: il mercato ha scelto l'X2 di Valter Di Dìo 

128 

Anteprima 

Union Reality UR Gear di Andrea de Prisco 

134 

Archeologia Informatica 

Le macchine meccanografiche per il trattamento deH'informazione 
di Gaetano Di Stasio 

142 

Informatica & Società 

Virus e protezione dei dati certezza tecnica o legale? 
di Manlio Cammarata 

156 

Arte Informatica 

Dialogo con Silvia Bordini di Ida Gerosa 

160 

161 

163 

164 

Informatica & Architettura 

a cura di Paolo Martegani e Riccardo Montenegro 

Architettura in rete 

Realismo o astrazione? di Ruggero Lenci 

In libreria 

Modelli virtuali: omologazione e/o caratterizzazione 
di Riccardo Montenegro 

166 

Altri Tempi 

Premiata l'ATtesa dì Raffaello De Masi 

170 

Playworld di Francesco Carlà 

184 

Intelligiochi 

Storie di vita... artificiale di Corrado Giustozzi 

184 

Avvisi ai Naviganti 

Spuntini in rete di Raffaello De Masi 

186 

Tecnica 

Wmchip C6 180 MHz di Luca Angelelli 

192 

196 

200 

206 

Prove 

Microsoft Works 4.5 di Francesco Petroni 

Logitech FreeScan dì Valter Di Dio 

Monolith Geo Millennium di Valter Di Dio 

Nokia Cellular Data Suite dì Andrea de Prisco 

212 

216 

220 

OverView 

Calcomp Ultra Siate di Valter Di Dio 

Micrografx Simply 3D 2 dì Francesco Petroni 

Com One MCI28: ISDN, GSM e Modem in una PCMCIA 
di Enrico M. Ferrari 


4 


MCmicrocomputer n. 181- (numerazione editoriale) 




























224 Modem/Fax Sidin 1456VQE di Alessandro Rette 
228 Plasmon CDR480e di Luca Angelelli 
230 Traxdata CDR 412EL Pro di Luca Angelelli 
232 ViewSonic LCD VPI 400 di Valter Di Dio 
234 Plextor Ultraplex PX-32 TSi di Luca Angelelli 
236 Nokia Multigraph 445X prò di Bruno Rosati 


238 

Digital Imaging 

Kai's Photo Soap di Raffaello De Masi 

244 

ABC 

Signori, accendete i vostri motori di Raffaello De Masi 

250 

Prodotti Multimediali 

Cultura e attualità di Dino Jons 

260 

Computer 8i Video 

News, software multimediale... di Bruno Rosati 

268 

Computer & Video 

Speciale VGA 3D: alcune proposte (seconda parte! 
di Massimo Novelli 

274 

Realtà Virtuale 

Confronto fra dispositivi di visualizzazione: impariamo ad usare i parametri 
di caratterizzazione di Gaetano Di Stasio 

278 

Telematica 

Firma digitale, identificazione del mittente, e-mail cifrata di Sergio Pillon 

284 

HTML 

Dynamic HTML (seconda parte) di Giuliano Boschi 

290 

Mathematica 

Le leggi della genetica di Francesco Romani e Alessandro Celli 

296 

Desktop Publishing 

Tutti al ristorante di Mauro Gandmi 

302 

Grafica 

Pensare in tre dimensioni di Francesco Petrom e Aldo Azzari 

308 

Data Base 

Accedere ai database MS QL Server dai prodotti MS di Francesco Petrom 

316 

Workgroup 

MS SQL Server 6.5: il componente RDBMS di MS BackOffice 
(seconda parte) di C Petrom e L. Sandulli 

324 

Client Computing 

Il computer nel frigo di Leo Sorge 

328 

332 

OS/2 

Networking Computing con server affidabili di Giuseppe Casarano 

PD Software - La facoltà di scegliere a cura del Team OS/2 Italia 

336 

346 

Macintosh 

Alla ricerca del massimo risultato di Raffaello De Masi 

PD Software - Qualcosa si muove di Valter Di Dio 

351 

353 

Micromarket - micromeeting - microtrade 

Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci 





ISSN 1123-2714 


febbraio 1998 


5 































Indice Inserii^nisti 


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A.R. COMPUTER SRL Va Emma Perodi 2 - 00168 ROMA 

101 

AASHIMA ITALIA SRL Va dei Pignattan 174 BL 37 

40050 CENTERGROSS FUNO BO 

69 

ACCA Software SRL Via Michelangelo Canoulli 41 

83048 MONTELLA AV 

36 

AIR ONE Via Sardegna 14 00187 ROMA 

295 

ALLESTIMENTI SABATINI SPA Va Bruno Buozzi 25 

40057 C ADRIANO GRANAROLO BO 

99 

ARTEC SRL Via degli Aldobrandeschi 47 00163 ROMA 

171 

CEBIT AUSLAND Deutsche Messe AG Messegetende 

30521 HANNOVER D 

283 

COFAX TELEMATICA SRL V le dei Colli Portuensl 110 A 

00151 ROMA 

105 

COMEX SPA Via G S Bondi 12-Z Bassotte 48100 RAVENNA 

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277 

CREATIVE LABS SRL Strada 4 Edificio A3 20090 ASSAGO MI 

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DATAMATIC SPA Via Agordat 34 - 20127 MILANO 

79 

E.GI.S. Via Tuscolana 261 00181 ROMA 

345 

EDITRICE REFLEX SRL Va di Villa Sevenni 54 00191 ROMA 

107 

ELABORAZIONI GRAFICHE Via G Malagnda 11 

00126 ROMA 

45-75 

EPSON ITALIA SPA Va F.® Casiraghi 427 

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48-49 

ERGO ITALIA SRL Via Dette Nocella 109 00164 ROMA 

57 

F.C.H. SRL Vte Clmarosa 18 57124 LIVORNO 

121-122 

123-124 

FACAL PRODUCTS SRL Va Silicella 84 00169 ROMA 

58-59-60 

61-109 

FINSON SRL Va Cavalcanti 5 -20127 MILANO 

73 

FRAEL ITALIA SRL Via del Roseto 50 

50012 VALLINA-BAGNO A R. FI 

41-42-43 

GEOTEK ITALIA SRL Via Tonno 10 - 35035 MESTRINO PD 

108 

HARPAX SNC Via Fontanella 55 

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267 

215 

211 

81 

7-8-9-10 

11- 14-15 
83 

227 

16-17 

77 

II Cop.-3 
85 

102 

87 

91-103 

67 

93 

95 

243 

178-179 

38-39 

113-115 

28-29 

46-17 

III 

12- 13 
351 
89 

23-25-30-31 

33-35-37 

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Via Giulio Galli 66 CO E - 00123 ROMA 
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INFOTRAIL SRL Via Vincenzo Barbera 2/A - 90144 PALERMO 
INFOWARE SRL Va M BoWetti 27,29 - 00162 ROMA 
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JEPSSEN ITALIA SRL Via Raddusa sn - 94011 AGIRA EN 
LOGIC SRL S.S dei Giovi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI 

LOGITECH ITALIA SRL Centro Direz Colleoni-Pal Andromeda 3 

20041 AGRATE BRIANZA MI 

MAVIAN LABS SRL Via Modena 50 - 00184 ROMA 

MCPERSON SRL Va Fontane 13 - 33170 PORDENONE 

MEDIA DIRECT SRL Viale Asiago 83 A 

36061 BASSANO DEL GRAPPA MI 

MICROLINK SRL Va Seslese 61 - 50141 FIRENZE 

MICROSOFT SPA Centro Direzionale S.Felice 

Pai A Va Rivoltarvi 13 20090 SEGRATE MI 

MIND SRL Va G Pestatoi 4 -20143 MILANO 

NEC ITALIA SRL Va Leonardo da Vino 97 

20090 TREZZANOS NAVIGLIO MI 

PANASONIC ITALIA SPA Va Lucini 19-20125 MILANO 

PARTNER DATA SRL Via P Marocco 11-20127 MILANO 

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92324 CHATILLON CEDEX F 

SBF ELETTRONICA SRL Via Cumana 19'A - 80126 NAPOLI 
SI DIN Soc. Hai. di Intor. SRL Va Papacino 23-10121 TORINO 

SIMUL@SIMUL.IT 

SOFTWING SRL Via Montepulciano 15 -20124 MILANO 
SYMBOLIC SRL Va N Sauro 9 - 43100 PARMA 
SYNTECH SRL Viale Treviso 13/C - 33170 PORDENONE 
T.V.C. ITALIA SRL Strada Del Mobile 16/C 
33080 VISINALE DI PASIANO PN 
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TOSHIBA EUROPE GMBH Via Hammtelddamm 8 41460 NEUSS D 
TRE-PI PUBBLICITÀ' SRL Va di Porla Maggiore 95 - 00185 ROMA 
UNIWARE SISTEMI SRL Va Malora 3 - 00182 ROMA 
VIDEO COMPUTER SPA Via Antonelli 36 -10093 COLLEGNO TO 

VIEWSONIC Gatwick Road Crawley RH102PJ UK 
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Piazzale S. Giovanni, 51/53 • tei. 0532 75.01.70 
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Lucca 

Vie 5. Croce. 58 Md 0583 49 41 30 
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Goderlo Boenot A«et 8/10 • 1.4 02 2952 30 08 
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lei 075 572.3260 

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Il Processore Pentium II, l’ultimo 
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per sfruttare al 100% i nuovi pro¬ 
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applicazioni 
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supporto delle tecnologie dell'ultima 
generazione: RAM di tipo Sincrono, Hard 
Disk Ultra DMA 33, Gestione del Bus AGP. 


RAM SINCRONE (SDRAM) 


Le RAM sincrone possono lavorare a velocita 
molto superiori a quelle della generazione 
precedente (EDO o Fast Page), riducendo 
quindi a zero il periodo che il processore deve 
attendere per scrivere o leggere da una cella 
di memoria. Questo fatto consente una modalità 
di lavoro appunto “sincrona" tra bus di 
comunicazione e RAM con un incremento reale 
di prestazioni (rispetto alle già veloci EDO RAM) 
di almeno il 15%. 


HARD DISK ULTRA DMA 33 


La nuova tecnologia Ultra DMA permette di 
raggiungere con hard disk di tipo EIDE capacità 
di trasferimento dati (transfer rate) fino a poco 
tempo fa esclusivamente riservate ai costosi 
hard disk SCSI. Ciò che non tutti sanno è che 
necessita di un controller apposito per essere 
sfruttata. Oggi sulle macchine equipaggiate col 
Processore Pentium® Il soltanto il ChipSet Intel 
440 LX (e non il 440 FX o i precedenti) è in 
grado di gestirla. La tecnologia Ultra DMA 
permette quindi, in pratica, di raddoppiare la 
velocita di trasferimento dati dell'hard disk fino 


ad un incredibile massimo di 33MB/sec. 
E' importante ricordare che un hard disk Ultra 
DMA abbinato ad una main board che non 
disponga di ChipSet Intel 440 LX, perde 
completamente il vantaggio dell ultra DMA: 
l'hard disk viene in questo caso utilizzato come 
un normale disco a tecnologia EIDE. 


TECNOLOGIA AGP 


L’avanguardia tecnologica per le schede video: 
AGP significa Accelerated Graphic Pori, uno 
speciale bus sulla Main Board dedicato 
esclusivamente alle potentissime schede video 
che supportano questo standard. Tutte le 
principali aziende produttrici di schede video 
hanno già prodotto modelli AGP che permettono 
un colloquio ad elevatissima velocità con la 
memoria ed il processore. In questo modo viene 
risolto il problema principale delle schede video 
precedenti: la limitatezza della portata del bus 
PCI che non consentiva l'enorme flusso di dati 
necessario alle moderne applicazioni di grafica 
3D, animazioni e filmati, che saranno sempre 
più diffuse in futuro. 


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Macchine basate su Processore Pentium® II, 
che utilizzano ChipSet obsoleti (per esempio 
il 440 FX) non sono in grado di gestire nessuna 
delle tre tecnologie sopracitate; sono quindi 
dotate di un buon motore che però non 
può riuscire ad esprimere appieno la sua 
potenza. 





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B nche quest'anno Mcmicrocomputer sta organizzando, assieme a BYTE Italia, voli speciali per il CeBIT 
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ti praticabili con bus privati, verranno affiancati quelli praticati con i treni ICE delle ferrovie tedesche, 
usufruendo della stazione interna propria della manifestazione. 

Tutti i voli avranno come base Milano Linate e sono stati studiati per permettere la coincidenza con la maggior 
parte delle città italiane servite da AirOne. Nel caso non sia possibile la coincidenza chiamateci comunque, i 
tour operator Travel Stand e ACE Tours si occuperanno degli eventuali pernottamenti e di ogni altro servizio 
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21 marzo 

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Domenica 

22 marzo 

19.00 

20.40 

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1.850.000 

1.550.000 

Sabato 21 marzo 

10.00 

11.40 

Domenica 

22 marzo 

19.00 

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1 

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Editoriale 


r 


1 

A 


Bon Ton Informatico 


A ll'ingresso della sala principale del ristorante Vissam campeggia un cartello: "I clienti che 
desiderano fumare o tenere acceso il loro telefono cellulare sono pregati di accomodarsi 
nella sala piccola”. 

Tutti sanno che il fumo distrugge il gusto di un piatto e quindi fumare a tavola è segno di catti¬ 
va educazione, di scortesia nei confronti degli altri commensali ed anche del ristoratore Cosa 
che, col caratterino che si trova, Gianfranco Vissani. non può certo ammettere. 

Considerato l'imbarazzante livello di pressione sonora delle urla con le quali Vissam - pur 
straordinario sul piano organolettico - governa la sua brigata di cucina, sospetto che l'inibizio¬ 
ne dei telefonini sia stata imposta più per rispetto del ristoratore, che del cliente. Ciò non to¬ 
glie, comunque, che tenere acceso il telefonino quando ci si intrattiene con altre persone, non 
importa se amici, clienti, fornitori o uomini di stato, è segno di dubbia educazione 

Piero Ottone va oltre e. con lo stile che lo contraddistingue, condanna anche l'uso del cellula¬ 
re in treno. Qualche mese fa l'Espresso ha dedicato diverse pagine ai cafoni tecnologici: oltre 
ai cellularisti maniacali, quelli che ti riempiono la mail-box o, peggio, il fax di messaggi non ri¬ 
chiesti Comportamento, quest’ultimo, che può anche sconfinare nel penale. 

Ebbene, desidero dare un piccolo contributo al galateo delle tecnologie affermando che è se¬ 
gno di pessima educazione inviare su dischetto o per E-mail testi, presentazioni o fogli 
elettronici salvati esclusivamente nell'ultima versione di un programma Quanto meno 
ci si informi preventivamente interpellando, con la dovuta educazione, il destinatario. 

Quanti moccoli avete tirato ogni volta che tentate di caricare un file e non potete perché non 
avete aggiornato la vostra Suite? Perché si deve sentire un pezzente chi non ha ancora sgan¬ 
ciato il mezzo milione di obolo per l'aggiornamento annuale? Senza contare che dopo aver da¬ 
to alla volpe, bisogna dare anche al gatto, visto che i programmi della volpe sono quasi sem¬ 
pre più inefficienti e. sulla macchina dell'anno prima, girano con una lentezza esasperante. 

Non voglio mettere in crisi il mercato dell'informatica. Sono d’accordissimo che vengano svi¬ 
luppati bus e acceleratori grafici sempre più veloci. Perché chi ne ha bisogno, per esempio 
per uno splendido videogioco ultra veloce, possa pagare e levarsi ogni soddisfazione. 

Ma chi vuole stupire gli amici con una presentazione o un tipo di formattazione impossibile 
con la versione precedente, lo faccia a proprie spese e non imponga ai propri interlocutori 
l'onere della umiliante richiesta «per favore, rimandamelo in formato testo» E sappia che se 
risponde «peccato, ti perdi l'effetto tendina arrotolata su quattro diagonali con esplosione fi¬ 
nale» fa anche la figura dello scemo. 

Dirò di più: un vero signore spedisce solo documenti in formato universale per esempio rtf E 
se proprio si vuole dare anche un tono da "grande tecnico", allora spedisca documenti in for¬ 
mato txt. Nell'uno e nell'altro caso eviterà anche la possibilità di sentirsi dire «guarda che mi 
hai mandato un macro virus». Senza considerare che, stante la scarsa chiarezza delle alterna¬ 
tive di salvataggio, chi salva in versioni standard o precedenti dimostra una attitudine informa¬ 
tica ben superiore a chi semplicemente acquista e usa con cafonesca passività l'ultima versio¬ 
ne di una suite. 

Nel 1990, agli albori dell'era del telefonino, i soliti benpensanti orchestrarono una campagna 
contro l'esibizione del cellulare da parte del manipolo di innovatori. Il risultato pratico fu una 
imposta sullo "status Symbol" pari a 300 000 lire/anno (poi ridotte a 120 000 per le utenze 
non affari). Oggi come oggi il telefonino ha dimostrato ampiamente la sua straordinaria utilità, 
non è più uno status Symbol, ma l'imposizione fiscale è rimasta. Anche perché parliamo di ol¬ 
tre 1.500 miliardi all'anno. 

Sono fortemente contrario alla buona educazione imposta attraverso la leva fiscale Auspico 
viceversa che tutti si rendano conto dell'imbarazzo che creano - e del tempo che fanno per¬ 
dere - quando inviano un file salvato esclusivamente "nell'ultima versione” 

Immagino che molti mi accuseranno, se non di disfattismo, quanto meno di voler privare il 
mercato della sua principale fonte di sostentamento. È proprio questo che contesto: sono 
convinto che se l'innovazione non fosse finalizzata prevalentemente allo spreco di risorse di 
calcolo, l'industria sarebbe costretta a modificare profondamente un marketing tanto efficace, 
quanto elementare nella sua cafoneria. Con il vantaggio, non indifferente, di riawicinare l'evo¬ 
luzione del mercato alla curva di apprendimento degli utenti 


Paolo Nuti 


Febbraio 


ANNO XVIII • 1998 • L. 9.000 


181 


Direttore: Paolo Nuli Condirettore: Marco Mannacci Ri¬ 
cette e sviluppo Bo Arrrtlit Andrea de Prisco Collaborato¬ 
ri; Corrado Giustozzi, Rino Nicoita, Luca Angelelli, Aldo 
Azzan. Giuliano Boschi, Manlio Cammarata. Francesco 
Caria. Alessandro Celli, Giuseppe Casarano. Francesco 
Fulvio Castellano, Fabio Della Vecchia, Rattaello Do Masi. 
Valter Di Dio. Gaetano Di Stasio. Enrico M Ferrari. Mauro 
Gandini, Ida Gerosa. Dino Jorrs. Ruggero Lene*, Paolo 
Martegani, Andrea Montesi. Riccardo Montenegro. 
Massimo Novelli, Rocco Patriarca. Alessandro Pette. 
Claudio Patroni. Francesco Petrom. Sergio Pillon. Francesco 
Romani Bruno Rosati, Luigi Sandulli Leo Sorge Segreterie 
di redazione: Massimo Albarello. Francesca Bigi, Ales¬ 
sandro Lisandn. Giovanna Molinari. Paola Nesbitt, Lucilla 
Secchiaroli Progetto pratica; Paola Filoni Grafico O im- 
oaainazione: Adriano Saltarelli Grafica copertina: Paola Fi 
lorn Fotografia : Dario Tassa Amministrazione : Maurizio 
Neri Ramaglia (responsabile! Anna Rita Fratini Ab boname n- 
ti ed arretrati: linea diretta (061 41892477 - Fa» 1061 
41892604 Stefano Catucci, Antonella latrate. Matteo 
Piemontese Direttore Respons abile: Marco Mannacci 
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Carlo Perrier 9. 00157 Roma Tel 06/418921, 24 linee {rie 
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Internet !'• ..'.u.iJUZT,inr i.. .[ MCmicrocomputer Registra 
zione del Tribunale di Roma n 219/81 del 3 giugno 1981 " 
Copyright Techmmedia si I Tutti i diritti riservati Mano¬ 
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restituiscono ed e vietata la riproduzione, seppure parziale 
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coordinamento di Rino Nicotra 


La data di uscita di 
MCmicrocomputer 

D 

U uongiorno. mi chiamo Riccardo Odi¬ 
erno, volevo porre un quesito . 

C'e' un motivo particolare (dispute 
con il distributoreI per cui a MILANO la 
rivista esce ormai con regolarità' svizze¬ 
ra SEMPRE dopo il 10 del mese (ieri, 14 
gennaio, non se ne avevano notizie in 
ben 6 edicole del centro???). Pensavo 
che la data di uscita si aggirasse intorno 
ai primi giorni del mese, periodo nel 
quale si presentano le altre riviste del 
settore 

Ringraziando anticipatamente per la 
risposta colgo l'occasione per inviare di¬ 
stinti saluti con i complimenti per l'otti¬ 
mo lavoro che svolgete 

Riccardo Odiano, Milano 

T eoricamente, la data di uscita non ha 
nessuna importanza, perché prima la 
rivista esce, prima è stata "chiusa*, cioè 
è stato definito quello che c'è scritto 
dentro; quindi se esce più tardi contie¬ 
ne (o comunque può contenere) infor¬ 
mazioni piu recenti. 

In pratica, però, numerosi lettori si 
aspettano di trovare il mensile in edico¬ 
la nei primi giorni del mese (impera ora 
nel mondo una perversa moda consi¬ 
stente nel far uscire le riviste intorno al 
venti del mese precedente, è evidente 
che basta cambiare nome al mese...). 

Ci adeguiamo comunque alle richie¬ 
ste e nei prossimi numeri anticiperemo 
l'uscita di MCmicrocomputer; già que¬ 
sto numero di febbraio dovrebbe esse¬ 
re in edicola il 10 (contro il 15 di gen¬ 
naio), mentre a marzo contiamo di usci¬ 
re verso il 5 e ad aprile l'I. Considerate 
comunque che, per ragioni distributive 
(che non dipendono da noi), l'uscita non 
può avvenire nello stesso giorno in tutta 
Italia, ma si distribuisce nell'arco di tre o 
quattro giorni (si comincia nelle grandi 
città) 

Siamo certi che questo (che. inutile 
nasconderlo, è comunque per noi uno 
sforzo) sarà interpretato come un indice 
della considerazione in cui teniamo le ri¬ 
chieste dei lettori... 


Marco Marinacci 


Scrivete a MC! 

Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale Via Carlo Perrier 9. 00157 Roma sia il fax della 
•edazione (418924861 sa l'&mail. all'indirizzo mcposta@mclinkrt Ogni giorno i messaggi vengono girati 
alle persone di competenza, per cui vi consiglamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a 
quella dei singoli redattori che comunque, come al solito, trovate qui sotto. E' piu semplice per voi e, anche 
se sembra strano, per noi E' difficile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli 
o buste affrancate), per le e-mail qualche volta succede Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi ri¬ 
spondiamo Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con¬ 
siderazione dò che a viene segnalato 

m.m 

Nominativo 

su MC-link 

su Internet 

Andrea de Prisco 

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Corrado Giustozzi 

MC0006 

: giustoz/iwmciink | 

Marco Marinacci 

MC0009 

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Rino Nicotra 

MC9781 


Paolo Nuti 

MC0002 



MC6647 


Luca Angelelli 

angelelli<®mclmk i| 

Giuliano Boschi 

MC9706 

loschiWmolmk ili 

Manlio Cammarata 

Francesco Carla 

MC2918 

mcammaraia<@mclink_it 

li.cariawfsimul.it 

Giuseppe Casarano 

Francesco Fulvio Castellano 

MCI 754 

ME5130 

tasaranoWmiiìirik.il 
f castellannwrmclink il 

Cesare Cittadini (Team OS/2) 

MC2934 

c cittadihiwfmi lm) il 

Paolo Cognetti 

Raffaello De Masi 

MC4408 

p coqnetti(@mciink ii 

MCI 468 

r.de.masiwimclink l 

Valter Di Dio 

Gaetano Di Stasio 

Enrico Ferrari 

Mauro Gandmi 

MC0008 

MC7400 

MC0012 

MC0452 

V.di.aiowfmclmk >1 
oidi stasi ~ 1 

Gerardo Greco 

MC4720 

mn\ 

Dino Joris 

MC9745 

p lorisWmclink il 

Massimiliano Marras 

MCI 606 

iTiflk'i) 

Massimo Novelli 

MC4397 

pi (uWilliIffii'iV.iini il 

Francesco Petrom 

MC8689 

k petroni@rr>clink. 1 

Sergio Pillon 

MC2434 


Francesco Romani 

Bruno Rosati 

MC4200 

romaniMaiunipi.il 

b.rosaliwimchnk il 

Leo Sorge 

MC6750 

leo.sorqew'mciink i| 

Andrea Suatom 

MC2741 

-.TiTrit'/nwniiw 

Team OS/2 Italia 

MD1652 

Ifiiiniufi^il'S'iii'-li.'i.Lil 


Buone notizie 

PER GLI ABBONATI: 
ANTICIPO DI CONSEGNA 
E SCONTI PER CHI 
SI ABBONA 

a MCmicrocomputer 
e BYTE Italia 

C 

trono abbonato alla vostra ottima rivista 
da più di tre anni (abbonamento n. 24031). 
Non vi scrivo per farvi i complimenti, tanto 
ne ricevete già abbastanza, ma per segna¬ 
larvi quella che considero una 'fastidiosa 


inefficienza', ovvero il ritardo con cui mi 
vengono recapitati i numeri della rivista 
(da 20 giorni a un mese). Oggi, in tutti i 
settori, il successo è strettamente legato 
al livello del servizio fornito al cliente; nel 
vostro caso il servizio che fornite al cliente 
(leggi lettore) è senz'altro ottimo per 
quanto riguarda la qualità delle informazio¬ 
ni, meno per la celerità con cui le trasmet¬ 
tete all'abbonato che, in quanto tale, do¬ 
vrebbe essere destinatario del servizio mi¬ 
gliore. Sono consapevole che i tempi tec¬ 
nici necessari per il recapito all'abbonato 
della rivista sono abbastanza lunghi e 
spesso indipendenti da voi (leggi Poste 
Italiane), ma questo al "cliente" interessa 
relativamente: è il servizio quello che con¬ 
ta. Non è molto interessante leggere arti¬ 
coli o inserzioni su chi e che cosa è pre¬ 
sente allo SMAU quanto lo stesso è già 
concluso da un mese. .. Vorrei che quan¬ 
to ho scritto non sia considerato una criti¬ 
ca, ma piuttosto uno stimolo per migliora- 
continua a pag 56 


52 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















































Da Milano, Como, Firenze, Bologna, Castelnuovo di Garfagnana (LU), Roma, Colleferro (RM), 
Napoli, Lecce, Salatina (LE), Gallipoli (LE), Ciro Marina (KR), Catania, Palermo 

Disponibile connessione X2 (senza sovrapprezzo) e ISDN. 


Inte r n e t , 


ABRUZZO Chieti L'Aquila Pescara Teramo BASILICATA Malera Potenza CALABRIA Catanzaro Cosenza Reggio Calabria CAMPANIA Avellino Benevento 
Caserta Napoli Salerno EMILIA ROMAGNA Bologna Ferrara Forlì Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia FRIULI VENEZIA GIULIA Gorizia 
Pordenone Trieste Udine LAZIO Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo LIGURIA Genova Imperia La Spezia Savona LOMBARDIA Bergamo Brescia Cre¬ 
mona Como Mantova Milano Pavia Sondrio Varese MARCHE Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro MOLISE Campobasso Iserma PIEMONTE 
Alessandria Asti Cuneo Novara Torino Vercelli PUGLIA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto SARDEGNA Cagliari Nuoro Oristano Sassari SICILIA Agri¬ 
gento Caltamssetta Catania Marsala Messina Palermo Ragusa Siracusa TOSCANA 
Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato Siena 
TRENTINO ALTO ADIGE Bolzano Trento UMBRIA Perugia Terni VALLE D'AOSTA - 
Aosta VENETO Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza. 


Da dove collegarsi 


Nodi in via di attivazione: Valle Mosso (Bl), Menaggio (CO), Genova. Livorno. Mantova. San Giorgio di Piano (BO). Pavia. 


Dove abbonarsi 


ABRUZZO L'Aquila H.D. Sistemi via Monte Velino 32/a tei 411317 BASILICATA Potenza Tape 
Service via Caserma Lucania 21/a tei. 23236 CALABRIA Ciro Marina (KR) Secom via Cosenza. 

32 tei. 371572 - Roccella Jonica Ottica Frasca via Roma 24-26 tei. 85788 - CAMPANIA Na¬ 
poli Delta Office via Mattia Preti 37-39 tei. 5784607 - Net Point via Mattia Preti 35 tei. 

5561333 - Prosoft Italia via Andrea d'Isernia 28 tei. 665959 Napoli Porto Tecnosoft P le Pisacane tei. 5547135 Portici Media Work via della Salute 19 
tei. 7763084 S. Giorgio a Cremano Archimedia via Pittore 105 tei. 5746582 EMILIA ROMAGNA Bologna Compagnia Italiana Computer via Emilia Po¬ 
nente 56 tei. 383851 Forlì Neri Punto Games piazzale della Vittoria 13 tei. 401115 Loiano Rosa dei Venti via Roma 1/4 tei. Modena Compagnia Ita¬ 
liana Computer via Bellinzona, 49 tei. 366966 Piacenza Futura informatica srl via Scalabrini 128a tei. 334104 - Pseha computer viale D. Alighieri 100 
tei. 334455 Ravenna Computer House via Trieste 132 tei 423837 FRIULI VENEZIA GIULIA Colugna (UD) I D A via Patrioti 13 tei 41416 LAZIO Col¬ 
leferro (RM) Infolandia via Fontana dell'Oste 20 tei. 9701481 Fiumicino (RM) Laserlido via Foce Micina 58 tei. 6507345 Latina M&C Latina via Pier¬ 
luigi Nervi 204/a tei. 604781 Pomezia (RM) Giva Informatica via Metastasio 19-21 tei 91601046 Rieti El i Sa via Picerli 35-37 tei 497142 Roma 
AnyWare via Cinigiano, 57 tei. 8123001 - Book & Byte viale della Civiltà del Lavoro 120 tei. 5913595 - Copy Fax via degli Ontani 45/f tei. 23234183 

- Dataland via Lorenzo il Magnifico 123 - Digitron via Lucio Elio Seiano 13 tei. 71510040 - Elettronica Minerva piazza della Pigna. 5/a tei. 6783253 - 
Emi Informatica Corso Francia 216 tei. 36306393 - FP Computer vìa Mario Musco 42/a tei. 54224779 - Garman Grecia Via Boezio Sale tei 6832251 - 
Itaca Multimedia via delle fosse di Castello 8 tei 6861464 - Laserlido via Nemorense 23/C tei. 8411259 - Lion's Computers via Mondovi. 12 tei 
7017642 - M&C via Centuripe, 23 tei. 7802345- Ma.Na. elaboratori elettronici via Eleonora D'Arborea 13 tei. 44251148 - MacPro via Monte delle Gioie 
22 tei. 86211092 - Mega Service via G. Miani 13 tei. 5745945 - Microlink viale Tirreno 227 tei 88642132 - Multìsoft Pro vìa Giolitti 345 tei 4457556 

- Musical Cherubini via Tiburtina 360 tei. 436971 - Ottica Moderna via Tomacelli, 129 tei 6878364 - PCA Italia viale Lina Cavalieri 94/b tei. 8801835 

- PCC Computer House via Casilina 283/d tei. 2147260 - Plainform via Ugo de Carolis 97/c tei. 35403442 - Robymax via Varvariana 14 tei. 20427234 

- Selection Components via Giuseppe De Leva 9 tei. 7840118 - Sinergie Roma via Australia 2 tei 5920804 - Strategia e Tattica via Cavour 250 tei 
4824684 - TMT via M.U. Guattari 38 tei. 24419669 - Viking Computer via Principe Umberto 79 tei. 44702888 - Villaggio Multimediale via Germanico 
31 tei. 39725125 LIGURIA Genova A&N Informatica via A Celesta 77 tei. 7454034 - A S A S via Cipro 4/3 tei 581935 LOMBARDIA Busto Arsizio 
(VA) MGR via Rimembranze 1 Cinisello Balsamo (MI) Or.Me. System via Oggiom 63 tei 66017161 Corsico (MI) Aketon via Salma 33/35 tei 45109125 

- Graphos vìa S. Adele 12 tei. 4478270 Cremona Archimede via Brescia 36 tei 431131 Eremo di Curtatone (MN) Caledonia via Michelangelo 40/b tei 
380828 Milano CRP Computer via Palestrina 1 tei. 66716035 - MacPoint viale Certosa 182 tei 38002943 Newel Shop via Mac Mahon 75 tei. 
33000036 - Selected Audio Components via Ferruccio Busom 12 tei. 55187073 - Sicres via Carmagnola 8 tei 66801980 - Super Games via Vitruvio 
37 tei. 29536144 Monza(MI) I R I S vìa Galileo Galilei 36 tei. 2028092 Rho(MI) Centro Elettronica via Gorizia 46 tei 93500526 Travacò Siccomario 
(PV) S.a.G.e. via Po 86 tei. 569186 MARCHE Ancona Compagnia Italiana Computer via De Gasperi 78 tei 2801081 Massafermana (Ap) MiGamma via 
Castellano tei. 760741 PUGLIA Foggia S.G Sistemi Globali piazza Cavalieri di V. Veneto 1 tei. 614614 - Galatina (LE) World Network via Carlo Mauro, 
7 tei 167-258550 • Lecce World Network via Petraglione. 11 tei 167-258550 - Taviano (LE) WNK Internet Club via Immacolata, 89 tei 167-258550 
SARDEGNA Cagliari Micro & Drive via Logudoro 30 tei 653227 Nuoro Granara via Mughma 41 tei. 36211 SICILIA Catania Studio Marcedone vìa Co¬ 
senza, 6 tei. 502322 Marsala Cls Informatica via dello sbarco 96 tei. 713043 - Infotrend via dello sbarco 96 tei. 718116 Palermo Datamax via Giovanni 
Campolo 45 tei. 6815369 TOSCANA Castelnuovo di Garfagnana (LU) ESSE in via Valmaira, 16 tei 65436 Firenze Audiomatica via Faentina 244/g tei. 
575221 - Compagnia Italiana Computer viale don G. Minzoni 31/a tei. 575822 - Data Port via Guidoni 173 tei 4220433 - Hard & Soft via S Stefano in 
Pane 20R tei. 4376515 Grosseto Rigel via Pepe 18 tei. 29031 Livorno A S S O. Informatica 
piazza Mazzini 62 tel.898506 UMBRIA Perugia Compagnia Italiana Computer via Mario Ange- 
loni 68 tei. 5004060 Terni Wiz Point galleria Nuova 1 tei 302439 VENETO Malo (VI) Delta 
System via Capovilla 10 tei. 580909 Verona Spedcom vicolo Oratorio 5/b tei. 8000632 


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MC-link contattate l'Help Desk per ordinarlo per posta: tei. (06) 41 892434, E-Mail: lntowmcimk.il 













l'Annuario dol 
Software Didattico 
è a cura di Lucia Fortino 
o Michela Ott 
dell'Istituto 
per le Tecnologie 
Didattiche dol CNR 

NOTA l'obiettivo della 
BSD del CNR. e quindi 
dell'Annuario dol 
Software Didattico, e 
quello di includere tutti I 
software educativi in Ita- 
Nano in commercio piu i 
prodotti maggiormente 
significativi tra quelli 
della produzione interna- 
zionalo La catalogarlo 
ne avviene non sulla 
Base di materiale illustra 
tlvo, ma esclusivamente 
visionando slngolarmen 
te ciascun programma 
la non inclusione di un 
prodotto in questa edi¬ 
zione deriva quindi dalla 
non disponibilità del pro¬ 
dotto slesso I produttori 
o distributori di software 
educativo In italiano 
eventualmente non Indù 
so in questa edizione 
sono invitati a contattare 
l'editore o direttamente 
l'Istituto Tecnologie 
Didattiche del CNR (Via 
De Marini 6 
Torre di Francia, 
16149 Genova 
tei. |0t0)6475,1| 

a? ’997 ■ Prodotto su 
licenza CNR 
Consiglio Nazionale 
delle Ricerche 




L'Annuario del Software Didattico è la versione su CD ROM della banca dati 
della Biblioteca del Software Didattico (BSD) dell'Istituto per le Tecnologie 
Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a 
Genova. 

Nata nel 1985, la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬ 
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la 
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del 
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile al 
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca. 

L'Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con- j v 
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo- 
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono 
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬ 
derne l’acquisto. 

Nell'Annuario sono presenti quasi 1.700 software didattici, che costituiscono la 
quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti 
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬ 
tica, fisica, chimica, educazione linguistica, storia, geografia, scienze naturali, 
arte, economia e diritto, abilità di base ecc.). Sono inoltre inclusi dizionari ed 
enciclopedie su CD e software dedicati ai bambini per far prendere loro confi¬ 
denza con la scrittura, la lettura, l'aritmetica, il mondo del computer eccetera. 
Per i prodotti accessibili ai disabili sono, per quanto possibile, indicate le princi¬ 
pali specificità di impiego (tipo di disabilità, eventuali accessori necessari). 


Annuario Software Didattico una guida preziosa 
per chi vuole usare (o far usare) il computer per imparare 










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dei risultati e delle schede 


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□ Annuario del Software Didattico - autunno 97 Prezzo: Llt. 29.000 Quantità 


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Pagherò Lit. 

.e pertanto 


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□ allego fotocopia del versamento sul c/c postale n. 14414007 intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perder, 9 ■ 00157 Roma 
U allego versamento a mezzo vaglia postale intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perder, 9 - 00157 Roma 

□ allego assegno intestato a Technimedia srl 







































































(B^à) 

segue da pag 52 


re il servizio che fornite ai vostri lettori Sa¬ 
luti e grazie per l'attenzione. 

Sergio Danieli. 
Castelgomberto (VicenzaI 

P iu volte abbiamo ospitato lettere di ab¬ 
bonati che si lamentano dei ritardi di 
consegna della rivista, che sono effettiva¬ 
mente notevoli ed imputabili essenzial¬ 
mente alla lentezza con la quale, purtrop¬ 
po, le poste svolgono il loro servizio. Sia¬ 
mo arrivati a sconsigliare l'abbonamento 
ai lettori che hanno interesse ad avere la 
rivista con la maggior tempestivamente 
(non per tutti è cosi), esortandoli anzi a di¬ 
ventare amici dell'edicolante; più che es¬ 
sere cosi onesti, andando in pratica con¬ 
tro i nostri interessi immediati, non pos¬ 
siamo fare. Ma abbiamo una buona noti¬ 
zia: dal numero scorso siamo riusciti ad 
organizzare le cose in modo che le riviste 
per gli abbonati partano con circa una set¬ 
timana di anticipo, il che dovrebbe tradur¬ 
si in pratica nell'arrivare a destinazione cir¬ 
ca una settimana prima di quanto avviene 
ora. "Ci potevate pensare prima", starà già 
dicendo qualcuno di voi; forse avete ragio¬ 
ne ma, e non sto a raccontarvi i particolari, 
vi assicuro che non è stato un intervento 
banale come può sembrare. 

L'avvio della pubblicazione di BYTE Ita¬ 
lia, inoltre, ci ha consentito di proporre ad 
un prezzo più conveniente l'abbonamento 
ad entrambe le riviste: abbonarsi ad una 
costa 72.000 lire (anziché 99.000 che è 
quanto si spende per l'acquisto ogni me¬ 
se in edicola), ma chi si abbona anche alla 
seconda spende solo altre 42.000 lire, per 
un totale cioè di 114.000 (fate voi i conti 
del risparmio). Non vorrei utilizzare questo 
spazio per una propaganda, ma credo si 
tratti a questo punto di un prezzo interes¬ 
sante (ogni copia viene a costare poco più 
di 5.000 lire) che forse può far accettare, 
rispetto all'uscita in edicola, un ceno ritar¬ 
do nella consegna che resta, almeno in 
pane, inevitabile (ma che. ripeto, dovreb¬ 
be - dico dovrebbe - a questo punto esse¬ 
re dell'ordine della settimana). Chi è già 


abbonato ad MCmicrocomputer ha rice¬ 
vuto, o sta ricevendo, una proposta per 
estendere l'abbonamento anche a BYTE 
Italia pagando solo la differenza per i nu¬ 
meri che deve ricevere fino alla scadenza. 

Marco Marinacci 

La RIGA 

NEL MONITOR SONY 

S pettabile redazione, 

Ho acquistato il giorno 28/10/97, presso 
il negoziante Progress informatica di Para- 
biago (MI), un monitor Sony modello 
CPD100SX. Senza fare troppe prove 
comparative, poiché ero sicuro del mar¬ 
chio. Sapevo di spendere il doppio di qua¬ 
lunque altro Taiwanese ma di poter gode¬ 
re di una qualità ai massimi livelli. Ora. 
mentre scrivo, cerco di sopportare con 
rassegnazione quella fastidiosa riga scura 
che attraversa tutto lo schermo a circa un 
terzo dell'altezza L‘ho segnalato al nego¬ 
ziante il quale mi ha risposto che è norma¬ 
le e che si tratta di un difetto della ma¬ 
schera Trinitron (II). Sapeva tanto di balla, 
ma mi sono dovuto arrendere quando me 
ne ha mostrato un altro appena disimbal¬ 
lato. 'il 17 pollici ha due righe, non una' ha 
poi aggiunto. Non si tratterebbe quindi di 
un pezzo difettoso su chissà quanti ne 
vengono prodotti (e questo lo accetterei), 
bensi di un colossale errore di progetto. 
Proprio un bel fiasco, che un marchio cosi 
di prestigio non si dovrebbe permettere. 
Sembra tanto la storiella di quella nuova 
automobile che si ribalta in curva. Se 
questo è il modo di tradire la fiducia dei 
clienti, i miei prossimi acquisti saranno 
fatti con la massima diffidenza verso i pro¬ 



Carissima MC. sei con me dal 1983. e ho sudato sulle tue cane i listati del Commodore 
64. Non ti ho mai sposato, perché i fonivi appuntamenti presso l'edicola o la libreria sono 
sempre stati più sicuri di un rapporto stabile e istituzionalizzato. Dopo quasi quindici anni, 
però, non so più dove teneni: il mio pied-à:-terre trabocca di te, e tu - bionda patinata e 
sofisticata - sei sempre più pesante ed ingombrante. Cosa dovrò fare di te? Bruciarti: non 
ho un camino, e crescerebbe sicuramente l'effetto serra. Fame coriandoli, sarebbe fuori 
tempo: non siamo ancora a carnevale. Impiladi e trasformani in suppono per attrezzature, 
modem, terminali, computer, ci ho provato, ma qui ultimamente il terreno è piuttosto in¬ 
stabile e sei miseramente rovinata a terra. Riciclarti, questa sarebbe la soluzione - ammes¬ 
so che qualcuno nodi - ma vorrei pnma essere sicuro che non ci siano altri occhi capaci di 
ammirarti e altre intelligenze capaci di attingere alla tua sapienza. Se puoi - non me ne vo¬ 
lere - fammi sapere. 

Massimo Bernabei. Foligno 


56 


dotti di grande marca, come Sony o Mer¬ 
cedes. Cordiali saluti. 

Marco Blancato, Parabiago MI 

D evo dire che... anche io ho un moni¬ 
tor Sony (anzi due) e anche io mi so¬ 
no stupito quando ho visto la riga e ho sa¬ 
puto che è normale. In realtà non ho mai 
dato peso più di tanto alla cosa e mai 
chiesto conferma alla Sony, ma da quello 
che lei dice sembra proprio che sia cosi. 

E in effetti mi chiedo come mai non ven¬ 
ga posto rimedio a questo singolare in¬ 
conveniente, mi pare strano che non sia 
possibile. D'altra parte è vero che la riga 
è appena percettibile, ma è altrettanto ve¬ 
ro in alcune situazioni (applicazioni di grafi¬ 
ca, tipicamente) può dare un certo fasti¬ 
dio, e soprattutto che da un marchio di 
prestigio, come il nostro lettore ricorda, ci 
si aspetta un prodotto che abbia tutte, e 
non solo "quasi tutte", le caratteristiche 
adeguate al suo livello. 

Sono il primo disposto a "perdonare" la ri¬ 
ga nel Sony ma, in effetti, credo che direi 
"guarda che schifezza" se la trovassi in un 
taiwanese... 

Però non esageriamo: forse con la 
Classe A non si riesce ad evitare l'alce 
che attraversa la strada. . ma forse se si 
investe l'alce ci si fa meno male la Mer¬ 
cedes, comunque, pare che abbia posto 
rimedio a questa pecca della sua ultima 
creatura... ammesso che sia proprio una 
pecca, ma questa non è una rivista di au¬ 
tomobili e devo stare zitto la Classe A è 
un'auto particolare, corta e alta, non mi 
sembra cosi strano che "si capovolga pri¬ 
ma di un'altra"... forse vuol dire semplice- 
mente che con questo tipo di vettura bi¬ 
sogna stare ancora più attenti a non tro¬ 
varsi in situazioni di emergenza, come 
con i camion, i furgoni, i fuoristrada, le 
motociclette... e lo dice uno al quale non 
piace andare piano... Insomma, il fatto 
che se uno prova a capovolgere una Clas¬ 
se A possa riuscirci non mi pare un moti¬ 
vo per non comprare più nessuna Merce¬ 
des, capace di prodotti eccellenti (e mi 
auguro che... non faccia troppo bene il 
motore della McLaren di formula 1.,.). 
Speriamo però che anche la Sony si com¬ 
porti come la Mercedes, e risolva il pro¬ 
blema della riga nera se è possibile; in 
ogni caso chiederemo alla casa di darci al 
proposito informazioni e spiegazioni da ri¬ 
ferire ai lettori. Non ci piace lo scandali¬ 
smo e quindi ci limitiamo a segnalare la 
cosa in questo modo, senza voler monta¬ 
re un "caso mondiale" come ha fatto chi in 
realtà, nessuno me lo toglie dalla testa, 
ha voluto trarre beneficio dall'episodio 
Classe A per vendere più copie. 

Marco Marinacci 

MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









LEGGETE QUI! 

Finalmente le risposte reali alle più frequenti 
domande fatte nei computer shop! 

D. Chi sono i quattro "assi" della produzione infor¬ 
matica mondiale? 

R. Facile: Intel, Microsoft, IBM e Sony. 

D. Cosa è il meglio della loro produzione? 

R. Facilissimo: rispettivamente processori Pentium 
Il MMX+mainboard, Windows NJ hard disk ad alte 
prestazioni, monitor Trinitron. 

D. Quali sono gli standard più aggiornati? 

R. ATX per l'architettura, DIMM per le memorie, 

LX per il chipset, AGP per la grafica, UltraATA per gli 
hard disk e 32 bi t per il software. Tutto il 
resto=investimento sbagliato. 

D. Dappertutto offerte di sistemi con il solito 
Windows95... Perché voi NT di default? 

R. Beh, se parliamo di PC professionali basati su 
architetture 32 bit (Pentium II) non ha senso par¬ 
lare di Windows9x. Questo è un fatto. Inoltre NT è 
più complesso da (pre)installare e necessita di un 
supporto tecnico professionale che non tutti evi¬ 
dentemente sono in grado di offire. Questo è un 
altro fatto. 

D. Okay, ma allora niente giochini? 

R. Gente, WindowsNT 4.0 (s.p.3) supporta anche il 
DirectX! Il supporto multimediale è al 100%! 

D. Così in famiglia tutti vorranno metterci le mani! 
R. Ognuno avrà il proprio desktop e password... 
D. È vero che un programma a 32 bit (es. 
Photoshop, Lightwave, AutoCAD ecc.) gira più ve¬ 
loce sotto NT che sotto Windows95? 

R. Definitivamente. E molti altri vantaggi. 

D. Voglio un PC così proprio adesso! 

R. Micra New Technology è in consegna da subito 
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ri 0781/509791 . Caserta 0823/911188 . Chieti 0872/608736 . Chleti 0871/66999 

• Grosseto 0566/55932 • Latina 06/92854625-6 • Messina 0941/901002 i Napoli 
081/8370505 . Nuoro 0337/364975 . Padova 049/712899 . Palermo 0335/8223130 

• Palermo 0360/400165 • Parma 0524/91990 • Pescara 085/61623 • Piacenza 
0523/590944 . Pordenone 0434/6610% . Roma 06/90024256 . Roma 06/4081801 
.Salemo081/5151215.Sassati0789/25716.Trieste 040/271339 


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Utilissimo orgamzer elettronico 
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Programma per la gestione 
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permeile di risolvere ogni pro¬ 
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generale o per singolo compo- 
nente, tenendo lutto 
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Ideale per difendere il proprio 
sistema dall'attacco da virus È 
strutturato in maniera tale da 
riconoscere virus conosciuti e 
sconosciuti e dispone di un 
modulo residente in memoria 
per il controllo continuo del 
computer. 

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di trasferire dati da un'azienda 
all'altra, elaborando analisi 
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CONTINBANCA III 
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Ideale per chi vuole tenere 
sotto controllo il proprio conto 
corrente con estrema precisio¬ 
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correnti con la possibilità di 
effettuare il riepilogo di una 
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È un foglio elettronico dotato di 
molteplici funzionalità che 
consentono di realizzare lavori, 
anche complessi. Supporta 
diversi tipi di database esterni 
per consentire un facile 
accesso ai dati per l'analisi, la 
manipolazione e l'archiviazione. 
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DI COMMERCIO II 
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gestire gli affari di uno o più 
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interscambiabilità dei dati tra gli 
archivi, statistiche, stampe 
personalizzabili, inserimento 
ordini, ecc. 

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AUTO: COSTI SOTTO 
CONTROLLO 

Pianificare e controllare i costi 
nguardanfi la propna auto è piu 
semplice grazie a questo pro¬ 
gramma cne consente di valu¬ 
tare i costi al chilometro, le 
spese fisse e quelle variabili, 
gestisce un parco auto e un 
piano d ammortamento 
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INSCADENZA 
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Permette di amministrare e 
controllare tutte le scadenze 
familiari o di piccole aziende 
(pagamenti ai forniton, scaden¬ 
ze fiscali, crediti, ecc.), 
visualizzando tutti i dati tramite 
grafici o direttamente da 
stampante 
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WINDIETA IV 

Il miglior programma di 
dietoterapia per la lamiglia esi¬ 
stente sul mercato. Consente di 
elaborare diete, permettendo di 
effettuare il controllo del peso 
ed una pianificazione della 
dieta con una semplicità ed una 
versatilità mai viste! 

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BASTA CARTA! 

Eliminate il mare di carta che vi 
sommerge quotidianamente 
con questo programma che vi 
permette di gestire in maniera 
coerente ed ordinata qualsiasi 
tipo di documento, organizza¬ 
ndo lettere, disegni, fogli 
elettronici, audio, ecc 
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EXTRAWORD II 
PER WINDOWS 

Potente e completo elaboratore 
di testi in grado di gestire più 
documenti contempora¬ 
neamente. ognuno associato 
ad una propria finestra, con la 
possibilità di inserimento di 
immagini È presente un corret¬ 
tore ortografico in italiano. 
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OPERAZIONE ETICHETTE II 
PER WINDOWS 

Il programma si propone come 
soluzione finale per chiunque 
abbia bisogno di realizzare 
delle etichette per la propria 
attività, mettendo a disposi¬ 
zione dell’utente specifiche 
funzionalità 
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AGENZIA VIAGGI II 
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Completa gestione dei clienti, 
dei viaggi di gruppo e orga¬ 
nizzati. della biglietteria con 
acquisto, vendita e prenota¬ 
zione dei biglietti: persona¬ 
lizzazione dei voucher tramite 
apposito modulo. 

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PER WINDOWS 

Oltre 700 ricette raggruppate 
per categoria, selezionabili a 
proprio piacimento. 

Possibilità di inserire ricette 
personali, di comporre il menù 
giornaliero e di interrogare il 
computer 
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PROTEGGI I TUOI DATI 

Consente di controllare 
l'accesso e la visibilità delle 
informazioni contenute nel 
computer, creando delle 
cartelle "sicure" nelle quali 
inserire tutte quelle informazioni 
riservate che si vogliono 
lontane da occhi indiscreti. 
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LETTERE COMMERCIALI 
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Una raccolta di modelli di 
lettere commerciali, contratti e 
documentazioni, sono utili 
esempi per la persona 
inesperta nella redazione di 
testi, e per chi desideri forme 
alternative di esprimersi 
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CONTATTA I TUOI 
CLIENTI! 

Ideale per la gestione dei 
contatti e delle trattative per la 
vendila Le comode barre di 
comandi offrono la possibilità di 
accedere a tutte le lunziom del 
programma in maniera chiara e 
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Si rivolge a tutte le piccole e 
medie aziende che hanno 
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gestisca in modo semplice ed 
efficiente la contabilità ordinaria 
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OPERAZIONE MODULO II 
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Realizzato per risolvere I 
problemi inerenti alla creazione, 
compilazione e stampa di 
svariati tipi di moduli. Si 
compone di due programmi 
tramite i quali e possibile 
l’impostazione del modulo. 
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PROGETTO ALBERGO II 
PER WINDOWS 

Permette la gestione completa 
di un albergo di piccole-medie 
dimensioni, gestisce: camere 
(definite per tipologia), prezzo, 
posti letto, piano, accomoda¬ 
menti. prenotazioni, check-in, 
ecc. 

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PROGETTO AUTOFFICINA II 
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È possibile archiviare, visua¬ 
lizzare e modilicare clienti e 
fornitori, predisporre e archi¬ 
viare preventivi, gestire il 
magazzino con relativi listini, 
emettere fatture e/o ricevuta 
fiscale, stampare, ecc. 

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PROGETTO CARROZZERIA 
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Olire le seguenti procedure; 
gestione anagrafica clienti e 
fornitori, gestione listini prezzi, 
realizzazione preventivi, ge¬ 
stione magazzino, fatturazione, 
scadenziario e realizzazione 
preventivi. 

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PROGETTO CONDOMINIO III 
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È il programma che concilia le 
esigenze di tutti gli ammi¬ 
nistratori di condominio. 
Gestisce: tabelle condominiali, 
conto corrente, forme di paga¬ 
mento, stampe, gestione bilan¬ 
ci, ecc. 

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PROGETTO DENTISTA II 
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£ il programma professionale 
per la completa gestione di uno 
studio dentistico, supportato da 
un'ampia gamma di strumenti 
e funzioni disponibili che risol¬ 
vono tutti i problemi. 

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PROGETTO EDICOLA 
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Gestisce clienti, fornitori, 
prenotazioni, resi, richieste di 
arretrati, conti correnti; permette 
di inserire gli articoli venduti 
associandoli a 4 listini, di 
emettere fatture, fare statisti¬ 
che, stampare. 

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PROGETTO FOTOGRAFO 
PER WINDOWS 

Grazie alle sue funzioni e 
possibile gestire clienti, fornitori, 
l’archivio articoli e il magazzino, 
emettere preventivi e fatture, 
archiviare materiale fotografico 
creando cataloghi d'immagini. 
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PROGETTO IMPRESA III 
PER WINDOWS 

È costituito da un insieme 
integrato di funzioni che 
permettono di organizzare gli 
ordini ai clienti e fornitori ed i 
relativi scadenziari, di con¬ 
trollare le fasi di vendita, emet¬ 
tere fatture, ecc. 

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PROGETTO MEDICO 
GENERICO III 
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Il miglior programma per la 

S estione di un ambulatorio di 
ledicina generale È com¬ 
prensivo di tutte le procedure 
cliniche, diagnostiche, ecc., che 
sono espletate dal medico di 
famiglia. 

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PROGETTO NEGOZIO 
D'ABBIGLIAMENTO 


PROGETTO NEGOZIO 
D'ABBIGLIAMENTO 
PER WINDOWS 

Ideale per tutti I gestori di 
negozi d'abbigliamento. Il pro¬ 
gramma è basato su una 
struttura multidocumento che 
permette di mostrare a video 
più tabelle contemporanea¬ 
mente. 

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PROGETTO I 

RISTORANTE 



PROGETTO RISTORANTE 
PER WINDOWS 

È un software razionale e 
flessibile, di facile ed immediato 
utilizzo, creato appositamente 
per gestire nstoranti, tavole cal¬ 
de, mense ed altri tipi di esercizi 
di ristorazione. 

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PROGETTO 


PROGETTO 
TELEMARKETING 
PER WINDOWS 

L'assistente ideale per orga¬ 
nizzare campagne di tele¬ 
marketing o di vendita telefo¬ 
nica; In base alle vostre 
esigenze, organizzate dei 
progetti e il programma gene¬ 
rerà la lista delle chiamate 
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SOLUZIONE 

FATTURA 


SOLUZIONE FATTURA III 
PER WINDOWS 

Permette di redigere, archiviare 
e stampare, qualsiasi tipo di 
fattura (differita, accompa¬ 
gnatoria, riepilogativa, note di 
accredito), sia di articoli che di 
prestazioni di servizio. 

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SOLUZIONE MAGAZZINO III 
PER WINDOWS 

Organizza qualsiasi tipo di 
magazzino sia commerciale 
che industriale, definendo e 
gestendo: distinta base, carico 
e scarico, depositi, movi¬ 
mentazione interna, documenti 
e listini prezzi. 

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ESPLORANDO 

L'ASTRONOMIA 




ESPLORANDO 

L’ASTRONOMIA 

Organizzato in capitoli che trat¬ 
tano i principali temi affrontati 
nello studio della disciplina 
nella Scuola secondaria di 
secondo grado: gli strumenti 
astronomici, la Terra. Il sistema 
Terra-Luna, Il sistema solare, le 
stelle, l'universo. 

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ESPLORANDO 

LA GEOMETRIA 

Per le Scuole Medie Inferiori 

Nel prodotto vengono svolti 1 
seguenti argomenti: linea, 
poligoni, triangoli, quadrilateri, 
cerchio, le isometrie (la tra¬ 
slazione, la simmetria assiale e 
centrale, la rotazione). 

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NUMERI DA 9 A 12 ANNI 

È la nuovissima collana 
Educational studiata, progettata 
e creata per accompagnare, 
sollecitare e potenziare il nor¬ 
male apprendimento di bambini 
da 6 anni in poi, in maniera 
divertente e coinvolgente. 
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ESPLORANDO 
LA CHIMICA 

Il programma è suddiviso in 
capitoli che trattano l principali 
temi affrontati nella scuola se¬ 
condaria di secondo grado: 
stato della materia, elementi, 
composti, struttura dell'atomo, 
reazioni e legami chimici, la 
tavola periodica, 

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ESPLORANDO LA 

MATEMATICA 

Per le Scuole Medie Inferiori 

Vengono trattati: I numeri nella 
vita quotidiana, la storia del 
numero, le operazioni con i 
numeri, divisori e multipli, la 
frazione, le antiche macchine 
per calcolare, ecc. 

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DATTILO TEST 
PER WINDOWS 

Progettato per insegnare ad 
usare al massimo delle proprie 
capacità una moderna tastiera 
di computer 9 lezioni spe¬ 
cifiche, 350 esercitazioni, test 
di velocità, consigli pratici, 
statistiche dettagliate, testi 
specifici e prove di velocità 
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ESPLORANDO LA FISICA 

Strutturato in diversi capitoli che 
affrontano tra l'altro: la misura 
delle grandezze, le leggi fisiche, 
cinetica e dinamica, fenomeni 
di equilibrio, energia e tra¬ 
sformazioni, i fenomeni elettrici, 
fisica atomica. 

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MULTIMEDIALE 
PER INSEGNARE 

Creato per preparare lezioni 
multimediali, con possibilità di 
inserire quiz a risposta singola 
o multipla all'Interno degli 
stessi È composto da due 
moduli: un "autore" per prepa¬ 
rare le lezioni e un "lettore" per 
proporre le lezioni stesse 
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Programma per la creazione 
tridimensionale della casa dei 
propri sogni! Punti di vista da 
diverse angolazioni, gestione 
dell'arredamento, creazione di 
animazioni in tarmato AVI, mo¬ 
difica dei colori e dei materiali, 
vista diurna e notturna, ecc. 
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LE TUE IMMAGINI 

É il programma ideale per 
chiunque desideri archiviare o 
catalogare le proprie immagini, 
anche in raccolte suddivise in 
album (fino ad un numero 
infinito di livelli), siano esse foto 
digitalizzate o la collezione 
delle proprie Clip Art. 

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EXTRACAD III 
PER WINDOWS 95 

È un ambiente di disegno alta¬ 
mente produttivo e flessibile, 
che consente la realizzazione 
di studi e tavole per tutti i campi 
della progettazione. Dotato di 
interfaccia ergonomica e 
personalizzabile, di molteplici 
entità geometriche, ecc. 

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Simboli per l'Arredamento d'interni • 

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PHOTO A GRAFICA 
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È il nuovo programma a 32bit 

E er il disegno e il ritocco 
itograhco. la manipolazione e 
la modifica delle immagini: un 
programma estremamente 
potente e totalmente nuovo che 
non porrà limiti alla vostra 
creatività. 

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VOLUME I 

I temi di questo volume sono 
business, architettura, tunsmo. 
zodiaco, calendano. oroscopo, 
frecce, stagioni, mezzi di tra¬ 
sporto. stemmi, musica, alfabe¬ 
to e numeri. 

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FINSON TOTOGOL 

Oltre ai tradizionali condiziona¬ 
menti. il programma permette 
ai più esperti di avvalersi delle 
Riduzioni, dei Quadri AND e 
dello sviluppo di Matrici. La pos¬ 
sibilità di stampare lo sviluppo 
(anche sulle nuove schedine a 
6 colonne) rende il programma 
veramente completo. 

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LOTTOVELOX II 
PER WINDOWS 

E un completo e potente 
programma per il gioco del 
Lotto Le funzioni presenti sono: 
gestione sistemi, verifica vin¬ 
cite, gestione estrazioni, gestio¬ 
ne ritardi e presenze, statistica, 
previsioni, smorfia. 

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SUPERTOTOVELOX 
PER WINDOWS 

Vincere al totocalcio è ora più 
facile. Il programma è in grado 
di fornire gli strumenti indispen¬ 
sabili per affrontare qualsiasi 
problematica inerente alle 
riduzioni. 

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WINGOL 

WinGol è il programma dell'ul¬ 
tima generazione per il Totogol. 
ricco di tante e tali sofisticate 
caraneristiche, che si pone 
sicuramente all'avanguardia 
nell'intero panorama siste¬ 
mistico italiano 
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BACK WOODS BILLIARDS 

Entra nel Country Bob's per 
una partita di biliardo diversa 
dal solilo e mettete in gioco la 
vostra abilità: quando nuscirete 
a battere le vostre meravigliose 
antagoniste, non vincerete solo 
una partita di biliardo! 

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CLUB 21 

Fatti accompagnare dalla 
sensuale Tara nelle stanze di 
un club privato di Las Vegas per 
giocare a black jack contro 6 
bellissime ragazze Quando 
avrai spogliato tutte le ragazze. 
Tara ti riceverà da solo nella 
sua stanza privata e... 

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ELECTRA III PER 
WINDOWS 95 

Utilizza un ambiente di lavoro 
dell'ultima generazione per la 
progettazione concettuale, 
funzionale e di dettaglio, 
nell'ambito elettronico ed 
elettrotecnico, realizzato con 
metodologie e tecnologie 
mnovalive. 

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FINSON FLOW CHART 

È un programma per realizzare 
llow chart. organigrammi e 
schemi di processo, in modo 
ordinato, preciso e di forte 
impatto grafico. Raccoglie 
anche una libreria di oltre 40 
simboli per la realizzazione 
degli schemi 
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DS-TOTO PER WINDOWS 

È un programma per i sistemisti 
di Totocalcio, sia esperti che 
dilettanti. La funzione di con¬ 
trollo delle vincite consente di 
conoscere, già durante lo 
svolgimento delle partile, il 
punteggio totalizzato e la previ¬ 
sione dell'entità dei premi 
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SUPERTOTIP 
PER WINDOWS 

Dispone di potenti algoritmi di 
condizionamento ed è in grado 
di fornire t'elaborato delle 
operazioni sia a video che in 
stampa, potendo stampare i 
siste mi elaborati direttamente 
su schedina con relativo costo 
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ALLEY OATS 
Benvenuti nel Twin Peeks Bowl- 
O-Rama, dove i vestiti cadono 
come birilli: qui conoscerai la 
bionda Candy, la furba Rachel, 
l'intrigante Elizabeth e molte 
altre ally-mate con le quali 
conversare, giocare e 
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Offre la possibilità di sfidare il 
mondo degli affari ed avviare 
un'impresa. Per poter sfidare la 
concorrenza dovrai acquistare 
macchinari, creare aree 
destinate alle materie prime, 
assumere personale, allestire 
uffici, ecc. 

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Rispettando sempre le 
classiche regole del poker, 
potrai scegliere tra 9 diverse 
variazioni e contro chi giocare, 
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contante per affrontare ragazze 
molto eccitanti. Dovrai essere 
molto bravo per vincere! 
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Dai vita alla tua musica! È un 
programma famoso per l'equi¬ 
librio tra le sue potenti carat¬ 
teristiche e una facilità d'uso 
che non ha eguali; estrema- 
mente divertente e versatile da 
usare, dotato di funzioni deci¬ 
samente accattivanti 
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TOTAL CONTROL 
Vi troverete al comando di una 
base spaziale posta su un 
pianeta da colonizzare II vostro 
compito sarà quello di disporre 
le potenti risorse belliche 
messe a disposizione, combi¬ 
nando tattica e strategia. 
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REPUBBLICA DI SAN MARINO - SERRAVALLE - VIA 5 FEBBRAIO - TEL. 0549/900416 

ÉIÉfW/JAW PÒINT 



software 


CATALOGO 


^ Richiedi L 
gratuitamente 
il catalogo 
FINSON 1998 






ALESSANDRIA (CASALE MONFERRATO! VIA SOBRERO I! 

ANCONA VIA DE GAS PERI 22 

ANCONA (TORRETTE DI ANCONA) - \1A FLAMINIA 258 

A SCOLI PICENO (SAN BENEDETTO DII TRONTO) ■ VIA TRENTO 92 

BARI- VIA CARROZZI 128 

BERGAMO VIA BONOMEU.117 

BIELLA - VIA BERTOOAMO I 

BOLOGNA ■ GALLERIA VIALARGA 10 

BOLOGNAICASALECCIIIO DI RENO) ■ VIA M MONROE 2 C/O 'SHOP 

VILLE GRAN RENO" 

BOLZANO - VIA GARIBALDI 42 
BRESCIA CORSO CAVOUR 62 
BRESCIA VIA FRATELLI UGONI211 
BRESCIA VIALE PIAVE 211.' 

BRESCIA IMOLINETTO DI MAZZANOl 
VIA DE GASPERI6 C/O "TRIANGOLO" 

BRESCIA (RONCADBLLE)- 
VIA F. MATTO l/B C/O "LE RONDINELLE" 

CAGLIARI VIALEMONASTIR IN 

CATANIA PIAZZA GALATEA 2 

CATANIA VIA CANFORA UH 

CATANZARO (CATANZARO LUX» VIA DEI CROCIATI 7 

CREMONA VIA MASSAROTT119 

CROTONE VIA VENEZIA 1/7 

CUNEO CORSO NIZZA 42 

FERRARA VIA MORI ARA 60/B 

FIRENZE VIA MASO DI BANCO 26 

FIRENZE VIA PRATESE 24 

FIRENZE-VIALE VOLTA 127 

GENOVA-VIA MOLTENI.WR 

GORIZIA IMONPALCONEl VIA VALENTINIS .VC 

GROSSETO VIA DELL'UNIONE 7 

LA SPEZIA (SARZANA) VIA EMILIANA MAI 

LATINA VIA CHIESUOLA I 

LECCE- VIAS.GRANDE I 

MANTOVA VIA FRATONI 19 

MANTOVA VIA VERONA 347 

MILANO CORSO DI PORTA VITTORIA 51 

MILANO (CASSANOPADDA)- PLEGOBETTI C/O "AGORÀ" 

MILANO (SEREGNOI • VIA CADORE 253 

MODENA-VIAG.M BARBIERI 30 

MODENA • PIAZZA MATTEOTTI 20 

MODENA • STRADA MORANE 51» 

NAPOLI • VIA C. COLOMBO 55/60 ANO. VIA MARINA 
NAPOLI- VIA MEDINA 67 


NAPOLI ICERCOLAI - VIA MADONNEI.LE6 
NUORO - VIA BISCOLLA! 00 "CENTRO CITTA"' 

PADOVA- VIA CRESPINI99 

PADOVA - VIALE VENEZIA 51 

PALERMO -VIA DELLE ALPI SVE 

PERUGIA (BASTIA UMBRA) • VIA S. ROCCO 3S/A 

PESCARA VIA MARCONI 130932 

PESCARA -VIA TRIESTE 79/81 

PISA-VIALE GRAMSCI 21/2) 

PORDENONE • VIALE GRIG0LETO 92/A 
ROMA PIAZZA MANCINI VA 
ROMA PIAZZA VILLA CARPEGNA 50/51 
ROMA - VIA CASORIA 20 
ROMA VIA DELLA GRANDE MURAGLIA 62*4 
ROMA VIALE DEGLI AMMIRAGLI 73 
ROMA VIA N0MENTANA NUOVA 9.3/95 
ROMA VIA PANFILO CASTALDI 1/7 
ROMA (CIVITAVECCHIA ) VIA C CAUSSE 
SALERNO CORSO GARIBALDI 65 
TARANTO • VIALE MAGNA GRECIA 108 
TARANTO-VIA SABATO 12 
TORINO VIA fASANA 46/E 
TORINO • VIA LANZO 15 
TORINO-VIA OULX 14/L 
TORINO VIA VALPERGA CALUSO 18 
TORINO (BUSSOLENO) • VIA TORINO K/B 
TORINO (ORBASSANOl - VIA RIVOLI 38/A 
TREVISO PIAZZA STRENTIN 6 
TRI-VISO (CASTELFRANCO VENETO) GALI. EUROPA 20 
C/O 7 GIARDINI DEL SOLE" 

TREVISO (SUSEGANAI - VIA CONEGLIANO 59 
UDINE (TORREANO DI MARI IGNACCO) • 

VIA COTONIFICIO 22 C/O "(TITA' FIERA" 

VARESE VIA ROSSINI 18 

VENEZIA (SAN DONÀ DI PIAVEl - VIA ISEO 2 

VENEZIA /MARCONI VIA E MATIEI l/B C/O "VALLECENITR 

VENEZIA (MARGHERAl VIA ORSATO 5 

VENEZIA (MESTRE) • VIA BISSUOU 211/A 

VENEZIA I PORI OC.RUAROl - VIA VENEZIA 8 

VERONA-VIALE VENEZIA 5 

VERONA - VICOLO VOLTO S LUCIA 6 

VERONA ( BUSSOLENGO) - VIA DEI. LAVORO 44 

VERONA (CASTEL D AZZANOl VIA MASCAGNI 31 

VICENZA (TORRI DI QUARTESOLO) - VIA POLA 20 - C/O "LE PIRAMIDI 




, 


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Q. 

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O 

Ed 

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MC 02-90 



















La Microsoft entra nel mondo Car Audio con Auto PC 

Windows CE anche nelle autoradio 

Al Consumer Electronic Show di Las Vegas, la Microsoft ha annunciato di voler estendere l'ap¬ 
plicazione di Windows CE dagli HPC alle autoradio, un ulteriore passo verso l’introduzione di 
questo sistema operativo nell’elettronica di consumo. 

di Rocco Patriarca 


Alla fine della prima decade di 
gennaio si svolge ogni anno, 
a Las Vegas, il Consumer 
Electronic Show. E - la più 
importante esposizione mon¬ 
diale di elettronica di consu¬ 
mo, cioè di quel vasto settore 
dell’elettronica che coinvolge 
principalmente le grandi mul¬ 
tinazionali, europee, orientali 
ed americane, originariamen¬ 
te produttrici di apparecchia¬ 
ture audio e video. 
Naturalmente ad esso si 
affiancano altri settori, come 
telefonia, fissa e mobile, 
paging (ovvero il sistema di 
messaggistica che nel merca¬ 
to americano tende a limitare 
l’esplosione della telefonia 
cellulare), satellite, sistemi 
audio e video per auto, siste¬ 
mi di sicurezza per casa ed 
auto e cosi via. 

Leader incontrastate del CES, 
con stand galattici e dimostra¬ 
zioni Hollywoodiane, sono 
state al solito le grandi multi¬ 
nazionali, giapponesi e ameri¬ 
cane (Sony in testa), capaci di 
produrre dall’autoradio al 
sistema Home Theater, dalle 
tecnologie video (digitali e 
non) alla telefonia cellulare, da 
monitor (CRT, LCD, plasma) a 
supporti pei memorie di 
massa, il tutto all’insegna 
della massima integrazione II 
settore del computer, già pre¬ 
sente in tutte le sue sfaccet¬ 
tature aH'interno del Comdex, 
organizzato in questi stessi 
padiglioni non piu di due mesi 
fa, è qui limitato all’aspetto 
più consumer. A parte qual¬ 
che anteprima "tecnologica" 


dalle applicazioni multisettore 
(i monitor al plasma, tanto per 
fare un esempio, qui visti sia 
in versione "quadro da 
appendere in salotto con il 
quale vedere la TV”, sia in 
versione “con supporto” da 
scrivania con ingressi VGA, 
Mac e, senti, senti, USB), 
nessuno dei grandi nomi del¬ 
l’informatica è stato presente 
mentre abbondano i produtto¬ 
ri di diffusori acustici per com¬ 
puter, di accessori e, soprat¬ 
tutto, di tecnologie di integra¬ 
zione fra computer e le altre 
meraviglie dell’elettronica. 

Microsoft, l'eccezione 

La Microsoft, che da sempre 
ha un occhio attento al merca¬ 
to del consumer nell’intento di 



-Vii <J*>8 

_J 1 4 * • 

V • A * DlscPIayer 1 T , . ’ 1 


•WW" o 


L Auto PC di Clarion Come co-sviluppatoce del sistema ha ottenuto dalla 
Microsoft il vantaggio di un anno rispetto agli altri concorrenti nell'impiego di 
Windows CE m auto 


scoprire nuovi mercati, ha rap¬ 
presentato l’eccezione ed ha 
presenziato questa edizione 
del CES con tanto di discorso 
tenuto in apertura di manife¬ 
stazione dal suo "Chairman" 
Bill Gates, chiamato ' parlare 
addirittura prima del discorso 
ufficiale del "tecnologico” 
Vice Presidente Al Gore. Bill 
Gates, come al solito in |eans 
e maglione, ha 
puntato subito il 
dito sul motivo 
della sua presen¬ 
za parlando di 
integrazione 
delle tecnologie 
elettroniche, di 
evoluzione nell’u- 
sabilità dei più 



Microsoft dedicava ampio spazio atta pre¬ 
sentazione delle potenzialità di Windows 
CE nelle sue diverse applicazioni 
All'Auto PC ha dedicato uno spazio in cui 
veniva dimostrato il sistema su un simu¬ 
latore Da notare la diversa foggia dell'au¬ 
toradio "centro “ del sistema Auto PC 


disparati dispositivi elettronici 
con cui tutti i giorni miliardi di 
persone hanno a che fare, di 
interfacce di controllo comuni 
per computer, segreterie 
telefoniche e forni a microon¬ 
de. Un discorso introduttivo 
breve e privo di riferimenti 
specifici, in grado di strappare 
molti consensi agli ascoltatori 
La traduzione pratica del suo 
discorso la si poteva ammira¬ 
re al centro del padiglione del 
Convention Center, dove lo 
stand Microsoft, a parte un 
piccolo spazio dedicato alla 
dimostrazione delle nuove 
caratteristiche di Windows 
98, era tutto basato su Win¬ 
dows CE e sulle sue diverse 
applicazioni, Palm PC, HPC ed 
Auto PC 

Auto PC. 

business del 2000 

La Microsoft non ha mancato 
di rendere noto, attraverso i 
suoi comunicati stampa, quel¬ 
lo che Bill Gates aveva solo 
introdotto. In maniera assolu- 


62 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 







Preset 1 


L'Auto PC di Clarion 


©/% 

Set Stiri 

0 /% 

Sol Destination 

© ; 

Get Directions 

12355 Beach Road SW 




Quattro "schermate " relative alle future autoradio basate su Windows CE 


tamente esplicita ha dichiarato 
che il mercato dell'auto sarà il 
suo prossimo "big market" e 
ne ha offerto una anteprima 
introducendo l'Auto PC, ovve¬ 
ro un sistema completo di 
controllo e gestione delle 
apparecchiature elettroniche 
dell'auto basato su Windows 
CE 2.0. Tutto è nato nel lonta¬ 
no 1994 quando dirigenti 
Clarion (azienda giapponese 
tra le più vivaci nel settore del 
Car Audio e tra le prime ad 
introdurre il concetto di multi¬ 
medialità in auto, fatta di 
audio, video, sistemi di navi¬ 
gazione e di antifurto) hanno 
varcato la soglia della sede 
della Microsoft a Washington 
alla ricerca di un partner nel 
settore dell'informatica per 
espandere il proprio concetto 
di multimedialità in auto. Ciò 
che non potevano prevedere 
è che la stessa Microsoft 
aveva già iniziato degli studi 
per capire come evolvere l'e¬ 
lettronica in automobile 
secondo il proprio punto di 
vista. Immediatamente è nato 
un progetto (nome in codice: 
Apollo) per lo sviluppo del 
quale alcuni ingegneri giappo¬ 
nesi sono stati ospitati nel 
campus Microsoft. 
L'evoluzione del prodotto ha 
portato alla presentazione 
dell'Auto PC sia nello stand 
Microsoft che in quello Cla¬ 
rion, naturalmente con un 
diverso punto di vista. Se 
nello stand Clarion dominava il 
concetto di integrazione delle 


varie periferiche elettroniche 
di bordo sotto un unico con¬ 
trollo affidato ad una autoradio 
(seppure con Windows CE), 
alla Microsoft veniva dimo¬ 
strato (tra l'altro con una rico¬ 
struzione di un abitacolo ed 
una autoradio leggermente 
diversa e priva di marchio) 
come Windows CE poteva 
essere applicato anche al con¬ 
trollo delle varie periferiche 
dell'auto. Ciò che conta, co¬ 
munque, è il risultato: un 
nuovo prodotto che integra 
Car Audio, comunicazioni, 
messaggistica, agenda, navi¬ 
gatore, il tutto attivabile attra¬ 
verso comandi vocali e gestito 
tramite Windows CE L'unità 
centrale di controllo mantiene 
la forma dell'autoradio, dotata 
di frontalino estraibile e gros¬ 
so display con in bella vista le 
icone che rappresentano le 
periferiche Dietro il frontalino 
ribaltabile si cela lo slot attra¬ 
verso il quale si accede alla 
meccanica di lettura di CD / 
CD-ROM. 

Integrato all'interno del display 
è anche il fotodiodo dell'inter¬ 
faccia IR, attraverso la quale si 
possono aggiornare i databa¬ 
se interni con dati provenienti 
da HPC o da portatili. 

Clarion 

come portabandiera 

Grazie allo sviluppo del primo 
esempio di apparecchiatura 


Auto PC. la Clarion ha ottenu¬ 
to dalla Microsoft una esclusi¬ 
va d’uso di questo sistema 
per un anno al riparo da attac¬ 
chi della concorrenza. Prati¬ 
camente tutte le altre aziende 
giapponesi produttrici di auto¬ 
radio hanno già iniziato lo svi¬ 
luppo di un proprio prodotto 
basato su questa architettura 
Ma la cosa più interessante è 
che l'unità centrale da cru¬ 
scotto comunica con le perife¬ 
riche attraverso una porta 
USB ritenuta, anche dai pro¬ 
gettisti Car Audio, adatta al 
trasporto di dati digitali, quali 
ad esempio quelli provenienti 
da telefoni cellulari GSM (e 
quindi modem e pager), da 
lettori di CD o MimDisc oppu¬ 
re per ri/O verso processori di 
segnale e altre periferiche 
esterne. E' proprio questo 
aspetto che ha fatto drizzare 
le orecchie ad aziende tipica¬ 
mente legate al mondo del¬ 
l'informatica. Compaq, Hew¬ 
lett-Packard, Sharp stanno già 
studiando la possibilità di offri¬ 
re prodotti legati a questo 
centro di controllo per conti¬ 
nuare a migliorare quelle che 
sono le possibilità non solo di 
multimedia in auto ma anche 
di quel settore tipicamente 
definito "mobile computing". 
Tanto per fare qualche esem¬ 
pio, una piccola stampante a 
getto da collegare, via USB, 
all'unità centrale in grado di 
mettere su carta, anche in 
viaggio, un documento che 
risiede nel PC dell'ufficio, 
oppure una tastiera completa 
da porre ad esempio al di 
sotto dell'aletta parasole. 
Insomma tutti i vantaggi di 
una architettura aperta in cui 
tutti i produttori di hardware e 
software potranno cimentarsi 
per proporre soluzioni ai diver¬ 
si aspetti del "mobile compu¬ 
ting" di oggi e di domani. 


L'Auto PC della Clarion sarà 
dunque il riferimento per l'in¬ 
tero '98. Visto da vicino esso 
ha l'aspetto di una autoradio 
AM/FM con amplificatore da 
30 watt per 4 canali e proces¬ 
sore digitale di segnale (DSP) 
incorporato che viene però 
fornito di sistema operativo 
Windows CE 2 0. Impiega un 
processore Hitachi SH3 a 60 
MHz, è dotato di 8 MB di 
DRAM ed 8 di ROM. La mec¬ 
canica è in grado di leggere 
sia CD audio che CD-ROM 
ed è previsto un cambia 
CD/CD-ROM a 6 dischi (pilo¬ 
tato sempre via USB), Il 
software di base prevede la 
gestione dell'interfaccia di 
comando vocale e del modu¬ 
lo di sintesi vocale attraverso 
il quale l'Auto PC comunica 
con il pilota dell'auto, un sem¬ 
plice data-base per indirizzi e 
numeri di telefono che. grazie 
all'interfaccia con un cellulare 
(anch'esso Clarion ed 
anch'esso collegato via USB) 
possono essere richiamati e 
composti anche tramite inter¬ 
faccia vocale, software di 
interrogazione di caselle voca¬ 
li, posta elettronica e messag¬ 
gerie, un semplice PIM 
(Personal Information Mana¬ 
ger), la gestione di un sempli¬ 
ce navigatore integrato (che 
richiede il CD-ROM delle 
mappe o nella meccanica o 
nel cambia-CD) ma che per¬ 
mette anche la gestione dei 
chilometraggi e delle spese, 
dell'interfaccia IR, di un siste¬ 
ma antifurto satellitare 
anch'esso gestito dalla 
Clarion (per il momento solo 
negli USA) e diverse altre 
minori 

Comunque le applicazioni 
possibili sono, come sempre, 
limitate solo dalla fantasia La 
disponibilità della comunica¬ 
zione via IR, via USB e la pre¬ 
senza di uno slot per una 
Flash Memory Card rendono 
l'Auto PC (di Clarion ora. di 
altri in un prossimo futuro) un 
oggetto ampiamente espan¬ 
dibile e personalizzabile. 

Il prezzo di vendita previsto è 
di circa 1300 dollari mentre le 
prime consegne sono previ¬ 
ste per l'inizio dell'estate. 



Allo stand Cla¬ 
rion era presen¬ 
te l'auto vera e 
propria La scrit¬ 
ta Powered by 
Windows CE 
non si riferisce 
al motore 


63 










\ 


ThinkPad 560X: comodità ultraportatile senza compromessi 


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IBM presenta il nuovo notebook della famiglia 560, incrementando velocità e capacità 
di Storage nelle soluzioni di minimo ingombro. 



Mantenendo l'elegante desi¬ 
gn, caratteristico di tutta la 
serie di soluzioni portatili del¬ 
l'azienda, ThinkPad 560X 
introduce nella linea di note¬ 
book ultra-sottili e ultra-legge¬ 
ri IBM nuove, importanti pre¬ 
stazioni. Basato su un nuovo 
e più veloce processore. 


l'Intel Pentium a 233 MHz 
con tecnologia MMX dotato 
di 256 KB di cache di secon¬ 
do livello, l'ultimo nato in 
casa Big Blue offre inoltre 
raddoppiate capacità di 
memoria e hard disk: 
rispettivamente 32 
MB (espandibili a 
96) e 4 GB 

Negli 1,2 pollici di spesso¬ 
re e 1,8 kg di peso, tipici della 
linea di ultra-portatili IBM, il 
nuovo prodotto integra un 
display a matrice attiva da 
12'1 ", supportato da un acce¬ 
leratore grafico a 128 bit con 
2 MB di memoria video, per 
un fluido playback video 
MPEG-1 a tutto schermo, ed 
una scheda audio Sound- 
blaster Pro compatibile. È 


opzionalmente disponibile un 
tenore CD-ROM portatile, da 
8X a 20X, eventualmente 
anche dotato di altoparlanti 
stereo integrati. 

I due alloggiamenti PCMCIA 
tipo l/ll (o alloggiamento sin¬ 
golo di tipo III) permettono al 
portatile di supponare la tec¬ 
nologia CardBus o Zoomvi¬ 
deo a 32 bit, mentre te possi¬ 
bilità di connessione sono 
garantite dalla porta USB e 
dal nuovo Enhanced Port 
Replicator, opzionale, che 
consente il collegamento a 
periferiche di tipo desktop 
mediante due slot CardBus di 
tipo III e una porta USB addi¬ 
zionali. 

ThinkPad 560X viene fornito 
con pre-installati Windows 95 


(OSR 2 1 ) e Lotus SmartSuite 
97, comprendente WordPro, 
1-2-3, Freelance Graphics, 
Approach Database e 
Organizer Scheduler. 

Garantita la piena compatibi¬ 
lità con Windows NT 3.51 e 
4 0. Windows 3.11, IBM PC 
DOS 7 0. MS DOS 6.22 e 
OS/2 Warp 3.0 e 4.0. 

Il notebook è disponibile 
presso i rivenditori IBM auto¬ 
rizzati al prezzo di 9.350.000 
lire. 


k CHI 


IBM Italia 

Via Tolmezzo, 15 
20132 Milano 
Tel 1021 59 621 


Pop e New Age per navigatori notturni 

In una serie di CD-audio, musica e onde acustiche di frequenza 
sincrona con le onde cerebrali, per favorire rilassamento e con¬ 
centrazione in chi trascorra la notte viaggiando nella Rete. 


li u y h i o r 


L'iniziativa è dell'italiana Harmony Music, e si basa su studi effet¬ 
tuati in Italia e negli Stati Uniti nei centri di medicina olistica, volti a 
dimostrare gli effetti benefici, sul cervello umano, di particolari 
esecuzioni musicali che sfruttino determinate frequenze, ritmi e 
tonalità Tra ricerca psicoanalitica e neurocerebrale, buona musica 
e filosofie della Nuova Era (nel caso della musicoterapia basate 
anche, va detto, sulle antiche tradizioni di molti e differenti popoli), 
la serie di compact disc prodotti dall'etichetta fiorentina, parte di 
un progetto denominato Naturai Brain Waves, si rivolge ad un 
pubblico molto specifico: quello dei navigatori notturni di Internet 
Proponendo brani di musica POP e New Age dalle atmosfere 
molto distese, mixati con onde sonore isocrone alle nostre onde 
Alpha e Theta. lo scopo dei CD della Harmony è quello di produrre 
nell'ascoltatore un efficace stato di relax e di concentrazione, 
volto a favorire il particolare compito dei 'nightflyers'. Per avere 
un'idea un po' più chiara di ciò di cui stiamo parlando, dobbiamo 
ricordare che l'attività elettrica delle nostre cellule cerebrali, i neu¬ 
roni. e rilevarle da un elettroencefalografo sotto forma di quattro 
diversi tipi di onde, per altrettante frequenze, corrispondenti a dif¬ 
ferenti stati funzionali del cervello: le Alpha e te Theta sono quelle 
onde caratteristiche delle fasi di 'rilassamento creativo' e 'rilassa¬ 
mento profondo' L'idea è quella di favorire la nostra produzione di 
questi tipi di onde elettriche, e quindi l'ingenerarsi dei relativi stati 
mentali, tramite uno stimolo esterno proveniente da frequenze 
analoghe 

Il primo CD della collana è opera di Nick (Nicola) Straybizer 
Serena: 8 tracce strumentali originali, più un medley contenente 
un brano del regista/musicista John Carpenter. tratto dalla colonna 


sonora del suo 
film ''1997. 

Fuga da New 
York". 

Composizioni 
ricche di sono¬ 
rità affascinanti 
e suggestive, 
proprie, del re¬ 
sto. di tutti 

quei lavori oggi genericamente accomunati nella categoria della 
'musica New Age' Una particolare menzione, secondo il persona¬ 
lissimo ed opinabile giudizio di chi scrive, la merita la seconda 
traccia del disco: l'altamenie evocativa "No Gravity". 

Al di là di qualsiasi considerazione sulla reale o presunta efficacia 
delle suddette teorie, o delle discipline new-age stesse, i brani 
sono effettivamente molto godibili, emozionanti e, provare per 
credere, rilassanti Se quindi qualcuno desiderasse semplicemen¬ 
te ascoltarli, per il puro piacere di farlo, o usarli per creare un po' 
di atmosfera 'soft', in situazioni leggermente differenti da quelle 
previste dalla navigazione Internet... beh, siamo certi che gli autori 
non se ne avrebbero troppo a male 


Harmony Music Srl - Via del Padule 23/F, 50018 Scandicci (FI), 
Tel (055) 73.50086 


64 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















La prima soluzione ad oggetti pura per sistemi aziendali 

Computer Associates e Fujitsu presentano Jasmine 

Presentato il progetto di partner congiunto: Jasmine comprende librerie com¬ 
plete di classi per la creazione e la gestione dei dati multimediali compresi bit- 
map, animazioni, audio e video. Le applicazioni di domani con la tecnologia di 
database ad oggetti di domani. Orientata verso lo sviluppo di applicazioni 
Internet '‘out-of-the-box" e l'ambiente di sviluppo Jade. 


Jasmine, la prima soluzione 
ad oggetti "pura" per la crea¬ 
zione di sistemi aziendali 
della prossima generazione in 
ambienti elaborativi Internet e 
client/server, è stata annun¬ 
ciata a Milano, allo Spazio 
Sironi, nel corso di una confe¬ 
renza stampa, da Computer 
Associates e Fujitsu. 

Oltre a comprendere librerie 
complete come abbiamo 
visto sopra neN'introduzione. 
Jasmine supporta un'ampia 
gamma di applicazioni della 
prossima generazione, da 
quelle per il commercio 
elettronico ed il suppor¬ 
to ai clienti a quelle 
specifiche per i diversi 
settori quali assicura¬ 
zioni, finanziarie, sanità, 
telecomunicazioni, 
industria, distribuzione 
ed altri, 

Jasmine offre agli svilup¬ 
patori una piattaforma 
orientata agli oggetti ideale 
per lo sviluppo di applicazioni 
multimediali dinamiche ed un 
ambiente in grado di offrire 
l'integrità e le capacità prati¬ 
che di gestione dei dati 
necessarie per creare applica¬ 
zioni che costituiscano vere 
"business solution". 

La semplicità di Jasmine con¬ 
sente a programmatori, e non 
solo, di sfruttare la potenza 
della tecnologia ad oggetti 
per raggiungere gli obiettivi 
aziendali di importanza crucia¬ 
le. 

Unendo la facilità di sviluppo 
alla potenza Internet (o delle 
intranet ed extranet azienda¬ 
li), Jasmine permette alle 
organizzazioni di ridurre i costi 
associati alla ricerca di acqui¬ 
renti e di rivenditori, espande¬ 
re i mercati, semplificare i 


processi di produzione e 
pagamento. Le applicazioni 
Jasmine possono essere 
implementate in qualsiasi 
tipo di ambiente elaborativo. 
da Internet alle intranet azien¬ 
dali eterogenee alle reti priva¬ 
te con valore aggiunto, e pos¬ 
sono essere attivate nei Web 
browser per mezzo dei plug- 
in di 



Microsoft Internet Explorer e 
Netscape 

L'architettura ad oggetti di 
Jasmine elimina le necessità 
di dover mappare gli oggetti 
sulle strutture aziendali 
Attraverso un approccio di 
tipo object-oriented combina¬ 
to all'utilizzo di librerie di clas¬ 
si SQL per accedere ai data 
repository esistenti, i clienti 
Jasmine possono godere 
appieno dei vantaggi della 
tecnologia ad oggetti pura, 
senza sacrificare gli investi¬ 
menti fatti m termini di appli¬ 
cazioni e dati relazionali. 

Jade, infine, che sta per 
Jasmine Application Deve- 
lopment Environment, forni- 


dì Francesco Fulvio Castellano 

sce un ambiente di sviluppo 
applicativo e di authoring mul¬ 
timediale che non richiede 
l'utilizzo di un linguaggio di 
programmazione, con stru¬ 
menti per creare rapidamente 
sofisticate applicazioni ed 
eseguirne il debugging. 
L'architettura aperta di 
Jasmine consente inoltre agli 
sviluppatori di utilizzare una 
varietà di tool molto diffusi, 
tra i quali Java "puro", C, 
C++. HTML nativa e 
VisualBasic e ogni altro 
tool ActiveX Jasmine 
facilita infine lo sviluppo 
di librerie di classi spe¬ 
cializzate e cross-func- 
tional che rispondono 
alle esigenze aziendali 
attuali e future. 

Il prezzo di listino, con 
sconti consistenti per 
acquisti di grossi volu¬ 
mi. dovrebbe aggirarsi a 
partire da 800 dollari, 
come negli Stati Uniti. 

Una Developer Edition è 
attualmente disponibile gra¬ 
tuitamente. 

La release iniziale di Jasmine 
supporta i server UNIX e Win¬ 
dows NT e i Client Windows 
95 e Windows NT. 


Avanza lArmada Compaq 

Presentati due nuovi note¬ 
book di fascia alta, serie 
7300, che adottano proces¬ 
sori Pentium Mobile MMX 
e hard disk di capacità rag¬ 
guardevoli. 

Compaq Computer continua ad 
ampliare la sua gamma di pro¬ 
poste in ambito notebook, pun¬ 
tando ancora sulla linea di alta 
fascia, la famiglia Aimada 7000 
presentati il 7370DT ed il 
7360DT, nuove versioni della 
serie di punta della marca, i leg¬ 
geri e sottili 7300. I nuovi siste¬ 
mi utilizzano processori Pen¬ 
tium Mobile di Intel con tecno¬ 
logia MMX, rispettivamente a 
233 e 200 MHz, dei dispositivi a 
basso assorbimento progettati 
appositamente per il mercato 
dei portatili. Il display è un CTFT 
(Color Thin-Film Transistor) da 
12,1 pollici, con risoluzione 
massima di 1024 x 768 nel 
7370 e di 800 x 600 nel 7360, 
mentre i dischi rigidi utilizzati 
sono di tipo SMART con capa¬ 
cità di 4 e 3 GB. 

Nei modelli 7300 viene fornita 
RAM fino a 32 MB, espandibili 
a 128, DRAM video di 2 MB ed 
un lettore CD-ROM 20x; il tutto 
in soli 3.9 centimetri di spesso¬ 
re e 3,77 kg di peso. Tra le 
dotazioni standard anche il 
sistema Intelligent Managea- 
bility per la gestione ed il con¬ 
trollo delle risorse. Entrambi i 
nuovi nati, come tutta la serie 
del resto, sono compatibili con 
le soluzioni di espansione pro¬ 
gettate da Compaq per i suoi 
notebook Armada 7300 e 7700 
MimStation E, MiniStation EX 
ed ArmadaStation, la prima 
docking station a torre presente 
sul mercato, che offre hot- 
docking motorizzato, due bay 
standard a mezza altezza, due 
slot PCI/ISA e due slot PCM¬ 
CIA, scheda Ethernet integrata 
ed altoparlanti. Armada 7370DT 
ed Armada 7360DT sono dispo¬ 
nibili ai prezzi di 9.869.000 lire e 
8 720.000 lire, IVA esclusa 
Compaq ha inoltre annunciato la 
prossima uscita di Armada 
7390DT, un notebook con le 
stesse caratteristiche del 7370, 
con in più un display da 13,3 
pollici ed un hard disk da 5 GB 


DOVE 6 CHI- 



Computer Associates 



Compaq Computer Spa 

Via Francesco Sforza 3. 



Strada 7 Palazzo R, 

Pai. Leonardo da Vinci, 



20089 Milanofiori 

20080 Basiglio (MI), 



Rozzano (MI), 

Tel (02)90 46 41 



Tel. (02) 57.59.01 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


65 















Una raffica di annunci rilancia Sun nei suoi obiettivi a larghissimo raggio 

Visa crede in Java, Sun crede nel desktop 


In un momento d'impasse del desktop di fascia alta sia PC che Mac, Sun rilancia alla grande con workstation 
di fascia bassa. Silicon Graphics. Compaq. Apple: tutti sono nel mirino dell'azienda a tecnologia Unix su Risc. 

Grandi ammiccamenti all'accoppiata Microsoft ed Intel 

di Leo Sorge 


Non è certo possibile sintetiz¬ 
zare in poche parole la ridda di 
novità giunte negli ultimi gior¬ 
ni, ma proviamo a fornirvi le 
principali. La più importante 
riguarda un oggetto che coin¬ 
volge chiunque, indipendente¬ 
mente dal fatto che usi o 
meno un computer. 


Applet 
di credito 



Visa e Sun stanno collaboran- 
do allo sviluppo d'una carta di 
credito con chip, ovvero una 
smart card, interamente basa¬ 
ta sulla tecnologia Java. In par¬ 
ticolare l'impegno di 
Visa sarà nella 
promozione 
non solo 
presso 
banche 
ed istitu¬ 
ti finanziari 
ma anche nei 
settori della sa¬ 
nità e della telefo¬ 
nia cellulare. Le di¬ 
mensioni d’un accordo 
del genere sono ancora 
da scoprire, ma si tratta d'un 
grande business Visa ha in 
corso oltre 70 programmi 
basati su carte a microproces¬ 
sore. per un totale di oltre 21 
milioni di carte già distribuite, 
delle quali 7 milioni sono del 
tipo prepagato II totale di 


carte Visa oggi in circolazione 
è di 600 milioni di pezzi. 

Le Java Cards possono contri¬ 
buire ad incrementare le pre¬ 
stazioni e la sicurezza di que¬ 
sta famiglia di prodotto (nella 
foto grande Scott McNealy, 
CEO di Sun. mostra un Java 
Ring, ovvero un anello al cui 
interno c'è un chip Java). 
Anche grazie ad un preceden¬ 
te accordo con Siemens, l'in¬ 
troduzione sul mercato delle 
Java Cards è prevista per la 
metà dell'anno in corso. In 
particolare, la produzione dei 
chip verrà resa possibile anche 
da parte di altri esponenti di 
spicco dei mercati dei micro¬ 
processori e delle smart card. 
Resta da chiedersi come chia¬ 
meremo questo prodotto. 
Facciamo una modesta propo¬ 
sta: e se scegliessimo Credit 
Jard? Oggi suona male, ma 
domani non si sa. 

Darwin, 
l'evoluzione 
del desktop 

Un altro attacco è focalizzato 
su Compaq ed Apple, con il 
ritorno della guerra del desk¬ 
top. Dopo mesi nei quali alme¬ 
no negli States si vendevano 
sempre meno personal di 
fascia alta, adesso sono dispo¬ 




nibili workstation Sun anche 
sotto i 3 mila dollari, in confi¬ 
gurazione competitiva con 
quella d'un super PC pari- | 
menti configurato. 

Il nuovo nome è Darwin, evi¬ 
dentemente scelto per acco¬ 
munare l'evoluzione delle spe¬ 
cie viventi teorizzata dal natu¬ 
ralista inglese e quella delle 
specie informatiche che infe¬ 
stano i tavoli del mondo 
moderno In particolare la 
nuova serie comprende i 
modelli Ultra 5 ed Ultra 10, 
con un entry point di 2 995 
dollari. 

Ma le novità nel settore desk¬ 
top non si fermano al prezzo 
dell'hardware. La mossa com¬ 
mercialmente più interessante 
a livello corporate è senz'altro 
il drastico taglio operato sui 
costi dell'assistenza. Per la 
Ultra 5. il contratto successivo 
alla garanzia con riparazioni 
presso il cliente verrà offerto a 
276 dollari l’anno (negli 
States). 

Sull'impatto di queste novità 
nel nostro Paese vi faremo 


avere notizie dirette non appe¬ 
na saranno disponibili. 


Windows 
su Unix? 
Installate 
NT! 

Per quanto riguarda il softwa¬ 
re. infine, la bandiera del 
momento è la compatibilità 



con le applicazioni di 
Microsoft, ma -udite udite- 
ottenuta con SoftWindows95 
di Insigma (azienda partecipata 
Microsoft). E definitivo l'ab¬ 
bandono di Wabi, la Windows 
Application Binary Interface 
che emulava Windows tradu¬ 
cendo passo passo le chiama¬ 
te Microsoft con quelle del 
protocollo X-11 di Unix. Wabi 
si è fermato a Windows 3 1 
senza ottenere grande compa¬ 
tibilità, ed adesso non è più 
incluso in Solaris, anche se 
per ora si garantisce la conti¬ 
nuità di supporto E' disponibi¬ 
le anche SunPC, una scheda 
con un processore AMD 5X86 
(in realtà un 486) a 133 MHz 
Porte aperte invece alle solu¬ 
zioni di Insignia, solo per 
SoftWindows95 ma anche per 
il server Ntrigue, basato su 
WinFrame di Citrix. altra parte¬ 
cipata Microsoft. Per capirci 
stiamo parlando della stessa 
tecnologia che renderà NT un 


66 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















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sistema multiutente. e che per 
funzionare su Solaris richiede 
di essere installato su un ser¬ 
ver NT.. Ntngue ha un suo 
Client per Java Altre soluzioni 
sono PC File Viewer, che da 
Unix legge attachment in for¬ 
mato PC, e dei tool collaborati¬ 
vi di tipo multipiattaforma, 
ancora non rilasciati. Elite3D è 
una nuova famiglia di worksta¬ 
tion grafiche che offre presta¬ 
zioni superiori al prezzo più 


basso di tutto il mercato. 
L'attacco è diretto contro 
Silicon Graphics, sui cui pro¬ 
dotti si basa il confronto con 
la nuova serie. Il sistema 
Ultra 60 m6 fa il rendering di 
5.9 milioni di triangoli al 
secondo e costa negli States 
20.880 dollari. La Ultra 10 
m3, con i suoi 3 milioni di 
triangoli, costa solo 12.495 
dollari. Il numero dietro la m' 
della sigla rappresenta il 
numero di processori grafici 
implementati in parallelo. La 
serie Elite 3D è compatibile 
con la serie Creator 3D. 

Scambio 
di cortesie 
con Intel 

Restiamo sull'asse Wintel, dato 
che Sun ha trovato il tempo di 
fare accordi a largo spettro 
anche con Intel. Il primo è un 
passo annunciato: la collabora¬ 


PJ Vs CE 


Mannaggia a sigle ed acronimi. PJ sta per Personal Java, CE per 
Windows CE. E Vs? In inglese, accipicchia, sta per versus, ovve¬ 
ro contro. Tutta questa manfrina serve ad introdurre la notizia 
che allo scorso CES di Las Vegas Sun ha presentato anche la 
versione 1 0 di PersonalJava, una piattaforma per decoder di 
tipo Internet TV o mobile computing. L'obiettivo era il mondo dei 
costruttori di elettroniche di largo consumo. Tra le aziende che 
stanno lavorando su prodotti e prototipi di questo tipo troviamo 
nomi quali Alcatei, Hitachi. Italtel, NEC, Nokia, Nortel. OpenTV. 
Psion, Toshiba e - come visto - Visa. 


zione nel porting di Solaris, il 
sistema operativo di Sun, su 
Merced, la futura piattaforma 
hardware a 64 bit di Intel. Il 
secondo è più importante, per¬ 
ché prevede lo scambio di bre¬ 
vetti nella progettazione di chip 
di fascia alta. Sun era l'ultima 
azienda a restare fuori da uno 
scambio di questo tipo, in vari 
modi già raggiunto da Intel con 
IBM, HP e recentemente con 
Digital. I commentatori si chie¬ 
dono se non si tratti d'una 
mossa verso l'abbandono di 


Sparc per Merced, una posizio¬ 
ne ancora non giustificabile in 
senso commerciale e sempre 
rischiosa viste le investigazioni 
dell'antitrust sulla effettiva posi¬ 
zione della mamma di tutti i 
Pentium. 


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Le Smartcard: 
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per esplodere! 

La nuova tecnologia 
delle card con microchip 
incorporato trova enormi 
opportunità applicative nei 

S iu svariati settori, soppianta, 
i gran parte le tradizionali tessere 
magnetiche e scoprendo una infinità di nuovi 

Questo è il momento di cavalcare la tigre realizzando le 
applicazioni per le Smartcard! 

ASE è la risposta più efficiente e flessibile per cogliere queste nuove 
opportunità. ASE e II primo ambiente di sviluppo aperto che consente di 
realizzare le più svariate applicazioni con Smartcard di qualsiasi tipo e 
produttore. L unità di registrazione ASE Drive vi permette di leggere/scri¬ 
vere smartcard di diverse tipologie: con cpu, memoria, memorTa protetta, 
prodotte dai principali produttori mondiali. Grazie adASESoft utilizzerete 
I vostri linguaggi preferiti nelle principali piattaforme per programmare le 
vostre applicazToni. E con il Kit di Sviluppo ASE realizzate rapidamente, 
facilmente ed economicamente i vostri progetti. 

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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


67 





















Da Tektronix arriva la Phaser 360, una stampante per workgroup 


Nella nuova generazione di stampanti a 
colori per ufficio la società americana si affi¬ 
da ancora alla tecnologia a getto di inchio¬ 
stro solido. Integrato un sistema di gestione 
progettato appositamente per ambienti Web. 



La nuova stampante, terza 
generazione dopo Phaser 340 
e 350 (quest'ultima disponibi¬ 
le da ora con una riduzione 
del 20% sul vecchio prezzo), 
è stata presentata a Milano il 
19 gennaio: Phaser 360 inte¬ 
gra un controller PowerPC da 
100 MHz. 24 MB di RAM 
espandibile a 48 e la tecnolo¬ 
gia Adobe PostScript 3. lo 
standard de facto del linguag¬ 
gio di stampa nel mondo. 

La velocità raggiungibile è di 
6 pagine al minuto su carta e 
5,5 ppm su lucidi, superiore a 
quella delle stampanti laser a 
colori, per una risoluzione 
massima di 800 x 450 dpi. Il 
sistema di gestione Phaser- 
Link è basato sulla tecnologia 


Web e permette il 
controllo del disposi¬ 
tivo in modo sempli¬ 
ce da un qualsiasi 
browser 

Gli amministratori 
vengono avvertiti in 
caso di guasto trami¬ 
te un avviso e-mail. 

La tecnologia a getto di 
inchiostro solido garantisce 
colori brillanti, risultando otti¬ 
male per tutte le applicazioni 
grafiche professionali, ma allo 
stesso tempo offre una sem¬ 
plicità d'uso ideale in ambien¬ 
ti di ufficio, grazie ai ColorStix 
puliti e di facile sostituzione. Il 
costo di gestione, con le 
poche parti di consumo pre¬ 
senti, è inferiore rispetto ai 


prodotti che utilizzino le altre 
tecnologie. Un occhio natural¬ 
mente anche all'ecologia, con 
l'inchiostro atossico e l'as¬ 
senza di produzione d'ozono. 

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Tektronix Spa 

Via XI Febbraio 99. 

20090 Vimodrone (MI), 

Tel (02) 25.08.61 


Celo distribuisce 
i nuovi lettori Toshiba 

L'azienda nipponica, che ha 
appena presentato una nuova 
sene di lettori per Digital 
Versatile Disk e CD-ROM, ha 
scelto Celo per la loro distribuzio¬ 
ne nel nostro paese. L'intesa 
prevede la gestione da parte del¬ 
l'azienda lombarda tanto del 
mercato degli utenti finali, quan¬ 
to dell’area OEM, con l’ingresso 
della Celo nel settore delle forni¬ 
ture per assemblatori. 

I nuovi drive CD-ROM, XM 
6102B per OEM e KT 6102B per 
la vendita al dettaglio, sono dei 
24x con velocità di trasferimento 
dati di 3600 KB/sec e random 
seek time di 85 msec 
Due nuovi modelli, per le stesse 
due fasce di mercato, anche per 
quanto riguarda i lettori DVD 
SD-M 1102 e KTSD-M 1102 
sono pienamente compatibili 
con tutti gli standard DVD e CD 
presenti sul mercato ed hanno le 
stesse dimensioni di un'unità di 
lettura CD-ROM tradizionale. 

I DVD Toshiba della seconda 
generazione consentono la 
memorizzazione di 4,7 GB di dati 
su ciascuna facciata, capacità 
pari a quella di circa 7 CD. 

Celo Spa - Via Saronnese 16, 20025 
Legnano IMII. Tel 10331157281 


Pronte le soluzioni Adaptec per lo Storage a tecnologia fibre channel 




Presentati gli adattatori host per il passaggio alla nuova tecnologia di I/O per la memo¬ 
rizzazione ed i nuovi controller RAID, per dispositivi fibre channel ed SCSI. 


Il numero delle aziende, piccole o grandi che siano, che decidono di 
dotarsi di sistemi Storage di rete, o comunque di soluzioni per memo¬ 
rizzazione RAID esterne, è in continua crescita e le offerte da parte 
delle società produttrici si moltiplicano di mese in mese. Una partico¬ 
lare attenzione è riservata alle nuove tecnologie di I/O fibre channel. in 
grado di garantire prestazioni in termini di velocità, scalabilità e distan¬ 
ze di connessione altrimenti impensabili: fino a 2000 MB/s in modalità 
full duplex, possibilità di collegare 125 dispositivi ad una sola porta e 
cablaggi che coprono distanze variabili dai 30 metri con il cavo di rame 
fino ai 10 km delle fibre ottiche Con simili transfer rate il tempo 
necessario per le operazioni di memorizzazione viene drasticamente 
ridotto, mantenendo tutti i dati virtualmente sempre disponibili Si 
aggiunga a tutto questo la massima semplicità di configurazione e si 
potrà comprendere il perché della corsa contro il tempo intrapresa da 
tutti i principali produttori di componentistica per networking, per 
aggiornare i propri cataloghi e cercare di affermarsi come azienda lea¬ 
der per questo tipo di soluzioni Non vuole certo restare fuon 
dal gioco la Adaptec, che ha appena presentato i suoi 
nuovi sistemi di Storage per server di fascia medio¬ 
alta, comprendenti i moduli per il passaggio 
alla nuova tecnologia Due gli adattatori 
host per connessioni PCI-fibre channel: AHA- 
F940. a 32 bit, e AHA-F950. a 64 bit i dispositi¬ 
vi hanno un throughput di 97 MB/sec, in half 
duplex, e, come loro punto di forza individuato dal¬ 
l’azienda, offrono la massima compatibilità. 

Attualmente disponibili nelle versioni per sistemi 
Windows NT e MacOS, saranno presto presenti sul 


mercato anche nelle qualificazioni Sur 
Solaris, NetWare e UnixWare 
Presentati inoltre tre nuovi controller RAID 
caratterizzati dal particolare formato adatto 
agli alloggiamenti standard per unità da 
5’25", che consente una semplice installa¬ 
zione e l'eliminazione della necessità di 
ricorrere a soluzioni specifiche, in piena sin 
toma con la filosofia dell'Adaptec, incentrate 
su compatibilità e semplicità d'uso atte ac 
attirare sempre piu clienti verso i nuov 
sistemi L'AEC-74128 è un dispositivo d 
collegamento tra un’interfaccia host fibre 
channel a 100 MB/sec ed un sistema ester 
no situato ad una distanza massima di 2E 
metri con cavo in rame (10 km con fibre 
ottiche), mentre TAEC-4412BS e I AEC-4412BD sono progettati 
nspettivamente per un sistema host SCSI single-ended con distanza 
massima di collegamento di 3 metri e per un sistema host SCSI diffe¬ 
renziale con distanza di collegamento fino a 25 metri. I tre controller 
sono basati su piattaforme Wintel e UNIX e sono disponibili ad 
un prezzo indicativo di 6 . 100.000 lire. 


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e faxmodem voice 


E' ora disponibile sul mercato 
italiano la nuova scheda 
Aztech AT 3500. Grazie alla 
sua elevata integrazione que¬ 
sta scheda rappresenta la 
soluzione integrata a tutte le 
esigenze di comunicazione: 
infatti occupa uno slot ISA ed 
un solo interrupt della scheda 
madre. Aztech AT 3500 non 
è solo un modem a 33,6 
Kbps ed un fax a 14,4 Kbps, 
ma è anche una scheda 
audio a 16 bit con processore 
sonoro 3D compatibile con 
Sound Blaster Pro e 
Microsoft Windows Sound 
System ed una segreteria 
telefonica digitale. E' una 
scheda sonora compatibile 
con gli standard MIDI ed è 
dotata di sintetizzatore FM. 
Inoltre, grazie alla funzione 
Voice, permette di accedere 
ai servizi di telefonia via 



Internet, riducendo 
notevolmente i costi 
delle comunicazioni 
internazionali. Come 
se non bastasse, la 
segreteria telefonica 
della scheda AT 
3500 permette di 
registrare le telefo¬ 
nate in tempo reale 
su hard disk e di 
mettere dei passi 
musicali nelle chia¬ 
mate in attesa. Solo per moti¬ 
vi di spazio terminiamo la 
descrizione di questa rivolu¬ 
zionaria scheda Aztech AT 
3500 è una scheda Plug and 
Play di facile installazione e 
viene corredata di tutto il 
software necessario per 
sfruttare a pieno le sue 
potenzialità La scheda 
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giunge alla versione 5 

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La versione 5 di ReaIPlayer e 
disponibile, e può essere scari¬ 
cata secondo le istruzioni det¬ 
tagliate all'indirizzo iwww reàl 
com/50/mdex.html. Oltre a 
miglioramenti generali nell'au¬ 
dio e nel video, il nuovo lettore 
comprende molte altre innova¬ 
zioni Ad esempio una voce di 
alta qualità (a velocità di 28.8 
Kbps), un video raddoppiato, 
l'opzione full-screen oltre 100 
Kbps su NT o Windows 95. I 
cartoni animati si susseguono 
ora in modo realistico grazie a 
RealFIash. un modulo sviluppa¬ 
to insieme a Macromedia. La 
versione commerciale, ReaI¬ 
Player Plus 5, disponibile all'in¬ 
dirizzo mtto //www reai comi 
50/plus.html, offre ulteriori 
migliorie 

La scansione di siti con imma¬ 
gini dal vivo e la registrazione 
di videoclip sono solo due 
delle nuove possibilità messe 
a portata di dito. 


HTML batte quattro 

E' definitiva la nuova versione dello standard di 
editing sul Web 


Lo scorso 18 dicembre il 
World Wide Web Consortium, 
noto in breve come W3C. ha 
annunciato la versione 4.0 
dell'HTML. Dopo circa un 
anno di lavoro, quindi, il 
Consorzio ha ritenuto stabili le 
nuove specifiche del linguag¬ 
gio ipertestuale in uso sul 
Web, frenando le correnti di 
pensiero secondo le quali le 
estensioni debbano essere di 
proprietà delle singole azien¬ 
de. Tra i membri del gruppo di 
lavoro che ha portato al risulta¬ 
to finale troviamo i principali 
attori della scena, tra i quali 
Netscape, IBM, HP e soprat¬ 
tutto Microsoft e Sun, da qual¬ 
che tempo impegnati in una 
controversia su Java. Oggi i 
membri del W3C sono il MIT 
Laboratory for Computer 
Science negli States, l'istituto 


francese Inna e l'università 
giapponese Keio 
Le principali questioni risolte 
rispetto alla precedente ver¬ 
sione 3.2 sono l'animazione e 
l’interoperabilità. Tra le tante 
questioni tecniche ci piace far 
notare che si è pensato anche 
ai meno fortunati: alcune parti 
di tipo testo possono essere 
inviate a periferiche vocali o 
braille 

Per promuovere ed accelerare 
l'adozione dei suoi standard, il 
Consorzio ha introdotto il W3C 
HTML Validation Service, 
disponibile in rete all'indirizzo 
http://validator w3 orqTl Oltre 
che alla versione 4, il sito si 
riferisce ad altri standard, tra 
cui lo stesso 3.2. Le informa¬ 
zioni più generali sull'HTML 
sono disponibili all'in dirizzo 
| www.w3.org/MarkUp4 


E’ in arrivo lo standard per i nastri 

Hewlett-Packard, IBM e Seagate stanno sviluppando 
una tecnologia che permetta di creare un riferimento 
unico per i sistemi di memorizzazione su nastro 
anche in rete. 

Il nuovo progetto mira alla creazione di uno standard il cui 
fine ultimo è l'interscambio dei dati archiviati con sistemi 
diversi. Inoltre si vuole creare un sistema che sia compa¬ 
tibile con più piattaforme in modo da consentire un per¬ 
corso di upgrade semplice ed aperto, senza dover inter¬ 
venire sui dati precedentemente immagazzinati. 

Una iniziativa del genere, come sempre nella creazione di 
standard operanti su grandi volumi di materiale già esi¬ 
stente, aumenterà l'offerta di prodotti per gli OEM e per 
gli integratori di sistemi, che non saranno più vincolati ad 
un solo produttore. 


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Hewlett-Packard Italiana 

Via G. Di Vittorio 9, 20063 Cernusco S/N (MI), 
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72 


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prestazioni e affidabilità. 


Scheda 

La convergenza (Mia graffa 2D/3D di alte prestazioni 
con l'elaborazione e riproduzione dell'Immagine video 
digitale. La scheda incorpora il processore S3 
Virge/GX2 e un motore di uscita TV NTSC/PAL 
Con le 4 MB di memoria S6RAM visualizza un'immagine 
con la risoluzione di 1280x1024 a 16.7M colori. Ha 
due uscite video indipendenti con diverse profondità 
di colore e vari effetti speciali. Interfaccia LP8 (loal 
Peripherial BUS) predisposta per espansione con TV- 
Tuner, Video Capture ed upgrade Hardware MPEG-1/2. 


Scheda madre TX97 - E 

Scheda madre Pentium con chipset Intel 430TX predisposta 
al supporto dell' ultima generazione di microprocessori 
MMX 166-233 MHz. Il controller EIDE Ultra DMA on board 
permette un transfer rate fino a 33Mb/Sec. Alloggia memorie 
SDRAM o FPM EOO. Supporta un controllo completo hardware 
e software, anche in remoto tramite il programma Intel 
LOMC. 

Scheda grafica 3DP-V264GT2/TV 

La soluzione PC/TV economia con processore grafico ATI 
RAGE II * DVD e acceleratore DVD/MPEG-2 incorporato. La 
risoluzione massima è di 1280 a 1024 colori. Supportata 
da 4 MB di memoria EDO / 40ns, ha uscita TV PAL/NTSC 
simultanea con una risoluzione fino a 800x600. Espandibile 
tramite l'interfaccia AMC (ATI Multimedia Channel) con TV 
tuner. 


Scheda madre P2L97 P2L97-S P2L97-0S 


Scheda madre ATX con chipset Intel 440LX. 
Slot 1 Intel Pentium n per CPU da 233 MHz a 
333 MHz. Slot AGP dedicato per interfaccia con 
schede grafiche 66/133 MHz (Sideband). 
Controller EIDE Ultra DMA/33 a bordo. La versione 
P2L97-S possiede il controller Adaptec AHA7880 
Ultra Wide SCSI on-board. 
a doppio connettore da 
50 e 68 pin. Disponibile 
anche la versione Dual 
Pentium II P2L97-OS con 
doppio Slot 1 . Tutte tre 
le versioni permettono il 
monitoraggio 
dell'hardware e software 
tramite il programma 
Intel LOMC. 


Scheda grafica 3DP-V500TX 

Acceleratore grafico per Workstation 
professionale con motore triangle set-u 
coprocessore a virgola mobile incorporato. 

Con le 8 MB di memoria VRAM per il buffer video a 
a una risoluzione di 1600x1280 con True Color, 
scheda sono installate ulteriori 8 MB di memoria DRAM 
per l'elaborazione delle Texture, il Z-Buffer. Stendi Buffer 
e il Windows Clipping. Possibilità di installazione di 2 
schede per Dual Dysplay Screen. 


Scheda grafica AGP 3Dexplorer V3000 
Costruita con il nuovo standard d’interfacda 
AGP (Advanced Graphic Port) 4 volte più 
veloce del PCI. la scheda grafica ASUS 
3Dexplorer vince su tutti i concorrenti con i 
suoi oltre 255 punti 3D Winbench (misurati 
con Pentium II a 266MHz). La scheda eroga 
128 bit di dati al secondo - il doppio delle 
schede grafiche oggi al top 
del mercato. Caratterizzata 
da una completa assenza del 
flicker. un potente 3D 
rendering e il motore triangle 
set-up. la scheda è la 
soluzione ideale per chi cerca 
il massimo per design, gioco, 
educational ed applicazioni 
gestionali. 


Madre ASUS P65UP8 


microprocessori Pentium e Pentium II con 
memoria di sistema massima di 1 GB. 
E' una fra le prime schede ad essere equipaggiata 
con il processore RISC Intel i960 per il controllo 
del sottosistema SCSI RAID. Il triplo controller 
Ultra Wide SCSI con chip Adaptec AIC 7880 e 
Symbios 53c876 a bordo gestisce fino a 45 
dispositivi SCSI Wide. Dotata di tutti gli optional 
delle schede ASUS di ultima generazione è la 
soluzione ideale per sistemi server. 


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Con Network Station IBM va a mille 

Java è il nuovo verbo, Lotus eSuite la sua Bibbia 


IBM presenta la serie 1000 
delle Network Station, una 
innovativa tipologia di prodot¬ 
to in grado di gestire tutte le 
applicazioni Java. Oltre ad 
essere un potente desktop, 
le nuove Network Station 
1000 permettono di accedere 
con estrema semplicità ad 
una rete interna aziendale 
intranet e ad Internet. Uno 
dei vantaggi dei Network 
Computer della sene 1000 è 
rappresentato dalla facilità di 
gestione: dati, configurazione 
ed interventi di manutenzione 
vengono controllati diretta¬ 
mente attraverso il server. In 
questo modo l'utente di un 
Network Computer deve solo 
occuparsi del suo lavoro, 
senza doversi preoccupare 


della configurazione e della 
gestione di un PC. 

Questa serie di NC è proget¬ 
tata con il supporto della ver¬ 
sione 1.1.2 della Java Virtual 
Machine (JVM), che rende 
possibile l'uso di tutto il 
potenziale offerto dagli applet 
e dalle applicazioni sviluppate 
con il linguaggio Java. Con le 
Network Station della serie 
1000 è possibile utilizzare il 
pacchetto Lotus eSuite 
Workplace. interamente svi¬ 
luppato in linguaggio Java. e 
che fornisce all'utente un 
gestore di posta elettronica, 
un'agenda, una rubrica e una 
serie di applicazioni che inclu¬ 
dono word processor, foglio 
elettronico, grafici per pre¬ 
sentazioni e pianificazioni 



di progetti. Inutile dire che il 
tutto è affiancato con un 
browser Internet ed emula¬ 
zione di terminale. 

Con un Network Computer 
della serie 1000 è possibile 
accedere contemporanea¬ 
mente a macchine che utiliz¬ 
zano piattaforme diverse 
quali i sistemi S/390. AS/400, 
RS/6000. Unix e PC 


IBM Italia. 

Circonvallazione Idroscalo, 
20090 Segrate (MI). 
Tel. (02) 5962.4550 


IntellySync va dappertutto 

Si tratta di uno dei software gra¬ 
zie ai quali è possibile sincroniz¬ 
zare e trasferire dati tra PC e 
handheld. IntellySync per Sharp 
supporta i programmi Microsoft 
Schedule*, Outlook97, Lotus 
Organizer 2.1 e Orgamzer 97 
Una volta posizionato l'Orga- 
mzer sulla Docking Station, un 
supporto di dimensioni simili 
all Organizer, è possibile aggior¬ 
nare i dati tra il PC e l'Organizer, 
ovviando cosi alle difficoltà che 
nascono dalla diversa architettu¬ 
ra delle due macchine. 
IntellySync per Sharp Electronic 
Organizer agisce sugli orgamzer 
Sharp della serie ZQ 600, inclusi 
i nuovi Sharp ZQ 630M. 640M 
e 650M, ed è fornito in bundle 
con Sharp CE-61T. Il suo prezzo 
è di lire 129.000 piu IVA 
IntellySync e disponibile nella 
versione 97 per Windows, oltre 
che per PalmPilot, Nokia 9000 e 
per Windows CE tra i quali per 
HP200LX 


Ouestar - Via Ghislandi 61/b, 24125 
Bergamo. Tel 103514282.999 


Alla Sniffer University è di scena il WBT 

Un semplice browser permette di accedere al corso sul¬ 
l'analizzatore di rete di Network Associates 

Non sempre i tecnici del supporto possono disporre del tempo 
necessario per la formazione in aula. Per questo motivo Network 
Associates, fornitore leader di soluzioni per la gestione e la sicurezza 
delle reti enterprise, ha annunciato la disponibilità del suo primo 
WBT (Web- Based Training) per Sniffer Network Analyzer Si tratta 
di un corso sui principi fondamentali di Smfter. l'analizzatore di rete 
della Casa statunitense. La prima versione di questo WBT è stata 
ideata per offrire ai responsabili di rete e ai tecnici addetti all'assisten¬ 
za. formazione sulle funzionalità di Sniffer Network Analyzer, nonché 
per fornire ai principianti la preparazione necessaria per affrontare 
corsi in aula più avanzati su Sniffer 

I corsi via web offrono formazione dai contenuti affidabili e omoge¬ 
nei: ogni studente apprende in base alle proprie esigenze e ai propri 
ritmi II corso è interattivo e contiene dimostrazioni animate comple¬ 
te di audio, quiz ed esercizi per una durata di 4-6 ore complessive. 
Un’avanzata tecnologia cache per il web rende le operazioni di down¬ 
load semplici e veloci 

I contenuti del corso sono incentrati sui principi base di Sniffer, come 
ad esempio la cattura, la visualizzazione e il salvataggio dei file per l'a¬ 
nalisi esperta delle reti Disponibile a partire da gennaio 1998. è que¬ 
sto il primo di una serie di corsi di formazione basati su web e ideati 
per completare la già ampia offerta di corsi della Sniffer University 
Network Associates nasce dalla fusione di McAfee Associates e 
Network General ed è fornitore leader di soluzioni per la gestione e la 
sicurezza delle reti enterprise II portafoglio di prodotti della società 
comprende quattro diverse suite software: Total Virus Defense. 
Total Network Security, Total Network Visibility e Total ServiceDesk, 
che possono essere gestite a livello centrale tramite NetTooIs, l'am¬ 
biente di gestione unificato della società. 

Network Associates Italy - Viale Ippodromo 59.21100 Varese. 

Tel (03321238285 


Con Thunder Wheel 3D il gioco si fa serio 

Il volante presentato da Aashima si applica a svariate 
categorie di giochi e simulatori 

Le novità di Aashima per il 
mercato italiano sono due 
nuovi prodotti Trust. l'Ami 
Mouse 98 e il Thunder Wheel 
3D Trust Ami Mouse 98 è un 
mouse a tre tasti che può 
essere usato indifferentemen¬ 
te con la mano destra o con la 
mano sinistra, e che consente 
di programmare la funzione 
associata al pulsante centrale. 

E' possibile assegnare a que¬ 
sto pulsante o la funzione di 
easy scroll. per facilitare lo 
scorrimento delle pagine in 
modo rapido e flessibile, o la 
funzione di zoom, che consen¬ 
te di lavorare in modo più preci¬ 
so. Ami Mouse 98 è disponibi¬ 
le a lire 65.000 (IVA inclusa) ed 
è collegabile alla porta seriale 
od al connettore PS/2 Thunder 
Wheel 3D è un volante profes¬ 
sionale ideato per dare maggio¬ 
re realismo e controllo a quei giochi basati sulle corse automobilisti¬ 
che ed ai simulatori di volo. 

Thunder Wheel 3D ha quattro ventose che consentono di fissarlo 
saldamente al piano di appoggio. Ha quattro pulsanti ed è perfetta¬ 
mente compatibile con le funzioni dei joystick tradizionali II suo 
costo è di 99.000 lire (IVA inclusa). 

Aashima - Via dei Pignattaii 174. 40050 Fune (BOI, Tel. 105116635 911 



74 


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Oggi un monitor Eizo rappresenta forse la massima 
espressione della tecnologia in fatto di nitidezza della 
visione, protezione dell'operatore dagli effetti nocivi 
della lunga permanenza davanti ad uno schermo e 
risparmio globale di energia. 

Tutto questo si traduce in una preziosa considerazione 
pratica: se anche sarete costretti dal progredire dei 
processori, delle esigenze di lavoro, dei programmi e 
dei sistemi operativi a cambiare diversi computer nei 
prossimi anni, potete stare tranquilli che il vostro Eizo 
sarà più che adeguato alle vostre esigenze per molti 
computer a venire. 

E questo è già di per sé una bella sicurezza. 

E, perché no, anche un bel risparmio. 

Considerate i vantaggi di un Eizo in termini di salute, 
di non affaticamento degli occhi e di rispetto 
dell'ambiente, valutate che ogni Eizo è garantito per 
tre anni, e non dimenticate il fatto che oggi come oggi 
un Eizo non costa poi così tanto come potreste pensare. 
E per saperne ancora di più, chiedete la vostra copia 
di "Diamo un'occhiata al monitor", un prezioso e 
completo CD-ROM che vi aprirà gli occhi su tante cose. 


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Microlink Display: notebook potenti come desktop 


I nuovi modelli dell'azienda toscana sono esuberanti nella potenza e nella confi¬ 
gurazione. Tutta questa energia è confluita anche nel mondo dello sport. 


Creative: suono a 64 bit per gli OEM 


Nella nuova AWE64D il leader delle schede audio ha condensato le innovazio¬ 
ni hardware e software senza tradire la base Ms/Dos 


La nuova scheda audio PCI digitale Sound Blaster AWE64D è stata 
sviluppata per essere destinata principalmente al mercato OEM ed a 
quello degli integratori di sistemi Si basa su un processore a tecnolo¬ 
gia EMU8008 con interfaccia Codec AC97 e sulla tecnologia SB-Lmk. 
Quest'ultima, in particolare, è in grado di combinare i protocolli Intel 
PC-PCI e 'Senalized IRQ", mettendo sul bus PCI i segnali DMA e IRQ 
e svolgendo la funzione di ponte tra motherboard e scheda audio PCI. 
E' questa una strada sicura per assicurare la compatibilità Sound 
Blaster 16 per i videogiochi DOS così importante per gli OEM. 
Utilizzando il SB-Lmk, la scheda Sound Blaster AWE64D raggiunge 
una polifonia a 64 voci, grazie alla sintesi avanzata della wavetable. ed 
inoltre dispone di un avanzato gestore di memoria DynaRAM. che - 
affiancato dalle capacità E-mu 3D Professional Audio - garantisce ele¬ 
vate prestazioni nell'audio digitale e nella compatibilità PCI. La scheda 


AWE64D dispone anche di un 
acceleratore hardware per presta¬ 
zioni DirectSound e DirectSound 
3D II segnale digitale esce attra¬ 
verso un'interfaccia SPDIF, ed è 
sufficientemente pulito da consentire una registrazione di alta qualità 
su una qualsiasi piattaforma digitale, incluso il DAT. Sono presenti 
anche un'interfaccia joystick ed un'interfaccia Zoomed Video. 

DOVE * CHI - 

Creative Labs - Strada 4 Ed. A/3, 20090 Milanofiori (MI), 

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tor a cristalli liquidi DSTN a 
matrice passiva al prezzo di 
lire 4.779.000 (IVA inclusa), 
oppure con monitor TFT a 
matrice attiva al prezzo di lire 
5.840.000 (IVA inclusa). 
Superiori le caratteristiche 
delle periferiche del modello 
Microlink 7600. Il monitor da 
13,3 pollici è TFT a matrice 
attiva, ed ha in dotazione un 
hard disk da 3,2 Gbyte, 32 
Mbyte di RAM, 2 slot PCM¬ 
CIA e 2 porte USB (Universal 
Serial Bus). Viene venduto a 
lire 7.550.000 (IVA inclusa). 
Sempre da Microlink sono 
ora disponibili tre nuovi 
modelli di desktop dai nomi 
accattivanti: Nasya, Xenia e 
Parsec. Nasya è il modello 
più economico. Si basa su un 
processore AMD K6 da 200 
MHz. hard disk da 1,7 Gbyte, 
16 Mbyte di RAM, CD-ROM 
16x, scheda audio a 16 bit 
integrata, casse stereo da 90 
watt, tastiera, mouse e tap¬ 
petino. Xenia invece ha in 
dotazione un processore Intel 
Pentium MMX da 200 MHz, 
hard disk da 2 Gbyte. 16 
Mbyte di RAM, CD-ROM 
24x, scheda audio a 16 bit 
integrata, casse stereo da 
90 watt, scheda video PCI 
S3 TRIOR4V minorata 


Per i clienti che invece cerca¬ 
no un computer di elevata 
potenza è disponibile il 
modello Parsec a lire 
4.980.000, sempre IVA inclu¬ 
sa. La base è un processore 
Pentium II a 266 MHz con 64 
Mbyte di RAM, CD-ROM 
24x, hard disk con controller 
Ultra DMA da 4,3 Gbyte, 
scheda video integrata ATI 
RAGE PRO con 4 Mbyte di 
SGRAM controllata con bus 
AGP (Accelerated Graphics 
Porti, scheda audio Creative 
AWE 64 con casse stereo da 
240 watt, tastiera, mouse e 
tappetino. Il software incluso 
è Windows 95, Norton 
Antivirus 2.0, Internet Fast 
Find e PC Anywhere (90 gior¬ 
ni di prova). 


Microlink 

Via Sestese 61. 
50141 Firenze, 
Tel (055) 4274 300 


Microlink ha presentato sul 
mercato due nuovi modelli di 
notebook che forniscono le 
stesse prestazioni dei perso¬ 
nal computer da tavolo. 
Entrambi i modelli, che si 
chiamano Microlink 6200 e 
Microlink 7600, hanno un 
processore Intel Pentium 
MMX da 200 MHz, un CD¬ 
ROM 20x, scheda audio 
wavetable con microfono 
integrato e due speaker inter¬ 
ni. Completano la dotazione 
speciale una porta per colle¬ 
gamento ad infrarossi IrDA 
ed una porta TV. Il modello 
6200 ha in dotazione un hard 
disk da 2,1 Gbyte, 16 Mbyte 
di memoria RAM e tre slot 
PCMCIA standard, mentre il 
monitor è da 12,1 pollici. Può 
essere acquistato con moni¬ 


tastiera. mouse e tappetino. 
Degna di nota la dotazio¬ 
ne software di entrambi 
i modelli: Windows 
95, Norton Antivirus 
2.0, Internet Fast Find, 

PC Anywhere (90 gior¬ 
ni di prova). Football on thè 
Web, Enciclopedia Zanichelli, 
Errata Corrige 2.0. Guida 
Multimediale all'Italia del 
Touring Club Italia, Viaggio 
nel Corpo Umano a cura dì 
Piero Angela, Talk To Me, 
Voyager Italia e CNN Conflict. 
A prezzi già comprensivi 
d'IVA, Nasya costa lire 
1.699.000, mentre Xenia 
viene lire 2.149.000. 


Microlink Display ed Acer 
stanno partecipando attiva¬ 
mente al campionato di palla¬ 
volo di Serie A attualmente in 
corso Le due società sono 
infatti i fornitori ufficiali dei 
personal computer che saran¬ 
no usati per la gestione elet¬ 
tronica dei dati. 


76 


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Nella scelta dei componenti di un sistema troppo spesso si sottovaluta l'importanza 
dei dispositivi per la protezione dagli imprevisti elettrici, utili non solo negli ambienti distribuiti 

ma anche in ambito stand-alone 

La Revolution di Tecnoware: UPS made in Italy anche per esigenze personali 

Un'ampia gamma di gruppi di continuità per qualsiasi tipologia di sistema informatico: silenziosi, a basso costo 
e di facile installazione, i prodotti dell'azienda fiorentina offrono, oltre all'autonomia d'alimentazione in caso 
di black-out. un sicuro filtro contro le anomalie nella tensione elettrica. Tra le diverse soluzioni, testate e garantite 

dal marchio CE. disponibili ora anche quelle per semplici PC. 

di Andra Uonlesl 


Diciamo la verità, per quante 
volte si possa essere rimasti 
scottati dalla propria sbadataggi¬ 
ne, sono pochi quelli tra noi che 
non perseverino diabolicamente 
nel salvare troppo poco fre¬ 
quentemente i propri dati, per 
accorgersene poi solo quando è 
troppo tardi. Quando cioè, per 
colpa di un'interruzione della 
corrente, le ultime due pagine 
digitate al Word Processor, o gli 
ultimi 10 record immessi nel 
Data Base o nel foglio di calco¬ 
lo, siano ormai perduti per sem¬ 
pre nel limbo dei documenti 
elettronici mai memorizzati. 
Questi inconvenienti sono 
anche dovuti però alla cattiva 
consuetudine, fin troppo diffusa 
nel mondo dell'Informatica per¬ 
sonale. di non considerare il 
Gruppo di Continuità come uno 
tra gli elementi necessari per 
l'utilizzo di un computer, rite¬ 
nendolo anzi un componente 
mutile o troppo costoso, indica¬ 
to al più per le esigenze di un 
ufficio o comunque dei soli 
sistemi LAN. Dimenticando 
inoltre come gli sbalzi di tensio¬ 
ne possano causare sulla mac¬ 
china problemi ben peggiori che 
non la semplice perdita di pochi 
dati. E per questo motivo che la 
Tecnoware, società con sede a 
Pontassieve, provincia di 
Firenze, ha inserito nella sua 
gamma di UPS una nuova fami¬ 
glia di versioni, specificamente 
progettate per i Personal 
Computer. La Tecnoware Po¬ 
wer Systems è una tra le mag¬ 
giori produttrici italiane di gruppi 
di continuità, dotata di una vasta 
rete di agenzie e centri di assi¬ 
stenza. I suoi prodotti sono 
conformi alle normative CEE e 
vengono sottoposti a seven test 
per garantirne il funzionamento 
in qualsiasi condizione ambien¬ 
tale Facilmente collocabili in 
qualunque postazione di lavoro 
grazie alle ridotte dimensioni, 
queste soluzioni garantiscono 
inoltre facilità d’installazione e 


massima silenziosità nel 
funzionamento, 
offrendo alte 
prestazioni a 
prezzi molto 
ridotti. 

I sistemi 
Tecnoware 
realizzano un 
sicuro filtro 
tra la rete 
elettrica ed il 
computer, 
diventando 
la sola fonte 
di alimenta¬ 
zione diretta 
per quest'ul¬ 
timo e pro¬ 
teggendolo 
cosi dai peri¬ 
colosi effetti causati 
dall'interruzione improvvisa del¬ 
l'erogazione, da sovra o sotto- 
tensioni. spike ed interferenze 
elettromagnetiche. Tutti gli 
apparecchi sono caratterizzati 
da una buona tolleranza nella 
frequenza e nella tensione d'in¬ 
gresso (rispettivamente ±5% e 
±20-25%) ed una frequenza di 
I/O di 50/60 Hz con selezione 
automatica Una nuova propo¬ 
sta di questa azienda è la serie 
Revolution, modelli di UPS 
compatti e dal piacevole design 
per la protezione dei PC, dome¬ 
stici o professionali: i computer, 
questi, più diffusi ed utilizzati 
ma anche quelli maggiormente 
sottoposti allo stress di un'ali¬ 
mentazione elettrica non corret¬ 
ta, anche a causa degli impianti 
vecchi e inadeguati, con cavi 
spesso logori perché mai sosti¬ 
tuiti. presenti in molte abitazio¬ 
ni. Tre esemplari dai nomi 
alquanto inusuali, Egalité, 
Fraternità (dotato anche di plug 
telefonico per l'accensione a 
distanza del sistema) e Libertà 
(plug telefonico ed interfaccia 
network), atti ad alimentare un 
PC o un Mac con relativo moni¬ 
tor, con un tempo d'autonomia 
variabile da 6 a 30 minuti, in fun¬ 


zione del 
carico di lavo¬ 
ro. La poten¬ 
za di questi 
apparecchi è 
di 250 VA 
(Voltampère: 
1 VA= poten¬ 
za apparente 
relativa alla 
corrente - 
alternata - di 
1 ampère 
sotto la ten¬ 
sione di 1 
volt: equivale 
alla potenza rea¬ 
le se corrente e 
tensione sono in 
fase). Il tutto in un case 
di soli 9x15x22 cm e 6 kg 
di peso. 

I prezzi di questi dispositivi sono 
rispettivamente di 195.000, 
225.000 e 250 000 lire. 

Power Pro è invece tra le serie 
UPS di punta dell'azienda, nella 
quale vengono dunque imple¬ 
mentate le più avanzate tecno¬ 
logie: si tratta di una vasta 
gamma di gruppi di continuità, 
progettati per la protezione cen¬ 
tralizzata di sistemi di rete locale 
e per quella dei soli elaboratori 
Client o server, ideali per uffici o 
ambienti industriali. Grazie al 
sistema Line Interactive, realiz¬ 
zato con un microprocessore 
integrato, i parametri della ten¬ 
sione elettrica sono costante- 
mente tenuti sotto controllo ed 
in caso di anomalie il sistema 
provvede immediatamente 
all'emissione di un flusso di ali¬ 
mentazione costante a 220 V 
La stabilizzazione On Line con¬ 
sente inoltre a questi apparec¬ 
chi di risparmiare nell'uso delle 
batterie, allungando notevol¬ 
mente la vita di quest'ultime. 
Tecnoware mette a disposizio¬ 
ne degli acquirenti della linea 
Power Pro Check On Web, un 
utile servizio via Internet per il 
controllo dello stato di attività 
del proprio UPS: il test di funzio¬ 


namento realizzato dall'azienda, 
ed effettuabile sul suo sito, con¬ 
sente di verificare l'efficienza 
delle singole parti del gruppo di 
continuità in dotazione al clien¬ 
te, eventualmente consigliando 
gli interventi necessari. I modelli 
di questa fascia, specifici per la 

K otezione Client, sono il Power 
ro 600 (con una potenza di 
325 VA) ed il Power Pro 750 
(425 VA); due anche le proposte 
in ambito server: Power Pro 
900 e 1000, con potenze rispet¬ 
tivamente di 525 e 600 
Voltampère, mentre per la 
gestione di sistemi di rete com¬ 
pleti, i modelli Power Pro 1600 
e Power Pro 2400 garantiscono, 
con i loro 1.000 e 1.400 VA, la 
protezione di un server e di 2 o 
4 postazioni Client, per un'auto¬ 
nomia di lavoro pari a quella dei 
sistemi per macchinari stand- 
alone. Sempre nell'ambito della 
protezione LAN centralizzata, i 
quattro UPS della linea 
Powersave costituiscono la pro¬ 
osta più avanzata della 
ecnoware, per la gestione di 1 
server e di un numero di elabo¬ 
ratori Client compreso tra 4 e 
25. con ampia autonomia d'ali- 
mentazione, fino ad un massi¬ 
mo di 90 minuti nel modello di 
punta, il Powersave 12500, e 
con potenze comprese tra 
1.500 e 7.500 VA. I prezzi degli 
apparecchi appartenenti a que¬ 
ste ultime due famiglie variano 
dalle 495.000 lire del Power Pro 
600 agli 11400.000 del 
Powersave 12500. 

Tutti gli UPS Tecnoware vengo¬ 
no venduti con una garanzia di 
36 mesi, nei primi 12 dei quali 
l'assistenza viene effettuata a 
domicilio. 


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Connectix personalizza il desktop 

Tra i recenti prodotti dell'innovativa azienda 
californiana troviamo anche un software di rile¬ 
vamento del movimento su PC con telecamera 


Ritenete che il vostro com¬ 
puter sia troppo anonimo? 
Che le sue manifestazioni 
non rispecchino la vostra 
indole? Adesso potete modi¬ 
ficarlo radicalmente! E' infat¬ 
ti disponibile Connectix 
Desktop Designer, che con¬ 
sente di personalizzare il 
desktop del Windows 95. Il 
pacchetto contiene ben dieci 
combinazioni a tema di 
Screensaver 3D, icone, cur¬ 
sori animati, sfondi del desk¬ 
top e suoni. Inoltre è possibi¬ 
le sviluppare configurazioni 
personalizzate usando gli 
oggetti inclusi nel pacchetto, 
oppure creando nuovi ogget¬ 
ti da immagini proprie o 
modificando le immagini 
stesse del pacchetto. I requi¬ 
siti hardware del Connectix 
Desktop Designer sono dav¬ 
vero minimi, un processore 
486DX2 a 66 MHz, 8 Mbyte 
di RAM e 5 Mbyte di spazio 
libero su hard disk. E potete 
condividere queste scelte 
con i vostri amici gli oggetti 
creati con Desktop Designer 
possono essere condivisi 
con altri utenti, dato che per 
visualizzare le immagini non 
è necessario avere il softwa¬ 
re della Connectix. Il costo 
del pacchetto è di lire 99.000 
(IVA esclusa). 


Solo per i tuoi occhi sem¬ 
bra lo slogan adatto ad 
un'altra novità di Con¬ 
nectix. Siete affascinati da 
James Bond e dalle sue 
imprese? Temete che 
qualcuno acceda ai vostri 
dati mentre il PC è acceso e 
voi siete lontani? Avete biso¬ 
gno di Digital Radar. Si tratta 
d’un software in grado di 
rilevare il movimento all'in¬ 
terno del campo visivo di 
una telecamera digitale. 
Questo prodotto è molto 
utile per controllare che non 
avvengano accessi indeside¬ 
rati alle proprie strutture, 
quali potrebbero essere una 
scrivania o un computer, in 
quanto è in grado di registra¬ 
re le immagini catturate dalla 
telecamera digitale in forma¬ 
to QuickTime o Video for 
Windows. Il filmato ottenuto 
può essere salvato su disco 
fisso o inviato direttamente 
tramite una rete ad un altro 
computer Inoltre, se rileva 
del movimento, Digital Radar 
può far emettere dal compu¬ 
ter un suono di allarme. E' 
possibile programmare l'ora¬ 
rio di attivazione della teleca¬ 
mera per controllarne il 
campo, in modo che non sia 
necessario lasciarla attiva 
continuamente 



Connectix Digital 
Radar è disponibile nella ver¬ 
sione per Windows 95 e per 
Mac OS ed è in grado di 
operare con una qualsiasi 
telecamera digitale, che sup¬ 
porti i formati QuickTime o 
Video for Windows. I requisi¬ 
ti hardware sono 8 Mbyte di 
Ram, 10 Mbyte di spazio su 
hard disk ed una unità CD¬ 
ROM. 

Per avere l'allarme audio nei 
computer che operano in 
ambiente Windows è neces¬ 
saria una scheda audio. 
Anche Digital Radar è vendu¬ 
to a lire 99.000 più IVA. 

I prodotti Connectix sono 
importati in Italia da Questar. 


DOVE & CH 


Questar 

Via Ghislandi 61/b. 
24125 Bergamo, 
Tel. (035) 42.82 999 


Con Hi Tech City i link sono a portata di dito 

Sempre più aziende sono presenti su Internet per commercializzare i propri prodotti. 


In generale nei siti delle aziende è possibile trovare non solo le informazioni di carattere commerciale del 
prodotto o del servizio offerto, ma anche dettagli rivolti agli operatori di quel determinato settore. 
L'informazione presente su Internet diventa spesso di difficile accesso perché non è facile trovare un 
determinato sito o la tipologia d'informazioni di nostro interesse all'interno d'un sito multiforme. 

Nasce quindi una tecnocity italiana dove sarà possibile trovare le informazioni che ci possono interessare 
sulla produzione, la logistica, l'immagazzinamento e il trasporto dei prodotti. Si chiama Hi Tech City ed ha 
gli uffici fisici a Milano. Su Hi Tech City sarà possibile trovare i link del settore che ci interessa e andare 
direttamente alla fonte dell'informazione. Hi Tech City è un sito che ci permette di trovare nel minor 
tempo possibile gli indirizzi dei siti di giornali, nviste specializzate e aziende di diversi settori 

Hi Tech City - Viale d ei Fiori 70. 20095 Cusano Milamno IMI). Tel 10347) 2758 139. fax 02/6640 2044 

(.vtvw hn^hjijy CT -7| 


WebBoard 3 

il workgroup si evolve 

Fino a mille persone pos¬ 
sono comunicare contem¬ 
poraneamente in chat col¬ 
laborativa 

La realizzazione d'una intranet 
aziendale può essere comples¬ 
sa e lunga, ma non è sempre 
cosi Per molte funzionalità 
importanti, infatti, è ora dispo¬ 
nibile WebBoard 3, la versione 
professionale ed aziendale del 
sistema di conferenza su 
Internet sviluppato da O'Really 
e già leader per quota di mer¬ 
cato nelle IRC sotto Windows. 
La grande novità è che tale 
versione verrà venduta insie¬ 
me a ConferenceRoom Pro¬ 
fessional 1.5 sviluppata da 
WebMaster. Il bundle permet¬ 
terà di implementare chat e 
conferenze che connettano 
contemporaneamente fino a 
mille utenti. 

Con questo prodotto è possibi¬ 
le svolgere workgroup e for¬ 
mazione indipendentemente 
dalla posizione delle varie per¬ 
sone. Inoltre il package sup¬ 
porta Microsoft SQL Server 
6.5 e Microsoft Access. 

I siti web di riferimento sono 
iwww.oremy.con) e www.web- 
master.com 


L'importanza di chiamarsi 

Expert System 

In discesa i prezzi di questa 
software house italiana 

La Expert System ha deciso di 
applicare una riduzione dei 
prezzi ai suoi principali prodotti 
software Errata Corrige, stru¬ 
mento per la correzione auto¬ 
matica del testo, è ora disponi¬ 
bile a lire 225.000 Tutto per 
Scrivere Bene a lire 399.000, 
Ipse Dixit (versione su floppy 
disk) a lire 50.000. 
L'aggiornamento da uno qual¬ 
siasi dei pacchetti alla suite 
Tutto per Scrivere Bene è ora 
scesa a lire 299 mila. Questi 
prezzi sono da intendersi IVA 
esclusa. Impariamo l'Italiano è 
ora disponibile al prezzo di lire 
99 000 IVA inclusa 

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80 


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La prima 
tecnologia 
creata 


per l'uomo 


Finalmente una li-cnolo^ia umanizzala. 

Mie soglie ilei terzo millennio, nessuno ave» a 
ancora crealo una tecnologia veramente amica 
dell'ulano, capace di assisterlo conipletamcnie nella 
» ita di liuti i giorni... poi. è arrivala. Jepsscn. con il 
primo ed unico computer al mondo, sintesi di una 
tecnologia unitaria, in grado di aiutarci, in qualsiasi 
nostra esigenza e in assoluta automa/ione, progettato 
pei eseguire tutti i comandi impanili tuili/zaudo. in 
maniera semplice e naturale, la nostra voce: dal 
controllo dello stalo di salute o dell ambiente, al 
controllo della comunicazione audio-video o di tutte 
le apparecchiature elettriche o elettroniche presenti 
in casa, in azienda o in ufficio, dando inizio ad una 
nuova era: ipiella della lihetta tecnologica Se anche 
tu vuoi essere protagonista di questa grande 
rivoluzione contatta il io Servizio Clienti per 
telefono o via Internet oppure compila ed invia per 
posta o per fa» il coupon allegato. Configurazioni a 
partire dal. I I98.IKKI con processore P-HJMMX 
e da I.. 1 .629.(mo con pnnssoK tanti II IlV 


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Patto d’acciaio tra IBM, HP e Verifone per i prodotti SET 

Sicurezza e semplicità per i pagamenti via Internet: le società annunciano una 
nuova collaborazione volta ad assicurare la massima compatibilità tra le loro 
soluzioni Secure Electronic Transaction. Prevista inoltre una guida di riferimento. 


Le tre principali aziende rea¬ 
lizzatrici di prodotti software 
per i pagamenti via Internet 
hanno deciso di unire i loro 
sforzi per la promozione del 
commercio elettronico in 
rete, allo scopo di far cresce¬ 
re la fiducia da parte dei con¬ 
sumatori, ancora piuttosto 
carente, verso un ambiente 
di compravendita sicuro. 

Il tutto all'insegna della mas¬ 
sima interoperabilità tra le 
loro soluzioni. 

Il successo dei prodotti SET 
(Secure Electronic Transa¬ 


ction), dipende strettamente 
dalla loro affidabilità, legata 
alla compatibilità tra sistemi 
POS e "portafogli elettroni¬ 
ci” di differenti aziende rea¬ 
lizzatrici: da qui la necessità 
di definire uno standard 
comune. IBM e HP/Verifone. 
insieme con Visa e Master¬ 
Card. hanno così messo a 
punto un protocollo end-to- 
end trasparente che salva¬ 
guardi il consumatore ed il 
venditore durante tutta la 
procedura di pagamento, per 
gli acquisti effettuati via 


Internet tramite carta di cre¬ 
dito. 

Ma per la piena accettazione 
del business elettronico, l'in- 
teroperabilità delle soluzioni 
dovrà essere sempre più 
estesa, pertanto come parte 
integrante di questo proget¬ 
to è prevista la pubblicazio¬ 
ne nei prossimi mesi di una 
Guida di Riferimento, indiriz¬ 
zata a tutti i produttori che 
decidano d'integrare il proto¬ 
collo all'interno dei loro 
applicativi per pagamento in 
rete. 


Accordo Gerbere Gallo Pomi 
per soluzioni avanzate di stampa 

E' stato concluso un impor¬ 
tante accordo tra Gallo 
Pomi e Gerber Systems, 
divisione della Gerber 
Scientific Ine., in base al 
quale la società italiana 
sarà il riferimento nel 
nostro Paese di un produt¬ 
tore noto a livello mondiale 
nella progettazione di solu¬ 
zioni avanzate nell'indu¬ 
stria della stampa. 

di Francesco Fulvio Castellano 

La nuova partnership costitui¬ 
sce un passo importante nella 
strategia della "milanese" 
Gallo Pomi, volta a dare conti¬ 
nuità all'evoluzione tecnologica 
nell'area "prepress", dove la 
società opera con successo da 
molti anni. Alle proposte di 
PrePress Solutions, ScanView 
e T/R Systems che hanno con¬ 
quistato il mercato italiano, 
Gallo Pomi è ora in grado di 
affiancare una gamma comple¬ 
ta di soluzioni per il CTP 
(Computer To Piate), un setto¬ 
re in forte crescita per il quale 
la società ha deciso dì investi¬ 
re buona parte delle proprie 
risorse. 

Il CTP porterà già nel 1998 
risultati significativi, soprattut¬ 
to in seguito all'introduzione 
delle lastre termiche 
I prodotti Gerber saranno 
disponibili pei effettuare test 
su diversi tipi di lastre presso 
la sala demo di Gallo Pomi con 
una unità 3030T per lastre ter¬ 
miche. La Gallo Pomi ha porta¬ 
to a termine l'accordo nella 
volontà di trovare un partner in 
grado di offrire soluzioni tecno¬ 
logicamente avanzate e affida¬ 
bili. 

Con una leadership assoluta 
nel settore dei plotter e una 
valida esperienza maturala 
attraverso oltre 200 installazio¬ 
ni CTP nel mondo, Gerber è 
evidentemente un'azienda che 
risponde a tali requisiti. 
Fondata nel '48, Gerber Sy¬ 
stems progetta, produce e 
commercializza soluzioni desti¬ 
nate all'industria della stampa 
e dei settori connessi per l'au¬ 
tomazione e il controllo della 
produzione di prestampa da 
PostScript. 


Gallo Pomi - Via R Sanno 34 . 
20149 Milano. Tel 102146 765 I 


Le soluzioni aziendali di Cisco per voce e fax su Internet 

Con i nuovi moduli per router serie Cisco 3600, l'azienda californiana garanti¬ 
sce un traffico voce affidabile su Internet Protocol, permettendo alle grandi 


aziende di abbattere le spese per le 
soluzioni gateway. 

E' stato da poco presentato il primo di una serie di 
prodotti della Cisco System destinati alla gestione 
della trasmissione della voce sulle infrastrutture 
dati preesistenti. Il modulo per router Cisco 3600 
consentirà alle aziende che utilizzino soluzioni intra¬ 
net per WAN di dirottare su queste, dalla rete 
telefonica convenzionale, l'intero traffico voce, con¬ 
sentendo cosi un netto abbattimento dei costi per 
la comunicazione tra le sue filiali. La stessa oppor¬ 
tunità è offerta per la trasmissione fax. che potrà 
inoltre essere trasferita su extranet 
Stando alla società produttrice, ad un'azienda con 
sole due sedi comunicanti, ciascuna da dieci dipen¬ 
denti che chiamino per due ore al giorno, il nuovo 
sistema garantirebbe un risparmio mensile del 
50% sulla spesa telefonica, dopo soli quattro o cin¬ 
que mesi di ammortizzamento dell’acquisto. 

I sistemi voice-over-IP si mterfacciano con i normali 
apparecchi telefonici, fax e sistemi PBX rendendo 
trasparente agli utenti lo smistamento della comu¬ 
nicazione sulla rete 

Le caratteristiche QoS (qualità del servizio) del 
software IOS di Cisco ed il design specifico per i 
router 3600, atti a garantire la minore latenza end- 
to-end possibile, consentono l'attenuazione del 
ritardo dell'elaborazione della voce in rete, mentre i 
sistemi DSP si occupano dell'eliminazione dell'eco, 
dell'eliminazione delle pause, della gestione del jit- 
ter buffer e della compressione (supportando per 
quest'ultima diversi schemi, tra cui G.711 per 
applicazioni ad alta velocità e G 729 per applicazioni 
WAN, la voce convertita in PCM a 64K può essere 
compressa fino a 8K). consentendo di non appe- 


comunicazioni interne. In vista anche 



sentire troppo il carico di lavoro del router, I moduli 
supportano 2 o 4 canali voce tramite una serie di 
schede d'interfaccia. 

Attraverso l'integrazione degli standard, come 
H.323. per l'interoperabilità con software telefonici 
di altre case, i moduli Cisco garantiscono la compa¬ 
tibilità con i relativi Client, come NetMeeting di 
Microsoft ed Ethernet Phone di Selsius. 

Cisco Systems annuncerà nei prossimi mesi anche 
dei gateway voce digitali a pacchetti ad alta densità 
su piattaforma per carrier, che consentiranno ai 
Service Provider di offrire servizi di telefonia 
Internet ad utenti domestici e ad aziende 



Cisco Systems Italy 

Palazzo Faggio - Via Torri Bianche 7. 
20059 Vimercate (MI). 

Tel. (0391 62951 


82 


MCmicrocomputer n 181 - febbraio 1998 












Mouse Man+ 



lo Itovi nei negozi specializzali e catene autorizzale come: 
Alheno, Billand, Btovo PCI, Buffetti, Computer Discount, 
Computet Stote, Computer Union, Computer 2000 Polnt, 
Compy. GET, Inloteco, logifriends, MedioWorld. 
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Quality Informatika, Strabilia. Vobis, Wellcome. 



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La mente 
è 

Libera. 





Il networking Intel 
da Computer Discount 

Raggiunto un accordo tra 
il leader mondiale dei 
microprocessori e la cate¬ 
na italiana d'informatica, 
per la distribuzione dei 
prodotti di rete. 


Sugli scaffali e nei listini dei 
115 punti vendita distribuiti 
su tutto il territorio nazionale 
della catena Computer 
Discount si potranno da oggi 
trovare hub, router, schede 
di rete e switch con il mar¬ 
chio Intel. 

I prodotti al centro dell'ac¬ 
cordo coprono tutti i settori 
del networking, in modo par¬ 
ticolare per reti di piccole e 
medie dimensioni, andando 
incontro alle crescenti esi¬ 
genze dello Small Business 
e deH'Home Business. 

Sono infatti le piccole e 
medie imprese, i professio¬ 
nisti, le scuole e gli enti il 
target dell'operazione, incen¬ 
trata suM’ampliamento del 
mercato in una direzione 
ancora poco sfruttata nel 
nostro paese, ed in cui il rap¬ 
porto qualità/prezzo è garan¬ 
tito dall'affidabilità del colos¬ 
so statunitense e dalla con¬ 
venienza che contraddistin¬ 
gue l'azienda italiana. 

II marchio Intel non avrà l'e¬ 
sclusività dei prodotti per 
networking nei negozi Com¬ 
puter Discount, ma andrà ad 
ampliare la gamma di articoli 
già offerti, facendo però in 
questo modo conoscere le 
sue soluzioni di rete alla 
clientela italiana, proseguen¬ 
do in quella strategia di pro¬ 
mozione che già aveva por¬ 
tato il settore networking 
dell'azienda a presentarsi 
con uno stand autonomo 
all'ultimo SMAU. 


DOVE & CHI- 

Computer Discount 

Via Tosco Romagnola 61, 
56012 Fornacette (PI) 
Tel. (0587) 2882 


Le attività commerciali in Italia a 1.685 miliardi di lire, più 18,6% 


Continuano anche nel ‘97 i record di HP 


Nell'anno fiscale ‘97, chiuso il 31 ottobre scorso, il consolidato mondiale di HP 
ha raggiunto i 42.9 miliardi di dollari, più 12% rispetto all'anno precedente. 
Raggiunti e consolidati gli obiettivi nei vari segmenti di mercato: server di rete, 
stampanti laser e a getto d'inchiostro, sistemi commerciali UNIX. 

Nuova struttura organizzativa della Computer Organization. 

Unico neo il calo della fabbrica di Stezzano per le stampanti. 


di Francesco Fulvio Castellano 


Al tradizionale appuntamento di fine anno 
con la stampa, diventato un "must", 
dove al Four Seasons di Milano ha visto 
una marea di giornalisti, Hewlett-Packard 
Italiana si è presentata con un "palma- 
res" di record, raccontati con dovizia di 
particolari e dettagli da Alfredo Scarfone, 
Amministratore Delegato e Direttore 
Generale. Certo che parlare di record in 
casa HP è paradossalmente diventato 
riduttivo. Vediamoli da vicino, questi dati 
di bilancio in Italia e nel mondo. 

L'attività complessiva HP in Italia nell'an¬ 
no fiscale '97, concluso il 31 ottobre, è 
ammontata a 1.685 miliardi di lire, con un 
incremento del 18,6% rispetto al prece¬ 
dente anno fiscale. Il dato comprende il 
fatturato commerciale di HP Italiana che. 
secondo i dati preliminari di bilancio, ha rag¬ 
giunto 1.570 miliardi di lire (+16 per cento), e 
circa 115 miliardi di lire fatturati direttamente 
da HP Europe, relativi a materiali di consumo 
per le periferiche e componenti elettronici. Il 
personale commerciale e di staff è aumenta¬ 
to a 1.222 unità. 

L'attività produttiva segue dinamiche differen¬ 
ti da quelle del mercato italiano in quanto l’in¬ 
sediamento produttivo di Stezzano, Bergamo 
Hard Copy, nei pressi di Bergamo, opera per 
Il mercato mondiale. Nel 1997, BHC ha risen¬ 
tito dell'andamento globale del settore delle 
stampanti HP LaserJet e, nonostante l'au¬ 
mento dei volumi produttivi delle schede per 
tale stampanti, ha registrato un fatturato di 
531 miliardi di lire, un calo del 16 per cento. 

Il personale totale di HP Italiana è di 1.542 


Andamenti Hewlett Packard Co. 


Fatturato consolidato HP Co. 
per gruppi di prodotti - FY97 


Infornano 


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E® 


Sitarmi 
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roani di M ninni 
rioUando 
tifi cimi 


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unità, un incremento del 2 per cento sul ’96. 
Per quanto riguarda le attività a livello mondia¬ 
le, HP ha fatturato, al 31.10.97, ben 42.9 
miliardi di dollari, con una crescita del 12 per 
cento rispetto al '96. Gli ordini sono cresciuti 
dell'11 per cento per un ammontare di 43,2 
miliardi di dollari. L'utile netto è ammontato a 
3,1 miliardi di dollari (+21 per cento). Il perso¬ 
nale ha raggiunto 121.900 unità, con un incre¬ 
mento del .9 per cento sul '96. Sono cifre da 
capogiro. 

La nuova struttura organizzativa HP, che inte¬ 
gra nella "Computer Organization" tutte le 
competenze, i prodotti e i servizi del settore 
informatico, è orientata a definire e utilizzare 
un nuovo metodo più efficace, diretto e 
costante di contatto con il mercato. 

E' focalizzata al cliente e abolisce, di fatto, i 
confini nazionali. Il suo obiettivo interno è 
quello di continuare a sostenere la cre¬ 
scita HP, anche ora che il fatturato con¬ 
solidato mondiale ha raggiunto i 43 
miliardi di dollari. 

Con questo fatturato, HP si pone al 
secondo posto mondiale nel settore 
informatico. 


DOVE & CHI- 


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Hewlett-Packard Italiana Spa 

Via G. Di Vittorio 9, 

20063 Cernusco sul Naviglio (MI), 
Tel. (02) 92.121 


84 


MCmicrocomputer n. 181 -febbraio 1998 


























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Il Vedrà VE è basato su tecnologia MMX a 166, 200 e 233 MHz 

Hewlett-Packard presenta il nuovo PC Vedrà VE 

La nuova potente versione del desktop HP di fascia bassa, 
con un rapporto qualità-prezzo altamente concorrenziale, si 
propone come soluzione ideale in ambienti aziendali. 


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j X 

Completamente nprogettato 
per incrementarne flessibilità 
e prestazioni, con nuovi 
chàssis e scheda madre, il 
nuovo modello di HP Vectra 
VE basato su processore 
Pentium con tecnologia 
MMX (e che presenta un 
aumento delle prestazioni 
pari al 75% rispetto al suo 
omonimo predecessore), si 
lancia in maniera decisa alla 
conquista del mercato desk¬ 
top per l'industria, proponen¬ 
dosi come soluzione ottima¬ 
le tanto per gli utenti in 
ambito aziendale quanto per 
gli amministratori di Mana¬ 
gement Information Sy¬ 
stems. 


Disponibile nelle versioni da 
166, 200 e 233 MHz. il 
nuovo nato è il primo PC 
commerciale a basso costo 
(da 2 105.000 lire IVA esclu¬ 
sa) ad includere nel modello 
standard contemporanea¬ 
mente architettura ACPI 
(Advanced Configuration 
Power Interface), SDRAM, 
due porte USB e dischi Ultra 
ATA, offrendo sia un consi¬ 
derevole incremento dell'ef¬ 
ficienza del sistema stesso, 
sia una maggiore possibilità 
di aggiornamento e di con¬ 
nessione. 

Le unità Ultra ATA-33. in par¬ 
ticolare, consentono di por¬ 
tare la velocità di trasferi¬ 
mento dei dati, dai prece¬ 
denti 16 7 MB/sec agli attua¬ 
li 33 MB/sec, arrivando per¬ 
ciò quasi a raddoppiarla 
I flashmg di BIOS remoti su 
PC multipli consentono di 
aggiornare simultaneamente 
i BIOS di tutta la rete di PC 


da un'unica console, mentre 
la funzione di accensione 
remota (RPO), se abilitata, 
su alcuni tipi di scheda di 
rete integrata, permette ai 
MIS di accendere a distanza 
le macchine durante le ore di 
inattività. 

Completamente conforme 
alle specifiche DMI 2.0, HP 
Vectra VE presenta tra le 
altre caratteristiche una 
scheda video S3 Trio64 V2 a 
64 bit con 2 MB di memoria 
video, unità CD-ROM 24X 
MAX, fino a 32 MB di 
SDRAM, software di gestio¬ 
ne PC HP TopTooIs, Win¬ 
dows 95 e McAfee 
VirusScan. 


DOVE & CHI - 

Hewlett-Packard Italiana Spa 

Via G Di Vittorio, 9 
20063 Cernusco S/N (MI) 
Tel. 102) 92121 


Gruppi di continuità APC 
per i mondiali di Francia '98 

APC ed i suoi gruppi di conti¬ 
nuità sono stati scelti dal 
Comitato Organizzativo dei 
prossimi Campionati Mon¬ 
diali di Calcio 

di Francesco Fulvio Castellano 

Come si sa, i Campionati Mon¬ 
diali di Calcio si svolgeranno in 
Francia tra il 10 giungo e il 12 
luglio 1998 Le 32 squadre fma- 
liste si affronteranno in 64 parti¬ 
te eliminatone e cosi via sino 
alla finale, e con una audience 
di oltre 3.7 miliardi di telespetta¬ 
tori. L'Italia è una delle otto 
teste di serie I gruppi di conti¬ 
nuità APC - American Power 
Conversion, sono stati scelti 
come prodotti ufficiali per la pro¬ 
tezione dell'alimentazione elet¬ 
trica e per garantire sicurezza e 
affidabilità dell'alimentazione 
stessa sull'intera rete presso 
tutte le 11 sedi-stadi dove si 
svolgerà il campionato, compre¬ 
se le 10 città sedi di partite e 
l'International Media Center 
APC si unisce cosi al gruppo 
fomiton ufficiali di prodotti e ser¬ 
vizi per i mondiali di calcio, che 
comprende AirFrance, CPW/ 
Nestlè Céréales, Cyanamid, 
Lavazza. Michelin e Total. 

APC Italia - Via Nino Bixio 30. 
20129 Milano, Tel. 10212940 5515 


Excalibur RetrievaIWare ancora più potente con la versione 6.5 

Presentata la versione aggiornata del sistema software di information retrieval, con nuove funzionalità 
quali il RetrievaIWare File Room. 


L'azienda specializzata in soluzioni per il reperimento delle informa¬ 
zioni, ha da poco annunciato l'arrivo della nuova versione della sua 
architettura software per la creazione di applicazioni di ricerca 
RetrievaIWare 6.5. oltre a tutte le caratteristiche che già avevano 
determinato il successo delle precedenti realizzazioni, presenta 
alcune nuove ed interessanti funzionalità grazie al modulo add-on 
File Room, è possibile da un'unica interfaccia, l'ormai pregnante 
Web browser standard, ricercare qualsiasi tipo di documento, car¬ 
taceo od elettronico, audio e video, all'interno di una qualsiasi base 
di dati aziendale, di Internet, intranet, groupware, ecc.. integrando i 
procedimenti di scansione e OCR (Optical Character Recogmtionl 
nei sistemi di indicizzazione. Sono state inoltre migliorate le attività 
di summarization, per un veloce esame del contenuto del docu¬ 
mento ricercato, e del clustering dei metadati 
La soluzione della Excalibur Technologies Corporation è basata 
sulla metodologia APRP (Adaptive Pattern Recognition 
Processing), che offre al sistema funzioni di apprendimento, 
memorizzazione e riconoscimento delle sequenze binarie, in modo 
indipendente dal tipo di informazione digitale in esame, grazie a 
tecniche di reti semantiche e pattern recognition con ricerca fuzzy. 


evitando d'incorrere nella maggior parte degli errori generalmente 
commessi dai sistemi OCR Queste caratteristiche consentono al 
prodotto l'identificazione e il recupero su qualsiasi tipologia di infor¬ 
mazione. compresi il supporto cartaceo, che rappresenta statistica¬ 
mente ancora l'80% dei dati a disposizione della maggior parte 
delle aziende, e visivo on-line II riconoscimento di un qualsiasi pat¬ 
tern all'interno di un testo è garantito anche in presenza di errori di 
ortografia o di trascrizione, tanto nei dati quanto nelle query, grazie 
alla funzionalità 'fuzzy spelling’ Con una rete semantica di oltre 
500.000 significati per le parole e 1 400 000 associazioni, Excalibur 
RetrievaIWare 6.5 con File Room si propone come una delle più 
valide soluzioni di knowledge retrieval presenti sul mercato; dispo¬ 
nibile oggi per Windows NT e Solaris, verrà entro pochi mesi este¬ 
so a tutte le piattaforme più diffuse. 



Excalibur Technologies Italia Corso Svizzera 185 bis, 
10149 Tonno. Tel. (011) 7493471 


86 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















Pop, Post, Trans... Se i maestri 
del colore sono 
geni per definizione 
come i monitor NEC, la qualità 
dell'immagine supera ogni 
avanguardia. NEC vi offre una 
gamma completa di monitor 
da 14" a 300" per dare ad ogni 
vostra esigenza la 
migliore forma di 
espressione. Entrate nella 
galleria tecnologica NEC: con 
i monitor Croma Clear e il 
loro mask pitch di 
0,25 mm otterrete 
immagini chiare 
e stabili. La tecnologia 
Xtra View su monitor a 
cristalli liquidi vi consentirà 
un angolo di 
visualizzazione di 
100°, occupando meno spazio. 
La tecnologia Plasma vi aprirà 
una perfetta visione del futuro. 
Per completare la cornice a 
regola d'arte, vi 
ricordiamo anche 


il proiettore MT810/MT1000. 

just imagi ne 

NEC MULTIMEDIA 








KCB 







Agentware è tra le più sofisticate tecnologie neurali, ma con un'interfaccia molto “friendly" 

Con Agentware arriva il “Cyberdog” per la ricerca su Internet 

La società Ouestar di Bergamo ha presentato, all'Hard Disk Café di Milano, la versione italiana 
di Agentware della statunitense Autonomy Ine., un'applicazione che consente di creare un ambiente 
di ricerca e acquisizione di informazioni personalizzate attraverso Internet relativamente ad ogni singolo utente. 
Gli " agenti ” autonomi conquisteranno il mondo, ma non sono James Bond. Con Autonomy, Internet 
raggiunge nuovi traguardi con una originale presentazione a fumetti con "cane e i suoi ossi" 

come punti di riferimento e su cui cliccare. 


di Francesco Fulvio Castellano 



Iniziamo col dire che il 
48% degli utenti del Web 
ritiene che Internet aggra¬ 
verà, nel tempo, il proble¬ 
ma relativo all’eccessivo 
peso delle connessioni e 
traffico di informazioni: 
troppa ricerca di parole, 
difficile da usare, nessu¬ 
na autonomia, i problemi 
si accavallano. La soluzio¬ 
ne? Arrivata la "push 
technology", di recente 
introduzione, non ha risol¬ 
to evidentemente il pro¬ 
blema perché si è dimo¬ 
strata intrusiva, fonti inef¬ 
ficienti, basata su un vec¬ 
chio concetto di informa¬ 
zione non adattabile e 
non personalizzabile. 

Ecco che sembra la solu¬ 
zione sia arrivata con 
Agentware... e lasciamo 
fare il lavoro agli "agenti” 
autonomi intelligenti 
come sottigliezze di 
metafore e. quindi, intelligenti, 
autonomi, personali. 

Un connubio di tecnologie 
dette "neuronal network”. La 
tecnologia Agentware desktop 
si presenta, nella videata di 
apertura, con un simpatico 
cane, anzi proprio con tanti 
cani a fumetti, che rappresen¬ 
tano gli "agenti", ma se ne 
possono creare altri e di altro 
tipo Ad esempio, cliccando 
sull'agente Ferrari, salta fuori 
tutto il mondo Ferrari attraver¬ 
so una serie di siti, con un arci¬ 
pelago di sottositi. Oppure, l’a¬ 
gente "felini" visualizza le 
immagini nel browser sul 
desktop. Oppure, creo un 
nuovo agente e lo chiamo 
Bond. Cosa succede? Vedrò 
"apparire" la storia di James 
Bond e le interpretazioni di 
Sean Connery e Roger Moore. 
l'autore lan Fleming, la sua 
vita, i suoi libri e così via. 


ti", per individuare sul 
web informazioni perti¬ 
nenti a determinati con¬ 
cetti e in ben definiti 
contesti. Gli agenti che 
ricercano le informazio¬ 
ni utilizzano la tecnolo¬ 
gia delle reti neurali e 
sono in grado di modifi¬ 
care il proprio compor¬ 
tamento per meglio 
adeguarsi alle esigenze 
dell’utente La tecnolo¬ 
gia con cui è stato svi¬ 
luppato Agentware è 
tra le più sofisticate tec¬ 
nologie neurali, ma il 
prodotto si presenta 
con un’interfaccia 
molto "friendly", che 
ne permette un uso 
semplice ed immediato 


anche per gli utenti meno 
esperti, e viene offerto ad un 
prezzo accessibile a tutti: 
139.000 lire, IVa inclusa. 
Agentware offre differenti ser¬ 
vizi che condividono la medesi¬ 
ma interfaccia grafica "drag 
and drop", molto semplice da 
utilizzare: Web Researcher, 

6 er effettuare ricerche sul 
Je b; Press Office, per la sele¬ 
zione e la raccolta di informa¬ 


zioni provenienti da fonti gior¬ 
nalistiche su Web; Image 
Researcher, per la riceraca di 
immagini, disegni, fotografie, 
grafici e animazioni sul Web; 
Agent World, per effettuare 
ricerche su Internet senza 
restare collegati alla Rete. 
Agentware richiede un siste¬ 
ma 486DX con Windows 95 
oppure Windows 3.11, 8 MB 
di RAM (consigliati 16), 10 MB 
di spazio su disco fisso e un 
browser Web come Netscape 
Navigator 2.0 o Microsoft 
Internet Explorer 3.0 o succes¬ 
sivi. 

Autonomy Ine. è una società 
nata nel ’96 a Cambridge, 
Gran Bretagna, ma ha sede a 
Palo Alto, California (fatturato 
dell'anno intorno ai 45 milioni 
,, di dollari, e un centinaio di 
ricercatori) 

La tecnologia di Autonomy è 
basata sui risultati degli studi 
condotti negli ultimi sei anni 
da Cambridge Neurody¬ 
namics, all’avanguardia nello 
sviluppo di applicazioni com¬ 
merciali basate sulle reti 
neurali e sul riconoscimento 
dei pattern. 

Questar, invece, è la società 
nata nel ’93 a Bergamo, 
come publisher dedicato, ed 
è rappresentante per l’Italia 
di Seagate Software-IMG, 
Puma, Sheridan, Connectix, 
Inso, Autonomy, Austm- 
James. Microplex e Vision 
Software. 


DOVE 6 CHI■ 


Questar Srl 

Via Ghislandi 61/B, 
24125 Bergamo, 
Tel. (035) 42.82.998 


Il mondo "agenti” 
permette: di andare 
alla "cuccia" per la 
ricerca di agenti off- 
line, oppure cercare 
l'agente di scam¬ 
bio. Fatta questa 
premessa, Agent¬ 
ware è un software 
che cambia radical¬ 
mente il concetto di 
motore di ricerca su 
Internet: utilizza il 
linguaggio naturale 
per determinare i parametri 
della ricerca e compie una 
selezione delle informazioni 
realmente aderente alle richie¬ 
ste dell’utente: tanto più detta¬ 
gliata è la descrizione dell’og¬ 
getto da cercare, tanto più 
mirata è la ricerca effettuata da 
Agentware. La tecnologia 
Autonomy Agentware utilizza 
una serie di componenti soft¬ 
ware, definiti appunto "agen- 


88 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

























E di questo noi del GRUPPO UNIWARE 5ISTEMI ne siamo fermamente convinti. 

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Da Hewlett-Packard un nuovo, potente HPC con display a colori 

L'HP 620LX, con i suoi 16 MB di RAM, è un palmare progettato per sfruttare al massimo le caratteristiche 
di Windows CE 2.0. Presente anche lo slot per scheda CompactFlash. 


Da sempre molto attiva nel¬ 
l'ambito Handheld PC, la 
Hewlett-Packard cerca ora di 
ampliare il bacino d'utenza di 
queste tecnologie, verso le 
quali continua ad esistere 
una certa forma di diffiden¬ 
za, migliorandone caratteri¬ 
stiche e prestazioni, puntan¬ 
do soprattutto sulle neces¬ 
sità di professionisti e realtà 
aziendali, 

Ecco allora la nuova propo¬ 
sta palmtop di HP che, gra¬ 
zie al suo display a colori ad 
elevato contrasto, consente 
di ottenere risultati partico¬ 
larmente soddisfacenti nella 
riproduzione delle presenta¬ 
zioni portatili (PowerPoint), 
ed in tutte le applicazioni 


grafiche supportate da 
Windows CE, il sistema ope¬ 
rativo su cui, ovviamente, si 
basa il 620LX II tutto in 
maniera addirittura eccellen¬ 
te con l'installazione di una 
scheda di output VGA opzio¬ 
nale, che consente al nuovo 
PC palmare HP di raggiunge¬ 
re l'invidiabile risoluzione a 
colori di 800x600 pixel. 

Il suo punto di forza è certa¬ 
mente in quei 16 MB che 
consentono di utilizzare 
appieno tutte le funzionalità 
del sistema Microsoft, come 
il Pocket Outlook, Uno slot 
espressamente dedicato alla 
scheda CompactFlash, con¬ 
sente, come nei precedenti 
modelli HP, di lasciare quello 


PCMCIA libero per le con¬ 
nessioni modem o LAN, o 
eventuali schede di memo¬ 
ria. Il palmare potrà quindi 
essere utilizzato all'interno di 
una rete locale tramite un 
Client compatibile DMI. 

HP 620LX dispone inoltre di 
un registratore vocale con 
motore di compressione e 
microfono incorporato, di 
una tastiera piu ampia con 
tasti di accesso rapido alle 
funzioni più frequentemente 
utilizzate e di un sistema di 
posta elettronica in grado di 
supportare file di tipi diversi. 
Tra le altre caratteristiche: 
protezione dei dati, agenda 
elettronica Month-at-a-Glan- 
ce Plus per la visualizzazione 


degli appuntamenti per un 
periodo da uno a sei mesi, 
software per la conversione 
delle valute e delle unità di 
misura, sistema per la 
gestione dei FAX e utility di 
ricerca universale (bFAX Pro 
e bFind). 

Il prodotto è già disponibile 
al prezzo di 2 090 000 lire 
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rizzati. 



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Internet sul televisore con SURFTV di COM One 


Il ritorno di Dymo 


Si fanno sempre più strada le soluzioni Internet dedicate a chi non voglia o non possa 
utilizzare un computer. L'ultima proposta, in due diverse versioni ricche di funzionalità, 
arriva dalla divisione inglese di COM One. 


Com'era prevedibile lo sviluppo di Internet e delle 
sue applicazioni, ha fatto si che il mezzo finisse per 
prescindere dalla sua valenza originaria, assumen¬ 
do nella società un ruolo più importante, divenen¬ 
do "medium" a tutti gli effetti e chiamando a sé 
un numero di utenti sempre maggiore: le soluzioni 
di collegamento senza personal computer alla 
Rete delle reti si moltiplicano cosi di mese in mese 
(all'argomento abbiamo dedicato un articolo nel 
numero di dicembre); ma se bisognerà attendere 
ancora un po' per vedere in commercio i primi 
sistemi televisivi con questo tipo di tecnologia inte¬ 
grata, accontentiamoci per il momento dei set-top 
decoder, come quello appena presentato da COM 
One UK. SURFTV è un prodotto completo per la 
telecomunicazione, in grado di supportare il colle¬ 
gamento con tutte le principali tipologie di servizi 
network; sistema telefonico standard, ISDN e TV 
via cavo. L'accesso ad Internet è garantito da un 
browser originale dotato delle stesse caratteristi¬ 
che dei sistemi più diffusi, compreso il supporto 
per trame e GIF animate, interprete JAVA e com¬ 
patibilità dei plug-in con il formato Netscape. 

Grazie a questo tipo di prodotto è possibile naviga¬ 
re tra le informazioni della Rete, comodamente 
seduti in poltrona ed usando un semplice teleco¬ 
mando, fornito assieme al decoder, o utilizzare il 
sistema di posta elettronica e scrivere con la prati¬ 
ca tastiera ad infrarossi. Un sistema di controllo, 
appositamente studiato per famiglie con bambini, 
permette d'inibire l'accesso a siti particolari, men¬ 


tre il lettore smart card consente di effettuare in 
completa sicurezza le transazioni per acquisti elet¬ 
tronici. Grazie al sistema interno viva-voce è anche 
possibile utilizzare SURFTV per ricevere o effettua¬ 
re telefonate, od inviare fax, componendo i numeri 
su telecomando o tastiera, senza bisogno di altri 
apparecchi. E disponibile anche una funzione di 
segreteria telefonica integrata. È naturalmente 
possibile ampliare le capacità di questa soluzione 
con l’uso di microcamere, non solo per le canoni¬ 
che funzionalità di videoconferenza ma anche per 
realizzare un sistema di monitoraggio locale, utile, 
ad esempio, per tenere sotto controllo la stanza 
dove dormono i bambini Tra le altre caratteristi¬ 
che: un sistema d’interfaccia grafica personalizza¬ 
bile basato su HTML, processore Pentium a 133 
MHz. sistema operativo a 32 bit con micro kernel 
basato su UNIX, modem da 33,6K a 56K, 8 MB di 
RAM e 2 MB di Flash memory, memoria cache 
dinamica di 4 MB, sistema video VGA Cirrus Logic 
640x480 compatibile PAL e scheda audio a 16 bit 
SoundBlaster compatibile, SURFTV è disponibile 
nella versione Lite o in quella Plus, quest'ultima un 
vero sistema computerizzato di rete espandibile, 
dotato anche di lettore CD-ROM o DVD. 



COM One (UK) Ltd - 25 Sandford Drive, 
Woodley RG5 4RR Berks, England, Tel. (44) 
1189 695570 


Ricordate l'etichettatrice che 
tanti anni fa divenne un succes¬ 
so? Oggi torna dal suo parziale 
torpore. Dymo PC-10 è una 
stampante per etichette che si 
collega direttamente alla porta 
seriale del computer Sono 
disponibili 8 tipi di nastri con 
colori diversi, che associati ai tre 
colori d'inchiostro della stam¬ 
pante, possono dare luogo a 24 
combinazioni di etichette E' 
possibile stampare del testo 
sulle etichette, dare il formato e 
lo stile desiderato ed anche 
inserire immagini. 

Le piccole dimensioni della 
stampante permettono di collo¬ 
carla anche sulla scrivania senza 
rubare spazio. 



Dymo - 7e/ +44 (01 171580 1945 


90 















e Intel insxJe sono march* raggira»' 


Quando si cerca un ottimo notebook è meglio andare per il 



Pentium 


L'insieme di questi tre elementi fanno del CF35 l'ultimo 
ritrovato in materia di mobile computing. La più attuale 
componentistica a livello di processore, schermo a LCD e batteria, è 
stata integrata in un notebook di moderna concezione, sottile e 
leggero, senza trascurare gli aspetti di robustezza e affidabilità 
grazie agli accorgimenti tecnici già sperimentati con successo 
sugli altri notebook della linea Panasonic. Il cuore: processori 
Intel MMX, ampi schermi a matrice attiva e batteria Ioni di Litio 
di serie. L'anima: Cabinet LCD in magnesio, Hard Disk avvolto da 
una soluzione di gel ammortizzante. Il look: solo 2 kg di peso e spessore 
ridotto. Non vi è dubbio che il CF35 è il computer ideale per chi fa del notebook il proprio 
strumento di lavoro quotidiano. Ti Ti 


Notebook CF35 Panasonic 
Il miglior rapporto fra tecnologia, 
robustezza e leggerezza 




AHI Est 0141-212979 • Bari ODM 080,5427344 • Grandate (CO) ZC Service 031 564919 • Roges di Rende (CS) IntoGial 
New 0984/395711 • Firenze Silicon Pam 0554360546 • Genova EES 0)076140492 • Viareggio (LU) Aftair S8M 0584/48539 
• Buccinasco (MI) NCS 02/45101514 • Milano Digital Media Ini 0229406377 • DueEsse 02/433652 • Equart 02/717097 ■ 
Konte» 0248302205 • L'Emmad 0270630515 • Open Mmd 0257301466 • Novara Sideros 0321/478270 • Pescara Intoland 
085692924 • Foligno (PG) Siaco 0742391110 • Pesaro Ecobit 0721'25089 • Roma Avim 058607280 • GD Gralidata 
06636810 • La Spezia Sottcal 0187/21113 • Torino Est 167239882 • General Soli 011 6600164 • Starlab 011/4373344 • Tro- 
farello (TO) Tecno Quality 011 6499138 • Mestre (VE) Progetto Intormatica 041/972182 • Malo (VI) C-Dala 0445580603 


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Toshiba mette in orbita un nuovo Satellite 

Grazie ad una speciale batteria aggiuntiva, il 
modello 480 della fortunata serie di portatili rag¬ 
giunge le 6 ore di attività. 


Il nuovo astro Pro 480CDT è il 
più recente notebook della 
sene Satellite. Si tratta di una 
macchina molto potente e 
veloce, in grado di gestire 
enormi quantità di dati ed 
intense applicazioni multime¬ 
diali compresi filmati ed ani¬ 
mazioni true colour. Anche 
dal punto di vista del rispar¬ 
mio energetico questa mac¬ 
china offre molti vantaggi in 
quanto costruita con le speci¬ 
fiche ACPI (Advanced 
Configuration and Power 
Interface) che consentono al 
sistema operativo di gestire 
totalmente la quantità di 
energia destinata a ciascuna 
periferica. 

Il processore Intel Pentium 
MMX a 233 MHz è accompa¬ 
gnato da un hard disk da 3.2 
Gbyte, da 32 Mbyte di 
memoria Edo RAM e da un 
CD-ROM lOx, scheda video 
SVGA compatibile con 2 
Mbyte di VRAM, scheda 
audio Sound Blaster Pro com¬ 
patibile 16-bit, microfono e 
audio diffusori incorporati. Lo 
schermo a colori da 12.1 polli¬ 
ci, con una risoluzione 
800x600 a 16.7 milioni di 
colori, è un TFT a matrice atti¬ 


va. Il peso è di 3,1 kg e le 
sue dimensioni sono 
303x239x50 mm. Grazie ad 
una batteria ultraleggera agli 
ioni di litio, il Satellite Pro 
480CDT ha un'autonomia di 
3 ore, che possono diventa¬ 
re 6 usando una batteria 
opzionale. 

Il Satellite Pro 480CDT è 
stato progettato dalla Toshiba 
per soddisfare le esigenze di 
utenti aziendali non solo per 
potenza ed autonomia, ma 
anche in modularità. Una 
delle particolarità del Satellite 
Pro 480CDT è SelectBay, una 
impostazione che permette 
facilmente di usare i compo¬ 
nenti di altri computer 
Toshiba precedentemente 
acquistati. In questo modo i 
costi aziendali sono ridotti, in 
quanto le diverse macchine 
possono essere adattate alle 
esigenze del momento dell'a¬ 
zienda, usando componenti 
di altri computer Toshiba. Ed 
è proprio grazie a questa 
caratteristica che il Satellite 
Pro 480CDT della Toshiba 
può arrivare ad avere con un 
altro hard disk una capacità 
fino a 6 Gbyte, oppure una 
seconda batteria SelectBay 



opzionale. La memoria RAM 
è espandibile fino a 160 
Mbyte di Edo RAM. 

Il sistema operativo preinstal- 
lato su hard disk è Windows 
95 e sono inclusi i software 
Toshiba Audio Applications 
2.12, MaxTime Toshiba (per 
la gestione dell'alimentazione 
elettrica) Hypertext Online 
help e Puma Intellisync 97. 

Tra gli optional che permetto¬ 
no di incrementare ulterior¬ 
mente la potenza del Satellite 
Pro 480CDT vanno segnalati 
il modem 33.6 kbps con fun¬ 
zioni di fax, segreteria telefo¬ 
nica e telefono, e ancora gli 
slot SelectBay che permetto¬ 
no di trovare soluzione a tutte 
le esigenze del cliente. 


DOVE fc CHI 


Toshiba Europe 

Via Paracelso 10, 
20041 Agrate Brianza (MI). 
Tel (02) 9397 55.52 


Le giovani promesse 
dell’informatica 

s'incontrano alla Città dei Ragazzi 

La Scuola di Tecnologie 
Informatiche "Paolina Nardi" 
organizza la decima edizione 
del "Convegno degli Stu¬ 
denti Esperti in Computer" 

Il meeting organizzato dalla Città 
dei Ragazzi si terrà a Roma il 
prossimo maggio, e sarà riser¬ 
vato agli alunni delle scuole 
medie superiori: gli insegnanti 
possono candidare i loro stu¬ 
denti, autori questi ultimi di ela¬ 
borati software originali. Gli 
artefici dei migliori quaranta 
lavori, selezionati da una com¬ 
missione scientifica, saranno 
invitati a partecipare al conve¬ 
gno, dove potranno intervenire 
ad un forum per lo scambio d'i¬ 
dee e programmi e presenziare 
ai workshop, in cui esperti del 
settore daranno delucidazioni 
sull'utilizzo del computer nel 
mondo del lavoro. Sarà inoltre 
allestita per i docenti accompa¬ 
gnatori una tavola rotonda, dove 
verranno illustrate le applicazioni 
dell'informatica in campo didat¬ 
tico. Il modulo per la candidatu¬ 
ra potrà essere richiesto al 
numero 06/ 65665303 o all'mdi- 
nzzo e-mail IconvegnoWcitrag.itl 
e dovrà essere inviato entro il 6 
marzo 1998. 

- 

Città dei Ragazzi 

Centro Computer 

L.go Città dei Ragazzi 1, 
00163 Roma 

Tel (06)65665303 


Con la nuova TrackMan Marble FX migliorano comfort e precisione 

Presentato da Logitech il suo ultimo dispositivo di controllo a sensori ottici, con un design completamen¬ 
te rinnovato in nome dell’ergonomia. 


Ancora una periferica di puntamento da Logitech ed ancora una track¬ 
ball II nuovo prodotto è sempre basato sulla tecnologia Marble 
Sensing: un controllo totalmente ottico dei movimenti della sfera che 
consente, oltre che d'incrementare il livello di precisione, di eliminare 
quanto più possibile i componenti meccanici, soggetti all’usura e ai 
deterioranti effetti della polvere, riducendo cosi la necessità di manu¬ 
tenzione. TrackMan Marble FX è una trackball a 
quattro pulsanti che garantisce una migliore mano¬ 
vrabilità rispetto ai precedenti modelli: la sfera più 
grande, utilizzabile da entrambi i lati, permette il 
controllo sia con il solo indice sia con indice e polli¬ 
ce, secondo il grado di precisione richiesto dall'ope¬ 
razione. mentre l'accesso ai tasti è agevolato da una 
comoda impugnatura. Il dispositivo supporta dalla 
sfera stessa la funzione di scrolling, utilizzabile in 
tutte le applicazioni Windows 95. Office 97 e 


Internet ed attivabile tramite uno dei pulsanti, evidenziato dal colore 
rosso, nonché la funzione di zoom all'interno di Office 97 
I tasti possono essere personalizzati utilizzando il software Logitech 
MouseWare 7.51, fornito insieme con la trackball, consentendo così 
di assegnare a ciascuno di essi comandi come il doppio click o click e 
trascina, rendendoli eseguibili con una semplice pressione del pulsan- 



TrackMan Marble FX sarà disponibile a partire dal 
prossimo gennaio al prezzo di 149.000 lire, IVA 
inclusa. 


Logitech Italia Srl - Centro Colleoni Palazzo 
Andromeda 3, 20041 Agrate Brianza (MI) 

Tel. (039) 6056575 


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montaggio, Title Editor 3.0 : titolazione, Audio Editor: effetti 
speciali e rumori di fondo). 

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Windows 3.X o Windows 95. 

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NFS Maestro Gateway: 
accesso facile ai file remoti 

Hummingbird Commumcaiions, 
ha rilasciato NFS Maestro 
Gateway, un server proxy NFS- 
SMB ad alte prestazioni kernel- 
mode per Windows NT e un 
Client NFS integrato in grado di 
gestire contemporaneamente 
centinaia di richieste Client. 
Grazie a NFS Maestro Gateway 
anche gli utenti occasionali 
potranno accedere ai file su ser¬ 
ver NFS grazie a Windows 
Explorer o File Manager, conti¬ 
nuando a lavorare nel consueto 
ambiente grafico di Windows e 
accedendo ai dati remoti trami¬ 
te l'utilizzo di noti applicativi. 

NFS Maestro Gateway è piena¬ 
mente compatibile con NFS 
Versione 3 (IETF RFC 1813), 
supporta WebNFS (IETF RFC 
2054 e 2055) ed è in grado di 
rilevare automaticamente sul 
file server la presenza di NFS 
Versione 2 e 3 e di WebNFS 
Gli amministratori di rete posso¬ 
no cosi avvantaggiarsi del con¬ 
trollo centralizzato sugli accessi 
alla rete, della gestione remote 
delle risorse e di una riduzione 
nei costi di implementazione e 
di supporto I miglioramenti 
nelle prestazioni assicurati da 
NFS Maestro Gateway si basa¬ 
no sul Client NFS Maestro di 
Hummingbird e consentono di 
rendere più rapidi i trasferimenti 
di file, ottenendo risultati miglio¬ 
ri rispetto a qualsiasi altro pro¬ 
dotto attualmente disponibile. 

Il sistema permette inoltre di 
accedere in remoto e modifica¬ 
re qualsiasi file Windows NT 
server, accedere al registro di 
sistema Windows NT, modifica¬ 
re le variabili ambientali, visualiz¬ 
zare le informazioni di sistema, 
nonché spegnere o far ripartire 
il server NFS Maestro Gateway 
offre l'integrazione NIS piu 
ampia del settore e include, tra 
l'altro. Auto Map. per ammini¬ 
strare in modo agevole installa¬ 
zioni gateway multiple Inoltre 
NFS Maestro Gateway integra 
le caratteristiche di sicurezza 
NFS con le liste di controllo di 
accesso Windows NT, poten¬ 
ziando ulteriormente il controllo 
da parte degli amministratori 



1 | 


Un esercito di 20.000 appartenenti alle nostre forze armate 
prenderà parte nei prossimi tre anni ad una pacifica campagna 
di alfabetizzazione informatica 


Progetto ALFA: i militari a scuola d’Information Technology 


Il protocollo d'intesa, stipulato tra Ministero della Dilesa, AIPA, Telecom Italia 
e Microsoft, prevede l'avvio in torma sperimentale di corsi formativi di base 
in ambito informatico per i militari di leva e di carriera. Saranno 900 le prime 
postazioni PC dotate di collegamenti Internet ISDN che troveranno posto 
a breve nelle caserme italiane. 

di Andrea Montasi 


La presentazione e la ratifica dell'accordo sono 
avvenute, alla presenza di una non troppo nutrita 
platea di giornalisti, il 15 gennaio scorso, nei 
locali della biblioteca di Palazzo Esercito a Roma. 
Presenti per le Partì, in qualità di firmatari, il 
Ministro della Difesa Beniamino Andreatta, il 
Presidente dell'Autorità per l'Informatica nella 
Pubblica Amministrazione (AIPA), Guido Mario 
Rey, l'Amministratore Delegato di Telecom 
Italia, Tommaso Tommasi Di Vignano, e 
l'Amministratore Delegato di Microsoft Italia, 
Umberto Paolucci. Il progetto, denominato 
ALFA, ha lo scopo di diffondere la conoscenza 
delle tecnologie informatiche e telematiche 
all’Interno della comunità delle Forze Armate, al 
fine di fornire un’utile preparazione professiona¬ 
le tanto al personale militare di carriera, quanto 
ai soldati di leva, agevolando il successivo 
ingresso di questi ultimi nel mondo del lavoro. 
Questo impegno a carattere formativo è la natu¬ 
rale continuazione di un precedente progetto, 
con il quale negli ultimi anni corsi simili erano 
stati sia inseriti nel programma di addestramen¬ 
to dei volontari, sia messi a disposizione dei mili¬ 
tari di leva negli orari della libera uscita (con i 
risultati per questi ultimi che è facile immagina¬ 
re). Questo esperimento prevede invece lo svol¬ 
gimento delle lezioni all'interno degli orari lavora¬ 
tivi dei soldati, ma con obbligo di partecipazione 
per i soli militari di carriera. Come nel recente 
programma per l’introduzione di analoghi corsi 
nelle scuole, di cui ALFA vorrebbe essere un 
ideale complemento e prosecuzione, lo scopo 
principale di questi impegni dovrebbe essere, 
come sottolineato dall’ing. Paolucci e dal prof. 
Rey, quello di accrescere il tasso di alfabetizza¬ 
zione informatica, drammaticamente basso nel 
nostro paese Ma il ministro Andreatta non fa 
mistero della necessità da parte delle forze 
armate, il cui servizio di leva è ormai a tutti gli 
effetti equiparato al servizio civile, di dover 
anche proporre ai giovani delle offerte 'concor¬ 
renziali di arricchimento culturale e professiona¬ 
le, per attrarne il maggior numero possibile al 
momento della scelta Inizialmente saranno 150 
i siti didattici che verranno creati in altrettante 
installazioni militari italiane, ciascuno fornito di 6 
postazioni Client PC (delle quali una soltanto 
dotata di lettore CD-ROM), per la realizzazione di 
corsi bimestrali sperimentali che verteranno 
principalmente sull'utilizzo delle macchine e di 
Windows 95, di alcuni applicativi per la produtti¬ 
vità (Office 97) e delle applicazioni di rete, con 
particolare riferimento a lavori di gruppo ed 
accesso ad Internet. Il tutto per un periodo della 


prevista durata di 36 mesi estendibili, i primi 6 
dei quali saranno impiegati per la preparazione 
logistica e la formazione del personale. Il nume¬ 
ro dei soggetti che potranno usufruire di questa 
prima tranche di corsi dovrebbe essere di circa 
20.000 unità L'AIPA si assumerà l'onere di 
momtorare lo svolgersi delle attività Sarà quindi 
Microsoft Italia a fornire gratuitamente, almeno 
in questa fase d'awio, gli strumenti software 
necessari e gli eventuali aggiornamenti, compre¬ 
so naturalmente il browser Internet Explorer, 
mentre Telecom Italia Spa prowederà a mettere 
a disposizione le postazioni hardware (configura¬ 
zione minima prevista 486 a 100 MHz con HD 
da 540 MB e 16 MB di RAM), a fornire l'hosting 
degli applicativi presso la sua Server Farm, a 
garantire gli accessi ad Internet, controllati trami¬ 
te password, con connessioni a 64 KB/s e a svi¬ 
luppare 200 pagine HTML dedicate, per un tota¬ 
le di 80 MB, sul proprio server. L'azienda telefo¬ 
nica fornirà inoltre gratuitamente, in 15 installa¬ 
zioni, i mini hub per la realizzazione delle LAN ed 
i router dotati di porta ISDN BRI. In questi 150 
siti di prova, quindi, il progetto non comporterà 
alcun onero sotto questi aspetti per l'AlPA e per 
il Ministero della Difesa: quest’ultimo dovrà però 
dotarsi dei necessari collegamenti ISDN acces¬ 
so base, beneficiando delle condizioni promozio¬ 
nali autorizzate dal Ministero delle Comuni¬ 
cazioni per il passaggio da RTG, e dovrà inoltre 
occuparsi dell'organizzazione dei locali e delle 
infrastrutture, del materiale didattico e del rila¬ 
scio ai partecipanti di un attestato al termine dei 
corsi (con eventuale test di valutazione), del cari¬ 
camento e della personalizzazione del software, 
del reperimento degli amministratori di sistema 
e del personale docente. Sarà invece la 
Microsoft ad occuparsi della formazione di que¬ 
sti ultimi, nelle aule attrezzate messe a disposi¬ 
zione a Roma dal Ministero, per un massimo di 
due unità per ciascuno dei 150 siti, in corsi di 
soli 4 giorni, con un minimo di 25 alunni a volta 
Nelle fasi successive alla sperimentazione inve¬ 
ce, e limitatamente a questo progetto, la stessa 
azienda applicherà il listino educational sui suoi 
prodotti sia al Ministero della Difesa e all'AlPA, 
sia, successivamente, a tutti quei militari parteci¬ 
panti all'ALFA che ne vorranno acquistare le 
licenze per utilizzo personale Anche se l'iniziati¬ 
va sembra sulla carta meritevole di elogio, ci 
riserviamo qualche perplessità sull'efficacia dì 
corsi dalla durata molto limitata e dai programmi 
didattici alquanto ambiziosi, e per i cui docenti è 
previsto un tempo di addestramento decisa¬ 
mente scarso. 


94 


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234 Win95 USB ext 
100 12 mesi 

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h. 8-12/16.30-19.30 


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m. 0444/540499 FAX 0444/540559 
ORARI 9.00 - 13.00 / 15.30 -19.30 


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Da Motorola, NDS e Alps una soluzione chipset per la TV digitale europea 

Presentata dalle tre società una soluzione front-end unica nel suo genere per la decodifica dei segnali 
televisivi digitali, in vista del prossimo avvio in Europa alla televisione digitale terrestre. 


Il lancio in Europa del proget¬ 
to DTTV (Digital Terrestrial 
TV), previsto per quest'anno, 
doveva confrontarsi con i pro¬ 
blemi dei produttori di ricevi¬ 
tori televisivi, non ancora suf¬ 
ficientemente attrezzati per 
una rapida e semplice realiz¬ 
zazione degli appositi sistemi 
di decodifica. Da qui l'accor¬ 
do tra la società di Chicago, 
l'inglese NDS e la nipponica 
Alps, per la progettazione e la 
realizzazione di un sintonizza¬ 
tore per la ricezione dei 
segnali e di un modulo chp- 


set per l'elaborazione e corre¬ 
zione degli stessi segnali 
DVB-compatibili delle portanti 
2 K, ossia lo schema delle tra¬ 
smissioni DTTV (utilizzato in 
Gran Bretagna, testa di ponte 
del progetto) secondo le spe¬ 
cifiche d-MUX. 

Il modulo è costituito da tre 
chip, con capacità rispettiva¬ 
mente di demodulazione 
COFDM (Coded Orthogonal 
Frequency Division Multi- 
plex), elaborazione 2K-FFT 
(2K-mode Fast Fourier 
Transform) e FEC (Forward 


Errar Correction), progettati 
dalla NDS, il primo, e dalla 
Motorola e realizzati tutti da 
quest'ultima. Il sintonizzatore 
è invece interamente opera 
della Alps. I segnali, captati 
dalle antenne esistenti ven¬ 
gono demodulati secondo la 
specifica DVB-T, e trasforma¬ 
ti in seguito in un flusso 
MPEG-2, riproducibile dai 
normali televisori digitali. È 
già al via la produzione in 
larga scala del sistema, men¬ 
tre è previsto per il secondo 
trimestre di quest'anno il lan¬ 


cio di un demodulatore 2K 
monolitico con funzione FEC. 
Ulteriori soluzioni 2K e 6K per 
il più vasto lancio europeo 
della DTTV arriveranno alla 
fine del 1998, in linea con i 
progetti del DigiTAG (Digital 
Terrestrial Television Action 
Group). 


DOVE & CHI- 

Motorola Spa 

V ie Milanofiori Palazzo C2, 
20090 Assago (MI), 

Tel (02) 82201 


Da IBM, Intel e Olympus un nuovo sistema di dettatura per portatili 

Puntando ancora sul riconoscimento vocale, Big Blue cerca ora di sfondare 
nel settore notebook, presentandosi questa volta sul mercato alleata con le 
altre due aziende. 


Dopo il recente ag¬ 
giornamento di Sim- 
ply Speakmk e Via- 
Voice alle relative 
versioni Gold, alla 
divisione Speech Sy¬ 
stems di IBM devo¬ 
no essersi accorti 
della mancanza sul 
mercato di valide 
proposte per la det¬ 
tatura portatile. 

Ecco quindi, con l'in¬ 
tento di intervenire 
tempestivamente in 
un settore ancora 
scoperto, l’annuncio 
dell'accordo per la 
creazione di una soluzione integrata, che 
offrirà oltre ad una versione personalizzata del 
sistema ViaVoice, un registratore vocale digita¬ 
le Olympus D1000 ed una Flash Memory 
Miniature Card estraibile di Intel. 

I testi, dettati al registratore digitale, verranno 
memorizzati sulla Card da 2 MB di capacità, 
per un tempo massimo di 16 minuti di registra¬ 
zione (schede con capacità superiori potranno 
essere acquistate a parte per tempi di dettatu¬ 
ra maggiori). Una volta trasferita sul PC, trami¬ 
te un adattatore PCMCIA o un semplice cavo 
in caso di assenza dell'unità PC Card, la voce 
potrà essere infine trasformata in testo dal 
software IBM. Tanto l'adattatore Olympus 
quanto il cavetto di collegamento verranno 
entrambi forniti con il sistema. 


Indirizzata preva¬ 
lentemente ad un 
pubblico di pro¬ 
fessionisti dei più 
disparati settori, 
e più in generale 
a tutti coloro che 
si trovino spesso 
in viaggio, o in 
ambienti diversi 
dal proprio uffi¬ 
cio, con la neces¬ 
sità di memoriz¬ 
zare dati, racco¬ 
gliere idee o stila¬ 
re documenti, la 
soluzione ha deci¬ 
se possibilità di 
attecchimento, in particolar modo nel momen¬ 
to in cui i sistemi di riconoscimento vocale, 
grazie alla loro accresciuta affidabilità, stanno 
finalmente acquistando la piena fiducia da 
parte degli utenti. 


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me il software per e-mail 
dell'Europa unita, il prodotto 
eCorp è già disponibile nella 
versione inglese con aggiorna¬ 
mento italiano via Internet. 

In grado di tradurre in 6 lingue 
qualsiasi messaggio in entrata ed 
in uscita, eMail 97 6 uno dei più 
completi software per la gestione 
della posta elettronica proposti 
oggi sul mercato, codice a 32 bit, 
gestione di account multipli, com¬ 
pressione dei messaggi, piena 
compatibilità con HTML e crea¬ 
zione automatizzata di comandi 
per l'attivazione rapida delle fun¬ 
zioni piu utilizzate sono solo alcu¬ 
ne delle caratteristiche del pro¬ 
dotto, operante su piattaforme 
Windows 95 e Windows NT 4.0 
Come suo punto di forza, eMaii 
97 offre all'utente la possibilità di 
esaminare in anteprima i messag¬ 
gi ancora da scaricare, presenti 
sul server II programma è in ven¬ 
dita nella sola versione inglese 
con manuali in italiano, ma è 
aggiornabile gratuitamente a 
quella italiana via Internet 
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per l'Italia del programma è stata 
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locolifo Salce 
W 0437/296858 

Benevento 

• MAX ISTORI 

Contrada Peizaptono 
«ono indmthak 

M. 0824/21391 

VtaBroJta 59/C 
I lei 035/402944 

Doimnc 

I Prv OolminrVillo 0 Alme 

M 035/562875 

Serrate 

C Cottila Alle Valli 
I Piammo Apertolo 

■lolla 

Vio Condolo. 31 
W 015/8493515 

lelt|N 

• MAXISTOXI 

V» di CorlK dio 201/2 
tei. 051/320920 

- Via Piotiamdlaro 33 
M 051/254950 

Imola 

Pzzo Codrondn l/A 
lei 0542/34595 

■elsaee 

Piazzo Voerir 42 
y 0471/982278 

Urei coitone 

Vio V Vèneto 5 
y 0472/802434 


Merano 

Via Piave 49 

Tel 0473/237171 

■eeecla 

• MAXISTOXI 

Via Triumplina, I /A 
Centro Tonolini 
Tel. 030/390844 
Darlo 

Vio G Marconi 30 
fel 0344/535254 

Bovolo 

VleC Botiteli 3 
tcmaioro ol crocevia 
Tel 030/7721399 

Brlndiei 

Premiata Apertolo 

Cagliari 

• MAXISTOM 

VmBorcoieddo. 180 
fel 070/488483 

Vio A Scotto, 22 
y 070/340553 

Igtetmi 

Via Roma, 54 
W 0781/23844 

CaFtaaiueHa 

Viaf Palodini 105/111 
y 0934/25991 

Caiapobasso 

Via Mozzini 111 
fel 0874/44244 

Carrara 

Vio Remo 27/0 
Tel 0585/774735 

Coieria 

Cotogiore 

Vio Recolooc 10 
fel 0823/440420 

Averto 

Vio Gorololo 42 
fel 081/5045151 

Catania 
■ MAXISTOXI 

Cotanto tod 
Vio Gorizio 36 
W 095/533419 
- Via Torino 28 
fel 095/504411 
Catanzaro 
CC le Fornaci. 

Vio Itonzo 420 
y 0941/780451 
lomezio Telate 
C » Nummi ai» 24/26 
lei 094821032 
Clllotl 

Pronto» Apertura 

Vailo 

Ciò Mozzini 144 
fel 0873/378364 

Como 

• MAXISTOXI 

Vio Vorenna 98 
y.031/523421 
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Vm Vaiouno/Vio Rottoli) 

y 0331/830732 

Verlemole con Mmoprìo 

S S. dei Giovi C.C II Gigante 
fel 031/887483 


Cote ma 

Rende 

Via G Verdi IP Gomellil 
y 0984/465525 

Cremona 

Vio Atolli 51. 
fel 0372/458048 
CC Ciemonuduo 
5.5 10 fi 5 Manno 
fel 0372/839000 

Catolmaggtore 

Vio Sodi. 4 

Tei 0375/201490 

Crema 

Centro 'loGallerio' 

Pzza A Moto 
tal 0373/84819 

Canoa 

Vio Sebatliono Grondi! 6 
fel 0171/691989 

Parrara 

Via Bologna 108/110 
y 0532/765754 

Paggi. 

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Pari! 

P zzo XX Settembre 5 
lei 0543/25429 

Catena 

Via Cavalcamo 805/807 
y 0547/632331 

Pretina.. 

Vio Motiltimo 401 
fel. 0775/290387 
Cattino 
Via Buonoriolt 
lei 0774/25888 

Genova 
• MAXISTOXI 

P. della Vittoria 
89 103 rotto 
y. 010/594031 

Granata 

Vio Aurelio Noni 

31/33/35 

fel 0564/414233 

Imperia 

Urngomuie Volpoca 

Tei 0183/767002 

I .arnia 

Venalro 

Via 5. Omnda 28 

Pronima Apertura 

i'Agalla 

Vio M di Pile 19 
Tei 0842/318444 

La «palla 

Vio lecgtorrii 41 

fel 0187/524810 

Latina 

Vio dell Agoni, 

C C l'Orologio 
Tel 0773/640359 

le«e 

Viole Joptgio 2 
y 0832/318392 

Late. 

CtoM Ubero.*™ 152/A 
Tel 0341/284646 


Merote 

Via Statole, 121 
Tei. 039/9901432 

Livorno 

Via Solferino 30 
fel 0586/828245 

Cecina 

C to Malleotti 48 
Tel 0586/631022 

Lodi 

Via Mazzini 67 
y 0371/432453 

Via De Golpati 83 
Tel 0583/515053 

Matarata 

Via Homo 9/9A 
y. 0733/243868 

Civita novo Moiette 

Via Ganboldi 220 
Tel 0733/817133 

Cervie di Virgilio 

Via Cita 86. 
fel 0376/448709 

PAalora 

V,o Dante 55 
tal 0835/387783 

Mettine 

VioG Bruno 188 
fel 090/2932300 

Milane 

• MAXISTOXI 

V.tefcodomo 18 
fel 02/39261824 

Via Filili 48/Via Comolico 
fel 02/55010932 

- Via P Fìlai/Vio Gaipoiotto 
fel 02/64715383 
44981322 

- Vio leoncavallo 15 
Tel 02/26142758 

- Vio Savona 80 
y 02/4234156 

- Vio Mdn OEnl 3 Sempmne 

Td 02/33104223 
Vio TeuTii 9. P Lodovica 
y 02/58302291 

- Vio Fanalini 11 |De Angeli) 

y 02/435483 
Vio P Rota, 22 
y 02/66224192 

- Cotto B Anei 55 
Ingreuo V. Tamagno 
Tel 02/29412705 

Bollate 

Via Bilione 10 
S S Voronna 
Td. 02/38200878 

Carugate 

C C tur *Coroteflo' 

Td 02/92157030 

Cattano d’Adda 

CC LAgoroPloGobefli 
Td. 0363/63684 

Cetano Moderno 

Vio Molleolli 5 
Td 0362/553399 

■ MAXISTOXI 

C Botiamo 
Vie Matteotti 4 
ong. Vio Lincoln 
Td. 02/6124370 
6124812 

• IATI VOBIS 
C Bai ramo 

Vie Molleolli 27/29 
tal 02/66041390 

• SUMXSTOXI 
Conico 

N. Snoda Vigovonete 
ong, Vio Celimi 
hi, 02/458418» 
4584325 

leniate tal Senato 

Vio Rem® 24 
y 0362/542931 

Legnano 

Via per San Giorgio. 6 
fel 0331/414997 
limbiata 
C 10 Como, 18 
tal 02/9967570 


Magenta 

C C Idea Piu Via bpinotte 
y 02/97950155 

Monza 

Vio Borgazzi 9 
fel 039/2300895 
Poderno Degnano 
C.C Bnonzo 1 piono 
Td 02/99048691 
Rozzano 
C C Fiordallto 

VioCurid. 25 
Td 02/8241741 

San Donato Milane» 

Vìa Gromtci 32 
Td 02/55600071 

vJTvoi.no/VioS Anno 
fel 0362/328860 

Setto Son Giovoimi 

Via fiume 4./Vle Adornlli 
Tei 02/22471178 

Vedano al lambro 

ViaC Baimi, 46 
Td 039/23241 IO 

Modena 

• MAXISTOXI 

Via Giardini 463 
Tel 059/352484 
Carpi 

P Garibaldi 14 
Td 059/698603 

Salinaio 

V,o Rodici in Piano 46B 
Td 0536/612280 

Napoli 

• MAXISTOM 

rUOflOfOlKl 

Via Galla 42/43 
tal. 081/7663522 

• MAXISTOXI 

C. Duri Itola E3 
U 081/5627187 

- ViaL Giordano 20/A 

Td 081/5565372 

- Vio Modino 67 

Td 081/5529600 

Cotona 

Via Rotimi PolozGIMI 
Td 081/5404363 

CotteRommore di Slobio 

Vie Europa 32 
Td 081/8719122 

Nolo 

Vio A La!etizio70 
Tel 081/5125849 

Portici 

ViaL Do Vino, 201 
Td 081/477685 

S. Agnello dì Sorrento 

C.to Italia 75 
fel 081/8773111 

S. Gia»ppe Veiuviano 
Vio XX Settembre 49 
fel 081/8275847 

Novara 

C.to XXIII Mozzo, 212/A 
fel 0321/402798 

Borgomonero 

|S S Gozzonol 
Via Kennedy 22 
fel 0322/846498 

Nuoto 

Via dd Convento 23/25 
lei. 0784/33484 

Orinane 

Vico S. Porlizedda I 
fel 0783/301605 

Padova 

• MAXISTOXI 

Vio Longbin 49 
Podovo uno 
Tei 049/8075761 

- C to Milano 98 
Td 049/8725010 

Via I Aipettl 166/168 
fel 049/8646610 

Battono del Grappa 
Pioiwna Apertala 

Palermo 

• SUMXSTOXI 

Vio Notorio Scuro 
long. Via Settembrini! 
W 091/552106 


- VleStiatburgo 356 
Td. 091/6886155 

- Vki Mattina 38 
Td 091/6110106 

Parma 

Vie Piacenza 27/F 
Td, 0521/987700 
Pavia 
VwGnziolti 2 
Td 0382/32100 
Vigevono 
Ciò Pomo 100 
ong circonvallazione 
Td 0381/347881 

Peragla 

• MAXISTOXI 

VtoAnnibole Vecchi 33 

fel 075/40738 

- Via Campo di Morte 24 
Td 075/5053558 

Citta di CoHdla 

P A Glandi 
Td 075/8521912 

Tad. 

PS Filippo6 
Td 075/8943721 

Poema 

Vi a dei Portiglom 37 
Td 0721/370338 

Paecara 

Vie Montani 144/146 
Td 085/693195 

Placamo 

PI. Roma/Via Scdobrini 
Td 0523/338105 

Piu 

• MAXISTOXI 

Vio Carducci 62/F, 

C Comm, la Fantino, 
fel. 050/878890 

Pillala 

Vie Adua 130/1. 

C Comm. Apollo, 
fel 0573/366727 

Pordenoae 

Cordelloni 

Via Sdoro» 201/A 
y 0434/540320 

Patema 

Via S Remo 42/43 
Td 0971/444756 

• MAXISTOXI 

V.le Montegroppa 304 E 
fel. 0574/580853 


V.le Europa 96 
y 0932/643449 

Bavaana 

Via L 8. Alberti 73/75 
Td. 0544/407644 

C» Garibaldi 33 
Td. 0546/663032 

■aggio Calabria 

Vio Poindonea 59 
P zza Coltello 

Td 0965/890258 

Pollitene 
Vie lidio. 26 
Td 0966/941504 

leggio Imllia 

Via Che Guovata 2/6 
Td. 0522/321132 

■latini 

Via Cdetti 118/D 
Td 0541/24090 


■ MAXISTOXI 

libati™ 

l.go De Dominici! 4 
Td. 06/4382872 
4370089 

■ MAXISTOXI 

SI, Romo Termini 
ingretto Metro A e 8. 
fel 06/48903915 

■ MAXISTOXI 

Paridi, Via Sovoio 12 

fel 06/8840000 

- C C lo Romani!» 

Vio Fem. y 06/7234549 


- C C GnecittaDue 
Vìa P Taglioni 
ong Via Tutcolana 

fel 06/72900961 

- ViaG Mmoglio 62/64 
lang vioO PocilicolEUR 
y 06/5296330; 

- Via Anattano II 

Q re Tuoniate 438/440 
fel 06/39749489 
ViaEnlrea 103/105 
O re llblo/TneUe 
Td 06/86325023 

- ViaG Chiafaroa 84/86 
MMS Paolo, 

fel 06/59603834 

- Via Gelila 37/A 

Zona $ Giovanni 

fel 06/7001682 

- Via E Filibeita 35/37 
Td 06/70494440 

* Pzzo Monetiti 3 

O ro Pondi/ Flaminio 
fel 06/38001004 
VlaP Togliatti 1623 
M Ponte Mammolo 
fel 06/4071084 
PC di Rienzo 116/118 
fel 06/32650600 

Albano laziale 

Via Rotimi I2B/C 
td 06/9304715 

Anzio 

Va Rono 42 y 06/9845405 

• MAXISTOXI 

GnfavMzh» 

Via Colli» 97 
fel. 0766/500231 

Colldlrro 
Vio Colilina Km 50 
Td 06/97200027 

■ SUMXSTOXI 

Pomezia 

Via Pontino km 27,500 
fel. 06/9123101 
Trottali 

VioMamiam. 13 
Tei 06/94299070 

OH» 

V» dei Vdien 27/29 
Td. 06/5612950 

Vìllalba-Bagni di Tivoli 
Vio Tlbuttina 126/127 
Td 0774/357563 

lovigo 

V» Dei Cappuccini I 
ang. V» Polcoll 4 
Td 0425/422645 

Salerno 

V»M Schipa 15 
Td 089/222999 

Noceto lidenore 

Vio Matteotti 
Gali, Maioiano 
Td 081/924463 

Settari 

■ MAXISTOXI 

Vio Carte fdke 46 
feL 079/281721 
Olbia 

Via Vihono Veneta 100 
y 0789/25180 

«avana 

Via Piave. 78 ratto 
Td 019/829653 

■lena 

Vio M Romana 54 

tal 0577/271820 

Slracuta 

Vie Tico 207/A 
fel 0931/412911 

«endrie 

Via Poiibdli 19 
y 0342/513321 

Taranto 

Vie Zaio ang 
V.o Piale» 73/76 
Tel 099/7302697 
Moliti» franco 
V» dei lecci, 67/69 
Td 080/4839788 

Teramo 

Via Badia 15 
y 0861/211775 


Silvi Monna 

Via Roma 407 
Td 085/9354110 

Terni 

Vie dello Stazione 35/A 
Td 0744/420033 

Noceto 

Piatitola Apertalo 

Tarine 

• MAXISTOXI 

C.to Tortona 5/7 
Tel 011/8127787 

- C to Sobottapoii 194 
Tel 011/3241319 

- Vio Biglien.l/lingotta 
fel 011/6637110 

- Via Ùtbetello 64 
Td 011/2203177 
Vio M Gonna 37 
Td 011/6698033 

Via Nizza I ISt P Nuc*o| 
M 011/6680513 
Collegno 

C » Frane» 92/C 
tal 011/4032788 

Chteii 

Via V Emanuele. 52 

fel 011/9427177 

Olivano 

V» De Gatpen, 8 
fel 011/9173369 
Ciré* 

Vio Gcuzero 20 
y 011/9205722 

Proemia frAbbodio 

V» Nazionale 175 

y 0121/201200 

Rivalerlo Conove» 

C.to Talli» 25 
y.0124/29281 

Tranée 

VioGocciodoro 13 
y 0461/933555 

Rovereto 
V» Buone 39 
y 0464/461616 

Travisa 

V» Mamn/Pant Boidone 

fel 0422/542860 

Trinilo 

■ MAXISTOXI 

V» F Severo, 122 
fel 040/578880 

Udine 

■ MAXISTOXI 

P.le Osoppo,3 
Palozzo Morelli 

Td. 0432/471748 

Varata 

ViaCaroir 36 
Td 0332/830709 

• MAXISTOXI 

Goilarate 
V.le Milano 30 
ong Via Clenci 

Td 0331/795075 

Saronno-Uboldo 

Vio IV Novembre 20, 

Si. Saronne» 

Td 02/96788420 

Setta Colende 

V» Cavour 94 

Td 0331/913896 

Venezia 

Mente 

■ MAXISTOXI 

C.to dd Popola 87 
ong Via Binatati 
lei. 041/958807 
Vercelli 
Sondi» 

SS 143 56A 
fel QI6I /928343 

Via S Zeno in Oialar» I 
(Cattai Vecchio! 
fel 045/592435 

Vicari zo 

• MAXISTOXI 

S.S. Poetano pel Verona 

P Alla lei 0444/962230 

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tei 0761/226859 


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Space Saver: un nuovo LCD extra slim 

Dalla società d’oltralpe Source Développement, la 
proposta di nuovi monitor a cristalli liquidi ultra¬ 
piatti, maturati all'interno della filosofia di design 
New Business Interface, una nuova concezione 
che integra l'ergonomia con le tecnologie più avan¬ 
zate. 



Specializzata nello 
sviluppo e nella com¬ 
mercializzazione di 
periferiche informati¬ 
che innovative, l'a¬ 
zienda francese (at¬ 
tualmente alla ricerca 
di partner in Italia! 
presenta oggi il suo 
primo monitor LCD 
da tavolo, parte inte¬ 
grante del suo pro¬ 
getto mirato alla crea¬ 
zione di dispositivi 
dalle alte caratteristi¬ 
che tecniche ed ergo¬ 
nomiche, per una ra¬ 
dicale revisione della 
configurazione di tut¬ 
ta la postazione infor¬ 
matica di lavoro, volta al 
miglioramento, oltre che del 
design, della spontaneità 
nell’interfacciamento e della 
produttività, 

Space Saver è un extra slim 
spesso soli 4 cm, dotato dì 
tecnologia a matrice attiva 
(TFT) o passiva (DSTN) per 
una qualità dell'Immagine 
notevolmente migliorata 
rispetto agli LCD tradizionali. 
È dotato di braccio articolato 
completamente snodato per 
il fissaggio alla scrivania, che 
consente un facile e veloce 
posizionamento ed orienta¬ 
mento, in qualsiasi posizio¬ 
ne, andando incontro alle 
diverse necessità di scrittura 
o condivisione delle informa¬ 
zioni degli utenti. 

Disegnato per consentire un 
notevole risparmio di spazio 
in ambiente d'ufficio, Space 
Saver ha nelle caratteristi¬ 
che ergonomiche il suo 
punto di forza: eliminata la 
distorsione d'immagine pre¬ 
sente nei monitor CRT (a 
tubo catodico), il prodotto 
della Source Dévelop¬ 
pement ha inoltre una mag¬ 


giore superficie utile e ridu¬ 
ce le sollecitazioni agli occhi; 
l’emissione di radiazioni è 
completamente assente e il 
consumo di energia è stato 
notevolmente ridotto. 

Il nuovo monitor è dotato di 
due altoparlanti e di prese 
per collegare direttamente 
mouse, tastiera o altre peri¬ 
feriche di tipo seriale. 
L'installazione, che alternati¬ 
vamente al braccio articolato 
prevede l'inserimento in 
apposita sede (laddove esi¬ 
sta), non necessita di alcun 
intervento sull'hardware o il 
software del computer. 
Space Saver è disponibile 
nelle versioni a 12"1 e 
13"8, a matrice attiva o pas¬ 
siva, cui si aggiungono uno 
schermo tattile ed una 
tastiera ad IR in opzione. 


DOVE & CHI- 

Source Développement 

12, Rue de la Maison Rouge 
77185 Lognes (F), 

Tel. (00.33-.1164.62.63.63 


Iveco: presentato il progetto Domino S/390 di IBM e Lotus 

Con il consolidamento del carico di lavoro su S/390 si è 
potuto collocare Domino sulla stessa piattaforma che ospi¬ 
ta le applicazioni vitali di Iveco. Illustrati obiettivi e stato di 
realizzazione del progetto. 


di Francesco Fulvio Castellano 

Nella sede centrale torinese della Iveco, la nota società del Gruppo 
Fiat impegnata e specializzata nel settore dei veicoli industriali, è 
stato presentato alla stampa settoriale il sistema informativo a sup¬ 
porto delle attività basato sulla classica architettura a più livelli: main¬ 
frame, server e 10.000 stazioni di lavoro interne II sistema è esteso 
ai fornitori, dealer ed officine attraverso un avanzato "insieme" di 
comunicazioni di grande capillarità. Alla realizzazione del complesso 
sistema, forse uno dei piu avanzati in Italia, hanno partecipato IBM 
Divisione S/390 e Lotus Development 

Anche se già dotato di un avanzato sistema, per far fronte ad una 
maggiore integrazione di persone e gruppi di lavoro distribuiti, Iveco 
ha ritenuto di doversi dotare, e sviluppare, di sistemi più organizzati 
ed efficienti. L'esperienza Iveco, ad esempio, definita anche "inge¬ 
gneria dell'imprevedibile”, ha considerato nel progetto ALI il proces¬ 
so logistico (ordini complessi ed eccezioni), e ciò è l'insieme dei vei¬ 
coli che devono essere riconoscibili e gestibili come gruppo-flotte, 
commesse, lanci - e l'evento che richiede un intervento umano non 
prevedibile in un flusso prevalentemente controllato dal sistema e 
cioè: permettere alle persone che operano in località e funzioni 
diverse di operare come "team" per rafforzare il senso di apparte¬ 
nenza al processo logistico, agevolare il monitoraggio del processo, 
facilitare interazioni, valorizzare le competenze, creare la rete d'ec¬ 
cellenza. Queste modalità organizzati ve si basano su WorkFlow e 
GroupWare, quest'ultimo nella gestione della comunicazione non 
solo in ottica "push" (da me... a te), ma anche in ottica "pulì” (. ti 
ricordo di rispondermi...). 

L’Iveco IT, in sintesi, è formata da 2 sistemi (mainframe) centrali a 
Torino a parecchi chilometri di distanza e interconnessi per un totale 
di 4.700 GB (4 terabyte di dischi), 800 Mips su tre sistemi, 10.000 
workstation, 70 server (HP e Digital); gli ambienti software utilizzati 
sono, centrale MVS, OS/390 open edition, dipartimentali (Unix, NT), 
sistemi di stabilimento (VAX), sistemi PC/terminali integrati: rete 
articolata in ambienti eterogenei dove vengono spinte tecnologie 
innovative: SNA, DECnet, TCP/IP: infine, i progetti di infrastruttura 
tecnologica prevedono: parallel Sysplex, web network computing 
(Internet-web verso l’esterno, intranet-web verso l’interno) e e-mail: 
per intenderci, i dati fondamentali stanno al centro e una costellazio¬ 
ne di server "ruota" attorno. 

Perché Domino S/390? Il progetto dei sistemi "mission criticai" era 
iniziato nel giugno/luglio '97 e ha portato, e porterà, facilità dì gestio¬ 
ne, riduzione della complessità e dei costi di gestione, elevata dispo¬ 
nibilità (livello servizio), sicurezza (protezione dati e controllo acces¬ 
si), coesistenza con altre applicazioni, disponibilità di competenze 
tecniche Iveco, integrazione (IDMS, DB/2), scalabilità, qualità del 
servizio. Il percorso è oggi a metà del cammino. I primi a beneficiare 
di questo nuovo modo di operare (workgroup) sono stati i sistemi 
logistici, seguiti successivamente da altre realizzazioni. Sono questi 
significativi esempi di come i sistemi "legacy" esistenti vengano 
fortemente potenziati da queste nuove tecnologie: la scelta di Lotus 
Notes, avvenuta nel '95, ha assicurato un efficiente sviluppo per fasi 
di tutti questi progetti, che ora sono una realtà. Notes offre soluzioni 
e-mail, gestione dei documenti, controllo dei processi e convergen¬ 
za verso Internet/intranet in ambiente open e distribuito: con 
Domino si assicura infine un colloquio interattivo con applicazioni 
web. Iveco è tra i primi a sperimentare la versione preliminare di 
Domino su piattaforma S/390. 

Iveco è la società del Gruppo Fiat che produce e commercializza vei¬ 
coli industraili grandi, medi e piccoli: ha sede in Torino e centri di 
progettazione e produzione principalmente in Italia, Germania, 
Spagna e Francia, ora tutti collegati con Domino. E’ un produttore 
full-range, cioè produce e commercializza veicoli leggeri, medi e 
pesanti in circa 120.000 unità all’anno per un fatturato di 11 000 
miliardi di lire e con una quota mercato europeo intorno al 20%. 


98 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 














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SCSI 4x8 


Data transfer rate: 1200 KB/sec 
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Novell si propone come "help" alle aziende che vogliono accedere ad Internet 

Novell annuncia NetWork 5 e BorderManager 


Nel corso di un incontro stampa nella propria sede, presentati i nuovi software per il '98. 
Focalizzazione su "application server" di Java con NetWork 5 e Border Manager, 
la nuova frontiera di Service Internet/intranet. 


di Francesco Fulvio Castellano 



Ecco i nuovi precisi messaggi 
di Novell: integrazione, utility 
e tool sono l'evoluzione della 
propria strategia produttiva, 
Alessandro Dumini, Marke¬ 
ting Manager di Novell Italia e 
Eastern Med, in un incontro 
ristretto con la stampa di set¬ 
tore ha anticipato alcune no¬ 
vità per il mondo Internet 
della software house statuni¬ 
tense per il '98. Anche se 
oggi, in Italia, Internet non ha 
ricevuto quell'impulso regi¬ 
strato in altri Paesi, da noi lo 
si ritiene ancora un ''gioco", 
cioè: vediamo cosa riesco a 
vedere... Comunque, stiamo 
pur sempre parlando di un 
mercato mondiale che regi¬ 
stra un business arrivato 
ormai intorno ai 20 miliardi di 
dollari. 

In Italia, ora, Novell si propo¬ 
ne come "help" alle aziende 
che vogliono accedere ad 
Internet nel business elet¬ 
tronico (e-commerce). 
L'offerta d'integrazione 
Novell nell'ambiente NT è 
completata con la sicurez¬ 
za, la directory Service, le 
prestazioni, la gestione, la 
base installata (70 milioni 
di utenti nel mondo). 
Insomma, una rete mista su 
misura I prodotti di rete 
sono Intranet Ware Client 
per Windows NT, Mana- 
geWise 2.5, NDS, e Group- 
Wise 5.2 Quali sono le nuove 
"parole" tecnologiche per 
capire dove si posiziona 
Novell? 

Eccole: Internet, Intranet, 
Clustering, Corba, Java, 
Webserver, e-commerce, 
NCA. 

Dunque, dalla tecnologia di 
browsing si va verso la tecno¬ 
logia "push". 

Novell prevede di introdurre 
specifici bundle: alcuni ele¬ 
menti di GroupWise, in parti¬ 
colare, saranno combinati con 


da NetWork 3 a 
NetWork 4 o a IntranetWare. 
Sono previsti tool che si occu¬ 
peranno in particolare di Anno 
2000 e che agevoleranno 
l'upgrade ai prodotti Moab/IP 
nativi, cioè NetWork 5, che 
sarà presentato nel luglio ‘98. 
Si è ulteriormente raffinato 
l'impegno verso Java, che la 
società intende implementare 
dal lato server: si prevedono 
versioni Java di vari prodotti 
e tecnologie Novell. 
Continuerà anche il supporto 
di Windows NT attraverso lo 
sviluppo della versione nativa 
degli NDS (prevista a metà 
'98) e dei Border Service e 


WolfMountain, 
è la tecnologia di clustering e 
di global directory accessi 
Novell Border Manager, infi¬ 
ne, è la nuova frontiera dei 
servizi Internet/intranet, come 
vedremo qui di seguito. E ci 
sarebbe anche Java Internet 
application Virtual machine, 
Just-in-time Compiler, 100% 
"pure" Java, ecc., ma sarà 
per un'altra volta. 

Cos'è Border Manager? E’ un 
software integrato per i servi¬ 
zi di border, cioè di confine, 
riduce i costi di gestione delle 
intranet e consente alle azien¬ 
de di sfruttare la tecnologia 


l'accesso a Internet, mentre 
si pensa anche a una soluzio¬ 
ne che integra strumenti di 
accesso a database con l'an¬ 
no 2000. Si farà più forte 
anche lo sforzo per convince¬ 
re gli utenti a migrare 


Manager. 

Le novità in assoluto nel '98 
saranno: Moab (attenzione 
perché sarà presentato nel 
luglio '98 come NetWork 5), 
si tratta della prossima Novell 
IntranetWare release come 
application server di Java; 


Internet in modo sicuro. 
Border Manager rappresenta 
la prima famiglia di servizi di 
rete integrati e basati su 
directory in grado di operare 
sulla linea, appunto, di confi¬ 
ne fra la rete aziendale e 
Internet. 

Utilizzando un unico punto di 
gestione, è possibile 
amministrare le politiche di 
sicurezza della rete, salva¬ 
guardare le informazioni 
riservate, definire i privilegi 
di accesso a Internet e 
ridurre i costi di collegamen¬ 
to alle WAN 

In breve, Border Manager 
controlla, facilita e accelera 
l'accesso alle informazioni 
sia nelle intranet sia su 
Internet e supporta ('infra¬ 
struttura della rete aziendale 
attraverso meccanismi di 
gestione standard. 

Una utility grafica di facile uso 
consente di definire le moda¬ 
lità di accesso ai siti Internet 
escludendo i siti che possono 
avere effetti negativi sulla 
produttività degli utenti, come 
quelli di "intrattenimento" o 
che sollevano questioni legali 
e morali. 

Inoltre, Border Manager si 
integra facilmente con i ser¬ 
ver Web e i firewall esistenti, 
incrementandone la sicurez¬ 
za. 


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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1997 














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Zenith Data Systems rinnova il suo desktop 


Pentium MMX per la serie LX3, Pentium II per la Vega 2 


Rinnovando la sua gamma, Zenith Data Systems ha lanciato due 
nuove linee di personal computer, denominate Z Station LX3 e Z 
Station Vega 2. La prima delle due viene contraddistinta dall'adozio¬ 
ne di processori Pentium MMX. Il modello base della linea Z Station 
LX3 è configurato con processore Pentium MMX 200 MHz, 32 MB 
di RAM, 4 Gbyte di disco e scheda video S3 ViRGE GX 3D con inte¬ 
grati 2 MB di RAM. Il montaggio è realizzato su uno chas¬ 
sis NLX, che consente facile 
accesso a tutti i componenti del 
sistema in breve tempo. 

I prezzi partono da lire 
2.950 000 IVA esclusa. 

1 modelli delle Z Station Vega 

2 si basano invece su proces¬ 
sori a tecnologia Pentium II 
Le schede video sono integra¬ 
te nella motherboard ed 
hanno il processore AGP 

(Accelerated Graphic Pro¬ 
cessor), che realizzando 
una connessione diretta 
alla CPU rende queste 
macchine particolarmente 
adatte per lavorare con file 


grafici di elevate dimensioni e per 
sviluppare applicazioni multimediali. 

Il modello base della linea Z Station 
Vega 2 prevede un processore 
Pentium II a 233 MHz, 32 MB 
SDRAM, hard disk da 2 GB e CD¬ 
ROM 24x; è disponibile a partire da 
lire 4 100 000 IVA esclusa 
Entrambe le nuove linee hanno 
una dotazione software piuttosto 
ricca: Word 97, antivirus MacAfee 
e LanDesk Client Management. 

Quest'ultimo permette di 
gestire diverse funzioni di 
manutenzione del compu¬ 
ter o in locale o in remoto 
attraverso una rete. Parlando di sistemi 
operativi, poi, Z Station LX3 è disponibile o con Windows 95 o con 
Windows NT 4.0, e Z Station Vega 2 solo con Windows NT 4 0. 

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Zenith Data Systems - Via Pirelli 32, 20131 Milano, 

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Cosa offrite di diverso per la 
mia presenza in Internet ?" 


tanto per cominciare: 


Answer 2: 


tanto per continuare: 


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' |ìttp://wwmind.conj 

|info@wwmin[TcòÌTl 




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2000 MB 


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10 MB 

20 MB 

50 MB 

s 

Caselle di posta elettronica 

1 

5 

10 

u-» 

j Autorlspondltorl 

3 

10 

15 

- 

J Forwardlng 

3 

IO 

15 

a» 

j Statistiche dettagliate 

• 

• 

• 

w 

^ Anonymous FTP server 


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• 

«•* 

fi Supporto di script CGI 


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• 

•a 

1 Supporlo Microsoft FrontPage 


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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
























































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Visio 5 sbarca in Italia 



3Com: router ISDN di nuova generazione 

La famiglia OfficeConnect Remote si arricchisce della serie 5X1 


Grazie al successo di Internet, 
il router sta rapidamente 
diventando un normale com¬ 
plemento delle apparecchiatu¬ 
re aziendali E' quindi neces¬ 
sario tenersi aggiornati sulle 
proposte di mercato, soprat¬ 
tutto quelle che consentono 
di risparmiare denaro e di pia¬ 
nificare meglio l'attività di con¬ 
nessione, Stiamo parlando 
dei nuovi modelli di 3Com 
serie 5X1, che connettono tra 
loro reti locali e geografiche 
su ISDN Tale nuova linea di 
router OfficeConnect Remote 
si compone dei modelli 511, 
521 e 531, Il modello base è 
TOC 511, che ha una porta 
LAN Ethernet con interfaccia 

10 Base-2 e coax, una porta 
ISDN twisted pair, e un colle¬ 
gamento seriale per la gestio¬ 
ne e la configurazione. Alla 
configurazione base del 
modello OC 511, TOC 521 
aggiunge una porta voce per 
gestire un telefono od un fax. 

11 modello OC 531, poi, pre¬ 
senta una porta voce e una 
connessione per linee WAN 
dedicate La linea di modelli 


OfficeConnect Remote 5X1 è 
caratterizzata da un canale 
built-in per l'aggregazione e la 
compressione dei dati, e con¬ 
sente prestazioni particolar¬ 
mente elevate In tutti i 
modelli, la procedura di setup 
è facilitata da due caratteristi¬ 
che, una hardware ed una 
software. Quest’ultima è 
Tlnstall Wizard, un program¬ 
ma che consente anche a 
personale non qualificato di 
configurare i router Diretta 
sull'hardware è invece la 
capacità della porta WAN di 
autoconfigurarsi al momento 
dell'accensione. 

Per quanto riguarda la sicurez¬ 
za questi router dispongono di 
firewall di facile configurazio¬ 
ne, e sono in grado di gestire 
l'accesso degli utenti tramite 
SecurID di Security Dynamics 
e cali-back CLI, consentendo 
di gestire tutte le procedure di 
sicurezza in modo centralizza¬ 
to. L'accesso ad Internet da 
una rete privata viene reso più 
fluido grazie alla gestione 
degli indirizzi IP tramite la ver¬ 
satilità offerta da NAT. DHCP 


Server e DNS Proxy Server. 
In particolare grazie al proxy 
non è più necessario stipulare 
un contratto multiutente con 
un provider, ma basta una 
utenza singola. I modelli 
OfficeConnect Remote sono 
pienamente compatibili con 
altri prodotti presenti sul mer¬ 
cato e supportano i protocolli 
SNMP e Telnet e il TFTP, che 
consentono gestione softwa¬ 
re e configurazione remota. 
Particolarmente importante è 
il modulo di contabilità Tra- 
scend Remote Access Cali 
Monitor, sviluppato diretta¬ 
mente da 3Com. Fornisce un 
rapporto dettagliato di tutte le 
comunicazioni dati e voce, ed 
anche informazioni riguardanti 
eventuali interruzioni di comu¬ 
nicazioni dovute a cadute 
della linea 

DOVE & CHI- 

3Com 

Via Buonarroti 1. 

20093 Cotogno Monzese (MI) 

Tel. (02) 253.011 


Profuso V-Email, e la mailbox vi risponde 

Accedere alla mailbox con un comune telefono è oggi possibile a tutti 


Chi non si è mai trovato nella condizione di dover 
leggere o inviare un messaggio di posta elettroni¬ 
ca senza avere a disposizione un calcolatore 
mediante cui poterlo fare? Per ovviare a questo 
problema, la patavina Profuso ha sviluppato un 
prodotto in grado di far accedere un utente alla 
propria casella di posta elettronica mediante un 
comune telefono a toni II software, indirizzato a 
Internet provider o a utenti di intranet, permette di 
navigare fra i messaggi prelevati dal server (pur¬ 
ché compatibile con il protocollo POP3) mediante 
semplici comandi impartiti con la tastiera del 
telefono. I messaggi di posta elettronica possono 
essere ascoltati, median¬ 
te una perfetta sintesi 
vocale in italiano, ed è 
possibile rispondere regi¬ 
strando la propria voce: il 
messaggio di risposta 
viene infatti convertito in 
un file wave e spedito al 
nostro corrispondente 
mediante un attachment 
MIME II prodotto, la cui 


disponibilità è prevista a partire da meta gennaio, 
è costituito da una scheda hardware che si occupa 
dell'interfacciamento al telefono e della sintesi 
vocale e da un software di gestione. Funziona in 
ambiente Windows 95 o Windows for 
Workgroup. la scheda hardware è ISA/E ISA e le 
risorse minime sono un 486/66 con 8 MB di 
memoria. Oltre alla contrattualistica generale, gli 
Internet provider interessati troveranno anche 
contratti di hosting per la fornitura del servizio 
senza i costi di installazione e manutenzione. Con 
V-Email il provider può creare servizi informativi 
telefonici e bollettini dedicati, fornire servizi audio- 
tei. offrire telesorveglian- 
za di reti di PC (mediante 
apposito software) 

DOVE II CHI - 


Profuso 

Abano Terme (PD), 
Tel. (049) 8059 070 



Il leader nel software di 
pianificazione grafica è 
pronto all'apertura nella 
nostra nazione 

Il software Visio 5 0 e stato 
progettato e sviluppato per 
permettere alle aziende di rea¬ 
lizzare diagrammi, visualizzare 
flussi di lavoro e per il disegno 
tecnico. 

Si articola su diverse versioni 
Standard, Techmcal e Profes¬ 
sional Visio Standard è il 
primo pacchetto software che 
sarà disponibile nel primo tri¬ 
mestre del 1998 e permette di 
risolvere tutte le necessità di 
diagrammazione grafica di 
un'azienda Visio Techmcal e 
Visio Professional saranno 
disponibili nel secondo trime¬ 
stre del 1998 e si rivolgono ad 
aziende che operano in settori 
specifici 

Visio Technical è progettato 
per essere usato per il disegno 
tecnico, e Visio Professional si 
rivolge a quelle aziende che 
operano nel settore informati¬ 
co. 

Visio International è pronta a 
distribuire anche in Italia il suo 
pacchetto software nella ver¬ 
sione 5.0 La struttura com¬ 
merciale italiana è in via di for¬ 
mazione. il che da un punto di 
vista commerciale è una occa¬ 
sione da non perdere per 
distributori e rivenditori. 



Timeline 


re & chi - 

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Te l. 102)8645 549 0. 
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104 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






































































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stile esclusivo 


L'identità Comex si vede subito, non c'è bisogno di dichiararla. Perchè i suoi computer sono curati nei minimi dettagli e fin dal packaging 


ti accorgi della loro grande personalità. La ricerca sui componenti e lo studio del design hanno portato Comex a forme innovative ed 


ergonomiche, a soluzioni sofisticate e affidabili. Comex è qualità totale e stile esclusivo. Una perfezione firmata e certificata ISO 9002 . 



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che non si arresta mal 



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Puglia, Basilicata, Molise 080/5575490 • Campania 081/5223069 - Sicilia Orientale 095/7912340 

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Avigo, pen computing da Texas Instruments 


AVIGO 

The Intolligent Organizer 

i'.- ( ululitelo solniwii 

r ih, iiQkiì,' l'rofessioiuit 


Un nuovo PDA dalle di¬ 
mensioni ridottissime 
esplora nuove funzioni 
software 


Avigo è il nome del primo 
Personal Digital Assistant 
con input da penna creato 
dalla Texas Instruments. Pur 
essendo di piccole dimensio¬ 
ni, dispone di un grande 
display retroilluminato per 
facilitare la visualizzazione 
dei dati anche in condizioni 
di poca luce. Inoltre è dispo¬ 
nibile una funzione di zoom, 
che affiancata dallo schermo 
di grandi dimensioni, facilita 
enormemente la lettura delle 
informazioni. 

Tutte le funzioni possono 
essere controllate con la 
penna. La digitazione avvie¬ 
ne attraverso una tastiera 
software che appare sul 
display, ed è facilitata da un 
software di supporto alla 
scrittura che anticipa la silla¬ 
ba successiva, rendendo più 


veloce il processo. La versio¬ 
ne base ha una memoria di 1 
MB, espandibile a 2 MB, che 
mediamente consente di 
archiviare appuntamenti ed 
indirizzi di un anno. 

Il software di gestione delle 
informazioni è Lotus Orga¬ 
nizer, che permette anche 
una perfetta sincronia con il 
PC. Questa caratteristica lo 
rende compatibile con 
Windows e con tutti i pac¬ 
chetti software della Sy¬ 
mantec. 

Avigo è inoltre dotato di una 
porta a raggi infrarossi com¬ 
patibile con gli standard 
IR DA. Con questo pen-PDA 
è possibile gestire gli appun¬ 


tamenti, la rubrica telefonica, 
gli appunti, e grazie ad uno 
specifico programma, gesti¬ 
re le spese e la situazione 
economica. 

Grazie anche alla funzione di 
password, Avigo può essere 
condiviso da più utenti. E' 
disponibile nelle versioni in 
lingua inglese, francese, 
tedesco, spagnolo e italiano. 
Da noi il prezzo è di lire 
499.000. 

DOVE & CHI- 

Texas Instruments 

Palazzo Perseo 
Via Paracelso 12. 

20041 Agrate Brianza (MI), 
Tel. (039) 6568.1 


Cayenne ObjectTeam 7 implementa UML 1.0 

Lo strumento di progettazione del software di Cayenne aderisce al modello 
unificato accettato dall'Object Management Group 


E’ stato presentato il nuovo prodotto 
ObjectTeam 7 che supporta lo standard OMG 
UML 1.0. ObjectTeam 7 è stato progettato in 
modo da essere compatibile con gli strumenti 
di requirement management e configuration 
management precedenti, grazie ai quali le 
aziende possono conservare i lavori preceden¬ 
temente eseguiti. 

Il supporto dello standard OMG UML 1,0 con¬ 
sente ad ObjectTeam 7 lo sviluppo di diagram¬ 
mi di tipo Use Case, Sequence, Class. State 
Transition e Collaboration. Dato che la condivi- 
sione dei documenti avviene in condizioni di 
elevata sicurezza, con ObjectTeam 7 più perso¬ 
ne possono lavorare allo stesso progetto con¬ 
temporaneamente o in parallelo senza che si 
verifichino interferenze tra le parti. 

I tool di ObjectTeam 7 permettono di avere a 
disposizione le varie revisioni del prodotto, ridu¬ 
cendo le problematiche relative alla versione 
del prodotto. 

L'elevata compatibilità di ObjectTeam 7 con 
altri linguaggi, tra i quali C++, VisualAge C++, 
Java, Visual Basic, Corba/IDL, Ada83 e Ada95, 
rende possibile anche lo sviluppo di parti di un 


modello in più linguaggi contemporaneamente. 
I generatori di codice, che possono essere per¬ 
sonalizzati, sono forniti in linguaggio nativo Tel 
e possono essere rigenerati e sincronizzati ai 
modelli, permettendo cosi approcci di tipo 
RAD 

La flessibilità di ObjectTeam 7 riduce al minimo 
i costi di riprogettazione del materiale dell'a¬ 
zienda e rende possibile sviluppare software 
multipiattaforma. 

Già adesso il pacchetto ObiectTeam 7 è dispo¬ 
nibile per Windows NT, Windows 95, Sun 
Solaris, IBM AIX, Digital Alpha e HP UX. 
Partendo dai modelli ObiectTeam, con Dock e 
DocExpress è possibile produrre documenta¬ 
zione di elevata qualità. 


DOVE li CHI - 

Cayenne Software 

Tel. (011) 4342.357, Iwww.cayennesolt.corri 


HOT news per DirecPC 

Il servizio Internet satelli¬ 
tare abbandona Eutelsat 2 
e passa ad HotBird 3 



E' stato annuncia -1 
to il nuovo listino | 
prezzi per abbo¬ 
narsi all'internet 
satellitare secondo 
Hughes. 

La Personal Edi- 
tion, che supporta 
il solo servizio 
Turbo Internet, 
viene 995 mila (più 
IVA) con antenna 
satellitare, scheda 
PCI e software; 

875 mila lire più 
IVA è il prezzo 
della sola scheda. 

La Business Edi- 
tion, piu ricca, 
viene invece 1 
milione 400 mila 
lire IVA esclusa, 
oppure 1.250.000 
per la sola scheda. 

I servizi aggiunti 
sono di tipo broad¬ 
cast, dati in tempo reale e 
video. 

La gestione del servizio è stata 
affidata al Cmec, che non ven¬ 
derà i kit né installerà hardware 
ma attiverà gli abbonamenti e 
fornirà l'assistenza tecnica all'u¬ 
tenza. 

Dall'inizio del 1998 il servizio 
DirecPC è stato ulteriormente 
migliorato. La prima mossa è il 
cambiamento del satellite di 
riferimento, da Eutelsat II-F3 
(posizionato a 16° est) a Hot 
Bird III (13 est), attivo dal 1' 
gennaio 1998. I principali van¬ 
taggi del cambiamento saranno 
l'allargamento della portata di 
DirecPC e l'aumento del nume¬ 
ro di canali disponibili con lo 
stesso impianto, adesso circa 
200 tra analogici e digitali. 

Hot Bird III vede una zona molto 
estesa, comprendente l'Europa 
orientale e quella centro-occi¬ 
dentale, il Medio Oriente e 
l'Africa settentrionale. In parti¬ 
colare gli utenti mitteleuropei 
potranno usare una parabola di 
soli 60 cm Per un periodo di tre 
mesi, comunque, continuerà la 
trasmissione anche dal prece¬ 
dente satellite, in modo da non 
rendere traumatico il passaggio. 
Le operazioni da compiere 
sono: cambiare l'LNB, riorienta¬ 
re il disco e sostituire la scheda 
interna al personal. In particola¬ 
re, il nuovo satellite può essere 
visto solo da PC con connessio¬ 
ne PCI 


106 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 























CorelDRAW 8, con nuovi 
strumenti interattivi, nuove 
funzionalità 3D implementate 
direttamente nel modulo 
vettoriale, nuove funzionalità 
Internet, nuove funzionalità di 
stampo, gestione colore e filtri 
import/export ed un’infinità di altre 
novità I 

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CoFax: soluzioni di networking in ambiente Novell NetWare 

Annunciati dalla società romana, che opera da oltre 10 anni nel settore delle tic, una serie di prodotti networking 
che hanno come caratteristica comune la rete ISDN e il networking. CoFax collabora con Novell per integrare 

prodotti e servizi di networking. 

di Francesco Fulvio Castellano 



Nella sede di Novell a Sesto San Giovanni, Milano, la società romana 
CoFax Telematica, nel corso di una conferenza stampa congiunta, 
ha presentato una serie di prodotti e soluzioni di 
networking in ambiente Novell NetWare per rete ISDN. 

Gabriele Romanzi, Direttore Generale della società, 
ha ricordato come la CoFax è impegnata da oltre 
10 anni nel mercato delle tic, prima società a 
listino Telecom Italia con prodotti nativi 
ISDN, aggiungendo che tutti i prodotti di 
CoFax hanno come caratteristica comu¬ 
ne la rete ISDN e il networking. La sede 
di Roma opera con 25 professionisti del setto¬ 
re, mentre la filiale di Milano ne ha 6. 

La CoFax è, oltre ad importatore diretto, partner tecno¬ 
logico di società leader quali: Sedlbauer AG e AVM 
(Germania), Zyxel Communications (Taiwan), Topcom (Belgio) e 
Zoom Telecommunications (USA). E' omologata alle procedure 
europee (CE) e Telecom Italia (CSELT di Torino) per i prodotti ISDN. 
Particolarmente interessante la presentazione tecnica dei prodotti da 


parte dell'lng. Maria Moscatelli, che ha parlato delle connessioni 
ISDN, dell'accesso remoto attraverso NetWay, ISDN, ecc., dei pro¬ 
dotti e delle card FritzCard, PCMCIA A e B, delle schede ISDN MI e 
M2 e altre informazioni relative allo sviluppo in atto nel settore delle 
schede e software e velocità per il networking, con tutte le 
specifiche del caso. Non è questo l'ambito per entrare 
nel merito delle specifiche tecniche e dei 
contenuti tecnologici dei vari prodotti 
presentati e altamente sofisticati e di 
recente introduzione sul mercato ita¬ 
liano. Chi fosse interessato, può farlo 
connettendosi con http 


dove 6 CHI- 

CoFax Telematica - Viale dei Colli Portuensi 
110/A, 00151 Roma, Tel. (06) 58 20 13.62 



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texture da associare ad ogni componente 
dell'appartamento • Fotorealistici effetti di luce 
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con effetto giorno o con effetto notte 
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Storni acquisisce gli scanner Logitech 

Logitech e Storm Technology hanno stretto un'alleanza per commercia¬ 
lizzare scanner e rafforzare la loro presenza sul mercato mondiale. 


Con l'accordo siglato tra 
Logitech e Storm Techno¬ 
logy, quest'ultima acquista 
la linea di prodotti scanner 
della Logitech, che a sua 
volta entra a far parte degli 
azionisti della Storm Techno¬ 
logy. 

In questo modo per la Storm 
Technology, che potrà usu¬ 
fruire dei canali commerciali 
e dell'organizzazione marke¬ 
ting della Logitech Europa, si 
apre il mercato europeo. 

A seguito delle transazione, 
Logitech acquisirà una quota 
di capitale azionario Storm 


del 10% e 9 milioni di dollari 
in contanti. Logitech acquisi¬ 
rà inoltre un'ulteriore quota 
di capitale se riuscirà ad 
affermare Storm quale lea¬ 
der europeo entro il 1998. 
Inoltre la Storm Technology 
distribuirà nel mercato nord 
americano gli scanner della 
Logitech con il proprio mar¬ 
chio. 

Storm, nome da noi ancora 
poco noto, negli Stati Uniti è 
stato il protagonista dell'ab¬ 
bassamento dei prezzi degli 
scanner flatbed sotto i 100 
dollari. 


Adesso l'azienda prevede un 
incremento nelle vendite 
degli scanner multipurpose 
Logitech FreeScan e Page 
Scan USB. quest'ultimo 
unico a collegarsi tramite 
Universal Serial Bus. 


DOVE fc CHl| - 

Logitech Italia Srl 

Centro Direzionale Colleom. 
Palazzo Andromeda 3. 
Agrate Brianza (MI). 

Tel (02) 6057 661 


Hog il portafloppy 

Disk Hog è un ordinatore di 
floppy disk realizzato in Engagé. 
Può contenere fino a 10 floppy 
da 3.5\ che possono essere 
inseriti ed estratti con facilità e 
comodità Inoltre, per forma e 
colori, assume anche una fun¬ 
zione estetica, dando colore 
all'ambiente. Il tipo di materiale 
da cui è composto Disk Hog 
permette dei bassi costi di pro¬ 
duzione, pur realizzando un pro¬ 
dotto duraturo nel tempo. 

DuPonl Dow Elastomers Srl - Via 

A Volta 16, 20093 Cotogno Mon¬ 
zese IMI). Tel 10212530.2900 

9^ mi' 


SIS porta gli oggetti nel CAD 

La soluzione d'ingegneria strutturale dell'azienda mila¬ 
nese adotta una tecnologia software che semplifica il 
progetto 




.v coitum* 

V- tfirpo libera 


Sorafagy tpi». IUhmia fronti er a 
Gh «MOhbM r•presentano hjltima tfcda 
tpon*99io mlamazionate 

Top**»2ton# commet«tonala à$l 

Pentagono, la dewnzione tecnica gli 
swiuppaton a 4 DARPA 


Il 1998 di Matrix 

Nuovi sviluppi all'interno dei siti Internet 
gestiti da Matrix 


La tecnologia ad oggetti entra 
anche nello sviluppo di 
software per la progettazione 
tridimensionale. Stiamo par¬ 
lando di Synergy CAD, un 
software per Windows 95 svi¬ 
luppato dall’italiana SIS 
(Software Ingegneria Strut¬ 
turale). 

Nell’ingegneria delle strutture, 
infatti, è importante poter con¬ 
siderare elementi quali travi e 
pilastri come oggetti a sé 
stanti, completi non solo 
d'una apparenza ma anche 
d'una realtà codificata nelle 
sue proprietà. Ad esempio 
con questa tecnologia softwa¬ 
re una trave potrà essere 
posta solo tra pilastri o fili 
fissi, essendo il controllo 
implicito nell'esistenza della 
trave stessa. Allo stesso 
modo ciascun pilastro potrà 
iniziare solo da un piano, e 
cosi via per moltissimi altri 
esempi. 

Tra le caratteristiche salienti di 
Synergy CAD troviamo l'uso 
contemporaneo di più finestre 
rivolte ad un unico file di pro¬ 
getto, il grande uso del mouse 
anche tra finestre diverse, il 
pieno supporto di menu intelli¬ 


genti e specifici per ciascun 
oggetto, un velocissimo algo¬ 
ritmo di eliminazione delle 
linee nascoste. 

I file gestiti in importazione ed 
esportazione sono nei formati 
DXF e DWG. 

Con questo software è possi¬ 
bile realizzare applicativi speci¬ 
fici. 

Una prima realizzazione è 
IronCAD, dedicato alla proget¬ 
tazione delle armature travate 
in cemento armato 

II programma richiede l'inseri¬ 
mento di pochi dati, indipen¬ 
denti da altri programmi di cal¬ 
colo: inserendo le coordinate 
dei nodi, infatti, il programma 
genera automaticamente l'in¬ 
tera travata da modificare. 


DOVE & CHI - 

SIS 

Via Pietro Marocco 11. 
20127 Milano. 

Tel (021 2682 1290 


Per quanto riguarda il settore 
dell’informazione sono da 
segnala re i siti www.rep ubbli- 
ca it e f>vww.nQt!z7à~iTl che 
pubblicheranno in contempo¬ 
ranea una sintesi degli avveni¬ 
menti piu salienti del 1997 e 
allo stesso tempo porteranno 
l'attenzione su quelli che si 
ritiene saranno gli eventi che 
segneranno il 1998. Sul sito di 
Repubblica vengono pubblicati 
gli articoli e le notizie, e trami¬ 
te il sito di Notizia è possibile 
accedere ai link per trovare 
maggiori informazioni riguar¬ 
danti la notizia. 

Per quanto riguarda la naviga¬ 
zione in Internet. Matrix ha 
annunciato la nascita di una 
nuova partnership tra le mag¬ 


giori guide al Web europee I 
primi ad erenti sono www.v ir- 

g io ' EZ- -. • 55 e 

hvww wei) gel che saranno 
collegati da link incrociati, per 
agevolare una consultazione 
dinamica dei diversi siti a 
seconda degli interessi dell'u¬ 
tente. I tre siti inoltre hanno 
deciso di attivare uno scambio 
di banner pubblicitari, permet¬ 
tendo ai loro clienti di passare 
da una realtà prevalentemente 
orientata al mercato nazionale, 
ad un mercato europeo, nella 
previsione di un prossimo 
incremento del commercio 
elettronico via web, facilitato 
anche dall'abbattimento delle 
barriere doganali tra i Paesi 
membri della UE 


110 
































www.tekram.com 


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• 4 x DIMM support memory up to 512MB ( EDO, SDRAM) 

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• Embedded Symbios®Ultra SCSI BIOS 

• CPU Fan (2 wires/3 wires) Monitoring 

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Support INTEL®Pentium MMX up to 233MHz, AMD®K5/K6 up to 266MHz, 
Cyrix®6x86MX up to PR233 
INTEL®430TX Chipset 

Award® BIOS support ACPI, Green PC, Plug-and-Play, LS-120 

4 x 72pins SIMM+2 x 168pins DIMM Slots 

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Sembra che nel cielo non ci siano limiti, infatti arriva l'accesso rapido ad Internet via satellite 

Alleanza tra Adaptec e Eutelsat per programmi satellitari sui PC 

Nuovi sistemi di comunicazione senza cavi. Servizi satellitari direttamente a casa e in ufficio 
con la potente “scheda ricevitore" di Adaptec e NDS. Dati in tempo reale, Internet, notizie e informazioni 
disponibili su PC attraverso collegamenti via satellite. Negli USA è stato chiamato “multimedia satellite 
programming to PC". Accordo strategico con CyberStar del gruppo Loral. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Dal lancio di Sputnik nel '57 ad 
oggi ne hanno fatta di strada lo 
spazio e le tic. Con i transpon- 
der lanciati nello spazio per tra¬ 
smissioni TV e radio, ora arri¬ 
veranno e invieremo dati, 
suoni, immagini con i PC Si 
tratta di una rivoluzione-evolu¬ 
zione straordinaria. I satelliti 
per comunicazione di spetta¬ 
coli TV. radio, web, dati, video¬ 
audio vanno, con la denomina¬ 
zione tecnologica "push", 
verso una convergenza con i 
PC. In altre parole, i broadca- 
ster per l'entertainment, attra¬ 
verso i famosi bouquet, cioè 
quel ventaglio di offerta di tra¬ 
smissioni verticali e tematiche, 
diventeranno la "complessità 
multimediale”. 

Adaptec ha voluto ribadire, 
nella presentazione al Four 
Seasons di Milano, che non 
vuole essere, quella annuncia¬ 
ta, una superlnternet. Si tratta 
di una nuova infrastruttura che 
sta emergendo oggi, con una 
serie di classi di servizio con, 
per esempio, l’offerta dei bou¬ 
quet TV: per bambini, per adul¬ 
ti, solo sport, solo film, solo 
natura, solo scienza e cosi via, 
ma ora anche il Web. Internet, 
e-mail, suoni, dati, immagini 
convergendo con l’alta velocità 
offerta dal satellite che è piu 
conveniente, non ha intoppi, il 
collegamento è continuo, 
senza fine, insomma un traffi¬ 
co decongestionato rispetto 
all’attuale caos perché... si 
svolge nel cielo. Ma proprio 
per non perderci nel cielo, 
andiamo con ordine per "vede¬ 
re" cosa succede nello spazio. 
Nel corso della conferenza 
stampa, la statunitense 
Adaptec ha annunciato di aver 
sottoscritto un accordo con 
Eutelsat, operatore all'avan¬ 
guardia europeo nelle teleco¬ 
municazioni via satellite per il 
broadcasting TV e per la diffu¬ 
sione di dati, Internet, notizie e 



servizi di intrattenimento via 
satellite ai PC in tutta Europa. 
Secondo i termini dell'accordo, 
Adaptec produrrà le "schede 
ricevitore" Satellite Express 
per PC che consentiranno di 
ricevere i servizi satellitari digi¬ 
tali di Eutelsat direttamente 
tramite PC. Evidentemente, 
oggi, la società è più preparata 
ad affrontare le nuove sfide 
satellitari. 

I prodotti Satellite Express di 
Adaptec sono schede ricevito¬ 
re PCI-satellite aggiuntive che 
offrono un collegamento digi¬ 
tale diretto tra i PC e le reti 
satellitari. La copertura dei 10 
satelliti Eutelsat consente la 
diffusione di servizi e dati in 
digitale in tutta l’Europa, dalle 
Canarie al Kazakistan, e nel 
bacino del Mediterraneo. 
L’accordo tra le due società 
consentirà ai broadcaster di 
utilizzare le capacità ad alta 
velocità e i vantaggi della tec¬ 
nologia satellitare per offrire 
un ventaglio di servizi multime¬ 
diali (Internet, dati, notizie e 
intrattenimenti) direttamente 
attraverso i PC di casa e uffi¬ 
cio, con una velocità di 45 
Mbit al secondo. 

La dinamica ed effervescente 


Lana Vaysburd. direttore gene¬ 
rale della divisione Satellite 
Networking di Adaptec Ine.. 
che ha effettuato la presenta¬ 
zione, ha affermato: "Stiamo 
partecipando allo sviluppo del- 
l’infrastruttura di rete basata 
su PC e abilitata per la ricezio¬ 
ne via satellite. Adaptec, per la 
sua competenza nella proget¬ 
tazione. nella realizzazione e 
nella distribuzione di soluzioni 
per la larghezza di banda dei 
sistemi, è qualificata per offrire 
per prima prodotti di qualità 
superiore in questo mercato 
emergente proprio agli utenti 
che lavorano su PC". 

Si tratta di un accordo di colla¬ 
borazione di primo grado. 


L'esperienza acquisita in molti 
anni di attività nel settore delle 
reti digitali per le comunicazio¬ 
ni dei dati video e audio, ha 
fatto di Eutelsat il leader euro¬ 
peo dei servizi multimediali dif¬ 
fusi via satellite. Adaptec con¬ 
tribuirà con la propria esperien¬ 
za al progetto di collegare i PC 
ai servizi multimediali. La lar¬ 
ghezza di banda e la conve¬ 
nienza, dal punto di vista eco¬ 
nomico, del broadcasting dei 
dati via satellite, unitamente 
alle capacità dei PC di fornire 
applicazioni per dati e video in 
un unico accessorio, costitui¬ 
sce per le aziende e per i 
singoli un nuovo strumen¬ 
to che aumenta le cono¬ 
scenze e la produttività di 
impiegati e clienti e offre 
un’ampia scelta di intratte¬ 
nimenti per uso domesti¬ 
co. 

La complessità multidi- 
mensionale è quella di 
supportare, oggi, i sistemi 
operativi Windows NT, 
Windows 95 e 98 e. nel 
prossimo futuro, UNIX e 
DOS. Si tratta di una piat¬ 
taforma che non intende 
rimpiazzare Internet o i 
modem, ma collaborare 
con essi. Sarà possibile colle¬ 
garsi con il NASDAQ di New 
York o con canali TV per le 
notizie, gli avvenimenti sporti¬ 
vi, filmati, spettacoli, ecc., 
tutto molto flessibile e molto, 
molto (1000 volte) più rapida¬ 
mente di quanto è oggi a 
disposizione e a costi bassissi¬ 
mi. Basti pensare ai risparmi 
sui router, switch. hub e così 
via. 

L’altro importante avvenimen¬ 
to è l’accordo di collaborazione 
strategica intervenuta nel frat¬ 
tempo tra Adaptec e Cyber¬ 
Star del gruppo Loral. che ha 
per scopo centrale quello di 
portare servizi dati e Internet 
sui PC in ufficio o a casa trami- 


112 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









WSM 



te adattatori per satellite a 
basso costo Adaptec sta rea¬ 
lizzando nuovi adattatori per 
collegamenti satellite-PC in 
grado di offrire connessioni 
dirette tra i dati e i servizi di 
comunicazione Internet di 
CyberStar e i personal compu¬ 
ter Per mezzo dell'adattatore 
PCI-satellite ABA-1040 Satel¬ 
lite Express di Adaptec Cyber¬ 
Star erogherà servizi multime¬ 
diali in tempo reale e accessi a 
Internet ad alta velocità, indi¬ 
stintamente a utenti e azien¬ 
de. CyberStar prevede di intro¬ 
durre questi servizi basati su 
satellite nel corso del '98. 
ABA-1040 Satellite Express è 
un adattatore PCI-satellite per 
collegare un PC in modo che 
possa ricevere dati, informazio¬ 
ni audio, video e multimediali 
incluse quelle dei siti Web e di 
Internet. L'adattatore gestisce 
fino a 30 Mbit al secondo di 
dati provenienti dal servizio 
satellitare direttamente su 
sistemi basati su PC. La sche¬ 
da ABA riceve i dati diffusi dal 
satellite con una frequenza di 
45 Mb/s. Inoltre, include una 
scheda "smart" che autorizza 
gli utenti che hanno sottoscrit¬ 
to un contratto ad accedere a 
numerosi servizi informativi e 
di intrattenimento, alle Pay-TV 
che trasmettono avvenimenti 
sportivi e spettacoli, a softwa¬ 
re e giochi che possono anche 
essere scaricati sul PC. La 
scheda per ricevitore DVB uti¬ 
lizza un cavo coassiale stan¬ 
dard per collegare l’antenna 
parabolica del satellite al PC o 
al PC7TV 

E non finisce qui Alla confe¬ 
renza stampa di Milano, 
Adaptec ha presentato, e ci ha 
fatto "maneggiare", una sche¬ 
da per ricevitore satellitare digi¬ 
tale che consente di ricevere 
via satellite direttamente su 
PC/TV. Attualmente la scheda 
Adaptec è disponibile negli 
USA per gli OEM, mentre in 
Europa è prevista la distribuzio¬ 
ne proprio in questi giorni. La 
prima scheda originale (ABA- 
1020) costava 550.000 lire. 

Non è stato ancora definito il 
costo della ABA-1040. 

Per terminare un cenno alla 
collaborazione NDS e Adaptec. 
NDS è un fornitore al top di 
soluzioni di broadcasting digita¬ 
le end-to-end e. in collaborazio¬ 
ne con Adaptec, adotta solu¬ 
zioni di gestione della larghez¬ 
za di banda; insieme presenta¬ 
no in questi giorni una scheda 


per la ricezione satellitare per 
PC conforme allo standard 
DVB. La scheda è stata pro¬ 
dotta sulla base delle specifi¬ 
che NDS per la rete DBN 
(Data Broadcasting Network). 
In grado di fornire informazioni 
con una velocità 1000 volte 
superiore a quella di Internet, 
la DBN costituisce il modo più 
rapido ed economico per scari¬ 
care sui PC tutte le informazio¬ 
ni multimediali che abbiamo 
visto sopra, grazie a questa 
scheda installabile in pochi 
minuti e dal costo contenuto. 
Le immediate applicazioni tro¬ 
veranno sbocco nei settori: 
corporate Intranet e e-busi- 
ness, industrie verticali (auto, 
giustizia-avvocati, università, 
sanità-medici) e mercato con¬ 
sumer (ma qui andiamo verso 
gli inzi del 1999) Pur avendo 
messo insieme questi “ac- 
crocchi", non significa che non 
si potranno continuare ad 
usare ancora web, e-mail, 
Internet, ecc., come prima. 
Sarà molto più lento, ma conti¬ 
nuerà a funzionare. La nostra 
modesta impressione è che, 
malgrado le continue assicura¬ 
zioni da parte degli esponenti 
Adaptec, la rete Internet e i 
modem saranno destinati, nel 
tempo, ad essere inesorabil¬ 
mente inadeguati e, forse, a 
sparire 

Non dimentichiamo un partico¬ 
lare; con questo annuncio le 
informazioni di qualsiasi tipo, e 
non solo quelle, viaggeranno 
ad una velocità 1000 volte 
superiore a quella di Internet. 
Chi vorrà rinunciarvi? 

Due parole su Eutelsat per 
concludere. La convenzione 
Eutelsat, che ha sede a Parigi, 
nasce nel 1977 e mette insie¬ 
me 46 Stati, opera con 10 
satelliti geostazionari che 
coprono l'Europa e oltre, dal 
Portogallo al Kazakistan, e ha 
per scopo la gestione e l'utiliz¬ 
zazione di specifici satelliti sia 
per comunicazioni fisse che 
mobili in tutta Europa. 

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sono operatori pubblici e priva¬ 
ti che operano nel settore 
delle tic. 


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113 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


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Per Lotus Development, IBM e Tivoli arriva un unico canale distributivo 

Lotus e IBM creano Worldwide Partner Organization 

La nuova organizzazione rappresenta il primo passo verso l'integrazione dei programmi 
“Business Partner Programmi Lotus e "BESTeam" di IBM per facilitare, con un'unica offerta, 
i rapporti commerciali di vendite indirette tra le società e i rispettivi partner con programmi su misura. 
Nostra intervista con Giuseppe Verrini, Amministratore Delegato di Lotus e ora responsabile 

di WPO per i Paesi SEMEN. 


di Francesco Fulvio Castellano 


Nella "vecchia", mitica sede di 
Lotus Italia a Milano abbiamo 
intervistato in un incontro 
detto one-on-one Giuseppe 
Verrini, Amministratore Dele- 
ato della società nel nostro 
aese e. in seguito alla recen¬ 
te creazione della nuova strut¬ 
tura, nuovo responsabile della 
Lotus & IBM Worldwide Par¬ 
tner Organization per l'area 
SEMEN (Regional Manager 
South Europe, Middle East, 
Mediterranean). In sintesi: 
attraverso la nuova organizza¬ 
zione, che sarà guidata da 
Lotus ed è già operativa negli 
Stati Uniti, mentre nell'area di 
sua competenza sarà funzio¬ 
nante a partire da gennaio '98, 
ne conseguono importanti van¬ 
taggi per gli utenti: la disponi¬ 
bilità di un portafoglio di pro¬ 
dotti e servizi più ampio, un'u¬ 
nica interfaccia - nettamente 
più veloce verso il fornitore - 
ed una maggiore competenza 
lobale dell'offerta, 
rima dell'intervista cerchiamo 
di capire meglio come funzio¬ 
nano le due strutture di Lotus 
e IBM Come tutti ormai sap¬ 
piamo. il settore dell'IT è in 
rapida evoluzione e la competi¬ 
zione tra i fornitori di prodotti e 
servizi che vi operano sta 
diventando sempre più 
agguerrita. Essi devono man¬ 
tenersi al passo con i tempi 
con un'utenza sempre più esi¬ 
gente e che richiede servizi e 
prodotti di qualità a costi con¬ 
tenuti Lotus Buisiness Partner 
Program è il nome del pro¬ 
gramma di collaborazione tra 
Lotus e tutte le aziende che 
operano nello sviluppo o nella 
commercializzazione di solu¬ 
zioni aziendali di groupware, 
messaggistica e l'Net (cioè 
Internet, intranet, extranet). Il 
programma tiene in considera¬ 
zione le diverse conoscenze 


ed esperienze acquisite dai 
vari partner, offrendo tre diver¬ 
si livelli di partecipazione: 
Member, Qualified e Pre¬ 
mium. Non entriamo nei detta¬ 
gli della qualificazione e offer¬ 
ta: diciamo solo che in genera¬ 
le può aderire al programma 
ogni azienda che opera o 
intende operare nello sviluppo 
o nella commercializzazione di 
prodotti o servizi basati sulle 
tecnologie della casa di 
Cambridge, come Integrator, 
Reseller, Professional Deve- 
loper e cosi di seguito. 

Per quanto riguarda IBM si 
può dire che è in grado di for¬ 
nire le qualificazioni necessarie 
per soddisfare le esigenze dei 
suoi clienti e nello stesso 
tempo consentire ai propri 
partner di operare al meglio sul 
mercato attraverso il program¬ 
ma denominato BESTeam, 
ovvero Business Enterprise 
Solutions Team. 

Il quarantaquattrenne, dinami¬ 
co, emiliano di nascita Giusep¬ 
pe Verrini è ora a capo di una 
struttura davvero notevole, se 
si considera che ingloba le atti¬ 
vità di commercializzazione dei 
prodotti Lotus, IBM e Tivoli... 
in un'unica offerta. Vediamo 
come. 

Qual è stata la richiesta dei 
business partner che vi ha 
convinti a mettere in piedi 
una nuova organizzazione di 
vendita indiretta di queste 
dimensioni per IBM, Lotus e 
Tivoli? 

Soprattutto, e non solo, dai più 
grandi business partner italiani 
per rispondere alle nuove esi¬ 
genze di integrazione dell'of¬ 
ferta. ma per integrare, a loro 
volta, anche i grandi distributo¬ 
ri. In effetti, prima era tutto 
dispersivo: eravamo in due a 
fare una data offerta, noi e 
IBM. Ora avranno tutti un'uni¬ 


ca interfaccia di fascia alta in 
modo che si possano equilibra¬ 
re le offerte. Il beneficio è che 
oggi possiamo investire in un 
unico programma per ottimiz¬ 
zare i rapporti a favore dei 
business partner con evidenti 
e notevoli risparmi, per noi e 
per loro. 

Questa unica, grande strut¬ 
tura che è stata denominata 
Lotus & IBM Worldwide 
Partner Organization è ope¬ 
rativa a livello mondiale e, 
se sì, come opererà? 

Per il momento è operativa 
solo negli Stati Uniti. Dal gen¬ 
naio '98 lo sarà in tutte le 
"regioni" del mondo. 
Attualmente stiamo presen¬ 
tando l'iniziativa a livello di con¬ 
tatti con i vari business part¬ 
ner, e non solo, che peraltro 
riscontra grande interesse. A 
livello mondiale il responsabile 
sarà il Vice President di Lotus. 
Quindi saremo noi a guidare la 
nuova organizzazione 
Attualmente stiamo operando 
all'interno delle nostre due 
aziende. IBM e Lotus, al fine di 
sincronizzare e "amalgamare " 
le attività che in passato erano 
sperdute tra le varie aziende. 
Insomma, la macchina è già 
operativa, si stanno scaldando 
i motori. Non ci saranno tagli 
del personale, anche se lo 
sdoppiamento attuale sarà eli¬ 
minato, e sarà più concentrato 
il "fuoco " di approccio al mer¬ 
cato ottimizzando, è evidente, 
la nostra offerta e ampliando la 
gamma delle soluzioni. Le due 
persone responsabili al nostro 
interno della nuova iniziativa 
saranno Enrico Bozzi e 
Massimo Cacciarru, che 
risponderanno a me. 

Mi può spiegare come 
avverrà la nuova integrazio¬ 
ne dei programmi Business 
Partner Program di Lotus, da 


Giuseppe Verrini, responsabile euro¬ 
peo per la Lotus Development 

un lato, e BESTeam di IBM 
dall'altro? 

Siamo in fase di rodaggio 
Stiamo lavorando, e direi con 
entusiamo. in stretta collabora¬ 
zione e le interfacce oggi esi¬ 
stenti dovranno intersecarsi e 
amalgamarsi per trovare i giu¬ 
sti meccanismi della nuova 
visione. Tutte le reazioni inter¬ 
ne sono positive. E' evidente 
che tutta la gestione si sempli¬ 
ficherà con grande beneficio 
dei clienti, con forti riduzioni 
dei costi nell'offerta unica, 
diversamente dal passato 
Oggi, in Italia, la sistuazione è: 
400 business partner Lotus e 
450 BESTeam IBM Nel 
mondo, la situazione è 17.000 
business partner Lotus e 
15 000 BESTeam IBM 
Comprenderà che l'integrazio- 



114 


MCmicrocomputer n 181 - febbraio 1998 








ne apporterà notevoli benefici 
nell'offerta, negli sconti e nella 
gestione dell'insieme. In altre 
parole verranno "assemblati" i 
vantaggi di acquisti comuni tra 
le due entità oggi esistenti. 

Lei è, oggi. Amministratore 
Delegato di Lotus Italia e da 
poco è stato nominato 
responsabile di questa 
nuova struttura organizzati¬ 
va di vendita indiretta di 
Lotus, IBM e Tivoli nel 
nostro Paese e bacino del 
Mediterraneo. A prescindere 
dai facili entusiasmi che la 
carica Le impone, personal¬ 
mente cosa ne pensa? 

£' una bella sfida per tutti £' 
un "challenge", senza alcun 
dubbio. Anzitutto dobbiamo 
capire e conoscere bene i 
nuovi tipi di offerta, che IBM e 
Tivoli offrivano, e inserirli nella 
offerta Lotus come nuovo 
modo strategico di porsi al 
mercato dal pool che nascerà. 
Sarà certamente faticoso per¬ 
ché si tratterà di una grossa 
integrazione di offerta e. nel 
frattempo, una crescita cultura¬ 
le per tutti. Oggi vedo un gran¬ 
de entusiasmo ed un ulteriore 
stimolo per operare meglio 
Se vuole aggiungere qualco¬ 
sa, faccia pure. 

La nostra società va bene: se 
tra il '90/'96 abbiamo venduto 
140.000 Lotus Notes, questa 
cifra è stata raggiunta nei soli 
primi nove mesi del '97 e l'in¬ 
stallato è raddoppiato, la parte 
servizi è il 30% del fatturato. Il 
recente lancio dell'eSuite Java 
porterà nuova linfa alle attività 
Lotus in Italia. Come Lei saprà, 
si tratta della prima soluzione 
complessa basata su Java che 
porta potenti applicazioni su 
N.C. e P.C. Il nostro obiettivo 
è fornire alle aziende tutti i van¬ 
taggi del network computing e 
cioè riduzione dei costi globali 
a tutti i livelli di proprietà e 
gestione, incremento della pro¬ 
duttività. aggiornamenti soft¬ 
ware semplificati. Le prerogati¬ 
ve per fare bene in futuro ci 
sono tutte. 


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una rivista per il marketing in rete 

Da gennaio nelle librerie e 
nelle edicole specializzate di 
tutta Italia, il nuovo mensile 
della Pro-Sources si rivolge a 
tutte quelle aziende e quei 
professionisti che desiderino 
operare al meglio su Internet. 


L'idea è semplice: il mercato si sia 
aprendo sempre di più alle nuove 
frontiere della Rete delle reti, ma la 
competenza e le conoscenze 
necessarie sono vaste e richiedono 
un aggiornamento costante. Sigle, 
acronimi, ed un linguaggio specifico 
apparentemente ostile, continuano 
a non ispirare fiducia in coloro che 
tentino l’approccio verso un modo 
nuovo di fare comunicazione. 

Con lo scopo di fornire le soluzioni 
più adatte per appropnarsi del 
mezzo, nasce Web Marketing 
Tools, rivista edita dalla divisione 
Pro-Books della Pro-Sources S r l , 
ed indirizzata ad un pubblico di pro¬ 
fessionisti interessati alle applica¬ 
zioni di Internet al marketing 
La rete viene illustrata ed affrontata 
sotto tutti i punti di vista, da quello 
prettamente tecnico a quello più 
specifico delle strategie di mercato, 
da autorevoli esperti nei campi della 
comunicazione, dell'economia e 
dell'informatica. Particolari progetti 
Web saranno esaminati nei dettagli, 
mentre un sito dedicato ai lettori 
consentirà di dimostrare in modo 
concreto quanto appreso con la let¬ 
tura Ancora oggi poche aziende nel 
nostro paese hanno compreso 
appieno le potenzialità offerte dal¬ 
l’integrazione di Internet nel quoti¬ 
diano di milioni di persone; il 
medium è li, alla pollata di tutti, ma 
soprattutto di chi saprà cogliere per 
tempo questo momento di passag¬ 
gio, ponendosi cosi in una situazio¬ 
ne di netto vantaggio. Un nuovo 
strumento che aiuti in questo 
senso, facendo comunque acqui¬ 
stare la necessaria confidenza con 
la Rete ai suoi utenti, non può per¬ 
ciò che essere il benvenuto 


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MCmicrocomputer n. 181 


















































coordinamento di Andrea de Prisco 


Al MacWorld... 

Mele in festa! 

Una Apple Computer finalmente in utile prepara le armi per 
affrontare in grande stile un 1998 che si presenta come un anno 
importante per la casa di Cupertino. Le alleanze con Microsoft e 
Oracle e l’arrivo di Rhapsody anche su piattaforme Intel 
potrebbero trasformare lo scenario informatico con Steve e Bill 
di nuovo protagonisti come 20 anni fa. 


di Paolo Cognetti 


Apple con i conti in 
nero... ma senza CEO 

Due milioni di copie del nuovo Mac 
OS 8, oltre 133.000 CPU G3. 150 mi¬ 
lioni di dollari di vendite dall'Apple Sto- 
re e tutto soltanto negli ultimi mesi 
dell'anno: è sicuramente derivato da 
questi numeri il ritorno all'attivo dei 
conti di Apple Computer per il quarto 
quadrimestre del 1997 annunciato da 
Steve Jobs durante il discorso intro¬ 
duttivo al MacWorld Expo di San Fran¬ 
cisco, con una prospettiva, secondo 
AppleRecon \nt:p://www pelaqiUs) 
com/AppleRecon). di chiudere in atti¬ 
vo anche il primo quadrimestre del 
1998: un Jobs raggiante che è stato 
visto arrabbiarsi soltanto alla doman¬ 
da di un giornalista sulla difficoltà di 
trovare un CEO definitivo per la so¬ 
cietà di Cupertino, operazione difficile 
a tal punto che Jobs stesso potrebbe 
far cadere la qualifica di "pro-tempo- 
re" per prendere in mano definitiva¬ 
mente le redini di quella che già fu la 
sua creatura. 

Per dovere di cronaca riportiamo 
che secondo Reality ( http://www. 


macnn.com/reality) Steve si sarebbe 
arrabbiato tanto da lasciare la confe¬ 
renza stampa soltanto perché avreb¬ 
be concordato a priori e proprio con 
quel giornalista di non portare assolu¬ 
tamente il dibattito sulla questione 
CEO. 


...e MacOS fa 8.1 

Come ci si aspettava, la Apple ha 
presentato al MacWorld Expo di S. 
Francisco la revisione 1 del MacOS 8 

Le caratteristiche più importanti del 
Nuovo sistema operativo sono la pre¬ 
senza del file System HFS+. del sup¬ 
porto per DVD e DVD-ROM. di Explo¬ 
rer come browser di default e. smen¬ 
tendo le voci che ne davano per rinvia¬ 
to il lancio, di QuickTime 3.0 

L HFS+ è il nuovo file System che 
permette di allocare meno spazio ai 
blocchi del disco e quindi di memoriz¬ 
zare più efficientemente i file piccoli 
recuperando una grossa percentuale 
di megabyte specialmente su dischi 
molto capienti Per utilizzare il nuovo 
formato Apple consiglia di riformattare 
i dischi con il nuovo HD Setup anche 


se esist ono già delle utility come Plus 
Makerl Frrp //www alsottmc.comA 
plusmaker html) in grado di convertire 
dischi dal vecchio formato 

Per il QuickTime 3.0 all'ultimo mo¬ 
mento sono arrivati tre nuovi codec 
appositamente studiati per l'uso in re¬ 
te: il QDesign Music Codec (QDMC), 
preso in licenza da QDesign, è un 
compressore-decompressore di file 
musicali con un bassissimo livello di 
decadimento del segnale, da Qual- 
comm è stato licenziato invece Pure- 
Voice per il trattamento dei file che 
contengono voce. Strabilianti le pre¬ 
stazioni: un minuto di registrazione 
memorizzato in formato WAVE richie¬ 
de circa sette minuti se trasmesso 
con un modem 28.8, nel formato 
QuickTime PureVoice la trasmissione 
non richiede più di 45 secondi; da So- 
renson Vision arriva invece il compres¬ 
sore video Leadmg Video Technology 
che è stato presentato come la mag¬ 
giore innovazione dopo il Cinepak. 

Nell'8.1 sarà presente anche una 
nuova versione di Java Virtual Machi¬ 
ne, MRJ 2.0 sostanzialmente piu velo¬ 
ce della versione precedente e com¬ 
patibile con la release 1.1.3 del Java 


116 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









Developer Kit di Sun che ha marchiato 
MRJ come "100% Pure Java" dopo 
averla sottoposta ai severi test di 
conformità. 

Rivisitato anche PC Exchange che 
con la versione 2.2 supporta ora i no¬ 
mi lunghi di Windows 95 e altre me¬ 


morie dì massa come Jaz e Zip. 

L'aggiornamento da 8.0 a MacOS 
8.1 è distribuito gratuitamente sul sito 
Apple |(http l/www.appiè.com\ come 
disco immagine dì 17 MB senza 
QuickTime, che sarà su un file separa¬ 
to di circa 6 MB, e Explorer; la versio¬ 


ne inglese completa su CD-ROM verrà 
commercializzata entro la fine di feb¬ 
braio, mentre le versioni localizzate 
sono attese per marzo. 

Per informazioni: 

\hlip //www appiè con\ 


Con “Allegro” 
un altro “ritmo” per MacOS 


Neanche il tempo di presentare ufficialmente la revisione I di MacOS 8 che nel corridoio 
dei "si dice... " cominciano a filtrare le prime indiscrezioni e immagini di "Allegro", 

il probabile MacOS 9.0. 


Questo mese vi proponiamo i primi screen shot del nuovo 
Appearance Control Panel che come potete vedere contiene 
il Theme Manager di cui si era già parlato per Copland, il de¬ 
funto nuovo sistema operativo di Apple. 

Il Theme Manager permette di definire la grafica dell'inter¬ 
faccia utente, ogni Theme è completamente personalizzabile 
con una serie di moduli che permettono di modificare il cur¬ 
sore e il background ("Everything Else" che sostituisce il 
pannello "Sfondi Scrivania"), i menu Pop-Up e le icone per le 
quali troviamo una serie di opzioni come la possibilità di ave¬ 
re icone animate nel Finder, di rendere un colore trasparente 
o di abilitare icone più grandi di 32x32 pixel. Un'indiscrezione 
di Mac OS Rumors lhttp://www. macosrumórs. córfiA parla 
anche di una probabile versione Lite di Allegro che dovrebbe 
contenere esclusivamente le funzioni del nucleo del sistema 
operativo con una significante riduzione dell'occupazione sia 
su disco che in Ram; Allegro Lite potrebbe essere utilizzato 
su quei Network Computer che Apple dovrebbe presentare 
non più tardi di aprile. 





MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


117 













































































































G3+ in arrivo 

Cancellati direttamente da Steve 
Jobs, sotto la cui scure potrebbero 
cadere anche i nuovi PowerBook Wall 
Street e MainStreet, i nuovi G3 
PowerExpress perché poco perfor- 
manti rispetto a quelli attualmente In 
produzione, dovrebbe essere presen¬ 
tato a breve un G3 a 300 MHz, back- 
side cache da 1 MB, bus a 75 MHz e 
possibilità di montare un DVD ( http:// 
Iwww.macny itti Intanto al MacWorld 
sono state presentati una scheda 
Fast Ethernet 10/1 OOBase-Tx, due 
hard disk da 4 e 9 GB 7200 RPM con 
scheda Ultra/Wide SCSI, una scheda 
grafica 128-bit 2D/3D con 8MB di 
EDO VRAM e una nuova configura¬ 
zione che li raccoglie: Power Macinto¬ 
sh G3 Minitower 266/512K Level 2 
Cache; 128 MB SDRAM; 4 GB 
7200RPM Ultra/Wide SCSI Drive; 6 
MB SGRAM; 24xCD; 128-bit 2D/3D 
Graphics Card; 10/1 OOBase-Tx Fast 
Ethernet Card, 

MacWorld News: 
poche ma buone! 

Come sempre molte società hanno 
aspettato il MacWorld per presentare 
in pompa magna i loro nuovi prodotti, 
quest'anno non ci sono stati grandi 
colpi di scena, eccovi quindi una car¬ 
rellata di novità scovate tra i siti dei 
partecipanti. 

Dopo circa due mesi di beta-test è 
stato rilasciato Claris Home Page 3.0 
j[t)ttp://www.Claris coni\ la novità nella 
versione definitiva è la presenza sul 
CD di ICentral's ShopSite Express, un 
software, per la gestione e il controllo 
degli accessi per i siti commerciali, di 
circa 2500 clip-art di immagini e ani¬ 
mazioni oltre a una lunga serie di ap¬ 
plicazioni in versione dimostrativa tra 
cui File Maker 4.0, GIFmation, Macro¬ 
media Flash, WebBurst, Web Explo- 
sion e Little Men Studios Clip Art Col- 
lection. 

Macromedia ( http://www.macrome- 
dia.com) ha portato all’attenzione del 
pubblico il nuovo FreeHand 8.0, le 
nuove funzionalità sono: nuovo filtro 
trasparenza esportabile in postscript, 
nuovo tool per il disegno vettoriale a 


manolibera con la possibilità di editare 
il disegno muovendo qualsiasi punto 
del tracciato e nuova è anche l'adozio¬ 
ne della metafora della lente per l’ap- 
plicazione degli effetti. Il toolbox e le 
toolbar sono ora completamente per¬ 
sonalizzabili e molti filtri come Sha- 
dow. Mirror e Emboss sono ora dispo¬ 
nibili direttamente. La funzione Collect 
for Output permette di riunire automa¬ 
ticamente in una cartella tutti gli ele¬ 
menti come Font e bitmap che sono 
collegati all'immagine in modo da 
semplificare maggiormente il trasferi¬ 
mento ai Service. 

Un recente test effettuato da alcu¬ 
ne università americane ha indicato 
Omnipage come il più performante 
programma OCR oggi presente sul 
mercato, il prodo tto di Caere {http:// 
\www. caere. comi ha distaccato tutti i 
suoi avversari il primo dei quali ha pro¬ 
dotto il 49,6% di errori in più, divario 
che aumenterà sicuramente con la 
versione 8.0 per la quale è stato ap¬ 
prontato un motore di riconoscimento 
ancora più potente e preciso in grado 
di riconoscere e mantenere anche il 
colore del testo. 

Per i navigatori più incalliti troviamo 
WebDoubler basato sul motore proxy 
di ClearWay Technologies {http:// 
I www. clearway. comi e sul web acce- 
lerator di Maxum Development {http:// 
www.maxum.CQmii II prodotto facil¬ 
mente configurabile si incarica di ge¬ 
stire tutto il traffico da e verso Inter¬ 
net per un singolo utente o un'intera 
rete sfruttando collegamenti modem, 
ISDN o dedicati, un'ulteriore opzione 
permette di filtrare l'accesso alla rete 
per una navigazione più sicura. 

Sul fronte video editing ecco il pri¬ 
mo editor completamente progettato 
e basato su QuickTime 3.0, stiamo 
parl ando di Sphere di Scitex Dig ital Vi- 
deo \ihttp //www.scitexdv.com)\ l'uni¬ 
co prodotto in grado di lavorare diret¬ 
tamente sui file di QT senza bisogno 
di ulteriori conversioni. 

Morte a Newton, 
evviva Newton 

Da Reality VmoV/www.macnTi] 
com/reality ) rubiamo quelle che po¬ 
trebbero essere le prossime novità sul 




fronte Newton - eMate. 

Quasi sicuro il prossimo rilascio 
dell'eMate 3000 o bMate che, con un 
case completamente nuovo (vedere 
foto) e 4 MB di DRam, si dovrebbe in¬ 
serire tra l'eMate e il Newton 2100 
per andare a coprire quel mercato bu¬ 
siness dal quale ci si aspetta moltissi¬ 
mo nei prossimi anni Pronto anche un 
nuovo e più avveniristico design per il 
Newton molto somigliante ai comuni¬ 
catori di Star Trek. 


DeBabelizer 3 

La Equilibrium Software ha presen¬ 
tato la versione 3.0 di DeBabelizer, 
l'arcinoto software per la manipolazio¬ 
ne di file grafici. 

La nuova release presenta un'inter¬ 
faccia grafica (unico grosso neo della 
versione precedente) migliorata e 
semplificata completata con una Tool 
Palette più comprensiva, in tutte le fi¬ 
nestre di modifica è stato aggiunto il 
preview interattivo con le immagini 
"Before" e "After", finalmente ora è 
possibile aprire più finestre contempo¬ 
raneamente ed è stato ampiamente 


118 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
























c 



esteso l'uso del Drag-and-Drop. 

Tra le nuove funzioni troviamo an¬ 
che un nuovo supporto per il Web che 
permette di processare in batch i file 
HTML dai quali DeBabelizer e in grado 
di estrapolare e correggere i file JPEG, 
GIF e PNG; nuova anche la funzione 
per la riduzione dei colori in Dithering 
e l'utilizzo di palette compatibili con i 
più comuni browser per rimappare au¬ 
tomaticamente gruppi di file. 

Al pacchetto sono stati aggiunti 
nuovi filtri e il supporto per i formati 
QuickTime 3.0, Windows BMP 16 and 
24-bit, Scitex CT DCS, Sony Playsta¬ 
tion TIM, Ammated GIF, Progressive 
JPEG, Photoshop palette files (8BCT). 

Per informazioni' 

Pico srl 

Tel 0522-440012 

l'Tr.'i ymviv nicoTi 

Emulatori in guerra 

Quasi contemporaneamente Con- 
nectix e Insigna hanno presentato le 
nuove versioni dei rispettivi emula¬ 
tori Virtual PC 2.0 e SoftWindows 
'95 5.0. 

Non avendo a disposizione i due 
pacchetti, in questa sede eviteremo 
di fare un confronto tra i due che, 
come è logico, vengono presentati 
come l'uno più veloce dell'altro dai 
rispettivi comunicati stampa; per il 
momento ci limiteremo ad elencare 
le funzionalità dando precedenza per 
anzianità al pacchetto di Insigne 

SoftWindows ha un'interfaccia 


completamente ridisegnata tra le cui 
migliorie troviamo la possibilità del 
Dragg-and-Drop da Fìnder e la possibi¬ 
lità di aprire un file Windows diretta- 
mente con un doppio click nel Fìnder. 
Viene venduto ora con Windows ’95 
pre-mstallato ed è più veloce, secondo 
un test con WinBench 97, del 25% ri¬ 
spetto al suo predecessore. 

Per avere una maggiore velocità 
nell'utilizzo dei giochi, molta attenzio¬ 
ne è stata prestata alla compatibilità 
con DirectX, RealPC Sound Blaster 
Pro e Sound Blaster 16, al supporto 
dell'MMX, dei joystik e ad un migliora¬ 
mento della gestione grafica SVGA e 
VESA. 

Per il collegamento ad Internet so¬ 
no stati inclusi, oltre a Internet Explo¬ 
rer e Netscape Navigator con il sup¬ 
porto Java e ActiveX, molti software e 
plug-in tra cui EarthLink Network, To- 
talAccess, Reai Audio, Macromedia 
ShockWave, Adobe Acrobat Reader, 
Stufflt Expander di Aladdin, PKZIP/UN- 
ZIP di PKWARE, i Viewers per Word, 
Excel, PowerPoint e Fetch, QuickTime 
Movie Player. Surfwatch, Webwork- 
shop. Internet Coach, ecc. 

Anche la nuova release di Virtual PC 
presenta migliorie di interfaccia con il 
copy-and-paste tra Mac e Windows e 
il drag-and-drop dei file; a livello di si¬ 
stema sono ora supportati DirectX e 
l'input audio. 

La compatibilità è stata estesa ai 



Pentium MMX, Sound Blaster Pro e 
VESA 2.0 Virtual PC verrà distribuito 
con e senza Windows '95 ed è già in 
grado di supportare Windows '98 o 
qualsiasi altro sistema compatibile con 
la piattaforma Intel. 


Per informazioni; 

\nn,ii /AW'Vw insigniti.con\ 

e firtp://www.connecli\.coni 

MacPicasso 540 
diventa super 

Molti già conosceranno le notevoli 
caratteristiche della scheda video 
MacPicasso 540 ma Village Tronic non 
contenta ha voluto strafare presentan¬ 
do nuove opzioni per avere tutto e più 
di tutto 

3D Overdrive è il modulo di accele¬ 
razione 3D con due processori Voo- 
Doo in parallelo e 8 MB di memoria 
consente di superare il milione di 
triangoli al secondo generati con carat¬ 
teristiche di LOD MlP-mapping, Z-Buf- 
fer, alpha-blending, fog e texture map- 
ping; è compatibile con gli standard 
QuickDraw 3d, GLIDE e RAVE e sup¬ 
porta risoluzioni fino a 1600x1200 pun¬ 
ti con un massimo di 1 152x870 a mi¬ 
lioni di colori. 

Il modulo Paloma aggiunge 3 in¬ 
gressi video (Y/C S-VHS, CVBS VHS, 
RF antenna) e tre ingressi audio (linea, 
microfono, RF antenna), permette di 
visualizzare un segnale video o TV di¬ 
rettamente sul monitor del proprio 
computer, anche a schermo pieno a 
milioni di colori (anche se si sta lavo¬ 
rando con il monitor configurato a 
256). 

Caratteristiche come 100 Hz TV e 
elaborazione digitale del segnale ne 
fanno uno strumento unico. 

Il modulo Pablo invece attiva il con¬ 
nettore video S-VHS già installato sulla 
scheda grafica e consente di ottenere 
una uscita video analogica, in qualità 
Y/C (S-VHS) e CVBS (VHS) sono sele¬ 
zionabili 3 livelli di riduzione del flicker 
e modi overscan/underscan. 

Due INIT scaricabili gratuitamente 
dal sito, anche da chi già possedeva 
una MacPicasso, implementano inve¬ 
ce l'accelerazione QuickTime e MPEG. 
In questo modo si possono visionare 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


119 






















filmati anche a pieno schermo senza 
un decadimento della fluidità; permet¬ 
tono inoltre di vedere i filmati a milioni 
di colon anche con il monitor configu¬ 
rato a 256. 

Per informazioni: 

Turnover 

Tel 081/7647114. 

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Hol-Lme 0376/391439, 

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Reai Trade Trading 

Tel 0543/404182, 

\inp //wwvv reai-ttme | 

Digital Video 
per professionisti 

Dalla tedesca Octopos Systems 
GmbH arriva il primo sistema profes¬ 
sionale per l'editing digitale. 

Il DV Studio 1394 è composto da 
una scheda PCI con un connettore Fi¬ 
reWire per il collegamento con appa¬ 
recchiature DV e un compressore-de- 


I migliori sono sempre i migliori... 

Come ogni anno al MacWorld Expo sono stati assegnati 
gli Eddie Awards per i migliori prodotti dell'anno. 

Ecco l'elenco dei premi più importanti: 

Programma 3D: Electriclmage Broadcast 2.7.5; 

Applicazione artistica: Photoshop 4.0.1; 

Software audio: FreeStyle 2.0; 

Stampante classe business: QMS magicolor 2 CX; 

Software di produttività classe business: FileMaker Pro 4.0; 

Ambiente di sviluppo: CodeWarrior Professional Release 2; 

Camera digitale: Olympus D-600L; 

Monitor: NEC MultiSync LCD2000; 

Tool per l'authoring multimediale: Director 6 Multimedia Studio e GoLive 
CyberStudio 2.0.1; 

Stampante classe personal: Epson Stylus Color 800; 

Tool per rimpaginazione: QuarkXPress 4.0; 

Scanner: Epson Expression 636 Professional; 

Utility: Conflict Catcher 4.0.3. 


compressore hardware della Sony 
Corp; un box esterno mette a disposi¬ 
zione uscite analogiche S-video, com¬ 


posita o YUV-color 

I filmati possono essere editati con 
qualsiasi software QuickTime compa¬ 
tibile come Adobe Premiere 



compreso nel pacchetto. 

Per informazioni 

Vntp.Z/www.oclopos.dd 

Ultim'ora 

Un'indiscrezione rimbalza 
su Internet al momento di 
chiudere la rubrica: Claris po¬ 
trebbe vendere File Maker a 
Oracle. 

Una notizia che, se unita al¬ 
la più o meno confermata vo¬ 
lontà di abbandonare lo svilup¬ 
po di E-Mailer, fa temere non 
poco per il futuro della softwa¬ 
re house di Apple. 

Che sia la prima conse¬ 
guenza di quel tanto rumoreg¬ 
giato "a te il sistema a me il 
software!!!" concordato con 
Microsoft? 


MS 


120 


MCmicrocomputer n. 181- febbraio 1998 


















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Mouse: Microsoft compatibile 
Mainboard: Asustek 512Kb 
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VGA: Asustek |on board) 

CPU: Intel MMX 166 MHz 
RAM: EDO 16 Mb espandibile 
Driver Floppy: 35 I 44 Mb 
HDD: 2100 Mb EIDE 
Monitor: 1 4" colore 0.28 n i. 
CD Player: 24x EIDE 
Stampante: Hewlett Packard 
670C 

Software: Windows 95 CD. 
Internet Explorer 4.0. Works 4.0 
CD, Norton Antivirus W95, 
Vocal Works con microfono. 
Video Guida per Windows 95 
Casse: Trust Sound Wave 40 
Accessori: cavo stampante 

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tore grafic o lineare 

« Acceleratore MPEG integrato_ 

• Schermo LCD 12.1” SVGA matrice attiva o 
matrice passiva avanzata 

• Slot PCMCIA con supporto Zoomed Video 
VPM 1.10 

• Interfaccia IR standard IrDA/ASKIR 

» Uscita TV _ 

• Touchpad capacitivo_ 

• Tastiera con supporto Windows 95 Hot Keys 

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• supporta funzionalità “voice” - completo di 

software per l'utilizzo _ 

• predisposto Plug & Play con Microsoft 
Windows '95 

• predisposto per Video Conferenza (standard 

H.324) - software opzionale _ 

• supporta funzionalità “Voice View" - “ASVD" - 
kit cuffia/microfono opzionale 


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variare senza preavviso (causa cambiamenti di listino del prò 
dottore oppure per oscillazioni valutarie) Nessun punto vendi¬ 
la del Gruppo polrO essere ritenuto responsabile di eventuali 
variazioni di prezzo e caratteristiche. I prezzi si Intendono 
salvo errori di stampa VI preghiamo chiedere il prezzo aggior¬ 
nato prima dell'acquisto 




























56 Kbps: il mercato ha scelto X2 


In attesa della definizione dello standard ufficiale da parte dell’ITU per la tecnologia di 


interconnessione a 56 Kbps, il mercato ha già fatto la sua scelta. In lizza ci sono due 
tecnologie molto simili, tanto che uno dei principali motivi del ritardo nella definizione 
dello standard è che l'ITU preferisce non pronunciarsi fintanto che esistono 
contenziosi sui rispettivi brevetti. 


di Valter Di Dio 


Brevetti che vedono opposti da una parte 
3Com e U.S. Robotics con la tecnologia X2 e 
dall'altra parte Lucent (del gruppo AT&T) e 
Ascend con la tecnologia K56flex Tutte e 
due le tecnologie si basano su un'idea parti¬ 
colarmente brillante: se uno dei due lati della 
linea telefonica (che ormai è interamente nu¬ 
merica) è connessa direttamente ad un in¬ 
gresso digitale si può fare a meno di un cam¬ 
pionamento (necessario invece dal lato analo¬ 
gico del collegamento). Le linee con due con¬ 
versioni. da analogico a digitale e viceversa, 
non possono superare la velocità teorica di 
36 Kbps a causa del rumore di quantizzazione 
introdotto al momento di campionare il se¬ 
gnale analogico Ma se si elimina una delle 
conversioni si può arrivare a trasmettere, da 
quella parte, fino a 56 Kbps. Ecco quindi 
l'idea di un protocollo sbilanciato: 56 Kbps in 
un verso e 33.6 nell'altro. 

Visto che ormai tutti i grossi provider Inter¬ 
net utilizzano connessioni dirette numeriche 
con le centrali telefoniche e visto che la mag¬ 
gior parte del traffico si svolge nella direzione 
Provider => Utente, questa tecnologia non 
poteva che attecchire rapidamente proprio 
nel mondo Internet. Prima ancora che fosse 


Toscana Livorno 


(05 86 ) Livorno 


fin# moro 1998 


Il cuore della rete di MC-lmk è una vera e pro¬ 
pria centrale telefonica di primo livello (SAF) 
connessa alla rete mediante un anello in fibra 
ottica a 140 Mbn/s. Grazie a questa capacita di 
trasporto il Network di MC-lmk si sta ampliando 
di giorno in giorno con nuovi punti di accesso di¬ 
retti (POP - Point Of Presence) sparsi nel territo¬ 
rio italiano e tutti dotati di modem U S Robo¬ 
tics Total Control 

Venti nuovi nodi, alcuni già pronti ed altri in fase 
di attivazione, in tecnologia V 34, V 34». X2 e 
ISDN, affiancheranno nei prossimi mesi gli sto¬ 
rici PÒP di Firenze, Milano, Napoli e Roma 
Mentre stendiamo queste note sono già attivi 
in via sperimentale cinque accessi diretti dalle 
città di Castelnuovo di Garfagnana (LU). Cata¬ 
nia, Citò Manna (KR), Lecce, Palermo. 

Entro la fine del mese in corso (gennaiol do¬ 
vrebbero essere completate le procedure di at¬ 
tivazione riguardanti i nodi di Bologna, Collefer- 
ro (RM), Como, Galatina (LE), Gallipoli (LE). 

Ai quali, a seguire, entro marzo, si aggiungeran¬ 
no: Genova, Livorno, Mantova. Menaggio ICO), 
Pavia, San Giorgio di Piano (BOI,Valle Mosso 
(Bl). 

Oltre a questi accessi, direttamente connessi e 
gestiti dal Network Operatmg Center (NOCI di 
MC-lmk, ci sono gli accessi di AlbaCom (93 città 
in V.34) cui presto si affiancheranno gli accessi 
di InfoStrada 160 città in V 34 e K56fle 
Sulla pagina pttp //www mcnnn it/riew^ potrete 
trovare tutti i t'ÙK delia rete rviL-hnk con tutti i 
numeri di telefono per l'accesso e lo stato delle 
attivazioni 


che sono stati anch'essi, non a caso, tra i pio¬ 
nieri di Internet nel nostro Paese 

MC-link è stato il primo in assoluto, qui da 
noi, a scommettere su X2 ed è oggi l'unico 
ad avere circa 800 modem in grado di accet¬ 
tare indifferentemente collegamenti in V.34+, 
X2 o ISDN, distribuiti nei suoi venti POP 
(Point Of Presence) (vedi riquadro) Quanto 
alla decisione da parte dell'ITU dello standard 
definitivo questa è attesa per i prossimi mesi, 
ma gli utenti non hanno niente da temere 
tutti i modem 3Com/U S. Robotics sono ag¬ 
giornabili via software per adattarsi a quello 
che sarà il nuovo standard per i 56K. 


Regione 

Aiti Locale 

Dkfrrfto T.to tosto. 

/r,.a...ì 

Data 41 Antro tene 




(yranMaj 

Calabria 

Cb« Marine 

(W62Ì Ciotone 

Aitile 

Campania 

N*eH 

(081) Napoli 

Aitile 

lmhi 

Bologne 

(031) Bologne 

menala «pramenlcnon# 

Eirehe 

San Giorgio di Piano 

(031) Bologne 

fine marzo 1998 

Leno 

CoOefeno 

(Off) Rome 

mesata fpenment azione 

Leno 

Liguri# 

Lombardi* 

Rema 

(Off) Rome 

(DICI Genove 

(0331) Como 

Anto* 

1003 

Como 

ma «la rpenmentazsofv* 

Lombardi* 

Mantova 

(0370 Mentova 

fin# marzo 1998 

Lombenha 

Menaggio 

(0340 Menaggio 

fin# marzo 1998 

Lombardia 

Milane 

(07) Milano 

Aflfee 

lombarda 

Pavi* 

(0382) Pene 

fine meno 1998 

f (emoni# 

Valle Morto 

(013) Biella 

fine marzo 1998 

Fughe 

Celatala 

(0830 Maghe 

mesata #p#mentanone 

Fughe 

Oalhpoh 

(0833) Oalhpoh 

mesata spcnmentaasone 

Fughe 

Lecce 

(0832) Lecce 

Astia 

«Ma 

Catania 

(093) Catanie 

Anto* 

Suihe 

Palarme 

(091) Baieimo 

Astia 

To*can« 

Castola»*** ti 
Gar&gitaxa 

(0583) Lucci 

AStie 

Toecene 

Flrenie 

(035)Pnenie 

Anto* 


definito lo standard, i produttori di 
modem hanno lanciato sul mercato 
i propri prodotti. E i provider hanno 
immediatamente abbracciato que¬ 
sta nuova tecnologia che permette 
una superiore velocità senza che 
l'abbonato sia costretto a passare 
allTSDN Inoltre, nella scelta tra X2 
e K56flex. la grande maggioranza 
dei provider ha scelto X2 perché 
l'aggiornamento dei modem consi¬ 
ste solo in un nuovo software da 
scaricare nella Flash Memory dei 
modem o nella sostituzione della 
Rom per i modem più vecchi, sosti¬ 
tuzione comunque molto meno 
onerosa che non il cambio dell'inte¬ 
ra piastra come nel caso di molti 
K56flex. Una volta che i provider 
hanno fatto la loro scelta gli utenti li 
hanno seguiti molto volentieri. Que¬ 
sto spiega perché nel corso del ter¬ 
zo trimestre '97 la 3Com ha conse¬ 
gnato oltre 160.000 modem, con 
l'impressionante tasso di crescita 
del 132% ed una quota del mercato 
dei modem per linea commutata 
pari al 42% Ad oggi sono 28 i pro¬ 
vider italiani ed oltre 1200 in tutto il 
mondo ad aver scelto X2 di 3Com. 
Negli USA spiccano AOL. MCI, 
CompuServe e Prodigy; tanti anche 
in Italia i nomi famosi: tra questi, ol¬ 
tre ovviamente ad MC-lmk. ci sono i 
noti GALACTICA e Italia On-Line, 


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Tel. 02 46714364, Fax 02 46714467 
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grandi reti: ATM o IP? 


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abbonato 0 per chi vuole 
abbonarsi: dal numero di 
gennaio la spedizione delie 
copie sarà anticipata di circa 
una settimana. 

Le riviste arriveranno dunque 
a destinazione con maggior 
tempestività. 

Attenzione: chi è già abbonato ad 
MCmicrocomputer può estendere ( abbona¬ 
mento anche a BYTE Italia, mantenendo la 
stessa data di scadenza, e usufruire dell'of¬ 
ferta speciale cumulativa. Pagherà solo la 
quota parte relativa al numero di mesi resi¬ 
dui. Gli abbonati riceveranno una comunica¬ 
zione al proprio domicilio, ma chi vuole può 
naturalmente contattare subito il nostro uffi¬ 
cio (tei 06-41892.477). 


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pubblicato 
In ultima pagina 


LA PRIMA RIVISTA 
DI INFORMATICA DEL MONDO 


















di Andrea de Prisco 


Union Reality UR Gear 




Finalmente qualcuno 
ha usato la testa... per 
consentirvi di usare la te¬ 
sta. Sembra un gioco di 
parole - tanto per cambia¬ 
re! - ma in realtà il riferi¬ 
mento è tutto dedicato 
all'Italianissima Video 

Computer, che questa 
volta s'è messa in.,, testa 
(qualora non bastasse) di 
proporre al pubblico un 
dispositivo tanto innovati¬ 
vo quanto rivoluzionario 

Union Reality UR Gear 
è, innanzitutto, difficile da 
descrivere in poche, con¬ 
cise, parole. Non è, ovvia¬ 
mente, un joystick 3D, 
non è un dispositivo di 
puntamento, non è un 
casco virtuale, non è 
un’espansione multime¬ 
diale del nostro PC, non 
è una cuffia stereo im- 
mersiva con microfono 
incorporato e riconoscimento vocale... 
ma è, molto semplicemente, tutte que¬ 
ste belle cose tutte insieme (nonostante 
costi solo 179.000 lire più IVA). 

Ad ulteriore conferma dell'indescrivi- 
bilità del prodotto, avete mai provato a 
"calzare" un |oystick come fosse un 
cappuccio? A fondervi, con esso, fino a 
diventare quasi un'unica entità interatti¬ 
va? E una volta compiuto l'incredibile 
"innesto" - in pratica trasformati in mi¬ 
tologici "joysticcosauri" - come vi senti¬ 
reste una volta verificato che riuscite a 
controllare agevolmente con i naturali 
movimenti della testa tutte le azioni an¬ 
che del più avvincente videogame 
dell'ultima generazione? 

E' inutile nasconderlo: l'esperienza 
"virtuale" (che poi si rivela tanto na¬ 
turale quanto reale) di UR Gear va as¬ 
solutamente vissuta di persona, non 
raccontata L'avevamo intuito duran¬ 
te l'anteprima al pubblico allo scorso 
SMAU (e in qualità di "confinanti” di 
stand alla manifestazione milanese 
possiamo testimoniarlo fortemente!) 
ma ne abbiamo avuto piena conferma 
appena ricevuto in redazione uno dei 
primi prototipi del casco. All'inizio tutti 


lo guardano con un po' di diffidenza: "il 
solito tentativo di inventare una nuova 
formula di joystick": poi la voglia di pro¬ 
varlo si manifesta irrefrenabilmente e 
tocca infine litigare con l'appropriatore 
indebito di turno che non vuol più 
"schiodare" dalla postazione PC apposi¬ 
tamente allestita. E, giù, botte! 

E' interessante notare come, "usan¬ 
do la testa", si riesce a controllare mol¬ 
to più di quanto si creda tutti i movi¬ 
menti tipici di un device di puntamento: 
si sfrutta, in questo modo, proprio la no¬ 
stra spontanea gestualità per interagire 
finemente con tutte 


UR Gear è particolarmente curato 
sotto il profilo estetico, tant'è che porta 
la firma nientepopodimeno che di Pimn- 
farina (e scusate se è poco!). Nel comu¬ 
nicato stampa rilasciato in lingua ingle¬ 
se durante lo scorso C.E.S. di Las Ve¬ 
gas (la più importante menite¬ 


le applicazioni software 
utilizzate. In primo luogo 
con i giochi, ma, come 
vedremo, senza minima¬ 
mente trascurare campi 
d'utilizzo ben più specia¬ 
lizzati. 

Tornando al presente, 
bastano solo pochi attimi 
per prendere conoscenza 
della nuova realtà, espe¬ 
rienza che non può in 
nessun modo essere illu¬ 
strata e descritta attra¬ 
verso i mezzi di comuni¬ 
cazione tradizionali, carta 
stampata, video, presen¬ 
tazioni multimediali, ecc. 
E' un po' come se qual¬ 
cuno volesse descrivervi 
un nuovo profumo mai 
sentito, un suono di uno 
strumento musicale mai 
ascoltato, un colore iper- 
saturo al di fuori dello 
spettro visibile umano e 
per questo invisibile. Non si può, sem¬ 
plicemente! 


Pininfarina, 
basta la parola! 


128 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


















stazione mondiale di informatica e di 
elettronica di consumo, alla quale la Vi¬ 
deo Computer era presente con un pro¬ 
prio stand per lanciare, worldwide, il 
suo mirabolante casco) si ricorda che 
Pininfarina è il designer delle Ferrari, 
ma non crediamo occorra ribadire il con¬ 
cetto anche tra noi italiani. 

Il casco ha un look spiccatamente 
"futuribile" che certo soddisferà le esi¬ 
genze estetiche anche del pubblico più 
giovane. Ricorda un po' i caschi aero- 
spaziali... dei film di fantascienza: in 
realtà, anche come peso e dimensioni, 
non differisce molto da quello di una 
cuffia stereo di tipo chiuso, con in più la 
sola appendice microfonica anteriore e 
il ricevitore infrarosso sulla parte supe¬ 
riore. Non dispone, ahinoi, di alcuna re¬ 
golazione riguardante la testa dell'uten¬ 
te: un minimo adattamento alle varie ta¬ 
glie si ha grazie alle molle integrate ne¬ 
gli auricolari che, nelle persone (come il 
sottoscritto) particolarmente testone (in 
tutti i sensi) stringeranno maggiormen¬ 
te rispetto a chi ha una "capoccia" di di¬ 
mensioni minori. In tutti i casi, comun¬ 
que, il casco calza in maniera piuttosto 
soddisfacente, isolando acusticamente 
fin troppo bene dai rumori ambientali 
circostanti (quando utilizzate UR Gear 
dimenticate, come forse non è proprio 
giusto, telefono, citofono, allarme antin¬ 
cendio, cane 


L'UR Gear 6 formalo dal casco vero e proprio, dal 
"game controller" manuale e dall'emettitore a rag¬ 
gi infrarossi da collocare sul monitor Le tre unità 
sono collegate tra loro da cavi elettrici di sufficien¬ 
te lunghezza con terminazioni di tipo plug-in 


Nota bene... 

All’interno di quest’articolo era previsto 
anche un intervento a cura della Video 
Computer che, purtroppo, non è giunto in 
tempo per la pubblicazione. 

Ce ne scusiamo con i lettori. 


da guardia, mogli brontolone, neonati 
affamati e tant’altrol). 

L'intero kit è formato da tre distinte 
unità collegate tra loro da cavi elettrici 
con terminazioni tipo plug-in telefonico: 
il casco vero e proprio, l'emettitore a 
raggi infrarossi (contenente anche la lo¬ 
gica d'interfacciamento al computer) da 
collocare sul monitor, un game control¬ 
ler manuale con quattro pulsanti e un 
cursore a slitta per il quarto asse di mo¬ 
vimento joystick: ad esempio, utilizzan¬ 
do Flight Simulator al cursore sul game 
controller è abbinato il comando gas 
dell'aeroplano che stiamo pilotando, 
mentre ai movimenti della testa nei due 
rimanenti assi è demandata la virata a 
destra e sinistra, la cabrata e la picchia¬ 
ta (uno sballo! ) 


Il cavo di collegamento verso il com¬ 
puter comprende la connessione per la 
porta joystick, ingressi e uscite audio e 
un connettore DB-9 per la porta seriale. 
Quest'ultima viene utilizzata per lascia¬ 
re libera la porta joystick per ulteriori uti¬ 
lizzi (ad esempio nell'uso combinato e 
simultaneo di casco e joystick) o quan¬ 
do non si dispone di una porta giochi di 
questo tipo (ad esempio nei notebook). 

L'emettitore a raggi infrarossi è già 
predisposto per funzionare con futuri 
accessori del casco, ad esempio 
guanti "virtuali", armi e addirittura tu¬ 
te letteralmente rivestite di sensori 
di movimento, tramite i quali l'espe¬ 
rienza immersiva di UR Gear rag¬ 
giungerà livelli incredibilmente ele¬ 
vati. pur-non disponendo (ancora) di 
un proprio sistema di visione im- 
mersivo che ne avrebbe fatto lievi¬ 
tare enormemente il prezzo di ven¬ 
dita al pubblico. 

Il casco UR Gear può. inoltre, ve¬ 
nir utilizzato come normale dispo¬ 
sitivo di puntamento (alla stregua 




MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


129 














di un mouse), spostando con i movi¬ 
menti della testa il puntatore a video 
e azionando le funzionalità di click e 
doppio click attraverso comandi voca¬ 
li, 

Questo apre, in piu, ulteriori campi 
di utilizzo nei confronti dei portatori di 


handicap con limitate funzionalità mo¬ 
torie degli arti superiori e per questo 
impossibilitati ad utilizzare un mouse 
tradizionale. 

La logica di funzionamento elettroni¬ 
co di UR Gear comprende anche il rile¬ 
vamento della distanza tra emettitore 


e casco, riconoscendo in questo modo 
il terzo asse spaziale, utilizzabile in ap¬ 
plicazioni di realtà virtuale e/o in video- 
giochi specificamente realizzati o mo¬ 
dificati per il casco (per il quale nume¬ 
rose software house stanno già lavo¬ 
rando da qualche tempo) 


Prova sul cam po ( di batta g lia ) 


di Valter Di Dio 


La miglior prova dell'UR Gear è ovviamente quella sul campo, 
per questo mi sono attrezzato con un po' di CD pieni dei soliti gio¬ 
chi ed ho cominciato a strapazzare a dovere questo speciale ca¬ 
sco La prima fase è stata ovviamente quella dell’installazione del 
dispositivo seguita dall' installazione della mia testa dentro al ca¬ 
sco. Operazione, quest'ultima, leggermente più difficile nonostan¬ 
te io abbia una testa anche più piccola del normale II problema è 
che il casco non è regolabile e tocca all'imbottitura delle cuffie as¬ 
sorbire le differenze. Pressione a duemila quindi nelle orecchie e 
volume a manetta, peggio che in discoteca' Sistemato il casco e 
regolato il volume si passa alla "calibrazione", operazione che con¬ 
siste nel piazzare la testa alla giusta altezza rispetto al sensore 
Avrei preferito che il trasmettitore, quel coso che si poggia sul mo¬ 
nitor, fosse basculante, cosi si eviterebbe di dover regolare la se¬ 
dia o di giocare necessariamente seduti. La regolazione della sen¬ 
sibilità e della centratura del casco-joystick si può effettuare dal 
pannello di controllo o. a volte, da dentro gli stessi giochi. 

La scelta dei giochi è quasi obbligata perché servono principal¬ 
mente giochi di azione, giochi in cui il movimento della testa è in 
qualche modo legato a quanto avviene sul video. Ne ho provati di¬ 
versi. ma alla fine ho scelto, come rappresentativi ciascuno della 
propria famiglia, Doom I e II, Hexen. Descent II ed Heretic. nonché 
il solito inossidabile, indistruttibile e inevitabile Flight Simulator di 
Microsoft. Cominciamo il resoconto delle sensazioni d'uso proprio 
da quest'ultimo 

Microsoft Flight Simulator 

Nessuna impostazione è necessaria per utilizzare il casco virtua¬ 
le con il Flight Simulator. Il programma lo riconosce come un nor¬ 
male joystick e si autoconfigura di conseguenza. 

Naturalmente ci vuole un po' di esperienza prima di poter utiliz¬ 
zare TUR Gear con la stessa sensibilità cui siamo abituati dal |oy- 
stick o dal mouse; ma chi non ricorda i primi tentativi col mouse? 



Superati quindi i primi momenti di gioco il casco si rivela sensibi¬ 
le e preciso. La configurazione standard assegna al movimento 
della testa i tasti cursore e all'asse Z (il cursore sul comando ma¬ 
nuale) la potenza dei motori. I tasti sono assegnabili ad un'ampia 
serie di funzioni tra cui, utilissime, quelle che selezionano le viste 
Comodissimo da utilizzare per il timone lo è un po' meno per i pia¬ 
ni di coda, quelli che servono per cabrare o picchiare. Il problema 
non è tanto nel casco che va benissimo, ma . nella nostra testa. Il 
Flight Simulator si guida molto spesso guardando la strumentazio¬ 
ne o azionando parti dell'aereo con il mouse (ad esempio l'inclina¬ 
zione dei flap). Il guaio è che siamo abituati ad abbassare tutta la 
testa per guardare la tastiera o per leggere gli strumenti; cosi, 
mentre noi cerchiamo di leggere l'altimetro, l'aereo si butta in pic¬ 
chiata 

Meglio quindi eliminare completamente la schermata della stru¬ 
mentazione e viaggiare a tutto schermo, cosi almeno ci leviamo 
qualsiasi tentazione. Resta la tastiera, ma un pilota esperto trova i 
tasti giusti anche ad occhi chiusi Altrimenti non rimane che riconfi- 
gurare la sensibilità del loystick. da dentro al gioco, rendendo l'as¬ 
se verticale completamente insensibile. 

Descent II 

Anche in Descent il movimento del casco si fa apprezzare. In 
questo gioco siamo al comando di una navicella che si muove nei 
corridoi di una base stellare in assenza di gravità. Questo è uno dei 
principali problemi per chi gioca per la prima volta a Descent, dopo 
un po' non si capisce più da che parte si sta andando Col casco 
questo avviene molto più raramente perché il movimento è legato a 
quello, naturale, della testa. Bisogna infatti ricordare che la testa an¬ 
ticipa i movimenti del corpo, se quindi decidiamo di scendere le 
scale, per prima cosa abbassiamo lo sguardo e. di conseguenza, la 
testa II casco prende questo movimento e lo trasforma nel coman¬ 
do ''giù'', esattamente quello che volevamo. Veloce anche tutta la 
gestione delle armi e dei comandi di apertura delle porte che se¬ 
guono a grandi linee le impostazioni di Doom. 



130 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 















Taci, il concorrente 
ti ascolta! 

Naturalmente la tecnologia utilizzata 
dal sistema UR Gear, tutta made in Italy, 
è coperta dal più assoluto riserbo e pro¬ 


tetta da una cospicua serie di brevetti in¬ 
ternazionali che rende particolarmente 
arduo l'attacco da parte dei competitor 
dai pochi scrupoli. 

Nonostante ciò. a poco sono servite le 
insistenze della redazione per cercare di 
strappare qualche informazione in più 


sul principio di funzionamento del dispo¬ 
sitivo. ottenendo in realtà la piu ovvia 
delle (evasive) risposte, sul tipo; "la tec¬ 
nologia utilizzata è basata su un interfac¬ 
ciamento a raggi infrarossi". Esattamen¬ 
te come dire che, ad esempio, un rivolu¬ 
zionario "motore ad acqua"., funziona 


Hexen II ed Heretic 

Con Hexen TUR Gear si dimostra utile ma non troppo. Il vantag¬ 
gio di avere il movimento automatico si scontra con l'uso frequente 
della tastiera che in Hexen è necessaria per selezionare oggetti 
magie, armi e pozioni. Il gioco si rivela quindi leggermente disconti 
nuo, da un canto il casco permette una notevole velocita di movi 
mento e di azione abbinata ad una eccellente capacità di fuoco 
dall'altro ci si trova spesso ad abbassare la testa per scegliere un 
oggetto col risultato di arretrare o addirittura di girarsi completa 
mente. Servirebbe un'opzione per disattivare il casco, memorizzan 
do l'ultima posizione, quando la testa si abbassa oltre un certo limi 
te oppure premendo un tasto sul comando manuale, Lo stesso prò 
blema si presenta con le tante versioni di giochi ispirate ad Hexen 
giochi che all'azione pura associano la scelta o l'utilizzo di oggetti. 




Doom I e II 

In Doom si comincia ad apprezzare di più la possibilità di co¬ 
mandare il puntamento con la testa. Inoltre i quattro tasti permet¬ 
tono di effettuare tutte le principali manovre senza toccare la ta¬ 
stiera. In Doom il |oystick è riconfigurabile solo parzialmente, si 
possono assegnare solo i bottoni di sparo, quello dello strafe (spo¬ 
stamento laterale), quello dell'action (apertura di porte) e quello 
della corsa. La prova che ho fatto è stata con lo sparo sul grilletto 
(tasto 1, quello sotto all'impugnatura), lo strafe sul tastino di sini¬ 
stra, la corsa sul destro e l'action su quello frontale. Il cursore del 
terzo asse non si può assegnare a nulla (sarebbe stato utilissimo 
per la scelta delle armi). 

Muoversi, sparare, correre e puntare sono di una comodità in¬ 
credibile. Impressionante anche la velocità di puntamento delle ar¬ 
mi, basta un'occhiata all'avversario per averlo a tiro. Un effetto im¬ 
previsto, ma utile, lo si ha avvicinando o allontanando la testa dal 
monitor: siccome col movimento spostiamo anche impercettibil¬ 
mente l'asse del casco, il risultato è un movimento di avanzamen¬ 
to o di arretramento particolarmente "morbido". 

Con Doom l'effetto presenza è molto piu sensibile che non con 
il Flight Simulator, anche grazie al suono stereofonico che in 
Doom anticipa l'Incontro con i mostri Sentire una porta che si 
apre, girare la testa e sparare diventa una cosa completamente 
automatica. 


In conclusione 

L'uso dell'UR Gear si rivela comodo e divertente per tutti i gio¬ 
chi di azione con i comandi semplificati, tutti quelli, per Intender¬ 
si. in cui basta il joystick per comandare le fasi essenziali 
dell'azione (Doom è tra questi). Va bene per volare nelle simula¬ 
zioni di battaglia aerea o spaziale, un po' meno nei giochi con un 
po' più di strategia come ad esempio X-Wing. Però il limite non è 
nel casco che, invero, ha una notevole sensibilità e una discreta 
gamma di comandi. Il limite è nei giochi che non potevano preve¬ 
dere una simile periferica. 

L'uso di driver specifici, in cui sia possibile mappare ai movi¬ 
menti dell'UR Gear funzioni più adatte, potrebbe invece rendere 
quasi indispensabile questo tipo di periferica. Penso ad esempio 
alla possibilità di mappare ai movimenti della testa non il movi¬ 
mento principale del joystick ma. ad esempio, quello dell'hat 
switch, la piccola cloche posta sull'impugnatura di alcuni joystick, 
che comanda il puntamento delle armi di bordo In questo caso 
davvero basta guardare un nemico per agganciarlo immediata¬ 
mente al sistema di puntamento radar. Sicuramente non passerà 
molto tempo perché questi driver siano resi disponibili, nel frat¬ 
tempo c'è sempre da considerare, oltre al movimento comandato 
dalla testa, anche l'indiscutibile effetto della cuffia stereo chiusa 
(isolamento totale dal rumore ambiente) ed il microfono che per¬ 
mette di parlare agli altri giocatori nei programmi che lo prevedo¬ 
no o, addirittura, di utilizzare dei comandi vocali, sempre che il 
gioco lo consenta. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


131 










Il casco UR Gear non oltre nessuna regolazione riguardante la "taglia " della testa. L'imbottitura elastica 
dei due auricolari si adatta alle varie dimensioni, premendo energicamente sulle orecchie dell'utente. 


ad acqua punto e basta. 

In realtà nell'affermazione apparen¬ 
temente evasiva circa il principio di 
funzionamento, "semplicemente a rag¬ 
gi infrarossi", si nasconde (ma non 
troppo) un’informazione piuttosto im¬ 
portante: non c'è, e non avevamo al¬ 
cun dubbio al riguardo, nessun disposi¬ 
tivo servomeccanico, giroscopico, iner¬ 
ziale all'Interno del casco atto a perce¬ 
pire in qualsiasi modo i movimenti del¬ 
la testa dell'utente. Tutto si svolge at¬ 
traverso il flusso di raggi infrarossi che 
si propaga dalla centralina al casco (e 
non viceversa, come erroneamente ri¬ 
portato da altri) mentre via cavo avvie¬ 
ne il flusso di informazioni digitali nel 
verso opposto Da segnalare, en pas- 
sant, che tutti i componenti UR Gear 
(casco, centralina, game controller) 
non necessitano di alimentazione se¬ 
parata sia quando è utilizzato il collega¬ 
mento a PC tramite porta joystick, sia 
quando si opta per il collegamento alla 
porta seriale, prelevando in quest'ulti¬ 
mo caso l'alimentazione dalla porta ta¬ 
stiera attraverso un apposito adattato¬ 
re separato. 

Al di là dell’attuale implementazione, 
ciò che colpisce maggiormente della 
nuova tecnologia UR Gear è comun¬ 
que la precisione di funzionamento, del 
tutto inusuale per un dispositivo di 
questo tipo Addirittura, per quel che la 
stessa Video Computer, bontà sua, ha 
dichiarato, la precisione di funziona¬ 
mento teorica della tecnologia utilizza¬ 
ta raggiunge lo spettacolare valore di 
appena un micron (avete letto proprio 
bene, un millesimo di millimetro!) che 
apre le porte a moltissime applicazioni 
speciali che vanno ben oltre gli aspetti 
ludici di un casco per videogame. 


Un successo 
(quasi) inaspettato 

Video Computer non fatica ad am¬ 
mettere che l'interesse a livello mondia¬ 
le manifestato per la sua nuova creatura 
(che, ci tengono a sottolineare, è un'ar¬ 
chitettura aperta a qualsiasi ulteriore 
espansione e stanno già stringendo nu¬ 
merosi accordi di licensing con aziende 
di fama mondiale!) è risultato quasi ina¬ 
spettato. L'attuale unità produttiva, si¬ 
tuata in Val d'Aosta, è già in grado di 
"sfornare" 40.000 pezzi al mese, da 
marzo ne produrrà 150.000 per arrivare 


a regime entro maggio con una capacità 
di ben 300.000 pezzi/mese. 

Ma a parte il ritorno immediato riguar¬ 
do le vendite del prodotto, ciò che più 
ha lasciato il segno è stato l'interesse 
per la tecnologia proprietaria, con la 
quale è possibile realizzare facilmente 
tutta una nuova famiglia di dispositivi, 
non meno rivoluzionari del casco appe¬ 
na presentato. Immaginate, ad esem¬ 
pio, un sistema di audio hi-fi interattivo, 
basato su una cuffia stereo e un senso¬ 
re di posizione, grazie al quale l'ascolta¬ 
tore spostandosi da un punto all’altro di 
una stanza percepisce alle sue orecchie 
i suoni relativamente alla posizione as- 



Due immagini dell'emettitore a raggi infrarossi aperto che incorpora anche la 
circuitena di interfacciamento al computer Tutta la tecnologia, interamente 
mede in Italy, è protetta da numerosi brevetti internazionali 


132 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















sunta istante per istante. Avvicinandosi, 
ad esempio, alla localizzazione spaziale 
di un determinato strumento musicale 
(o ad un cantante) percepisce maggior¬ 
mente quell'emissione sonora rispetto 
a tutte le altre. Applicazioni simili sono 
già state ipotizzate per applicazioni di 
televisione e di cinema interattivo con 
le quali lo spettatore riesce ad interagire 
con la trama del film visto (ma sarebbe 
meglio dire "vissuto") compiendo gesti 
naturali, dal semplice rivolgere lo sguar¬ 
do a destra o a sinistra per cambiare 
punto di vista di una stessa scena fino 
alla possibilità di spostarci a nostro pia¬ 
cere da un ambiente ad un altro per tes¬ 
sere una trama perso¬ 
nalizzata (o quasi) 
dell'azione svolta. 

Sempre in ambito te¬ 
levisivo (dal punto di 
vista funzionale) po¬ 


trebbero nascere una serie di 
telecomandi ultra semplificati - 
ad esempio con due o tre tasti 
al massimo - con i quali sareb¬ 
be comunque possibile impo¬ 
stare un numero pressoché in¬ 
finito di funzioni sfruttando la 
posizione spaziale del teleco¬ 
mando stesso. Cosi per scor¬ 
rere un menu a video potreb¬ 
be essere sufficiente spostare 
verso il basso o verso l'alto il 
telecomando, per selezionare 
una determinata voce o 
un'icona si potrebbe muovere 
lo stesso a destra o a sinistra oppure 


agire sui pochi pulsanti disponibili 
— "in carne ed ossa". 

Intanto nuovi accordi sono stati 
stipulati anche con Sony e con Ninten¬ 
do relativamente a versioni specifiche 
del casco virtuale per la Playstation e 
per la console Nintendo 64 e sono in ar¬ 
rivo. come detto, nuovi giochi per PC e 
versioni personalizzate specificamente 
realizzate per interagire fortemente (an¬ 
cor più che come semplice joystick 3D) 
con la nuova creatura di Video Compu¬ 
ter e con tutte le future estensioni 
dell’intero sistema. 

Rimanendo in ambito informatico, un 
futuro sviluppo della tecnologia UR 
Gear riguarderà, a breve scadenza, un 
rivoluzionario sistema di puntamento 
per notebook basato su un minuscolo 
dispositivo da indossare a mo' 
di orecchino (o applicabile alla 
stanghetta degli occhiali per 
chi, come il sottoscritto, ne fa 
uso) grazie al quale sarà possi¬ 
bile comandare il puntatore 
mouse semplicemente muo¬ 
vendo di pochi gradi la testa, 
lasciando alla manualità delle 
dita il solo click e doppio click 
di selezione degli oggetti. 


DOVE & CHI 


Video Computer SpA 

Via Antonelli, 36 
Collegno (TO). 

Tel (011)40.34.828 


II collegamento elettrico tra le varie 
unita avviene attraverso connettori di ti¬ 
po plug-in di diverso colore/dimensione 
Nella loto in alto a destra un dettaglio 
sul ricevitore IR incorporalo nel casco 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


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In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa 


l Archeologia 


Informatica 



a cura di Corrado Giustozzi 


LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA 


Le macchine meccanografiche 
per il trattamento deH'informazione 

In questo anno di attività e di intensa collaborazione col Museo Nazionale degli 
Strumenti per il Calcolo di Pisa ed in particolare col professor Roberto Vergara 
Caffarelli, che tra l’altro coordina la Commissione Nazionale per il Museo degli 
Strumenti per il Calcolo, abbiamo sviluppato un approfondito lavoro di ricerca 
bibliografica ed archeologica proponendovi un percorso attraverso le origini del 
calcolo automatico. L'articolo che vi state accingendo a leggere chiude la prima 
serie di pubblicazioni sull’argomento, approfondendo nel dettaglio un periodo 
storico del calcolo automatico ancora 
poco conosciuto, quello delle macchine 
meccanografiche. Questi mastodonti 
elettromeccanici comparsi alla fine dello 
scorso secolo hanno occupato un posto 
importante nella gestione contabile ed 
amministrativa delle grandi aziende per 
oltre mezzo secolo, fino ai primissimi anni 
‘60, quando le ultime macchine 
meccanografiche ancora in funzione 
lavoravano al fianco dei primi grandi 
calcolatori digitali. 

di Gaelano Di Stasio 



Siamo ormai quasi alla vigilia 
dell'apertura della prima ala del Museo 
Nazionale degli Strumenti per il Calco¬ 
lo, che avverrà il prossimo autunno 
presso la sede degli ex-Macelli Pubbli¬ 
ci di Pisa 

In tutto quattromila metri quadri al 
coperto in palazzine in stile liberty e ot¬ 
tomila di verde, fra alberi e giardini 


all'italiana, collocati in una posizione 
meravigliosa quanto strategica all'inter¬ 
no del tracciato delle mura medioevali, 
a metà strada tra il cinquecentesco Ar¬ 
senale Mediceo e il grande complesso 
turistico-culturale che comprende il 
Duomo, la Torre e il Battistero. 

Il passato dell'informatica è un po’ la 
storia di tutti noi, e per i giovani o i 


Operatrici di un centro meccanogralico degli anni 
50 su macchine Audil con perforatore di nastro, 
adibite ai servim Assegni circolari. Conti filiali e Por¬ 
tafoglio in un grande Istituto di Credito 

meno giovani la curiosità verso i vecchi 
strumenti di calcolo appassiona tutti in¬ 
distintamente dal passato remoto 
(pensiamo al pallottoliere e ai Bastoni 


134 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 







Archeologia Informatica 



Neperiani, al calcolatore analogico co¬ 
struito da Galileo Galilei nel 16001 al 
passato prossimo (le macchine som- 
matrici e moltiplicatrici di Pascal, Leib¬ 
niz, Bollée, Babbage, l'Aritmometre di 
Thomas del 1820 e quelle più recenti 
di Burroughs, Hollent, Monroe, Merce¬ 
des), dai primi calcolatori digitali degli 
anni '50 al personal computing, al futu¬ 
ro remoto nella girandola digitale che 
ci attende nel prossimo millennio. Tut¬ 
ti tasselli importanti che formano la 
nostra cultura tecnologica e che per¬ 
metteranno sicuramente ai nostri figli 
un approccio all'informatica più consa¬ 
pevole e ragionato. 

Troveranno posto macchine come la 
Calcolatrice Elettronica Pisana realizza¬ 


ta in Italia con il contributo di Enrico 
Fermi negli anni '50, i grandi calcolato¬ 
ri elettronici italiani ELEA, la storia del 
super calcolo con gli elaboratori CRAY 
ed il prototipo APE, primo supercalco¬ 
latore parallelo italiano. Troveranno op¬ 
portuna collocazione i calcolatori analo¬ 
gici di Donner e Applied Dynamics, i 
calcolatori ibridi, le macchine mecca¬ 
nografiche e i calcolatore Gamma della 
Bull (del 1953 e completi di perforatri¬ 
ci, verificatrici, tabulatrici, selezionatri¬ 
ci, magnetolettori e parti di ricambio), i 
colossi di IBM, i vecchi PDP, Vax, HP, 
Nova. Data General, General Automa- 
tion, Simbolics degli anni ‘70 Un mon¬ 
do di strumenti usati dall'uomo per 
macinare numeri, per tenere contabi- 


Pnma dell'avvento dei calcolatori elettronici e Imo 
ai primi anni ‘60. l'esigenza di trattare automatica¬ 
mente l'informazione è soddisfatta dalle macchi¬ 
ne meccanografiche Le transazioni sono memo¬ 
rizzata su nastro o scheda perforata da pazienti si¬ 
gnorine sedute davanti alle tastiere delle perfora¬ 
trici. col compito di digitare codici alfanumerici e 
sigle Le operazioni algebriche vengono eseguite 
meccanicamente dalla tabulatrice che poi stampa 
in prospetti i risultati della elaborazione. Nella ter¬ 
za foto vediamo una tabulatrice Ohvetti-Bull in 
funzione presso il Centro Meccanografico della 
Fiat Ricambi 


lità, per dare risposte, la cui memoria 
fortunatamente non sarà sepolta ma 
continuamente riscoperta e valutata 
grazie anche ai simulatori didattici rea¬ 
lizzati. 

Nel Museo avrà posto importante 
anche la biblioteca di MCmicrocompu- 
ter, quella di BYTE e della nostra BYTE 
Italia, l'edizione italiana della prima e 
piu letta rivista di informatica al mon¬ 
do, in edicola da gennaio, come testi¬ 
monianza dell'evoluzione tecnologica 
del personal computing negli ultimi 
ventanni. 

Inoltre molti dei nostri lettori, leg¬ 
gendo l'invito pubblicato puntualmente 
in questa rubrica, hanno già donato al 
Museo i vecchi grandi calcolatori di¬ 
smessi dalle proprie aziende, per ga¬ 
rantire loro meritato restauro e riposo 
dopo anni di intenso lavoro. Ovviamen¬ 
te cogliamo l'occasione per ringraziarli 
e per incitare ancor più a contribuire al 
Museo con nuove e sempre più impor¬ 
tanti contributi 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


135 




Archeologia Informatica 


I calcolatori 
elettromeccanici 

Prima dell'avvento dei calcolatori 
elettronici l’esigenza di trattare auto¬ 
maticamente l’informazione era soddi¬ 
sfatta da macchine meccaniche ed 
elettromeccaniche. Queste macchine 
"meccanografiche" erano solitamente 
utilizzate là dove era necessario ese¬ 
guire semplici operazioni aritmetiche 
su un numero di dati elevato e/o per 
moltissime volte al giorno, e su cui 
l’uomo difficilmente poteva operare 
con la dovuta velocità ed affidabilità. 

Pensiamo ad esempio ai censimenti 
e alle relative statistiche, alla gestione 
di un grande magazzino di migliaia di 
pezzi di ricambio, alla contabilizzazione 




I grandi Istituii di Credito 
Italiani e le aziende di 
grandi dimensioni, an¬ 
che se disponevano già 
di Centri Meccanografi¬ 
ci, verso la line degli an¬ 
ni 'SO sentirono la ne¬ 
cessità, per primi, di do¬ 
tarsi di calcolatori digita¬ 
li . Vediamo in loto due 
immagini del Olivetti 
Bull Gamma 60 nella se¬ 
de del Credito Italiano 
Una versione completa 
di questo enorme elabo¬ 
ratore digitale è conser¬ 
vata al Museo Nazionale 
degli Strumenti per il 
Calcolo di Pisa. 


tabulazione, ma che sviluppava sostan¬ 
zialmente un lavoro di selezionatrice di 
schede anagrafiche (per separare per 
esempio i cittadini americani censiti a 
seconda del sesso o della fascia d'età) 
Nelle successive versioni, furono infat¬ 
ti in primo luogo potenziate le capacita 
di calcolo e memorizzazione tempora¬ 
nea dei dati attraverso un sistema elet¬ 
tromeccanico che permetteva di fare 
le quattro operazioni aritmetiche. 

Normalmente le elaborazioni si com¬ 
pivano sui blocchi di schede su un solo 
tipo di dato contenuto in una determi¬ 
nata posizione. Queste venivano lette, 
elaborate e selezionate in vani separa¬ 
ti, e quindi in classi, dalla selezionatri- 


Contribuite al 

Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo 


e alla fatturazione dei servizi telefonici 
e bancari, 

Il primo esempio di macchina mec¬ 
canografica fu concepita alla fine del 
secolo scorso da Hollerith, ed era volta 
a risolvere il problema della selezione 
e del raggruppamento per classi dei 
dati statistici rilevati col censimento 
della popolazione negli Stati Uniti. Ela¬ 
borazioni dello stesso tipo sviluppate 
manualmente nel precedente censi¬ 
mento, si erano concluse con grave ri¬ 
tardo e con un’attendibilità ed affidabi¬ 
lità piuttosto limitata, tanto da rendere 
i risultati di scarso valore pratico. H. 
Hollerith concepì, allora, una macchina 
a circuiti elettrici capace di "leggere” i 
dati da elaborare, precedentemente 
trasferiti (o meglio registrati) in codice 
appropriato su schede, e di processarli 
secondo un semplice programma arit¬ 
metico e di selezionamento. 

Le macchine meccanografiche che 
seguirono furono l’evoluzione naturale 
della macchina di Hollerith, che aveva 
si funzioni di calcolo, di perforazione e 


Attualmente il Museo Nazionale degli Stru¬ 
menti per il Calcolo è impegnato a ristrut¬ 
turare la sua sede naturale (gli ex Macelli 
di Pisa) e ad organizzare la raccolta del ma¬ 
teriale. Il Ministero della Ricerca Scientifica 
e Tecnologica ha infatti diramato circolari 
in tutti i Ministeri, le Università, le scuole e 
le aziende a partecipazione statale perché 
tutti gli elaboratori dismessi siano donati al 
Museo. Ciò ha permesso di raccogliere 
non solo elaboratori di inestimabile valore 
storico, ma anche tutta la documentazione 
ad essi allegata, di importanza altrettanto 
elevata per gli obiettivi del Centro di Studi. 
Ciò non di meno il Museo è interessato a 
tutto il materiale legato alla storia dell'infor¬ 
matica: manuali, vecchi libri, documenta¬ 
zione. programmi, oltre ovviamente ai cal¬ 
colatori obsoleti che da tutta Italia stanno 
giungendo copiosi. 

A questo interesse unanime è però impor¬ 
tante che si associno anche iniziative di stu¬ 
dio e di restauro Infatti il Museo è interes¬ 


sato a coinvolgere in tali attività tutti coloro 
che vogliono donare il proprio tempo ed il 
proprio impegno ai vecchi dinosauri 
dell'informatica, per ridare loro lo splendore 
di un tempo. Stiamo parlando dei tecnici, 
magari oggi in pensione, che hanno lavora¬ 
to su queste macchine e che oggi possono 
dare importantissimi contributi sia in termi¬ 
ni di conservazione che di comprensione 
delle macchine stesse, e gli studenti che 
desiderano approfondire lo studio di questo 
periodo storico con ricerche mirate e tesi 

Per ulteriori informazioni: 

Museo Nazionale degli Strumenti per il 
Calcolo 

Museo degli Strumenti Scientifici 
Prof. Roberto Vergare Caffarelli 
Dipartimento di Fisica dell'Università di Pi¬ 
sa 

Piazza Torricelli, 2 - 56100 Pisa 
Tel. (050)911212-911247 
Fax (050) 48277 


136 


MCmicrocomputer n. 180 - gennaio 1998 














Archeologia Informatica 



Durante la fase di instal¬ 
lazione di una bobina di 
nastro di carta nel letto¬ 
re veloce Olivetti, al cui 
fianco si nota una Tabu¬ 
latrice Bull. 


se di età. 

Tutte le esperienze successive si so¬ 
no sostanzialmente fondate sul princi¬ 
pio della macchina di Hollerith, anche 
se specializzando alcune funzioni in 
rapporto alle tre principali fasi dell’ela¬ 
borazione: l'introduzione dei dati; la pu¬ 
ra elaborazione, l'uscita dei risultati. 
Ciascuna fase si sviluppava infatti in 
una o più macchine speciali, per cui 
l'elaborazione risultava frazionata per 
fasi successive. 

La fase di input prevedeva la costitu¬ 
zione dei supporti fisici su cui era me¬ 
morizzata l'informazione. Alla scheda 
perforata a mano con perforatrici a ta¬ 


ce. Raccolte le schede nei vari vani, si 
ripeteva l’elaborazione solo su una 
c.lasse, sulla base di un'altra informa¬ 
zione ivi registrata. 

La macchina di Hollerith consisteva 
in una "stazione di lettura" composta 
di 26 aghi di esplorazione, che legge¬ 
vano schede perforate e provocavano, 
se attivati, l'apertura della relativa ca¬ 
sella di ricezione delle schede, tramite 
un semplice sistema ad elettromagne¬ 
ti. Cosi, alla fine dell'elaborazione tutte 
le schede risultavano suddivise, ad 
esempio, in due caselle contenenti ri¬ 
spettivamente le schede degli uomini 
e delle donne, da cui si ripartiva con un 
altro programma per ottenere ulteriori 
selezioni ad esempio in base alla clas- 


I nastri perforati prove¬ 
nienti dai vari uffici peri¬ 
ferici vengono predispo¬ 
sti per la conversione al 
Centro Meccanografico 
La Olivetti con l'accordo 
di distribuzione delle 
macchine Bull firmato 
nel '49 e con l'esperien¬ 
za acquisita con la Divi¬ 
sione Elettronica, nei pri¬ 
mi anni '60 era leader nel 
settore delle periferiche 
meccanografiche. Nella 
seconda foto vediamo 
una macchine perforatri¬ 
ce Olivetti Audit per la 
registrazione dei movi¬ 
menti di magazzino 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


137 







Archeologia Informatica 



La tabulatrice era capace di compiere le quattro operazioni meccanicamente e di essere programmata per 
mezzo di appositi pannelli di connessione, la cui predisposizione richiedeva un 'elevata specializzazione. 


stiera hanno fatto seguito la scheda 
mark-sensing, che veniva perforata au¬ 
tomaticamente dopo essere stata se¬ 
gnata a mano, e quindi la scheda a let¬ 
tura magnetica, la telebanda o banda a 
nastro di carta perforato e il nastro 
magnetico. 

In particolare col mark-sensing le 
schede venivano segnate con un trat¬ 
tino orizzontale di matita al livello cor¬ 
rispondente alla cifra da perforare. La 
perforazione avveniva automaticamen¬ 
te per mezzo di una macchina che, 
sfruttando la conducibilità elettrica del¬ 
la traccia grafitica della matita, provo¬ 
cava l'azione dei punzoni di perforazio¬ 
ne. Nel caso della lettura magnetica, 
invece, le schede venivano segnate 
con inchiostri particolari, contenenti 
una sostanza suscettibile di assumere 
una magnetizzazione rilevabile dalla 
macchina che operava la perforazione. 

Al fine di ridurre il costo della perfo¬ 
razione fu successivamente introdotta 
la banda a nastro di carta che poteva 
essere perforato con macchine conta¬ 


bili tipo Audit impiegate nella costitu¬ 
zione di documenti in chiaro. 

Con successivo passaggio su spe¬ 
ciali apparecchi di conversione i dati 
venivano trasferiti su schede perforate 
o su nastri magnetici per poi essere 
elaborati anche dai calcolatori digitali 
che sul finire degli anni '50 convissero 
per breve tempo con gli ultimi grandi 
centri meccanografici, 

L'interessamento da parte di IBM al¬ 
la tecnologia meccanografica, permise 
da un lato di generare esperienze ver¬ 
ticali e dall'altro di aprire la strada allo 
studio di soluzioni alternative, con i 
calcolatori ibridi e quindi elettronici. In¬ 
fatti, anche se ancora elettromeccani¬ 
ci, gli elaboratori Mark I e II sviluppati 
negli ultimi anni '30 e negli anni '40 da 
Howard Aiken, professore di matema¬ 
tica applicata alla Harward University, 
non potevano essere certo definite 
macchina meccanografica ma piutto¬ 
sto i primi number crunching della sto¬ 
ria del calcolo automatico, essendo 
costituiti da migliaia di relè che forma¬ 


vano una memoria enorme di ben 
3096 cifre. 

Con l'espansione dei servizi telefo¬ 
nici, elettrici, bancari che avvenne nei 
primi decenni di questo secolo si 
sanci II successo dei centri meccano- 
grafici, che intanto si erano evoluti do¬ 
tandosi di periferiche estremamente 
potenti e sofisticate: perforatrici di na¬ 
stro di carta e di schede, verificatrici, 
lettori veloci, convertitori di formato, 
tabulatrici, selezionatrici, magnetolet- 
tori. 

Questi strumenti, estremamente in¬ 
gombranti e costosi, furono acquistati 
dunque dalle grandi aziende telefoni¬ 
che ed elettriche, dalle grandi banche, 
da alcuni enti statali per memorizzare 
transazioni, per contabilizzare importi, 
per avere traccia dei servizi sviluppati, 
per fare censimenti e statistiche. Una 
società dunque in rapida trasformazio¬ 
ne che aveva necessità di dotarsi di 
strumenti veloci nella selezione e nel 
calcolo, immuni da errori e flessibili 
per l'elaborazione, l'immagazzinamen¬ 
to ed il recupero di informazioni di di¬ 
versa natura e per vari scopi. 

Le macchine 
meccanografiche 

Il funzionamento corretto di un ma¬ 
gazzino con grande movimentazione e 
con gran numero di parti di ricambio, 
richiedeva dunque l'ausilio di un cen¬ 
tro meccanografico, specialmente per 
il settore della movimentazione del 
materiale a magazzino, del rifornimen¬ 
to e della distribuzione dei dati sia 
giornalieri che mensili quali ad esem¬ 
pio la situazione degli ordini in corso, 
l'aggiornamento dei cartellini di movi¬ 
mento, le valorizzazioni mensili delle 
entrate e delle uscite per il servizio 
amministrativo, il consuntivo delle 
consegne effettuate dalle sezioni in 
relazione alle quantità programmate, 
l'aggiornamento dei dati di consumo. 

Il Centro Meccanografico della Fiat 
Ricambi dei primi anni '50 era ad 
esempio costituito da una ventina di 
macchine a schede perforate della Oli- 
vetti-Bull, da perforatrici, selezionatri¬ 
ci, inseritoci, tabulatrici e anche l'ulti¬ 
mo tipo di calcolatore elettronico della 
serie Gamma Era il Gamma 3, pre- 


Ringraziamo il Museo Nazionale degli 
Strumenti per il calcolo di Pisa e l'Archivio 
Storico Olivetti per la collaborazione e i 
documenti scientifici forniti. 


138 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






Archeologia Informatica 



Un dettaglio del perforatore di nastro di carta contenuto nella macchina 
contabile Audit ed il dispositivo per la lettura fotoelettrica del nastri perfo¬ 
rato in un lettore lento 


sentato al altri dati che si riferivano all'ubicazione 
pubblico nel del materiale, al trattamento che esso 
1956 e poi so- doveva subire per essere pronto per la 
stituito dal spedizione (ingrassaggio, imballaggio 

Gamma 60 in- speciale, inscatolamento, ecc.), alle 
trodotto nel scorte minime e critiche, ecc. Tutte 
1959. queste informazioni non potevano es- 

L'imposta- sere contenute nel limitato spazio di 
zione proce- una scheda meccanografica, cosicché 

durale mecca- furono istituiti vari schedari aventi 
nografica do- ognuno una specifica funzione 
veva necessa- Questi schedari servivano per segui- 
riamente par- re ogni singolo oggetto dal momento 
tire daH'im- della sua entrata nel magazzino fino al- 
pianto di uno la sua spedizione. Nessun particolare 
schedario ma- entrava, si muoveva o usciva se non al 
trici compren- comando di una scheda perforata. So- 
dente tutti i no queste schede, centinaia di migliaia 
particolari che al mese, che costituivano il canale 
costituivano il principale attraverso il quale le opera- 
catalogo delle zioni imposte al centro venivano attua- 
parti di ricam- te al magazzino, 
bio della Fiat. Schede venivano stampate per gli 
Si trattava di ordini e per il ricevimento della merce: 
decine di mi- una scheda seguiva la richiesta d'ordi- 

gliaia di parti- ne, un'altra restava al centro mecca- 
colari delle nografico. Quando il materiale in rice- 
macchine in zione raggiungeva il suo scaffale in 
produzione e magazzino la scheda d'ordine si con¬ 
di quelle di- giungeva con quella al centro, dando 
smesse ma notizia della disponibilità dei pezzi e 
ancora circo- del loro numero aggiornato e se questi 
lanti, i quali avevano o no subito processi di lavora- 
venivano zione quali collaudi o altri speciali trat- 
identif icati tamenti. Tutto ciò avveniva automati- 
non solo da camente. Se qualcosa non fosse stato 
un numero di realizzato o se si fosse raggiunto il li- 
catalogo, ma vello minimo o critico delle scorte au- 
da una deno- tomaticamente si generava un allarme 
minazione e l'anomalia veniva immediatamente 
specifica e da segnalata. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


139 


Archeologia Informatica 



Una macchina perforatrice elettromeccanica dei primi anni '20 oeila Mercedes presso il Museo degli 
Strumenti per il Calcolo di Pisa Ouesta macchina faceva parte di un grande impianto meccanografico 
di un importante Istituto Bancario Italiano 


Mercedes 

— AddeleKtra — 



Era un ciclo chiuso nel quale i dati 
del materiale, la sua quantità, i suoi 
spostamenti erano allo stesso tempo 
comandati e controllati dalle schede 
perforate. 

Anche in uscita avveniva qualcosa di 
analogo. Il concetto organizzativo che 
presiedeva alla impostazione del lavo¬ 
ro era sempre uguale: servirsi della 
scheda per ordinare il prelevamento 
del materiale dallo scaffale e accom¬ 
pagnarlo nel luogo di spedizione, affin- 


Bibliografia 

Vari documenti ed articoli dai fascicoli No¬ 
tizie Olivetti, pubblicati dal 1955 al 1966 
dalla C. Olivetti & C. 

Lorenzo Sona. Informatica: un'occasione 
perduta. Einaudi Tonno 1979 
Van documenti dagli Atti del Convegno In¬ 
ternazionale sulla storia e preistoria del 
calcolo automatico e dell'informatica. Sie¬ 
na 1991 


chè potesse raggiungere gli altri parti¬ 
colari facenti parte dello stesso ordine 
e essere imballato e spedito 

Ogni ordine veniva scisso nelle sue 
singole voci, per ciascuna delle quali 
veniva creata una scheda contenente 
il dato quantitativo del materiale richie¬ 
sto. Tutte queste schede venivano im¬ 
magazzinati in uno schedario e giornal¬ 
mente confrontate con lo schedario 
stock e ci si trovava così dinanzi a vari 
casi: il materiale esisteva in quantità 
sufficiente o no; oppure anche se il 
materiale era sufficiente poteva acca¬ 
dere che tale prelievo intaccasse la 
scorta minima o quella critica. Le mac¬ 
chine erano predisposte per dare subi¬ 
to notizia di queste diverse alternative 
ognuna delle quali metteva in moto 
una procedura differente 

Un mondo lontano ma che ha in 
molti aspetti legami importanti con 
l'informatica, cosi come la conoscia¬ 
mo oggi. Pensiamo per esempio alla 
figura della selezionatrice che suddivi¬ 
deva e ordinava le schede in gruppi 
omogenei; essa si componeva di una 
casella di alimentazione, di una stazio¬ 
ne di lettura e dì una serie di caselle di 
ricezione più alcune altre per gli scarti 
e le schede non perforate. 

Poi pensiamo all'mseritrice che fon¬ 
deva due flussi ordinati di schede in 
un unico blocco. Le due schede, che 
si presentavano contemporaneamente 
alla lettura, venivano esplorate da ap¬ 
posite spazzole e i risultati delle due 
letture posti a confronto Se risultava¬ 
no uguali, le due schede cadevano ac¬ 
coppiate nelle caselle di ricezione; in 
caso contrario cadevano in quella degli 
scarti. 

Le schede movimento entravano 
quindi m una tabulatrice per essere 
completate dai risultati di calcolo 
dell'importo A questo punto si calco¬ 
lava la situazione finale e si stampava 
il rendiconto contabile. Le schede ve¬ 
nivano selezionate e archiviate, men¬ 
tre attraverso un'operazione automati¬ 
ca di riepilogo si creano le nuove 
schede riportanti le nuove situazioni 
delle merci con l'avvenuta movimenta¬ 
zione. 

La tabulatrice era quindi a quei tem¬ 
pi una figura mitologica; capace di 
compiere operazioni di somma e sot¬ 
trazione. di confronto e di stampa. Co¬ 
me un processore ancestrale, una 
ALU preistorica, meccanica, anche lei 
poteva essere programmata nelle sue 
funzioni per mezzo di appositi pannelli 
di connessione. 

Kg 


140 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



















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di Manlio Cammarata 


r Informatica 

L e Società 


Uordinamento giuridico di fronte ai problemi delle tecnologie 

Virus e protezione dei dati 
certezza tecnica o legale? 

La trasmissione di virus informatici è un reato previsto e punito dal codice 
penale. Ma anche l’utente ha il dovere di proteggere i suoi dati. Vediamo che 
cosa dice la legge e che cosa dovrebbe dire il regolamento sulla sicurezza dei 
dati personali, che dovrebbe essere emanato tra poco tempo 


andare in giro un virus è un reato, ma pre¬ 
sto lo sarà anche riceverlo. La prima nor¬ 
ma è contenuta nel codice penale, la seconda deri¬ 
va. indirettamente, dalla legge n. 675 del 31 dicem¬ 
bre 1996 sulla protezione dei dati personali. 

Leggiamo, prima di tutto, l'articolo 615 -qumquies 
del codice penale; 

(Diffusione di programmi diretti a danneggia¬ 
re o interrompere un sistema informatico) - 
"Chiunque diffonde, comunica o consegna un 
programma informatico da lui stesso o da altri 
redatto, avente per scopo o per effetto il dan¬ 
neggiamento di un sistema informatico o tele¬ 
matico, dei dati o dei programmi un esso con¬ 
tenuti o a esso pertinenti, ovvero l'interruzione, 
totale o parziale, o l'alterazione del suo funzio¬ 
namento, è punito con la reclusione sino a due 
anni e con la multa sino a lire 20 milioni”. 

L'articolo è stato inserito nel codice dalla legge 
23 dicembre 1993, n 547, la cosiddetta "legge sul 
crimine informatico" e al suo primo apparire ha su¬ 
scitato allarme tra i tecnici, spesso poco esperti di 
questioni legali. Infatti la prima lettura del testo fa 
supporre, a chi non conosca i principi del diritto pe¬ 
nale, che il fatto di consegnare a qualcuno, senza 
saperlo, un dischetto contenente un virus possa far 
rischiare carcere e multa. Non è cosi perché, se la 
norma specifica non dispone altrimenti, l'ipotesi pe¬ 
nale si verifica solo in presenza di "dolo", cioè 
dell'intenzione di produrre un determinato effetto. 
E - il caso dei "delitti colposi", cioè di quei delitti 
(come l'omicidiol che sono tali anche se l'autore 
non aveva l'intenzione di commetterli. Invece 
nell'articolo 615 -qumquies non c'è alcuna previsio¬ 
ne di colpa e quindi il reato si verifica solo se c'è 
l'intenzione di commetterlo. Si aggiunga che l'in¬ 
tenzionalità del comportamento, cioè il dolo, deve 



essere provata dall'accusa. 

Il discorso è diverso se dal piano penale ci spo¬ 
stiamo su quello civile Un soggetto che subisca 
gravi danni da un virus trovato su un dischetto o ri¬ 
cevuto per via telematica, può chiedere il risarci¬ 
mento a chi glie lo ha involontariamente consegna¬ 
to o inviato? La questione è complessa, perché il 
danneggiato deve dimostrare - oltre all'effettiva esi¬ 
stenza del danno - che la controparte non ha usato 
la necessaria diligenza per evitare il verificarsi 
dell'evento dannoso, ma quest’ultima potrebbe fa¬ 
cilmente rovesciare l'accusa sulla prima, per non 
aver verificato il file prima di installarlo o aprirlo. 
Un'ulteriore complicazione potrebbe nascere a pro¬ 
posito di quale livello di diligenza sia applicabile per 
evitare questo tipo di danneggiamento se quella 
ordinaria o "del buon padre di famiglia" o quella 
speciale da "valutarsi con riguardo alla natura 
dell’attività esercitata" nel caso di attività professio¬ 
nali. come prescrive il secondo comma dell'articolo 
1176 del codice civile. 

Infine è necessario considerare con attenzione 
un aspetto importante dell'articolo 61 5-qumquies: 
la norma non parla espressamente di virus, ma di 
un "programma avente per scopo o per effetto il 
danneggiamento di un sistema informatico o tele¬ 
matico" eccetera. Cioè include anche i programmi 
che non rientrano nella categoria dei virus (la cui ca¬ 
ratteristica principale è quella di auto-replicarsi), co¬ 
me i "cavalli di Troia", che combinano danni, ma 
non si autoreplicano Invece non sono compresi 
nella previsione del 515 -qumquies quei subdoli ac¬ 
corgimenti. un tempo usati da alcuni programmato¬ 
ri. che provocavano diversi inconvenienti nel caso 
in cui il committente non pagasse i diritti d'uso nei 
termini stabiliti. 

Queste azioni sono previste da un altra norma, il 


142 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 



Informatica e Società 


comma aggiunto all'articolo 392 del codice penale 
(esercizio arbitrario delle proprie ragioni). Il testo ori¬ 
ginario dice 

Chiunque, al fine di esercitare un preteso di¬ 
ritto, potendo ricorrere al giudice, si fa arbitra¬ 
riamente ragione da se medesimo, mediante 
violenza sulle cose, è punito a querela della per¬ 
sona offesa con la multa fino a lire un milione. 

Agli effetti della legge penale si ha "violenza 
sulle cose" allorché la cosa viene danneggiata o 
trasformata, o ne è mutata la destinazione. 

Il comma aggiunto dalla 547/93 dice: 

Si ha, altresì, violenza sulle cose allorché un 
programma informatico viene alterato, modifi¬ 
cato o cancellato in tutto o in parte ovvero vie¬ 
ne impedito o turbato il funzionamento di un 
sistema informatico o telematico. 

La pena è severa? 

Riassumendo: il codice penale prevede il carcere 
fino a due anni e una multa fino a venti milioni per 
chi - volontariamente - diffonde, comunica o conse¬ 
gna un programma che danneggia sistemi informa¬ 
tici, dati o programmi, o ne altera il funzionamento, 
indipendentemente dal fatto che si tratti di un virus 
o di un altro tipo di software. Se, invece, il danno 
viene prodotto nell'ambito di un esercizio arbitrario 
delle proprie ragioni, c'è una pena pecuniaria fino a 
un milione e l'accusa scatta solo in seguito alla 
querela della persona offesa (negli altri casi non oc¬ 
corre querela, l'autorità giudiziaria procede d'ufficio 
per il solo fatto che l'illecito è stato, o si sospetta 
che sia stato commesso). 

Due anni di galera (come massimo) sono tanti o 
pochi per punire chi compie il reato previsto dall'ar¬ 
ticolo 615 -quinquies? Possono sembrare pochi se 
si considerano i danni che - in teoria - un virus diffu¬ 
so su larga scala può cagionare. Si può paragonare 
questa pena a quella prevista dall'articolo 615-fer 
per l'accesso abusivo a un sistema informatico o 
telematico, che è come massimo di tre anni per i 
casi semplici (si procede, anche in questo caso, so¬ 
lo su querela di parte), ma che arriva a cinque anni 
se ricorrono alcune aggravanti, come l'abuso di po¬ 
teri da parte di un pubblico ufficiale o di un incarica¬ 
to di pubblico servizio, o con l'esercizio abusivo del¬ 
la professione di investigatore privato, o con abuso 
della qualità di operatore del sistema o con violenza 
sulle cose, o se il colpevole è palesemente armato. 
Se poi i fatti riguardano sistemi di interesse militare 
o relativi all'ordine e alla sicurezza pubblica, la pena 
può essere veramente salata, perché arriva fino a 
otto anni. 

Se andiamo con la memoria a un periodo piutto¬ 
sto recente, quando si diffondevano frequenti allar¬ 
mi per virus che, più o meno a una data stabilita, 
avrebbero messo in crisi milioni di sistemi, si po¬ 
trebbe concludere che i due anni previsti come 
massimo per la diffusione di virus sono pochi, e si 
potrebbe anche osservare che forse potevano es¬ 
sere previste pene differenziate per la diffusione di 
programmi "semplicemente" destinati a provocare 


COMPlTER SECl RI I Y AC T OF 1987 | 

■lune 11, 198" Ordered lo be prlnled 7 


REPORT 

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TchnolAjy ‘ >mmiS« et Osvemnenr Operatori*) 

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ipertv.n. «r.l Fé.Ièri! rr.pa.fr fattemi. avi fa p-xp-:- ;•>. lut.i -titwl'ff» i thf : er.c. fepc.rr 

Uv'stfity fher*’X w.f 1 , «r vnrTdn>‘t: ir ! ffwnswmd feti th* ’-.u u wr.-r.d^l do 

SEfTIO.N 1. SHORT ITILE 


SEC. 2 PI RPOSE 
la, IN CENTRAL 

Tt.- I* 


il,, SPEt lEK Pt RPOSES 




danni e per la messa in circolazione di veri e propri 
virus. In realtà, se è vero che mettere in giro un vi¬ 
rus è senza dubbio un atto criminale, è anche vero 
che oggi chi subisce gravi conseguenze per colpa 
di un virus è uno stupido o quanto meno un impru¬ 
dente, e che sempre o quasi sempre è possibile ri¬ 
mediare ai danni con relativa facilità. 

Resta da aggiungere che non sono punite né la 
produzione dei virus, né il loro possesso. E la legge 
non fa distinzione tra chi diffonde programmi scritti 
in proprio e chi manda in giro programmi scritti da 
altri, il reato si verifica solo nel momento in cui II vi¬ 
rus viene in qualche modo passato a terzi e con il 
preciso intento di provocare un danno. 

Un'ultima considerazione riguarda il caso, che si 
è verificato diverse volte e può sempre verificarsi, 
di un virus messo in circolazione con software ri¬ 
prodotto in grande serie da un editore. Se si tratta 
di un fatto involontario, come accade normalmen¬ 
te, non c'è il delitto previsto dall'articolo 615-quin- 
quies e quindi non c'è sanzione penale. Rimane, 
come è ovvio, l'obbligo di risarcire gli eventuali 
danni. 


La legge americana sul 
computer crime e la si¬ 
curezza dei sistemi ri¬ 
sale al 1987 thttpV/bil- 
bo. isu. edu/security/isl/ 
csa_87html) 


L’obbligo della protezione 

Spostiamoci ora dalla parte della possibile vittima 
del reato previsto dal 61 b-quinquies o dal 615-rer, 
cioè di chi potrebbe subire danni a causa di un vi¬ 
rus, di un programma "killer" o dell'intrusione non 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


143 










Informatica e Società 


4 


autorizzata di un hacker a caccia di informazioni o 
di un cracker che danneggi il sistema o i dati. 

A prima vista può sembrare strano, ma per la vit¬ 
tima al danno dell'intrusione si può aggiungere la 
beffa della sanzione penale, se di beffa si può parla¬ 
re a proposito di una pena che può arrivare a due 
anni di reclusione. Stabilisce in fatti l’articolo 36 del¬ 
la legge 675/96 sulla tutela dei dati personali: 

1. Chiunque, essendovi tenuto, omette di 
adottare le misure necessarie a garantire la si¬ 
curezza dei dati personali, in violazione delle di¬ 
sposizioni dei regolamenti di cui ai commi 2 e 3 
deN'articolo 15, è punito con la reclusione sino 
ad un anno. Se dal fatto deriva nocumento, la 
pena è della reclusione da due mesi a due anni. 

2. Se il fatto di cui al comma 1 è commesso 
per colpa si applica la reclusione fino a un anno. 

Ma quali sono le misure necessarie a garantire la 


sicurezza dei dati personali? Ne parla l'articolo 15 
della 675/96: 

1. I dati personali oggetto di trattamento de¬ 
vono essere custoditi e controllati, anche in re¬ 
lazione alle conoscenze acquisite in base al 
progresso tecnico, alla natura dei dati e alle 
specifiche caratteristiche del trattamento, in 
modo da ridurre al minimo, mediante l’adozio¬ 
ne di idonee e preventive misure di sicurezza, i 
rischi di distruzione o perdita, anche accidenta¬ 
le, dei dati stessi, di accesso non autorizzato o 
di trattamento non consentito o non conforme 
alle finalità della raccolta. 

2. Le misure minime di sicurezza da adottare 
in via preventiva sono individuate con regola¬ 
mento emanato con decreto del Presidente 
della Repubblica, ai sensi deH’articolo 17, com¬ 
ma 1, lettera a), della legge 23 agosto 1988, n. 


Che cosa dice il codice penale 

Ecco le norme fondamentali in materia di virus e protezione dei sistemi negli articoli del codice penale intro¬ 
dotti con la legge n. 547 del 23 dicembre 1993: 


Articolo 392 - (Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con 
violenza sulle cose, terzo comma) - Si ha, altresì, violenza 
sulle cose allorché un programma informatico viene alterato, 
modificato o cancellato in tutto o in parte ovvero viene impe¬ 
dito o turbato il funzionamento di un sistema informatico o 
telematico. 

Articolo 420 - (Attentato a impianti di pubblica utilità) - 
Chiunque commette un fatto diretto a danneggiare o distrug¬ 
gere impianti di pubblica utilità, è punito, salvo che il fatto 
costituisca più grave reato, con la reclusione da uno a quat¬ 
tro anni. 

La pena di cui al primo comma si applica anche a chi com¬ 
mette un fatto diretto a danneggiare o distruggere sistemi 
informatici o telematici di pubblica utilità, ovvero dati, infor¬ 
mazioni o programmi in essi contenuti o a essi pertinenti. 

Se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento 
dell'impianto o del sistema, dei dati, delle informazioni o dei 
programmi ovvero l'interruzione anche parziale del funziona¬ 
mento deH'impianto o del sistema, la pena è della reclusione 
da tre a otto anni. 

Articolo 491 -bis - (Documenti informatici) - Se alcuna delle 
falsità previste dal presente capo riguarda un documento 
informatico pubblico o privato, si applicano le disposizioni 
del capo stesso concernenti rispettivamente agli atti pubblici 
e le scritture private. A tal fine per documento informatico si 
intende qualunque supporto informatico contenente dati o 
informazioni aventi efficacia probatoria o programmi specifi¬ 
camente destinati ad elaborarli. 

Articolo 615-fer- (Accesso abusivo a un sistema informati¬ 
co o telematico) - Chiunque abusivamente si introduce in un 
sistema informatico o telematico protetto da misure di sicu¬ 
rezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o taci¬ 
ta di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione 
fino a tre anni. 

La pena è della reclusione da uno a cinque anni: 

1) se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un 
incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con 
violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio o da 
chi esercita anche abusivamente la professione di investigato¬ 


re privato, o con abuso della qualità di operatore del sistema; 

2) se il colpevole per commettere il fatto usa violenza sulle 
cose o alle persone, ovvero se è palesemente armato; 

3) se dal fatto deriva la distruzione o il danneggiamento 
del sistema o l'interruzione totale o parziale del suo funzio¬ 
namento, ovvero la distruzione o il danneggiamento dei dati, 
delle informazioni o dei programmi in essi contenuti. 

Qualora i fatti di cui ai commi primo e secondo riguardino 
sistemi informatici o telematici d'interesse militare o relativi 
all'ordine pubblico o alla sicurezza pubblica o alla sanità o al¬ 
la protezione civile o comunque di interesse pubblico, la pe¬ 
na è, rispettivamente, della reclusione da uno a cinque anni e 
da tre a otto anni. 

Nel caso previsto dal primo comma il delitto è punibile a 
querela della persona offesa; negli altri casi si procede d'uffi¬ 
cio. 

Art.615-quafer - (Detenzione e diffusione abusiva di codici 
di accesso a sistemi informatici o telematici) - Chiunque, al fi¬ 
ne di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri 
un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, co¬ 
munica o consegna codici, parole chiave o altri mezzi idonei 
all'accesso a un sistema informatico o telematico, protetto da 
misure di sicurezza, o comunque fornisce indicazioni o istru¬ 
zioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino 
a un anno e con la multa sino a lire 10 milioni. 

La pena è della reclusione da uno a due anni e della multa 
da lire 10 milioni a 20 milioni se ricorre taluna delle circostanze 
di cui ai numeri 1) e 2) del quarto comma dell'alt. 617-quater. 

Art. 615-fjuinqu/es - (Diffusione di programmi diretti a dan¬ 
neggiare o interrompere un sistema informatico) - Chiunque 
diffonde, comunica o consegna un programma informatico 
da lui stesso o da altri redatto, avente per scopo o per effetto 
il danneggiamento di un sistema informatico o telematico, 
dei dati o dei programmi un esso contenuti o a esso perti¬ 
nenti, ovvero l'interruzione, totale o parziale, o l'alterazione 
del suo funzionamento, è punito con la reclusione sino a due 
anni e con la multa sino a lire 20 milioni. 

Ili testo completo della legge 547/93 è alla pagina 


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144 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




Informatica e Società 


j 


400, entro centottanta giorni dalla data di en¬ 
trata in vigore della presente legge, su propo¬ 
sta del Ministro di grazia e giustizia, sentiti 
l'Autorità per l'informatica nella pubblica am¬ 
ministrazione e il Garante. 

I centottanta giorni sono scaduti il 4 novembre 
1997, ma alla metà di gennaio '98 il regolamento 
non appare ancora all'orizzonte. Si spera che il ritar¬ 
do sia dovuto a una seria riscrittura di una bozza 
che era circolata in ottobre, suscitando non poche 
critiche da parte dei tecnici. E' comunque opportu¬ 
no mettere a fuoco alcuni aspetti essenziali della 
materia, rimandando l'analisi dei dettagli all'esame 
del testo che ormai dovrebbe essere di imminente 
pubblicazione. 

Per capire i termini del problema è utile esamina¬ 
re la parte relativa alle misure di sicurezza contenu¬ 
ta nel quadro d) del modulo per la notifica dei tratta¬ 
menti (ne parliamo nelle prossime pagine). Le mi¬ 
sure sono divise in tre categorie: organizzative, fisi¬ 
che e logiche. Tra le prime rientrano azioni come 
l'analisi dei rischi, la formazione professionale e il 
piano di disaster recovery, tra le seconde la vigilan¬ 
za della sede, l'ingresso controllato nei locali, il de¬ 
posito in cassaforte, mentre tra le misure logiche 
rientrano l'identificazione e l'autenticazione 
dell'utente, i controlli antivirus, la cifratura dei dati e 
- con formulazioni diverse - la tenuta di log sulle 
elaborazioni. Soffermiamoci sui controlli antivirus. 

La vecchia bozza di regolamento prescriveva l'ob¬ 
bligo di usare programmi, da aggiornare con cadenza 
almeno semestrale, per proteggere stazioni di lavoro 
e server di rete contro i rischi di intrusione di virus. 
Troppo o troppo poco? Semplicemente impossibile, 
perché non esiste un software che possa offrire pro¬ 
tezione contro "l'intrusione" di virus Un virus può 
essere rilevato e quindi neutralizzato solo dopo che 
è entrato nel sistema, contro l'intrusione non c'è al¬ 
tro mezzo che non accendere il computerl Inoltre i 
tecnici facevano osservare che ci sono sistemi per i 
quali non esistono antivirus, come gli IBM AS/400 o 
le macchine Unix, per il semplice motivo che questi 
sistemi non sono attaccati dai virus. 

Ma il problema è che il mancato rispetto delle di¬ 
sposizioni di questo regolamento è un delitto. E al¬ 
lora come si fa? Non c'è dubbio che nella versione 
definitiva questa norma sarà modificata, ma resta 
un problema di fondo, sul quale è necessario sof¬ 
fermarsi: il rapporto tra la realtà tecnologica e l'ordi¬ 
namento giuridico o, per essere più precisi, tra cer¬ 
tezza tecnica e certezza legale. 

Tra il fatto e la norma 

Sia chiaro che prendo la norma sui virus conte¬ 
nuta nella vecchia bozza del regolamento solo co¬ 
me esempio dei problemi che possono nascere 
dalla mancata rispondenza delle previsioni normati¬ 
ve alle fattispecie tecnologiche, delle misure mini¬ 
me di sicurezza per i dati personali parleremo in 
dettaglio quando il regolamento sarà stato appro¬ 
vato definitivamente. Qui è necessario, per i tec¬ 
nologi e per i giuristi, riflettere su una questione 
sempre più delicata. 



Dobbiamo ricordare che ci troviamo di fronte a 
comportamenti di rilevanza penale, e per di più 
con un'esplicita ipotesi colposa. L'articolo 36 della 
legge dice che chi non adotta le misure di sicurez¬ 
za previste dal regolamento può essere punito an¬ 
che con due anni di detenzione, E se il regolamen¬ 
to contiene norme che è impossibile rispettare? 
Nessun timore, perché mai un giudice pronunce- 
rebbe una condanna per II mancato rispetto di una 
norma che non è possibile rispettare: dicevano i 
giuristi del buon tempo andato ad impossibilia pe¬ 
rno tenetur, nessuno può essere obbligato a cose 
impossìbili. Ma prima di arrivare a una sentenza di 
assoluzione o a un proscioglimento in istruttoria il 
titolare del trattamento dovrebbe passare per un 
autentico calvario, fatto di denuncia, iscrizione nel 
registro degli indagati, interrogatori, perizie e con¬ 
troperizie.. senza considerare l'onorario dell'avvo¬ 
cato. 

Ma c'è il rovescio della medaglia: chi rispetta la 
norma è a posto con la legge. Significa che se il ti¬ 
tolare di trattamento installa un programma antivi¬ 
rus e lo aggiorna ogni sei mesi, ma i dati vengono 
distrutti cinque mesi e ventinove giorni dopo l'ulti¬ 
mo aggiornamento, non c'è alcuna sanzione pena¬ 
le. Insomma, manca una relazione tra la sostanza 
del fatto e la conseguenza legale. Va ricordato, 
però, che resta l'aspetto civile: chi fosse danneg¬ 
giato dalla distruzione dei dati potrebbe chiedere 
un risarcimento, e il titolare non potrebbe dimo¬ 
strare di aver adottato tutte le misure necessarie a 
evitare il verificarsi del danno (come prescrive l'ar¬ 
ticolo 18 della 675/96, richiamando l'articolo 2050 
del codice penale), perché i produttori dei migliori 


L aggiornamento degli 
antivirus e sempre gra¬ 
tis questa e la pagina 
del Norton Antivirus. 
cde ogni mese offre 
l'elenco aggiornato del¬ 
le "firme" dei virus 
fhttp;//www. Syman¬ 
tec com/avcen ter/ 
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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


145 


























Informatica e Società 


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DAT rtw fcr MaróHà v?D FWEt 

Cxnmlood thè feiefl DAT Or for ftr Mocxtoib 
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are refeasrd NOTE Tfes criy *«d* yw «*Sc HOT te u 


When you buy a box of VimsScan 




A ci i 


L'antivirus piu cono¬ 
sciuto e quello prodot 
to da Me A tee ecco la 
pagina di aggiornameli 
to dell'elenco, naturai- 
mente gratuito inttp // 

Lui J 

down/dat aspi 


antivirus forniscono l'aggiornamento gratuito ogni 
mese 

Il problema non è solo nel paradosso della mag¬ 
giore severità della norma civile rispetto alla norma 
penale, è nel fatto che la norma penale non tiene 
conto della realtà sostanziale (stiamo sempre ra¬ 
gionando sull'ipotesi che le disposizioni della bozza 
di regolamento non vengano corrette nella versio¬ 
ne definitiva). 

Si aggiunga che anche l'aggiornamento mensile 
dell'antivirus non dà la certezza tecnica della prote¬ 
zione dei dati e dei programmi. Il programma può 
non funzionare bene, ci può essere un virus recen¬ 
tissimo che non viene rilevato, può non andare a 
buon fine il ripristino dei dati dopo la "disinfczio¬ 
ne" del sistema. Soprattutto i dati possono essere 
danneggiati o cancellati per errori umani o per mal¬ 
funzionamenti del sistema (avete presente un cra¬ 
sh di Windows 95? Può essere più deleterio di 
qualsiasi virus!) 

Il responsabile di un sistema informativo ha un 
solo sistema che gli dà la certezza tecnica dell'inte¬ 
grità dei dati: la copia di riserva, eseguita con le op¬ 
portune precauzioni e magari su un sistema remo¬ 
to, per proteggersi anche da eventi catastrofici co¬ 
me un incendio o un terremoto. Se a intervalli rav¬ 
vicinati viene effettuato un back up dei dati (cifra¬ 
ti!) e la copia di riserva viene custodita in un luogo 
sicuro, si ha una più che ragionevole "certezza tec¬ 
nica" dell’integrità delle informazioni. 

Invece per il dintto la certezza deriva dall'osser¬ 
vanza di una norma. Nell'esempio della disposizio¬ 
ne per la protezione dai virus contenuta nella vec¬ 
chia bozza di regolamento sulla sicurezza dei dati 


personali, il responsabile di un trattamento ottiene 
la certezza legale della protezione per il solo fatto 
di aver installato un programma e di averlo aggior¬ 
nato ogni sei mesi 

Certezza tecnica 
e certezza legale 

Naturalmente si possono fare altri esempi. Il piu 
chiaro e piu attuale è nel regolamento sulla firma 
digitale. Con i sistemi tradizionali la certezza giuri¬ 
dica dell’autenticità di un documento deriva dalla 
presenza di firme, sigilli, filigrane e via discorren¬ 
do. Insomma, è una questione formale, al punto 
che occorre una particolare procedura per dichia¬ 
rare la falsità di un documento che appare vero 
Invece con la firma digitale, se vengono adottate 
tecniche sicure come la crittografia a chiave pub¬ 
blica, la certezza dell'autenticità di un documento 
è molto alta. 

Questo portava, prima delle norme previste dal¬ 
la legge 59/97, a un paradosso: per il diritto una 
firma tradizionale (facile da falsificare) in un even¬ 
tuale processo certificava con la sua sola presenza 
dell'autenticità di un documento, mentre per veri¬ 
ficare una firma digitale (molto più sicura) il giudi¬ 
ce avrebbe dovuto ordinare una perizia tecnica 
Ora, appena le nuove norme saranno operative, la 
firma digitale avrà la stessa certezza legale della 
firma autografa, anche se sappiamo che di fatto e 
di molti ordini di grandezza piu attendibile 

Ma non basta. Dal punto di vista tecnico l'attri- 
buibilità di una firma digitale a un soggetto è lega¬ 
ta al fatto che la chiave pubblica e verificabile da 
chiunque, in quanto, appunto "resa pubblica" E' 
una certezza tecnica. Ma la nuova normativa su¬ 
bordina la validità e l'efficacia legale della firma di¬ 
gitale alla sua pubblicazione da parte di un sogget¬ 
to iscritto in un apposito elenco, che deve avere i 
requisiti di un'azienda bancaria, fra i quali un capi¬ 
tale sociale non inferiore a 12,5 miliardi di lire La 
certezza legale della firma digitale non corrisponde 
quindi alla certezza tecnica, perché la norma non 
dà la sicurezza materiale che un dipendente 
dell'ente certificatore non combini qualche inghip¬ 
po sulla data di pubblicazione o di revoca della fir¬ 
ma, o nell'accertamento dell'identità del titolare. 

Certezza tecnica e certezza legale sono quindi 
cose molto diverse. Inconciliabili? Questo è il vero 
problema. Nella nostra cultura diritto e tecnologia 
sono due mondi diversi e spesso distanti. L'assio¬ 
ma caro ai vecchi "informatici giuridici" di una pre¬ 
disposizione dell'operatore della legge all'uso dei 
mezzi informatici si rivela ogni giorno più infonda¬ 
to Non basta che ambedue le materie, il diritto e 
la tecnologia, siano fondate sul meccanismo della 
logica aristotelica vero-falso per giungere alle stes¬ 
se conclusioni. Perchè in uno dei due campi a vol¬ 
te può essere presa per vera una premessa che 
invece è falsa Per capirlo torniamo all'esempio 
dell’ipotizzata norma per la protezione dei dati per¬ 
sonali dagli effetti dei virus. 

Ragiona l'uomo di legge: la norma dice che la 


146 


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Informatica e Società 


j 


protezione delle informazioni si ottiene con l'ado¬ 
zione di un programma antivirus, il soggetto ha ri¬ 
spettato la prescrizione, dunque ha protetto le 
informazioni, E invece il poverino é in un mare di 
guai, perché i suoi dati sono andati persi. Al contra¬ 
rio: la norma dice che la protezione delle informa¬ 
zioni si ottiene con l'adozione di un programma an¬ 
tivirus, il soggetto non ha seguito la norma e quin¬ 
di deve essere punito Ma i dati non corrono rischi, 
perché il tecnico ha predisposto un programma di 
dìsaster recovery a prova di bomba (fisica e logi¬ 
ca), Dov'è l’errore? 

Si potrebbe dire che risiede nella logica formali¬ 
stica del ragionamento giuridico, ma in realtà è fal¬ 
sa la prima premessa, cioè l'assunto che un antivi¬ 
rus aggiornato ogni sei mesi possa proteggere i 
dati. Dunque è sbagliata la norma. 

Di norme "sbagliate" è pieno l'ordinamento, 
sbagliate nel senso che fanno discendere la cer¬ 
tezza tecnica dalla certezza legale, e non vicever¬ 
sa. Prendiamo il caso dell'omologazione dei mo¬ 
dem Se sono provvisti di un certo bollino, che cer¬ 
tifica la loro rispondenza a determinati requisiti (ne¬ 
cessari per la protezione della rete), il loro uso è le¬ 
gittimo. Anche se, per un guasto o un difetto di 
fabbrica non rilevabile da chi le utilizza, provocano 
seri inconvenienti. Invece un apparecchio che fun¬ 
ziona perfettamente secondo le prescrizioni tecni¬ 
che, ma non è provvisto del bollino di omologazio¬ 
ne, è causa di multe, sequestri e altri grattacapi 
Insomma, per la legge il modem funziona bene se 
è omologato, per il tecnico funziona bene se... fun¬ 
ziona bene. 

Ragiona il tecnico: il bollino non certifica il corret¬ 
to funzionamento dell'apparecchio, ma serve solo 
a dimostrare che, all'origine, rispondeva a determi¬ 
nati requisiti. Ma allora che valore ha, nella sostan¬ 
za, questa certificazione? Non c'è dubbio che in 
determinati casi debba essere obbligatorio rispet¬ 
tare delle norme tecniche, cioè che le norme tec¬ 
niche abbiano efficacia giuridica, ma affidare alla 
presenza di un bollino la verifica del rispetto della 
norma è un nonsenso dal punto di vista tecnico. 

C'è un altro problema. La tecnologia evolve a 
gran velocità e influisce in misura sostanziale sul 
funzionamento della società, governato dal diritto, 
e provoca cambiamenti di grande rilevo anche nel¬ 
la percezione e nella definizione di molti aspetti 
della realtà. Prendiamo di nuovo l'esempio del do¬ 
cumento digitale: fino a ieri il concetto di "docu¬ 
mento" era legato alla presenza di un supporto fi¬ 
sico determinato e inscindibile dal documento 
stesso. Un certificato di residenza, per citare un 
caso molto banale, era (ed è ancora) costituito da 
un foglio di carta sul quale sono scritte certe infor¬ 
mazioni e sono apposti certi timbri Le stesse 
informazioni, senza carta e senza timbri, non sono 
un certificato. Con l'introduzione del documento 
digitale il certificato esiste senza carta e senza tim¬ 
bri, perché la certificazione può essere incorporata 
nell’informazione. E' un concetto che la cultura 
tecnologica ha assimilato da parecchi anni, ma la 
cultura giuridica se ne è accorta solo di recente ri¬ 
tardo e in qualche caso fatica ancora ad accettarlo. 

La conseguenza è che le norme a volte nascono 


in ritardo, altre volte invecchiano troppo presto. Si 
può avere questa sensazione proprio leggendo gli 
articoli del codice penale introdotti dalla legge 
547/93. Sono passati solo quattro anni, ma alcuni 
concetti sono già superati, come quello formulato 
nell'articolo 491-bis: 

per documento informatico si intende qua¬ 
lunque supporto informatico contenente dati o 
informazioni aventi efficacia probatoria o pro¬ 
grammi specificamente destinati ad elaborarli. 

Oggi la definizione di documento informatico è 
quella che si ricava dall'articolo 15, comma 2, della 
legge 59/97 

Gli atti, dati e documenti formati dalla pub¬ 
blica amministrazione e dai privati con stru¬ 
menti informatici o telematici, i contratti stipu¬ 
lati nelle medesime forme, nonché la loro ar¬ 
chiviazione e trasmissione con strumenti infor¬ 
matici sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di 
legge. 

E il regolamento applicativo, primo comma 
dell'articolo 1, chiarisce definitivamente: 

Ai fini del presente regolamento s'intende: 
a) per documento informatico, la rappresen¬ 
tazione informatica di atti, fatti o dati giuridica¬ 
mente rilevanti. 

Il supporto non c'è più, ed e giusto che sia 
scomparso, dal momento che l'informazione, sem¬ 
plice o certificata, esiste indipendentemente dal 
supporto. Ma la norma penale, che è sempre tassa¬ 
tiva, resta nel codice, e potrebbe causare non po¬ 
che complicazioni in caso di processi che abbiano 

La sicurezza dei dati personali 

Queste sono te norme della legge 31 dicembre 1996, n. 675, 
sulla sicurezza dei dati personali: 

Articolo 15 (Sicurezza dei dati) - 1. I dati personali oggetto di tratta¬ 
mento devono essere custoditi e controllati, anche in relazione alle co¬ 
noscenze acquisite in base al progresso tecnico, alla natura dei dati e 
alle specifiche caratteristiche del trattamento, in modo da ridurre al 
minimo, mediante l'adozione di idonee e preventive misure di sicurez¬ 
za, i rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati stessi, di 
accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non confor¬ 
me alle finalità della raccolta. 

2. Le misure minime di sicurezza da adottare in via preventiva sono 
individuate con regolamento emanato con decreto del Presidente della 
Repubblica, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera a), della legge 23 
agosto 1988, n. 400, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vi¬ 
gore della presente legge, su proposta del Ministro di grazia e giusti¬ 
zia, sentiti l'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione e 
il Garante. 

3. Le misure di sicurezza di cui al comma 2 sono adeguate, entro due 
anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e successiva¬ 
mente con cadenza almeno biennale, con successivi regolamenti ema¬ 
nati con le modalità di cui al medesimo comma 2, in relazione all'evo¬ 
luzione tecnica del settore e all'esperienza maturata. 

Articolo 36 - (Omessa adozione di misure necessarie alla sicurezza 
dei dati) - 1. Chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure 
necessarie a garantire la sicurezza dei dati personali, in violazione del¬ 
le disposizioni dei regolamenti di cui ai commi 2 e 3 dell'articolo 15, è 
punito con la reclusione sino ad un anno. Se dal fatto deriva nocumen¬ 
to, la pena è della reclusione da due mesi a due anni. 

2. Se il fatto di cui al comma 1 è commesso per colpa si applica la re¬ 
clusione fino a un anno. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


147 




Informatica e Società 


A 


per oggetto alterazioni di documenti, frodi informati¬ 
che e simili. 

D'altra parte la stessa legge 547/93 ha introdotto 
concetti innovativi e ancora utili, come quello del 
"domicilio informatico" applicato a un sistema infor¬ 
mativo (gli articoli 614 e 615 del codice penale si ri¬ 
feriscono appunto alla violazione di domicilio). Ma 
proviamo ad applicare questo concetto a situazioni 


che con ogni probabilità si verificheranno molto pre¬ 
sto. con la diffusione dei "network PC", che lavora¬ 
no su informazioni archiviate chissà dove sulla rete 
In questo caso, qual è il domicilio informatico che 
può essere violato da un'intrusione illegittima? 

A mano a mano che il tempo passa e la tecnolo¬ 
gia si evolve, i problemi legali diventano sempre piu 
complicati da risolvere. 


Che cosa c’è da rettificare? 


Al direttore di MCmicrocomputer è giunta questa e-mail, inviata per conoscenza anche a una quantità di altri indirizzi: 


Al Direttore della Rivista MC 


Spett. Direttore, 

chiedo formalmente un suo diretto intervento in 
rettifica di quanto erroneamente affermato da Man¬ 
lio Cammarata sull'ultimo numero (179. 12/971 della 
rivista MC alle pagine 180-182 ed in particolare 
nel passo che riporto testualmente di seguito: 

6 novembre: il presidente del tribunale 
di Roma ordina l'iscrizione della rivista InterLex 
nel registro della stampa, prima pubblicazione dif¬ 
fusa esclusivamente attraverso Internet che viene 
registrata esplicitamente come tale, e non con for¬ 
mule ambigue e soluzioni di ripiego.'' 

Tale affermazione e' assolutamente priva di fon¬ 
damento per quanto attiene la presunta priorità' di 
tale rivista. Le segnalo infatti che chi scrive: 

1. e' iscritto nell'Elenco Speciale annesso 
all'Albo dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia 
(comunicazione prot. n. 1993. del 29.05.97) dal 28 
maggio 1997 come direttore responsabile del perio¬ 
dico telematico ’'Educazione&Scuola''; 

2. a seguito di richiesta del 30.06.97, deposi¬ 
tata presso la Segreteria della Presidenza del 
Tribunale di Lecce in data 01.07.97, ha ricevuto, 
con Ordinanza dello stesso Tribunale n. 12592. 
dell'l luglio 1997 l'iscrizione sul registro della 
stampa del Tribunale di Lecce della testata gior¬ 
nalistica ‘Educazione&Scuola', pubblicazione tele¬ 
matica mensile con aggiornamenti quotidiani, al n. 
662, sempre in data 1 luglio 1997; 

3. ha dato notizia dell'avvenuta registrazione 
all'OdG della Puglia con raccomandata AR n. 4767 
dell'11.07.97 segnalando che la spedizione di ogni 

nuovo numero e/o modifica della rivista sarebbe 
stata comunicata all'Ordine a mezzo posta elettro¬ 
nica all'indirizzo e-mail dello stesso (odg@pla- 
nio.it) cosa che avveniva (ed avviene senza solu¬ 
zione di continuità') dal 5 luglio 1997. 

Sottolineo che la rivista in questione e’ ESCLU¬ 
SIVAMENTE telematica e che il Tribunale di Lecce 
ha preso atto nell'ordinanza sopracitata anche de¬ 
gli indirizzi web attraverso i quali avviene la 
sua distribuzione (di seguito riportati in signa¬ 
ture) . 

Questo per quanto riguarda la registrazione; ne' 
il tutto termina a questo punto. 

Il 18 ottobre us lo scrivente segnalava a Manlio 
Cammarata la rivista Educazione&Scuola ricevendo 
risposta dallo stesso il 21 ottobre successivo. In 
tale email Cammarata chiedeva maggiori indicazioni 
circa la registrazione di Educazione&Scuola che 
puntualmente gli venivano comunicate il 23 ottobre 


successivo (con, in allegato, l'integrale dichia¬ 
razione congiunta presentata ed accolta dal Tribu¬ 
nale di Lecce). Poi piu' nulla. 

Circa un mese dopo tale scambio di corrisponden¬ 
za alcune agenzie stampa ed alcuni giornali (anche 
nelle loro edizioni telematiche) davano notizia 
della “storica'' (sic) delibera del Tribunale di 
Roma. 

Anche in quella circostanza chi le scrive comu¬ 
nico' a quanti avevano dato credito e riscontro 
ufficiale a tale notizia la sua mancanza di fonda¬ 
mento e pubblicava su ‘•ItaliaOggi■' (A. VII, n. 
276, p. 14 del 22 novembre 1997) un breve articolo 
in cui chiariva la situazione, segnalando altresi' 
che, per altra testata telematica, tale registra¬ 
zione era stata effettuata dallo stesso Tribunale 
di Lecce sin dall'agosto del 1995. 

Le lascio quindi immaginare lo stupore con il 
quale apprendo oggi il reiterarsi di questa incre¬ 
sciosa situazione dalle pagine della sua pubblica¬ 
zione, anche in considerazione del fatto che lo 
stesso Cammarata ben conosceva l'erroneità' delle 
sue affermazioni. 

Quanto sopra e' esposto non per spirito polemico 
o per acquisire la non ricercata “palma'' del 
pioniere (che semmai spetterebbe ad altri), quanto 
per amore del vero e per un senso dell'etica non 
solo professionale. 

In attesa di un suo riscontro a questa mia non¬ 
ché' della rettifica richiesta invio distinti sa¬ 
luti. 

dario cillo 

Non c'è nulla da rettificare, perché nell'ordinanza emessa il 6 no¬ 
vembre scorso dal Tribunale di Roma per l'Iscrizione di InterLex nel 
registro della stampa si legge testualmente: "Tecnica Diffusione 
INTERNET" e più avanti "IL PERIODICO TELEMATICO SARA' DIF¬ 
FUSO DA ROMA A MEZZO RETE TELEFONICA IN FORMATO DI¬ 
GITALE CON I PROTOCOLLI TECNICI DELLA RETE INTERNET" 

(per chi volesse leggerla, l'ordinanza è riportata integralmente alla 
pagina 1V' r 'ISI0 

E' la prima volta in Italia, per quanto mi risulta e per quanto risulta 
alla sezione stampa del tribunale di Roma, che Internet viene for¬ 
malmente nconosciuta come mezzo di diffusione della stampa pe¬ 
riodica. Questa è la notizia, che avra importanti implicazioni sotto il 
punto di vista giuridico, e non il fatto che InterLex, o un'altra pubbli¬ 
cazione, abbia ottenuto per prima l'importante affermazione di prin¬ 
cipio. 

Invece il periodico diretto dal signor Cillo è stato registrato come 
diffuso attraverso computer e linea telefonica, secondo la formula 
introdotta da anni per le testate Videotel (solo per fare un esempio, 
la testata MC-lmk è stata iscritta neliormai lontano 1990 come diffu¬ 
sa "a mezzo videoterminale"). 

(Manlio Cammarara) 


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Informatica e Società 


E’ bene fare due conti prima di chiedere le tariffe ridotte 

Internet "formula convenienza" 
conviene solo a Telecom? 

Aspettando le “pari opportunità”, dal primo gennaio sono in vigore le tariffe 
agevolate annunciate nello scorso mese di ottobre per il collegamento degli 
utenti privati a Internet. Ma la lettura dei moduli per la richiesta offre qualche 
sorpresa, anche per quanto riguarda il diritto alla riservatezza degli utenti. 


di Manlio Cammarata 


«-a 

conti, saldi, offerte speciali... Questa "for¬ 
mula convenienza" mi ricorda tanto i "die¬ 
ci piani di morbidezza" di un noto prodotto di lar¬ 
ghissimo consumo. Ma in tempi di libero mercato 
(sulla carta) anche gli scatti telefonici sono un pro¬ 
dotto da vendere Ben vengano dunque le offerte 
promozionali, se sono a favore di chi compera. 

Dunque dall'inizio dell'anno ci si può collegare al 
proprio Internet provider risparmiando qualcosa sul¬ 
la bolletta telefonica Una novità preparata con gran¬ 
de clamore alla fine dello scorso mesi di ottobre: Il 
provvedimento "Internet " che viene annunciato og¬ 
gi è sicuramente unico in Europa ed è stato adotta¬ 
to per contribuire a ridurre il ritardo nello sviluppo 
della società dell'informazione nel nostro paese. Il 
Governo è sempre più convinto che il diritto di citta¬ 
dinanza si esprime anche attraverso la possibilità, 
per tutti, di partecipare interattivamente al cyberspa¬ 
zio, si leggeva nel comunicato del ministro Maccab¬ 
eo, che illustrava i punti essenziali della "manovra": 
sconto del 50 per cento, dopo il primo scatto, con 
un canone mensile di 2,500 lire per la chiamata ur¬ 
bana e di 5.000 per la teleselezione, per gli utenti 
domestici, le scuole e moltissime associazioni non 
profit. 

In effetti si trattava di una novità abbastanza im¬ 
portante, considerando le resistenze di Telecom Ita¬ 
lia a concedere qualsiasi forma di agevolazione per 
gli utenti della Rete. Ma ora, leggendo i moduli di ri¬ 
chiesta predisposti dall'ancora monopolista di fatto, 
l'entusiasmo si raffredda un po', perché oltre al ca¬ 
none previsto c'è la sorpresa del contributo di atti¬ 
vazione, che ammonta a 10.000 lire una tantum sia 
per le urbane, sia per le interurbane e alza un di bel 
po’ il punto di convenienza dell'offerta. Facciamo 
due conti. 

Naturalmente ci mettiamo nei panni di un utente 
che cerca di risparmiare il più possibile e quindi si 
collega nelle ore a tariffa ridotta, dalle 18,30 alle 8 
del mattino, il pomeriggio del sabato e tutta la do¬ 
menica, con uno scatto ogni 400 secondi, cioè 


-AL 


p/M-WoHMK 


RTG-CUm 

tele c S&Stelecom 


ULO 


MODI ILO DI ADESIONE 
all’offerta "Formula Internet" 


tt&Urt del cuoMta A abbccumoaa per Tuteoza trlefoaK* 

Cofecfauk 


J'oflnra - Far 

dopoip 


VOTO i irgurrte intono trfcrbuco B*cturti«an A Imerert P 


1.372 lire/ora, 

IVA compresa. 

Per ammortiz¬ 
zare le 12.000 
lire (c'è anche 
l'IVA) del con¬ 
tributo di attiva¬ 
zione bisogna 
stare attaccati 
la bellezza di di¬ 
ciassette ore e 
mezza, mentre 
per rifarsi delle 
3.000 lire di ca¬ 
none mensile 
(c’è sempre 
l'IVA!) bastano 
circa quattro 
ore e venti mi¬ 
nuti. Ma dopo il 
primo scatto, 
che dura 6 mi¬ 
nuti e 40 secondi, In pratica, con un collegamento al 
giorno per trenta giorni, si raggiunge il punto di pa¬ 
reggio dopo circa un quarto d'ora di connessione 
giornaliera. Ma se si fanno collegamenti più brevi e 
più volte al giorno (come capita a chi controlla spes¬ 
so la posta), la convenienza dell'offerta è sempre 
più lontana. 


Ma chi non ha un provider 


a Inirrart * ebr prvrdr uni mhiaonr drl »•* cut <oito dri traffico Irle fenico effettuata 
«I A cucciai* tocimcuMar BaApttidmlrmetfr dal* faicu orari* daB'utrnu A cu copra 


VKTV B w .l», n -m aiKin> Un 


.A m J.» i 


La pagine del sito di 
Telecom Italia in cui 
sono ó ripoitato il mo¬ 
dulo di adesione all'ot- 
lerta convenienza che 
va presentato o spedi¬ 
to alla liliale Telecom 
competente per terri¬ 
torio (http://www 
telecomitaha. it/mainw 
eb/home.html 


vicino a casa... 


Le cose vanno un po' meglio per chi deve usare 
la teleselezione. Qui lo scatto vale 150 secondi per 
distanze fino a 15 chilometri, 80 secondi per distan¬ 
ze tra 15 e trenta chilometri e 50 secondi oltre i 
trenta chilometri, sempre nella fascia più bassa. Il 
costo normale della connessione è quindi, rispetti- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


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Informatica e Società 




vamente. di 3.676. 6 858 e 12.192 lire/ora, il che si¬ 
gnifica che il contributo di attivazione si ammortizza 
con lo sconto in un tempo che va da meno di due a 
circa un'ora di collegamento. Per rifarsi del canone 
di 6.000 lire mensili all'utente piu lontano basta 
un'ora 

Tutto qui? No, perche questi conti valgono solo 
per gli utenti privati titolari un abbonamento residen¬ 
ziale sulla rete telefonica generale. Per chi ha un ab¬ 
bonamento ISDN il canone mensile raddoppia, 
5 000 lire al mese per l'urbana e 10,000 per l'inte¬ 
rurbana. raddoppiando quindi il tempo di collega¬ 
mento necessario per ottenere il pareggio con la ta¬ 
riffa non scontata. Non c’è una ragione tecnica per 
questa differenza, è un po' come la vecchia sovrat- 
tassa sulle automobili con motore diesel: vuoi ri¬ 
sparmiare? E io ti punisco 1 

La maggiorazione per l'ISDN potrebbe essere giu¬ 
stificata con il fatto che questo servizio e oggi utiliz¬ 
zato più dalle imprese che dalle famiglie (se si ac¬ 
cetta il principio che l'utenza "affari" deve pagare 
più dell'utenza privata), ma il fatto è che le agevola¬ 
zioni sono limitate ai contratti domestici. Non c'è 
nessuno sconto per aziende, artigiani o professioni¬ 
sti, che dall'uso di Internet possono trarre i maggiori 
vantaggi, soprattutto se risiedono lontano dai grandi 


centri E, per di piu, si connettono prevalentemente 
o esclusivamente nelle oie della tariffa piu alta, che 
m teleselezione e esattamente il doppio dell'altra 
Ma il principale difetto di questa "offerta specia¬ 
le" è che resta la differenza tra gli abbonati che 
hanno un provider nello stesso distretto telefonico 
e quelli che devono usare la teleselezione Per i pri¬ 
mi la tariffa scontata vale 686 lire l'ora, per i secondi 
va da 1.838 a 6.096 lire l'ora, sempre considerando 
la fascia oraria piu bassa. E se per l'urbana l'importo 
non si può dire alto, per l'interurbana è una cifra 
tutt'altro che indifferente. 

"Il Ministro e consapevole della necessita di ulte¬ 
riori interventi e per questo incoraggerà il prosegui¬ 
mento del dialogo con tutte le parti interessate. 
Esprime infine la soddisfazione per un provvedimen¬ 
to che ha uno straordinario valore sociale, economi¬ 
co e politico" Cosi si chiudeva il comunicato del 29 
ottobre scorso. E il Parlamento, nel votare il collega¬ 
to alla legge finanziaria per quest'anno, ha stabilito 
che II ministro delle comunicazioni, d'intesa con il 
ministro dell'università e della ricerca scientifica, 
adotta provvedimenti finalizzati a garantire la pari op¬ 
portunità di accesso ad Internet, anche al fine di evi¬ 
tare discriminazioni di tipo territoriale 
Signori Ministri, è venuto il momento di mettere 


Le clausole del contratto 


Ecco ie clausole della "Formula urbana " per gli abbonati che si 
collegano al proprio provider in teleselezione Sono identiche a 
quelle della "Formula Internet " e della "Formula 3", cambiano so¬ 
lo le cifre La "Formula 3" prevede uno sconto del 15per cento su 
tutte le chiamate urbane e interurbane lesclusi i cellulari) a tre nu¬ 
meri scelti dall'urente, la "Formula urbana " prevede il 50 per cen¬ 
to per un solo numero, che può essere indifferentemente quello di 
un abbonato al telefono o di un Internet provider; la "Formula In¬ 
ternet ’’ è solo per i collegamenti interurbani a Internet 
[...] 

il numero telefonico suindicato deve appartenere ad 
un Cliente Telecom Italia; 

al momento della sottoscrizione, al Cliente aderente 
viene addebitato un contributo di attivazione di 10.000 lire 
(IVA esclusa); 

l'offerta ha la durata di 1 anno e si rinnova tacita¬ 
mente di anno in anno salvo quanto previsto in tema di reces¬ 
so; 

ogni modifica del numero telefonico sopra indicato 
dovrà essere richiesta per iscritto e decorrerà a partire dal 1° 
giorno del mese successivo alla ricezione della stessa da par¬ 
te di Telecom Italia: a fronte di ogni modifica dovrà essere 
corrisposto un contributo di 10.000 lire (IVA esclusa); 

il canone decorre a partire dal 1° giorno del mese 
successivo alla ricezione, da parte di Telecom Italia, del pre¬ 
sente modulo di adesione e viene addebitato in bolletta posti¬ 
cipatamente; 

la riduzione viene applicata a partire dal 1° giorno 
del mese successivo alla ricezione, da parte di Telecom Italia, 
del presente modulo di adesione; 

la riduzione viene applicata esclusivamente sulla 
parte di traffico urbano effettuato, verso il numero sopra indi¬ 
cato, dopo il primo intervallo temporale di tassazione di cia¬ 
scuna conversazione; 

la presente riduzione non è compatibile con altri tipi 
di offerta, salvo quella avente ad oggetto "Formula Internet"; 

nel caso di contemporanea sottoscrizione dei modu¬ 


li di adesione "Formula urbana" e "Formula Internet" è dovu¬ 
to un solo contributo di attivazione; 

nel caso in cui si verifichi una variazione, per motivi 
tecnici, del numero telefonico del Cliente aderente o di quello 
urbano/settoriale sopra indicato. Telecom Italia garantirà la 
continuità dell'offerta; 

in caso di trasloco della propria utenza telefonica o 
di richiesta di cambio numero da parte del Cliente, Telecom 
Italia garantirà la continuità dell'offerta compatibilmente con 
la disponibilità tecnica e provvedera ad avvertire il cliente nel 
caso risulti impossibile garantire la continuità dell'offerta 
stessa; 

in caso di subentro sulla propria linea telefonica da 
parte di altro Cliente, l'offerta decade a partire dalla data di ri¬ 
cevimento. da parte di Telecom Italia, della richiesta di suben¬ 
tro, ma il canone per il mese di riferimento viene addebitato 
in bolletta per intero; 

in caso il Cliente disdica la propria linea telefonica, 
l'offerta decade alle stesse condizioni di cui al punto prece¬ 
dente; 

la trasformazione della linea telefonica del Cliente 
aderente da Rete Telefonica Generale a ISDN, comporterà au¬ 
tomaticamente la cessazione della presente offerta alle stesse 
condizioni di cui al punto precedente; 

il Cliente ha facoltà di recedere dall'offerta in qual¬ 
siasi momento, senza alcun onere aggiuntivo, previo avviso a 
Telecom Italia inviato mediante raccomandata A/R alla Filiale 
Telecom territorialmente competente, che produrrà effetto a 
partire dal primo giorno del mese successivo alla ricezione 
della medesima; [...) 

Segue la parte relativa al trattamento dei dati personali, della 
quale si parla nell'articolo La descrizione completa delle offerte e i 
moduli di a desione si possono trovare sul Web di Telecom Italia , 
dalla paginamws/www. telecomitaiia.it/maiweb/27l27 htnTJT] 
per avere un chiaro quadro riassuntivo e meglio an dare su MC-lmk 
ala pauir„[^F- -r^FI 


150 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








Informatica e Società 


in pratica questi principi, che hanno "uno straordi¬ 
nario valore sociale, economico e politico". 

La convenienza del 
“consenso ampliato” 

L'utente che, dopo aver fatto i suoi conti, decida 
di aderire alla "formula convenienza", si trova da¬ 
vanti a un modulo di due pagine, con poche voci da 
riempire, la più importante delle quali è il numero 
telefonico del provider al quale è abbonato Poi "il 
sottoscritto dichiara di essere a conoscenza del fat¬ 
to che e segue un lungo elenco di clausole, che 
si conclude cosi: 

"in relazione alla Legge 675/96 i dati persona¬ 
li del Cliente verranno trattati sulla base dell'In¬ 
dicazione fornita dallo stesso attraverso la sot¬ 
toscrizione del regime prescelto: 

Consenso ampliato 

In esecuzione dell'alt. 11 della Legge 675/96, 
recante disposizioni a tutela delle persone e de¬ 
gli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati 
personali, il Cliente fornisce il proprio consenso 
al trattamento dei propri dati personali, diretta- 
mente o anche attraverso terzi, oltre che per 
l'integrale esecuzione della presente offerta o 
per ottemperare ad obblighi previsti dalla leg¬ 
ge, da un regolamento o dalla normativa comu¬ 
nitaria, anche per le seguenti finalità: 

a) elaborare studi e ricerche statistiche e di 
mercato; 

b) inviare materiale pubblicitario ed informa¬ 
tivo; 

c) compiere attività dirette di vendita o di col¬ 
locamento di prodotti o servizi; 

d) inviare informazioni commerciali; 

e) effettuare comunicazioni commerciali inte¬ 
rattive. 

Firma. 

Oppure 

Consenso ristretto 

I dati personali forniti dal Cliente sono tutelati 
dalla Legge 675/96, recante disposizioni a tute¬ 
la delle persone e degli altri soggetti rispetto al 
trattamento dei dati personali, e pertanto sa¬ 
ranno utilizzati per l'integrale esecuzione della 
presente offerta. 

Firma. 

Tutto regolare? A prima vista sembra che la leg¬ 
ge sui dati personali sia rispettata Nella prima ipo¬ 
tesi, quella del "consenso ampliato" c'è l'informati¬ 
va, c'è il consenso, ma molto probabilmente il Ga¬ 
rante avrà qualcosa da eccepire. In primo luogo 
manca l'informazione sui diritti dell'interessato (arti¬ 
colo 13 della legge 675/96), poi non sono specificati 
i "terzi" che potrebbero trattare i dati, con l'avver¬ 
bio "attraverso" che fa supporre che i terzi siano in¬ 
caricati del trattamento per conto di Telecom Italia, 
ma potrebbe significare anche che i dati vengono 
ceduti ad altri, per le finalità elencate. Inoltre non 




rr*tm* *« t/nm/t«(lf *•» 





Le tariffe promozionali taipmnn»! 

Telecom per utenza 

residenziale c Internet lev*,*romuit 

t: C Mutilili di 

idniMt 

Offerta: 

Formula 1 

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dotU* *d un 
liunuto afferaio 

•dui. rointfeM.fe 
••ma Intime! 

•ut amalo dal 
Mainino d»0* 
Coa»H*ruoni 

d*tf abbonalo 
lisci utl t al Ini urti 





Contributo di 
aftivaiiono 

IO 000 

10.000 

7000 

Camino 

7.500 

«000 

5 000 


- m J ‘ *■ 


c'e l'indicazione sul nome, la denominazione o la ra¬ 
gione sociale e il domicilio, la residenza o la sede 
del titolare e, se designato, del responsabile, come 
prescrive l'articolo 10, comma 1, lettera f) della leg¬ 
ge Siamo sicuri che a un abbonato di Telecom Ita¬ 
lia tutti questi dati siano noti, come prevede il se¬ 
condo comma dello stesso articolo per consentire 
l'assenza dell'informazione? 

Poi, nel caso del "consenso ristretto", non c’è al¬ 
cuna indicazione delle finalità e delle modalità del 
trattamento, perché "per l'integrale esecuzione del¬ 
la presente offerta" è una formula troppo generica. 
E in questo caso basta l'informativa, perché il con¬ 
senso non è richiesto ai sensi dell'articolo 12, com¬ 
ma 1, lettera b). quando è necessario per l'esecu¬ 
zione di obblighi derivanti da un contratto del quale 
è parte l'interessato. 

Ma il punto principale non riguarda tanto il Garan¬ 
te dei dati personali quanto il Garante della concor¬ 
renza e del mercato Perché Telecom Italia con 
questa offerta viene a conoscenza del nome del 
provider di ogni abbonato che chiede lo sconto (per 
attivare il diverso meccanismo degli scatti è neces¬ 
sario conoscere il numero telefonico interessato, e 
da qui all'identificazione del provider è questione di 
attimi). Quindi, grazie alla firma sul "consenso am¬ 
pliato", Telecom può bombardare l'abbonato stes¬ 
so di offerte e suggestioni che lo convincano a 
cambiare fornitore. Dunque può approfittare della 
sua "posizione dominante" nella fornitura dei servi¬ 
zi di rete - anzi del suo monopolio, perché non ci 
sono ancora alternative a Telecom Italia per gli ab¬ 
bonamenti privati - per fare concorrenza ai fornitori 
di servizi Internet, proponendo abbonamenti a TIN. 

In conclusione, la "formula convenienza" non 
sempre è conveniente per gli abbonati, ma certa¬ 
mente conviene al gestore della rete telefonica 
pubblica. Grazie allo "straordinario valore sociale, 
economico e politico" dell'iniziativa 


Un quadro riassuntivo 
mollo chiaro degli 
sconti otlerii da Tele¬ 
com Italia e su MC-link 
alla pagina http:/Mww 
mclmk it/news/tarìfle 
htm 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


151 











Informatica e Società 


La scadenza per i trattamenti già iniziati è il 30 aprile 

La notifica al Garante dei dati: 
meglio la carta del floppy 

Il modulo per la notifica dei trattamenti dei dati personali è disponibile sia in 
versione cartacea che in versione digitale. Ma quest’ultima presenta qualche 
problema, al punto che la procedura manuale è più veloce e soprattutto meno 
“stressante”. Qual è il problema? 


di Manlio Cammarata 


^ on discreto anticipo sulla data d'inizio 
delle operazioni, il Garante ha diffuso il 
modulo per la notifica dei trattamenti di dati per¬ 
sonali, prevista dall'articolo 7 della legge 675/96 
(ricordiamo che l'obbligo è scattato il 1. gennaio 
scorso e le scadenze sono fissate al 30 aprile o 
al 30 giugno, a seconda dei trattamenti). 

Il modulo è stato diffuso sia in versione carta¬ 
cea, sia su floppy disk, e questa è una buona no¬ 
tizia. Ma c'è un particolare alla fine della compi¬ 
lazione della versione digitale è necessario stam¬ 
pare il tutto e inviare al Garante carta e floppy. Il 
motivo è che non sono ancora in vigore le norme 
sulla firma digitale e quindi è necessario un auto¬ 
grafo su un pezzo di carta Però, se si inviano 
floppy e stampe, si risparmia qualcosa sui diritti 
di segreteria, che peraltro sono modesti 15 000 
lire per la versione digitale e 25.000 per quella 
cartacea (per la ventò, il comunicato del Garante 
dice '£ 15.000" e £ 25 000, cioè 15.000 e 
25.000 sterline, posto che il simbolo indica il 
"Pound” di Sua Maestà britannica, e non la lira 
italiana, che si abbrevia con "L.". “Lit" o "Iti" 
nelle transazioni internazionali, ma sono dettagli) 

Veniamo ai contenuti. Siamo di fronte a una 
sorta di "740 della privacy”, con la non trascura¬ 
bile differenza che il modulo delle tasse è di 
quattro pagine e qui sono una ventina, compresi 
gli allegati. Di fatto l'impostazione della notifica¬ 
zione rispecchia la tendenza di tutta la normativa 
italiana sui dati personali a curare anche il mini¬ 
mo dettaglio, con il rischio di perdere di vista l'in¬ 
sieme e di giungere a disposizioni di difficile ap¬ 
plicazione. La legge, invece, dovrebbe essere il 
piu possibile schematica e generale, lasciando 
all'interprete la sua applicazione alla fattispecie 
concreta 

Qui invece si giunge a quello che può essere 
definito “accanimento normativo", come si ve¬ 
de, per esempio, nel quadro d), relativo alle mi¬ 


sure di sicurezza (ne abbiamo parlato poche pagi¬ 
ne piu indietro nell'articolo sui virus) L'articolo 7, 
comma 4, della legge 675/96 dice al punto f): 


La notificazione contiene: 

f) una descrizione generale che permetta di 
valutare l'adeguatezza delle misure tecniche 
ed organizzative adottate per la sicurezza dei 
dati; 

Invece il modulo presenta una grande tabella, 
con l'elenco dettagliato di una lunga serie di mi¬ 
sure. divise tra organizzative, fisiche e logiche, e 
anche le righe in bianco per aggiungerne altre 

Comunque, con un po' di pazienza e consul¬ 
tando gli allegati, con un paio d'ore di lavoro e 
possibile completare il modulo cartaceo. Ben di¬ 
verso è il discorso per la versione su floppy disk 
(che può essere acquisita anche sul Web in di¬ 
versi siti, fra i quali la pagina y/www "Uu'-I 
lex.com/675/modulo.htm di InterLex). 


Il “flop” del floppy 

In teoria la versione digitale dovrebbe essere 
piu semplice e più veloce da compilare del mo¬ 
dulo su carta. Purtroppo non è cosi. 

La procedura, scritta in Visual Basic, si rivela 
fuori standard fin dall'inizio Lo scompattamento 
dei file richiede un tempo inspiegabilmente lun¬ 
go, al termine del quale appare un terrificante 
svarione di anglo-italiano "si vuole leggere il h- 
les di guida ora?". 

Alla partenza su un vecchio sistema 486 con 
monitor VGA 640x480, usato per simulare le 
condizioni che con ogni probabilità si verifiche¬ 
ranno di frequente soprattutto negli uffici pubbli¬ 
ci, è apparso l'avviso "Si consiglia di impostare 


152 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






Informatica e Società 


la risoluzione di Windows ad un valore superiore 
a 640x480 pixel". Infatti il formato della finestra 
non è parametrico (cioè non si adatta automati¬ 
camente alla risoluzione dello schermo), ma non 
è stato nemmeno impostato sul valore massimo 
consigliato per i monitor standard. Così i riquadri 
non possono essere visti per intero ed è neces¬ 
sario un continuo scrolling nella finestra 

Invano si cerca un pulsante AVVIO sulla fine¬ 
stra di apertura (che non entra tutta nello scher¬ 
mo) una scritta che dice "premere il pulsante si¬ 
nistro del mouse per proseguire" si scopre solo 
dopo aver fatto scorrere la finestra verso l'alto. 

Si prosegue e appare la prima finestra, con 
pulsanti e caselle da barrare. Attenzione: arrivati 
a questo punto è difficilissimo cambiare idea e 
uscire. Il programma pretende che ogni finestra 
sia compilata, altrimenti rifiuta di chiudersi persi¬ 
no dopo la pressione di CTRL+ALT+CANC. 

Ancora invano il mouse vaga alla ricerca un 
pulsante AVANTI Per passare al quadro succes¬ 
sivo bisogna fare click sul relativo pulsante che 
si trova sulla parte alta della finestra, beninteso 
dopo aver completato il precedente E qui inco¬ 
minciano i veri guai. Perché compaiono alcuni 
campi, evidentemente da riempire, ma il cursore 
rifiuta di fermarsi sul primo (che è una finestra di 
riepilogo che si riempie automaticamente, ma è 
messa all'inizio invece che alla fine) e anche sul 
secondo campo. Poi si scopre che c'è un pulsan¬ 
te INSERISCI in basso. E' la prima volta che ve¬ 
do un programma sotto Windows in cui il curso¬ 
re non si ferma automaticamente sul primo cam¬ 
po da riempire in una finestra. 

Roba da crisi di nervi. La pressione del tasto 
FI non fornisce un aiuto alla compilazione, ma ri¬ 
chiama la normativa. Un fumetto con la "i" mi¬ 
nuscola, quello che nelle procedure standard 
contraddistingue i messaggi del sistema, qui fa 
comparire ancora articoli di legge e norme varie. 

Il quadro g). "notizie per facilitare i rapporti con 
il Garante" rifiuta di farsi riempire; per fortuna 
quando si fa click sul pulsante del successivo 
una scritta, mentendo, assicura che le informa¬ 
zioni sono state archiviate e permette di andare 
avanti. 

Bene o male e con molta pazienza si arriva 
all’ultimo quadro, il p), che è quello dove bisogna 
inserire i dati del notificante e la firma (chi pre¬ 
senta la notifica in forma semplificata trova que¬ 
sto quadro alla h). ma alcune categorie devono 
riempire anche il quadro "o"). Ma quando si por¬ 
ta il cursore nello spazio dedicato alla firma, 
compare in basso una scritta: "Il campo collega¬ 
to alla firma per il momento non è attivo Sarà 
usabile a decorrere dalla data indicata dal Garan¬ 
te, successivamente all'entrata in vigore della di¬ 
sciplina concernente la firma elettronica. Al mo¬ 
mento è indispensabile apporre la firma sul do¬ 
cumento cartaceo che deve essere stampato al 
termine della compilazione". 

Incredibile. La firma elettronica si appone con 
una procedura di elaborazione del documento fi¬ 
nito. che cosi diventa anche non modificabile 
Non si "applica" in un campo-modulo, né si può 
collegare un campo alla procedura della firma, se 
non è l'ultimo Procedura che, m questo caso, 
non si sa nemmeno come finire. Uscendo dal ri¬ 
quadro p) non compare nulla, spostando il curso¬ 
re sull'icona del salvagente (sic!) compare una 


INSTALLAZIONE NOTIFICA 



INSTALLAZIONE COMPLETATA 
si vuole leggere il files di guida ora? 


"Informazioni prelimina¬ 
ri. premere il pulsante 
sinistro del mouse per 
proseguire " Ma si 
passa direttamente al 
primo quadro da riempi¬ 
re 



Q Notificatone del ifatlamcnto del dell personali |legge 31/12/96 n. 67S| «IDI x| 


Bora» 



ATTENZIONE !!! 



Il quadro che contiene il 
lungo elenco delle misu¬ 
re di sicurezza 



Errore numero: 482 

Errore descrizione: Printer error 


Fine della procedura' 


scritta che dice: "ATTENZIONE: uscendo dal ri¬ 
quadro con questo pulsante la notificazione risul¬ 
ta incompleta e, conseguentemente, non può 
essere inviata al Garante". 

Occorre un piccolo colpo di gemo per pensare 
di fare click sull'icona della stampante. Che però 
non fa comparire la solita finestra di stampa di 
Windows, ma l'ennesima finestra fuori standard. 
Fatto click sul pulsante STAMPA, ecco l'avviso di 
errore di Windows, con la croce bianca nel tondo 
rosso: ATTENZIONE!!! - Errore numero: 482 - 
Errore descrizione: Printer error 

Questo si è verificato su due diversi computer, 
collegati a una stampante di rete. Ho tentato di 
installare il programma su una terza macchina, 
alla quale e collegata una stampante locale, ma 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


153 










































Informatica e Società 


la procedura di installazione è abortita dopo po¬ 
chi secondi, con il laconico avviso: "I/O Error". Il 
bello (si fa per dire) è che in questo modo non 
sono riuscito a stampare neanche il modulo vuo¬ 
to, per compilarlo a mano! 


La “cultura della carta” 

Che da una pubblica amministrazione vengano 
procedure informatiche mal fatte non è una no¬ 
vità, D'altia parte sappiamo bene quanti "bug" si 
nascondano anche nei prodotti delle più grandi 
multinazionali del software. Ma il problema non 
è questo, anche se nel caso del modulo digitale i 
problemi tecnici sono veramente tanti. 

Il punto dolente di tutta l'operazione, messo in 
evidenza dall'errore concettuale sulla firma digi¬ 
tale, è la mancanza di una "cultura informatica" 
moderna Chi ha preparato il contenuto del di¬ 
schetto è, probabilmente, un informatico più le¬ 
gato alle vecchie procedure a carattere che un 
utente abituale di Windows, come rivela anche 
la presenza del pulsante INSERISCI al posto del¬ 
la comparsa automatica del cursore all’inizio del 


primo campo da riempire. E c'è un altro elemen¬ 
to sul quale si deve fare una riflessione il fatto 
che non sia stata adottata la procedura standard 
dei wizard, con i loro pulsanti AVANTI, INDIE¬ 
TRO. OK, FINE eccetera, ma si costringa l'utente 
a chiamare le pagine una per una premendo i ri¬ 
spettivi pulsanti, indica l'intenzione di trasportare 
sullo schermo del computer l'esatta sequenza 
della compilazione del modulo di carta. Ma allora 
il computer è inutile! 

Il vantaggio della compilazione a video della 
modulistica è dato proprio dalla maggiore velo¬ 
cità e sicurezza consentite da una procedura che 
guida l'utente passo dopo passo, ma la procedu¬ 
ra deve essere quella propria di un'elaborazione 
automatica, non la trasposizione digitale della 
scrittura cartacea. In altri termini, il compito che 
si sarebbe dovuto affidare al programmatore era 
di scrivere un programma per la notificazione dei 
trattamenti, invece gli è stato affidato il compito 
di trasportare sul video il modulo di carta. 

Ancora una volta, dunque, la "cultura della 
prassi" è prevalsa sulla "cultura del risultato". E 
questo rimane il problema piu grave di tutta la 
nostra pubblica amministrazione. 


Rodotà: “Caro Ministro, riscriviamo l’articolo 25” 


(Scoppia la polemica tra i giornalisti e il Garante dei dati perso¬ 
nali Motivo del contendere, il codice di autoregolamentazione 
previsto dall'articolo 25 della legge 675/96, elaborato da un'ap¬ 
posita commissione dell'ordine professionale con l’intervento 
di insigni giuristi e presentato il 30 dicembre scorso a! Garante 
Il quale, in un comunicato, afferma che "metterà subito allo 
studio il testo comunicato per valutarne il mento e dare cosi la 
propria valutazione, cosi come previsto dall'art 25 della legge 
675 del 1996" 

Su un primo articolato, presentato alla fine di ottobre, il Garan¬ 
te aveva sollevato alcune obiezioni, recepite solo in parte nella 
stesura definitiva (né il primo, né il secondo testo sono stati re¬ 
si pubblici, cosi è difficile capire esattamente quale sia la so¬ 
stanza dei problemi) 

Ma l'Espresso del 15 gennaio pubblica tre pagine di fuoco con¬ 
tro la legge e contro lo stesso Garante, con una "lettera aper¬ 
ta di Roberto Martinelli, un riassunto del codice a firma di 
Pierluigi Ficonen e un commento dell'avvocato Oreste Flammi- 
ni Minuto 

Alle critiche del settimanale (condivise, con qualche "distin¬ 
guo". da una buona parte della stampa italiana) risponde punto 
per punto un comunicato del Garante, che ricorda anche di 
aver già prospettato al possibilità di una revisione dell'articolo 
25 Revisione che, pochi giorni dopo, viene formalmente pro¬ 
posta dallo stesso Garante con una lettera al Ministro di grazia 
e giustizia 

Nell'attuale formulazione l'articolo 25 dice 

(Trattamento di dati particolari nell’esercizio della profes¬ 
sione di giornalista) 

1. Salvo che per i dati idonei a rivelare lo stato di salute e 
la vita sessuale, il consenso dell'interessato non è richie¬ 
sto quando il trattamento dei dati di cui all'articolo 22 è 
effettuato nell'esercizio della professione di giornalista e 
per l'esclusivo perseguimento delle relative finalità, nei li¬ 
miti del diritto di cronaca, ed in particolare dell'essenzia¬ 
lità dell'informazione riguardo a fatti di interesse pubbli¬ 
co.!...) 

2 II Garante promuove, nei modi di cui all'articolo 31. comma 


1, lettera h), l'adozione, da parte del Consiglio nazionale dell'or 
dine dei giornalisti, di un apposito codice di deontologia relati¬ 
vo al trattamento dei dati di cui al comma 1 del presente arti¬ 
colo effettuato nell'esercizio della professione di giornalista, 
che preveda misure ed accorgimenti a garanzia degli interessa¬ 
ti rapportale alla natura dei dati Nella fase di formazione del 
codice, ovvero successivamente, il Garante prescrive eventuali 
misure e accorgimenti a garanzia degli interessati, che il Consi¬ 
glio è tenuto e recepire. 

3. Ove entro sei mesi dalla proposta del Garante il codice di 
deontologia di cui al comma 2 non sia stato adottato dal Consi¬ 
glio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, esso è adottato in via 
sostitutiva dal Garante ed è efficace sino alla adozione di un di¬ 
verso codice secondo la procedura di cui al comma 2 In caso 
di violazione delle prescrizioni contenute nel codice di deonto¬ 
logia, il Garante puO vietare il trattamento ai sensi dell'articolo 
31, comma 1, lettera I) |. I 

Il vero problema non e in questo articolo, ma nell'impianto 
stesso della legge, che prevede una disciplina complessiva (e, 
come più volte si è detto, di difficile applicazione) per qualsiasi 
trattamento di dati personali, con alcune eccezioni per i giorna¬ 
listi. Applicando il dettato della direttiva europea, la legge igno¬ 
ra che l'informazione giornalistica è cosa ben diversa dalla rac¬ 
colta e dall'elaborazione di dati a fini commerciali, di giustizia o 
altro. E alcune previsioni dell'articolo 25 stridono un po’ nell'ac¬ 
costamento con l'articolo 21 della Costituzione la stampa non 
può essere soggetta ad autorizzazioni o censure 
Che la stampa compia qualche "eccesso informativo” e sotto 
gli occhi di tutti, e dunque un codice di autodisciplina è certa¬ 
mente utile. Ma non si può chiedere che il Garante vada contro 
la legge che è chiamato ad applicare, e forse non è utile alzare 
il tono della polemica, anche con argomentazioni inesatte e to¬ 
ni esagitati La legge è frutto di una lunga discussione parla¬ 
mentare, che non si è svolta con sufficiente trasparenza e nel¬ 
la pressoché totale disattenzione della stampa, che si e limita¬ 
ta ad alzare alte grida (in parte giustificate) solo per le norme 
che la riguardano direttamente. Ora l'unica soluzione e cambia¬ 
re la legge, e cambiarla piu presto possibile 


154 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




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Dialogo con Silvia Bordini 

Questo mese un’intervista a Silvia Bordini. 

E’ una storica dell’arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea 
all’Università La Sapienza di Roma. Non si considera un critico 
militante. Non segue in particolare uno o più artisti, per poter essere 
libera di prendere quel minimo di distanza necessaria per cogliere 
meglio la qualità delle opere. 

E’ molto interessata all’arte elettronica che segue con curiosità e 
passione. Sull’argomento ha scritto vari saggi ed ha partecipato a 
congressi, tavole rotonde, manifestazioni in tutto il mondo. 

E’ uno dei pochi studiosi in grado di cogliere le sfumature e i significati 
dell’arte che ha contribuito alle metamorfosi dell’ultimo secolo. 


di Ida Cerosa 


■ a incontro per un piacevole, 
per me importante, scambio 

—' di opinioni. 

"Tout court” le chiedo se è convinta, 
come insegnante, di avere l'opportunità 
di plasmare pensieri e creare orienta¬ 
menti. 

Penso, infatti, che le forme d'arte 
d'avanguardia che si spingono verso la 
sperimentazione e l'approfondimento di 
espressioni artistiche ancora poco co¬ 
nosciute, spesso rimangono a lungo in¬ 
sospettate. Collaborano alla diffusione 
persone come la Bordini, che hanno la 
sapienza e l'intuizione di organizzare 
piani di lezioni in cui pongono l'accento 
su un'arte, come l'arte elettronica, per 
qualcuno ancora estranea. 

Le chiedo se, cosi facendo, è consa¬ 
pevole di stare partecipando alla costru¬ 
zione della storia dell'arte contempora¬ 
nea, lezione dopo lezione. 

Mi risponde: "Non 'costruisco' la sto¬ 
ria dell'arte contemporanea, ma inse¬ 
gnando contribuisco a conoscerla. Cer¬ 
co di dare agli allievi gli strumenti per 
leggerla e per porsi le domande giuste 
su quello che succede oggi nel campo 


artistico. " 

Sono convinta che se non esistesse¬ 
ro insegnanti con una mentalità aperta 
come lei, tanti movimenti artistici rimar¬ 
rebbero ignorati più a lungo. 



I giovani sono pronti ad accettare im¬ 
mediatamente le nuove proposte, so¬ 
prattutto se vengono consacrate da un 
corso di studio. Sono poi gli stessi che, 
una volta finiti gli studi, sono preparati 
per approfondire gli argomenti e per 
promuoverli. 

Sono tante le domande che spesso 
mi faccio e a cui vorrei dare risposta 

Ho bisogno del suo pensiero per av¬ 
valorare certi argomenti su cui sto riflet¬ 
tendo e per un confronto. 

Perciò le chiedo ancora. 

"Già dalla metà dell'Ottocento si 
esponevano opere non completamente 
rappresentative della realtà, che aveva¬ 
no bisogno dell'immaginazione dello 
spettatore per poter essere 'finite', ca¬ 
pite, accettate. 

Oggi, sempre di più, si chiede la fan¬ 
tasia e la partecipazione attiva di chi 
guarda. 

Per dire come è diventata una pratica 
diffusa, mi è addirittura capitato di ve¬ 
dere un negozio con una vetrina interat¬ 
tiva. L'eventuale acquirente poteva ve¬ 
dere gli oggetti esposti riprodotti su 


156 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








Arte Informatica 


uno schermo che faceva da sfondo, e 
toccando vari punti di una placca pog¬ 
giata sul vetro, riusciva a vedere gli 
stessi oggetti ruotare e modificarsi. 

Riferendosi all'arte, che cosa pensi 
delle installazioni, di quelle opere che 
vengono proposte prevedendo una per¬ 
sonale interazione dello spettatore?" 

"Le installazioni sono state e sono 
delle forme d'arte, delle opere, che in¬ 
dubbiamente sollecitano, in maniera di¬ 
versa dal quadro o dalla scultura, l'im¬ 
maginazione dello spettatore. Tendono 
a coinvolgerlo a vari livelli, da quello visi¬ 
vo a quello corporeo, implicano uno 
spazio e un tempo che interagiscono 
con lo spazio e il tempo dell'osservato¬ 
re 

Chi guarda e percorre un'installazione 
intreccia una relazione con l'opera, sta¬ 
bilisce un contatto, immaginando, stan¬ 
doci dentro, sentendola in tutti i sensi e 
con tutti i sensi. L'immaginazione fa 
parte di questo rapporto in quanto 
l'opera non è data e compiuta una volta 
per tutte, ma è modificata proprio 
dall'esperienza che ciascuno può farne, 
m tanti modi diversi, e con elaborazioni 
personali diverse; e questo è tanto più 
intenso nelle videoinstallazioni, che in¬ 
troducono nello spazio-tempo delle in¬ 
stallazioni una pluralità di fuochi d'atten¬ 
zione, il movimento, i colon, i suoni del¬ 
le immagini dei monitor. 

Naturalmente mi riferisco soprattutto 
ad una forma di immaginazione come 
modo di riflettere sulle cose, come dato 
attivo e critico, non soltanto al 'fantasti¬ 
care' D'altronde oggi l'arte impone al 
pubblico un rapporto complesso, pre¬ 
suppone una cultura, una disponibilità, 
per cosi dire, elaborata e intenzionata, 
proprio perche la relazione che l'opera 
invita a stabilire si determina a livello 
concettuale e critico, non solo contem¬ 
plativo ed emotivo. 

Oggi non si può andare a visitare la 
Biennale di Venezia o Documenta di 
Kassel pensando di contemplare sem¬ 
plicemente dei quadri Nessuno lo pen¬ 
sa più Ci vuole un impegno, un'imma¬ 
ginazione critica e acculturata, per en¬ 
trare in contatto con queste opere nuo¬ 
ve Iche comunque hanno origine nelle 


IDA GEROSA 

Artista di computer art 
E' anche direttore delle pagine per 
l'arte in Internet "Artnet-Tentra" 
ht'p://www mcil nk.it/mclink/arte 



Rei Nano-1993 

Avanguardie Stori¬ 
che...). " 

Mi dico e le ri¬ 
porto, "forse que¬ 
sto è uno dei moti¬ 
vi per cui sono po¬ 
chissimi i critici 
d'arte che si sono 
avvicinati all'arte 
elettronica? Oppu¬ 
re dipende dalla 
difficoltà di com¬ 
mercializzare que¬ 
ste opere?" 

"Non trovo che 
siano pochissimi, 
anzi trovo che stia¬ 
no aumentando 
Non pensiamo alla 
situazione italiana, 
ma anche a quella 
a livello internazionale. In realtà gli scrit¬ 
ti sulla videoarte, sulla computer art... 
sono un 'mare infinito' Poi andrebbe 
vagliata la qualità. Ma non sono pochi " 

"Qui in Italia, ed è anche comprensi¬ 
bile, al contrario degli altri paesi, l'atten¬ 
zione dei politici e di gran parte del pub¬ 
blico è rivolta ai Beni Culturali piu che 
allo sviluppo della cultura. 

Si mira soprattutto a man¬ 
tenere e a proteggere i 
prodotti dell'arte 'tradizio¬ 
nale', che non piuttosto 
ad arricchire il nostro patri¬ 
monio artistico attraverso 
lo sviluppo dell'arte con¬ 
temporanea 

Pensi che sia possibile ovviare a que¬ 
sta situazione, e come?" 

"Secondo me non ci dovrebbe esse¬ 


re contraddizione tra l'attenzione all'arte 
antica e l'arte contemporanea che van¬ 
no lette m maniera integrata perché si 
rimandano a vicenda. 

Nei fatti, soprattutto in Italia, c'e una 
tale abbondanza di opere d'arte, un pa¬ 
trimonio culturale cosi ricco, cosi in pe¬ 
ricolo per tanti motivi, per cui l'attenzio¬ 


ne è giustamente rivolta a questa enor¬ 
me quantità di capolavori ancora addirit¬ 
tura da catalogare 

Comunque, l'arte contemporanea ha 
e deve avere un 


Non ci dovrebbe essere contraddizione tra l'at¬ 
tenzione all'arte antica e l'arte contemporanea 
che vanno lette in maniera integrata perche si 
rimandano a vicenda. 



suo spazio istitu¬ 
zionale. Sembra 
che sia molto poco 
curata, mentre è 
un settore vivo an¬ 
che se tra molte 
difficoltà 
Comunque ci 
sono dei segnali di 
attenzione da par¬ 
te delle istituzioni, 
a Roma, per e- 
sempio, la Galleria 
Nazionale di Arte 
Moderna dovreb¬ 
be espandersi in 
un nuovo Museo 

Dennis Adams - 1987 


MCmicrocomputer n, 181 febbraio 1998 


157 






Arte Informatica 


per l'arte del XXI secolo. Vi è inoltre la 
recente apertura degli spazi della Galle¬ 
ria Comunale d'arte moderna e con¬ 
temporanea nelle sale dell'ex Peroni " 
"Tutto questo, sulla carta, sembra 
importante e genera speranza. Però 
sappiamo che nei paesi piu attenti allo 
sviluppo dell'arte, come il Giappone, 
che peraltro ha una grande tradizione, o 
da non molti anni l'Australia, o la nostra 
confinante Francia, si costituiscono As¬ 


sociazioni sostenute economicamente 
dai governi locali o da Società sensibili 
alla cultura, si organizzano spazi dove 
gli artisti, che desiderano accostarsi 
all’arte elettronica, possono iniziare a 
sperimentare gratuitamente, si creano 
aree espositive " 

"In effetti in Italia l'arte elettronica ha 
pochissimi aiuti, non ha centri di produ¬ 
zione. non ha musei dedicati specifica¬ 
mente, e raramente viene musealizza¬ 
ta. ma comincia a trovare spazio nelle 
grandi mostre Iper es. a Palazzo delle 
Esposizioni) “ 

"Non pensi che negli 'incontri' si parli 
troppo e si agisca poco?" 

"E' vero, può sembrare che ci si parli 
un po' addosso, ma tenere vivo un di¬ 
battito è molto importante D’altra par¬ 
te per agire ci vuole una convinzione e 
uno stimolo che viene fuori dall’esigen¬ 
za dichiarata di organizzare delle strut¬ 
ture operative, come ad esempio / cen¬ 
tri di produzione e centri di visione del 
’Centre Pompidou' 

Forse si dovrebbe fare un progetto 
'utopico 1 e presentarlo da qualche 
parte. 

Perché no?" 


"Forse si dovrebbe proporre non solo 
un progetto di esposizione, ma soprat¬ 
tutto di lavoro come quello del CCI di 
Tokyo o dell'ANAT di Sidney in Austra¬ 
lia." 

"Si potrebbe fare Sarebbe interes¬ 
sante poter proporre al Museo dell'Arte 
del 21° secolo di accogliere l'arte elet¬ 
tronica con una adeguata strutturazio¬ 
ne. Con una Banca Dati. Forse laborato¬ 
ri collettivi, aperti, con un ampio respi¬ 
ro. non l'Atelier in¬ 
dividuale o la Pic¬ 
cola Sovvenzione 
Bisogna pensare in 
grande. 

Comunque in 
Italia l'interesse 
dello Stato per l'Ar¬ 
te Contemporanea 
è in genere caren¬ 
te. 

Al di là di queste 
discussioni l'arte 
elettronica ha biso¬ 
gno di laboratori 
con una strumen¬ 
tazione idonea, co¬ 
me quello di Mont 
Beliard, per esem¬ 
pio. Sia per gli arti¬ 
sti che per gli stori¬ 
ci dell'arte. 

E' un settore 
che ha bisogno di 
un'attrezzatura un 
po' particolare per esistere e per espli¬ 
carsi veramente " 

"Tra l'altro solo pochi possono arriva¬ 
re a fare 'post produzioni' costosissi¬ 
me." 

"Infatti gli artisti italiani che hanno un 
nome internazionale, o lavorano fuori 
d'Italia oppure hanno il supporto di una 
grande struttura. Per esempio Plessi la¬ 
vora m Germania e Sasso ha lavorato m 
RAI. dove ha potuto utilizzare la poten¬ 
te attrezzatura di quell'Ente. " 


Una piccola pietra 

"Ma passiamo ad un altro argomen¬ 
to più teorico. Tenendo conto della tua 
professione, in rapporto all'arte, pensi 
di appartenere all'onda che ha contri¬ 
buito ai cambiamenti spirituali, materia¬ 
li e soprattutto visivi?" 

"In maniera molto limitata, anche se 
ognuno porta la sua piccola pietra' alla 
costruzione. 

Si. certo, significa contribuire a qual¬ 
che cosa 

L 'arte ha sempre una dimensione 
critica oltre che estetica, soprattutto 


quella del nostro secolo Si pongono 
dei grossi problemi sulla sua stessa de¬ 
finizione, ruolo, funzione e sui rapporti 
con la società, anche se indirettamen¬ 
te 

Senz'altro l'arte è quel settore della 
vita che maggiormente aspira a far sì 
che le persone prendano coscienza di 
se stesse e dei problemi Ora non so 
se l'arte elettronica ha contribuito ad 
una trasformazione dell'atteggiamento 
mentale. Forse in una cerchia molto 
ristretta di persone. 

C'è un fatto che va ricordato, la vi- 
deoarte agli inizi, parlo della fine degli 
anni ‘50. comincia proprio con una for¬ 
te carica ideologica come critica alla te¬ 
levisione ufficiale, ai suoi programmi, ai 
suoi stereotipi, una critica ideologica 
che ha un contenuto etico forte che. 
secondo me. in seguito si è abbastan¬ 
za spenta. Infatti quasi non viene più ri¬ 
cordata, oggi. 

Quindi questa trasformazione del 
mondo di cui tu parli, questo atteggia¬ 
mento mentale e questa apertura verso 
il futuro, non la riscontro molto, non mi 
pare sia nella cultura di oggi che, anzi, 
fino a ieri era definita postmoderna pro¬ 
prio perché ha cessato di proiettarsi 
verso il futuro. Al contrario di quanto è 
avvenuto fino a pochi anni fa " 

"lo, invece, sono convinta che in 
questo secolo abbiamo assistito ad 
una trasformazione, ingovernabile da 
fuori, che ci ha spinto a vivere e a ra¬ 
gionare in maniera completamente di¬ 
versa. Lo dobbiamo all'informatica e al 
cambiamento della comunicazione, do¬ 
ve inserirei anche l'arte, proprio per la 
sua forte carica di espressione e di in¬ 
fluenza nella società 

Dicevi, solo la coscienza critica delle 
persone è in grado di cambiare il mon¬ 
do?" 

"Ouando tanti anni fa partecipavo al¬ 
le riunioni politiche, uno slogan era 'La 
rivoluzione comincia da se stessi ' Il 
cambiamento comincia da se stessi ed 
è soprattutto culturale 

L'input che dà l'arte al cambiamento 
è importantissimo, ma non bisogna 
farsi illusioni perché la sua circolazio¬ 
ne. la sua comprensione è spesso 
ostacolata dal sistema di comunicazio¬ 
ne dominante che tende sia ad una ba¬ 
nalizzazione del rapporto tra arte e 
pubblico sia alla sua risoluzione in ter¬ 
mini commerciali 

E lasciando quei 'buchi' di cui parla¬ 
vamo, cioè la mancanza di laboratori, 
di spazi espositivi idonei, è tutto affida¬ 
to all'iniziativa, nel bene e nel male, 
delle gallerie e della critica militante " 



Lung Pulmao - 19851987 


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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


Arte Informatica 


L'input che dà l'arte al cambiamento è importantissimo, ma non bisogna 
farsi illusioni perché la sua circolazione, la sua comprensione è spesso 
ostacolata dal sistema di comunicazione dominante che tende sia ad una 
banalizzazione del rapporto tra arte e pubblico sia alla sua risoluzione in 

termini commerciali. 


Quale il futuro dell’arte 
elettronica? 

"Ora una domanda all’apparenza mol¬ 
to semplice, in realtà molto complessa. 

In questo periodo storico, io vedo l'ar¬ 
te elettronica incunearsi con molta forza 
negli spazi occupati fino a ieri dall'arte 
tradizionale, nonostante la "resistenza" 
di noti critici e di operatori d'arte. 

Tu senti l'evolversi delle cose alla 
stessa mia maniera?" 

"lo vedo l'arte elettronica vagamente 
indebolirsi 

E' iniziata con quell'aspirazione ideolo¬ 
gica di cui parlavamo prima e con la de¬ 
nuncia della cattiva qualità dei messaggi 
della televisione, ma ha anche immedia¬ 
tamente iniziato una ricerca sul linguag¬ 
gio dei mezzi elettronici, cioè delle po¬ 
tenzialità del video e del computer che 
gli artisti hanno analizzato e verificato in 
una pluralità di esperienze 

Oggi c'è un certo manierismo su tutto 
questo, si sono acquisiti certi dati so¬ 
prattutto sul linguaggio e sulla speri¬ 
mentazione. Sono passati inoltre dalla 
pubblicità al cinema. Certo questo è uno 
scambio vivace, però non è quella forza 
prepositiva che la videoarte ha avuto ne¬ 
gli anni '60 con il suo intrecciarsi con 
forme d'arte tradizionali ma anche nuo¬ 
ve come, ad esempio, le performance, 
gli happening, ecc. 

C'è in negativo una ripetizione, men¬ 
tre in positivo una continuità e forse un 
approfondimento di certe acquisizioni 
già avute 

Sicuramente darà altri frutti, ma in 
questo momento non siamo in una fase 
di grandi invenzioni, Forse siamo in una 
fase di riflessioni " 

"Anch'io penso che siano finiti (final¬ 
mente!) i tempi in cui si doveva dimo¬ 
strare, attraverso l'arte, le possibilità dei 
mezzi. 

Allora è stato un momento di forte 
scossa al sistema tradizio¬ 
nale, oggi abbiamo supera¬ 
to la sperimentazione e 
possiamo abbandonarci al¬ 
le emozioni e. forti delle 
capacità tecniche ormai ac¬ 
quisite, lasciarci andare alla 
ricerca di soluzioni atte a 


rappresentare il nostro essere." 

"Con i mezzi ti ci confronti sempre. 
Abbiamo superato il momento in cui il 
mezzo era uno stimolo potente per 
esprimersi, è stato acquisito. Ma ancora 
non si sa che cosa ne uscirà fuori. Può 




Inslradarte Lisa 

anche essere che questo mezzo si sia 
esaurito. " 

"Non è possibile. E' come dire che si 
è esaurito l’essere umano, l'artista, la 
sua immaginazione E' sempre la perso¬ 
na che guida ed adopera la macchina, 
che non lavora da sola. 

Pensa come sia stata innovativa la 
tecnica dell'olio. Sconosciuta prima del 
'400, dal suo apparire ad oggi sono sta¬ 
te create tante opere, ognuna straordi¬ 
naria e diversa dalle altre Le hanno rese 
cosi la personalità, la 'genialità' dell'arti¬ 
sta e non la tecnica in se stessa o il fa¬ 
scino della novità " 

"Diciamo le stesse cose Non è la 
tecnica a determinare la qualità dell'ope¬ 
ra, ma l'artista e la cultura cui partecipa. 
Tuttavia la tecnica non è un fattore neu¬ 
tro e privo di significato; è un insieme di 
elementi, gesti, materiali, invenzioni e 


Sono convinta che l'artista cerca oggi nelle 
macchine "intelligenti" il rispecchiamento del¬ 
le proprie inquietudini, dei propri sentimenti. 
Forse per la ricerca di quella "umanità " che 
sembra sia andata perduta. 


pulsioni, storicamente determinati e via 
via interpretati dagli artisti Nel caso 
nell'arte elettronica ci si è confrontati 
con i mezzi di comunicazione più impor¬ 
tanti della nostra epoca tconsiderati 
strutturalmente non artistici, come già 
era stato agli inizi della fotografia), e se 
ne sono tratti stimoli importanti.. 

E' stato un analizzare, utilizzare un 
nuovo linguaggio, anche se dietro c'è 
sempre l'artista. 

Vedremo che faranno in futuro gli arti¬ 
sti... " 

Silvia Bordini è una donna, una storica 
dell'arte intelligente, colta, da cui c’è 
sempre da impara¬ 
re. Le sue parole 
per me sono state 
importanti stimoli 
di riflessione. 

Vorrei perciò 
concludere con 
una considerazio¬ 
ne. 

Sono personal¬ 
mente convinta 
che in genere per 
tutti noi è molto 
difficile accorgerci 
dei cambiamenti a 
cui assistiamo ogni 
giorno. 

Tutto sembra 
consequenziale e 
normale Solo poi. 
in alcuni momenti 
di "pausa", quasi all'improvviso, ci ren¬ 
diamo conto che siamo cambiati noi e 
tutto attorno a noi. E siamo trascinati 
dalla nostalgia verso qualcosa che ricor¬ 
diamo con affetto, ma che non esiste 
più. 

Quei momenti diventano quasi attimi 
di panico, poi ricominciamo a partecipa¬ 
re alla costruzione di un nuovo universo 
culturale per ritrovarci, in un'altra circo¬ 
stanza, meravigliati di quanto e accadu¬ 
to attorno a noi. 

La mia impressione e che un giorno, 
non so quando, tutti avranno assorbito e 
vedranno quella nuova estetica che oggi 
stiamo creando, analizzando, approfon¬ 
dendo. 

E sarà assolutamente normale, tanto 
che guarderanno indietro con molto di¬ 
stacco. estranei. 

Non ci sarà più la sorpresa della no¬ 
vità, ma ci saranno opere "mature", in 
grado di esistere al di là dello stupore 
della tecnica. Sono convinta che l'artista 
cerca oggi nelle macchine "intelligenti" 
il rispecchiamento delle proprie inquie¬ 
tudini, dei propri sentimenti. Forse per 
la ricerca di quella "umanità" che sem¬ 
bra sia andata perduta. /se 


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r Informatica 

, e Architettura 



a cura di Paolo Martegani 
e Riccardo Montenegro 

Inviate le vostre let tere pei posta alla redazione indicando il ti tolo della rubrica 'Informatica e Architettura" o direttamente ai 
curatori via e-mail: yvcii;eoan^ ! ur.iro-- aj r - 


Architettura in Rete 


Il sito di Richard Meier _ 

|http//www.richardmeier.comr( 

Iniziamo da questo numero la segnalazione di pagine weh dedi¬ 
cate alla progettazione; professione, tecnologia, protagonisti, stona 
e cultura. 

Apre questa rassegna il sito dello studio professionale di uno dei 
maggiori architetti americani contemporanei. Richard Meier II9341. 
già esponente negli anni Settanta del gruppo newyorkese dei "Pive 
architects" (con Eisenman, Graves. Gwathmey. Heidukl Usilo, che 
si presenta con una grafica forse troppo scarna, offre una breve no¬ 
ta biografica di Meier e un dettagliato elenco di libri a lui dedicati; 
seguono poi la rassegna dei lavori recenti e di quelli piu datati; ogni 
opera è corredata da una foto e da una scheda illustrativa. Al mo¬ 
mento della nostra visita il numeratore segnava 23 200 visitatori. 




Richard Meier Airhitfct 





Cosa succede 


Immagini di archeologia industriale in mostra a Torino 

Rimarrà aperta fino al 22 febbraio la mostra promossa dalla Fon¬ 
dazione Italiana per la Fotografia di Torino e dedicata alle immagini 
dell'archeologia industriale torinese dal titolo "Cattedrali del lavo¬ 
ro. architettura industriale in fotografia". Frutto di una ricerca ap¬ 
passionata di cinque fotografi IB Biamino. D. Giordi. R. Goffi. M. 
Guglielminotti e S Roggero) che hanno condotto per la Fondazio¬ 
ne una accurata ricognizione delle aree industriali di Torino ora di¬ 
smesse. la mostra offre un vivido affresco di antichi luoghi di lavo¬ 
ro la cui dignità architettonica è stata riconosciuta dai vincoli posti 
a queste aree dalla Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Archi¬ 
tettonici del Piemonte. L'esposizione 6 stata curata da Stefania 
Taroni e Antonio Zanda 

L'antica Basilica di Torcello illuminata ad arte 

Risalente all'XI secolo (ma costruita su preesistenze del VII se¬ 
colo) la Basilica di Torcello si offre ai suoi estimatori sotto una luce 


nuovissima E stato portato a termine, infatti, il progetto di un nuo¬ 
vo impianto di illuminazione curato da Cesare Feiffer del Politecni¬ 
co di Milano e don Gianmatteo Caputo della Curia Patriarcale di 
Venezia; l'impianto è stato realizzato dalla Reggiani Illuminazione 
che ha utilizzato una serie di proiettori a fascio di intensità regola¬ 
bile. "Sun Light". che permettono una particolare flessibilità di uti¬ 
lizzazione a seconda delle parti da illuminare e delle diverse funzio¬ 
ni liturgiche. 

Le architetture neo-organiche di Raili e Reima Piotila in mo¬ 
stra in Italia e in Rnlandia 

Indicati come i principali continuatori delle idee del maestro Al- 
var Aalto, gli architetti finlandesi Radi e Reima Piotila mostrano le 
loro opere in due esposizioni presso la Torre Colombera di Cerro 
Maggiore vicino Varese Ichiusa il 31 gennaio) e a Helsinky nelle sa¬ 
le del Museo dell'Architettura (dal 28 gennaio al 15 marzo) La mo¬ 
stra italiana è stata curata da Pier Moro e Vincenzo Pavan. 


160 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





















Informatica e Architettura 


Realismo o astrazione? 

Tra il messaggio grafico e l’architettura esiste uno scarto irriducibile. Quando que- 
st’ultima non è ancora costruita ma solo illustrata attraverso immagini tridimensionali 
si corre il rischio di renderla inadeguata: spiegandola in modo puntigliosamente 
orientato verso la simulazione della realtà, o rendendola misteriosa e complicata attra¬ 
verso l’uso di tecniche astratte. 


di Ruggero Lenci 



Ogni qualvolta si intraprende un pro¬ 
getto di architettura è necessario, pur ri¬ 
manendo profondamente se stessi, ri¬ 
flettere a lungo sul tipo di committenza a 
cui ci si rivolge onde evitare di veicolare 
le proprie idee con strumenti non idonei 
al raggiungimento degli obiettivi prefis¬ 
sati. Capita spesso di trovarsi nel dubbio 
se gli strumenti rappresentativi che si 
stanno utilizzando siano efficaci per illu¬ 
strare un progetto in fieri, oppure se me¬ 
glio non sia affidarsi ad un'altra modalità 
di rappresentazione: più realistica o piu 
astratta o facente uso di un diverso lin¬ 
guaggio (la realtà non ha bisogno di lin¬ 
guaggi, mentre i linguaggi sono astrazio¬ 
ne). 

Ritengo che tali dubbi accompagnino 
costantemente il fare di quegli architetti 
che vedono nel progetto e nella sua rap¬ 
presentazione non solo uno strumento 
di uso professionale, ma anche un meto¬ 
do di indagine teorica dei contenuti e 
delle espressioni architettoniche in rela¬ 
zione all'evoluzione dei modi di vita del¬ 
l'uomo. Al realismo sembrerebbe corri¬ 
spondere il fare professionale mentre al¬ 
l'astrattismo quello teorico. 

Ne consegue che se, in genere, gli 
studi professionali tendono a fare uso di 
immagini realistiche, i ricercatori di nuo¬ 
ve teorie rifiutano l'immagine imitativa 
per affidarsi alle numerose possibilità of¬ 
ferte dalla ricerca di una rappresentazio¬ 
ne astratta. Questo era valido sia ieri con 
il metodo manuale, che oggi con il com¬ 
puter 

L’arte dell’Immagine 

Va tenuto conto che per i fautori della 
sperimentazione grafica e linguistica il 
mondo reale è riduttivo perché offre una 
sola possibilità, quella di avvicinarsi 
quanto piu possibile a simulare una si¬ 
tuazione esistente, mentre l'astrattismo 


promette di piu perché apre alla ricerca 
di una vasta gamma di linguaggi espres¬ 
sivi, molti dei quali ancora ignoti. 

Se pensiamo che il computer è ancora 
agli albori (è solo da un decennio che si 
può scegliere tra la prospettiva disegna¬ 
ta a mano e il rendering elaborato al 
CAD) si comprende che solo da poco è 
possibile iniziare a parlare di ricerche di 
linguaggi astratti, dei nuovi ...ismi rap¬ 
presentativi dell'architettura elaborati 
con gli strumenti elettronici (ovvero dei 
cad . ismi). Questi sono gli aspetti che 
oggi affascinano specialmente i giovani 
architetti i quali, in mancanza di progetti 
da pensare in dettaglio per essere realiz¬ 
zati, hanno il tempo per lavorare di im¬ 
maginazione e sostituire l'impura arte 
dell'architettura (con le sue regole, i suoi 
tempi lunghi e i suoi scontri con la 
realtà), con la pura arte dell'immagine di 
sintesi architettonica (che, una volta im¬ 
parato il programma, è praticamente im¬ 


mediata). 

Ritengo sia giusto osservare che se da 
un lato il professionista è più attratto da 
modalità espressive di tipo realistico, 
perché ritenute più utili sia come stru¬ 
menti di lavoro che a far capire fino in 
fondo il proprio progetto ad una commit¬ 
tenza con intenzioni realizzative, un ar¬ 
chitetto teorico, un giovane o anche un 
accademico, tenderanno a ricercare tra i 
diversi metodi disponibili (non è più una 
questione di solo software) un'espres¬ 
sione più consona al proprio fare, che 
difficilmente sarà quello realistico, liqui¬ 
dato quasi sempre come troppo com¬ 
merciale. Tutto ciò, è ovvio, vale sia per 
il disegno manuale che per le rappresen¬ 
tazioni tridimensionali ai computer. 

La natura del progetto 

Facciamo un esempio. Nel caso di un 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


161 


Informatica e Architettura 



progetto di concorso bandito da un ente 
non proprietario delle aree, la cui even¬ 
tuale realizzazione si prefigurerebbe, se 
mai. lontana nel tempo (ovvero del clas¬ 
sico concorso di idee tipico del nostro 
paese) ritengo sia controproducente pro¬ 
durre immagini troppo realistiche che il¬ 
lustrano chiaramente il funzionamento 
del progetto. Molto meglio sarebbe pre¬ 
sentarsi con dei rendering studiati per 
produrre un particolare effetto astratto, 
naturalmente a lungo meditato e ricerca¬ 
to. che informa il progetto circa la propria 
natura ancora volutamente approssimati¬ 
va Non va quindi fatto l'errore di mo¬ 
strare di avere capito tutto (di essere piu 
realisti del re. ovvero dell'ente banditore) 
ne quello di essere in grado di fornire un 
prodotto quando non vi è ancora alcun 
compratore che lo desideri, anzi, quando 
il prodotto mette in imbarazzo e spaven¬ 
ta perche non esistono le condizioni per 
porlo in essere. Meglio appellarsi alla vo¬ 



glia di astrazione del lettore più che alla 
sua capacità di messa a fuoco. Un pro¬ 
getto presentato m modo eccessiva¬ 
mente realistico e puntuale, in tali circo¬ 
stanze di poca chiarezza, verrebbe mes¬ 
so in ridicolo tanta è l'impotenza a poter¬ 
lo realizzare Verrebbe invece premiato il 
progetto vago, spesso irrealizzabile, per¬ 
ché sarà più facile poi avere le mani libe¬ 
re dicendo: era solo una vaga idea Ma 
conosciamo bene queste abitudini che, 
se non altro, sono utili a non costruire 
troppi edifici sulla nostra penisola. 

Ma come si può costruire un progetto 
su un'immagine a priori? Si è ancora ar¬ 
chitetti quando, senza effettuare un ap¬ 
profondito esame delle richieste pro¬ 
grammatiche, si inizia a pensare all'im- 
magine che il progetto dovrà avere per 
quella determinata occasione, superan¬ 
do ogni dato reale in funzione di tale vi¬ 
sione spesso saccheggiata da qualche 
precedente ..ismo architettonico? Que¬ 
sto approccio, che non chiameremo vi¬ 
sionano ma immaginifico (perché visio¬ 
nano è una parola troppo ricca e com¬ 
plessa, che implica scelte di nuovi modi 
di vita dai quali scaturisce la nuova archi¬ 
tettura) è oggi in auge grazie alle grandi 
possibilità che scaturiscono dall'uso del 
computer 

Il paradosso è che spesso ad un'archi¬ 
tettura molto indagata e complessa cor¬ 
risponde un'immagine realistica (e quin¬ 
di meno ricca di fascino e mistero) per¬ 
ché si è in grado di mostrare le singole 
parti che la compongono, mentre ad 
un'architettura meno indagata corrispon¬ 


de un'immagine più astratta che integra 
l'architettura con gli effetti scenografici 
del programma sino a superarla E molti 
si persuadono, sbalorditi, di fronte all'im¬ 
materialità del riflesso (oggi l'immateria¬ 
lità è vincente), al gioco delle trasparen¬ 
ze. alle superba irreali prodotte, quasi 
sempre in sintonia con la poca voglia di 
realizzare l'opera. 

Tali progetti, scenograficamente com¬ 
plessi. non sempre sono privi di idee ar¬ 
chitettoniche A volte anche l'idea archi¬ 
tettonica c'e, è articolata, realizzabile e 
realmente interessante in questi casi, 
però, avviene sempre più di frequente 
che le immagini di sintesi non sono solo 
i rendering per la presentazione finale, 
astratti e persuasivi, ma anche gli studi 
intermedi, che poi sono i veri strumenti 
necessari ad elaborare e misurare il pro¬ 
getto nelle sue componenti spaziali, 

Lo spirito del tempo 

A questo punto mi chiedo. A cosa ser¬ 
vono le immagini tridimensionali di un 
progetto di architettura? A tre scopi 11 a 
progettare, quindi sono utili nella fase 
del lavoro e devono mettere in mostra 
gli aspetti critici dell’idea al fine di poter¬ 
vi apportare quei miglioramenti di volta 
in volta necessari: 2) a persuadere il 



committente o una giuria di concorso 
sulla validità del proprio operato: 3) a 
informare l'impresa appaltatrice con 
un'immagine tridimensionale sul come 
dovrà apparire l’edificio una volta realiz¬ 
zato. 

In un momento in cui si costruisce po¬ 
co. questa ultima fase e spesso assente 
nei pensieri di molti architetti. Inoltre, se 
la realizzazione dell'opera non e il fine ul¬ 
timo del processo progettuale (che vede 
per alcuni il suo scopo nel progetto per il 
progetto) non diventerebbe neanche im¬ 
portante addivenire ad una verifica di tut¬ 
ti gli aspetti spaziali del progetto, e quin¬ 
di non servirebbe più, in questo senso, 
la prospettiva o l'assonometria di verifica 
del lavoro in corso d'opera Lo spirito del 


162 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





Informatica e Architettura 


In libreria 


LE CORBUSIER Architecte/Artiste 
Infinitum Publications Franca 
42, Avenue Bugeaud 75116 Paris 
E-Mail: 101320,1323@Compuserve 



Infinitum Publications Franca e Editoriale 
Domus presentano un interessante CD¬ 
ROM realizzato in collaborazione con la 
Fondazione Le Corbusier. L'opera, che é il¬ 
lustrata in modo approfondito anche in In¬ 
ternet (http://www.infinitum-pubblica- 
tion.fr). rende in forma interattiva la natura 
multidisciplinare dei lavori noti e meno noti 
del Maestro 

Il CD prevede entrambe le piattaforme: PC 
e Mac. E' bilingue: francese e inglese. La 
quantità e la ricchezza del materiale sono 
straordinari: oltre 3000 immagini, testi e vi- 


tempo fa il resto, e dato che oggi nell'a¬ 
ria c’è voglia di immaterialità e traspa¬ 
renza, si rende preferibile un'immagine 
con tali caratteristiche piuttosto che 
un'altra più tronfia perché pedantemen¬ 
te corrispondente al vero. Oggi il model¬ 
lo del bel mondo reale, tutto ordinato e 
pittoresco, non è piu, da molti, conside¬ 
rato attraente né a livello di immagine di 
sintesi né come stile di vita. 

In conclusione, sembra che la grafica 
tridimensionale in architettura sia desti¬ 
nata ad avere una propria specificità lin¬ 
guistica, che non è quella imitativa della 
"natura" o delle sembianze umane (ab¬ 
biamo visto come sono scoraggianti i 
tentativi operati in tal senso, cartoni ani¬ 
mati inclusi) ma quella della ricerca di 
una contemporaneità di linguaggio, sicu¬ 
ramente molto più ricca e articolata. 
Esattamente come è avvenuto nel re¬ 
cente passato con gli ...ismi pittorici e ar¬ 
chitettonici Voglio dire che si apre, per 
l'immagine computerizzata, una stagio¬ 
ne di linguaggi di rappresentazione grafi¬ 
ca, con la creazione di molteplici tenden¬ 
ze di cui quelle realista e astrattista mar¬ 
cano solo i due filoni pricipali, come lo è 
stato nelle stagioni impressionista ed 
espressionista, in quelle razionalista e or¬ 
ganica. 


deo Per la sua realizzazioni e sono stati 
consultati un grande numero di archivi e 
centri studi con l'intento di fornire agli stu¬ 
diosi un'opera realmente esaustiva sul la¬ 
voro di L.C. Il prodotto che è di qualità deci¬ 
samente elevata si rivolge ad un mercato 
professionale ed accademico, ma può inte¬ 
ressare senza dubbio anche i cultori dell’ar¬ 
te, dell'architettura e del design. 

Molto curata la grafica che suggerisce ed 
accompagna la consultazione ipertestuale 
veramente duttile e ricca di piccole inven¬ 
zioni. 

Il corposo contenuto è organizzato in diver¬ 
se categorie. 

- "architecture & urbanisme" presenta un 
indice dei progetti con la possibilità di una 
selezione cronologica, alfabetica o tipologi¬ 
ca. Fornisce informazioni sui luoghi e le da¬ 
te. Permette la consultazione, per le varie 
opere, di numerose illustrazioni, relative ol¬ 
tre che ai disegni ed ai plastici, a fotografie, 
d'epoca e recenti, in bianco e nero ed a co¬ 
lori. 

- "cartes": un mappamondo fornisce la lo¬ 
calizzazione dei progetti nei vari Paesi e ne 
permette il lancio della scheda relativa con i 
testi e le immagini. 

- "vie”: biografia associata ai progetti, alle 
opere artistiche ed agli scritti, illustrata con 
foto tratte dall'archivio personale dell'archi¬ 
tetto. 

- "diaporama" una applicazione multimediale 


Forza e debolezza 

Da ultimo non va dimenticato che stia¬ 
mo parlando di architettura e quindi l’im¬ 
magine cartacea o sui fosfori dovrebbe 
avere valore solo in relazione alla validità 
dell’opera realizzata Leggasi: in questa 
disciplina ogni sforzo andrebbe fatto per 
rendere migliore il prodotto del nostro la¬ 
voro di architetti, che è e rimane la qua¬ 
lità dello spazio e dell'ambiente dell'uo¬ 
mo. 

Pertanto, se tramite lo sviluppo del¬ 
l'immagine astratta vi è uno stimolo a 
produrre un'architettura coerente con il 
pensiero dell'ideatore, con i fruitori e con 
se stessa, allora ben venga una ricerca 
in tal senso, ma vorremmo vederne di 
tanto in tanto anche in Italia la realizza¬ 
zione per misurarne dal vivo le corri¬ 
spondenze. 

Se è invece l'immagine realistica di 
un'architettura inserita e ambientata in 
un contesto lo strumento più utile a co¬ 
gliere e a illustrare i punti di forza e di 
debolezza di un progetto, allora ben ven¬ 
ga l’uso di questa tecnica. Ma con un'av¬ 
vertenza: non superare l'architettura con 
l'astrattismo accattivante, scenografico, 
poco indagato, solo persuasivo e fine a 
se stesso: non spingere troppo su im¬ 


che permette la selezione delle immagini e la 
loro organizzazione in sequenze personalizza¬ 
te. 

E ancora: "liste des projets". "ouvre plasti- 
que". "écrits". "diagrammo chronologi- 
que". "entretiens" e "Fondation Le Corbu- 
sier". 

Per concludere un'opera interessante che 
ciascuno di noi desidererebbe avere nella 
propria biblioteca multimediale. Un pizzico 
di rammarico per la confezione cartacea 
che nel suo insieme non raggiunge il livello 
qualitativo del CD Aspetti marginali che 
un'opera come questa, destinata a durare 
nel tempo, potrà progressivamente miglio¬ 
rare. 

(P.M.) 



magmi fotorealistiche da prodotto indu¬ 
striale ed eccessivamente professionali 
in una fase preliminare del progetto, 
mantenendo la propria concezione teori¬ 
ca ad una soglia di definizione ancora in 
fieri, allo stadio di un'opera aperta a pos¬ 
sibili cambiamenti. 

Ma ricordiamoci che è sempre più dif¬ 
ficile, con l'aumentare della complessità, 
trovare giustificazioni a qualsiasi metodo 
di lavoro in assenza delle architetture co¬ 
struite che dimostrano, senz'altro me¬ 
glio delle parole, la propria validità 


Le immagini che illustrano questo arti¬ 
colo mostrano il progetto per la Realizzazio¬ 
ne di 18 alloggi nel comune di Venezia - Fava¬ 
ro Veneto “ 119971 per la cui esecuzione sono 
stati incaricati gli architetti Ruggero Lenci e 
Nilda Valentin, per le immagini Cad ha colla¬ 
borato Stefano Catalano. 

Il progetto, in corso di realizzazione a cura 
della cooperativa CO.t.P.E.S. in un'area desti¬ 
nata a zona di espansione di iniziativa pubbli¬ 
ca. ha carattere di sperimentazione essendo il 
risultato dell'applicazione degli studi tipologici 
premiati al concorso europeo EUROPAN 1 
promosso, per l'Italia, dal CER e dall'ANIACAP 
nel 1989 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


163 











^Informatico e Architettura ^ 


Modelli virtuali: 

omologazione e/o caratterizzazione 



In Internet, una raccolta di 
immagini di sintesi, tratte 
dagli interni di modelli vir¬ 
tuali di architetture famose, 
risultato di una sperimen¬ 
tazione didattica, offre 
spunti per riflessioni volte 
a migliorare questa tecnica 
di comunicazione dell'ar¬ 
chitettura. 


di Paolo Martegani 


Dal 1996, nel Corso di Architettura de¬ 
li Interni della Facoltà di Architettura di 
orna Tre, è in corso una sperimentazio¬ 
ne didattica basata sull'uso programmati- 
co della modellazione solida e di Internet. 
L'operazione prevede tre passaggi in se¬ 
quenza svolti da parte degli studenti, or¬ 
ganizzati in gruppi: 

- lo studio di un interno, scelto tra un 
elenco ordinato cronologicamente che 
annovera vari esempi, la maggior parte 
dei quali molti noti; 

- all’analisi segue l'elaborazione del 
modello digitale; 

- del modello si selezionano punti di vi¬ 
sta particolarmente significativi, dei quali 
si ricavano immagini, che, opportuna¬ 



mente trattate, costituiscono la base per 
la redazione di pagine web complete di 
testi didascalici, descrittivi e talvolta criti¬ 
ci. I gruppi di lavoro eleggono al proprio 
interno un "web master " che consegna 
o invia in e-mail alla casella del corso il la¬ 
voro progressivamente preparato II cor¬ 
po docente si attiva per inserire nel set¬ 
tore, denominato "Didinet", didattica in 
rete, il progressivo evolversi delle elabo¬ 
razioni dei singoli lavori, all’interno del Si¬ 
to AaPS (Architettura alla Piccola Scala). 
L'impegno di tutti e l'entusiasmo di alcu¬ 
ni produce come risultato una banca dati, 
aperta e in progressivo arricchimento, 
che offre un grande numero di immagini 
digitali e presenta una sintesi dell'evolu¬ 
zione dell'architettura degli Interni negli 
ultimi decenni. 

I risultati di questo lavoro sono visibili 
in Internet all'indirizzo: http://www. 
uniroma3.it/aaps/sta/0 aps.html alle 
voci: Didinet e Interni. 


Didinet: didattica in net 

A distanza di qualche tempo dall'inizio 
di questa operazione sono possibili ed 
opportune alcune considerazioni. Ad 
esempio riguardo ad una certa similitudi¬ 
ne tra i modelli elaborati dai vari gruppi. 
Anche se si tratta di architetture firmate 
da architetti talvolta molto distanti in ter¬ 
mini di linguaggio, i risultati appaiono 


piuttosto assimilabili. Evidentemente il 
fenomeno è conseguenza da un lato del¬ 
l'uso del mezzo, dall'altro della scelta del¬ 
le opere e ancora del formato grafico con 
il quale. GIF o JPG, le immagini vengono 



tradotte per essere introdotte in Rete E' 
evidente infatti che la realizzazione di mo¬ 
delli virtuali di architetture, di interni e 
non. si scontra con le difficoltà che sono 
connesse alla relativa elaborazione. Da 
qui la scelta frequente di opere semplici, 
che abbondano di ampie superfici piane: 
semplificazione fatale per la personalizza¬ 
zione. Un altro aspetto è legato ad una 
certa approssimazione con cui i vari am¬ 
bienti vengono rappresentati. Il tempo, 
poco; la capacità operativa della macchi¬ 
na, non eccezionale; infine l'esperienza 


164 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















Informatica e Architettura 


a 


che in questo settore non ha ancora for¬ 
nito dei riferimenti guida sicuri e convin¬ 
centi, giocano un ruolo sicuramente ne¬ 
gativo. Come del resto la difficoltà a co¬ 
gliere lo spirito delle finiture, dei tratta¬ 
menti dei materiali, dei colori e le relative 
caratteristiche di riflessione; sono altret¬ 
tanti elementi che tendono ad appiattire 
le varie interpretazioni, che quindi finisco¬ 
no per assomigliarsi troppo. 

Personalizzare 

Alcuni elementi suggestivi ed interpre¬ 
tativi dello spazio architettonico quali le 
condizioni di illuminazione, sia naturale 
che artificiale, rappresentano una delle 
strade da seguire per la ricerca di una 
personalizzazione dell'opera in grado di 
rendere e comunicare il carattere e gli in¬ 
tenti espressivi del progettista. Alcuni 
esempi di luce naturale diretta, dramma¬ 
tizzata dalle ombre portate dalle riparti¬ 
zioni delle bucature, o effetti di controlu¬ 
ce con relativo alone raggiungono livelli 



Nella pagina a fianco. 

In allo, la Gallery da cui è possibile selezio¬ 
nare le varie vedute della Villa Savoye di Le 
Corbusier La pagina contiene i nomi degli 
autori delle immagini e una breve scheda 
sull'opera architettonica 
In basso a sinistra, Villa Savoye, Le Corbu¬ 
sier, Poissy 120 km da ParigiI 1930 Elabo¬ 
razione virtuale. Claudio Miele, Fabrizio 
Consoli, Ludovica Ferrano, Alice Filìppucci. 
Tania lacone 

In basso a destra. Chiesa della Luce, Tad- 
dao Ando. Ibaraki, Osaka, Japan, 1989 Ela¬ 
borazione Annalisa Terlizi, Sabrina Capriot- 
ti. Alessandra Del Bianco. Ester Fanali 

In Questa pagina 

In alto. Tom's Loft. Peter Eisenman e Fa- 
ruk Yorgancioglu, New York, 1987 Elabora¬ 
zione Andrea Tartaglia, Marco Cosciotti, 
Gianluca traci, Paola Chiaselotti 
Al centro, Kaufmann House, Richard J 
Neutra, Palm Sprmgs, Cahtorma, 1946 
Elaborazione Paola Tancredi, Alessia Mari¬ 
nelli. Anna Rita Petrungaro, Irene Picardo 
In basso. Casa Farnsworth, Mies Van Der 
Rohe, Plano, Illinois, 1948 
Elaborazione Paolo Mezzalama, Ludovica 
Di Falco. Emanuela Sciattella 



dei risultati si potranno eliminare riducen- 
do il campo di indagine e la conseguente 
re-interpretazione digitale. 

Di ciascuna opera potrebbero indivi¬ 
duarsi le parti, più significative, sulle qua¬ 
li approfondire l'indagine, fino a cogliere 
lo spinto originario, inserendo tali porzioni 
nell'insieme trattato con un livello di ap¬ 
profondimento minore. In pratica esem¬ 
plificando in alcune parti lo spirito del tut¬ 
to. Un'altra verifica è legata ad una prova, 
attualmente in corso di svolgimento, che 
sposta l’interesse dall'architettura all’in- 
dustrial design ambientato. Singoli ele¬ 
menti d'arredo, opera di progettisti di in¬ 
discussa capacità, vengono re-mterpreta- 
ti in forma digitale con un modello tridi¬ 
mensionale renderizzato. Questo infine 
viene opportunamente "ambientato" uti¬ 
lizzando e provando le varie tecniche. 

Quando, tra qualche mese, si avranno 
i primi risultati, ne sarà dato conto, sem¬ 
pre su queste pagine. 


talvolta di notevole interesse. 

Guai tuttavia ad esagerare con gli ef¬ 
fetti speciali. Questi tendono a divenire 
protagonisti e a nascondere lo spazio ar¬ 
chitettonico togliendogli il ruolo centrale 
che gli compete. È nell'equilibrio delle 
varie presenze, con il giusto ruolo giocato 
da ciascuna di esse, che si può cogliere 
la personalità del progettista. Evidenziare 
alcuni aspetti, ma non stravolgere l'impo¬ 
stazione dell'insieme. 

Verifiche in corso 

Piu è ampio lo spazio esaminato, più 
aumentano le difficoltà per una sua ana¬ 
litica interpretazione. E pertanto ragione¬ 
vole supporre che molti degli inconve¬ 
nienti relativi ad una certa omologazione 



9 - SCORCIO DELLO 
SPAZIO STUDIO 

D« queste immotine #’ 
percepibile come 1 ' idea di 
Mks tosse quella di creare 
un mero o«et© 
geometrico. stacca© dal 
suolo e assolutamente Ubero 
nel suo spazio memo 11 
principio della copertura e 
del solalo sospeso si lega 
coni* invenzione strutturale 
le pareo di castano sono 
interrotte da otto pilastri in 
acciaio dipinti di bianco, che 
permettono la levitazione del 
volarne del terreno rendealo 
metafisico l'incontro con U 
ricco sio naturale della 
forestt di Plano nell' 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


165 

























Premiata l'ATtesa 


di Raffaello De Masi 


coordinamento di Andrea de Prisco 


Ed eccoci arrivati al numero cinquanta, 
corre l’anno di grazia 1986, mese di mar¬ 
zo, e la rivista raggiunge le duecento pa¬ 
gine. Grandi festeggiamenti in redazio¬ 
ne, con gozzoviglie e scene da bacca¬ 
nale che vedono mm in prima linea E la 
rivista offre, in copertina, l’immagine del- 
l’AT con tanto di HD di serie, macchina 
questa che inaugurerà la perversa ten¬ 
denza, oggi tanto diffusa da essere consi¬ 
derata normale, del sempre piu rapido av¬ 
vicendarsi dei modelli e delle prestazioni. 
Ma procediamo con calma; e interessante 
leggere l’editoriale di Paolo Nuti; in questo 
scritto PN m parte ci azzecca e in parte ci 
sbaglia di grosso Sbaglia Iquantoque bo¬ 
nus .) immaginando un Amiga come un com¬ 
puter quasi di un altro universo, dedicato, sono 
parole sue, allo small business, e definendolo il 
piu avanzato e intelligente computer mai realiz¬ 
zato nella storia dell'home (passi pure) e del per¬ 
sonal, capace di rimettere in discussione tutti i 
giochi. Indovina quando dice che ormai la valanga 
PC è divenuta inarrestabile 
Difficile, in quel periodo, immaginare quale sareb¬ 
be stata la sorte di Amiga Nessuno l’aveva visto 
ancora in funzione, e le chiacchiere sulle sue 
prestazioni, vere o illusorie, facevano immagi¬ 
nare cose inaudite L’uso del 68000 li accomu¬ 
nava immediatamente ai Macintosh e alle 
macchine HP della serie 200, e, per traslato, 
si immaginava questa macchina capace di 
prestazioni che. ancora oggi, sarebbero illu¬ 
sorie. E Paolo arriva a dire che Amiga ' po¬ 
trebbe" far piazza pulita di tutti i concor¬ 
renti, dal 128 al PC IBM. passando per 
Mac Piu potente e distruttivo di Ebola, 
e più catastrofico dell'asiatica. 

E invece, ancora una volta, non sara co¬ 
si; certo, c'è ancora spazio per l’illusione, ma il 
PC, per suo mento e, in buona parte, per demerito 
altrui, non si accorgerà neppure dello scossone. Ma 
siamo ancora (per poco) in tempi in cui l'informatica 
ha ancora un lontano West, e il sogno della frontiera 
resiste, tenace; ironia della sorte, accanto all’edito¬ 
riale c’è addirittura una pagina pubblicitaria degli Ap¬ 
ple 11. in cui si legge di prestazioni eccezionali, mac¬ 
chine versatili più di prima e che ha come titolo una 
frase del tipo "Beati i primi, perché saranno ancora i 
primi!" 

Le novità del mese riguardano i nuovi nati in casa 
Olivetti; MI9. M22, M28, questi i nomi, rappresen¬ 
tano tre categorie di prodotti, da quello a basso co¬ 
sto alla macchina di prestazioni superiori (un 286 
con un clock alla vertiginosa velocità di 8 MHz) ca¬ 
pace di far girare addirittura Xenix Prezzi variabili dai 


tre ai dodici milioni, scusate se è poco Textromc 
annuncia due sistemi per l'Intelligenza Artificiale, ba¬ 
sati entrambi sul 68020, giranti sotto UNIX, e dotati 
di SmallTalk 80, un potente compilatore C, FranzLI- 
SP (un clone del Common Lisp) e Mprolog. 

Marco parte per l’America lontana, e va a godersi 
il Winter Consumer Electronics Show di Las Vegas 
Niente di veramente eccezionale, ma cosette inte¬ 
ressanti come un MultiRobot che pare, più che al¬ 
tro, uno scaffale di pentole caduto in avanti, alcune 
calcolatrici programmabili piuttosto innovative della 
Texas, un CD-ROM Philips, e cosa, forse, la più in¬ 
teressante, una folta schiera di ragazze procaci 
pronte a mostrare le meraviglie delle ultime tecno¬ 
logie (solo quelle!) Ovviamente mm la settimana 
successiva va al MacWorld & Applell World Expo di 
San Francisco, e anche qui non ci sono cose eccel¬ 
se, tranne la possibilità di poter usare i Plus, la ge¬ 
nerazione successiva del Macintosh 

Eccola, finalmente, la prova dell'AT; la macchina 
originale IBM compare sul mercato praticamente 
già contornata da una serie di compatibili, quasi a di¬ 
mostrare (se ce ne fosse stato bisogno) dove e po¬ 
larizzato l'interesse del mercato. L'AT (acronimo di 
Advanced Technology) sarà, per un tempo relativa¬ 
mente lungo, il punto di riferimento dei personal ad 
alte prestazioni Quello dell’IBM presenta, ovvia¬ 
mente. la completa compatibilità con l'8086/88, una 
velocità di 6 o 9 MHz (allora vertiginosa), fino a 512 
Kb di RAM sulla motherboard, un processore nu¬ 
merico (opzionale) 80287. 

Le memorie di massa sono rappresentate ancora 
da dischi 5” 1/4, adesso ad alta densità (1 2 MB di 
capienza), ma capaci di leggere i vecchi dischi da 
360; ignorata, per adesso, la più moderna tecnologia 
dei driver da 3.5". mentre è quasi d’obbligo disporre 
di un HD. Evoluzione della specie, la macchina di¬ 
spone di una serratura a chiave che agisce sul boot- 
strap disabilitando il lancio del sistema operativo. 
Caratteristico il fatto che è stata completamente ri- 
disegnata la tastiera (che poi resterà quasi invariata 
fino all’avvento di W95) che si arricchisce di una nu¬ 
merosa serie di tasti, alcuni effettivamente neces¬ 
sari, altri dalle funzioni a prima vista non immediate 

La macchina dispone di un sistema operativo tut¬ 
to nuovo, il DOS 3, che per lungo tempo rappresen¬ 
terà un punto di riferimento per una numerosa con¬ 
gerie di utenti. Alla larga, si tratta di un migliora¬ 
mento della versione 2, ma questa nuova versione, 
"Ietta" da vicino, è molto più potente ed efficace. Il 
risultato della combinazione del nuovo processore e 
del nuovo SO mette a disposizione dell’utente un 
ambiente dalla velocità finora mai vista, di una effi¬ 
cienza a tutta prova, di una "godibilità" che fa pre¬ 
sto dimenticare il PC vecchia maniera. Il bello è an¬ 
che che tutti i pacchetti che giravano sul PC (tra cui, 


166 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 























(ALTRI TFMPl) 



L'IBM AT fu una pietra miliare nel mondo dell’informatica personale 



Intanto il Commo¬ 
dore 64 offriva 
sempre più acces¬ 
sori di largo con¬ 
senso Soprattutto 
software su cartuc¬ 
cia. come quelli 
provati su MCmi- 
crocomputer n 50 


fortunatamente, WS, Lotus 1-2-3, alcuni 
linguaggi, pacchetti di grafica) vanno su 
AT come il vento; tranne il Fligth Simula¬ 
tor. cosa che lascia tanto triste Corrado. 
Non potevano mancare, ovviamente, i 
benchmark di confronto con il vecchio 


PC; i risultati, ovviamente, non manca¬ 
no: i tempi di esecuzione, nella maggior 
parte dei casi, si dimezzano, e anche lad¬ 
dove il processore ha scarsa influenza, 
la maggiore potenza del nuovo sistema 
operativo porta a vantaggi medi del 20% 
e più. Peccato 
che il costo sia 
tanto elevato 
(ben oltre i die¬ 
ci milioni), ma 
tra poco ci 
penseranno i 
"cinesi" a 
stracciare il 
prezzo di que¬ 
sta categoria di 
macchine. 
Cambiamo de¬ 
cisamente ar¬ 
gomento nella 


Riusciranno 
i nostri AMIGA 
a recuperare 
il tempo 
misteriosamente 
scomparso... 

Fare delle previ*ioni, in particolare nel tenore della nucronyjormatica. è 
meinere ingrato e demo di pencoli Ben lo sanno quel costruttori che. come 
Texas, avrebbero pre/enlo non prevedere un roteo futuro per Thome computer. 
Per degli interro tori che. come noi. al massimo si giocano la reputazione (e. 
spesso, ahimè, neanche quella), il gioco * già più focile Non questo bieco 
calcolo. ma piuttosto un cerio amore per il rischio mi spinge a tornare 
sull'argomento un sola mese dopo aver (pubblicamente) orevisto per II 1986 
una inarrestabile diffusione a valanga di PC e PÓ compatibili 
L’imminente arrivo sul mercato del Commodore Amiga. Il più polente e 
certamente il più avaniato e intelligente computer mal realizzato nella storia 
dell’home e del personal, umetterebbe infatti in discussione, secondo alcuni, 
lutti i giochi 

Basato su quello stesso microprocessore Motorola 68000 che da un lato ha 
reto il Basic IIP dei van computer della serie 200 e 100 più veloce di qualsiasi 
linguaggio ad alto livello compilato sull'8086 e. dall'altro, ha consentilo di 
realizzare quel piccolo miracolo di ingegneria informatica che il chiama Apple 
Macintosh. l'Amiga della Commodore ha prestazioni tali da /hi nere, sulla 
carta, qualsiasi personal computer sin qui presentalo 
Ijs sua indiscutibile superiorità deriva da tre co-elahoralon specializzali nella 
grafica, nel suono, nell'input-output: in grande stile, la stessa filosofìa che ha 
reso vincente il 64 Con una risoluzione di 640 * 400 punti per 4.096 colori e 
la grandissima velocità e versatilità che gli derivano dal tre coprocessor. 
l'Amiga potrebbe far piazza pulita di tulli I concorrenti, dal 128 al PC IBM. 
passando per II Mac 

Potrebbe perchè, a mio avviso, il condizionale è d obbligo Innanzitutto, sia 
pure a soli I 500 dollari (J milioni in Italia Wf l'Amiga non potrà mal essere 
un home computer con una penetrazione paragonabile a quella del 64; troppi 
64 tono rimasti senza driver per poter coltivare questa illusione Dall ronde. Il 
segreto del 64 è stato non solo il prezzo, ma. diciamolo pure. Il software 
rubalo Quanto tempo et vorrà prima che si formi una • cultura dell'Amigav 
tale da poter sproteggere e far girare vorticosamente Ira gli utenti I 
sofisticatissimi programmi di gioco che le maggiori software-house stanno 
mettendo a punto * 

lei spazia per l’Amiga dobbiamo allora trovarlo nello tmali business ed In 
quello siesta arra di utenti tempre in bilico tra gioco e applicazione utile che 
ha fatto la fortuna dell’Apple II Nello small business, se si richiede 
l'intervento di un consulente, quanto tempo a vorrà perchè quello (ed il suo. 
pacchetto di Utility) si convertano dall'Mò-DOS all'Amiga f E ehi pasticcia in 
proprio in area MS-DOS, fino a che punto sarà attratto e rassicuralo 
dall'emulatore PC-DOS per Amiga che la Commodore ha prudentemente 
annunciato insieme alla macchina ’ 

Per le tue ercellenii prestazioni, mi auguro che l'Amiga vada avanti, che ci sia 
in giro tanto software, che ci sia tanta documentazione, che sia possibile fare 
un bel salto in avanti Ma non a spero mollo, la valanga di PC IBM e 
compatibili poteva, forte, essere arrestala a metà dello scorso anno, quando 
l'Amiga fu presentato con grande anticipo rispetto alla reale disponibilità del 
prodotto A settembre, e forse anche ad aprile, sarà, presumibilmente, un po' 
tardi 

Paolo Nuli 



prova successiva, che si occupa di pic¬ 
cole periferiche per il C64, Si tratta, in 
questo caso, di due cartucce, dalle fun¬ 
zioni piuttosto simili, che aggiungono i 
soliti comandi nuovi al sistema operativo 
e che. ancora, permettono di gestire pe¬ 
riferiche seriali e parallele, come stam¬ 
panti, plotter o così via. Subito di segui¬ 
to, vediamo ThESI (scritto proprio cosi), 
un pacchetto combinato di wp e di ridot¬ 
to database (viene più giustamente defi¬ 
nito "information retrieval System") che 
adotta m pieno, pur nelle limitazioni del¬ 
l'interfaccia del DOS, la tecnica del WY¬ 
SIWYG. Il vantaggio sta nel fatto che si 
tenta, riuscendoci abbastanza bene, di 
integrare i due ambienti per farli coope¬ 
rare al meglio possibile. Il pacchetto inol¬ 
tre gode di una sezione destinata alla 
elaborazione delle statistiche descrittive 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


167 




































?Vl 




dei dati in archivio, basata su un modulo 
completamente separato. Ha due grossi 
pregi; un basso costo e il fatto che è un 
prodotto tutto italiano, e pur non poten¬ 
do essere certo paragonato al Wordstar, 
godrà di un periodo di fortuna tra gli 
utenti attenti alle esigenze di portafoglio 

E, cosa che non guasta, ecco anche 
una prova di un linguaggio, il Logo MSX 
della Philips; certo queste tartarughe che 
vanno e vengono hanno un po’ rotto, ma 
state tranquilli, tra poco non se ne sen¬ 
tirà parlare più. E i più contenti di tutti sa¬ 
ranno i bambini, che si ritrovavano, in 
quel periodo, appioppato questo idioma 
"altamente educativo". 

Tommaso Pantuso si arma di saldato¬ 
re e filo e gioca con i monitor per C128 
(chissà quanti di questi monitor saranno 
morti con la sua cura!) e un anonimo 
(Paolo) insegna a riparare l'HP 150. Ma 
meglio lasciar perdere, programmare 
una giornata all'aria aperta, e andare a 
caccia di salmoni con Corrado. E poi, le 
solite rubriche, con la grafica di presen¬ 
tazione, il corso di Dbase. l'intelligenza 


Sulrt 51 di MC m prova il primo vero aggiornamento del rivoluzionario Mac la versione Plusl 


trum e che è composto da due pagine, 
fittissime, tutte in codice macchina. 

E, ad aprile, la mela 
fruttifica 

Una lettera di Alessio Nieri apre giu¬ 
stamente la rubrica della posta del nu¬ 
mero 51 Si tratta, probabilmente, della 
lettera del lettore più piccolo che sia sta¬ 
ta pubblicata sulla nostra rivista, Alessio 
(9 anni) chiede candidamente se esiste 
un computer per fare i compiti. Ovvia la 
risposta di Marco, piena di buoni propo¬ 
siti e sentimenti che avrebbero fatto 
piangere De Amicis; ma mi piacerebbe 
sapere, oggi, cosa Alessio fa (dovrebbe, 
Excel alla mano, avere una ventina d'an¬ 
ni), se ci legge ancora, se magari è riu¬ 
scito davvero a scrivere un programma 
che fa i compiti. Borland presenta Re¬ 
flex. un database dalle caratteristiche in¬ 
novative, e Commodore la sua linea 
completa di PC compatibili, dotati di 
prezzi che sono praticamente la metà di 
quelli IBM. Notevole la notizia che Ferra- 


artificiale. l’introduzione alla teoria delle 
liste, l’assembler dei vari processori, i 
vari giochim per le 
altrettanto varie 
macchine (tra cui 
addirittura un pro¬ 
gramma. manco a 
dirlo, chilometrico, 
dedicato e ispirato 
a Dune - non fatelo 
giocare a De Lau- 
rentis); significativi 
alcuni titoli, come 
"La casa", Black 
Star e cosi via. Ma 
il supernobel del 
mattone lo vince 
senza dubbio Su- 
perMonitor, di Fe¬ 
derico Giannici, de¬ 
dicato allo Spec- 


E ' passato appena un 
mese dalla "prova su 
strada " dell'IBM AT che 
ecco sotto torchio anche 
il primo compatibile arri¬ 
vato in Italia, il PC Bit AT 


Perché i dischi ri g idi si chiamavano Winchester? 


Il nome Winchester, dato, anni fa. al disco rigido, dipende dai primi 
modelli di questa periferica, che disponeva di due dischi da 6". le 
due cifre, giustapposte, formano il numero 66. che è la sigla di una 
delle piu famose carabine dell'epopea western, il modello 66 appun¬ 
to, detto anche "yellow boy", per via della sua culatta in ottone. 
Questa carabina, diretta discendenza di un'altra, precedente. 
l'Henry. fu popolarissima, ben più del modello 93 che è poi quello 
che, erroneamente, vediamo in quasi tutti i film western, e che è ri- 
conoscibile per la più classica culatta brunita nera e. per i più esper¬ 
ti, per il chiavistello di chiusura rappresentato da una sola lamina po¬ 


steriore. Fu camerato per diverse cartucce, ma soprattutto ebbe suc¬ 
cesso nei calibri 38-40 e 44-40, visto che in essi si potevano usare le 
stesse munizioni dell’altrettanto famoso "Peacemaker", il revolver a 
singola azione di Colt; in questo modo si risolvevano i certo non faci¬ 
li problemi di approvvigionamento per i pionieri. L'arma fu. pochi an¬ 
ni dopo, sostituita dal più moderno modello 73, che risolveva i difet¬ 
ti della debole chiusura a ginocchiello dello yellow boy, ma rimase 
fortemente presente neH'immaginario popolare, tanto da far la ri¬ 
comparsa. come avete visto, in cose e discipline che con le armi, for¬ 
tunatamente. hanno poco a che vedere. 


168 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




























(altri tempii) 


ri ha scelto Digital per computerizzare il 
suo reparto progettazione corse, e che 
IBM sta per lanciare un improbabile mo¬ 
dello JX destinato a combattere nell'area 
degli Atari e dei Commodore. 

Il pezzo forte del numero è la prova del 
Macintosh Plus, la nuova creatura Apple 
che ripara i peccati di gioventù del 512; 
maggiore memoria, driver più efficienti, 
una tastiera più ampia ed ergonomica, 
questi i particolari vincenti. Purtroppo 
manca ancora il colore e lo schermo è 
un po' piccolo, ma non dimentichiamo 
che le altre macchine lavorano ancora in 
DOS e che Windows è ancora di là da 
venire. Nell'occasione, Apple presenta 
Switcher, il primo timido tentativo di 
multitasking su un personal, che darà vi¬ 
ta, dopo qualche tempo, al famigerato 
Multifinder. Manco a dirlo, ecco arrivare i 
primi clone supervitaminizzati, e il primo 
passo spetta alla PCBit, allora molto atti¬ 
va. Si tratta dell'AT, che costa cinque mi¬ 
lioni, è un vero clone anche nei materiali 


e, del capostipite, è addirittura più velo¬ 
ce alla prova del benchmark. Corrado ne 
approfitta per citare di corsa anche gli al¬ 
tri compatibili che si stanno affacciando 
sul mercato, vale a dire Asem. Cafco, 
Electronic Devices, Microtek, Quasar, 
tutti più o meno sullo stesso prezzo e 
con le stesse prestazioni. E. giusto per 
rimanere in tema, ecco anche una prova 
software, Samna Word III, un buon wp 
per IBM che si basa su una filosofia d'u¬ 
so diversa da tutti i pacchetti finora visti 
sui PC; in Samna si fa largo uso dei tasti 
funzionali, vale a dire di tasti dedicati che 
servono sempre alla stessa cosa. Que¬ 
sta impostazione, pur con i suoi limiti, ha 
il pregio, in un lavoro ripetitivo come 
quello di una segretaria, di evitare la me¬ 
morizzazione di complicate combinazioni 
di tasti, cosa sempre necessaria nei pro¬ 
grammi tipo WS, dominati dalla digitazio¬ 
ne Control-qualche altra cosa. Inoltre 
Samna emula ben 11 tastiere diverse, 
tra cui anche la Dvorak e quella matema¬ 


tica. Costa un bel milioncino, ma la SIS, 
distributrice per l'Italia, invia un demo 
per tre biglietti da diecimila che fa tutto, 
tranne stampare e salvare. 

Il numero cinquantuno della rivista è 
una pietra miliare, un faro di luce acce¬ 
cante nella storia della Technimedia (e 
non solo in quella) in quanto rivede la lu¬ 
ce la rubrica MCAIgoritmi, già di Corra¬ 
do, e da questo numero curata niente¬ 
meno che da Raffaello De Masi, il Som¬ 
mo. La prima puntata della nuova serie è 
dedicata alle terne pitagoriche, e ha il 
piacere di ospitare un riquadro di pre¬ 
sentazione uscito dalla faconda penna di 
Corrado (era un periodo in cui io e C. ci 
scambiavano, sulle pagine della rivista, 
arbate battute e amichevoli frecciate), 
abio Marzocca ci introduce alle delizie 
deH’ADA, e ancora De Masi ci introduce 
alle tecniche di intelligenza artificiale, il¬ 
lustrando da vero pioniere le prime tec¬ 
niche dell'OCR (che gemo, questo Raf¬ 
faello, occorrerà tenerlo d'occhio!). Il re- 



"Er modifica ", al secolo Andrea de Prisco, nel lontano aprile '86 ci spiega come rendere attivo Iutilizzabile anche "a caldo ~) il tasto "40/80 display “ del suo plurivio- 
tentato Commodore 128 


Idem per il segnale video 80 colonne. 


Tasto 40180 display visto da sotto. 


Contatto 8 della porta video dopo la modifica. 


1 5 volt per il rolé sono presi dalla User Pori. 


Il segnale 40 col. i prelevalo da sotto la piastra. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


169 













































Cauri tempi) 


sto è roba di ordinaria amministrazione, 
con listati di lunghezza interplanetaria, e 
giochi spaventosi (uno fra tutti. Rambo- 
man) che non hanno mai soddisfatto 
nessuno, tranne gli autori che godono di 
un momento di gloria. 


Arriva MC-link 

Ci siamo, Corrado alza il velo sulla nuo¬ 
va iniziativa del BB di MC. Mc-Link è una 
realtà, grazie all’impegno di Bo Arnklit. 
che ha scritto il software (in TurboPascal, 
per la precisione), di Paolo Nuti. di Rena¬ 
to Giussam e, ancora, di Corrado. Qual¬ 


che numero, per gli appassionati di stati¬ 
stiche; l'accesso non è ancora possibile, 
per problemi legati all’operatività del ser¬ 
vizio tecnico della SIP, il software di ge¬ 
stione è rappresentato da 3500 linee di 
sorgente, la macchina host è nienteme¬ 
no che un compatibile XT con 640 KB di 
RAM e 40 MB di HD; un vero mostro! 

Apricot ci riprova, come suo solito alla 
grande, lanciando lo Xen, una macchina 
dalle qualità elevate (tanto da essere 
chiamato da Corrado un "supermini"). 
pensato per il multitasking, è dotato di 
un emulatore che lo trasforma in un per¬ 
fetto AT IBM E' fornito di DOS 3 10 e di 
Windows, di GWBasic e di un emulatore 
VT52; è disponibile, a richiesta, lo Xenix, 
nell’ottica di utilizzo della macchina in re¬ 
te locale e in multiutenza. E' dotato di un 


Winchester da 20 MB (dimensioni di 3", 
quando ancora tutti adottavano il 5’’l e, 
per quel che attiene al software, di un 
wp originale, di un programma di dise¬ 
gno e di un gioco, Othello nella fattispe¬ 
cie Dicevamo che è dotato di Windows, 
quello prima versione, ed è la prima ap¬ 
parizione di questo sistema operativo in 
Italia Costa più o meno otto milioni (die¬ 
ci con qualche aggiunta) ma, ancora una 
volta, non avrà successo; i bambini, che 
con un dito fermano gli oceani che li vo¬ 
gliono sopraffare, esistono solo nelle fa¬ 
vole! 

Segue la prova di Wordstar 2000, la 
ennesima versione di questo capostipite 


dei wp Nato sotto CP/M, questo mostro 
sacro ha subito nella sua vita innumere¬ 
voli modifiche e miglioramenti e rappre¬ 
senta. con VisiCalc. una delle pietre mi¬ 
liari del software di tutti i tempi 
Tanto per citare una curiosità, Micro¬ 
Pro, la casa produttrice di WS. aveva lan¬ 
ciato sul mercato anche un foglio elettro¬ 
nico e un database (CalcStar e DataStar), 
ma è rimasta famosa essenzialmente 
per il suo pacchetto di videoscrittura. La 
versione 2000 fa un gioco pesante, chie¬ 
de almeno 256 k di memoria (320 sotto 
DOS 3), che oggi fanno ridere ma che al¬ 
lora non erano certo a disposizione di tut¬ 
ti Costa un po' piu di un milione di lire e, 
nella sua implementazione, i progettisti 
hanno commesso un errore imperdona¬ 
bile (anche se probabilmente necessa¬ 


rio). il formato dei file prodotti è del tutto 
inaccessibile, tranne che a WS2000 
stesso. Rompendo con una filosofia pro¬ 
pria di MicroPro, 2000 è protetto contro 
la duplicazione (e a tal uopo la confezio¬ 
ne contiene due dischetti del program¬ 
ma), con una tecnica che lascia molti 
dubbi sulla sicurezza del supporto su cui 
l’installazione avverrà. WS offre un'am¬ 
pia selezione di stampanti e una tecnica 
di MailMerge ancora più efficiente della 
precedente, ma alcuni moduli, come la 
correzione ortografica e la creazione de¬ 
gli indici, sono a pagamento 

Nell’area Mac, ecco la prova di Fonta- 
stic. un font editor a punti che serviva, a 
noi macintoshiam, per sbalordire gli av¬ 
versari del PC. ma che ci pare lontano 
anni luce dalle sofisticherie dei font laser 
di oggi McAlgoritmi offre due tecniche 
per il calcolo del MCD e del mcm, e un 
programmino per la ricerca dei numeri 
primi basato sul Crivello di Eratostene, 
nella rubrica di intelligenza artificiale si 
tratta del riconoscimento della lingua 
parlata Ricordo, a tal proposito, un aned¬ 
doto divertente; avevo da poco acquista¬ 
to una Volvo 480, macchina che in quel 
periodo si faceva molto notare per la sua 
forma fuori dell’usuale, e che lasciava 
immaginare costi e prestazioni da cui, in 
effetti, era ben lontana, in altri termini 
con quella macchina "ci sparavo una bel¬ 
la posa", capitai in quel periodo in reda¬ 
zione e, andando via, incontrai Elvezio 
Petrozzi che mi chiese un passaggio per 
la più vicina stazione di taxi; Elvezio si 
siede in macchina, si da un’occhiata in¬ 
torno e fa "Certo che rende bene, l’in¬ 
telligenza artificiale!’’. 

Molto bello e interessante, ancora og¬ 
gi, l’articolo di adp sulla multiprogram- 
mazione e sull'uso dei semafori e dei 
monitor II resto è routine, come, addirit¬ 
tura, una "doppia alta risoluzione" per 
l'Apple II, una raffica di routine per il 
CI28. sviluppo di sistemi lineari su Vie 
20, un listato in linguaggio macchina per 
aggiungere ben 48 nuovi comandi allo 
Spectrum. 

E. per finire, le solite chicche pescate 
dal mimmercato. Oltre ai soliti club dedi¬ 
cati a questa o quella macchinetta, c’è 
una persona che ne desidera creare uno 
dedicato al SagaFox 40 e al Bip 40; lo 
stesso intende fare un lettore di Napoli, 
ma dedicato all'Olivetti ETV 300, Giusep¬ 
pe Valmarana, di Roma, cerca "abili 
utenti modem” per scambio di indirizzi 
di banche dati e di password E, infine. 
Bit Computer di Padova offre, in un ap¬ 
posito spazio pubblicitario, una serie di 
prodotti capaci di sproteggere e copiare 
fino al 99% del software protetto. Po¬ 
tenza dell'hacking! 

A risentirci. 

«e 



170 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 














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di Francesco Cariò 



Ancora una volta sui game 
on line. Nel senso che più 
passa il tempo e più mi con¬ 
vinco che può venire, anzi 
quasi obbligatoriamente 
verrà, da questa modalità di 
gioco la prossima rivoluzione 
del gioco interattivo e aumen¬ 
terà la velocità del passaggio 
dal concetto di gioco a quello 
di simulazione, che poi avrà 
naturalmente sempre inter¬ 
facce ludiche e meccanismi 
di coinvolgimento e diverti¬ 
mento assolutamente tratte 
dall'esperienza e dalla teoria 
e dalla pratica dei giochi. 

Come mai non ci siamo 
ancora? Bah direi che non ci 
siamo per due terribili motivi: 
la lentezza e la non omoge¬ 
neità dei collegamenti, e per 


il costo dei medesimi (que¬ 
sto soprattutto in Italia e 
dove le Telecom praticano le 
tariffe urbane a tempo). Ma 
poi forse non ci siamo anche 
per altri motivi più legati alla 
creatività e ad alcune abitudi¬ 
ni non sanissime dei produt¬ 
tori. Sarò più chiaro in alcuni 
velocissimi esempi che 
seguono. 

A me pare un riflesso con¬ 
dizionato, e non un esame 
attento della realtà del mer¬ 
cato potenziale dei game on 
line, quello di riprodurre in 
linea lo stesso genere di 
game che vende e fa suc¬ 
cesso off Ime su Cdrom, lo 
credo che il pubblico sia 
uguale e diverso. Uguale per¬ 
ché la base di users è sem¬ 


pre quella alfabetizzata dal 
Commodore 64 e dagli altri 
home computer 10 e più 
anni fa e che adesso viene 
su esperta e ha un Pc con il 
modem. Ma c'è anche e 
forse soprattutto una schiera 
enorme di nuovi utenti, 
ente che ha comprato un 
c il mese scorso e che non 
è tenuta a conoscere la sto¬ 
ria dell'informatica, della tele¬ 
matica e nemmeno quella 
dei game, per collegarsi alla 
Rete e giocare. Questo pub¬ 
blico vuole fare una fatica 
simile a quella che si fa per 
collegare un TV e poi comin¬ 
ciare a cambiare canale. Se 
non lo accontentiamo è 
perso. 

Per questo credo che ci 


vogliano anche game nuovi, 
opere con un'interfaccia 
semplice e di derivazione si 
videogame, ma anche cine¬ 
ma e perfino TV. Questo 
genere di videogame non 
esiste ancora o forse è il 
miglioramento di Quake e 
Tomb Raider, magari incrocia¬ 
ti con Monkey 3 e Total 
Annihilation. Con elementi da 
Sim City e Civilization e da 
Flight Simulator 98. 

Non sono impazzito e so 
perfettamente che un impa¬ 
sto del genere non funzione¬ 
rebbe. Voglio solo dire che ci 
vuole una rivoluzione creativa 
oltre che un'evoluzione tecni¬ 
ca e nelle tariffe. I videoga¬ 
me stanno per cambiare 
ancora. 


» / 





AVVENIMENTO 


Titolo: Tomb Raider 2 
Casa: Eidos (Uk) 

Format: Pc Cdrom 
Giud: -HMH-1/2 

E' passato un anno dalla 
prima avventura di Lara Croft 
e la medesima è diventata 
assai famosa e celebrata. 
Perché e come 7 Beh intanto 
perché quelli della Core (lo 
studio che lo ha realizzato 
con i soldi della Eidos...) ha 
avuto la bella idea di mettere 
un'eroina con frontali ballon¬ 
zolanti, dove di solito vedia¬ 
mo un Duke Nuke ramboide 
con pettorali di ferro simula¬ 
to. E questo già mica sareb¬ 
be poco. Se poi ci aggiunge¬ 
te che Lara è stata adottata 
da tutte le più importanti rivi¬ 



ste e media del mondo che 
ne hanno fatto una specie di 
icona dell'innovazione nei 
videogame (game al femmi¬ 
nile, gams glamour, game 
con il personaggio., etc. 
etc...), fate il totale e avrete 
uno dei videogame più ven¬ 
duti del 1997 

Tomb Raider 2, cosi, diven¬ 
tava una specie di banco di 
prova di come Lara e i suoi 
autori avrebbero saputo 
cavarsi dalla sindrome del 
sequel... Vi dico subito che 
ci sono riusciti perfettamen¬ 
te 

Fregandosene altamente 
delle accuse di non essere 


altro che un Indiana Jones in 
gonnella ed interattivo, la 
Croft si imbarca in un'altra 


delle sue av¬ 
venture globe 
trotting, a cac¬ 
cia di un rile¬ 
vante tesoro 
Una scusa co¬ 
me un'altra 
per far muo¬ 
vere il joystick 
ai ns fratellini 
simulanti 
Girellando di 
qui e di là, in 
splendido det¬ 
taglio texturiz- 
zato, ci aggi¬ 
reremo con Lara in cerca di 
Dagger of Xian, una reliquia 
che si suppone abbia degli 
effetti miracolosi e poteri 
magici e bla bla bla... E gli 
scenari variano da Venezia, 
una delle prime volte che la 
leggendaria città acquatica 
finisce in un videogame (mi 
ricordo un giallo della 
Infogrames che si chiamava 


♦(disastro), ♦♦ (non simulare), 
++ (interagire con cautelai, 
++-H- (da simulare! +++++ 
(interagisci o muori) 


3 Avvenimenti di questo mese sono altrettanti successi di 
gran qualità e sono anche un ideale catalogo degli stili di 
maggior spolvero emersi dai videogame negli ultimi 5 anni. 
Tomb Raider 2 (trionfo della detective interattiva Lara Croft e dei 
suo pettorali oscillanti...); Total Annihilation (epicentro del riscon¬ 
tro di massa dei game alla Red Alert ..); Sole Survivor (rischioso 
tentativo di Westwood di fare un game davvero Internet orien- 
ted...). 

Seguiranno, per voi miei prodi, news e classifiche dall'orbitante 
e magnifico mondo dei computer game. Fuggo. 


172 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















Casa: Cavedog/GT (Usa) 
Format: Pc Cdrom 

Giud: ++++ 


Il successo di Command & 
Conquer e Warcraft ha sca¬ 
tenato una selva infinita di 
imitatori Inventato da 
Molineux della Bullfrog, il 
genere isometrico in reai 
time sta facendo strage di 
premi e vendite e i tentativi 
di clonazione sono di più di 
quelli della Settimana 
Enigmistica e della pecora 
Dolly. Uno di questi clone 
poteva sembrare a tutta 
prima anche Total An- 


nihilation. E invece no: 
Cavedog ha avuto l'intelli¬ 
genza di prendere i metodi e 
gli strumenti del reai time- 
action per creare qualcosa di 
completamente nuovo. Un 
game che dipende meno dal 
clicking costante sui bottoni 
del mouse e di più dalla 
capacità di pensare strategi¬ 
co. 

Le prime missioni posso¬ 
no dare un’impressione 
assai fuorviarne. Possono 
dare l'idea di essere di fron¬ 
te ad un prodotto di alta 
qualità, ma identico a Red 
Alert. E' solo andando un 
po’ avanti che si capisce 
bene di che pasta sia fatto 
TA: nei multiplayer e nelle 
schermaglie si apprezza sul 
serio la taratura degli avver¬ 
sari, il calibro e l'equilibrio di 
tutti i meccanismi di gioco. 
Un game testato all'inverosi¬ 
mile, sostanzialmente privo 
di bug, preciso e perfetto 
nelle sue reazioni, a volte 
sembra che ti legga nel pen¬ 
siero: l'effetto che solo i 
grandi titoli riescono a fare 
(mi ricordo che lo faceva 
Player Manager...). Ma 
vediamo come si articola il 
game. 

Nel gioco abbiamo biso¬ 
gno soprattutto di 2 risorse, 
metalli ed energia: e questo 
per costruire ed alimentare 
le unità. Sfortunatamente il 
metallo è assai raro nelle 
prime parti delle missioni (in 
seguito potremo utilizzare e 
ridare le corazze dei pezzi 
distrutti...), 
ma si posso¬ 
no comun¬ 
que costruire 
generatori 
per converti¬ 
re l'energia 
in metallo. 
Insomma, e 
qui torna di 
moda il con¬ 
cetto di equi¬ 
librio su cui 
TA è costrui¬ 
to (l'unica 
cosa che mi 


Morte a Venezia...), a clau- 
strofobiche catacombe sot¬ 
terranee... 

E come in Tomb Raider (e 
questo per ovvie ragioni lega¬ 
te ai tempi di produzione ser¬ 
rati e al motore di TR...) la 
maggior parte delle attività di 
Lara consiste nel trovare una 
chiave per aprire una porta 
per trovare un'altra chiave e 
cosi avanti... E in mezzo un 
mucchietto di quei puzzle 
che tanto mi sono antipatici 
e mi fanno pensare alla setti¬ 
mana enigmistica... Per 
esempio in un livello si deve 
muovere un interruttore per 
aprire una porta in un'altra 
parte del livello. Si tratta del 
vecchio arcade-adventure in 
cui non a caso gli inglesi 
erano maestri fin dall’epoca 
del Commodore 64 

Poi ci sono delle trappole a 
tempo che ricordano quei 
momenti disperati nel cine¬ 
ma americano quando i pavi¬ 
menti collassano sotto i 


nostri piedi e 
i soffitti crol¬ 
lano e ogni 
speranza 
sembra sia 
da abbando¬ 
narsi... Ma 
comunque è 
il sistema, 
antico e fun¬ 
zionale sem¬ 
pre, della 
chiave che 
apre la porta 
(e dell'obiet¬ 
tivo finale 
interessante e ben preci¬ 
so...) che rende Tomb 
Raider 2 cosi attraente. 
Insieme alla sua qualità grafi¬ 
ca e alla velocità e precisio¬ 
ne del motore 3d 
In più in Tomb Raider 2 
sono stati risolti alcuni mini¬ 
mi problemi di TR, difetti di 
controllo di Lara, sbavature 
di precisione dell'engine. e 
una certa ristrettezza dei 
livelli. Qui non solo sono 
molto più grandi, ma sono 
anche geograficamente 
molto più variati. Venezia, i 
palchi dell'opera sui cui sal¬ 
tellare, il vestibolo di un 
gangster, in 18 livelli di semi- 
inesauribile adventure (ho 
detto semi perchè un sacco 
di gente l'ha già finito da un 
pezzo. .). 

Miss Lara Croft è pronta 
per un'altra messe di coper¬ 
tine senza nemmeno dover 
temere i paparazzi. Dici 
niente. 

Titolo: Total Annihilation 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


173 















AVVENIMENTO 


piace poco di questo game 
e proprio il titolo già che ci 
penso...), costruire un muc¬ 
chio di unità è una bella 
cosa, ma non bisogna mai 
scordarsi che per farle fun¬ 
zionare ci vuole l'energia. 

Le stesse unità, mech. 
veicoli, aerei, e vascelli 
navali, hanno molto a che 
fare con l'equilibrio della 
sfida. Le unità più forti sono 
devastanti, ma hanno biso¬ 
gno di moltissima alimenta¬ 
zione energetica e si muo¬ 
vono molto lentamente E' 
il caso dei grandi tank o 
delle navi, e cosi pure i bom¬ 
bardieri che spesso devono 
rifare tutta la mappa per 
rifornirsi Insomma è pro¬ 
prio il caso di creare delle 
unità flessibili ed equilibrate. 
Diversificare. Piccole unità 
per tenere impegnato il 
nemico, mentre i grandi cali¬ 
bri si preparano. E un altro 
vantaggio strategico è nelle 
mani del Commander. Ma 
attenti a mandarlo diretta- 
mente in battaglia: se 
muore tutto è perso. 

Ma TA è pieno zeppo di 
grandi possibilità. Nella grafi¬ 


ca (i terreni 3d preren- 
derati sono davvero 
ben disegnati e intelli¬ 
genti...). Ci si può 
nascondere dietro gli 
alberi per esempio. Ma 
si rischia che la foresta 
vada in fiamme, etc. 
etc... 

Le nostre unità acqui¬ 
stano esperienza con 
l'azione E con 5 suc¬ 
cessi diventano vetera¬ 
ni disponendo di una 
molto più accurata pre¬ 
cisione di tiro. E accet¬ 
tano anche molti 
comandi per volta 
(semplicemente pre¬ 
mendo il tasto shift...) 
cosi possiamo selezio¬ 
nare molto bene il det¬ 
taglio e la strategia del¬ 
l'azione, lasciando fare 
al programma le cose 
meno importanti. Ogni 
volta che ci gioco TA 
mi fa scoprire qualcosa 
di nuovo, un nuovo 
modo di fare le cose, e 
tiene sempre in movi¬ 
mento la mia inesausta 
voglia di sperimentare. E' il 
wargame perfetto. 


Titolo: Command & Con- 
quer: Sole Survivor 
Casa: Westwood (Usa) 
Format: Pc Cdrom/lnternet 
Giud: -!■++ 

La grande scoperta di C&C 
e la grande novità, iniziata su 
Dune 2 e poi perseguita con 
intelligenza e successo dalla 
Westwood, che ha portato 
nel mondo dei videogiochi è 
senza dubbio la possibilità di 
giocare alla guerra in tempo 
reale e in modo multigiocato- 
re Un vero sogno per gli 


appassionati di wargames e 
di videogame. Cosi è assolu¬ 
tamente pieno di coerenza il 
disegno di realizzare, con 
questo C&C Sole Survivor, 
una versione di C&C custo- 
mizzata per le battaglie su 
Internet. Dovrebbe essere 
msomma il trionfo del multi¬ 
player. ma non lo è del tutto. 
E adesso vediamo perché. 

In realtà Sole Survivor ha 
ben poco in comune con i 
suoi illustri parenti. Invece di 
comandare eserciti e gestire 
risorse, ci capita di dover 
controllare una sola unita che 
abbiamo scelto prima di 
entrare in combattimento. 

Ogni unità ha la sua carat¬ 
teristica e il genere di arma¬ 
mento. Alcune sono veloci e 
leggere. Mentre altre sono 
lente e potentissime. Tutte 
sono molto vulnerabili all'ini¬ 
zio della battaglia, rendendo 
fondamentali i primi momenti 
e i relativi approvvigionamen¬ 
ti. Appena sono sufficiente- 
mente potenti, possono 
cominciare a cimentarsi in 
scontri aperti, cercando, 
ovviamente, di scegliersi 
avversari non 
all'altezza. 

I problemi 
cominciano 
quando si de¬ 
vono evitare i 
colpi mandati 
da armamen¬ 
ti gestiti via 
satellite. 

Questa situa¬ 
zione, assai 
random e ca¬ 
suale e quin¬ 
di molto in¬ 
nervosente, 
mi ricorda 
tanto il tasto dell'iperspazio di 
Asteroids E qui coincide 
pericolosamente con la 
necessità o la casualità di 
andare a finire dentro un cra¬ 
tere. Invece di trovare riparo 
troviamo la morte e la distru¬ 
zione. Senza colpa e con una 
forte frustrazione 

Sole Survivor ha tre modi 
di gioco: sono abbastanza 
simili e dividono lo stesso 
gameplay, ma sono abba¬ 
stanza diversi da avere una 
serie di conseguenze sulla 


nostra selezione dell'unità 
che ci rappresenta. Il modo 
basic è quello in cui tutti 
sono da soli e combattono 
per se stessi. Qui si tratta di 
killerare tutti quelli che vedia¬ 
mo. Tutti danno punti. 
Sembra divertente ed in 
effetti è un modello di gioco 
vecchio quasi come i video¬ 
game stessi e assai attuale in 
game come Quake o simili. 
Ma qui non funziona. Poca 
strategia o quasi nulla. Dopo 
poco sono passato ad un 
altro modo di gioco. 

Catturare la bandiera è 
forse quello più divertente, 
perché ha bisogno di un lavo¬ 
ro di team preciso ed accura¬ 
to. Ma qui c'è un problema 
non piccolo che deriva dal 
gioco via Internet: la West¬ 
wood non fa nulla per riequili- 
brare il gioco nel caso che 
utenti si disconnettano tutti 
da una parte. Cosi va a finire 
che ci sono campagne e bat¬ 
taglie di 8 contro 2, 6 contro 
3. etc. etc Bisogna però 
dire che Sole Survivor non ha 
un fee mensile (insomma non 
si paga nulla per giocare a 


parte il Cdrom .) e ha un otti¬ 
mo servizio di assistenza della 
Westwood Questo, unito al 
fatto che si tratta di una prima 
release, lascia ben sperare sul 
futuro di questo game e di 
questo genere di sfide interat¬ 
tive su Internet Perché la 
Westwood ha certo intenzio¬ 
ne di far valere l'investimento 
e di migliorare sempre di più 
la strategia e la tattica di 
gioco Al momento è meglio, 
molto meglio, farsi una partita 
a due a Red Alert. 



174 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






PW Panorama Pc Cd-rom: 
i "runners up": 

ovvero i game usciti da poco che 
stanno salendo in classifica e che 
quindi dovreste tenere d'occhio in 
questi giorni... 


Legenda il primo numero 
si riferisce alla posizione 
attuale II secondo alla posi¬ 
zione precedente II terzo 
alle settimane di permanen¬ 
za qui II punto esclamativo 
è un giudizio di qualità e di 
interesse ulteriore. E' prece¬ 
duto dal titolo del game e 
seguito dal nome degli auto¬ 
ri e della casa. I numeri tra 
parentesi quadra sono i voti 
ottenuti su Internet da ogni 
titolo che mediati con la 
posizione precedente danno 
la posizione attuale Buona 
lettura. 


1 3 5 

Red Baron 2 (!) 

Dynamix/Sierra SI 1 125431 
Dopo moltissimi anni ecco 
il seguito del piu celebrato 
simulatore di aerei d'epoca 
della storia dei videogame 

2 25 2 

Virtual Pool 2 |!) 

Celens/VR Sports/lnterplay 
SP 2 125601 

La versione originale ha 
venduto piu di 2 milioni di 


copie m tutto il mondo e 
questa nuova release ha una 
grafica incredibile 

3 5 7 

Beasts & Bumpkins 

Electronic Arts ST 3 125231 
Un altro gioco un po' ano¬ 
malo per la tradizione EA. Il 
tentativo di entrare in un 
settore in cui non ha molta 
storia 

Bestie e terrore. 

4 1 6 

Fighters Anthology 

Jane's/Electromc Arts SI 1 
125311 

L'antologia dei simulatori 
della migliore casa di que¬ 
sto genere che ci sia al 
mondo Di derivazione pro¬ 
fessionale 

5 4 8 

Flight Unlimited 2 

Looking Glass/Eidos SI 4 
125121 

Accolto in modo non 
eccezionale, questo simula¬ 
tore civile della Looking 
Glass ha dalla sua una gran¬ 
de grafica. 



6 12 8 
F-22 Raptor 

Novalogic SI 
4 125131 
Seguo sem¬ 
pre con at¬ 
tenzione le 
gesta della 
Novalogic. 
anche se 
non ha più 
saputo ripe¬ 
tere lo stra¬ 
ordinario im¬ 



patto di Comanche 


’ 6 5 

Descent to 
Undermountain ili 

Dragonplay/lnterplay RP 6 
125461 

La casa americana In¬ 
terplay, una delle piu glorio¬ 
se della storia del software, 
prova ad usare il nome di 
uno dei piu grandi successi 
di sempre: Descent Anche 
se qui si discende da tutt'al- 
tra parte. 

8 10 5 

Nightmare Creatures 

Kalisto/Activision 8 (25421 
Insieme a Dark Earth ecco 
l’altro game della casa fran¬ 
cese piena di talenti tecnici 
e non altrettanto di talenti 
creativi 

9 15 6 

Joint Strike Fighter 

Eidos SI 9|2534| 

Uno dei tentativi della 
Eidos di non essere del 
tutto Lara Croft dipendente 
Tutto sommato ci riesce 

10 13 2 

Gag 

Auric Vision AD 10 (25571 
Il primo videogame russo 
dopo Tetris ad arrivare in 
una classifica internazionale. 


11 - 1 
Pro Pilot (!) 

Sierra SI 11 |2564| 
Probabilmente il miglior 
simulatore di volo in circola¬ 
zione Passare sopra l’Ex- 
cahbur di Las Vegas dà una 
certa emozione. 




12 14 3 

The Feeble Files 

AdventureSoft AD 12 (25551 



info-web 


MCmicrocomputer n 181 - febbrao 1998 








Uno dei personaggi più 
strani degli ultimi mesi, per 
una delle più antiche case 
inglesi specializzate in 
adventure games. 

13 - 1 

Jack Orlando 

TopWare AD 13 12565] 

In grande ascesa questo 
gioco molto americano nei 
presupposti e negli obiettivi. 

14 24 2 

Frogger 

Hasbro AR 14 |2559] 

Un megasuccesso per 
questa versione 3d di uno 
dei videogames che hanno 
fatto la storia dei giochi elet¬ 
tronici. La rana e la sua diffi¬ 
cile sopravvivenza. 

15 18 3 

Defiance I 1 ) 

Visceral/Avalon Hill AC 15 


(2556] 

Questo qui lo consiglio 
solo ai veri fissati del warga- 
me. 

16 20 4 

Armed & Delirious 

Sir-Tech AD 16 [25511 
Invece questo game della 
Sir Tech (la più vecchia casa 
di videogame ancora in atti¬ 
vità a parte la Activision.,.) è 
adatto agli amanti dell'rpg 

17 8 5 

Qin (Tomb of thè Middle 
Kingdom) 

Time Warner AD 8 [2541 ] 
Questo game orientaleg¬ 
giante tenta una strada già 
percorsa con insuccesso 
dalla Infogrames nei primi 
anni Ottanta. 

18 23 2 

Front Page Sports 


(Ski Racing) 

Sierra SP 18(25581 
La versione Sierra dello 
sport invernale europeo. In 
prossimità delle olimpiadi 
invernali. 

19 - 1 

Soccer Champ 

Simulmondo RA 19 [2566] 
L'evoluzione della specie 


calcistica. Il primo strategy- 
action soccer game. E 
anche, con orgoglio, made 
in Italy. 

20 - 1 

Evolution 

Discovery Channel ST 20 
[2567] 

Il più grande channel 
scientifico-divulgativo del 



mondo si 
cimenta nei 
game con 
maestria e 
classe. Un 
game utile e 
bello. 


Vs. 

Francesco 

Carlà 



TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA 

(edizione americana con il prezzo in $ usa, il secondo numero indica la posizione il mese precedente, 


l'asterisco che si tratta di nuova entrata) 

1 

Riverì: The Sequel to Myst (Red Orb) 

1 

2 

Myst (Brcderbund) 

2 

3 

Flight Simulator 98 (Microsoft) 

3 

4 

Quake II (Activision) 

- 

5 

Barbie Magic Hair Syler (Mattel) 

4 

6 

Lego Island (Mindscape) 

5 

7 

Tomb Raider II (Eidos) 

10 

8 

Frogger (Hasbro Interactive) 

- 

9 

Tonka Search and Rescue (Hasbro Interactive) 

12 

10 

Barbie Fashion Designer (Mattel) 

9 

11 

Monopoly Star Wars (Hasbro) 

14 

12 

Scrabble (Hasbro Interactive 

- 

13 

Jedi Knight: Dark Forces II (LucasArts) 

6 

14 

Links LS Golf 1998 (Access) 

- 

15 

Battleship (Hasbro Interactive) 

16 

16 

NASCAR II (CUC Software) 

19 

17 

Age of Empires (Microsoft) 

8 

18 

Tonka Construction (Hasbro Interactive) 

15 

19 

Hellfire : The Diablo Expansion Pack (CUC Software) 

- 

20 

Madden NFL 98 (Electronic Arts) 

18 


176 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco canà 

(la top 100 completa la trovate su http://www.worldcharts.nll 


1 

1 

16 Total Annihilation 

Cavedog/GT WG 

1 

[2402] 

2 

2 

54 Diablo 

Blizzard RP 

1 

[2154] 

3 

3 

5 Quake 2 (!) 

Id/Activision SH 

3 

[2529] 

4 

4 

13 Age Of Empires {!} 

Ensemble/Microsoft ST 

3 

[2424] 

5 

5 

61 Heroes of Might & Magic 2/add-on 

New World/3DO ST 

2 

[2091] 

6 

6 

14 Fallout 

Interplay RP 

6 

[2417] 

7 

7 

14 Dark Forces 2 (Jedi Knight) {!} 

LucasArts SH 

6 

[2413] 

8 

8 

9 The Curse of Monkey Island {!) 

LucasArts AD 

8 

[2468] 

9 

10 

8 Tomb Raider 2 

Eidos AC/AD 

9 

[2474] 

10 

12 

8 Fifa (Road To World Cup 98) 

EA Sports/Electronic Arts 

SP 10 

[2502] 


Molte variazioni rispetto a gennaio, scossoni ovviamente dovuti alle uscite di dicembre e Natale. A parte gli inamovibi¬ 
li Total Annihilation e Diablo. Quake 2 è già in seconda posizione e Age of Empires. primo vero hit della Microsoft in 
videogame a parte Flight Simulator e Links, è ormai quarto. Impressionante il successo tam-tam di Fallout. Partito in 
sordina e senza tanti strombazzi, il game della Interplay è arrivato in sesta posizione e minaccia di crescere ancora, 
visto che molti, io tra questi, lo considerano il miglior real-time game strategy in circolazione. 

A seguire due trionfi annunciati Lucas. Monkey 3 di cui abbiamo detto il mese scorso e Jedi Knight (il mese prece¬ 
dente...). Così come annunciatissimo è l'avvento in classifica di Tomb Raider 2 e di Lara Croft. New entry anche per 
Fifa 98. il sequel annuale della EA Sports a proposito di calcio. Credo che per un po' la classifica si stabilizzerà su que¬ 
sti titoli con qualche nuovo ingresso a sorpresa che potrebbe arrivare anche dal mese prossimo. Per esempio il ven¬ 
dutissimo e nostalgico Frogger. 


Top 10 Most Downloads 




(i 10 demo e sharegame più scaricati dalla Rete) 



i 

1 

19 

Mordor 2 (Darkness Awakening) 

VB Designs RP 

1 

[2329] 

2 

3 

81 

Ancient Domains of Mystery 

Thomas Biskup RP 

1 

[1976] 

3 

4 

10 

Myth (The Fallen Lords) 

Bungie ST 

3 

[2469] 

4 

5 

55 

Furcadia 

Dragon's Eye RP 

2 

[2141 

5 

7 

6 

Space Empires 3 

Malfador ST 

5 

[2514] 

6 

2 

16 

Age of Empires 

Ensemble/Microsoft ST 

2 

[2406] 

7 

6 

26 

The Curse of Monkey Island 

LucasArts AD 

5 

[2333] 

8 

8 

13 

Quake 2 (Test) 

Id/Activision SH 

1 

[2441] 

9 

12 

9 

Total Annihilation 

Cavedog/GT WG 

9 

[2491] 

10 

9 

8 

Dark Reign (The Future Of War) 

Auran/Activision WG 

9 

[2494] 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


177 














IL PRIMO VIDEOBIOCO IN CUI SI POSSONO 
VIVERE LA CARRIERA E LE EMOZIONI DI 
Ulti CÀLCIATORE PROFESSIONISTA. I 
UN Collii VOLGIMENTO TOTALE'! 7 

/ Giorgio Tosarti^ 


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blm il In turi i|rnmlp i nnirr« ^ Il e nmplanp ImparpiA 
p vini I II |l•«ll(l•ll• il'Oro I h Miiuirp II luti uiim ii I 


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a 18 anni in una squadrai 
di valore medio (sarai tu 
stesso a decidere quale e 
ad attribuire nome e 
ruolo al tuo calciatore...), | 
e dura sedici stagioni. 

Sarà compito tuo, 
dimostrando le tue 
qualità tecniche, 
agonistiche e psicologiche | 
all’allenatore e ai media, 
migliorare continuamente | 
fino a diventare un vero 
fuoriclasse e a vincere 
l'ambitissimo pallone 
" d’Oro ". Ci riuscirai ? 











Intelligiochi 



di Corrado Giustozzi 


Storie di vita... artificiale 

Joh Fredersen si voltò di colpo. Fissò a bocca aperta la creatura 
che gli stava davanti, mentre gli occhi gli diventavano vitrei 
La creatura era, senza dubbio, una donna. (...) Ma, anche se era 
una donna, non era umana. Il suo corpo pareva fatto di 
cristallo, attraverso il quale le ossa scintillavano argentee. 

Il gelo fluiva dalla pelle di vetro che non conteneva una 
goccia di sangue. (...) Ma quell’essere non aveva volto. 

La curva superba del collo conduceva ad un blocco di 
metallo privo di forma. Il cranio era spoglio, il naso, 
le labbra, le tempie appena accennate. (...) “Sii gentile, 
mia parodia” disse la voce lontana, che suonava come se 
fosse la casa a parlare nel sonno. “Saluta Joh Fredersen, 
il Signore che domina la grande Metropolis.” 

Thea Von Harbou. " Metropolis", 1912 
Ed. Compagnia del Fantastico, 1996 
Traduzione di Luigi Cozzi 



Sapete chi ha vinto il premio 
IgNobel per l'economia nel 1997? 
Akihiro Yokoi e Aki Malta, rispettiva¬ 
mente "padre" e "madre" del 
Tamagochi, Ricordo che l’IgNobel è 
una sorta di "Nobel al contrario" isti¬ 
tuito sette anni fa da un gruppo di spi¬ 
ritosi accademici della prestigiosa 
Università di Harvard, col quale si 
"premiano" i lavori di ricerca più 
sciocchi, insulsi o mutili comparsi su 
pubblicazioni ufficiali negli anni prece¬ 
denti; tutti quelli, insomma, che a 
norma della motivazione ufficiale "non 
possono o non devono essere ripro¬ 
dotti". Ebbene, il comitato del premio 
IgNobel ha ritenuto di dover assegna¬ 
re il premio per il 1997 ai creatori del¬ 
l'infernale pulcino virtuale, meritevole 
di aver "distratto dal lavoro milioni di 
persone” 


Ma il povero Tamagochi, nonostante 
tutto lo scalpore che ha suscitato 
presso l'opinione pubblica grazie alle 
grida allarmate di psicologi, sociologi e 
antropologi, non è che la punta di un 
iceberg assai più profondo e radicato 
in noi di quanto crediamo. La "vita 
artificiale", di cui il moderno pulcino 
virtuale è l'esempio più consumistico 
e popolare, è infatti ben più antica di 
quanto comunemente si ritenga, 
facendo parte di un immaginario tanto 
inconscio quanto antico. La novità del 
Tamagochi è quella di aver spostato 
fortemente l'accento dalla simulazione 
del comportamento intelligente, ossia 
dalla replicazione della mente coscien¬ 
te. alla simulazione del comportamen¬ 
to biofisico, ossia alla replicazione 
delle funzioni corporee. Ma in ultima 
analisi, pur se in modo inedito, il buon 


pulcino non fa altro che riproporci uno 
dei tanti aspetti dell'antichissimo ed 
ancora irrisolto problema filosofico 
della dualità fra mente e corpo. Chi l’a¬ 
vrebbe mai pensato? 

In principio 
erano gli automi 

Partiamo dunque dall'inizio, e com¬ 
piamo un excursus a volo d'uccello 
che ci permetta di giungere poi ad 
inquadrare il moderno concetto di 
"vita artificiale". Se lasciamo perdere 
l'ultimo mezzo secolo, ossia il periodo 
storico caratterizzato dalla presenza 
del computer, l'idea di "vita artificiale" 
intesa come costruzione di organismi 
meccanici o biologici in grado di ripro- 


180 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 







Intelligiochi 



durre le funzioni tipiche degli esseri 
viventi, è antichissima. Narra ad esem¬ 
pio la mitologia greca che Efesto, il dio 
del fuoco e della meccanica conosciu¬ 
to dai latini come Vulcano, nella sua 
ardente officina sotterranea dove 
costruiva tra l'altro i fulmini per Zeus, 
poteva contare su di una nutrita schie¬ 
ra di aiutanti artificiali, uomini meccani¬ 
ci parzialmente vivi che aveva costrui¬ 
to lui stesso affinché svolgessero il 
lavoro manuale. Oggi li chiameremmo 
automi o robot, ma il concetto è lo 
stesso. 

Molti furono i grandi ingegni del pas¬ 
sato che, per puro diletto 
intellettuale o per compiacere 
e divertire i potenti loro 
mecenati, costruirono mecca¬ 
nismi in grado di imitare alcu¬ 
ni comportamenti degli esseri 
viventi, di solito animali. Si 
racconta che Erone, famoso 
matematico e fisico vissuto 
ad Alessandria nel I o II seco¬ 
lo, avesse costruito un uccel¬ 
lo metallico in grado di cin¬ 
guettare ed alzarsi in volo 
battendo le ali. ed un cavallo 
che si abbeverava ad una fon¬ 
tana; e si sa per certo che il 
grande Leonardo da Vinci 
costruì vari animali meccanici 
per gli spettacoli e le feste 
che si tenevano alla corte di 
Ludovico il Moro. 

Nel 1700, secolo in cui 
trionfano la meccanica di pre¬ 
cisione e l’orologeria, la pas¬ 
sione per gli automi diviene 
cosi prepotente da influenza¬ 
re profondamente anche l'ar¬ 
te e la cultura: assieme ad 
innumerevoli e complicatissi¬ 
mi carillon, il "secolo degli 
automi" ci lascia realizzazioni 
mirabili quali lo "scrivano'', 
che intinge la penna in un 
vero calamaio e traccia parole 
su un foglio di carta, o la "pia¬ 
nista" che suona una spinetta 
muovendo realmente le dita 
e seguendo con gli occhi le 
note sullo spartito. Frutto di 
questo periodo è anche il 
famigerato "Turco" che gio¬ 
cava imbattibilmente a scac¬ 


il secolo successivo ci proporrà 
memorabili figure artistiche diretta- 
mente ispirate alla creazione di vere e 
proprie vite artificiali; a seconda dei 
casi queste ultime sono ottenute 
come estremo perfezionamento degli 
automi meccanici, che finiscono per 
trascendere la loro natura di macchine 
(è tale la bambola meccanica protago¬ 
nista del balletto "Coppelia") ovvero 
come superamento delle leggi della 
biologia ottenuto mediante l'uso del¬ 
l'elettricità, nuova e sconosciuta forma 
di energia da poco padroneggiata ma 
ancora non bene compresa (è ovvia¬ 
mente il caso di 
"Frankenstein o il novello 
Prometeo" di Mary 
Woolstonecraft che darà l'av¬ 
vio ad un intero genere lette¬ 
rario). 

Poi vennero 
i robot 

Il fortunato termine "robot" 
nasce solo nel nostro secolo 
da un'invenzione del dram¬ 
maturgo ceco Karel Capek, 
ed in origine stava ad indica¬ 
re esclusivamente un androi¬ 
de meccanico e non, come 
lo intendiamo oggi, qualsiasi 
tipo di meccanismo in grado 
di agire autonomamente. 
Esso deriva dalla parola ceca 
"robota", che significa "lavo¬ 
ratore", ed appare nel dram¬ 
ma sociologico "R.U.R.", 
ovvero "Rossum's Universal 
Robot" degli anni '20. La 
storia è semplice: il protago¬ 
nista, appunto Rossum, 
costruisce degli uomini mec¬ 
canici da impiegare come 
instancabili lavoratori nelle 
sue fabbriche; ma natural¬ 
mente queste creature fini¬ 
scono per ribellarsi e distrug¬ 
gere il loro creatore. Una 
trama che oggi ci appare 
scontata, ma all'epoca non lo 
era poi tanto. 

Di poco precedente al lavoro 
di Kapec. e in qualche modo 


chi perché al suo interno, celato astu¬ 
tamente fra complicatissimi quanto 
inutili meccanismi, si nascondeva in 
realtà un campione umano di piccola 
statura; ma si trattava essenzialmente 
di una burla e non di un imbroglio, e 
comunque il barone Von Kempelen 
suo autore, strana ed affascinante 
figura di ricco erudito, aveva in prece¬ 
denza seriamente studiato e realmen¬ 
te realizzato una macchina pneumatica 
in grado di imitare la voce umana e di 
pronunciare alcune semplici ma com¬ 
prensibili frasi. 

Sull'influenza di queste realizzazioni 


D3-BO. il "droide di protocollo è chiaramente ispirato a Mana di Metropoli 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


181 











Intelligiochi 


imparentato con esso anche se di 
impatto ben diverso, è il romanzo 
"Metropolis" (1912) di Thea Von 
Harbou, dal quale ho tratto la citazio¬ 
ne iniziale per questo articolo, Da 
esso la sua autrice ricavò una sceneg¬ 
giatura cinematografica che fu poi uti¬ 
lizzata nel 1926 da suo marito, il 
famoso regista Fritz Lang, per realiz¬ 
zare il notissimo film omonimo. Grazie 
alla sua fortissima carica emotiva, alla 
eccezionale forza delle immagini, 
all'indimenticabile ambientazione, alla 
meravigliosa bellezza delle architettu¬ 
re futuriste. "Metropolis" rimane una 
delle pietre miliari della cinematogra¬ 
fia nonché uno dei più straordinari 
film di culto di tutti tempi: e ciò lo si 
deve anche, se non soprattutto, all'in¬ 
quietante ma allo stesso tempo affa¬ 
scinante figura dell’ineffabile e bellis¬ 
sima donna-robot creata dall'inventore 
pazzo Rotwang. 

La storia è ancora una volta una 
proiezione delle problematiche sociali 
di quegli anni di inizio secolo, figli di 
un Illuminismo sconfitto e sconvolti 
dalle tensioni fra diversi modelli dello 
stato e del lavoro: il Signore di 
Metropolis, Joh Fredersen, commis¬ 
siona a Rotwang degli uomini mecca¬ 
nici che possano rimpiazzare i lavora¬ 
tori umani nell'accudire alle gigante¬ 
sche macchine-moloch da cui dipende 
la vita della città; ma Rotwang gli for¬ 
nisce invece una misteriosa donna 
robot che, assunte le sembianze di 



La bellissima Maria, ancora tn torma di robot, assie¬ 
me al suo creatore, l'inventore pazzo Rotwang 


da George Lucas quando si tratta di 
dare una forma ad uno dei due robot 
che diventeranno i protagonisti della 
fortunatissima trilogia di Guerre 
Stellari, il "droide di protocollo" D3- 
BO (ovvero C3-P0 nella versione 
inglese). 

La mente separata 
dal corpo 


importante che non lascia spazio ai 
sottili problemi dell'essere. 

Dopo la guerra le cose sono irrime¬ 
diabilmente diverse da prima sono 
cambiati i sistemi sociali, sono cam¬ 
biati alcuni dei problemi, e comunque 
c'è un personaggio nuovo con cui fare 
i conti: il computer La "calcolatrice 
logica" sognata da Leibniz e la "mac¬ 
china analitica" inseguita da Babbage, 
sono ora una realtà. E con i primi cal¬ 
colatori digitali, drammaticamente 
denominati "cervelli elettronici", rie¬ 
merge dal dimenticatoio quello che 
Isaac Asimov, scienziato e scrittore di 
fantascienza, definirà con termine 
quanto mai azzeccato "complesso di 
Frankenstein": ovvero la paura, istinti¬ 
va ed ingiustificata, della "macchina 
pensante" vista come mostro malva¬ 
gio che inevitabilmente finirà per 
distruggere il proprio creatore. 

E proprio mentre Asimov ridà fidu¬ 
cia alla letteratura inventando i "robot 
buoni", grossi elettrodomestici pen¬ 
santi ma fedeli all'uomo e totalmente 
innocui grazie all'imprinting nei loro 
cervelli positromci delle cosiddette 
"Tre Leggi”, il mondo della scienza si 
interroga nuovamente sui problemi 
ontologici fondamentali chiedendosi 
con sempre maggiore affanno se le 
macchine non possano pensare per 
davvero, e non debbano dunque 
essere considerate a rigore come 
nuove forme di vita. A questa doman¬ 
da intrisa di xenofobia strisciante rea- 




Maria, una ragazza del popolo amata 
tra l'altro dal figlio di Fredersen, incita 
i lavoratori alla rivolta e li spinge a 
distruggere le macchine e con esse il 
sistema sociale 

E proprio Maria, gelida e bellissima 
creatura artificiale, sintesi estrema 
dell'eterna contraddizione tra vita e 
non-vita, tra angelo e diavolo, incarna 
due secoli di immaginario collettivo 
diventando il prototipo di tutti i robot 
presenti e futuri; tanto che cin¬ 
quantanni dopo le sue linee ancora 
attuali vengono prese come modello 


Il matetico Ta- 
magochi, primo 
"cucciolo virtua¬ 
le" a dii fondersi 
m milioni di e- 
semplari. 
L’interazione con 
Internet ha por¬ 
tato ad abomina¬ 
zioni quali il cimi¬ 
tero virtuale per 
Tamagochi. che 
vediamo qui a 
destra. 


Dopo Metropolis la letteratura e il 
cinema abbandonano in qualche 
modo il tema della creatura artificiale, 
che ritorna solo m produzioni di cas¬ 
setta legate ai generi "facili" quali 
l'horror più bieco 
e la fantascienza 
di serie B Forse 
si è detto tutto, e 
comunque il 
mondo precipita 
ben presto in una 
vicenda assai più 
drammatica ed 


gisce perentoriamente il logico e 
matematico Alan Turmg con un famo¬ 
so saggio nel quale, spostando abil¬ 
mente la domanda dal campo della 
filosofia a quello dell'ingegneria, egli 


182 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





































Intelligiochi 




Alba, il monao simulato in cui nascono , crescono ed interagiscono i Noni Questi sono veri ammali 
virtuali, dotati di una vera struttura biochimica modellata mediante algoritmi genetici e reti neurali 


riteneva di aver 
dato la risposta 
definitiva, se non il 
colpo di grazia, al 
problema; ma di 
fatto ha invece 
aperto un vaso di 
Pandora ricco di 
temi ancor piu con¬ 
troversi, la riflessio¬ 
ne sui quali ha por¬ 
tato al moderno 
dibattito 
sull’Intelligenza 
Artificiale. 

Tutto ciò che si è 
fatto da allora, e 
sono passati ormai 
quasi cinquantanni, 
è stato investigare 
sulla possibilità di 
realizzare, ed even¬ 
tualmente come, 
una "mente artifi¬ 
ciale" Per la prima 
volta l'uomo dispo¬ 
neva di un laborato¬ 
rio astratto su cui 
sperimentare 
modelli della mente, e questo labora¬ 
torio era il computer: ovvero una sorta 
di mente "pura", asetticamente defi¬ 
nibile. non condizionata da un substra¬ 
to fisico-biologico con i suoi portati 
psicologici. L’attenzione dei ricercatori 
ha dunque sempre più abbandonato 
l’idea del robot androide per concen¬ 
trarsi solo sul concetto di mente inte¬ 
sa come organizzazione astratta di 
concetti, in base al principio per cui 
volendo replicare il funzionamento del 
pensiero non c'era bisogno di costrui¬ 
re un cervello di protoplasma ne un 
suo modello fisico, ma bastava 
replicarne in software le strutture 
cognitive. 

Ritorna il corpo... 
simulato 

Ma in questi ultimissimi anni, 
in una sorta di oscillazione a ritro¬ 
so del pendolo, l’attenzione di 
alcuni ricercatori sta ritornando 
verso il substrato fisico, rivalutan¬ 
do lo studio e la modellazione 
delle strutture biologiche che sot¬ 
tendono al pensiero, per poter 
meglio studiare ad esempio i 
fenomeni del comportamento. 

Le reti neurali e gli algoritmi 


genetici sono dunque un tentativo di 
comprendere i fenomeni cognitivi 
replicando, mediante appositi modelli 
matematici, il funzionamento delle 
strutture biologiche nelle quali essi si 
inseriscono Di fatto si tratta di repli¬ 
care la "vita” per intero, non già solo 
una parte, ancorché di elevato livello, 
delle sue funzioni tipiche. 

Questa nuova disciplina, denomina¬ 
ta oramai in modo generalizzato "vita 
artificiale”, può in qualche modo 
essere vista come un ulteriore livello 
di specializzazione di quei modelli 
matematici 
nati per descri¬ 
vere comples¬ 
se dinamiche 
sociali in grup¬ 
pi di esseri 
viventi, quali i 
famosi modelli 
preda-predato¬ 
re e via dicen¬ 
do. Se si cam¬ 
bia livello al 


Alan Malheson 
Turtng. il padre del- 
l'mlormatica. dehni 
in un famoso sag¬ 
gio i criteri per sta¬ 
bilire se una mac¬ 
china potesse 
"pensare 


modello matemati¬ 
co, tentando di 
descrivere non più il 
comportamento sta¬ 
tistico di un insieme 
di individui (e chi 
non ricorda la psico- 
storiografia di 
Asimov?) ma il fun¬ 
zionamento di cia¬ 
scun individuo, si 
può ottenere una 
simulazione globale 
della dinamica del 
gruppo lasciando 
che un gran numero 
di individui agisca 
liberamente intera¬ 
gendo con gli altri 
secondo il proprio 
modello di funziona¬ 
mento. 

Se le regole sono 
semplici e l’astrazio¬ 
ne e forte parliamo 
di "automi cellula¬ 
ri”, ed il riferimento 
canonico è al 
"gioco” Life di John 
H. Conway. Se invece la simulazione 
e spinta sino alla riproduzione dei 
meccanismi genetici e biologici di un 
"vero" essere vivente, quello che si 
ottiene è un vero e proprio "animale 
virtuale" dotato di una sua fisiologia e 
di un "istinto" che lo fa agire. Il 
nostro tanto bistrattato Tamagochi e 
un oggetto del genere, anche se 
ovviamente non pretende di essere 
una simulazione realistica del com¬ 
portamento di un vero pulcino. Ma 
questo solo perché il modello utilizza¬ 
to è semplificato al massimo, com¬ 
prendendo un numero limitatissimo 
di comportamenti e nessun meccani¬ 
smo biologico di livello inferiore. Con 
un po' più di attenzione si potrebbe 
realizzare un vero animale virtuale, ed 
anzi c’è chi l'ha fatto sul serio, 
Sempre per gioco, naturalmente, ma 
con un'attenzione ai particolari davve¬ 
ro minuziosa ed un rigore scientifico 
elevatissimo, che fanno di questo 
"gioco” una sorta di vero e proprio 
esperimento di vita simulata. Sto par¬ 
lando di "Creatures", un tipo di gioco 
davvero nuovo ed assai profondo. Ma 
ad esso ed ai suoi simili è dedicato 
uno speciale approfondimento nella 
prossima puntata. 

Arrivederci tra trenta giorni. 

MS 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


183 











a cura di Corrado Giustozzi 


Spuntini in Rete 

A casa prima del previsto, la moglie assente, cosa c’è di meglio 
di una... cena volante a base di panini? Ad esempio un bel 
sandwich a sei strati, con tutto dentro. Ma se la vostra fantasia 
gastronomica non vi suggerisce le combinazioni di ingredienti 
più inedite, niente paura: ci si può sempre rivolgere alla Rete! 


di Raffaello De Masi 


Serata d'inverno fredda, piovosa. Na¬ 
tale è ormai passato da un pezzo, i ne¬ 
gozi sono tornati a esporre le solite co¬ 
se, in attesa di tempi (e tempo) migliori 
Le strade sono lucide di pioggia, pochi 
passanti frettolosi col bavero rialzato e il 
cappello calcato fino alle orecchie si af¬ 
frettano verso casa; in qualche bar vec¬ 
chi vitelloni di provincia giocano stanca¬ 
mente a biliardo e raccontano, per l'en¬ 
nesima volta, roboanti quanto improba¬ 
bili avventure vacanziere, in attesa di un 
soffio di calda brezza che li farà rinasce¬ 
re, come fiori di cactus, a nuova vita. Al¬ 
la stazione, nella gelida sala d'aspetto il¬ 
luminata crudelmente dalle lampade al 
neon, pochi viaggiatori ritardatari sono 
seduti negli angoli, hanno freddo e non 
lo dicono. Eppure anche questa stagio¬ 
ne, specie per chi, come me, ha la sor¬ 
te (qualcuno, me compreso, la conside¬ 
ra una fortuna) di vivere in un paese di 
provincia, anche la fredda stagione ha il 
suo fascino e i suoi lati piacevoli. 

Sono uscito per questioni di lavoro e 
le cose sono andate più lisce del previ¬ 
sto; sono le sette e sono già di ritorno; 
di andare allo studio, ormai, non ce n'è 
più voglia, neanche per sentire se c'è 
qualche chiamata alla segreteria telefo¬ 
nica. Molto meglio tornare a casa; in 
fondo si tratta di un pezzetto di vacanza 
inaspettato che è un peccato buttare 
via. Che fare? La serata non permette 
gran che, fosse stato d'estate si poteva 
organizzare una scappata in Costiera 
amalfitana, ma in questo periodo è peg¬ 
gio che andare a un funerale! No, no, la 
cosa migliore è riguadagnare il proprio 
tetto, e, per un'oretta o due, mettersi 
comodi e fare qualcosa di piacevole. 

Casa, all'arrivo, è piacevolmente cal¬ 


da; la moglie ha lasciato un biglietto av¬ 
visando di essere andata da un’amica 
(chissà, per complottare come spende¬ 
re al peggio qualche biglietto da cento- 
mila!); tornerà alle nove-dieci; ci pen¬ 
serà lei a prelevare Anna da una sua 
amichetta. Abbiamo un paio d'ore di 
tregua; che fare? 


Un panino... 

La cosa migliore, subito, è prepararsi 
un bel panino straripante di tutto; l'insa¬ 
lata e la cotoletta che la signora moglie 
mi ha preparato per pranzo, nell'illusorio 
ennesimo tentativo di tenermi a dieta, 
ha da tempo abbandonato di corsa il 
mio stomaco. Nessun problema per la 
scelta degli ingredienti; io mangio qua¬ 


lunque cosa non si muova e non abbia 
possibilità di difendersi (una volta, quan¬ 
do ero all'università, mi sono preparato 
un Buondì con in mezzo due fette di pe¬ 
corino). Già, ma noi siamo navigatori del 
Grande Mare e certo sapremo preparar¬ 
cene uno con tutti i crismi Giusto una 
occhiata alla rete per vedere se ci riser¬ 
va qualche suggerimento da grand 
gourmet, e manco a dirlo, la Grande 
Madre non si fa pregare nel fornire sug¬ 
gerimenti. 

Data la piega intellettuale che sta 
prendendo la serata è d'obbligo fare 
una puntatina per leggere il gustoso, 
posso dirlo, articolo di Gabriele Riceputi 
dal titolo ' 'Panini magri e leggeri" pre- 
sente su mtp.//www. cucina uaiyneil 
com/giorriali/bargio/1 83.htm. Potrete 
vedere i piu moderni trend sul consumo 
e sulle specialità 
dei panini, ma ad 
onta delle mode 
che, in questi me¬ 
si, stanno portando 
alla ribalta abbina¬ 
menti strani, come 
scamorza e pere 
(fuochi di paglia, ve 
lo dice uno che po¬ 
trebbe andare nel 
Guinness dei pri¬ 
mati per le pagnot¬ 
telle che ha ingur¬ 
gitato) i classici, 
che ancora vinco¬ 
no, sono sempre 
quelli farciti di cop¬ 
pa, prosciutto, for¬ 
maggi di diverso ti¬ 
po, e, infine, un 
ignoto (per me) ab- 



184 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



















Avvisi ai Naviganti 



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binamente) di mortadella (ah, la regina 
dei panini) e gorgonzola (ma non deve 
arrivare domani mattinai). Nei siti nomi¬ 
nati, che fanno capo alle pubblicazioni di 
"Bar Giornale" (da qui una parte 
dell'URL) Vito Cirrottola. membro della 
giuria dei Maestri dello Snack, propone 
ai lettori venti elaborazioni sul tema; 
qualcuna, giusto per stuzzicare l'appeti¬ 
to: 

- scamorza affumicata, prosciutto cot¬ 
to, carciofini, cicoria novella, olio e pepe 
servito tra pane francese (vincitore, nel 
1992, del primo premio dello Snack 
Trophy, mica uno scherzo I) 

- bresaola, pomodoro, formaggio ca¬ 
prino, rucola, scaglie di grana, salsa 
cocktail, olio, limo¬ 
ne e pepe 

- coppa, limone a 
fette, tonno, capri¬ 
no, vodka, salsa ro¬ 
sa 

- bresaola, capri¬ 
no, fragole, kiwi, 
conditi con olio e li¬ 
mone 

- e, se mi con¬ 
sentite, una ricetta 
mia; pane caldo 
spalmato di burro, 
mortadella tagliata 
a punta di coltello, 
una punta di sena¬ 
pe, una sottiletta, 
una foglia di lattuga 
e un pomodoro es¬ 
siccato e conserva¬ 
to sott'olio (secon¬ 


do la migliore tradizione del sud). 

Se siete di passaggio a Boston non 
mancate di fare una capatina al ristoran¬ 
te "Il Panino", rttp://tisnwrap.mit.ec?ul 
Marketplace/globe/Hestaurant He- 
views/TRATTORIAILPANINO html, rigo¬ 
rosamente italiano, recensito e illustrato 
addirittura dal Globe. Neppure da riman¬ 
dare una scappatina in Colorado, dove, 
alla trattoria "Panino's", http://www re- 
stauranteur.com/panmos/. troverete, 
secondo la migliore tradizione confede¬ 
rale, "pane per i vostri denti". 

Ma non c'è bisogno di navigare tanto 
er portarsi a casa qualche trofeo; la 
ottega del Panino. http://www.inmila- 
no.it/bottega/, offre oltre cento tipi di 


panini diversi, tutti collaudati. Oltre tut¬ 
to offre un servizio gratuito di collega¬ 
mento Internet per ogni tavolo, cosi si 
mangia e si fa un po' di chat (e si brucia 
pure qualche grammo; lo sapevate che 
un click di mouse consuma 0,02 calo¬ 
rie?). 


... e a nanna! 

Beh, sono passate da un pezzo le 
undici e tutto questo gran navigare ci 
ha messo sonno; è vero che, come di¬ 
ce Fossati, più andiamo avanti e più 
siamo lontani dal "gran mare che 
avremmo traversato", ma domattina ho 
un collaudo in cantiere alle sette, e de¬ 
vo pure farmi un centinaio di chilometri. 
Delle mie donne neppure l'ombra, han¬ 
no telefonato dicendo che andavano 
per una pizza; allora a letto, ma stasera 
ci mettiamo eleganti, con una puntatina 
su http://www.www.moda iol.it/appog- 
gio/mol.htm per scegliere un pigiama 
raffinato (ce ne sono di ogni stilista, tut¬ 
ti aggiornati alle più attuali tendenze; 
calma non fraintendete!). E, se davvero 
vogliamo dormire bene, andiamo a 
prendere "Sonno d'Oro", un cuscino 
pieno di bucce di grano saraceno e fioc¬ 
chi di rame che il produttore (Urania, 
rato //www.itaicon com/l rama/ho- 
\htm) assicura essere il toccasana 
per dormire al sicuro da influssi nocivi, 
correnti parassite e dolori alla cervicale; 
chissà se è capace di farmi passare an¬ 
che 'sta acidità di stomaco! 

«s 





MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


185 


















































a cura di Corrado Giustozzi 


Winchip C6 180 MHz 

Un nuovo processore si affaccia sul mondo dei PC. È prodotto dalla 
IDT, azienda americana, e si pone come alternativa alle CPU in 



commercio nella fascia 
bassa del mercato 
promettendo la massima 
compatibilità, un prezzo 
contenuto e prestazioni più 
che dignitose, nell’attesa di 
crescere e puntare a porsi 
come alternativa anche ai 
processori per Socket 7 di 
fascia alta. 


di Luca Angelelli 


Il suo nome è Winchip C6 ed e il pri¬ 
mo processore per PC progettalo dalla 
Centaur Technology Ine., sussidiaria 
della IDT, Integrated Device Techno¬ 
logy. che lo produce e distribuisce. 
Winchip C6 va utilizzato sulle schede 
madri dotate di Socket 7 ovvero sulle 
piastre che supportano i chip Intel Pen¬ 
tium e tutti i suoi concorrenti. 

Viene da chiedersi le ragioni per le 
quali si scelga di entrare in un segmen¬ 
to cosi combattuto, perché si decida di 
competere con una azienda quale la In¬ 
tel. dominatrice del segmento e con 
IBM, AMD e Cyrix che già duramente 
lottano con il colosso americano da di¬ 
verso tempo. Le ragioni che possiamo 
ipotizzare sono diverse: per prima cosa 
Intel sta puntando decisamente sul 


Pentium II e relativo Slot 1 nel tentati¬ 
vo di distaccare l'agguerrita concorren¬ 
za. in un certo modo lasciando degli 
spazi liberi nella categoria delle CPU 
per Socket 7. La massima potenza di 
calcolo in casa Intel nell'ambito di que¬ 
sta categoria è rappresentata dal Pen¬ 
tium MMX a 233 MHz e non si preve¬ 
dono sostanziali miglioramenti di que¬ 
sto tipo di processore; inoltre, malgra¬ 
do Intel abbia ridotto il costo delle pro¬ 
prie unità per contrastare la concorren¬ 


za di AMD e Cyrix, il Pentium 166 
MMX, versione alla base del catalogo, 
costa ad oggi nei negozi una cifra su¬ 
periore alle duecentomila lire Questo 
fatto lascia scoperte due fasce di mer¬ 
cato. la prima per quanto riguarda CPU 
dal costo inferiore e prestazioni para¬ 
gonabili o superiori a quelle del PI 66 
MMX, la seconda quella dei processori 
con potenza di calcolo superiore a 
quella di un P233 MMX Inoltre il mer¬ 
cato delle CPU per socket 7 promette 


186 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






Produttore: IDT, Santa Clara, California. 
lnternet: Fiiii)7/www rii poni 
Centaur Technology Ine., Austin, Texas. 
Internet: http://www, winchio.com 
IDT Italia 


di mantenersi molto consistente anco¬ 
ra per qualche anno. In realtà va consi¬ 
derato tutto il mondo dei processori 
embedded ovvero quelle unità di calco¬ 
lo utilizzate come cuore dei controller 
utilizzati nelle macchine automatizzate: 
sareste sorpresi nello scoprire quanti 
distributori automatici (di bevande, bi¬ 
glietti dell'autobus o metropolitana...), 
quante fotocopiatrici, stampanti, mac¬ 
chine utensili... sono basati su proces¬ 
sori 486, non più utilizzati nei PC. E 
questo solo per fare un piccolo esem¬ 
pio dell'uso di processori x86. Già fin 
d'ora questo tipo di controller sta mi¬ 
grando verso unità 586 per i compiti 
piu gravosi, aprendo un mercato enor¬ 
me e assai ghiotto per tutti i produttori 
di processori 

Winchip C6, nelle intenzioni della 
IDT, è una unità che ridefimsce il livello 
di costo minimo delle CPU per socket 
7 Ad o^gi sono presenti sul mercato 
le prime due versioni del chip in grado 
di lavorare a 180 ed a 200 MHz e pre¬ 
sto saranno disponibili in quantità le 
versioni a 225 ed a 240 MHz 


Note sull’architettura 

La Centaur Technology per produrre 
una unità competitiva dal punto di vista 
economico e delle prestazioni ha pun¬ 
tato sulla semplificazione della archi¬ 
tettura del chip e su frequenze di lavo¬ 
ro relativamente elevate. Consideran¬ 
do che il Winchip C6 è sostanzialmen¬ 
te destinato a PC di fascia bassa e che 
questi personal con tutta probabilità 
saranno utilizzati con applicativi di tipo 
business (videoscrittura, organizzazio¬ 
ne e gestione di database, applicazioni 


Bus 


Trap 

Address 


STAGE 



l-TLB 

-Cache 






X86 Inst Buffer 

X86-To-Microcode 

Translator 

Queue 


Trap 

Address 


RF ROM 


TZ 

Internai 

Inslrucllons 


X86 

Inslrucdon 

Paramelers 


X86 

Immed 

Paramelers 


Address 


Decode 


Address Gen 




D-Cache 

Access & Execute 

■4 - 

FP 

MMX 

WmeOacX 





R 

A 

D 

W 


1 


D-TLB D-Cache 




Figura I - Schema a blocchi del Winchip C6 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


187 



































per ufficio in generale), i progettisti 
hanno analizzato il funzionamento della 
CPU soprattutto in questo tipo di ambi¬ 
to rilevando che la maggioranza delle 
istruzioni x86 che impegnano il proces¬ 
sore sono di tipo elementare (copia, 
memorizza, operazioni su interi.. ). A 
questo punto la Centaur Technology 
ha ottimizzato il processore per ese¬ 
guire con la massima velocità ed effi¬ 
cienza questo tipo di istruzioni, sempli¬ 
ficando l'hardware relativo all’esecu¬ 
zione di quelle istruzioni meno usate. 
Inoltre non si è puntato fortemente 
sulla capacità di eseguire più istruzioni 
per ciclo di clock, come invece fanno 
altri costruttori utilizzando più unità RI¬ 
SC m parallelo, quanto piuttosto alla 
velocità di esecuzione aumentando la 
frequenza di lavoro del processore. 
Scelta indicata, secondo i progettisti, 
dalla struttura attuale dei PC nei quali 
la frequenza di lavoro del processore è 
sostanzialmente superiore a quella del 
sistema vanificando in parte i vantaggi 
teorici apportati da una architettura 
che punti ad eseguire più istruzioni per 
ciclo di clock. L’ottimizzazione della ar¬ 
chitettura del C6 è stata fatta tenendo 
conto di questi presupposti, riducendo 
al minimo l’hardware necessario, spe¬ 
cializzandolo per le funzioni che più pe¬ 
sano complessivamente sulla esecu¬ 
zione degli applicativi reali utilizzati 


Winchip C6 rappresenta una valida proposta per equipaggiare i PC dal costo contenuto e per l’aggiornamen¬ 
to di tutti quei sistemi dotati di schede madri che non prevedono la doppia alimentazione per II processore 



Winchip C6 

BUS 

Moltipl. 

Moltiplicatore 
corrispondente 
nel Pentium 

180 MHz 

60 MHz 

3X 

3X 

200 MHz 

66 MHz 

3X 

3X 

225 MHz 

75 MHz 

3X 

3X 

240 MHz 

60 MHz 

4X 

1,5X 


Tabella I - Le versioni del 
Winchip C6 sono quattro. 
Attualmente sono disponi¬ 
bili nei negozi solamente 
le prime due , ma presto 
saranno commercializzate 
anche le altre 


dall'utente finale Questo approccio ha 
portato ad una unità relativamente pic¬ 
cola, 88 mm 2 a fronte degli oltre 120 
mm 2 del Pentium MMX, grazie al nu¬ 
mero ridotto di transistor impiegati (5.4 
milioni). Conseguentemente Winchip 
C6 dovrebbe assorbire una quantità 
minore di corrente per il funzionamen¬ 
to e quindi produrre meno calore, ca- 



Winchip C6 

Pentium MMX 

AMD K6 

Cyrix 6x86 

Max Freq.interna, MHz 

240 

233 

233 

187,5(233) 

Freq. del bus, MHz 

60. 66, 75 

60. 66 

66 

66, 75 

Moltiplicatori 

2x, 3x, 4x, 5x 

1,5x(3,5x) 

2x, 2,5x, 3x 

1,5x(3,5x) 

2x, 2,5x, 3x 

1,5x, 2x, 2,5x, 3x 

Vcc, alimentazione 

3,52 V, 3,3 V 
(unica) 

2,8 V (nucleo) 
3,3 V(l/0) 

2,9 V-3,2 V 
(nucleo), 3,3 v (I/O) 

2,8 V (nucleo) 

3,3 V(l/0) 

Potenza assorbita, W 

10,4 

(C6 200, 3.52V) 

15,7 (P200) 

20 (K6 200) 

20,2 (PR200) 

Cache dati, kB 

32 

16 

32 

64 unificata dati e istruz. 

Cache istruzioni, kB 

32 

16 

32 

/ 

Dim, effettive del chip, mm 2 

88 

128 

162 

197 

Tecnoloqia di costruzione, micron 

0.35 

0.35 

0.35 

0.35 

Unità MMX integrata 

Si 

Si 

Si 

Si 


Tabella 2 - Caratteristiche sostanziali del Winchip C6 a confronto con il Pentium MMX, AMD K6, Cyrix 6x86MX 


188 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






























ratteristiche che ne farebbero un pro¬ 
cessore adatto anche all'uso nei porta¬ 
tili. 

In figura 1 riportiamo la struttura in¬ 
terna del chip. I dati e le istruzioni pro¬ 
venienti dall’interfaccia con il bus dedi¬ 
cato al processore vengono inviati a 
due memorie tampone, D-cache, dedi¬ 
cata ai dati, e l-cache dedicata alle 
istruzioni. Entrambe hanno una capa¬ 
cità di 32 KB per un totale di 64 KB. Le 
istruzioni x86 sono passate ad una 
unità dedicata alla loro conversione nel 
microcodice eseguibile dalla unità di 
calcolo. In questa unità prima della de¬ 
codifica le istruzioni sono poste in un 
buffer, successivamente sono esami¬ 
nate ed elaborate in modo da fornire in 
uscita il flusso delle istruzioni decodifi¬ 
cate, i riferimenti ai dati relativi alle 
istruzioni esaminate e i parametri rela¬ 
tivi al controllo della esecuzione delle 
istruzioni x86. Il microcodice viene ge¬ 
nerato direttamente dal traduttore op¬ 
pure prelevato dalla ROM presente sul 
chip o da un insieme di queste opera¬ 
zioni. A questo punto il flusso di istru¬ 
zioni è passato all'unità di elaborazione 
dove è decodificato e associato ai dati 
da elaborare presenti nella D-Cache, 
nella memoria di sistema. .. e elaborato 
dalla ALU. Le operazioni in virgola mo¬ 
bile e MMX sono eseguite da unità 
specializzate. Elaborati, dati e istruzio¬ 
ni, questi vengono restituiti al sistema. 
Per scelta progettuale le capacità di 
branch prediction dell'unità sono limi¬ 
tate, avendo preferito i progettisti la 
semplicità del processore ai vantaggi 
apportati da una strategia nel tratta¬ 
mento delle istruzioni valida ma com¬ 
plessa. 

Data un'occhiata assai sommaria e 
semplificata allo schema a blocchi del 
processore, andiamo a considerare le 
caratteristiche del C6: per prima cosa 
dobbiamo dire che questo chip funzio¬ 
na ad una tensione unificata di 3.52- 
3.3 V Questo significa che può essere 
impiegato su tutte le schede madri, 
comprese quelle che non sono dotate 
di alimentazione sdoppiata. È una ca¬ 
ratteristica importante perché permet¬ 
te virtualmente a tutti i proprietari di 
PC un po' datati, basati su Pentium 75 
- 100, di utilizzare questa CPU per au¬ 
mentare le prestazioni del sistema 
senza dover sostituire la piastra ma¬ 
dre. 

La frequenza di lavoro interna di una 
CPU è ottenuta moltiplicando la fre¬ 
quenza del sistema per determinati fat¬ 
tori. Nel caso del Winchip C6 questi 
fattori moltiplicatori sono 2X, 3X, 4X e 
5X, Per i primi due le impostazioni del- 


Produttore 

Rev. 0 data 

Note 

AMI 

6.27.02 
o successiva 

1 BIOS della AMI funzionano con le CPU che 
il produttore della scheda madre supporla. Con 
Processori “sconosciuti" il sistema non si avvia. 

Award 

Settembre 1997 
o successivi 

Anche con versioni non aggiornate il sistema 
funziona normalmente anche se la CPU è 
identificata in modo "strano": 80486 Dx, 

MMX CPU. E' preferibile comunque procedere 
all'aggiormamento. 

Phoenix 

13 Ottobre 1997 o successivo 

SystemSoft 

1 Settembre 1997 o successivo 


Tabella 3 - Winchip C6 è correttamente riconosciuto dai BIOS compilati orientativamente dopo settembre 
1997 Tranne nel caso di AMI BIOS, i sistemi pur sema identificare il processore si avviano regolarmente 
È comunque sempre preferibile aggiornare il BIOS all'ultima versione disponibile sul sito del produttore 
della motherboard 


Suite MC 



Figura 2 ■ Suite di MC. Globalmente il Winchip C6 si mostra meno efficiente del 30% rispetto al Pentium 
MMX in questo test che evidenzia il comportamento del solo processore con codice scritto e compilato 
per 80386 



Figura 3 - Intel Media Bench. Le prestazioni del C6 risultano globalmente inferiori a quelle del Pentium del 
50% circa. È anche vero che nessun chip ha finora superato il Pentium in questo test 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


189 




































60 

V> 

50 

45 

40 

55 

30 

25 

20 


Figura 4 - Il test di prestazioni inserito nelle Norton Utilities II per Windows 95 riporta un vantaggio del Pen¬ 
tium, rispetto al C6, di circa il 16% 


■ WmchipCB 
180MHz 

■ Pentium PI 80 
MMX 


Copy Matto Background Trampartnt 


Figura 5 ■ Alle prese con una animazione per Macromedia Director, il Winchip C6 riesce a riprodurre un nu¬ 
mero di fotogrammi superiore per secondo m tutte le situazioni previste Un risultato interessante che te 
stimoma Ira l'altro la bontà della unita 




la scheda madre sono le stesse che 
per i processori di Intel, il terzo è dato 
dalla stessa combinazione che sul Pen¬ 
tium porta al fattore 1.5X. L'ultimo 
moltiplicatore si imposta con una com¬ 
binazione particolare del livello logico 
sui piedini BF0, BF1, BF2. Per ora co¬ 
munque sono sfruttati solamente i 
moltiplicatori 3X e 4X per ottenere le 
diverse frequenze di funzionamento 
delle varie versioni (tabella 1) Subito 
dobbiamo osservare che la versione 
base necessita di una frequenza di 
clock del sistema di 60 MHz, il che 
porta ad una riduzione dell'efficienza in 
tutte le operazioni che comportano un 
trasferimento di dati sul sistema, a 
prescindere dalla potenza di calcolo 


della CPU. Vanno quindi preferite le 
versioni che utilizzino frequenze di 66 
MHz, massima frequenza di lavoro uffi¬ 
cialmente dichiarata da Intel per i suoi 
chipset, oppure di 75 MHz Stesso di¬ 
scorso vaie per il Winchip C6 240 In 
questo caso ci lascia un poco interdetti 
la scelta della IDT di utilizzare una fre¬ 
quenza base cosi bassa per il suo pro¬ 
dotto di punta tanto che da far ipotizza¬ 
re che le prestazioni di un sistema ba¬ 
sate su di un C6 a 225 MHz siano glo¬ 
balmente superiori a quelle di un siste¬ 
ma che usi il 240 MHz 
Nella tabella 2 riportiamo le caratteri¬ 
stiche salienti a confronto con quelle 
dei chip concorrenti, K6 della AMD, 
Pentium e 6x86 di Cyrix 


Winchip C6, in pratica 

La domanda che più di qualche letto¬ 
re si starà facendo è la seguente: pos¬ 
so utilizzare il Winchip C6 sulla mia pia¬ 
stra madre? La compatibilità del C6 è 
ottima ed è possibile utilizzarlo su mol¬ 
tissime piastre madre in circolazione. 
In pratica resta esclusa solo la prima 
generazione di MB che utilizzava Pen¬ 
tium a 60 o 66 MHz alimentati a 5 V 
Nei restanti casi l'installazione è sem¬ 
plice. Per prima cosa va controllata la 
tensione di funzionamento del C6 leg¬ 
gendola direttamente sulla faccia supe¬ 
riore della CPU: esistono due versioni 
che differiscono per tensione nomina¬ 
le, 3.3 V oppure 3.52 V. Noto il valore 
non resta che impostare adeguata- 
mente il regolatore sulla scheda madre 
aiutandosi con il libretto delle istruzioni 
oppure osservando le serigrafie incise 
sulla vetronite accanto ai jumper di im¬ 
postazione. Comunque questo para¬ 
metro non pare essere stringente in 
quanto abbiamo potuto verificare che 
l'esemplare in nostro possesso funzio¬ 
na regolarmente a 3.3 V malgrado fos¬ 
se nominalmente da 3.52 V 

Subito dopo va regolata la frequenza 
del bus e il moltiplicatore, utilizzando i 
settaggi riportati sul manuale per il 
Pentium (60 MHz x 3, nel caso del C6 
180, oppure 66 MHz x 3 nel caso del 
C6 200). Evidentemente una procedu¬ 
ra semplice e alla portata di tutti L'ulti¬ 
mo passo è l’utilizzo di un BIOS aggior¬ 
nato che riconosca correntemente il 
processore. Per questo bisogna colle- 
garsi via Internet al sito del produttore 
della propria scheda madre, scaricare 
ed eseguire l'aggiornamento. 

In alcuni casi BIOS non aggiornati 
non riconoscono la CPU e impedisco¬ 
no l'avvio del sistema, in altri il PC fun¬ 
ziona egualmente anche se il sistema 
non è in grado di identificare né il tipo 
di processore né la sua frequenza di la¬ 
voro interna. A questo proposito abbia¬ 
mo preparato la tabella 3 che riporta le 
indicazioni della IDT a riguardo. 


Prestazioni 

La IDT Italia ha messo a nostra di¬ 
sposizione uno dei primi chip giunti nel 
nostro paese, il Winchip C6 180 MHz. 
In attesa di verificare le prestazioni del 
200 MHz, versione che consigliamo 
caldamente per i motivi che abbiamo 
esposto sopra, abbiamo organizzato 
una prova a confronto con il riferimen¬ 
to del settore ovvero il Pentium MMX 


190 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








































Sullo stesso sistema abbiamo mon¬ 
tato prima un Pentium MMX facendolo 
lavorare a 180 MHz e successivamen¬ 
te l'abbiamo sostituito con il Winchip 
C6 Abbiamo poi normalizzato i risultati 
dei vari test rispetto i valori del Pen¬ 
tium, ad eccezion fatta per il test ese¬ 
guito con le Norton Utilities II, in modo 
che sui grafici le prestazioni del pro¬ 
cessore di Intel assumessero sempre 
un valore unitario e la differenza con il 
Winchip è facilmente rilevabile, In que¬ 
sto modo poi i risultati sono estensibili 
a tutti i confronti fra CPU dei due tipi 
che lavorino con frequenze di clock 
uguali a partire dalla stessa frequenza 
per il bus di sistema. 

Nella figura 2 abbiamo rispolverato la 
Suite di MC, test che valuta le presta¬ 
zioni del processore con codice compi¬ 
lato per 8086, ahinoi ancora piuttosto 
diffuso, Globalmente la differenza nel¬ 
le prestazioni va dal 23 al 30% risultan¬ 
do avvantaggiato il processore Intel. I 
test Render 1 e 2 danno una indicazio¬ 
ne della efficienza della FPU con que¬ 
sto tipo di codice, raggiungendo un 
punteggio inferiore del 30% circa ri¬ 
spetto a quelli ottenuti dal chip del co¬ 
losso statunitense. A questo proposito 
dobbiamo ricordare che la FPU imple¬ 
mentata nel Pentium, di fatto, è una 
delle migliori ad oggi disponibili 

L'impatto con gli Intel Media Bench- 
mark è piuttosto "drammatico", con 
una perdita notevole su tutti i fronti 
(fig 3) dell’lDT rispetto al concorrente 
In questo caso va ricordato che finora, 
nelle nostre prove, nessun processore 
e riuscito a superare il Pentium alle 
prese con questo test, prodotto dalla 
Intel stessa 

Le Norton Utilities II (fig 4) riportano 
uno scostamento più contenuto, 
dell'ordine di grandezza del 16% circa 
sempre a vantaggio del processore In¬ 
tel Certamente in questo test pesa in 
modo considerevole la dimensione del¬ 
la cache interna al processore, pratica- 
mente doppia nel Winchip C6 rispetto 
all'antagonista Abbiamo riportato in 
questo caso i valori rilevati e non nor¬ 
malizzati per permettere un confronto 
con quelli che ognuno può rilevare sul 
proprio PC. 

In figura 5 riportiamo i risultati con¬ 
seguiti dai due processori alle prese 
con un programma che evidenzia fra 
l'altro l'efficienza della unità MMX, Ma¬ 
cromedia Director. In questo caso è il 
Winchip C6 ad avvantaggiarsi sul Pen¬ 
tium, anche qui probabilmente grazie 
alla superiore dimensione della cache 
di primo livello. 



Figura 6 - Adobe Photoshop 4 Complessivamente anche in questo caso risulta piu veloce il Pentium me¬ 
diamente del 29% A seconda del tipo di operazioni e del codice utilizzato la dilterenza tra il chip di Intel e 
di IDT varia consistentemente, tanto per ricordate che con /'hardware e il software oggi disponibili è estre¬ 
mamente dithcile indicare le prestazioni di un componente il sistema 


Abbiamo poi eseguito una serie di 
operazioni su di una immagine fotogra¬ 
fica con Adobe Photoshop 4, software 
che utilizza le istruzioni MMX. A secon¬ 
da del tipo di operazione eseguita varia 
l'efficienza dei chip. Globalmente è 
certamente migliore l'Intel ma è evi¬ 
dente come la differenza dipenda diret¬ 
tamente dal tipo di operazione ovvero 
dal tipo e dalla sequenza delle istruzio¬ 
ni utilizzate. Questo ricorda come oggi- 
giorno sia estremamente difficile quan¬ 
tificare le prestazioni di una CPU, di¬ 
pendendo direttamente dal tipo di co¬ 
dice utilizzato e dalla sua ottimizzazio¬ 
ne. 

In pratica Winchip C6, seppure non 
raggiunga le prestazioni del Pentium 
MMX, obiettivo che comunque non 
era nelle finalità dei progettisti, rappre¬ 
senta una valida proposta per i PC en¬ 
try level dove, se sono rispettate le in¬ 
dicazioni di IDT quanto ai costi, con¬ 
sentirà un risparmio apprezzabile nel 
prezzo d'acquisto. Le prestazioni ga¬ 
rantite sono comunque soddisfacenti e 
competitive con quelle dei 6x86 di fa¬ 
scia medio-bassa ai quali si pone come 
allettante alternativa. 

La tensione di alimentazione unifica¬ 
ta di 3.3 o 3.52 V. assieme ad un as¬ 
sorbimento di corrente relativamente 
contenuto, ne fa una CPU adattissima 
per aggiornare, al costo del solo pro¬ 
cessore, sistemi datati basati su Pen¬ 
tium "Classic” da 75 a 100 MHz, op¬ 
portunità assai ghiotta per molti utenti. 

Attendiamo ora, dopo questo primo 


positivo assaggio, le versioni più 
performanti per poterle confrontare 
con i diretti concorrenti e la verifica del 
prezzo in negozio per poter valutare la 
convenienza del prodotto che comun¬ 
que si preannuncia ottima. 

Sviluppi futuri 

Il C6 rappresenta il primo passo di 
IDT nel mondo dei processori per PC. 
Nel corso dei primi mesi del 1998 sa¬ 
ranno disponibili nei negozi le versioni 
già annunciate con velocità di clock fino 
a 240 MHz. Nel secondo semestre del 
1998 saranno resi disponibili i processo¬ 
ri della seconda generazione, i Winchip 
C6+, caratterizzati da sostanziali miglio¬ 
ramenti dell'architettura e frequenze di 
funzionamento inizialmente di 266 MHz 
e a seguire via via crescenti. Il C6+ pun¬ 
ta a fornire prestazioni superiori o equi¬ 
valenti a quelle di altre CPU a parità di 
clock per socket 7 e di fatto mira a co¬ 
prire una fascia di mercato diversa da 
quella a cui è destinato il C6. Un ulterio¬ 
re passo verso l'ulteriore incremento 
delle prestazioni annunciato dalla IDT 
sarà quello di integrare una cache di se¬ 
condo livello da 256 KB nel chip, funzio¬ 
nante alla stessa frequenza della CPU, 
implementazione prevista per la fine del 
1998. Contemporaneamente il C6 conti¬ 
nuerà ad essere commercializzato e sa¬ 
ranno presentate versioni con frequen¬ 
ze di lavoro superiori ai 240 MHz attuali. 


MCmìcrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


191 

















di Francesco Petroni 



Microsoft 


Manuale dell’utente 

Microsoft Works per Windows 95 






Microsoft Works 4.5 


Si calcola che gli 
utenti di MS Works, tutte le versioni, 
superino ormai il milione di unità. Que¬ 
sto valore dà la misura del successo di 
un prodotto che ha accompagnato le 
varie ere che hanno caratterizzato 
l'evoluzione dei prodotti per PC. MS 
Works nasce infatti per DOS. poi si 
converte a Windows 3.x ed infine pas¬ 
sa a Windows 95. 

Si tratta di un prodotto destinato pre¬ 
valentemente al mercato Home, ma 
adatto anche ad un utilizzo "didattico", 
e ancora, perlomeno per quanto riguar¬ 
da i due moduli Elaboratore Testi e Fo¬ 
glio Elettronico, ad un utilizzo ancora 
più evoluto, ad esempio un utilizzo 
Small Office. 

Trattandosi di un prodotto Microsoft 
è caratterizzato da una buona compati¬ 


bilità con il fratello maggiore, che co¬ 
me noto è MS Office 97, per cui anche 
un eventuale "passaggio di categoria" 
dell'utente da Works ad Office, non 
comporterebbe perdite né in termini di 
dati, né tantomeno in termini di cono¬ 
scenze acquisite. 

Include in un'unica applicazione una 
serie completa di strumenti, tra cui un 
word processor, un database e un fo¬ 
glio di calcolo, tutti caratterizzati 
dall’estrema facilità d'uso. 

Nella nuova versione sono stati ag¬ 
giunti cento nuovi modelli, migliaia di 
clip-art e funzionalità per l'esplorazione 
del World Wide Web. Insomma c'è an¬ 
che MS Explorer, utile, ad esempio, se 
si voglia sfruttare le librerie di modelli 
e di applicazioni che Microsoft mette 
in rete, a disposizione di tutti. 


Pensato per 
lavorare meno 

Già da qualche versione fa i migliora¬ 
menti che presenta ogni nuova versio¬ 
ne di Works rispetto alla precedente ri¬ 
guardano non tanto le funzionalità dei 
vari moduli, del tutto adeguate alle fi¬ 
nalità del prodotto, quanto le facilitazio¬ 
ni all’uso. 

Il primo principio che anima Works è 
che. quando un utente inizia un nuovo 
lavoro con Works (in realtà Works usa 
il termine attività), è probabile che si 
accinga a realizzare qualche cosa che è 

? ià stata realizzata da qualcun altro 
sistono innanzitutto un centinaio di 
procedure di Autocomposizione e di 
Modelli di applicazioni, tra le quali cer- 


192 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















Microsoft Works 4.5 


(WORK 4.5 


Produttore: 

Mircosoft 

Distributore 

Microsoft S p A. 

Centro Direzionale San Felice 

Palazzo A. Via Rivoltane 13 • 20090 Segrate IMI). 

Tel. 02/703921 

Prezzo (consiglialo IVA esclusa): l. 260.000 


Figura 1 - Microsoft Works 4.5 
- Le tre modalità di partenza 
Quando si comincia a lavorare 
con Works si può decidere di 
continuare un lavoro preceden¬ 
temente iniziato Iseconda op¬ 
zione), iniziare un nuovo lavoro 
Iterza opzioneI, ed in questo 
caso occorre decidere il tipo di 
applicazione tra i quattro possi¬ 
bili, oppure iniziare un nuovo 
lavoro partendo da una proce¬ 
dura eh Autocomposizione, 
scelta tra le oltre cento già di¬ 
sponibili, opportunamente or¬ 
ganizzate in una dozzina di ca¬ 
tegorie. I Tempiale scancabih 
da Internet entrano nella cate¬ 
goria Modelli dehniti dagli 
Utenti. 





&raca>vo<oor> 

e*-*—»™» 




Figura 2 - Microsoft 
Works 4.5 - Tempiale dal 
sito Internet dedicato a 
Works 

La più grande novità di 
Works 4 5. rispetto alle 
versioni precedenti, 6 in 
un certo senso esterna a 
Works stesso La Micro¬ 
soft ha predisposto un 
sito Internet Iwww.mi- 
crosot com/works). aper¬ 
to a tutti, dal quale sono 
scaricabili centinaia di 
Templates, di modelli di 
applicazioni già sviluppa¬ 
te e pronte all'uso, e di 
esempi, ben organizzati 
per argomento. Sono di¬ 
sponibili anche per ver¬ 
sioni di Works preceden¬ 
ti alla 4 5 



care quella giusta. A questa cospicua 
dotazione si aggiunge quella, periodi¬ 
camente incrementata, disponibile su 
Internet. C'è da dire che i file in rete 
sono scaricabili da tutti, ma sono leg¬ 
gibili solo da Works. Per usarli in altre 
applicazioni, ad esempio con gli stessi 
prodotti Office, vanno lette da Works e 
salvate in formato Excel, Word, oppu¬ 
re, per importarle in Access, si posso¬ 
no salvare in formato dBase. 

Le Autocomposizioni prevedono una 
serie di varianti che aumentano note¬ 
volmente le tipologie di applicazioni di¬ 
sponibili. 

Una volta dentro è sempre disponibi¬ 
le la Guida, che segue passo passo le 
varie operazioni, è possibile, ovviamen¬ 
te, attivare Sommario o Indice, per la 
ricerca dell'argomento desiderato. 
Quindi, anche nel caso in cui si inizias- 



Figura 3 - Microsoft Works 4 5 - Una procedura di Autocomposizione in azio¬ 
ne 

Quando si sceglie di iniziare un nuovo lavoro sfruttando una procedura di Au- 
tocomposizione vengono visualizzate una sene di box nelle quali impostare le 
caratteristiche specifiche del proprio lavoro Successivamente, quando si sal¬ 
va il lavoro, questo rimane associato alla categoria con il quale è stato prodot¬ 
to, a! punto che è possibile ritrovarlo anche attraverso la sua categoria 



Figura 4 - Microsoft Works 4.5 - La Guida in linea. 

Sulla parte inferiore della barra di scorrimento verticale sono sempre presenti 
due pulsantim. Quello posto in basso attiva la Guida, che occupa una fine¬ 
strella fissa sulla destra della videata, e quello posto un po' piu in alto apre 
l'Indice della Guida, percorribile per argomento o per tipo di applicazione. Li 
vediamo ambedue aperti. Un altro pulsante, sempre presente nella Barra de¬ 
gli Strumenti, è quello che serve per aprire al volo un altro lavoro. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


193 




















































































































Microsoft Works 4.5 


Wwfci Documenlu «ra/«t num*/ 


5 ,-B* l~~° r»M» SM« Fumi. J 

|!»t*i N»wRoPkv> |l? «j i!3| xl^ldkl q\s\ 



V» Mo*c« Orn ata» U 

||Tmfi New Roman _•] |10 • 

X ' - ' : 

>1 

Inferno Ca 

N alitano d»truimun tknc.it 
m nUov4i pai una irtva oaru 
rha la dama via eia «marni» 
Ahi quanto a da qual aia » e 
«ita ulva telvaggia • aipia « 
c h» n«l p»n»i»i mova la pam 
Tanf« «naia che poco * più 
ma pii ti aitai d«l b»n fhtfvit 
«•Odoratti» foia rh’fv'hot 
lo non «o b«n nda coati v'ir 


BI'M 5«»«. Fu""* 2 

lnl|iuaono ò w* 

Numtroéfiapna 
Homo doct/aorto 
tiara a c*« 
tannai* ipooai» 

CacpodW database 


,a|aJdjjr»Jlj]U 


a Warlr 1 


Nda ap« (Spagna 



tanfata pian di tonno a quii punto 
rha la vaiaci via abbandonai 
Ma poi etit ha al pi* <fun coD* punto, 
U dova Uraonava quella valla 
eh» m’ava a di peuia il coi compunto, 
guai dai ai alto, a vidi la tu. tpaO. 


. .« 



tV lovmava ai batto loco, 
occhi mi ti (Vi offerto 
go tilarmo paiaa fioco 
vk coitut nal pan ditarto. 
di ma-», gndti a lui. 
tu ih, od ombra od omo fitto'» 
mi «Non omo, omo pt Ah. 
auti Aaron lombardi, 
pallia ambad 


Nacqui-tubiubo-, «ncoi chi fotta tank 
a vitti a Roma tolto 1 buono Augutto 
nel tamoojla b d*i falli a tumidi 


vadiaib antichi i[ 
ch’ala facondam 
t v.datai coloi c 
nal foco, patch* a 
quando che tia a 
A la quei poi tal 
«nona Ai a CIO piu 
con Iti u la»cató r 
eh» quatto anpei 
patchV A/ nbetian 
non vuol eh» 'n r 
In tutta parti unp 
quivi • la tua atti 
oh fabet colui et/ 

E io «ha «Poti» 
pat quatto Dio chi 
acciò ch'io Aigga 
eh» tu mi mani U JJ 
ti ch'io vitata U|*| ^ 

~L-.1—BUA 


Figuia 5 - Microsoft Works 4,5 Modulo Elaboratore di testi - Documento su 
tre colonne 

Il D'imo dei tre Moduli contenuti in Works è l’Elaboratore dei Testi In questa 
figura vediamo due o tre cosette che lo riguardano La D'ima è la possibilità di 
lavorare su piti colonne e di vedere il layout del documento. La seconda, lo ve¬ 
diamo dal Óuick Menu attivato sul titolone ruotato di 90", ò la disponibilità del 
Server OLE WordArt 30, che serve proprio per inserire scritte ", artistiche “ e 
di grosse dimensioni e nel documento, Vediamo anche le zone riservate all’in¬ 
testazione, a cavallo delle tre colonne 


Figura 6 - Microsoft Works 4 5 - Modulo Elaboratore di testi - Documento 
composto . 

E' possibile, ovviamente, creare documenti composti in cui inserire oggetti 
realizzati con i vari Moduli di Works o con i vari OLE Server IWordArt, Draw, 
ClipArt, Note-ltl installati insieme al prodotto L‘inserimento degli elementi nel 
documento composto si può eseguire direttamente partendo dal menu Inserì 
sci, L'Elaboratore dei Testi dispone di funzionalità evolute sia per l'impagina- 
zione del documento les composizione su piu colonne!, sia per la sua edita¬ 
tone les. stili di paragrafo! 



TTempo) Sani ITC 
I 1 Times New Roman 
VTrebucbetMS 
TVerdana 
rre 


L MOOOOCO 


Oli colli IKIM 


CUOIA 

INTTJCM1 


CUOIA 
CAPII All 


quo'* 


Figura 7 - Microsoft 
Works 4.5 - Modulo Fo¬ 
glio di Calcolo - Ammor¬ 
tamento di un Mutuo. 

La più classica delle ap¬ 
plicazioni realizzate con 
un Foglio di Calcolo e 
quella che calcola le Fia¬ 
te, comprese la quota 
capitale e la quota inte¬ 
ressi, di un Mutuo. E' già 
disponibile sotto forma 
di Tempiale Occorre in¬ 
dicare Capitale. Tasso di 
Interesse e Numero di 
Rate e poi copiare le for¬ 
mule per tutte le righe 
interessate, in modo da 
ottenere i dati analitici 
per singola rata Le for¬ 
mule, già inserite nelle 
celle del loglio, vengono 
immediatamente ricalco- 
late. E ' un buon esempio 
delle potenzialità del mo¬ 
dulo Foglio di Calcolo, ot¬ 
timamente dotato di funzioni, ad esempio quelle Logiche, ad esempio quelle di LookUp Un pratica le fun¬ 
zioni SE e CERCAVERT). 



L r» 625 701 

Coho uuw. 

L 8 712 S IO 


1 50(100 OOP 

_ 


-T*"* 

Tot ala inumati npwlin 

L 0 

Telai, comkmn 

i imi mi 

Inumiloomn KC.non 

l 37 »2J 701 

«W—1. 

Jal 



T.nnuw maimull 

1 br.vé,. 200» 


L. 

Importr. ultima lata 



se un nuovo lavoro rial nulla, Works ci 
dà una mano. 


I tre moduli 

I tre moduli sono: l'Elaboratore dei Te¬ 
sti, il Foglio di Calcolo e il Database. C'è 
anche un modulo Comunicazioni, supe¬ 
rato dal fatto che con Works viene anche 
fornito Internet Explorer 

Dei tre il migliore, in termini di funzio¬ 
nalità. normali ed evolute, e quindi in ter¬ 
mini di documenti producibili è l'Elabora¬ 


tore di Testi. Dispone ovviamente di tut¬ 
te le funzionalità normali in un Word Pro¬ 
cessor. Tra quelle evolute citiamo la ge¬ 
stione delle Intestazioni, la possibilità di 
lavorare su più Colonne, quella di inserire 
le immagini nel testo, l'utilizzo degli Stili 
di paragrafo 

Segue il Foglio di Calcolo, ben dotato 
in termini di funzionalità operative, ad 
esempio il riempimento automatico, ad 
esempio la possibilità di nominare le cel¬ 
le, e benissimo dotato in termini rii fun¬ 
zioni di calcolo (c’è anche la mitica, ed 
utilissima, CercavertO) 


Il modulo per la produzione di Grafica 
commerciale è asservito al Foglio di Cal¬ 
colo ed è di buona qualità. 

Molto limitato invece è il modulo Data¬ 
base. Permette di gestire semplici liste, 
pressoché prive di struttura e senza alcu¬ 
na possibilità di controllo dell'immissione 
(tanto per dire, si può scrivere una parola 
in un campo dove andrebbe una data. 
Nessuna possibilità di inserire campi Cal¬ 
colati, né tanto meno di inserire "oggetti¬ 
stica Windows". Sono invece abbastan¬ 
za evolute, sempre in funzione delle fina¬ 
lità del prodotto, le funzionalità per l’im¬ 
postazione rii Filtri di ricerca e di selezio¬ 
ne. e per la creazione dei Reports, che 
Works chiama Rapporti. Ulteriori notizie 
le trovare nelle didascalie. 


Funzionalità in comune 
e funzionalità miste 

Alcune voci di menu e quindi alcune 
funzionalità sono presenti in tutti i modu¬ 
li Citiamo l'Anteprima di Stampa e, ov¬ 
viamente, la Stampa, la Guida, lo Zoom, 
ecc Buona parte del menu Strumenti, 
dal quale si attiva il Correttore Ortografi¬ 
co e si apre una Rubrica, è in comune, Il 
menu Inserisci è ben dotato solo nel mo¬ 
dulo Elaboratore di Testi e permette di 
inserire Tabelle, Fogli di Calcolo e Grafici, 
realizzati con il secondo modulo, Note-lt, 
poi ClipArt e WordArt, per arricchire il do¬ 
cumento con immagini di libreria (7 000 
elementi) o con testi artistici. E' possibile 
attivare l'accessorio Draw, con il quale 


194 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 











































































Microsoft Works 4.5 





Produzione Pruda 

<tl4i MidMi 


> D*oor»wna»* e w 
•ooko di c»koio o 


> CfM un grilko 

> Moduuaivungi» 


Figura 8 - Microsoft Works 4 5 - Modulo Foglio di Calcolo - Un piccolo calendario 
personale . 

Si tratta di un Tempiale scaricato da Internet Per cambiare il mese eh validità ba¬ 
sta cambiare la data nella cella che mostra il titolo Conseguentemente le formu¬ 
le, inserite nel Tempiale, producono il resto In primo piano abbiamo piazzato la 
Box "Vai a' che appare quando si preme F5, nella quale notiamo una sene di 
nomi assegnati alle vane celle da parte di chi ha sviluppato il Tempiale 


Figura 9 - Microsoft Works 4 5 - Modulo Foglio di Calcolo ■ Produzione di 
un Grafico 

Anche II generatore di grafici, associato al modulo Foglio di Calcolo, e di 
buona qualità Dispone di numerose tipologie di diagrammi lanche di tipo 
3DI. e permette di intervenire interattivamente su tutti gli elementi del 
diagramma stesso Ne vediamo un esempio accanto alla Guida passo 
passo 




tàiso so/uì/ea uva ere J 

ru.SO 15/10/W <530 000 

vero laoi/M <7i9ooo 
friso 12/ll/M 5 <95 000 


1170 bpomo seccagli» ocm* iwegatoi 

11X tlDO CAIZETT1 PCM* MPIGEHTE 

Il 177 SUCie.O GRIGIO PCM» OPERAIO I 


31 l""**" 


Figura IO - Microsoft Works 4 5 - Modulo Database - Visualizzazione della 
Struttura 

Passiamo al Modulo Database Questa che mostriamo e un'altra applicazione 
presa da un Tempiale La Struttura sottostante un applicazione Database è 
mollo semplice, non essendo possibile definire ad esempio regole di validità 
sui campi, oppure campi calcolati, né modalità di visualizzazione alla Windows 
lad esempio campi di scelta che appaiono come ComboBox) Può andare be¬ 
ne per gestire semplici liste, con pochi campi numerici 


Figura 11 - Microsoft Works 4 5 - Modulo Database - Impostazione di un Fil¬ 
tro 

Vediamo il database che. nella sua visualizzazione Elenco, assomiglia tantissi¬ 
mo ad un foglio di calcolo Sui dati e possibile impostare un Filtro, anche un 
filtro complesso Un termini di AND. OR, NOT. ecc I, m un apposita box Iche 
abbiamo un po' ridotta, per molivi di inquadraturaI II filtro può essere memo¬ 
rizzato per usi successivi 


realizzare un disegnino vettoriale che va 
a finire anch'esso nel documento. 

La voce Rubrica attiva un file del mo¬ 
dulo Database che in questa maniera di¬ 
venta disponibile per il Mail Merge 
dall'elaboratore dei testi. 


Conclusioni 

MS Works, anche nella versione 4.5, 


conferma la sua fama di prodotto di ba¬ 
se, utile in varie situazioni. Per attività 
casalinghe, per chi dispone di macchine 
poco dotate, per chi vuole cominciare 
con un prodotto facile da imparare e fa¬ 
cile da usare, anche se poi pensa di 
passare ad Office 97, per chi vuole 
spendere poco. 

Utile anche in attività didattiche, per¬ 
ché l'Elaboratore dei Testi e il Foglio di 
Calcolo permettono dì mettere in prati¬ 


ca il principi fondamentali dell’elabora¬ 
zione dei testi e del calcolo elettronico. 

Il Database va bene come Filer, a 
patto che non lo si chiami più Databa¬ 
se. 

Il suo punto di forza è indubbiamente 
l'Elaboratore dei Testi, che può sfrutta¬ 
re, per la realizzazione di documenti 
complessi, comunque possibili con 
Works 4.5, anche tutti gli altri compo¬ 
nenti. «e 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


195 








































































































di Valter Di Dio 



Logitech FreeScan 


»OC|WJ' 


Il mercato degli scan¬ 
ner è in fermento, sia per l'aumento del¬ 
la richiesta dovuta al maggiore uso di 
immagini all'interno dei documenti, sia 
perché il prezzo di acquisto sta scenden¬ 
do con una velocità che ha dell'incredibi¬ 
le. Se poi si aggiunge che anche la qua¬ 
lità degli scanner migliora di mese in 
mese, ecco giustificato l'interesse, di 
tutti i costruttori, in questo segmento. 
Proprio per star dietro alle richieste del 
mercato e nel contempo per mettere 
subito a disposizione degli utenti le nuo¬ 
ve tecnologie, la Logitech lancia una ver¬ 
sione migliorata del suo cavallo di batta¬ 
glia: il FreeScan 

Il FreeScan è la versione migliorata, 
sia come caratteristiche ottiche che co¬ 
me meccanica, del PageScan Color Pa- 



rallel che rimane comunque a catalogo. 
Il FreeScan è più robusto, ha un carica¬ 
tore di fogli degno di questo nome, arri¬ 
va a 600x600 dpi di risoluzione ottica 
(reale quindi) con ben 30 bit colore e si 
collega alla porta parallela permettendo¬ 
ne l'uso anche con i computer portatili. 

Quando si acquista uno scanner non è 
facile orientarsi tra le ampie disponibilità 
di prodotti e marchi. I prezzi non aiutano 
molto perché sono ormai praticamente 
allineati, anche le caratteristiche tipiche 
di uno scanner, come risoluzione e tem¬ 
po di scansione, sono praticamente 
identiche. Ma tra uno scanner piano e 
uno mobile la differenza c'è e si nota a 
prima vista. Ciascuna delle due macchi¬ 
ne presenta vantaggi e svantaggi e, ov¬ 
viamente, sarà solo l'impiego che ne fa¬ 


remo a determinare la bontà della scelta 
fatta. Lo scanner piano è utile per i volu¬ 
mi rilegati di notevole spessore, va bene 
con tutte le cose che sono piane (foto¬ 
grafie, pagine dattiloscritte, ecc.) ma ha 
lo svantaggio di un discreto ingombro 
sulla scrivania e di non avere (di serie) 
un caricatore automatico di fogli. Il Free¬ 
Scan occupa pochissimo spazio, ha un 
caricatore da 25 pagine, permette il cari¬ 
camento frontale e, rimosso dalla base, 
permette la scansione di libri o altri og¬ 
getti voluminosi a patto che abbiano una 
superficie piana abbastanza ampia da 
permettere alla testa dello scanner di 
camminarci sopra. 

Insieme allo scanner viene fornito un 
notevole supporto software per l'acqui¬ 
sizione, il ritocco, l'interpretazione del 


196 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 










FreeScan Logitech 


Logitech FreeScan 


Produttore e distributore 

Logitech Italia s.r.l 
20041 Agrate Bfianza IMI) 

Tel 039/6057661 
mito 7/www. loanecfi. coni 

Prezzo UVA inclusa): Ut 499 000 


testo e l'archiviazione dei documenti. 
Tutti questi programmi sono coordinati 
da un unico centro di controllo che si at¬ 
tiva automaticamente inserendo un fo¬ 
glio nello scanner II centro di controllo 
presenta una serie di pulsanti che basta 
cliccare per attivare la scansione, passa¬ 
re il risultato a PhotoDeluxe per il ritoc¬ 
co delle immagini o a OCR TextBridge 
per l'acquisizione dei testi. Sempre dal 
centro di controllo si può archiviare il do¬ 
cumento definitivo, come pure la scan¬ 
sione originale, in una comodissima or¬ 
ganizzazione a cartelle, ciascuna con 
una immagine (ridotta a piacere) del do¬ 
cumento contenuto. 


La lesta motorizzala, ri¬ 
mossa dal caricatore 
automatico, cammina 
sopra i documenti da 
acquisire grazie a due 
trattori dotati di quattro 
rulli gommati ciascuno 


La vista dal basso della 
testa di lettura evidenzia 
i rulli di trascinamento, 
la feritoia di lettura e, 
sulla sinistra, i contatti 
elettrici che la collegano 
alla base 




La meccanica 

Il FreeScan si compone di due parti: la 
testa, che contiene il motore, il CCD, la 
lampada e tutto l'hardware di controllo, e 
la base che funge solo da supporto e da 
alimentatore automatico. La scansione è 
bidirezionale. Se il documento viene in¬ 
serito frontalmente lo scanner lo "risuc¬ 
chia" e poi lo restituisce frontalmente. 
Se invece viene utilizzato il caricatore au¬ 
tomatico i fogli entrano dal retro e vengo¬ 
no restituiti sempre frontalmente. Una 
bustina trasparente permette di inserire 
nello scanner anche oggetti molto piccoli 
come, ad esempio, dei francobolli 

Rispetto al PageScan il caricatore auto¬ 
matico è stato migliorato sia come ce¬ 
stello portacarta sia come precisione ed 
affidabilità. Sono stati infatti aggiunti dei 
sensori che controllano lo scorrimento 
della carta e permettono sia l'avvio auto¬ 
matico della scansione quando si inseri¬ 
sce un documento, sia il blocco del mo¬ 
tore in caso di inceppamenti. 

La base non è alimentata visto che tut¬ 
te l'elettronica e il motori si trovano sulla 
testa dello scanner. 

La testa si rimuove facilmente e può 
essere utilizzata autonomamente per ac¬ 
quisire documenti che non possono es¬ 
sere inseriti nella fessura del caricatore 
automatico. 

La testa è motorizzata e cammina da 



La testa tche poi è il cuoreI 
dello scanner aperta. Si nota il 
grosso motore di trascina¬ 
mento, la scatola degli spec¬ 
chi, che contiene anche la 
lampada e il sensore CCD a 
colori, e l'elettronica di pilo¬ 
taggio 


sola sul documento mentre il CCD effet¬ 
tua la lettura. Nel caso di oggetti spessi 
ma piccoli è necessario ingegnarsi un po' 
per permettere allo scanner di percorrere 
tutta la superficie da acquisire. Per fare 
una prova ho cercato di acquisire la co¬ 
pertina di un tascabile (un Urania), Anche 
ricorrendo a giochi di equilibrio degni di 
un acrobata cinese non è stato possibile 
acquisire tutta la copertina se non dopo 
aver affiancato al libro al¬ 
tri due volumi all’incirca 
della stessa altezza; solo 
in questo modo sono 
riuscito a creare una su¬ 
perficie abbastanza am¬ 
pia, tale da consentire 
alla testa dello scanner 
l'esplorazione completa, 
e stabile, della copertina 
da "fotografare". 

Questo conferma che 
l’uso primario del Free¬ 
Scan deve essere l'ac¬ 
quisizione di fogli singoli, 
soprattutto nel caso di 


acquisizione di testi da passare all'OCR, 
di fotografie da inserire nei lavori o di do¬ 
cumenti da spedire via fax. 


L’ottica 

La parte ottica del FreeScan si trova 
tutta nella testa mobile. L'elemento 
principale è il sensore di lettura compo- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


197 




















FreeScan Logitech 


sto da una barra CCD a colori lunga cir¬ 
ca cinque centimetri. Una lente concen¬ 
tra sulla barra l'immagine da acquisire 
pervenuta attraverso una camera di 


specchi. Dentro la camera degli specchi 
trova posto anche il tubo al neon che il¬ 
lumina l'oggetto da riprendere. Tutto il 
gruppo lampada/specchi/sensore è rac¬ 
chiuso in un robusto contenitore plasti¬ 
co a prova di luce. Il sensore permette 
una risoluzione di 600 punti per pollice 
e la precisione di trascinamento con¬ 
sente di ottenere 600 punti per pollice 





Il caricatole automatico può portare Imo a 30 
logli Fa da base alla testa e permette anche 
l'inserimento frontale dei documenti da acqui¬ 
sire 



anche sull'asse Y II tutto con ben 30 bit 
di campionamento colore: 1024 sfuma¬ 
ture per ciascun colore primario con un 
totale di oltre un miliardo di tinte diffe¬ 
renti. Il driver software permette anche 
di ottenere risoluzioni interpolate supe¬ 
riori (fino 4800x4800) ma a costo di un 
leggero decadimento dell'immagine e 
di un tempo di scansione davvero lungo 
(2 minuti per una fotografia 15x15). 

L'elettronica di pilotaggio è abbastan¬ 
za complessa ma l'ingegnerizzazione 


Il vero cuore del Free¬ 
Scan il sensore CCD a 
colon da 600 punti per 
pollice . E' saldato diret¬ 
tamente sullo stampato 
di pilotaggio ed avvitato 
alla scatola degli spec¬ 
chi. 


del prodotto è ec¬ 
cellente e il tutto 
trova comodamen¬ 
te posto sopra la 
scatola degli spec¬ 
chi Il sensore CCD 
è montato direttamente sul circuito 
stampato che lo gestisce, opportuna¬ 
mente rinforzato in corrispondenza 
dell’elemento di lettura per evitare che 
le deformazioni termiche possano dete¬ 
riorare la qualità dell'immagine. 


Installazione 

Semplice, immediata e sicura l'instal¬ 
lazione del FreeScan. Si collega il cavo 


Scannai K 151 Pii 


Eh Importazioni Scannai 2 


3 b c 1 

m 

■ 

i 

m 

& 

E] 


Il centro di controllo 
Da qui si lanciano le ac¬ 
quisizioni e si passano i 
documenti ai program 
mi di lotoritocco, di 
OCR o di archiviazione 
e Fax 


Fate clic tu un pulianta poi oteguiia un'operazione 



DocuMagix di PaperMaster Consente l'archiviazione intelligente dei documen¬ 
ti acquisiti, tramite cartelle e sottocartelle con anteprima delle immagini conte¬ 
nute 

Piu semplice di PhotoDeluxe, ma più immediato per la verifica del risultato del¬ 
le acquisizioni, questo OuickPicture della Logitech 



198 


MCmicrocomputer n 181 - febbraio 1998 
















































FreeScan Logitech 



Impostazioni pei scansione e copia 


Scegkeie le impostazioni di descrizione del documento: 
Qualità copia 


Copia standard 
Migliorata pai jmmagini 
t~ Miglioiata pei testo e immagini 


m 


Stampante 


|HPLaseiJet4M 

»| Imposta... | 


;- 

Copia. |1 

rr ■ ■ a . i 



III 



Copia ora 




m 



Annulla 


Impostazioni di scansione e fax 


Scegliete le impostazioni di descrizione del documento: 
Qualità fax 
<• Fax standaid 

Miglioiata pei jmmagini 

Miglioiata pei testo e immagini 


Fax attivato 
Microsoft Fax 


m 

Imposta... 


Invia fax già 


Annulla 


W Visualizza questa schermata piima di ogni scansione. 


I. acquisizione delle immagini o del testo si attiva velocemente ed automaticamente dal centro di controllo non appena si inserisce un loglio nello scanner 


alla porta parallela attaccando poi la 
stampante al connettore passante. Si 
collega il generoso alimentatore diretta- 
mente alla testa dello scanner e poi si 
accende il computer con il CD-ROM in 
dotazione. Il programma di installazione 
provvede a configurare il driver e ad in¬ 
stallare tutto il software accessorio for¬ 
nito con lo scanner. Tutte le funzioni 
dello scanner vengono gestite dal cen¬ 
tro di controllo che si attiva automatica- 
mente inserendo un foglio nello scan¬ 
ner o premendo il tasto blu che si trova 
sulla testa (nel caso di acquisizioni con 
la testa separata dalla base). 


Il software 

Con lo scanner viene fornita la classi¬ 
ca suite di prodotti appositamente pre¬ 
parati per la Logitech. Il riconoscitore 
di caratteri, che permette di convertire 
le immagini contenenti testi in testo di¬ 
gitato, è l’OCR TextBridge della Xerox, 
Per il fotoritocco viene fornita il con¬ 
sueto Adobe PhotoDeluxe, nato da 
una costola (piccola-piccola) del ben 
più potente Photoshop. Possiede mol¬ 
te funzionalità di quest'ultimo (del qua¬ 
le usa gli stessi plug-in) con la disposi¬ 
zione dei menu e delle funzioni orien¬ 
tata all'utenza "domestica''. Possiede 
inoltre tutta una serie di funzioni di ab¬ 
bellimento e arricchimento dell'imma¬ 
gine (in modalità semitautomatica) che 
non si trovano nemmeno in Photo¬ 
shop: per l’utente con poca esperienza 
"computereccia" si tratta certamente 
di un prodotto molto interessante, che 
consente di ottenere gli stessi risultati 
attraverso un processo guidato passo 
passo dal programma stesso. 

Infine viene fornito DocuMagix di Pa- 



Adobe PhotoDeluxe Ver¬ 
sione domestica di Photo¬ 
shop, ne contiene molte 
delle potenzialità ma con 
un'interfaccia orientata 
all'utente medio 


sciare che lo scanner faccia tutto da 
solo. 

L'inseritore frontale, che attiva auto¬ 
maticamente anche il software di 
scansione, aiuta molto a velocizzare 
l'acquisizione di un singolo documen¬ 
to. La connessione via porta parallela 
lo rende indipendente dalla macchina 
cui è destinato permettendone anche 
l'uso occasionale o con computer por¬ 
tatili Il prezzo è allineato agli scanner 
piani più diffusi e le prestazioni sono 
simili se non superiori. Si tratta quindi 
di un oggetto che, valutato bene l'am¬ 
bito di utilizzo, non può che soddisfare 
l'acquirente. 

se 


perMaster che aiu¬ 
ta a tenere ordine 
nella scrivania vir¬ 
tuale composta dai 
documenti acquisi¬ 
ti con lo scanner. 

Non dimentichia¬ 
mo che i documen¬ 
ti acquisiti possono 
essere stampati o 
inviati via fax (se si 
possiede un mo¬ 
dem) sempre dal 
pratico centro di 
controllo; questo 
significa che il 
FreeScan può di¬ 
ventare il cuore di 
un piccolo ufficio sostituendo sia la fo¬ 
tocopiatrice che il fax. 


Conclusioni 

Se avete letto l'articolo e non siete 
saltati direttamente alle conclusioni, 
avrete capito le potenzialità del Free¬ 
Scan e soprattutto i campi di applica¬ 
zione in cui il rendimento è massimo. Il 
caricatore automatico lo rende un og¬ 
getto molto diverso da uno scanner 
piano. Potete utilizzarlo per fare foto¬ 
copie, per mandare Fax, per inserire 
nel computer testi senza doverli ridigi- 
tare. Il caricatore automatico vi con¬ 
sente di mettere 25 fogli di carta e la¬ 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


199 













































































di Valter Di Dio 



Monolith GEO Millennium 


Le prestazioni dei 
computer portatili stanno crescendo 
in modo esponenziale. Quello che fino 
al mese scorso sembrava il computer 
dei nostri sogni viene miseramente bi¬ 
strattato dall'ultimo modello uscito. 
Proprio per questo non vogliamo esa¬ 
gerare con i complimenti per questa 
macchina che, oggi, è sicuramente tra 
le più potenti e belle della sua catego¬ 
ria; ma le lodi non sarebbero esagera¬ 
te, leggete il resto dell'articolo e ve ne 
renderete conto da soli. 

Il Monolith GEO Millennium non è 
certo un computer che passa inosser¬ 
vato Aperto, fa sfoggio del suo splen¬ 
dido display da 13.3 pollici in grado di 
visualizzare migliaia di colori in una fi¬ 
nestra 1024x768. Il tutto animato da 
un cuore Pentium MMX a 200 MHz 
upgradabile fino a quota 300. Una so¬ 


fisticata scheda video ad alta velocità, 
dotata di acceleratore specifico per 
LCD, permette la visualizzazione di fil¬ 
mati MPEG a tutto schermo senza 
perdita di fotogrammi e con una di¬ 
screta risoluzione. Aggiungeteci un 
lettore di CD 20x, 48 Mbyte di RAM, 
un disco rigido da 3.2 Gbyte ed un 
sintetizzatore audio Yamaha ed avrete 
un'idea di cosa possa fare questa 
macchina. 


Da fuori 

L'esterno del GEO Millennium si 
presenta, al tatto, come se fosse di 
gomma morbida con riporti in pelle. 
In realtà la plastica è rigida, ma il trat¬ 
tamento superficiale la fa sembrare 
morbida; un effetto molto gradevole 


che dà alla macchina un certo tocco 
di classe. L'ampio display determina 
ovviamente le dimensioni di questa 
macchina che sono leggermente su¬ 
periori a quelle dei portatili cui siamo 
abituati, ma non è uno svantaggio. La 
maggior dimensione permette di ave¬ 
re una tastiera comoda e una base di 
appoggio per i polsi molto ampia. La 
tastiera si solleva leggermente quan¬ 
do si apre la macchina e questo facili¬ 
ta la digitazione perché riporta i tasti 
all'inclinazione cui siamo abituati con 
le tastiere dei PC tradizionali. Anche 
la posizione dei tasti cursore è final¬ 
mente azzeccata, tutti i movimenti 
sono in prima funzione, i cursori sono 
a croce (T rovesciata) e PgUp, PgDn, 
Ins e Del si trovano nella corretta se¬ 
quenza. Al centro della zona antistan¬ 
te la tastiera c'è l'ormai classico 


200 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









Monolith GEO Millennium 


Monolith GEO Millennium 


Prdoutlore e distributore: 

Monolith Italia 

Viale Romagna, 10 - 20133 Milano 
Tel 167/385911 

Prezzi UVA esclusa); 

MD 1000 PC I 


7800.000 



touchpad ampio e sensibile, con i 
due tasti appena sotto, A fianco tro¬ 
vano posto gli altoparlanti stereo; una 
posizione questa che permette di 
avere degli altoparlanti degni di que¬ 
sto nome ma che presenta lo svan¬ 
taggio di suonarvi proprio sotto le 
mani, Tra la tastiera e la base del vi¬ 
deo TFT un piccolo display LCD pre¬ 
senta le principali informazioni sullo 
stato della macchina, come ad esem¬ 
pio l'accesso ai dischi, il caps-lock, il 
num-lock, la carica residua della bat¬ 
teria, ecc. 

Sul frontale del GEO troviamo uno 
strano bottone viola 
che potrebbe essere 
scambiato per il co¬ 
mando di apertura del 
display se non fosse 
che i veri tastini sono 
invece chiaramente vi¬ 
sibili e ben posizionati 
ai lati del coperchio. 

Ho anche provato a ti¬ 
rarlo (sembrava pro¬ 
prio una linguetta) ma 
senza successo. Allo¬ 
ra ho spinto e. . il 
computer si è acceso. 

Lo so. bastava legge¬ 
re il manuale; ma è 
che non siamo ancora 
abituati ad un tasto di 
accensione frontale. 

Invece è molto pratico 
perché non può capi¬ 
tare di premerlo per 
sbaglio mentre solle¬ 
viamo il computer per 
portarlo altrove (m'è 
già successo purtrop¬ 
po). 

Vicino al tasto di ac¬ 
censione ci sono due 
piccolissimi Led che 


// retro del GEO Millennium La porta seriale è riparata da un tappo in gomma, a vista tutti gli altri con¬ 
nettori. 


indicano lo stato della batteria e 
dell'alimentazione attraverso lampeg¬ 
gi vari (qui ci vuole davvero il manuale 
perché con due soli Led riescono a 
dare ben sei tipi di informazioni diffe¬ 
renti, compreso il malfunzionamento 
della batteria) A proposito di questa, 
si trova a destra dei Led ed è una 
Smart Li-lon da 59 W in grado di ali¬ 
mentare il GEO Millennium per oltre 
quattro ore. Purtroppo, sebbene dota¬ 


ta di connettore standard Duraceli, la 
batteria è proprietaria (segue la forma 
leggermente curva del computer) ed 
è quindi reperibile solo presso i riven¬ 
ditori Monolith. 

Sempre sul frontale, ma dalla parte 
opposta, c'è l'alloggiamento per il let¬ 
tore di CD o per il Floppy Driver. La 
scelta di non montare internamente 
CD e floppy mi lascia sempre per¬ 
plesso, è vero che si può montare il 


I 1 ".[ 1 1 1 ' 

I I [ : [ : [ : [ ; i 

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FPKKP'!/ 

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L'ampia tastiera con il touch- 
pad e le griglie forate degli al¬ 
toparlanti. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


201 






















Monolith GEO Millennium 



CD interno e il floppy esterno attacca¬ 
to alla porta parallela (il tutto in modo 
semplicissimo e trasparente), ma è 
anche vero che significa altra roba da 
portarsi sempre dietro. Se le interfac¬ 
ce IrDA si diffonderanno anche tra i 
computer da tavolo, allora forse po¬ 
tremo fare a meno del lettore di 
floppy; oggi è ancora presto per la¬ 
sciarlo a casa, cosi come non si può 
girare senza il lettore di CD visto che 
tantissimo software risiede ormai uni¬ 
camente su CD-ROM. Un grosso 
punto a favore del GEO è il fatto che 
al posto del CD interno è possibile 
mettere uno Zip, un Magneto-Ottico, 
un LSI20 o un DVD. 

Il lato sinistro del GEO presenta so¬ 
lo la feritoia della ventolina di raffred¬ 
damento e il piccolissimo slot della 
seriale USB. mentre sul lato destro 
c'è lo sportello dei due slot PCMCIA 
già predisposti per lo Zoomed Video e 
i trasferimenti veloci. 

Il retro del computer presenta, a vi¬ 
sta, tutte le uscite classiche. C'è la 
porta parallela (che serve anche per 
collegare il Floppy o lo Zip/LS 120), ci 
sono gli ingressi e le uscite audio. C'è 
la porta per il Joystick/MIDI, l'uscita 
per la VGA e la porta S-Video per col¬ 
legare un televisore PAL o NTSC. C'è 
il connettore seriale, giustamente 
protetto da un tappo di gomma vinco¬ 
lato al computer, e la finestrella dei 
Led infrarossi. Infine c'è il connettore 
dell'alimentazione e un piccolissimo 
(ma sempre utile) tastino di reset 
Completa la dotazione di porte il con¬ 
nettore per la Dock Station. 

Sul fondo della macchina due spor¬ 
tellini nascondono la piccola Flash 
ROM del BIOS e gli slot di espansio¬ 
ne della RAM. Il GEO nasce con 16 
Mbyte direttamente saldati sulla pia¬ 
stra madre e due slot di espansione. 
La dotazione di RAM del Millennium 
può quindi andare da 16 a 144 MBy- 
te. La macchina in prova è equipag¬ 
giata con 48 Mbyte. 


Veniamo al sodo 

Mi trovo sempre a disagio quando si 
tratta di raccontare le caratteristiche 
tecniche di una macchina. Ci sono tan¬ 
tissime cose interessanti da dire, so¬ 
prattutto in macchine di questo livello, 
che possono essere raccontate solo da 
una serie di sigle e numeri. Il discorso 
sarà pertanto un po' arido, ma non ci 
sono molte alternative. 

Il GEO è un computer di nuova ge¬ 
nerazione, orientato al multimediale e 
in particolare alla gestione video, per¬ 
tanto presenta delle caratteristiche di 
tutto rispetto. Per prima cosa la CPU 
non è montata sulla piastra madre ma 
su una speciale daughter board che 
prende il nome di IMM (Intel Mobile 
Module). Su una schedina di 10 x 7 cm 
trovano posto il processore, la cache di 
secondo livello, il chipset PCI, il senso¬ 
re di temperatura e il regolatore di ten¬ 
sione. L'IMM si preoccupa anche di 
gestire la frequenza di clock della CPU 
e del BUS permettendo la sostituzione 
del processore con altri più veloci sen¬ 
za dover intervenire in alcun modo sul¬ 
la piastra madre. 

L'IMM montato sul Monolith GEO 
Millennium è un Tillamook dotato di 
processore Intel Pentium Mobile MMX 
a 200 MHz. Il Tillamook permette fre¬ 
quenze di 200, 233 e 266 MHz per il 
processore e di 66 MHz per il BUS. So¬ 
stituendo il Tillamook con un Mobile 
Deschutes (classe Pentium II) si può 
ottenere un MMX2 a 300 MHz. 

Sull'IMM trova posto, come detto, 
anche il chipset (un classico Intel 
430XT PCIset Northbridge) e la cache 
di secondo livello da 512 Kbyte (PB- 


SRAM). Tutto il modulo MMI è alimen¬ 
tato da un’unica tensione di 3,3 volt e 
provvede autonomamente a generare 
le sue tensioni interne. 

Il microprocessore è praticamente 
affogato nel circuito stampato e rivet¬ 
tato ad un blocco di ghisa su cui si av¬ 
vita il dissipatore. Nel caso del GEO il 
dissipatore è in contatto con una pipe- 
line che distribuisce il calore su una 
piastra posta proprio sotto la tastiera 
del computer 

Come abbiamo già visto la RAM del 
GEO è divisa tra i 16 Mbyte SDRAM 
saldati in piastra madre e quella posta 
nei due slot SODIMM. Sebbene questi 
ultimi possano supportare un doppio 
banco per ciascuno slot si deve tener 
presente che il chipset TX riconosce 
solo 4 banchi di RAM ed uno è quello 
presente in piastra madre. Il massimo 
di memoria possibile è dato quindi da 
due banchi singoli da 64 Mbyte più i 16 
di base per un totale di 144 Mbyte, 
che non sono certo pochi 

Il BIOS è un PhoemxBlOS 4 0 rei 6 
Plug'&'Play e risiede su una Flash 
ROM da 256 Kbyte facilmente aggior¬ 
nabile via software oppure sostituibile 
attraverso una piccola apertura posta 
sul fondo della macchina. 


Il display 

Il pezzo forte del GEO Millennium è 
il display Hitachi TX34D61VC1CAD: un 
TFT da 13,3 pollici con 1024 x 768 
pixel e 16 milioni di colori (la scheda vi¬ 
deo però li permette solo a 800 x 600, 
a 1024 x 768 i colori possibili sono al 
massimo 64K). Le dimensioni esatte 


202 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








Monolith GEO Millennium 




sono 279,5 per 214,5 mm. La dimen¬ 
sione del singolo pixel, che è quadrato, 
è di 0,264 mm. Ha un refresh di 60 
quadri al secondo e consuma solo 1,35 
W. La visibilità è ottima anche da forti 
angolazioni. La luminosità del fondo re¬ 
troilluminato è regolabile da tastiera. 
Come qualità del colore questo display 
si comporta in modo egregio, forse 
non è molto saturo, ma riesce a resti¬ 
tuire in modo eccellente le tonalità pa¬ 
stello e i colori più scuri Anche con un 
forte angolo di osservazione i colori 
non si sbilanciano e i neri non si satu¬ 
rano mai. Davvero un'ottima scelta per 
un computer con mire DVD ed MPEG. 


La VGA 


Un display con queste caratteristiche 
non poteva essere penalizzato da una 
scheda video "comune". Per il GEO 
Millennium è stata quindi scelta una 
MagicGraphic128XD basata su un chip 
NM2160 a 32 bit (zero wait state). La 
scheda è dotata di interfaccia video a 
128 bit con 2 Mbyte di DRAM integra¬ 
ta e di un acceleratore video specifico 
per i display a cristalli liquidi. Un codec 
RAMDEC a 24 bit true-color, l'accelera¬ 
tore grafico, lo Z-Buffer Data Stnpping, 
i cursori e le icone hardware da 64x64 
o 128x128 bit, l'uscita TV e ZV comple¬ 
tano le prestazioni di questa non indif¬ 
ferente scheda video (fisicamente oc¬ 
cupa quasi un sesto della macchina, 
piu del modulo IMM) Le uscite sono 
per VGA, SVGA, XGA, TFT, DSTN e 
CRT@85MHz, oltre ovviamente 
all'uscita S-Video PAL o NTSC da colle¬ 
gare direttamente ad un televisore. 

La prova della scheda l’ho fatta con 
tre filmati MPEG (il demo del GEO, 
Goodtime e Weezer), uno alla volta ma 
ingranditi a tutto schermo (1024 x 


L'alloggiamento frontale può contenere il lettore di CD o quello per i floppy 


Le due fonti di alimenta¬ 
tone del GEO da rete e 
da batteria 


7681). La qualità dell'immagine la pote¬ 
te vedere dalle foto. I file (tutti intorno 
ai 40 Mbyte) sono stati prima copiati 
sul disco rigido e poi lanciati. Solo il de¬ 
mo del GEO ha avuto di tanto in tanto 
qualche piccolo impuntamento sull'au¬ 
dio, gli altri due sono filati lisci alla per¬ 
fezione; tanto che alcune persone pre¬ 
senti hanno creduto che fossero im¬ 
magini televisive Per provare anche la 
velocità grafica e la compatibilità ho 
giocato un po' con Quake II. A 1024 x 
768 era un tantino lento (sembrava di 
essere tornati ai tempi di Doom sui 


486/66) ma già a 800x600 la velocità è 
tale che il movimento è fluido e conti¬ 
nuo anche nei passaggi in corsa o nei 
salti. 


L’audio 

Sebbene ormai le schede audio sia¬ 
no tutte allineate sia come compatibi¬ 
lità alle SoundBlaster sia come capacità 
sonore, la scelta per il GEO Millennium 
si è orientata su quella che, a mio avvi¬ 
so, è la migliore scheda per qualità di 
sintesi sonora: la Yamaha YMF7115B- 
S. Ebbi occasione di confrontare que¬ 
sta scheda con altre più diffuse quando 
provai TOIivetti Xana e già allora rimasi 
colpito dalla profondità e limpidezza del 
suono generato da questa scheda Ov¬ 
viamente non possono essere i due al- 
toparlantini da due pollici a riprodurre 
appieno gli effetti prodotti dal sintetiz¬ 
zatore FM OPL3 e dall'enhancer 3D, 
ma collegate all'uscita due casse am¬ 
plificate decenti e vi renderete subito 
conto della purezza sonora di questo 
chip. 

Anche qui la prova del nove è stato 
Quake II E' stata la prima volta che 
l’installazione ha riconosciuto ed attiva¬ 
to i suoni senza dover combattere con 
settaggi e test audio (con piantamenti 
conseguenti). Anche dai piccoli altopar- 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


203 










Monolith GEO Millennium 




La tastiera si solleva e si ribalta permettendo /' ac¬ 
cesso a tutta l'elettronica interna Al centro si trova 
la scheda VGA, sulla destra la sezione di alimenta¬ 
zione La CPU trova posto su una scheda estraibile 
denominata IMM 


lantmi l'effetto stereo 3D è più che suf¬ 
ficiente. Naturalmente mancano i bassi 
(e in Quake si notano!) ma la spazialità 
del suono, essenziale per capire da che 
lato provengono i nemici, è perfetta. 

Il volume si controlla dalla tastiera 
con i soliti due tasti in seconda funzio¬ 
ne per alzare o abbassare il volume, piu 
un utilissimo terzo tasto che permette 
di fare il mutmg (volume a zero) senza 
perdere la precedente impostazione del 
volume. Per i settaggi più spinti della 
Yamaha c'è il Mixer di Windows 95 e 
un controllo speciale della Yamaha per 
tutta la parte surround 3D 


L’alimentazione 

L'alimentazione del portatile Monolith 
GEO Millennium proviene da un'unica 
batteria al Li-lon da 4200 mAH modello 
CGR18650. Il contenitore della batteria 
fa direttamente parte del computer, 
non è quindi possibile sostituire la bat¬ 
teria con una di quelle tipo Duraceli che 
sono diventate lo standard per molti 
portatili. Si tratta peraltro di un'ottima 
batteria di tipo SMART, ovvero in grado 
di riconoscere la quantità di carica e 
presentarla su una pila di 4 Led incorpo¬ 
rati nella batteria stessa, in grado di ali- 


204 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 














Monolith GEO Millennium 



mentare il GEO Millennium per oltre 
quattro ore. Il pannello di controllo del 
computer mostra la quantità di carica 
residua (dialogando con la batteria) sia 
in percentuale sia in ore di funziona¬ 
mento rimaste (formato sicuramente 
più comodo per l'utente). La ricarica vie¬ 
ne controllata dalla batteria stessa che 
comunica al computer se necessita di 
una ricarica veloce o lenta. La ricarica 
veloce permette di avere di nuovo la 
batteria al massimo delle capacita in 
due ore; la carica lenta ne richiede inve¬ 
ce otto Trattandosi di una Li-lon la bat¬ 
teria non ha effetto memoria (o almeno 
ne soffre poco) e può quindi essere ri¬ 
caricata in qualsiasi momento. 

L'alimentatore esterno è un piccolo 
Delta (ADP-40GB) del peso di 400 
grammi in grado di accettare in ingres¬ 
so qualsiasi tensione compresa tra i 90 
e i 264 VAC e tra i 47 e i 63 Hz. L'uscita 
è a 22 Vdc, un po' più alta dei suoi cugi¬ 
ni per portatili che di solito viaggiano a 
19 V. mentre il connettore è di quelli più 
diffusi sia come forma che come pola¬ 
rità. 


Memorie di massa 

Il disco rigido del GEO Millennium in 
prova è un Hitachi da 3,2 Gbyte dalle in¬ 
credibili dimensioni di 7x10x1,2 cm. Si 
tratta di un EIDE Ultra DMA con un 
tempo medio di accesso di 12 ms con 
punte di 3 ms. Il tempo medio di buon 
funzionamento dichiarato dalla Hitachi è 
di 300.000 ore (34 anni!), la vita media, 
più realisticamente, è di cinque anni. Il 
disco si trova proprio sotto al tasto di 
accensione ed è facilmente rimovibile 
togliendo solo due viti dal fondo della 
macchina. 

Il lettore per CD-ROM, su un compu¬ 
ter dichiarato MPEG, doveva per forza 
essere veloce. Il GEO Millennium mon¬ 
ta un 20x della Toshiba XM-1602B. Un 
lettore molto diffuso e quindi ricono¬ 
sciuto da Windows 95 anche senza il di¬ 
sco driver dato dal costruttore. 

La velocità di trasferimento è di 8 o 
13 Mbyte/s a seconda della modalità di 
DMA utilizzata. Il tempo di accesso 
(random seek) è di 130 ms, mentre il 
tempo di start del disco è di lOs. Il let¬ 
tore possiede un’uscita audio (line) col¬ 
legata internamente alla scheda audio. 


IrDA 

La connessione infrarossa (a patto di 
mettersi d'accordo sullo standard da 
utilizzare) è la più utile forma di connet¬ 


tività dei computer portatili. Ha il van¬ 
taggio di non richiedere cavi ed una di¬ 
screta velocità di trasferimento. Presen¬ 
ta, in realtà, il difetto di essere nella 
maggior parte dei casi eccessivamente 
direttiva, cosa che obbliga a complesse 
operazioni di allineamento e a non poter 
toccare nulla pena il rischio di caduta 
della connessione Tuttavia, grazie alla 
connessione diretta via cavo di Win¬ 
dows 95, la IrDA finisce per essere una 
sostituta della Lan per il trasferimento 
dati tra computer portatili. La IrDA del 
GEO Millennium supporta i protocolli 
SIR (115,2 Kbps), MIR (1,152 Mbps) e 
FIR (4 Mbps). L'angolo utile per il colle¬ 
gamento è di 15 gradi, la massima di¬ 
stanza è di un metro. 


Software 

Con il Monolith GEO Millennium vie¬ 
ne fornito Windows 95 e il pacchetto in¬ 
tegrato Lotus Smart Suite, un insieme 
di programmi che coprono i comuni 
campi di utilizzo del computer. Grazie 
alla presenza di questa Suite si può im¬ 
mediatamente utilizzare il GEO Millen¬ 
nium per scrivere, fare conti, gestire da¬ 


ta base, preparare disegni e slide, colle- 
garsi ad internet o a Lotus Notes. 


Conclusioni 

Difficile riassumere in due parole una 
macchina "da sogno". Probabilmente il 
Monolith GEO Millennium è la macchi¬ 
na che fa tutto talmente bene che nes¬ 
suno ha davvero bisogno di un portatile 
simile. Ma i sogni, e le macchine da so¬ 
gno, non si acquistano perché servono, 
si acquistano perché piacciono (e un po' 
perché ce lo possiamo permettere). Un 
Pentium MMX a 200 MHz è ormai ab¬ 
bastanza diffuso, ma il display TFT da 
13,3 pollici e la scheda video accelerata 
fanno del GEO Millennium la macchina 
ideale per chi si occupa, o si diverte, 
con i filmati MPEG e DVD. La possibilità 
di montare un lettore DVD interno gio¬ 
cano a favore di un uso più prettamente 
video che non multimediale di questo 
portatile. E video significa anche demo, 
presentazioni e promo pubblicitari; oggi, 
con un GEO Millennium sottobraccio, 
potrete davvero far sgranare gli occhi 
ad un sacco di gente. 

/se 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


205 











di Andrea de Prisco 




Nokia Cellular Data Suite 


Cellular Data Suite è 
una geniale soluzione software lo quasi, 
come vedremo tra breve) per collegare, 
senza tante storie, qualsiasi computer 
Windows 95 alla rete GSM utilizzando 
l'interfaccia seriale e il nostro - ormai 
immancabile! - telefono cellulare digita¬ 
le. Proprio come se fossimo "attacca¬ 
ti", tramite modem, ad una linea telefo¬ 
nica tradizionale, potremo facilmente in¬ 
viare e ricevere fax, collegarci ad Inter¬ 
net per navigare nelle acque telemati¬ 
che della Grande Rete e/o per scaricare 
e spedire la posta elettronica. Sfruttan¬ 



do in più le specifiche capacità offerte 
dalla rete cellulare GSM per gestire 
agevolmente l'invio e la ricezione dei 
pacchetti SMS che. come noto, con¬ 
sentono lo scambio di brevi messaggi 
testo <fino a 160 caratteriI tra normali 
"telefonini" GSM, senza l'ausilio di un 
computer ad essi collegato. 

Il software a corredo è, naturalmente, 
il vero artefice del "miracolo connetti¬ 
vo" fa credere a quel buontempone di 
Windows 95 di avere realmente a che 
fare con un fax/modem in carne ed os¬ 
sa. al quale ogni programma di naviga¬ 


zione, di posta elettronica, di ge- 
stione/trattamento fax è in grado di m- 
terfacciarsi per adempiere ai propri do¬ 
veri telematici (che parolone!) Uno 
"strato software" realizzato ad hoc, che 
converte i comandi standard fax/mo¬ 
dem provenienti da Windows 95 nella 
sequenza di funzioni di interfacciamen¬ 
to digitale gestite dal telefono cellulare 
e dalla rete GSM. Proprio l'Uovo di Co¬ 
lombo, non c'è che dire! 

Naturalmente Cellular Data Suite pre¬ 
vede anche una completa gestione del¬ 
la rubrica telefonica, con ampie possibi- 


206 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









Nokia Cellular Data Suite 


Nokia Cellular Data Suite 


Produttore: 

Nokia Mobile Phones - Finlandia 

Distributore: 

Kernel SpA 

Via Arrigo Cavaglieli, 26 
00173 ROMA - Tel 06/72969 1 
llttOV/www.kèii’ièldiòubil 

Prezzo al pubblico (IVA esclusa) 

Nokia Cellular Data Suite Lit. 281 ,000 


lità di editing dei singoli campi, 
upload/download dei nominativi memo¬ 
rizzati all'interno del telefono, possibilità 
di importare/esportare elenchi di nomi¬ 
nativi e numeri telefonici in formato te¬ 
sto (".CSV". per la precisione), sposta¬ 
re singoli "record" tra la memoria incor¬ 
porata nel telefono e quella presente 
all'interno della scheda GSM che, come 
noto, rappresenta il nostro abbonamen¬ 
to telefonico. 

Ha, in pratica, un solo difetto (sempre 
che sia giusto evidenziarlo come tale!): 
la soluzione Cellular Data Suite è utiliz¬ 
zabile solo con i telefoni GSM Nokia 
della serie 3100 e 8100 (8110, 811 Oi), 
apparecchi di fascia media e alta in 
realtà molto diffusi proprio per all'alta 
qualità del prodotto (nominare Nokia 
nel campo della telefonia cellulare è co¬ 
me citare l'intera industria automobili¬ 
stica tedesca quando si parla di vetture 
belle, affidabili e "performanti") senza 
trascurare un rapporto prezzo/prestazio- 
m particolarmente invitante. Cosa desi¬ 
derare di più? 


S... come Suite 

Il pacchetto Cellular Data Suite è for¬ 
mato da un cavo di collegamento seria¬ 
le per il telefono, tre dischetti conte¬ 
nenti il sofisticato software di gestione 
e uno scarno manuale redatto in sei lin¬ 
gue tra cui, ringraziando Iddio!, il nostro 
amato italiano. Maggiori dettagli sulle 
funzionalità software le troveremo 
nell'help in linea, sempre disponibile e 
di tipo ipertestuale, com'è ormai conso¬ 
lidata abitudine dei programmi per Win¬ 
dows 95. 

Anche il software è localizzato per il 
nostro idioma anche se, stranamente, 
al primo avvio il programma si presenta 
in lingua inglese ma poi è possibile se¬ 
lezionare l'italiano da apposito pannelli- 
no di controllo. Terminata l'installazione 
automatica dei tre dischetti (un CD- 




II Cellular Data Suite di Nokia e tuttaltro che un banale cavetto di collegamento al PC Nel suo connettore 
intatti, si nasconde una buona dose d'elettronica per il corretto interfacciamento. 


ROM, comunque, non avrebbe guasta¬ 
to!) siamo praticamente pronti per parti¬ 
re. La parte visibile all'utente si chiama 
come l'intero kit e la ritroviamo nel me¬ 
nu programmi di Windows 95, ma non 
bisogna dimenticare che l'installazione 
prevede l'aggiunta di tutti i moduli che 
fanno credere al sistema operativo di 
avere a che fare con un vero e proprio 
modem, del tutto indistinguibile dal 


punto di vista funzionale da un apparec¬ 
chio vivo e vegeto collegato alia linea 
telefonica tradizionale. 

Il cavetto, per dovere di cronaca (e 
anche ad ulteriore giustificazione del 
prezzo di vendita del kit) non è "solo" 
un cavetto. Il suo connettore "lato te¬ 
lefono" è infatti zeppo di elettronica, 
utilizzata per rendere compatibili i se¬ 
gnali digitali della porta seriale standard 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


207 







Nokia Cellular Data Suite 


del PC con il connettore proprietario 
Nokia del telefono. Sul lato destro, inol¬ 
tre. è riportato l'ingresso per l’alimenta¬ 
tore caricabatterie esterno, non neces¬ 
sario durante l'uso, batterie permetten¬ 
do, ma utile per non rischiare di rimane¬ 
re a secco durante i nostri collegamenti. 

Manca all'appello solo un "pezzetto 
di plastica", un piccolo supporto per il 
Nokia 8110 atto a mantenere il radiote¬ 
lefono in posizione verticale (di sicuro 
più indicata per avere meno problemi di 
trasmissione) quando è utilizzato in 
unione al computer. Meglio ancora sa¬ 
rebbe stata una clip a molla per ancora¬ 
re il "telefonino" al display del note¬ 
book, computer ideale per l'utilizzo di 
un GSM portatile per il collegamento ad 
Internet o per l'invio/ricezione di fax su 
rete telefonica cellulare 


Start! 

Dopo l'installazione, per lanciare il 
"Nokia Cellular Data Suite", come det¬ 
to. non dobbiamo far altro che accedere 
al menu Programmi di Window 95 
Compare in questo modo una piccola fi¬ 
nestra di controllo (visualizzabile anche 



WinFax Pro 8 0 di Sy¬ 
mantec è stato utilizzato 
per le prove di trasmis¬ 
sione e ricezione fax del 
Nokia Cellular Data Suite 


biglietto da visita, 
accedere alla me¬ 
moria del telefono, 
richiamare la fine¬ 
stra delle opzioni 
utente. Inviare il 
proprio biglietto da 
visita equivale a 
mandare via SMS i 
propri dati registrati 
durante l'installazio- 


sempre in primo piano) che mostra co¬ 
stantemente lo stato del telefono, il nu¬ 
mero chiamato e durata della comunica¬ 
zione attiva, la carica residua della bat¬ 
teria e l'indicatore di campo radio 
Quattro bottoni nella parte alta del 
pannellino si utilizzano rispettivamente 
per mandare i messaggi SMS. il proprio 


ne del programma 
e modificabili in ogni momento attra¬ 
verso la finestra delle opzioni. Questa 
permette anche di selezionare la lingua 
utilizzata dal programma e dall'help, im¬ 
postare un avviso acustico nel caso di 
segnale radio debole, di indicare il nu¬ 
mero del centro servizi del gestore 
GSM, la modalità e la validità di invio 


TIM , fax , ISDN ( attenzione . 





ono stato quasi sul punto di fatturare alla Telecom Italia 
Mobile (emettendo una regolare bolletta di pagamento, con tanto 
di IVA, arrotondamento precedente, arrotondamento attuale) il 
tempo perso per sbrogliare l'incredibile matassa Tutto questo so¬ 
lo nel tentativo di far funzionare correttamente il Cellular Data Sui¬ 
te di Nokia (ma a quanto pare il problema sussiste anche con altri 
sistemi di collegamento computer-GSM). nell'invio e nella ricezio¬ 
ne dei fax, prima di scoprire che il problema, incredibilmente, sta 
tutto nel gestore di telefonia cellulare utilizzato (TIMI Cerchiamo 
di capire cos’è successo. Premesso che in Technimedia, come 

nella stragrande 
maggioranza delle 
società che dispon¬ 
gono di un centrali¬ 
no con molte linee 
telefoniche, sono 
utilizzate quasi 
esclusivamente li¬ 
nee ISDN (digitali) 
anche per mandare 
e ricevere fax (con 
apparecchi tradizio¬ 
nali). e che il con¬ 
tratto GSM utilizza¬ 
to originariamente 
per le prove di que¬ 
sto prodotto è della 
TI M ed è ovviamen¬ 
te abilitato anche 
per la trasmissione 


non funziona...) 


digitale diretta (fax e dati), succede che per quanto insolito possa 
sembrare non è stato possibile né inviare né ricevere fax tra i due 
sistemi (GSM-ISDN e viceversa) L'anomalia di funzionamento - 
verificata solo nell'utilizzo del contratto TIM e non presente nel ca¬ 
so di Omnitel - è assai strana: pur disponendo di un numero te¬ 
lefonico separato per la linea GSM fax, quando si utilizza una linea 
ISDN per l'invio del documento il cellulare non riconosce la chia¬ 
mata come tale e il "telefonino" inizia a squillare come se stesse 
ricevendo una normalissima chiamata vocale E giù con le maledi¬ 
zioni - "mannaggiawwindows95!'' - all'affannosa ricerca del pan¬ 
nellino di controllo perduto, alla installazione ex-novo - previa rifor¬ 
mattazione dell'hard disk - su un altro computer... tutte operazioni 
ormai di routine quando si deve risolvere un problema e, come 
sempre (o quasi i). non si sa da dove iniziare. 

Poi la ''dritta'' da Kernel, distributore del kit Nokia e di moltissimi 
accessori per telefoni cellulari e per computer portatili: "Avete un 
contratto TIM e un fax collegato su linea ISDN? Niente da fare..,". 
Riassumendo: se siete utenti Telecom Italia Mobile, prima di sot¬ 
toscrivere un abbonamento alla linea fax sappiate che, almeno allo 
stato attuale (e sarebbe davvero incredibile se TIM non trovasse 
al più presto una soluzione), non riuscirete né a ricevere né ad in¬ 
viare fax ad apparecchi analogici collegati alle linee ISDN 
Tutt'altroche rare... 

ULTIM'ORA: al momento di andare m stampa ci è stato comuni¬ 
cato da TIM. da noi sollecitata al riguardo, che sono già in corso al¬ 
cuni test in merito Secondo guanto dichiarato da Telecom Italia 
Mobile, sembrerebbe che il problema non sia stato riscontrato uti¬ 
lizzando come sorgente un'emulatore fax su PC. Vi terremo co¬ 
munque aggiornati sull'evoluzione dell'intera vicenda... 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















Nokia Cellular Data Suite 




A lato un fax Icon tanto di spiritosa cover sheetl inviala da WinFax Pro via 
GSM collegato alla porla seriale In alto una schermata del famoso program¬ 
ma prodotto da Symantec 


del messaggio. 

I normali SMS sono editabili ovvia¬ 
mente a video (situazione ben più co¬ 
moda della tastiera e del display del 
"telefonino"), sono mantenuti in me¬ 
moria anche dopo la ricezione e l'invio, 
abbiamo la possibilità di effettuare invii 


multipli a più utenti, rispondere ai mes¬ 
saggi ricevuti, effettuare il reinoltro ad 
altro utente, proprio come accade con i 
gestori di normale posta elettronica. Da 
segnalare, infine, che il software "Nokia 
Cellular Data Suite", grazie alle poten¬ 
zialità offerte dalla rete GSM, è in grado 


di inviare e ricevere messaggi SMS an¬ 
che durante il collegamento telefonico 
dati, fax o voce. 

Agendo sul pulsante relativo alla ru¬ 
brica telefonica (o richiamando l'omoni¬ 
ma voce del menu Strumenti) compare 
un'altra finestra con i nominativi memo¬ 
rizzati nel telefono collegato e nella SIM 
dell'abbonamento presente al suo inter¬ 
no. La lista può essere ordinata per no¬ 
me, per numero di telefono, per tipo di 
memoria o per posizione occupata. 
Possiamo facilmente aggiungere, elimi¬ 
nare o modificare le voci memorizzate 
così come spostarle singolarmente o in 
blocco da una memoria all'altra (da te¬ 
lefono a SIM o viceversa). Due pulsanti, 
in alto a sinistra, permettono il trasferi¬ 
mento nei due versi telefono/computer 
ed è ovviamente possibile effettuare 
operazioni di importazione esportazione 
in formato testo CSV, con i campi deli¬ 
mitati da un punto e virgola. 


Utilizzo Internet 

Il canale dati della telefonia cellulare 
GSM offre attualmente una banda pas¬ 
sante di "appena" 9600 baud Ciò si¬ 
gnifica che utilizzando un telefono GSM 
in qualsiasi modo collegato al nostro 
computer (anche tramite adattatore 
PCMCIA) non riusciremo mai a spunta¬ 
re, compressione software a parte, una 
velocità di trasferimento superiore. Co¬ 
me dire che, di fatto, siamo tornati in¬ 
dietro di qualche anno, quando anche i 
modem "domestici" non riuscivano ad 
offrire molto di più Questo problema 
non è da sottovalutare: navigare in In¬ 
ternet a soli 9600 baud, specialmente 


Caro Babbo Natale... 


i sono comportato bene, ho fatto il bravo, non dico più le parolacce e non liti¬ 
go più con i miei compagni (di sventura...), ma nemmeno quest'anno ho trovato sotto il 
"palloso" albero di Natale il cavetto e il software per collegare il mio inseparabile Psion, 
ormai arrivato alla versione 5, al mio altrettanto inseparabile Nokia 8110i. Perché.. 

Piango, mi dispero, e non mi do pace: eppure lo Psion ha una porta seriale standard di 
tutto rispetto, ne sono stati venduti già un considerevole numero di pezzi in tutto il mon¬ 
do (e in particolar modo in Europa, dove è maggiormente di casa la telefonia cellulare 
GSM) possibile mai che nessuno si svegli e proponga una soluzione di questo tipo anche 
per il "Principe dei Palmtop"? Potrebbe farlo la Psion, potrebbe farlo la Nokia, potrebbero 
farlo entrambe o nessuna delle due confidando nelle capacità imprenditoriali delle azien¬ 
de "terze parti", notoriamente ben attente ad individuare nicchie di mercato appetibili in 
cui tuffarsi. 

Su, forza e coraggio, tira¬ 
te fuori il cavetto per lo 
Psion e smettetela una 
volta e per tutte, di far 
disperare gli utenti esi¬ 
genti (a volte esageratili 
come il sottoscritto. 

Che, poi, sono proprio 
quelli che tengono in vita 
il "mercato speciale", 
quello che a fronte di 
"numeri"... numerica- 
mente non esorbitanti, 
sono interessati a quei 
prodotti di qualità ad alto 
margine di guadagno. 

Meditate, gente, medita¬ 
te! adp 




MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


209 













































Nokia Cellular Data Suite 


^ Cellular Data Suite - Me «aggio SMS HHE3 


Fie Modfica Messaggio grida 


' |g3l ><J 


Messaggio di prova invialo per 
restare la possila’ di invio 


messaggi ìms Q3 conegdco 


al Nokia 8110i via cavetto 

Cefciar Data Suite 

14/01/981G. 29.45 

adpl 

A 


Rino GSM 




Cinque "schermare " 
f ratte dal software di 
gestione del Cellular 
Data Suite In alto a si¬ 
nistra un messaggio 
SMS. a destra l'invio 
del proprio "Biglietto da 
visita " Qui ai lati la fi¬ 
nestra 'Opzioni " e 
l’Help in linea, in basso 
la finestrella di controllo 
del programma, con 
l’indicazione dello stato 
di carica della batteria 
del telefono e il livello 
del segnale radio 




»—» 


Opzioni SMS 


Opzioni SMS pannati* <Ji 


impoti ii 

Saiazonw* >l dei mottéggio 

Impotlv» d dal mottéggi b»av* d» mwaf# 

imposta finò*Aziono o mono <* un 


Quando la modAcho *ongono taralo m Opzioni SMS, ancho i dall tul lolofomno tono aggiornali 


Argomenti corrolati 





iPtmMi ani 



nel trasferimento di pagine piuttosto 
"pesanti" (ricche di grafica e di suppor¬ 
to multimediale) è quasi estenuante, ef¬ 
fettuare collegamenti ftp per il trasferi¬ 
menti di grossi file è ancora peggio... 
meglio rimanere nell'ambito della posta 
elettronica e/o delle BBS a carattere, 
come MC-lmk Classic Edition Tutto ciò 
anche in considerazione del fatto che le 
telefonate tramite cellulare costano sva¬ 
riate centinaia di lire al minuto (se non 
più di mille nel caso degli abbonamenti 
Family) e questo non favorisce di certo 


la paziente accettazione di lunghe e 
preoccupanti attese: la famosa waiting 
syndrome. questa volta, coinvolge fi¬ 
nanche il portafoglio! 


In conclusione... 

Il Nokia Personal Data Suite ci ha sod¬ 
disfatto pienamente. Offre tutto quello 
che serve fare con un telefono cellulare 
collegato al computer, compreso il col- 
legamento telematico e la possibilità di 
inviare e ricevere fax e messaggi SMS. 
Volendo essere pignoli fino in fondo, e 
sempreché non sussistano limiti pro¬ 
gettuali del telefono, sarebbe stato utile 
poter pilotare le infinite funzionalità of¬ 
ferte dai supernidificati menu dell'8110 
per selezionare e regolare tutti i para¬ 
metri direttamente da computer quan¬ 
do questo è collegato tramite cavetto. 
Chissà. in una prossima release del 
software.. 


Per concludere questa prova, com'è 
d’obbligo, spendiamo ancora qualche 
parola circa il rapporto prestaziom/prez- 
zo. Il Nokia Cellular Data Suite costa 
ben 281.000 lire più IVA: una bella cifra, 
non c'è che dire! Quasi trecentomila li¬ 
re per un cavetto e tre dischetti fareb¬ 
bero inorridire chiunque, ma occorre te¬ 
nere presente che il cavetto... non è so¬ 
lo un cavetto (nasconde, come detto, 
molta elettronica nel connettore lato te¬ 
lefono). ma soprattutto il software di 
gestione fornito a corredo è tutt'altro 
che banale e non deve affatto essere 
identificato con la sola e semplice utility 
di interfacciamento utilizzata dall'utente 
per mantenere in ordine di numeri te¬ 
lefonici o per mandare facilmente mes¬ 
saggi SMS 

Certo, se costasse un (bel) po' di me¬ 
no sarebbe sicuramente meglio... ma 
questo vale proprio per tutto, dai dia¬ 
manti al prosciutto crudo. Purché non 
avvenga a scapito della qualità... «g 


210 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




































































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Non tutte le affiliazioni sono vantaggiose. Così quello elio sembrava un 
colpo facile facile non riesce bene e cbi si trova in buca siete proprio voi. 
Un'azienda seria è quello elle ci vuole. Lo sappiamo bene perché se fossimo 
al vostro posto vorremmo le stesse cose, semplici e concrete: una serie di ser¬ 
vizi utili, rapidi e flessibili ebe agevolano il lavoro. Allora non vi resta ebe 
dare un'oechiatina qui a sinistra, alzare la cornetta e chiamare Italsel. Poi, se 
sarete soddisfatti, e lo sarete, accetteremo persino una sfida a carambola. 


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Ultra Siate 


solito tutti pensano 
che una tavoletta grafica sia utile solo 
ai disegnatori, agli ingegneri o agli ar¬ 
chitetti. A chi, msomma, usa il compu¬ 
ter come strumento di disegno profes¬ 
sionale Ecco quindi che ci immaginia¬ 
mo tavolette grafiche gigantesche (ne 
ho viste anche di formato AO) con 
puntatori dotati di lentino di precisio¬ 
ne. collimatore e tastiermo numerico; 
magari posizionate davanti ad uno o 
due monitor da 27 pollici. La realtà è 
invece, per nostra fortuna, ben diversa 
ed una tavoletta grafica può essere 
collegata anche al nostro piccolo siste¬ 
ma domestico in modo da rendere più 
semplice la vita di tutti i giorni Ovvia¬ 
mente non useremo una tavoletta gra¬ 
fica formato AO, e nemmeno una clas¬ 
sica A3; la dimensione ideale per un 
uso non professionale è intorno ai 4 x 
5 pollici. Abbastanza grande da con¬ 
sentire una discreta risoluzione e, nel 
contempo, sufficientemente piccola 
da stare sulla scrivania e che permetta 
di spostarsi su tutta l'area video senza 
eccessivi movimenti del braccio. 


Ma a che serve una 
tavoletta grafica? 

Nel campo professionale la tavoletta 
grafica viene utilizzata per due scopi prin¬ 
cipali. Il primo è l’uso di menu veloci, fa¬ 
cili da individuare e semplici da persona¬ 
lizzare Spesso 
oltre ai menu 
(che altro non 
sono se non un 
foglio di carta 
con su scritte 
le funzioni e ap¬ 
piccicato sul 
bordo della ta¬ 
voletta) si met¬ 


ta penna elettro¬ 
nica sensibile alla 
pressione e le tar¬ 
ghette intercam¬ 
biabili che perso¬ 
nalizzano la tavo¬ 
letta 


te nella tavoletta grafica anche un tastie- 
rino numerico. La seconda funzione, ma 
questa solo su tavolette molto più grandi 
(formato Al in genere), è quella di inseri¬ 
re disegni tecnici ricalcando i punti 
dall'originale. C'è infine un terzo uso, 
professionale, della tavoletta grafica il di¬ 
segno a mano libera. Ed è questo l'uso 
più interessante per noi che non siamo 
professionisti del CAD. 

Anche una piccola tavoletta da 4 x 5 
pollici, come questa Calcomp, permette, 
grazie ad un ritrovato introdotto non mol¬ 
ti anni fa sulle tavolette grafiche profes¬ 
sionali, di realizzare dei disegni, o dei ri¬ 
tocchi, in un modo che sarebbe impossi¬ 
bile ottenere con qualsiasi altro dispositi¬ 
vo di puntamento. 


Sensibile alla pressione 

E' questo il vero punto di forza di una 
tavoletta grafica. Grazie ad un sensore 
inserito nella punta della penna è possi¬ 
bile comunicare al computer la pressio¬ 
ne esercitata dallo stilo sulla tavoletta 


212 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





















Calcomp Ultra Siate 


OverView 


La risoluzione rilevata dal puntale è di 
256 livelli di pressione. Tutti noi, quan¬ 
do utilizziamo una penna o una matita, 
esercitiamo una pressione variabile in 
funzione del tratto che vogliamo otte¬ 
nere. E questo avviene in modo sponta¬ 
neo senza che noi ce ne rendiamo 
nemmeno conto (tant'è che proprio la 
differenza di pressione permette di ri¬ 
conoscere le firme false). Se stiamo uti¬ 
lizzando una penna biro la differenza di 
pressione non sarà evidentissima, ma 
immaginate per un attimo di utilizzare 
un pastello a cera su una carta da dise¬ 
gno ruvida oppure un pennello morbido 
intinto nella china. La pressione diventa 
il principale elemento di modifica del 
tratto che si vuole ottenere. 

Il software 


II circuito stampato 
che la anche da anten¬ 
na per la rilevazione 
della posizione della 
penna 


sulla "carta", Ma lo 
fanno i principali 
software di fotori¬ 
tocco come Corel 
PhotoPaint o Ado¬ 
be Photoshop. Il 
Paint di Corel legge 
automaticamente 
la pressione, men¬ 
tre per Photoshop 
viene fornito con la 
tavoletta l'apposito 
plug-in. Molti gli 
strumenti sensibili 



Se la tavoletta 
grafica fornisce l'in¬ 
dicazione della 
pressione al com¬ 
puter non è detto 
che poi questo si 
trasformi automati¬ 
camente in una dif¬ 
ferenza di tratto, an¬ 
zi. Purtroppo non 
sono tanti i softwa¬ 
re che permettono 
di riconoscere la 
pressione dello stilo 
e modificare di con¬ 
seguenza il tratto 


Il nuovo pannello di con¬ 
trollo per la configurazio¬ 
ne di tutte le opzioni 
della tavoletta grafica 


CdlComp Dkptiroi 4.2 


^liCalComp 


Bjlom 




\8 




I s*un* ; Wo 


Tabi* CaConv UbaSWe 4 «5 

Copyoght Copptf* 199SCaic**i*>lrp»J Technobpei CHytoot 

Prodxi Team Ere Vandew*». Mach Marra. Oro Hune. Joe Mcheh. Jefl Roharx Ina Temete. 

Jaton Hoerefervoogf. Stava Pai* "Rock/’ Rock** Randy Ciutchheéd. Dana 
Denteava Phl Am*. Tom Bugard Tony Hack. Davo Malan.Mke lui* 


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Bau*» 13200 


Vernon Woai*abon 


D«v« 

42 

WnTAfl SpecAcatan 

10 

Ftmware 

9000800505/97 


r Tate!Mode <T MoouMode 


^SCalComp 


P>emeeB«ge 



1 1 


r Tette* Mode C Mone Mode | OK 


I 


La regolazione della 
sensibilità alla pressio¬ 
ne della penna è confi¬ 
gurabile a piacere . 


alla pressione (basta pensare all’aero- 
grafo o al pennello). L'effetto è straordi¬ 
nario! Sembra davvero di usare una ma¬ 
tita o un pennello. Si preme di più e il 
tratto si allarga o si sgrana, una pressio¬ 
ne leggera e il colore si spande appena 
o il tratto si assottiglia 


Installazione hardware 

Per prima cosa si deve collegare la ta¬ 
voletta al computer. Se avete preso la 
tavoletta in versione Macintosh basta 
disconnettere la tastiera e attaccare in 
serie il connettore ADB della tavoletta 
Sulle macchine Windows la cosa è un 
tantino più complicata perché la tavolet¬ 
ta, oltre ad essere connessa alla porta 
seriale, prende l'alimentazione attraver¬ 
so la porta della tastiera Questo implica 
un piccolo groviglio di cavi che vanno 
avanti e indietro tra il connettore della 
tastiera e la porta seriale. Un barilotto 


Ai pulsanti della penna 
possono essere asso¬ 
ciate varie funzioni pre- 
defimte 


|Eia:ei l Holkeys 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


213 























































Overvievc 


Calcomp Ultra Siate 


N^CalCo: 

^ fW.| 


mp 


8 UWn. 


8 ' 


Ho»«y. L>rf “TO«-3 


5«So»Q"A<»« 


SM 





La corrispondenza tra 
rarea dello schermo e a H a ,t at orp ner- 
l'area attiva della tavolet- adattatore per 

ta grahca può essere mo- rnette, con una 
dihcata solo da qw soluzione intelli¬ 

gentissima, di 
adattare la tavo¬ 
letta grafica sia 
alle porte PS/2 che a quelle DIN. Pur¬ 
troppo però impegna il connettore se¬ 
riale e questo può creare problemi se si 
ha già il mouse attaccato li sopra, o si 
cambia il mouse con uno PS/2 o, come 
puntatore, si usa solo la tavoletta Cal¬ 
comp 


Installazione software 

Collegata la tavoletta possiamo riac¬ 
cendere la macchina, inserire il CD-ROM 
a corredo della tavoletta Calcomp, e pro¬ 
cedere con l'installazione della nuova pe¬ 
riferica. Windows 95 si accorge da solo 
della presenza 
del nuovo di¬ 
spositivo (che ri¬ 
conosce anche 
correttamente 


> *%CalComp 


2^ *•”*"! [j 

|] HUkey. | 

Delned Hotkay Etneo» 


v- Tm 

1 ** 1 

•r Open 
/.CU 

Bemcrve 1 

/Copy 


/Pelle 


/lindo 


/Eu 

i 

1 


Le scorciatoie assegnate 
alla penna si possono atti¬ 
vare o disattivare una per 
ulta 


Nonostante il ricalco non sia il 
punto di forza di Questa tavolet¬ 
ta, con un po' di attenzione si 
riesce ad ottenere un risultato 
soddisfacente 


Per un errore nella struttura 
del CD l'installazione diventa 
semiautomatica 




come tavoletta grafica) e chiede il CD con 
i driver. 

Nel CD allegato alla confezione in no¬ 
stro possesso c’è purtroppo un problema 
con le directory. Infatti alcuni dei driver 
che l'installer cerca, non si trovano sotto 
la directory WIN95 ma sotto WIN32. 
Questo rende l’installazione semi-auto¬ 
matica perché si deve ogni volta indicare 
al wizard dove si trova il file giusto. Tutto 
bene comunque fino alla fine e, riawiata 
la macchina, la tavoletta è in grado di pilo¬ 
tare il cursore al pan del mouse (che non 
viene disattivato, si possono utilizzare en¬ 
trambi). Nuovo ovviamente il pannello di 
controllo che permette di selezionare la 
sensibilità del tocco, la funzione dei due 
tastini, l’area utile (in funzione dell’area 
dello schermo) e il funzionamento in mo¬ 
dalità mouse o tablet. In modalità mouse 
lo spostamento dello stilo è "relativo" ov¬ 
vero. come con il mouse, possiamo solle¬ 
vare lo stilo e appoggiarlo in un altro pun¬ 
to senza che il cursore si sposti In modo 
tablet, invece, la posizione dello stilo 
sull’area della tavoletta corrisponde esat¬ 
tamente alla posizione del cursore sul vi¬ 
deo (ovviamente in proporzione). 


L’uso 

Immediato l’uso come dispositivo pun¬ 
tatore al posto del mouse. Facile anche 
l’utilizzo come attrezzo da disegno, sia 


con i programmi 
blasonati tipo Pho¬ 
toshop, sia con il 
semplice Paint di 
serie in Windows 
95. Ho anche pro¬ 
vato subito a rical¬ 
care un’immagine, 
e qui è emerso un 
piccolo problema: 
non e possibile con¬ 
finare il movimento 
della penna all’inter¬ 
no della finestra at¬ 
tiva. E' vero che dal 
pannello di control¬ 
lo possiamo deci¬ 
dere a quale area 
dello schermo corri¬ 
sponda l'area attiva 
della tavoletta, ma 
se lo facciamo (a 
parte la scomodità 
di passare dal pannello di controllo e al 
problema di azzeccarci esattamente) di¬ 
venta poi impossibile uscire, anche tem¬ 
poraneamente, dall’area predefinita. 

Insomma ci vorrebbe una funzione 
(software) che mappi la finestra attiva 
all’area di disegno della tavoletta, e deve 
essere possibile uscire dall'area solo pre¬ 
mendo, ad esempio, uno dei tastim dello 
stilo. Senza questa funzione e pratica- 
mente impossibile ricalcare un disegno 
perché basta che il cursore esca dalla fi¬ 
nestra attiva per perdere la corrisponden¬ 
za tra il disegno su carta e il tracciato sul 
video. 

La soluzione, l'unica in attesa di una 
modifica del software, è di aprire a tutto 
schermo la finestra di disegno e fare mol¬ 
ta attenzione a non toccarne i bordi 

Magnifica, invece, l’impressione che si 
prova utilizzando gli strumenti di Photo¬ 
shop sensibili alla pressione. Sembra di 
passare, di colpo, ad un'altra versione del 
programma Sfumature, trasparenze, li¬ 
nee "realistiche" ed effetti colorati assu¬ 
mono una qualità professionale difficile 
da ottenere con altri mezzi Se poi si ha la 
fortuna di avere una buona mano (penso 
ad esempio ad un disegnatore) allora ci si 
ritrova all'improvviso con i buoni vecchi 
strumenti analogici e il computer non è 
più una macchina da controllare con nu¬ 
meri e selezioni, ma torna ad essere un 
docile attrezzo nella mano del creativo. 

MS 


214 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 











































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SABATO 09-13 

Orario : MAR/SA B 10.00-20.00 
LUNEDI 13.00-20.00 


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14" MONITOR 1024x768 Dia 
15" DiaiTAI.K0.28 
15" DIGITALE 0.25 ♦ CASSE 
17" DIGITALE 1024x768 028 
17“ DIGITALE 1600 025 
19" DIGITALE 1600 026 
ACER 15" 56C OSI) 

ACER 17" 76IEOSI) 

FlINAY 17“ DIGITALE 028 

NEC 15" AMO 

NEC 17“ A700 

NEC 15" M500 

NEC 17" M700 

NEC 15" E500 

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SONY 15“ CPD100ES 

SONY 15" CPDI00GST 

SONY 15" CPDI20AS _ 

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265 

335 

450 

645 

995 

1.350 

385 

935 

695 

525 

845 

685 

1.115 

635 

1.115 

595 

695 

-525 


1.325 

1.400 


PROCESSORI 

INTEL PENTIUM II 300 1.200 

INTEL PENTIUM II 266 850 

INTEL PENTIUM 11 233 550 

INTEL PENTIUM PRO 200 995 

INTEL PENTIUM MMX 233 450 

INTEL PENTIUM MMX 200 275 

INTEL PENTIUM MMX 166 220 

CYRIX/IBM M2 MMX 200 200 

AMD K6 233 MMX 375 

AMD K6 200 MMX 305 

AMD K6 166 MMX 215 

MEMORIE RAM 

32MB EDO 60 ni 130 

16 MB EDO 60 ns 70 

8 MB EDO 60 ns 45 

32 MB DIMM SDRAM 150 

64 MB DIMM SDRAM 36S 

SCHEDE MADRI 

TRITON II TX 512 145 

MICROSTAR TX 512 155 

QDITITANIUM TX 512 175 

QDI TITANIUM TX 512 ATX 215 
QDI LEGEND (PII) 345 

ASUSTEKSP97-V +VGA 160 
ASUSTEK TXP4 220 

ASUSTEK TX-E 97 260 

ASUSTEK TX (SOLO DIMM) 270 
ASUSTEK TX-XE 97 ATX 280 
ASUSTEK TX-XE 97 ATX + SB 320 
ASUSTEK P2L97 440LX AGP 320 
ASUSTEK P2L97+ATI3D AGP 470 
ASUSTEK P2I.97DS AGP DUAL 670 
ASUSTEK P2L97D* DUAL/SCSI 800 
INTEL PORTLAND (Pll+SB) 295 
INTEL ATLANTA (Pll+SB* AGP) 575 
INTEL ATLANTA (PII) 305 

MICROSTAR MS6II7(PII/AGP) 255 

MATROX 

MILLENNIUM II 4MB 32S 

MILLENNIUM II 8MB 495 

MILLENNIUM II 4MB AGP 335 
EXP. 4MB x MILLENNIUM II 195 
EXP. 8MB x MILLENNIUM II 320 
EXP. 12MB x MILLENNIUM II 480 
MYSTIQUE 2MB OEM 175 

MYSTIQUE 220 4MB OEM TEL 
MYSTIQUE 220 4MB RETAI!. 245 
EXP. 2MB x MYSTIQUE 85 

EXP. 4MB x MYSTIQUE 115 

EXP. 6MB x MYSTIQUE 175 

RAINBOW RUNNER 315 

RAINBOW RUNNER TV 225 

KIT M YSTIQUE+RAINBOW 495 
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SCHEDE VIDEO 

S3TRI064 V2/D.X PCI 2MB 60 

S3 VIRGE 2D/3D DX 375 4MB 100 

VGA ASUSTEK AGP-V3000 4MB250 
VGA ASUSTEK AGP ATI 4MB 250 
ATI 3DPRO TURBO PC2TV8MB 355 
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PHILIPS CDD3610 AIA PI RISC. 810 
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J25 

6.5 QUANTUM CYCLONE 425 
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6.5 QUANTUM FIREBALLSE 525 
6.5 IBM DESKSTAR5 515 

6.5 SEAGATE ULTRA-ATA 535 

8.4 Q UANT UM FIR EBA L L SE 68 5 

MODEM 

US ROBOTICS 33.6 INTERNO 215 
US ROBOTICS 33.6 FLASH 245 
US ROBOTICS MESSAGE PLUS275 
US ROBOTICS 56K PCMCIA 295 
US ROBOTICS ISDN interno 190 
US ROBOTICS ISDN esterno 320 
TRUST 33.6 interno VOICE 125 
PHILIPS 33.6 interno VOICE 135 
PHILIPS 33.6 esterno VOICE 145 
MOTOROLA ESTERNO (V) 180 

MOTOROLA SURFER 56K ini. 225 
MOTOROLA SURFER 56K est. 255 
MOTOROLA ISDN esterno 320 
MOTOROLA PCMCIA 315 

CREATIVE 

SBI6P&POKM 75 

SB 16 P2&P RETAIL 95 

SBAWE 64 STANDARD OEM 140 
SK VIDEO EC'LIPSE 4MB 125 
SK VIDEO EXXTREME 4MB 185 
SBAWE64P&PGOLD 320 

DISCOVERY 64/24\ P&PNEW 260 
DISCOVERY AW64GOI.D+DVD 475 
VIDEO B1.ASTER WEBCAM 245 

SCANNER 

IIP SCANJET SP 455 

11P SCANJET 6100C 1.200 

LOGITECH PAGESCAN PAR. 255 
LOGITECH FREKSCAN PAR. 385 
MUSTEK SCANEXPR 6000P 195 

MUSTEK SCANEXPR 12000P 285 

MUSTEK SCANEXPR I2000S 370 

MUSTEK PARAGON 600IICD/SP255 
MUSTEK PARAGON 800IIEP 315 
MUSTEK PARAGON 1200 SP 475 
MUSTEK PARAGON PRO A3 1.650 
PRIMAX 4800 195 


TEXAS INSTRUMENTS 

TEXAS EXTENSA 355 MMX 2.450 
TEXAS EXTENSA 390C NEW 3.150 
TEXAS EXTENSA 390CX NEW3.750 
TEXAS EXTENSA 620 CD 2.850 
TEXAS EXTENSA 620 CDT 3.300 
TEXAS EXTENSA 650 CD 3.000 
TEXAS EXTENSA 650 CDT 3.725 
TEXAS EXTENSA 670 CD 3.750 
TEXAS EXTENSA 670 CDT 4.975 
TEXAS TRAVELMATE 6160 6.625 
TEXAS TRAVELMATE 7062 7.475 
TEXAS TRAVELMATE 7100 8.750 
TEXAS TRAVELMATE 7100 10.500 

STAMPANTI 

EPSON STYLUS 300 255 

EPSON STYLUS 400 355 

EPSON STYLUS 600 445 

EPSON STYLUS 800 625 

EPSON STYLUS 1000 750 

EPSON STYLUS 1520 1.455 

EPSON STYLUS 3000 2.650 

EPSON STYLUS PHOTO 750 

EPSON STYLUS PRO XI. + 1.550 

HP DJ 4001. 255 

IIP D3 670 C 345 

HP DJ 690 C* 435 

IIP DJ 720 C NOVITÀ' TEL 
IIPDJ 870CXI 605 

IIP DJ 890 C 765 

IIPDJIIOOC 875 

IIPLJ6L 685 

IIPLJ6P 1.400 

IIPOFFICEJET PRO I150C 1.395 

CANON BJC 80 385 

CANON BJC 250 +ENCICLOP. 235 
CANON BJC 4300+ENC1CLOP. 335 
CANON BJC 620 515 

CANON BJC 4550+ENCICLOP. 585 
CANON BJC 4650+ENCICLOP. 635 
CANON BJC 7000 765 

SCSI HARD DISK / CTRL 

2.1 U-SCSI III FIREBALLST 385 

3.2 U-SCSI III FIREBALLST 435 

4.3 U-SCSI III FIREBALLST 515 

6.5 U-SCSI III FIREBALLST 665 

4.3 U-SCSI III IBM 605 

4.3 W-SCSI IBM 675 

2.2 W-SCSI QUANTUM VIKINC 395 

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4.5 W-SCSI QUANTUM ATLAS II 945 
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Micrografx Simply 3D 2 
in italiano 


Nella rubrica dedicata 
alla grafica (in questo stesso numero 
di MC) parliamo un po' in generale del¬ 
la diffusione della grafica tridimensio¬ 
nale ed in particolare di come, noi tutti 
che usiamo un PC, qualsiasi sia la no¬ 
stra motivazione, ci stiamo via via abi¬ 
tuando a vedere oggetti e mondi tridi¬ 
mensionali 

E' chiaro che l'argomento riguarda, 
a maggior ragione, i prodotti di grafica 
di qualsiasi categoria, che, dopo anni 
vissuti in un mondo a due dimensioni, 
si sono tutti trasferiti nello spazio a tre 
dimensioni. Altro fenomeno al quale 
stiamo assistendo è la nascita di nuovi 
prodotti grafici, progettati direttamen¬ 
te per lavorare in tre dimensioni. Ed 
anche in questa nuova famiglia trovia¬ 
mo prodotti professionali, per i tecnici 


del settore (ad esempio il 3D Studio 
dell'AutoDesk). e prodotti per utenti 
normali, che non sono quindi dei dise¬ 
gnatori professionisti. Micrografx Sim¬ 
ply 3D appartiene a quest'ultima cate¬ 
goria. 

Collocazione di 
Micrografx Simply 3D 

Sembra una contraddizione: come 
può un prodotto di grafica tridimensio¬ 
nale, un prodotto di modellazione soli¬ 
da, con funzionalità di rendering e di 
animazione, quindi un prodotto basato 
su processi elaborativi complessi, ave¬ 
re come destinatario d'elezione un 
utente non tecnico? 


La soluzione, proposta dalla Micro¬ 
grafx con Simply 3D, consiste nel crea¬ 
re un ambiente operativo semplice e 
diretto per le operazioni semplici e di¬ 
rette. e nel nascondere, nel senso che 
gli strumenti per attivarle non sono in 
primo piano e non si confondono con 
gli altri, le funzionalità più evolute, che 
comunque ci sono. 

Altra caratteristica, propria di un pro¬ 
dotto per utente finale, è la ricchezza 
dei cataloghi. Nel caso del Simply 3D 
sia gli oggetti preconfezionati (dall'ago 
alla portaerei, metaforicamente parlan¬ 
do), sia dei materiali di cui sono fatti gli 
oggetti, sia degli schemi di illuminazio¬ 
ne, sia degli schemi di animazione, so¬ 
no tali e tanti da permettere all'utente 
un lavoro di sola composizione creativa. 

La finalità del Simply 3D è quella di 
creare delle immagini fotorealistiche, 
singole immagini, oppure quella di 
creare delle animazioni, in formato AVI 
(quello standard di Windows), in forma¬ 
to FLC (quello, più tecnico, di AutoDe- 
sk 3D Studio), in formato GIF animato, 
per piccole realizzazioni inseribili in pa¬ 
gine HTML, in formato VRML 2.0, per 
applicazioni Internet grafiche ed interat¬ 
tive. 


216 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 































Simply 3D 2 


OverView 




Figura 2 - Micrografx Simply 3D 2 - Lavoro su quattro viste 

Un controllo piu preciso del posizionamento degli oggetti in scena si può eseguire lavorando con¬ 
temporaneamente sulle classane proiemni ortogonali Ogni elemento può essere selezionato e 
Su di esso si può attivare una finestra con le proprietà Quindi, per eseguire un posizionamento 
Ime. si pud intervenire direttamente sulle proprietà 'geometriche ' del Singolo elemento, digitan¬ 
do le coordinate dell'oggetto, indicate nel riferimento cartesiano del progetto In Basso, nella fi¬ 
nestra Catalogo, vediamo alcuni schemi di illuminazione gii impostati 


Figura I - Microgralx Simply 3D 2 ■ Ambiente operativo 

Cosi appare, normalmente, l'ambiente operativo del Simply 3D, versione 2 in italiano Sulla de¬ 
stra la finestra Gestione scene, che mostra, in una chiarissima struttura ad albero, tutti gli og¬ 
getti presenti nella scena con tutte le toro caratteristiche Gli oggetti sono non solo gli elementi 
del progetto ma anche le luci ed i materiali In basso il Catalogo che mostra graficamente le li¬ 
brerie degli oggetti, dei materiali, delle luci, delle animazioni, trasportabili nella scena via drag & 
drop La parte del leone la la la finestra, che Si chiama Videocamera, che mostra la scena Qui 
la vediamo avendo attivata la vista rendei, per la quale si possono impostare piu livelli di qua¬ 
lità. le altre sono quella vnrelrame e quella ad ombreggiatura unilorme 


L’importanza 

di un buon ambiente 

operativo 

E' possibile lavorare direttamente 
sulla vista finale, in quanto i vari og¬ 
getti presenti in scena sono attivi (fi¬ 
gura 1). Per un posizionamento più 
corretto degli oggetti, soprattutto 
dell'uno rispetto agli altri, si può pas¬ 
sare ad una situazione che mostra le 
tre proiezioni ortogonali (figura 2). 

Si possono inserire oggetti nella 
scena o prelevandoli dalla barra degli 
strumenti (oggetti disponibili: sfera, 
cubo, cilindro, cono, toro, parete, cu¬ 
bo smussato, toro rettangolare, vaso, 
pavimento) o dal catalogo degli ogget¬ 
ti preconfezionati. Ogni oggetto può 
essere modificato nella sua posizione 
e nelle sue proporzioni, o a mano, o 
dalla finestra delle proprietà, richiama¬ 
bile al solito con il Quick Menu. Come 
detto gli altri oggetti inseribili possono 
essere presi dai cataloghi, quello stan¬ 
dard e quello disponibile sul CD. Que¬ 
sti oggetti, che possono essere anche 
molto complessi, vengono visti come 
oggetti unici. • 

Molto importante è la finestra Gestio¬ 
ne scene, a destra nella videata, che 
mostra l'elenco, organizzato in un albero 
gerarchico, degli oggetti in scena. 


Figura 3 ■ Microgralx Simply 3D 
2 ■ Impostazione delle animazio¬ 
ni. 

Con Simply 3D 6 possibile co¬ 
struire sia immagini singole, det¬ 
te stili, sia animazioni, che pos¬ 
sono essere salvato come AVI. 
come FLC, come GIF animati, 
come VRML 2 0 Anche gli 
schemi di animazione, del tipo 
"ruota rispetto all'asse X'. sono 
predehniti, possono essere scel¬ 
ti dal catalogo, nell'apposita se¬ 
zione, e vanno associati ad un 
singolo oggetto presente in sce¬ 
na. Per gestire le sequenze di 
fotogrammi esiste sa un'apposi¬ 
ta barra degli strumenti che mo¬ 
stra i classici pulsanti VCR. sia 
una finestra Editor delle anima¬ 
zioni, che mostra graficamente il 
comportamento dei vari oggetti 
m una scala latta di Iologrammi 


La gerarchia comincia dalla voce vi¬ 
sta, al di sotto della quale troviamo 
oggetti e luci. Gli oggetti possono es¬ 
sere oggetti normali, oppure oggetti 
principali, capostipiti di altri oggetti. 
Ogni oggetto è realizzato con uno o 
più materiali. Poi ci sono le luci, ini¬ 
zialmente sono solo quella anteriore e 
quella posteriore, poi vi si possono 
aggiungere altri schemi di luci, prele¬ 
vandoli dal catalogo. Le luci possono 
essere d'ambiente, che illuminano 
quindi a 360 gradi, oppure direzionate, 
in tal caso ne va indicato il punto pre¬ 
so di mira. 


Anche le animazioni vanno a finire 
nell’albero Gestione scene, come ca¬ 
ratteristiche del singolo oggetto. 

Insomma dalla finestra Gestione 
scene si ha un totale controllo del pro¬ 
getto, con possibilità di attivare i box 
delle proprietà, e quindi di intervenire 
a mano su ogni singolo elemento. 

Molto facile anche lavorare con la fi¬ 
nestra Catalogo che mostra, ancora 
una volta in una vista ad albero, quat¬ 
tro categorie di elementi (oggetti, ma¬ 
teriali, luci ed animazioni). 

Quando si volesse produrre una ani¬ 
mazione si può attivare l'apposita fine- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


217 






































































OvervietA/ 


Simply 3D 2 




« 



Figun ■! - Mtcrograh Simply 3D 2 - 
lauro sui resti 

In questa figura vefiiamo due cose 
Come D"ma <a passO'.'ifa d usare co¬ 
me sfondi ima si possono usare an¬ 
che come materiali per rivestire gli 
oggetti sohdil delle comuni immagini 
bitmap. e come seconda la funziona- 
ila tt traccamenro di testi fattati co¬ 
me elementi grafia 3D. funzionalità 
che e guidata da un wizard Cè un ’ap 
posila finestia che permette di digita¬ 
re il resto desiderato a- detmue il font 
e a impostare tutte le sue caratteristi¬ 
che ‘tni" 


Figura 5 - Mictograf* Simply 30 2 ■ 
Tecniche evolute 

Scusate la confusione dell’immagine 
Abbiamo assembrato quadro 6o> che 
servono per impostare altrettante 
lunzionahta evolute La cnu grande e 
duella che viene attivata quando si in¬ 
terviene sul profilo di un oggetto di li¬ 
breria Poi vediamo, in alto a sinistra 
duella dedicata all’impostazione 'fi¬ 
ne ‘ del materiale che copre un og¬ 
getto In alto a destra, semmascosra 
per problemi di spazio quella con la 
quale si impostano, a mano, le carat¬ 
teristiche geometriche de" oggetto 
stesso In basso a sinistra le impo¬ 
stazioni delle luci notiamo, in que- 
st’ultima. come si possa puntare con 
la luce direttamente su uno dega og¬ 
getti m scena 



stra Editor delle animazioni, che lavora 
su una scala di fotogrammi In tale 
scala si vedono i movimenti dei vari 
oggetti (figura 3) C'è anche una tool- 
bar specifica VCR like, per passare da 
un fotogramma ad un altro. 

Tutte le impostazioni fini, che inci¬ 
dono sulla qualità del risultato della vi¬ 
sta finale, come tipo di rendering, tipo 
di ombre, ecc., si impostano con spe¬ 
cifiche voci di menu. 

Attività un po’ più 
evolute 

Abbiamo, finora, messo in evidenza 
la facilità d'uso del prodotto, nel caso 
si lavori non tanto sulla scena, quanto 


direttamente sulla vista finale. 

Se si vuole avere un maggiore con¬ 
trollo sugli oggetti, sulle luci, sui mate¬ 
riali, Simply 3D mette a disposizione 
una serie di strumenti più evoluti. 

Molta importanza viene data ai te¬ 
sti, che, come detto, dispongono di 
proprie specifiche funzionalità, anche 
nel caso si vogliano creare delle ani¬ 
mazioni (figura 4). L'intero testo oppu¬ 
re le singole lettere che lo compongo¬ 
no possono essere considerati come 
oggetti singoli 

Se l'oggetto prelevato dalla toolbar 
non andasse bene per le nostre ne¬ 
cessità lo si può manipolare pesante¬ 
mente. intervenendo direttamente sui 
nodi che caratterizzano il suo profilo 
(c'è l'apposito profile editor), sulle sue 
dimensioni, sulle sue proporzioni, ecc. 


In tal modo la gamma degli ogget¬ 
ti utilizzabili diventa praticamente 
infinita 

La complessa problematica 
ombre viene risolta a livello di og¬ 
getto: è l'oggetto che proietta 
ombre, è l'oggetto che riceve le 
ombre dagli altri. 

Molto importante è la possibi¬ 
lità, citata prima, di ordinare ge¬ 
rarchicamente gli oggetti. Si può 
definire un oggetto "padre" di al¬ 
tri oggetti, che cosi ne seguono le 
sorti, costituendo, in pratica, un 
oggetto unico. 

Citiamo rapidamente e per punti al¬ 
tre caratteristiche evolute. 

Il supporto hardware e software 
della tecnologia Direct 3D, per velociz¬ 
zare le fasi di rendering 

E' stata implementata una tec¬ 
nica detta di ray tracing selettivo 
Significa che gli algoritmi di rende¬ 
ring valutano, a seconda dei casi, 
oggetto per oggetto, se eseguire 
il ray tracing o meno. 

Nel caso si voglia produrre una 
singola immagine avente come 
destinazione la stampa, la risolu¬ 
zione massima definibile è di ben 
8.000 per 8.000 pixel. 

Sono supportate tutte le tecni¬ 
che Windows, come drag & drop, 
ad esempio tra la finestra Catalo¬ 
go e quella Videocamera, come 
OLE 2 0, se si voglia, ad esempio 
(e chissà perché) inserire un dise¬ 
gno Simply 3D in un documento 
Word 

E' possibile importare disegni 
realizzati con altri prodotti. Simply 
3D può leggere file DXF, consen¬ 
tendo. ad esempio, di costruire viste 
realistiche partendo da progetti realiz¬ 
zati con AutoCAD Light. 


Conclusioni 

Il prezzo di vendita del Micrografx 
Simply 3D 2 in Italia corrisponde a 
quello, molto basso, definito in Ameri¬ 
ca (circa 100 dollari), questo vuol dire 
che alla notevole qualità del prodotto 
si abbina anche un prezzo invitante 

Questo potrà convincere all'acqui¬ 
sto sia gli utenti finali che si volessero 
accostare, nel modo più corretto, a 
queste affascinanti problematiche, sia 
gli utenti piu esperti, che volessero di¬ 
sporre di uno strumento con il quale 
realizzare velocemente immagini com¬ 
plesse e spettacolari. «g 


218 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








































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OM One MCI28: ISDN, GSM 


Modem in una PCMCIA! 


periferiche di tipo 
PCMCIA stanno vivendo un boom sen¬ 
za precedenti: grazie alle schede com- 
bo e alla possibilità per tutti i notebook 
di poter alloggiare due schede di que¬ 
sto tipo, è oramai a portata di PCMCIA 
qualsiasi connessione riservata fino a 
poco tempo fa solo ai desktop, 
he schede combo, in particolare, com¬ 
binano in una sola card più funzioni di 
connettività, evitando cosi di dover 
comprare una scheda da utilizzare co¬ 
me modem, una come Ethernet e via 
di seguito; un solo prodotto vale per 
due o più tipi di connessione, eliminan¬ 
do fastidi e consentendo di lasciare 
l’altra porta PCMCIA libera per altre 
schede. 

Lo standard è ancora quello classico 
PCMCIA supportato sui notebook degli 
ultimi anni, ma attenzione a tenere 


d’occhio le schede in standard Card 
Bus, le nuove porte dei notebook di ul¬ 
tima generazione: nuove periferiche ad 
alta velocità saranno infatti utilizzabili 
grazie a questa porta veloce, che per¬ 
metterà l'uso di telecamere, LAN velo¬ 
ci ed altre applicazioni spinte anche sui 
notebook. 

Combo: 

ma cosa metterci? 

Fino a poco tempo fa le schede PCM¬ 
CIA svolgevano una sola funzione: o 
modem, o LAN o altro, ma sempre sin¬ 
golarmente: così se uno voleva usare 
un modem ed avere una scheda di rete 
per collegare il notebook al PC di casa, 
doveva necessariamente utilizzare due 


schede differenti. Se poi gli saltava in 
mente di collegarsi con il notebook alla 
rete ISDN doveva comprare una terza 
scheda, togliere una delle due e fare il 
disc-jockey con le schede PCMCIA a 
seconda delle applicazioni. 

Le schede combo combinano invece 
su una stessa scheda piu funzioni: cosi 
ad esempio si hanno schede di rete 
combinate con un modem, oppure 
schede per ISDN che consentono an¬ 
che il collegamento su linea normale e 
perfino ai telefoni cellulari GSM. Basta 
cambiare il cavetto ed è fatta. Addirittu¬ 
ra alcune schede permettono l'inseri¬ 
mento di due cavetti contemporanea¬ 
mente per utilizzare due funzioni insie¬ 
me: possiamo ad esempio avere il no¬ 
tebook collegato al PC mentre su un al¬ 
tro cavetto si sta collegando ad Inter¬ 
net. 


220 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















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Qual è la scheda ideale? Quella che 
probabilmente non c'è ancora (ma ci 
staranno già lavorando sopra) e che 
raccoglie tutte le connessioni possibili 
su un'unica scheda, modem/fax per re¬ 
te commutata fino à 56K, LAN, collega¬ 
mento ad ISDN e collegamento a te¬ 
lefono cellulare. 

Comunque con due porte PCMCIA a 
disposizione bastano due schede per 
coprire davvero tutte le esigenze, in at¬ 
tesa della super-scheda combo che 
unifichi tutti gli standard. 



Per collegare il GSM 
basta utilizzare il cavet¬ 
to compatibile con il 
proprio telefonino, che 
si collega cosi diretta- 
mente alla PCMCIA 


tore di collegamen¬ 
to è abbastanza 
grosso ma non 
crea nessun pro¬ 
blema con una se¬ 
conda scheda eventualmente inserita, 
c'è tutto lo spazio per manovrare. Inol¬ 
tre il connettore ha una sorta di "pinza" 
che si aggrappa alla scheda una volta in¬ 
serito; questo, se da un lato costituisce 
un discreto ingombro, dall'altro dà sicu¬ 
rezza alla connessione fisica, evitando 
scollegamenti pericolosi a causa di urti 
o spostamenti involontari. 


La sezione modem/fax 


Ci siamo ormai abituati ai modem/fax 
PCMCIA, ma forse vai la pena ricorda¬ 
re l'incredibile efficienza di questi ap¬ 
parati che si riassume nelle caratteristi¬ 
che della MCI 28 Modem card, cioè 
nella sola sezione modem/fax della 
MCI 28 


Com One MC218 

Com 1 (o Com One se preferite) è un 
nome notissimo a livello europeo, dove 
è leader nel settore. Oggi ci propone 
una scheda PCMCIA che racchiude in 
sé ben tre funzioni di quelle sopra cita¬ 
te. modem/fax, ISDN e collegamento a 
telefono cellulare GSM. 

La scheda è unica, mentre vengono 
forniti i kit, che in realtà consistono nel 
cavetto apposito e nel software di in¬ 
stallazione, per le varie applicazioni: ba¬ 
sta semplicemente cambiare cavetto e 
avviare il programma dell'applicativo 
che ci interessa. Come dicevamo prima 
è possibile utilizzare ambedue gli allog¬ 
giamenti PCMCIA per coprire ogni esi¬ 
genza di connessione. La Com 1 utilizza 
connettori di collegamento unici per 
tutte le applicazioni, nel senso che il 
connettore che si ap¬ 
plica alla scheda ha 
sempre la stessa for¬ 
ma, ma cambia natural¬ 
mente l'uscita a secon¬ 
da della applicazione 
desiderata. Il connet¬ 


ISDN Compa- 
nion, ovvero con¬ 
nettore e cavo 
per una linea 
ISDN 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


221 













OverView 


COMI MCI28: ISDN, GSM e Modem in una PCMCIA! 



La velocità di tra¬ 
smissione dati ar¬ 
riva fino a 33600 
bps . con la "soli¬ 
ta" compatibilità 
con tutti gli standard ed i protocolli ver¬ 
so il basso 

Naturalmente c'è anche una sezione 
fax, forse un po' troppo snobbata nelle 
prove poter disporre di un fax su un 
notebook è un comodo impagabile, so¬ 
prattutto quando si viaggia e si devono 
inviare rapporti via fax Basta un telefo¬ 
no d'albergo per mandare e ricevere 
fax senza bisogno di ricorrere al fax 


dell'albergo (costoso) o a quello di un 
tabaccaio (costosissimo). 

Il connettore che si attacca alla MCI28 
ha una normale uscita RJ11. facilmen¬ 
te utilizzabile sulle prese di telefono 
tradizionali Telecom (anzi Sip...). grazie 
all'adattatore presente nella confezio¬ 
ne. 

Quanto alla configurazione basta affi¬ 
darsi al Plug & Play di Windows che ri¬ 
conosce la scheda appena inserita e 
carica i driver: giova ricordare che le 
PCMCIA possono essere tolte ed inse¬ 
rite anche con il computer acceso, il 
computer provvede a riconoscere le 


La scheda PCMCIA 
con il cavo modem/fa* 
per il collegamento ad 
una linea analogica. 




La corrispondenza ira 
l'area dello schermo e 
l'area attiva della tavo¬ 
letta grafica può essere 
modificata solo da qui 

-d 

- /- ( _ 


schede ad ogni inserimento. Nota di 
merito al manuale plurilingue, tra cui 
l'italiano 


La sezione GSM 

Cambiando cavetto la MCI28 diventa 
un modem fax collegabile al proprio 
telefono GSM Non è la prima volta 
che vediamo una funzione del genere, 
ma siamo rimasti piacevolmente sor¬ 
presi dalla disponibilità di cavetti che 
Kernel mette a disposizione. Il vero 
tallone delle schede-modem per cellu¬ 
lari sono infatti i cavetti: ad ogni sche¬ 
da corrisponde un cavetto diverso di 
uscita e naturalmente per ogni GSM in 
commercio serve un cavetto particola¬ 
re, ciò vuol dire che se si cambia te¬ 
lefono e/o scheda PCMCIA il vostro 
cavetto (che costa sempre una discre¬ 
ta somma) può tranquillamente essere 
buttato. 

Spesso molti produttori mettono in 
commercio solo pochi cavetti e quindi 
magari voi avete comprato quella 
scheda perché aveva l'introvabile con¬ 
nessione con il vostro GSM, ma appe¬ 
na cambiate telefono scoprite che il 
produttore non dispone dei cavi per il 
vostro nuovo GSM. La MCI28 dispo¬ 
ne di una vastissima gamma di cavi e 
promette di supportare anche i futuri 
modelli GSM, in particolare abbiamo 
apprezzato la disponibilità di cavi per 
GSM molto recenti, solitamente "criti¬ 
ci" in termini di disponibilità di acces¬ 
sori. 

Sull'effettivo funzionamento di un col- 
legamento GSM ci soffermeremo 
un'altra volta, valgono però alcune 
considerazioni generali 
C'è innanzitutto la "trappola" iniziale 
del vostro gestore GSM infatti non 
potete assolutamente collegare il PC 
al vostro telefonino senza prima sotto¬ 
scrivere una integrazione al vostro ab¬ 
bonamento. Sia Omnitel che TIM in¬ 
fatti vogliono una somma per attivarvi 
il GSM alla trasmissione fax e dati, ed 
un canone mensile di alcune migliaia 
di lire: siamo molto perplessi su que¬ 
sta politica, dato che il GSM lavorando 
in digitale tratta voce e dati alla stessa 
maniera, ma questo è il dato di fatto, 
se provate a collegare un GSM al no¬ 
tebook senza pagare l'abilitazione non 
riuscirete a mandare neanche una riga 
di fax. 

Per quanto riguarda il navigare con il 
proprio GSM ricordiamo che questo vi 
permette di trasmettere i dati al mas¬ 
simo a 9600 bps, va benissimo per 
controllare la posta elettronica in viag- 


222 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





























COMI MC128: ISDN, GSM e Modem in una PCMCIA! 


DverView 


gio, un po' meno per navigare sul 
Web, senza contare i costi dei collega- 
menti su rete cellulare. 


La sezione ISDN 

E' quella che abbiamo analizzato più a 
fondo e che ci ha impegnato di più. 
Per collegare la MCI28 alla rete ISDN 
basta utilizzare ISDN Companion, un 
kit composto dal cavetto con un'uscita 
RJ45 e dal software d’installazione. 

Le caratteristiche supportate dalla 
scheda sono impressionanti, la più ri¬ 
levante della quale è il supporto dei 
128 K reali, ottenuti utilizzando il co¬ 
siddetto bundlmg dei canali ISDN, ov¬ 
verosia utilizzando pienamente i due 
canali ISDN da 64K di un accesso ba¬ 
se. 

Attenzione, molti provider non per¬ 
mettono il collegamento a 128K, infor¬ 
matevi quindi prima, e ricordatevi che, 
nel caso, quando si viaggia a 1 28 K si 
paga doppia tariffa telefonica, perché 
si utilizzano i due canali contempora¬ 
neamente e quindi è come fare due 
telefonate insieme. 

L'installazione del Kit ISDN Compa¬ 
nion è quella che ci ha dato più proble¬ 
mi: confusione di driver e difficoltà 
nell'utilizzo hanno afflitto la nostra pro¬ 
va, ma purtroppo è lo scotto da pagare 
per questo tipo di applicazioni. 

Infatti stiamo parlando del mondo 
PCMCIA, che ancora si scontra con 
una realtà notebook non standardizza¬ 
ta. Questo significa che la configura¬ 
zione della macchina, il suo funziona¬ 
mento e la presenza di altri device in¬ 
fluiscono in maniera determinante 
sull'uso di una scheda Dalla Kernel ci 
fanno addirittura sapere che sono stati 
fatti test con schede uguali e compu¬ 
ter uguali, che restituivano un funzio¬ 
namento differente tra due sistemi 
che erano da un punto di vista 
hardware perfettamente identici. A 
questo dobbiamo aggiungere l'installa¬ 
zione dei vari driver ISDN, le differen¬ 
ze tra i diversi Windows 95 che con¬ 
tengono o meno pezzi essenziali a 
questa installazione e capire quindi co¬ 
me possano sorgere dei problemi. A 
noi è capitato di vedere confuse addi¬ 
rittura le lingue di funzionamento dei 
moduli Accesso Remoto, che hanno 
presentato i menu metà in inglese e 
metà in italiano pur funzionando benis¬ 
simo. E‘ la conferma che ancora molto 
deve essere fatto per unificare stan¬ 
dard e sistemi operativi, soprattutto 
quando si utilizzano prodotti non spe¬ 
cificamente localizzati: chissà, magari 


Velocità di trasferimen¬ 
to sorprendenti anche a 
64 K Netscape sta tra¬ 
sferendo un file a 7K al 
secondo" 



Come effettuare il bund- 
ling dinamico dei canali . 
basta attivare il secondo 
canale dalla finestra di 
collegamento, anche 
durante la connessio¬ 
ne " 


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stra foto e permet¬ 
te di scegliere 64K 
o 128K di velocità 
semplicemente 
abilitando o meno 
il secondo canale. 




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con Windows 98 si supererà anche la 
Babele di lingue delle applicazioni In 
realtà l'installazione del kit ISDN Com¬ 
panion è in sé molto semplice, basta 
seguire le istruzioni a video per poter 
montare i driver TAPI e CAPI, Accele- 
rator Pack e quanto altro necessario. 
Molto comoda è la presenza di un pro¬ 
gramma sempre attivabile da Toolbar, 
un vero e proprio controllore delle atti¬ 
vità della scheda MCI28 in modalità 
ISDN. E' presente infatti un monitor 
sempre attivo dello status dei due ca¬ 
nali ISDN, oltre che una serie di dia¬ 
gnostici per capire se la propria confi¬ 
gurazione è corretta. 

Per quanto riguarda il bundling dei ca¬ 
nali questo viene eseguito anche dina¬ 
micamente, basta infatti aprire la fine¬ 
strella della connessione in corso ed 
attivare uno o due canali; questo siste¬ 
ma funziona anche con un collega¬ 
mento in corso, come si vede dalla no- 


Conclusioni 

Le schede PCM¬ 
CIA sono sicura¬ 
mente compagne 
essenziali per 
chiunque utilizzi il 
notebook in giro: è 
senza prezzo la co¬ 
modità di potersi 
sempre collegare 
con "i propri mez¬ 
zi", anche solo per 
vedere la posta elettronica. Un prodot¬ 
to come la MCI28 di Com 1 risolve 
tutte le esigenze di collegamento 
comprese le situazioni più spinte, co¬ 
me appunto ISDN e/o un collegamen¬ 
to GSM, Certo, il modem avrebbe po¬ 
tuto essere a 56K, ma questo., solo 
perché non riusciamo a lamentarci di 
altre mancanze! In effetti acquistare 
questa scheda "solo" per usarla come 
modem analogico ci sembra riduttivo, 
viste le capacità della MCI28. Se pro¬ 
prio sentite la mancanza della velocità 
provate ad utilizzare il modulo ISDN, 
con il quale si raggiungono velocità ec¬ 
cezionali anche solo a 64K (come di¬ 
mostra la nostra foto presa durante un 
trasferimento file), se poi potete anda¬ 
re anche a 128K non potete proprio di¬ 
re di non avere abbastanza velocità di 
collegamento. 

«E 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


223 









































MODEM/FAX SIDIN 1456VQE 



Prezzo UVA esclusa): Lit 285 000 


Fenomeno ormai diffu¬ 
sissimo è quello di associare l'utilizzo 
di un modem alla navigazione nel vasto 
mare di Internet Che sia Internet il 
motivo maggiore a spingere all'acqui¬ 
sto di un modem è certamente vero, 
ma un modem non serve solo per con¬ 
nettersi alla grande rete, consente an¬ 
che il collegamento diretto ad altri 
computer, consente di inviare e rice¬ 
vere fax e di utilizzare il computer co¬ 
me un normalissimo telefono per le 
conversazione in viva voce. Costruirsi 
un ufficio in casa utilizzando il compu¬ 
ter per gestire fax. servirsene come 
segreteria telefonica e per collegarsi 
ad Internet è divenuta ormai un'opera¬ 
zione dal punto di vista economico dal 
costo relativamente basso, visti i sem¬ 
pre i più interessanti prezzi dei PC e 
dei modem. A tutto questo dobbiamo 
aggiungere il fatto che alcuni costrutto¬ 
ri forniscono, unitamente ai loro pro¬ 
dotti, tutti i programmi necessari al 
completo uso del prodotto. Ma ritor¬ 
nando più strettamente al mondo delle 


connessioni, due sono gli aspetti che 
determinano la scelta nell'acquisto di 
un dispositivo modem/fax: velocità di 
connessione e facilità d'uso Per que¬ 
sto motivo da tempo sono scesi in 
campo due colossi dell'elettronica di 
consumo come Motorola e Rockwell 
che hanno sperimentato e studiato 
protocolli di trasferimento dati che 
possano raggiungere velocità sempre 
maggiori, pur continuando a sfruttare 
le normali linee analogiche. 

Sensibile a questa politica di svilup¬ 
po. la Sidin Telematica & Networking, 
ha equipaggiato la nota serie dei mo¬ 
dem VQE, con il nuovo chipset marca¬ 
to Rockwell che permette una connes¬ 
sione di targa a 56 K. 

Che l'ISDN non sia una scelta obbli¬ 
gata per tutti? 


La battaglia è aperta 

Onde evitare di elencare nuovamen¬ 
te le caratteristiche tecniche generali 


del modello 1456 e annoiare i nostri 
lettori, possiamo tranquillamente invi¬ 
tare a consultare il numero di MC di 
luglio/agosto 1997, dove venne testa¬ 
to il fratellino minore 1433VQE di cui 
mantiene le specifiche tecniche Co¬ 
munque, riassumendo per i più pigri, il 
1456VQE permette una connessione 
punto punto con velocità fino a 33.6 
Kbit/s con compressione dati e corre¬ 
zione di errore, mentre in modalità fax 
si ha la massima compatibilità con pro¬ 
tocolli ITU-TV.17, V.29, V.27 ter, capa¬ 
ce quindi di arrivare a 14.400 bps. La 
novità principale, come anticipato, è 
data dalla presenza di un nuovo chi¬ 
pset della Rockwell che permette una 
connessione in protocollo Flex, spin¬ 
gendo il bit rate fino a 56 K in down- 
stream e fino a 33 6K in upstream 
L’unico vincolo è quello però di essere 
connessi ad una centralina digitale che 
supporti questo tipo di protocollo. Al¬ 
lo stato attuale non è possibile effet¬ 
tuare una connessione a 56 Kbit/s con 
protocolli di connessione differenti, 


224 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 















SIDIN Modem/Fax 1456VQE 


OverView 


come ad esempio 
tra il sopracitato 
Flex e 1X2 (l'altro 
protocollo che 
consente velocità 
di 56K), e non essendo stato a tutt'og- 
gi definito uno standard per questo ti¬ 
po di connessioni la decisione sul qua¬ 
le protocollo adottare rimane alla ca¬ 
sa costruttrice. Per questo la casa to¬ 
rinese non solo si preoccupa di fornire 
un modem in standard Flex, per di più 
aggiornabile via software, ma anche di 
distribuire altri marchi che prevedono 
l'utilizzo dello standard X2. Il manuale 
del Sidin, comunque, tende a tran¬ 
quillizzarci precisando che, grazie alla 
presenza della flash eprom, è possibi¬ 
le aggiornare il modem da K56Flex in 
ITU-T 56 Kbps, togliendoci ulteriori 
dubbi sulla flessibilità del prodotto. 
Ma le novità non sono finite. Il Sidin 
1456VQE è capace anche di connes¬ 
sioni secondo un protocollo (V.80) 
che lo adegua alla trasmissione/rice¬ 
zione in videoconferenza con H.324. 


Nessuna novità in casa 
Sidin per le forme di 
questo nuovo modello 
I456VOE 




Per il resto le specifiche, come anti¬ 
cipatamente detto, rimangono in co¬ 
mune con il modello sopracitato. 


L’estetica 

Nostalgica e forse scaramantica è 
la fedeltà alle scelte estetiche che 
hanno determinato il successo di un 
prodotto commerciale, forse anche 
per il ricordo lasciato di robustezza e 
affidabilità. Uno scatolotto grigio scu¬ 
ro poco più grosso di un CD e spesso 
il doppio, rimane l'emblema della casa 
costruttrice. L'unico cambiamento lo 
si può individuare nell'applicazione di 
un bollino che reca il rosso logo della 
casa torinese, ma questa volta con un 
semplice sfondo bianco. 

Certamente l'aspetto piccolo e con¬ 
servatore non ci dice molto sulla sua 
innata qualità di velocista, ma forse si 
intuisce qualcosina circa il suo impie¬ 
go grazie alla ormai nota fila di led 
multicolore che ci suggerisce lo stato 
del modem: Modem Ready, High 
Speed, Auto Answer, Carrier Detect, 
Send Data, Recive Data, Terminal 
Ready e il led (verde) di Power. Il tutto 
nascosto dietro un pannellino fumé 
che sembra quasi 
affogare all'inter¬ 
no dello scatolot¬ 
to. Invece defini¬ 
tivamente nasco¬ 
sti dietro un co¬ 
modo pannellino 


Il comodo pannellino ci 
permette di spostare il 
nostro modem sema la 
preoccupazione che 
della polvere possa en¬ 
trare nelle connessioni. 


zione della sezione dedicata alla linea 
telefonica da quella specifica per il 
computer e per l'alimentazione. Que- 
st'ultima sezione gode di una nuova 
progettazione e ingegnerizzazione che 
ne ha determinato un maggiore isola¬ 
mento verso le linee di trasmissione 
e un minore surriscaldamento. Quindi 
massima libertà di utilizzo anche 24 
su 24, senza doverci preoccupare di 
posizionare il nostro modem in una lo¬ 
cazione ventilata. 


Il corredo 

I drive d'installazione, il software di 
controllo, un robusto alimentatore, 
l'immancabile cavo seriale a 25 e 9 pm 


di plastica para polvere troviamo le 
classiche connessioni telefoniche RJ- 
11. la seriale per connetterci con il PC, 
il jack per l'alimentazione le due fem¬ 
mine mini jack per il microfono e la 
cuffia. 

Uno sguardo 
all’elettronica 

Piccola e compatta è la scheda ma¬ 
dre su cui trovano collocazione tutti i 
componenti. Da notare delle piccole 
differenze di posizionamento di alcuni 
componenti rispetto al fratello minore 
1433, sebbene la filosofia di costru¬ 
zione rimanga la stessa: totale separa¬ 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


225 












OverView 


SIDIN Modem'Fax1456VQE 



Molli cambiamenti, soprat¬ 
tutto nella parte dell'ali¬ 
mentazione che dimostra 
una minore Quantità di ca¬ 
lore sviluppato anche dopo 
molte ore di utilizzo 


e una leggera 
cuffietta ste¬ 
reofonica con 
agganciato un 
microfono uni¬ 
direzionale: questa è la dotazione di 
serie del nuovo modem Sidin. L'in¬ 
stallazione è estremamente facile gra¬ 
zie alle specifiche Plug and Play dedi¬ 
cate a Windows 95, è sufficiente in¬ 
serire il dischetto di installazione nel 
momento in cui la procedura lo richie¬ 
de e il gioco è fatto. Dalla Cheyenne 
Communications viene fornito il suo 
programma di punta BitWare per la 
gestione del modem come fax e se¬ 
greteria telefonica. L'interfaccia pro¬ 
gramma-utente si presenta intelligen¬ 
temente inserita all'interno di una bar¬ 


ra d'applicazione dove è possibile sce¬ 
gliere singolarmente le operazioni da 
svolgere. Nella barra troviamo, quindi, 
tutto ciò che serve per gestire fax. 
programmare l'invio automatico di do¬ 
cumenti precedentemente memoriz¬ 
zati (fax on demandi, leggere i fax in 
arrivo e attivare il programma di co¬ 
municazione ormai noto BitCom. che 
permette l'accesso remoto ad altri 
computer. Quest'ultimo programma 
gestisce una connessione remota se¬ 
condo i protocolli piu diffusi e con 
l'opzione di richiamare direttamente la 
comodissima rubrica telefonica. An¬ 
che in questo caso viene mantenuta 
la massima flessibilità di connessione 
come per il suo predecessore. Tor¬ 
nando alla barra di applicazione trovia¬ 


mo un comodo programma di gestio¬ 
ne di stampa dei fax in arrivo che ci 
permette altresi di visualizzare quale 
fax si desidera stampare. Per quanto 
riguarda la gestione della segreteria 
telefonica è sufficiente decidere nella 
pagina di setup quale tipo di formato 
ricevere: voce, dati o fax. E' suffi¬ 
ciente premere il tasto Voce per pro¬ 
grammare i messaggi di benvenuto e 
sentire i messaggi in entrata In ogni 
caso il manuale in dotazione intera¬ 
mente in italiano, riesce esauriente¬ 
mente a spiegare tutti i passaggi, an¬ 
che i più difficili, al fine di eseguire 
una corretta installazione e gestione 
del programma in tutte le sue parti. 
Nota interessante è la possibilità, in 
fase di installazione, di creare delle 
macro su i maggiori e più importanti 
programmi Microsoft come Excel e 
Word, che permette un rapido utilizzo 
del fax nel caso si volesse spedire un 
documento secondo uno specifico 
formato. Infine, ma molto divertente 
e di sicura utilità, è il programma 
Bitphone che permette di eseguire 
una normale conversazione telefonica 
direttamente dal fax, utilizzando le 
cuffiette in dotazione. 


Conclusioni 

L'unica conclusione che possiamo 
fare riguardo a questo nuovo prodotto 
è che laddove si doveva intervenire 
lo si è fatto e con dei risultati vera¬ 
mente eccellenti superando in alcuni 
casi lo standard del momento II 
1456VQE ha dimostrato di essere una 
macchina veramente veloce e sicura¬ 
mente affidabile anche nelle normali 
connessioni a 33.6K, mantenendo in 
ogni occasione un'ottima qualità della 
comunicazione La velocità e la preci¬ 
sione ricavate in modalità Flex hanno 
dimostrato tutta la potenza del VQE 
L'unico problema, se proprio vogliamo 
cercare il pelo nell'uovo, è nella qua¬ 
lità non eccelsa del microfono incor¬ 
porato nelle cuffiette, che si presenta 
di livello sufficiente solo ali'utilizzo 
sulle attuali linee telefoniche, ma non 
per altri scopi. Infine anche il prezzo 
più che corretto e perfettamente alli¬ 
neato con la concorrenza 

Massima flessibilità e massima li¬ 
bertà di scelta, quindi in casa Sidin 
che copre, con questo nuovo prodot¬ 
to, ogni tipo di richiesta commerciale. 


MS 


226 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





















UNA STORIA MOLTO, MOLTO COMUNE... 

Quando si vuole cominciare ad usare Internet più velocemente, l'unica soluzione è la 
connessione ISDN, la conseguenza è certamente l'acquisto di una scheda ultra economica 
ed ultra affidabile come la ELSA Quickstep lOOOpro oppure un Terminal Adapter esterno 
come ELSA TANGO 1000, Per chi invece non vuole escludere la possibilità di connettersi anche 
con sistemi remoti con velocità 28.800/33.600 Kbps la risposta è ELSA Quickstep 3000 oppure 
la controparte esterna, il terminal adapter ELSA MicroLink TL.V.34. Installatori di reti internet e 
Intranet sanno bene che non gli serve niente di tutto questo , se non un terminal adapter 
affidabile che gestisce i 128Kbps .non ha bisogno di software e non richiede niente se non un 
comando AT Hayes, il sinonimo di tutto questo è certamente ELSA Microlink Tlpro. Il manager però 
vorrebbe una ELSA Vision , una scheda di videoconferenza certificata H.320, l'unica che consente 
di dargli la qualità di trasmissione a lui necessaria. L'ufficio che ha cominciato con ‘ISDN ha notato 
che vorrebbe anche una rete locale di facile installazione, la soluzione l'hanno trovata, 
si chiama NDC SOHOware Network.Probabilmente vi chiederete dove trovano queste soluzioni? 

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Plasmon CDR480e 


Plasmon è un'azienda 
impegnata nella archiviazione di dall of¬ 
frendo vane soluzioni a diversi livelli, sia 
aziendale che personale II CDR480e è 
un masterizzatore SCSI 4x/8x ovvero si 
tratta di un dispositivo che deve essere 
connesso ad un controller SCSI ed è in 
grado di scrivere i supporti ad una velo¬ 
cità pari a quattro volte quella nominale 
CD (150 kB/sl mentre la lettura avviene 
a otto volte la velocità di trasferimento 
base. 

Due sono le versioni commercializza¬ 
te dalla Plasmon, il CDR480e ed il 
CDR480i Come le sigle stesse lasciano 
intuire la prima è un'unità esterna ovve¬ 
ro dotata di un proprio mobile e relativa 
alimentazione, mentre la seconda va 
montata all'Interno del cabinet del PC. 
In prova abbiamo la versione esterna da 
collegare alla porta SCSI 2 del controller 
SCSI installato nel PC. Quest'ultima ca¬ 
ratteristica va considerata con attenzio¬ 
ne perché si rischia, nel caso si posseg¬ 


ga un controller SCSI Ultra Wide di non 
poter connettere l'unità con il cavo in 
dotazione al controller perché dotato 
esternamente di una connessione SCSI 
3 incompatibile con la 2. In questo caso 
è indispensabile munirsi di un adattato¬ 
re. Fatta salva questa breve nota ad uso 
dei fortunati possessori di controller ad 
elevatissime prestazioni va detto che 
l’installazione del CDR480e è semplicis¬ 
sima grazie alla completa dotazione di 
hardware e software a corredo In pro¬ 
va ci è giunta la confezione con accluso 
un controller SCSI Adaptec 2910 per 
bus PCI, dispositivo dalle prestazioni più 
che soddisfacenti per l'uso con CD¬ 
ROM, CD R, scanner.., Per chi non fos¬ 
se già in possesso di un dispositivo del 
genere consigliamo l'acquisto di questo 
kit. Oltre al controller nella confezione 
sono acclusi: il software di masterizza¬ 
zione SmartCD, il programma per la 
scrittura diretta UDF FloppyCD. i ma¬ 
nuali dell’hardware e del software, il ca¬ 


vo SCSI di collegamento fra unità e PC, 
il cavo di alimentazione Purtroppo que¬ 
st'ultimo nella confezione giunta in pro¬ 
va era del tipo dedicato alle prese utiliz¬ 
zate in Gran Bretagna e quindi inutilizza¬ 
bile in Italia, d'altro canto siamo sicuri 
che nei kit correntemente in vendita nel 
Bel Paese l'importatore abbia già prov¬ 
veduto ad inserire la versione adatta al 
nostro mercato. Notiamo con piacere 
che il manuale dello scrittore è tradotto 
anche in italiano, idioma solitamente 
trascurato, invece il manuale del 
software è solamente in lingua inglese. 

L'installazione è semplice e diretta: 
fatte le necessarie connessioni (alimen¬ 
tazione e connettore SCSI) non resta 
che scegliere un indirizzo SCSI libero e 
accendere scrittore e PC. L'installazione 
del software è parimenti semplice. 
SmartCD, il programma di masterizza¬ 
zione, è fornito per Windows 3.1x, Win¬ 
dows 95 e Windows NT, mentre 
FloppyCD funziona in ambiente Win- 


228 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















Plasmon CDR480e 


OverView 




dows 95. Entrambi i programmi sono 
dedicati al CDR480. 

La capacità di scrivere a 4x pone il 
CDR480 nella categoria dei masterizza- 
tori più veloci in commercio; questa ca¬ 
ratteristica permette di dimezzare i 
tempi di scrittura del supporto, peculia¬ 
rità molto gradita quando si debbano ar¬ 
chiviare grandi quantità di dati o esegui¬ 
re una piccola serie di copie dello stes¬ 
so CD-ROM 


Sul campo 

Abbiamo provato il CDR480e con di¬ 
versi software di masterizzazione (ov¬ 
viamente aggiornati all'ultima versione 
resa disponibile dal relativo produttore) 
e su diversi PC, completamente diffe¬ 
renti quanto ad hardware. Lo scrittore 
ha sempre funzionato in modo corretto 
ed è stato riconosciuto da tutti i pro¬ 
grammi utilizzati Quello che più ci ha 
colpito favorevolmente è la affidabilità 
del CDR480e: in pratica è sempre stato 
possibile portare a termine la scrittura 
alla massima velocità senza problemi di 
sorta ovvero senza perdere neanche un 
CD-R a prescindere dal tipo di supporto 
utilizzato e dal tipo di sessione registra¬ 
ta A questo proposito va ricordato che 
la dimensione del buffer interno del 
CDR480e è di 1 MB, inferiore a quella 
utilizzata su masterizzatori concorrenti 
e che in questo caso vale più il modo in 
cui è utilizzata la memoria tampone che 
le sue dimensioni. 

Un test non proprio informatico che 
comunque la dice lunga sulla bontà di 
uno scrittore è la estrazione di tracce 
audio e il successivo riversamento alla 
massima velocità consentita su di un 


Sul pannello posteriore cì sono tutte le connessio¬ 
ni dell'unità con il mondo esterno, ad eccezione 
della presa cuffia che è posta sul pannello fronta¬ 
le; sono presenti i due connettori per la catena 
SCSI, le uscite audio linea su pin RCA In alto a si¬ 
nistra ci sono i dip switch relativi alla selezione 
dell'indirizzo SCSI, alla terminazione e al controllo 
di parità L'interruttore di accensione è posto 
all'angolo inferiore destro del pannello 


formattato dal software e la scrittura av¬ 
viene per pacchetti di piccole dimensio¬ 
ni sui settori preparati durante la for¬ 
mattazione. In questo modo non si cor¬ 
rono più i rischi relativi alla masterizza¬ 
zione classica, dove un'interruzione nel 
flusso dei dati verso lo scrittore porta 
all'interruzione della scrittura e alla per¬ 
dita del CD-R. Inoltre in qualsiasi mo¬ 
mento prima della chiusura definitiva 
del disco, operazione necessaria per 
renderne possibile la lettura su tutti i 
lettori, è possibile cancellare e modifica¬ 
re il contenuto dei file sul supporto, 
sempre considerando che l'operazione 
non cancella fisicamente i dati,, ma li 
rende inaccessibili (stiamo parlando di 
supporti scrivibili una sola volta). 

Gli unici nei relativi a questo apparec¬ 
chio sono una certa lentezza ad accede¬ 
re al disco quando questo viene inserito 
nel lettore e una certa rumorosità della 
ventola integrata. Non è detto che il pri¬ 
mo neo non possa essere risolto non 
una versione successiva del filmware 
che risiede su di una memoria flash e 
che quindi dovrebbe essere aggiornabi¬ 
le dall'utente stesso. 

In pratica si tratta comunque di pro¬ 
blemi secondari che non inficiano mini¬ 
mamente le ottime caratteristiche di 
questa macchina. 

«e 


CD-R. Posto che il sistema sul quale è 
ospitato il masterizzatore sia esente da 
problemi accade che apparecchi men 
che buoni introducano delle alterazioni 
leggere, ma sensibili all'ascolto su di un 
impianto ad alta fedeltà, percepibili co¬ 
me lievissime alterazioni timbriche di 
specifiche tonalità di alcuni strumenti 
acustici Orbene il CDR480e è uno degli 
scrittori che si è meglio comportato da 
questo punto di vista restituendo copie 
praticamente identiche all'originale. Per 
gli informatici ortodossi per i quali un bit 
è un bit e codeste affermazioni potreb¬ 
bero sembrare esoterismi soggettivi pri¬ 
vi di ogni base scientifica va ricordata 
l'esistenza di un fenomeno classificato 
con il nome di ietter . 

La velocità di lettura, seppur non 
competitiva con i migliori lettori in com¬ 
mercio, è comunque buona, assoluta- 
mente soddisfacente nell'uso normale 
e si attesta an- 
ch'essa fra i miglio¬ 
ri livelli raggiunti da 
questo tipo di 
unità. 

Decisamente co¬ 
moda la possibilità 
di vedere lo scritto¬ 
re alla stregua di 
una qualsiasi unità 
disco utilizzando 
un programma ap¬ 
posito come Flop- 
pyCD in dotazione. 
Il CD-R viene pre¬ 


II software di masteriz¬ 
zazione a corredo del 
Plasmon CDR 480 è 
SmartCD della Smart 
Storage 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


229 


























di Luca Angelelli 





Distributore: 

Traxdaia Italia srl - Via Ponchielii. 4 
0063 Cernuseo S/N (Mll 
Tel n; ?i 92112092 . Fax 102 ) 01 '' ■ 
e-meil «/ol n lnt.-.r..-| 

http.Wwww uaxdala corri 

Prezzo IVA esciusai Lii 960 000 


Traxdata CDR 4120EL PRO 


Sullo scorso numero 
avevamo presentato una serie di prodot¬ 
ti Traxdata evidenziando, solo in parte, 
quanto offerto da questa azienda nel 
campo della masterizzazione in casa o in 
ufficio. Questo mese consideriamo un 
nuovo masterizzatore destinato a porsi 
nella fascia dei prodotti più performanci 
ad oggi utilizzabili su PC: il CDR 4120EL 
PRO Si tratta di uno scrittore SCSI da 
installare internamente al cabinet del PC 
adatto ai supporti CD R 4x/12x, ovvero 
in grado di incidere i supporti ad una ve¬ 
locità 4x e leggerli 12x. Attualmente 
quest'ultimo valore è il massimo rag¬ 
giunto da questo tipo di apparecchio e 
ne fa un'unità utilizzabile con soddisfa¬ 
zione anche come lettore "convenziona¬ 
le". È vero che i lettori attuali arrivano a 
velocità di lettura massime di 32x, ma è 
altrettanto vero che sono in grado di 
mantenere queste performance solo in 
determinate zone del disco con una ve¬ 
locità media che è comunque inferiore. 


Dunque la differenza non sarà poi cosi 
marcata. 

Come abitudine Traxdata il masteriz- 
zatore è inserito in una confezione con¬ 
tenente tutto il necessario per mettere 
in grado Tutilizzatore di operare con l'ap¬ 
parecchio immediatamente: oltre ovvia¬ 
mente all'unità di scrittura sono presenti 
il cavo SCSI per il collegamento al con¬ 
troller, lo sdoppiatore di alimentazione 
nel caso non fossero più disponibili pre¬ 
se libere dall'alimentatore, le viti di fis¬ 
saggio, il software, i manuali, il pennarel¬ 
lo adatto alla scrittura (ovviamente sul 
dorso) dei CD-R e due supporti vergini. 

Il software a corredo e WmOnCD 3.5 
della tedesca CeQuadrat dedicato 
all'ambiente Windows sia esso 3.11, 95 
che NT. Versione acclusa è quella OEM 
ed è specializzata per l'uso con l'unità 
fornita visto che mancano le librerie per 
l'utilizzo di altri masterizzatori. 

Il CDR 4120 supporta la scrittura per 
pacchetti (UDF) ovvero la possibilità di 


preformattare un CD-R e successiva¬ 
mente utilizzarlo alla stregua di un’unità 
floppy ovvero copiando i file con gli 
stessi strumenti di Windows (File mana¬ 
ger o gestione risorse) proprio come si 
fa con un HD o un dischetto. L’operazio¬ 
ne di copia può essere fatta in diversi 
momenti senza soluzione di continuità 
Terminato il trasferimento dei dati il di¬ 
sco va "chiuso" in modo da poter esser 
letto da tutti i CD player E altresì possi¬ 
bile cancellare i file già scritti prima della 
chiusura ultima ricordando che comun¬ 
que i dati non sono eliminati definitiva¬ 
mente dal supporto, ma solo resi inac¬ 
cessibili Il massimo della comodità di 
questo tipo di scrittura si ha con i sup¬ 
porti riscrivigli dove una volta preparato 
il supporto questi può essere effettiva¬ 
mente utilizzato alla stregua di un HD. 
scrivendo modificando e cancellando i fi¬ 
le, in questo caso però bisogna utilizzare 
appunto un supporto riscrivale (CD 
RW) ed uno scrittore adatto. Altro van- 


230 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

























8 Eioraoneaucto(t 0 l* | _j Cai* | ^ Ua,len!i*c. t | 
Opzioni 

r- Copia bocce «-geme CD -Q|4i un Me Mèteo <*j«ndo 
«fngonoa»irte«d"“* 


lo «xwxxw non i necettonaì 
17 poi lo magge» parto ò* irrtà CD-ROM uva podice 
minali fT«s*on con alci*» vecch dtootrfivi 

Velocità d «illazione 

Alci*» unti CD-ROM nviano im legnato audo di quaKo 
lupenae quando operano ola velocità 4 ettagone pù botta 
NOTABENE Non lutti i dopo**™ tuoportano redartamenlo 
delovetocià» 


Jmpoilaacne attuale deio vetootO 


La treccta evidenzia il ter¬ 
mine Jitter. nome inglese 
di un fenomeno che inte¬ 
ressa i file audio digitali, 
una sorta di "tremolio" 
temporale che può porta¬ 
re ad una perdita di infor¬ 
mazioni 


neo rilevato è 
l'incapacità 
dell'unità a leg¬ 
gere i supporti 
riscrivibili, carat¬ 
terizzati ad un in¬ 
dice di riflessio¬ 
ne inferiore a 
quello dei CD¬ 
ROM e CD-R 
Quanto alla ma¬ 
sterizzazione la massima velocità è cor¬ 
rentemente fruibile con tutti i supporti 
provati ("gold, verdi e blu") e con tutti i 
formati CD. 

Stante la novità del prodotto è neces¬ 
sario aggiornare le librerie dei program¬ 
mi di masterizzazione se si intende uti¬ 
lizzare questo Traxdata con altri softwa¬ 
re. A questo proposito abbiamo rilevato 
un piccolo problema con i software del¬ 
la Adaptec: questi, benché riconoscano 
il Traxdata, non permettono la scrittura 
Disc-at-once, cosa possibile invece con 
WinOnCD. Un problema che non ha 
nulla a che fare con il prodotto in prova, 
ma che comunque segnaliamo ad uso 
degli utilizzatori dei programmi Adaptec 

MS 


Il programma di maste¬ 
rizzazione in dotazione 
con il Traxdata CDR 
4I20EL PRO è Win 
OnCD 3 2 Iversione 
OEM) in italiano. Il wi¬ 
zard permeile di ese¬ 
guire le operazioni più 
importanti con ladina 
e sicurezza. 


taggio di questa tecnica è che i dati so¬ 
no trasferiti al masterizzatore in piccoli 
blocchi e quindi scompaiono i rischi di 
incorrere in blocchi flusso dei dati con 
conseguente interruzione del processo 
di scrittura e perdita del supporto. Il 
software accluso per la scrittura a pac¬ 
chetti è PacketCD (un nome un pro¬ 
gramma si direbbe) sempre della Ce- 
Quadrat 

Con piacere notiamo che il prodotto 
e personalizzato per il nostro bel paese 
visto che il manuale del CDR 4120 ha 
una sezione in italiano e che WinOnCD 
è anch'esso fruibile nell’idioma casalin¬ 
go Purtroppo fa eccezione PacketCD 
che è in inglese. Ad ogni modo si tratta 
di un bel passo in avanti rispetto a molti 
altri produttori che paiono disconoscere 
l'esistenza degli italiani o forse tengono 
in tanta stima gli abitanti dello stivale da 


Era gli strumenti messi a 
disposizione di WinOnCD 
c'ó anche quello per creare 
le copertine e le etichette 
per personalizzare i CD-R 
realizzati È possibile realiz¬ 
zare le etichette anche tra¬ 
mite una sene di esempi 
da importare nei più comu¬ 
ni programmi di grafica 
contenuti In un floppy ac¬ 
cluso al pacchetto 




esser sicuri che muno di essi discono¬ 
sca la lingua inglese! 

Nell'uso corrente il CDR 4120EL 
PRO, basato su di 
una meccanica 
Teac CD-R 55S, si 
è comportato ge¬ 
neralmente bene. 
La velocità di lettu¬ 
ra è effettivamen¬ 
te molto buona e 
non fa rimpiangere 
le unità dedicate. 
L'unico piccolo 


t MC TEST • 

( + ) 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


231 































































di Valter Di Dio 




ViewSonic VP 140 


Un Monitor LCD da 14 pollici 


Oltre dieci anni fa fui uno 
dei primi ad acquistare, in Giappone, uno dei 
neonati televisori portatili con display LCD 
da 3 pollici. L'immagine era decente, il colo¬ 
re limitato a poco più di 256 livelli, impossi¬ 
bile muoversi o spostare la testa pena l'im¬ 
mediata perdita di luminosità dell'immagine. 
Nonostante questi limiti fu per me un chiaro 
segnale dell'imminente fine del regno dei 
tubi catodici, che durava da oltre sessantan¬ 
ni. In realtà, dopo dieci anni, i tubi catodici 
stanno ancora lì e godono di ottima salute 
(vatti a fidare delle previsioni degli esperti) 
Eppure il display LCD non ha nulla da invi¬ 
diare, come qualità ottica, al tubo catodico 
ed ha tantissimi punti a suo vantaggio! Co¬ 
me prima cosa un display LCD è molto piu 
leggero e meno ingombrante Poi è davvero 
piatto: nessuna deformazione geometrica 
né della superficie frontale né, ovviamente, 
della griglia dei pixel che non è proiettata, 
ma incisa direttamente sul vetro. Quindi una 
linearità perfetta e che non rischia di degra¬ 
darsi con il tempo o con gli spostamenti, co¬ 


me avviene nei tubi catodici Emissioni noci¬ 
ve: qui non si discute II tubo catodico, so¬ 
prattutto quello a colori con gli oltre 30 000 
volt di tensione di accelerazione, emette 
una gran quantità di roba indesiderata Si 
parte con gli ultravioletti e gli ioni, per finire 
con la polvere "sparata" in faccia a chi ci sta 
davanti. Senza contare che i monitor a tubo 
catodico sono un po' troppo luminosi, riflet¬ 
tono troppa luce ambiente e. tolti quelli più 
professionali, sfarfallano. 

Un display LCD non ha alte tensioni, se 
non quella del tubo al neon che illumina il 
fondo Un LCD non emette radiazioni nocive 
e non sfarfalla. In breve, tutti problemi di 
danni alla salute degli operatori, determinati 
dall'uso dei videoterminali attuali, potrebbe¬ 
ro essere eliminati con il passaggio ad un di¬ 
splay LCD. Se ancora non sono diffusi è per¬ 
ché solo oggi cominciano a usare display di 
dimensione soddisfacente e con risoluzione 
e numero di colori paragonabile a quella di 
un buon monitor con CRT Come sempre, 
sui primi esemplari, grava anche tutto il co- 



Produttore: 

ViewSonic Corporation 

381 Brea Canyon RoaO, Walnui. CA 91 789 

Web hitp//viewsonic.com 

Fa» (909) 869-7958 

Distributori: 

Mitas Italia - Via Einstein, zona commerciale suri 
89100 Bolzano Tel 0471/540900 
Test Firenze -Via F Redi, 10/12- 
5001 1 Osmannoro Sesto Fiorentino 

Tel 055/30171 

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VP 140 Lil. 6 129 000 


sto della ricerca; costo che non è stato indif¬ 
ferente e che purtroppo prosegue visto che 
lo sviluppo non è affatto finito. Questo signi¬ 
fica che e esclusivamente sul lato economi¬ 
co che l'LCD non può competere con gli 
economicissimi CRT; ma dovrebbe essere 
solo questione di tempo, una volta che il vo¬ 
lume di vendite inizierà a crescere, non vi 
sono ragioni tecnologiche per giustificare un 
costo molto diverso da quello di un buon 
monitor a tubo catodico. 


Aspetto esterno 

Un monitor LCD mette un po’ di sogge¬ 
zione perché, in un certo senso, ci fa sentire 
piu prossimi a quel 2000 che i film di fanta¬ 
scienza ci avevano prospettato, Bello, piat¬ 
to, luminoso ed elegante questo monitor 
LCD da 14 pollici non può che fare bella im¬ 
pressione. 

La base basculante permette di inclinare il 
monitor per allinearlo allo sguardo dell'ope¬ 
ratore. Un passacavo nasconde l'uscita del 
cordone di alimentazione la bassa tensione) 
e del cavo VGA Visto che il monitor è molto 
leggero, per rendere l’insieme più stabile, la 
base è stata zavorrata con una grossa mas¬ 
sa di ferro . Sulla cornice del monitor, in bas¬ 
so, sono stati collocati il tasto di accensione 
e i tasti che regolano la luminosità e il con¬ 
trasto e il tasto con cui si accede ad un me¬ 
nu’ di configurazione e regolazione dei para¬ 
metri video. Di solito nei display TFT non è 
possibile regolare il contrasto, ma nel moni¬ 
tor ViewSonic 14 una speciale circuitene 
permette di regolare e calibrare quasi tutti i 
parametri dell'immagine video, compresi il 
colore e la larghezza orizzontale e verticale 
La regolazione della luminosità avviene, co¬ 
me al solito, variando l'intensità della luce di 
retro illuminazione 


Funzionamento 

Il monitor ViewSonic si collega al compu- 


232 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



























ViewSonic VP140 


OverView 




ter attraverso una normale presa SVGA. E' 
alimentato a bassa tensione (14 volt) trami¬ 
te un trasformatore esterno, quindi le uni¬ 
che due porte sono il connettore SVGA e il 
Jack di alimentazione. Coperto da uno spor¬ 
tellino ce un'ulteriore uscita, non documen¬ 
tata, ma che sembra essere un'alimentazio¬ 
ne per qualche unità esterna o l'attacco di 
una penna ottica. Il display è lo stesso 13 
pollici utilizzato da alcuni recenti computer 
portatili. Il fatto che il display sia da 13,3 pol¬ 
lici e il monitor venga dichiarato da 14 non 
deve far pensare male; se misurate l'area 
effettiva di un monitor da 15 pollici vi accor¬ 
gerete che è di un centimetro piu piccola 
dell'area disponibile in questo LCD. Questo 
perché tutta la superficie del ViewSonic vie¬ 
ne riempita daH'immagine, mentre nei nor¬ 
mali CRT resta sempre un bordo nero attor¬ 
no alla finestra video. 

Il dot pitch di questo display è di 0,26 
mm, paragonabile a quello dei CRT di clas¬ 
se media. Grazie a questo piccolo dot pitch 
il ViewSonic permette di raggiungere la riso¬ 
luzione di 1024 x 768 punti, I colon visualiz¬ 
zati sono 16 milioni e questo rende l'imma¬ 
gine leggermente superiore, come qualità, 
a quella di un comune televisore da 14 polli¬ 
ci. 

Per ottenere un'elevata luminosità (supe¬ 
riore a quella degli LCD dei computer porta¬ 
tili) è stato raddoppiato il numero di tubi al 
neon che retro-illuminano il sandwich LCD 
In questo modo il colore risulta estrema- 
mente saturo e brillante, anche se i neri sof¬ 
frono un pochino se ci si sposta eccessiva¬ 
mente dalla perpendicolare del monitor; do¬ 
ve per eccessivamente si intende oltre i 45 
gradi. 

Trattandosi di un monitor per computer e 
non di un televisore questo non è certa¬ 
mente un problema, soprattutto visto che in 
cambio si riesce ad avere un colore molto 
più saturo di quanto non avvenga di solito 
con gli LCD, anche se 
in tecnologia TFT. 

La velocità di refre- 
sh e la persistenza 
dell'immagine sono 
ottimi e se avesse un 
ingresso video PAL 
questo monitor po¬ 
trebbe essere tran¬ 
quillamente usato an¬ 
che per i segnali tele¬ 
visivi Ovviamente il 
monitor risponde a 
tutte le specifiche di 
Energy Saving ed è 
Plug&Play sotto Win- 


L'interno del monitor, 
tolta l'abbondante scher¬ 
matura, è notevolmente 
ordinato, anche se l'inte¬ 
grazione non raggiunge 
livelli molto spinti 


La linea slanciata del 
dorso rende il già pic¬ 
colo spessore del mo¬ 
nitor ancora meno ap¬ 
pariscente La base 
basculante è zavorrata 
per aumentare la sta¬ 
bilità del complesso 


dows 95; viene co¬ 
munque fornito un 
dischetto con i dri¬ 
ver e il software per 
la gestione da remo¬ 
to dei parametri con- 
figurabili. 


Dentro 

Non potevo non aprire un simile gioiello. 
Rimossa la base e svitate le viti del fondello 
si scopre subito che tutta l'elettronica è in¬ 
scatolata m vari strati di robusta lamiera 
schermante. Evidentemente non si vogliono 
correre rischi di interferenze elettromagneti¬ 
che né in uscita né in entrata. Rimossa con 
pazienza e attenzione tutta la schermatura si 
accede finalmente al grosso circuito stam¬ 
pato che contiene le matrici, la RAM e l’elet¬ 
tronica di gestione dell'Immagine video. Tut¬ 
ti gli Integrati sono della Toshiba e questo 
garantisce che la qualità del prodotto sia di 
tutto rispetto Sorprende invece la gran 


quantità di integrati sfusi, alcuni ancora in 
contenitore DIP, e di componenti discreti. 
Evidentemente il livello di integrazione di 
questo prodotto è ancora ai primi passi Se 
si pensa che lo stesso identico display è og¬ 
gi montato in un computer portatile e che 
tutta l'elettronica di pilotaggio sta nella corni¬ 
ce del display, ci si può fare un'idea della 
strada che ancora devono percorrere questi 
monitor. La piastra principale contiene la se¬ 
zione di alimentazione e la parte che decodi¬ 
fica e immagazzina il segnale proveniente 
dal computer II pilotaggio dei transistor dei 
pixel, ricordiamo che nei TFT c'è un transi¬ 
stor per ogni pixel ed è realizzato diretta¬ 
mente nello strato base del sandwich LCD, 
viene effettuato da una seconda scheda po¬ 
sta vicino al grande pannello LCD per pro¬ 
blemi di collegamento (sono pur sempre 
quasi un milione di pixel). Due piccoli survol¬ 
tori forniscono l’alta tensione ai tubi della re¬ 
tro illuminazione, mentre un'altra scheda 
supporta e gestisce i pulsanti della regola¬ 
zione dell'Immagine video posti sotto al mo¬ 
nitor. 

Come dicevo il tutto è fatto molto bene 
ed è anche realizzato con estrema cura e 
pulizia. Resta comunque ancora molto da fa¬ 
re prima di arrivare ad un livello di ingegne- 
rizzazione paragonabile a quello delle piastre 
madri di un computer, dove ormai un singo¬ 
lo chip fa il lavoro che cinque anni fa era fat¬ 
to da 20 integrati e qualche manciata di 
componenti discreti. Ridurre i componenti 
significa anche ridurre i costi sia di sviluppo 
che di realizzazione, quindi permette di forni¬ 
re un prodotto che è allo stesso tempo piu 
economico e più affidabile 

Conclusioni 

Veniamo alle dolenti note: il prezzo, In va¬ 
lore assoluto il prezzo è davvero elevato. Ol¬ 
tre sette milioni, IVA inclusa, per un monitor 
da 14 pollici sono troppi per l'utente medio 
Si tratta però di valutare chi, oggi, abbia ne¬ 
cessità di un simile oggetto. A tutti noi pia¬ 
cerebbe buttar via l'ingombrante monitor a 
tubo catodico, ridurre l'inquinamento elet¬ 
tromagnetico. i consumi elettrici e quelli 
"oculistici"; ma con sette milioni ci viene un 
intero portatile completo di display LCD da 
12 pollici Ci sono però molti utenti per cui i 
costi di sicurezza e benessere dei lavoratori, 
il rispetto delle normative, l'ingombro e il 
consumo di elettricità, sono dati facilmente 
monetizzabili, per questi signori (e penso al¬ 
le Banche, ai centri di Help Desk, alle 
Software House .) sostituire un monitor a 
tubo catodico con uno a cristalli liquidi, an¬ 
che da sette milioni, può addirittura rivelarsi 
un risparmio. 

Noi comuni mortali ci limiteremo a so¬ 
gnarli ancora per qualche anno, ben sapen¬ 
do che, prima o poi, anche questi miracoli 
tecnologici arriveranno alla portata delle no¬ 
stre tasche. MS 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


233 














di Luca Angelelli 





Costruttore: 

Plextor (Japan) 

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Lit 445 000 


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Plextor Ultraplex PX-32TSI 


32x. questo è il nuovo li¬ 
mite quanto a velocità di lettura consen¬ 
tito dai lettori di CD-ROM presenti sul 
mercato Uno dei primi prodotti a rag¬ 
giungere questo traguardo è il Plextor 
PX-32TSi in prova. Questo significa che 
il PX-32TX è in grado di raggiungere ben 
32 volte il trasfer rate base del formato 
CD-ROM, ovvero 150 kB/s per 32 che 
equivale alla bellezza di 4800 kB/s. Ora, 
una simile capacità di trasferimento dati 
si avvicina a quella dei dischi rigidi El- 
DE, ma va subito detto che questa "ve¬ 
locità" è quella massima raggiungibile 
dal lettore in alcune zone del disco La 
Plextor assicura comunque per il PX- 
32TSÌ una capacità di lettura minima di 
14x, quindi nelle condizioni più sfavore¬ 
voli il lettore comunque assicura un rate 
di 150x14 ovvero 21 OOkB/s Prestazio¬ 
ne questa assolutamente di rilievo so¬ 
prattutto se confrontata con quella di 
molti apparecchi concorrenti che spes¬ 
so garantiscono “velocità" minime as¬ 
sai inferiori. 

Il PX-32 è prodotto in quattro versioni 


differenti caratterizzate dal tipo di cari¬ 
camento adottato e dal tipo di installa¬ 
zione alla quale sono dedicate: il carica¬ 
mento può essere a cassetto, il tipo più 
comune e diffuso dove il disco è pog¬ 
giato appunto su di un cassettino che 
fuoriesce dal lettore, oppure tramite un 


contenitore, il "caddy" nel quale il CD¬ 
ROM viene racchiuso e successiva¬ 
mente inserito nel lettore Di queste 
due versioni sono disponibili le unità 
adatte al montaggio sia interno che 
esterno al cabinet del PC L'unita in pio¬ 
va è il PX-32TSi ovvero il lettore con 



234 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








































Plextor Ultraplex PX-32TSI 


OverView 


Plextor Manager 96 


rm 


Drive Control | Disc Info | 
Drive Speed 


14X-32X CAV 31 

? 


14X-32K CAV 


18X (1200kps) 
14X f600kps| 


Audio Control | A/V Player | 
Spindown Timeout 
|2 minutes ~^1 

Look | 

Unlock I 


J PX-32TS 


Audio Capirne Eject About 


II Plextor Manager96 è una utility 
tornita con l'apparecchio che con¬ 
sente di sfruttare al meglio le pos¬ 
sibilità o/lerte dai lettori Plextor 
Ad esempio è possibile variare la 
velocità di lettura 


LJ Plextoi Audio Captuie 96 


Diive 


SampleRate 144100 hz 


Channel Stereo 


£aptue 


Stai 


Lenglh jj -J- 


cassettino di carico 
(Tray) adatto al 
montaggio interno. 

Per tutte le unità 
l'interfaccia con il 
sistema è SCSI 2. 

A corredo del¬ 
l'apparecchio vero 
e proprio è fornito 
un cavo SCSI per la 
connessione con il 
controller, il 
software Plextor 
Manager/ 

Plextor Manager96 
per Windows 3.1. 

Windows 95 e 
Windows NT, oltre 
che per DOS, le viti 
per il fissaggio al 
telaio del PC e un 
ferretto ad L che 
serve per l'estrazio- 
ne dei supporto in 

caso di malfunzionamento dell'apparec¬ 
chio. 

In un lettore CD una delle caratteristi¬ 
che fondamentali è, oltre la velocità di 
lettura ovvero l’aspetto prestazionale, la 
capacità di leggere tutti 1 tipi di formato 
Da questo punto di vista il PX-32TSi of¬ 
fre la massima compatibilità supportan¬ 
do tutti i formati CD oggi sul mercato 
compreso il CR RW , CD riscrivibile 
Questo tipo di CD ha un indice di rifles¬ 
sione da parte del polimero che costi¬ 
tuisce il supporto inferiore a quella degli 


[_) Plextor Manager 96 


Il Plextor Managet96 permette 
Ira l'altro l'estrazione dei file au¬ 
dio dal CD e la trasposizione in 
file wave su HO scegliendo la 
quantizzazione e l'uso 0 meno 
della compressione ADPCM 


E 

E 


~3 


Tiack |Tiackl 3 

SampteSae 116M 3 

f ADPCM Compressioni 


Output Ite sce rs 47023k 


èboU 


Capture stati sectoi 0 (tiack 1 Om 2s:0t) 
Captuie lenglh 20473 sectots (4r»v 32s:73f) 


Plextor Manager 96 


Drive Control | Disc Info | Audio Control A/V Player 

F 


Audio Status: Stopped 

Disc position 10:15 - T rack 03 (00:57) 


► | | ■ 1 \ii\ <<] 

|j: PX-32TS 


Drive Control | Disc Info Audio Control A/V Player I 


I 

-J 


-1 


Min Volume Max 

Lefl Audio Output Leti | 

Right Audio Output Righi | 


Balance 

Reset 


J FX-32TS 






Elee! | 



Nel Manager96 e integrato un 
lettore di file audio e video che 
permette la fruizione diretta dei 
filmati e dei suoni presenti sul 
CD 


È altresì possibile controllare 1 / li¬ 
vello e il bilanciamento della usci¬ 
ta audio del /errore connesso 
Ovviamente è possibile avere 
impostazioni diverse per lettori 
diversi. 


altri tipi e quindi può essere letto sola¬ 
mente da quegli apparecchi dotati di un 
amplificatore del segnale proveniente 
dal laser di lettura. Ovviamente abbia¬ 
mo verificato direttamente questa pos¬ 
sibilità visto che in passato abbiamo ri¬ 
levato che lettori che pur offrivano a 
detta del costruttore questa capacità al¬ 
la prova dei fatti non riuscivano a legge¬ 
re il supporto. 

Il Plextor Manager95 è una utility che 
permette di effettuare una serie di ope¬ 
razioni tramite 1 dispositivi della casa: 
per prima cosa è possibile modificare la 
velocità di lettura del CD player (fig.1), 
controllare le impostazioni del lettore, 
estrarre tracce audio da CD e trasferirle 
come file wave sull'HD. Passando negli 
altri menu si può avere una visuale sul 
tipo di CD in lettura e, in abbinamento 
con uno scrittore della Plextor, eventual¬ 
mente duplicarlo, si può controllare il li¬ 
vello e il bilanciamento dell'uscita audio, 
si possono riprodurre tracce audio e vi¬ 
deo. Uno strumento dunque assai flessi¬ 
bile che permette di controllare al me¬ 
glio tutte le funzioni dei CD-ROM Plex¬ 
tor. 

Purtroppo sul sistema sul quale era in¬ 
stallato in unione con il PX-32TSÌ il Plex¬ 
tor Manager96 ha evidenziato qualche 
problema bloccando la copia di file di di¬ 
mensioni grandi e la accessibilità di for¬ 
mati particolari quali i CR RW. Problemi 
che sono scomparsi rimuovendo il pro¬ 
gramma di gestione e che comunque 
non si sono presentati utilizzando il Plex¬ 
tor 12/20x. Ora non abbia¬ 
mo avuto modo di control¬ 
lare se un simile problema 
occorresse anche su PC di 
diversa configurazione 
hardware e software ma il 
fatto che il tutto funzionas¬ 
se regolarmente con 
un'unità diversa oppure 
senza il Plextor Manager96 
indica probabilmente la pre¬ 
senza di un piccolo bug nel 
programma. 

Le prestazioni del PX- 
32TSÌ sono assolutamente 
soddisfacenti: impiegato in operazioni di 
copia, lettura di file audio, installazione 
di applicativi assai pesanti ha sempre 
mostrato una velocità superiore a quella 
del modello 12/20x tenuto come riferi¬ 
mento. È pur vero che il guadagno non 
è molto consistente nell'uso comune, 
ma consente comunque di risparmiare 
qualche minuto nelle operazioni piu 
ponderose quanto a trasferimento di 
dati e si sa, il tempo è denaro. „ 

triS 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


235 






















































































di Bruno Rosati 



Nokia Multigraph 445Xpro 


Dalle applicazioni profes¬ 
sionali, all'ufficio e all'uso casalingo, 
l'offerta dei monitor Nokia varia dai mo¬ 
delli da 15" e 17" (indicati per il multi¬ 
media in genere dotati di altoparlanti e 
microfoni incorporati) ai modelli da 21", 
maggiormente indicati per le applicazio¬ 
ni professionali, come il Desktop Publi- 
shing, la grafica tridimensionale e il 
CAD/CAM 

A listino, tra le sei differenti versioni 
da 21 pollici, è ultimamente apparso il 
modello oggetto di questa OverView. Il 
Nokia 445Xpro, un colosso da 21 " dota¬ 
to delle più recenti tecnologie e di sofi¬ 
sticati controlli elettronici 

Malgrado le dimensioni di 52 cm di 
larghezza, 49 di altezza e 55 di profon¬ 
dità, rendano l'aspetto del Nokia 
445Xpro veramente imponente, il desi¬ 
gn risulta comunque gradevole. La for¬ 
ma difatti, concepita intorno alla struttu¬ 
ra del tubo, ampia sul frontale per con¬ 
tenere i 21 pollici, stringe rapidamente 
sui quattro lati dando all'insieme una li¬ 
nea abbastanza slanciata 


Il peso del monitor, di circa 32 kg, 
una volta ingranata la base basculante, 
viene ben equilibrato ed è possibile ri- 
posizionare il display sia orizzontalmen¬ 
te che verticalmente con estrema faci¬ 
lità. La base basculante su cui poggia il 
445Xpro è particolarmente robusta ed 
in grado di offrire movimenti angolari 
(da -5° a +20° in verticale e con un an¬ 
golo di riposizionamento in orizzontale 
esteso per oltre 155°) più che sufficien¬ 
ti 

Dal punto di vista elettrico, nel 
445Xpro è presente un alimentatore di 
tipo universale (50/60 Hz) che adatta au¬ 
tomaticamente la tensione in un range 
compreso tra i 90 ed i 260 volt. 

A livello di accessori il 445Xpro è for¬ 
nito di cavo VGA e di quello d'alimenta¬ 
zione. Manca invece una connessione 
BNC che, visto il livello del monitor, 
avremmo gradito ben volentieri. 

Tornando ad osservare il frontale no¬ 
tiamo. subito sotto il marchio stilizzato 
di Nokia, la zona dove è sistemata la se¬ 
rie di pulsanti di controllo. Questi, 



Produttore: 

Nokia Display Products 

Via della Filanda, 5-20060 Gessate (MI) 

Tei 02/95255254 

Prezzi (IVA esclusal L. 3 690 000 


nell'ordine, sono il commutatore dell’in¬ 
put video (VGA oppure BNC. indicato da 
un LED) i potenziometri relativi alla lu¬ 
minosità e al contrasto; il pomello per 
l'attivazione dei menu on-screen ed infi¬ 
ne il tasto di accensione. 

Particolarmente funzionale è la solu¬ 
zione adottata per la visualizzazione sul¬ 
lo schermo dei controlli del sistema. 
Per attivare il controllo dell'On-Screen 
Display, va premuto in profondità il po¬ 
mello denominato menu e quindi, una 
volta apparso in sovrimpressione il me¬ 
nu elettronico, e possibile agire su tutti i 
controlli a disposizione 

Caratteristiche 

tecniche 

Il CRT del Nokia 445Xpro e un Hitachi 
trattato a livello di display (antiriflesso, 
low-radiation, ecc.) dalla stessa Nokia 
che può raggiungere una risoluzione 
massima di 1800 x 1440 pixel con un 
refresh a 80 Hz. Come tiene a sottoli¬ 
neare lo stesso costruttore, ciò permet¬ 
te di raggiungere una densità di infor¬ 
mazioni contemporaneamente presenti 
in schermo superiori di circa l'85% alla 
più comune risoluzione di 1280x1024 
pixel massimi offerta dalla maggioranza 
dei monitor 

Altra caratteristica di spicco del 
445Xpro è quella della Dynamic Conver- 
gence, un'elettronica di controllo attra¬ 
verso la quale vengono continuamente 


236 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 















Nokia Multigraph 445Xpro 


OverView 



allineati i fasci di elettroni che eccitano i 
fosfori del tubo catodico. I valori che è 
possibile ottenere sia nella convergen¬ 
za orizzontale (0,20 mm) che verticale 
(0.25 mm) sono veramente ottimi. Il ri¬ 
sultato e l'assoluta pulizia di ogni ogget¬ 
to grafico rappresentabile in schermo 
senza il benché mimmo disturbo (indice 
di un insufficiente allineamento dei fa¬ 
sci di elettroni). 

Altra soluzione tecnologica applicata 
all'elettronica del monitor è quella del 
Dynamic Focus per mezzo del quale 
uno speciale controllo elettromagnetico 
è in grado di fornire la perfetta messa a 
fuoco di tutte le zone dello schermo, in 
particolare quelle più critiche come gli 
angoli. 

Per mezzo della tecnologia NokiaCoa- 
tmg infine nel 445Xpro è stato possibile 
ridurre a meno dell' 1 % l'effetto di ri¬ 
flessione In tal modo è possibile otte¬ 
nere screen ad alto contrasto e proteg¬ 
gere gli occhi dall'affaticamento 

La funzione di auto-Shape permette 
di settare automaticamente la grandez¬ 
za, la posizione e la correzione geome¬ 
trica del display In particolare l'auto- 
Shape consente di controllare ed elimi¬ 
nare l'effetto di Ptnchusion (la distorsio¬ 
ne "a cuscino" che curva verso l’ester¬ 
no oppure l'interno le linee orizzontali e 
verticali del quadro) Presente è anche 
la funzione di Degauss per scaricare 
l'accumulo di 
cariche elettro- 
statiche. 

Ulteriore ca¬ 
ratteristica di 
versatilità del 


445Xpro è la 
presenza di un 
controllo elet¬ 
tronico in grado 
di garantire la vi¬ 
sione (su com¬ 
mutazione) del 
segnale prove¬ 
niente da due 
differenti Perso¬ 
nal Computer. 

Per quanto ri¬ 
guarda le fre¬ 
quenze di refre- 
sh queste pos¬ 
sono oscillare 
tra i 30 ed i 121 
kHz in orizzonta¬ 
le e tra i 50 ed i 
150 Hz in verti¬ 
cale. La fre¬ 
quenza massima di refreshmg del 
445Xpro. pan a 150 Hz, viene raggiunta 
alle risoluzioni di 640x480 e 800x600 
pixel. La risoluzione massima supporta¬ 
ta. pari a 1800x1440, è a sua volta rag¬ 
giunta con un refresh di 80 Hz II dot 
pitch, notevolissimo, è attestato a 0.21 
dot orizzontali. 

Per ciò che infine concerne gli stan¬ 
dard d'ergonomia (sia di sicurezza che 
di risparmio energetico) coperti dal 
445Xpro. questi sono tutti raccordati al¬ 
le specifiche TC095 e VESA/DPMS. Dal 
punto di vista del risparmio energetico il 
sistema offre tre differenti modi di fun¬ 
zionamento. l'effettivo "On" di piena 
attivila di schermo (con un consumo 
massimo di 160 watt), il "suspend-mo- 
de" (con un consumo attestato intorno 


1 


ai 30 Watt) e l'Off-mode da appena 5 
watt. 


Impressioni d’uso 

Abbiamo provato il Nokia 445Xpro 
sia con un PC che con un sistema Ma¬ 
cintosh e il funzionamento è stato sem¬ 
pre ottimale, come ottimale s'è dimo¬ 
strata la visione di ogni genere di sheet 
di lavoro. In effetti, davanti a un display 
cosi ampio, se questo non e proget¬ 
tualmente raffinato, si possono ricono¬ 
scere aloni, effetti di persistenza e so¬ 
prattutto distorsioni e problemi di con¬ 
vergenza, solitamente piu vistosi che in 
altri display di minor area visiva. 

Il Nokia 445Xpro si dimostra assolu¬ 
tamente esente da simili problemi Se¬ 
gno che i controlli elettronici, soprattut¬ 
to quelli automatici, sono in grado di ri- 
stabilizzare continuamente il display 
fornendo sempre la massima qualità vi¬ 


Visla posteriore Sono da 
notale le connessioni mul¬ 
tiple su connessione BNC 
attraverso le Quali 6 possi¬ 
bile permutare l'ingresso 
video su tonti RGB 



siva 

L'uso professionale del monitor è 
quindi garantito ai massimi livelli di qua¬ 
lità. ergonomicità e chiaramente di si¬ 
curezza 

In particolare pensiamo come possa 
dimostrarsi particolarmente utile, in se¬ 
de di editing video, l'utilizzo di una riso¬ 
luzione particolarmente elevata ed un 
monitor come il Nokia 445Xpro che as- 
serva alla visualizzazione di un denso 
sheet di lavoro come quello di Premie¬ 
re 

Ma un monitor come il 445Xpro, an¬ 
cor prima di essere ben utilizzato in 
ambito video, nasce soprattutto per es¬ 
sere usato nell'ambito del Desktop Pu- 
blishmg e lo sviluppo in CAD/CAM 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


237 








PROVE & PRODOTTI 


a cura di Andrea de Prisco 


Kai's Photo Soap 1.0 

di Raffaello de Masi 


Quando ADP mi ha chiesto di scrivere 
quest'articolo, credo di aver, per un mo¬ 
mento, pensato che il guru deH'immagine 
digitale abbia rivolto, per un momento, gli 
occhi verso le verdi località dell'lrpinia e 
verso un indegno (ma quale indegno, si¬ 
curamente degnissimo!) rappresentante 
della tentacolare città di Atripalda. E que¬ 
sto non perché io abbia meriti maggiori di 
qualunque altra persona, ma solo per il 
motivo che il buon de Prisco mi inviava, 
per la prova, un pacchetto che pareva fat¬ 
to apposta per gratificare una delle mie 
più nascoste passioni, quella del collezio¬ 
nismo di fotografie antiche. 

Possiedo circa seimila foto, tutte origi¬ 
nali, dei tempi che furono, pazientemen¬ 
te raccolte in una vita di ricerche tra cu¬ 
muli di materiale dimenticato di rigattieri, 
vecchie biblioteche in abbandono, bauli 
chissà da quanto tempo mai più aperti in 
antiche soffitte dimenticate, materiale 
pronto per essere gettato via e recupera¬ 
to. in extremis, in campagne e antichi 


fabbricati quando, dopo il terremoto della 
mia Irpinia, motivi di lavoro mi portavano 
in giro durante le opere di verifica statica 
dei fabbricati e poi per la successiva rico¬ 
struzione. Rimpiango di non aver certo 
potuto salvare tutto; ma le foto che pote¬ 
vo recuperare senza infrangere leggi o 
appropriarmi indebitamente di cose altrui 
le ho conservate e catalogate tutte e, 
quando ho tempo, ne tiro fuori qualcuna 
da osservare pazientemente con una po¬ 
tente lente d’ingrandimento, ereditata da 
mio padre, che la utilizzava per i suoi la¬ 
vori di intaglio certosino del legno. 

Chi, come chi scrive, ha la passione 
delle antiche foto, non avrà certo perso la 
preziosa, e sotto certi versi unica, collana 
vista qualche anno fa nelle edicole, che 
raccoglieva fotografie (talune ricavate da 
dagherrotipi) di altri tempi, recuperate da¬ 
gli archivi della storica Alinari. Si tratta di 
un documentario unico e sensazionale 
dei tempi che furono, e le immagini rac¬ 
colte, osservate, come dicevo, con un 


buon mezzo d'ingrandimento, ci fanno ri¬ 
vivere un rarefatto ambiente Ma sovente 
non siamo cosi fortunati; certe foto sono 
ingiallite, macchiate, rinsecchite, devasta¬ 
te dal tempo; certo si possono affidare a 
un bravo restauratore, ma i costi non so¬ 
no proprio modesti E poi, volete mettere 
farlo in proprio, magari dando un'insapo¬ 
nata con Kai's Photo Soapl 

Kai’s, il pacchetto 

Ne ho visti, in tanti anni, di pacchetti, 
ma sconcertanti come questo, devo con¬ 
fessare, ne ho incontrati pochi Già dalla 
prima impressione, le cose si presenta¬ 
no da sole; un CD, la solita cartolina di 
registrazione, e un fascicoletto dalla gra¬ 
fica superba che, a prima vista, pare uno 
di quei volumetti che si ritrovano spillati 
al centro delle riviste femminili, o magari 
vengono distribuiti all'uscita dei super- 
mercati. La grafica, comunque, del mate¬ 
riale stampato è a dir poco superlativa 
Sebbene in bianco e nero, e nonostante 
abbiamo potuto esaminare solo la copia 
tradotta in italiano, il fascicolo d'istruzioni 
è degno di un creatore di moda di grido. 
Il motivo della sua esilità è presto detto; 
Kai si impara più facendo che leggendo, 
e l'ambiente in cui ci si trova immersi fin 
dall'inizio, sebbene vagamente alieno e 
un po' diverso sia dalla classica interfac¬ 
cia Windows che Mac, è raffinato, ele¬ 
gante, seducente, tanto da incutere un 
vago senso di rispetto e di rarefatta at¬ 
mosfera 

L'aria di déjà-vu che si respira, comun¬ 
que, trova presto una spiegazione, Soap 
è prodotto dalla stessa casa che ha fir¬ 
mato quel capolavoro che va sotto II no¬ 
me di Bryce, pacchetto già ospitato di¬ 
verse volte su queste pagine, e che rap¬ 
presenta un doveroso e indiscusso pun¬ 
to di riferimento per la creazione di sce¬ 
nari reali, onirici o semplicemente imma¬ 
ginari E di Bryce ritroviamo, in parte, le 
tecniche d'interfaccia, come vedremo tra 
poco. 

Soap non può funzionare da CD; oc¬ 
corre installarlo sul disco rigido e, per far 
questo, necessitano una settantina di 
megabyte per la directory principale più 
un'altra decina per il materiale di vario ti¬ 
po che il pacchetto distribuisce nella car- 







238 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



Kai’s Photo Soap 1.0 


Produttore: 

MetaTooIs 

Wilson House, Fenlan Street 
Dublui . [landa _ 

mttp./Av wwTnetacteauonsxonj 

Trn.ti i o:i1 

Distribuito in Italia da: 

Pico Stl 

Via Piave 36 Reggio Emilia 
Tel 0522/440012 

Prezzo: £ 99,000 + IVA 


iella di sistema operativo (per l'ambiente 
Windows lo spazio necessario è di anco¬ 
ra una decina di mega in piu); in totale 
più di quattrocento documenti. Per la ve¬ 
rità di installazioni se ne possono esegui¬ 
re due; una completa e una che esclude 
la libreria di immagini d'esempio, libreria 
che in effetti rappresenta la vera chicca 
del pacchetto; inoltre, con la installazione 
ridotta, vengono escluse una serie di 
texture e finiture utili per ottenere il mi¬ 
gliore risultato; non è possibile eseguire 
aggiornamenti della installazione ridotta; 
in pratica quella completa cancella la pre¬ 
cedente e reinstalla il programma; occor¬ 
re quindi fare un minimo di attenzione 
se, per caso, si sono conservati, nella 
cartella di Soap, documenti personali. 

Una volta eseguita l'installazione, che 
oltre tutto è allietata da una palette di fi¬ 
gure gradevoli e ben realizzate, che scor¬ 
rono in sequenza tanto per ingannare 
l’attesa, ci si ritrova in presenza di una 
cartella di una sessantina di mega che 
contiene il programma vero e proprio e 
la libreria degli accessori e delle immagi¬ 
ni Lanciato il programma arriviamo in 
ambiente, con un'insolita scomparsa dei 
menu II pacchetto è organizzato in stan¬ 
ze, che rappresentano, ambienti diversi 
di lavoro che eseguono operazioni sepa¬ 
rate sull'oggetto che , a poco a poco, sta 
prendendo forma 

Immaginate, tanto per fare un esem¬ 
pio, di aver scoperto in soffitta un vec¬ 
chia crosta, che però ricorda gli anni della 
vostra gioventù e che desiderate riporta¬ 
re al massimo splendore per poi appen¬ 
derla nello studio. Ovviamente eseguire¬ 





La finestra di apertura di Soap, con te principati stanze in sequenza antioraria 


Inizia il lavoro: la loto appare macelliate, poco contrastata e con qualche graffio 


mo una serie di 
operazioni succes¬ 
sive che, probabil¬ 
mente, avverranno 
in momenti e luo¬ 
ghi diversi; lo spol¬ 
vereremo, elimine¬ 
remo qualche chio¬ 
do sporgente, la 
monteremo sul ca¬ 
valletto e daremo 
qualche ritocco per 
ripristinare qualche 
punto dove la ver¬ 
nice è mancante o 
dove ha bisogno di 
qualche rafforza¬ 
mento nella tinta, 
passeremo alla mo¬ 
la i bordi per elimi¬ 
nare dentellature, 
restaureremo pro¬ 
babilmente qualche 
angolo spezzato, 
costruiremo una 
cornice adeguata al 
valore del capolavo¬ 
ro. Semplice e logi¬ 
co, non vi pare? Se 
così è siete poco 
lontani dalla filoso¬ 
fia di utilizzo di 
Soap; le stanze del 
programma non so¬ 
no altro che le fasi 
(quelle descritte 
nell’esempio, o 
quelle altre neces¬ 
sarie) attraverso cui 
un lavoro passa per 
giungere al risultato finale. Con la diffe¬ 
renza che Soap interviene su parametri 
ambientali che ben difficilmente sarebbe 
possibile modificare nel mondo reale. 

Vediamo come è organizzato Soap; 
una tipica sessione di sviluppo di una im¬ 
magine (ad esempio una foto digitalizza¬ 
ta con uno scanner) inizia nella stanza In 
e finisce nella stanza Out, giusto prima 
della sessione di salvataggio o di stam¬ 
pa, Accanto alla stanza In si trova la stan¬ 
za Prep, dove è possibile ritagliare, ruota¬ 
re e correggere più o meno automatica- 
mente l'immagine. Giusto prima della 
stanza Out si trova la stanza Finitura, do¬ 
ve potremo aggiungere sfondi, luci, im¬ 


magini aggiuntive, contorni, personaggi 
immaginari, testo. Tra queste stazioni di 
partenza e di arrivo è nascosto il cuore 
possente di Soap, le stanze Tinta, Colore 
e Dettaglio 

La funzione delle 
stanze 

Nella stanza Tinta si agisce sul colore 
e sulle tinte di tutta l'immagine; in essa 
si regola il bilanciamento e la saturazione 
dei colori, come pure l’intensità della lu¬ 
minosità e del contrasto. I comandi a di- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


239 












.. 



La starna per la regolazione del contrasto e della luminosità; si noti, a destra, il 
telecomando 


La stanza di definizione dei colon e delle tinte, la foto, in b/n, viene aui virata al 
verde A destra, l'equalizzatore del colore 



L'ambiente dettaglio, torse il più divertente da utilizzare, qui. da buon visagi¬ 
sta, Soap elimina i difetti e le ingiurie del tempo 



Aggiungiamo un passepartout; anche l'occhio. 


sposizione sono gerarchizzati su tre livel¬ 
li, a seconda della raffinatezza delle ope¬ 
razioni che si desiderano compiere. Si va 
dalle semplici regolazioni dei due para¬ 
metri fondamentali (contrasto-lumino¬ 
sità) a modifiche più precise sui tre colori 
dell'RGB, a giungere a un lavoro di fino 
attraverso un equalizzatore a dodici ban¬ 
de. 

Lo stesso equalizzatore può essere 
utilizzato nella stanza Colore (che è cosa 
differente da Tinta, come ben sanno i 
pittori e i grafici). In questa stanza, in altri 
termini, si accede al completo controllo 
dei parametri ben più avanzati del colore, 
della tinta e della saturazione di tutta 
l'immagine. Infine la terza stanza, defini¬ 
ta dettaglio, è dedicata al ritocco dei par¬ 
ticolari, come l'eliminazione di graffi e 
strappi, macchie, occhi rossi (come av¬ 


viene quando si fotografa a luce artificia¬ 
le frontale) e operazioni di lisciatura, clo¬ 
nazione, eliminazione di bordi, uniforma¬ 
zione di sfondo e di granatura. 

E passiamo adesso ai tool a disposizio¬ 
ne; premettiamo che l'immagine desti¬ 
nata ad essere "lavorata" è visualizzata 
in una "lavagna" alias di finestra che, 
però, ha diversi vantaggi, come assenza 
di bordi, occupazione di tutto lo scher¬ 
mo, presenza di cassetti laterali conte¬ 
nenti gli attrezzi d'uso e di lavoro, e, so¬ 
prattutto, attraverso una gestione 
software che ha del prodigioso, velocità 
di esecuzione delle operazioni che ha 
dello straordinario. Talora è necessario 
andare a scavare nei particolari dell'im¬ 
magine; un semplice tocco di un tasto (il 
Tab) e l'immagine occuperà tutto lo 
schermo, e una lente d’ingrandimento ci 


permetterà di "esplorare" il nostro og¬ 
getto di lavoro alla scoperta dei particola¬ 
ri più invisibili e minuti. 

Occorre riconoscere che la grafica del¬ 
la finestra è davvero sensazionale; gli og¬ 
getti e gli attrezzi hanno una verosimi¬ 
glianza incredibile; pennelli, gomme, ma¬ 
tite, pennarelli hanno aspetto tridimen¬ 
sionale con stretta somiglianza agli og¬ 
getti veri (non vi meravigliate se talvolta 
vi troverete a soffiare dopo aver usato 
una gomma). Alcune stanze, poi, sono 
dotate di un pulsante verde e di uno ros¬ 
so; il primo si basa sul concetto che non 
sempre quello che viene fatto sull'imma¬ 
gine rispecchia la volontà dell'operatore. 
Questo il motivo per cui finché non si 
schiaccia il verde, qualunque modifica 
all'immagine può essere annullata. Il pul¬ 
sante rosso ha una funzione ancora più 


240 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





























radicale; si tratta di un Lindo generale, 
che annulla le modifiche nella loro tota¬ 
lità e reimposta gli attrezzi nella loro posi¬ 


zione predefinita. 

E passiamo agli strumenti, che rappre¬ 
sentano il principale sistema per applica¬ 


re effetti in determinati punti dell'imma¬ 
gine; essi sono in tutto tredici, alcuni di 
ovvio uso, altri più esotici. Riconosciamo 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


241 























o Dca<a&<§j£<a-a 


un paio di pennellesse, altrettanti pennel¬ 
li (gli spessori, in ambedue i casi, sono 
diversi) due matite dure, due secchi di 
vernice con funzioni opposte, una goccia 
d'acqua per ammorbidire i bordi, un 
ghiacciolo per marcarli e una mano che 
imbratta la tinta sottostante, delle gom¬ 
me per cancellare. Ogni strumento ha 
una gamma di regolazioni che è guidata 
da un monitor a tacche, facilmente rego¬ 
labile. 

E adesso ascoltate le raffinatezze, che 
non credo di aver mai visto altrove. Ec¬ 
cellente è l'ambiente della cosiddetta 
"Camera con vista"; per capire come 
funziona facciamo un esempio; quante 
volte vi è capitato di lavorare tanto 
sull'originale da non avere più idea delle 
modifiche che avete apportato o 
dell'aspetto iniziale? In Soap il problema 
non esiste, un semplice click ed ecco 
una finestra divisa in due da una linea 
spessa, che a sua volta divide in due 
l'immagine di lavoro; solo che da una 
parte essa è come all'inizio, mentre 
dall'altra è come adesso; basta spostare 
da una parte e dall'altra la riga con il cur¬ 
sore per vedere m tempo reale le diffe¬ 
renze tra i due aspetti. Ma la cosa più in¬ 
teressante è che è possibile conservare, 
in una specie di portafotografie, immagi¬ 
ni (intere o frammenti) successive delle 
diverse fasi di lavoro; niente altro che i 
provini di un buon fotografo. 

La raffinatezza dei tool a disposizione 
non esclude la presenza di altri più sem¬ 
plici e comuni, come ritaglio, rotazione, 
spostamento. Ma ritornando al sofistica¬ 
to, ecco un comando per la correzione 
automatica di esposizione di una foto; fo¬ 
to sotto o sovraesposte vengono inoltre 


IKM 


1 -3 MetaCreations 



corrette nella dominante del colore Ma 
se questa opzione non fosse sufficiente 
(potremmo avere bisogno di foto sotto o 
sovraesposte per effetti particolari) nes¬ 
sun problema; passiamo alla regolazione 
manuale e agiamo secondo i nostri desi¬ 
deri. 

Quante volte vi siete ritrovati, in pro¬ 
grammi anche meno potenti di questo, a 
chiedervi dove era nascosto un comando 
o come fare ad arrivare rapidamente a 
un'opzione? Soap vi offre uno strumento 
pratico e assolutamente originale per 
sopperire alla bisogna; il telecomando 
che, per forma e funzioni somiglia pro¬ 
prio a quello vero Un click su uno dei 
pulsanti e visualizziamo i comandi che ci 
occorrono. 

Soap dedica un’ampia opzione alla ge¬ 
stione delle regolazioni delle tonalità e 
dei colori. Non poteva essere che cosi, 
visto che questa è l'area dove l'artista sa 
dare il meglio di sé; e posso assicurarvi 
che si tratta di un sottoambiente di gran¬ 
de efficienza, dove occorre avventurarsi 
solo se si sono prese bene in mano le 
redini del pacchetto, e si hanno cogmzio- 


Le “stanze” secondo John Wilczak. fondatore 

e direttore g enerale della Metatools 

"Per capire il processo seguito da Soap. è importante che vi spieghi alcuni concetti di base. 

Nella maggior parte dei programmi di informatica, tutte le funzioni e funzionalità sono acces¬ 
sibili tramite una serie di menu, finestre di dialogo e palette di strumenti Ho sempre pensato 
che questa non sia una soluzione ideale per presentare all'utente la crescente complessità del¬ 
le possibili azioni. 

Pensate a una casa: per tutti i lavori culinan vi dirigerete nella cucina, dove trovate un apri¬ 
scatole, pentole e tegami, coltelli e forchette Per il bncoiage. andrete piuttosto nel garage do¬ 
ve troverete il martello, la sega e il cacciavite. Per lavarvi, invece, vi recherete nel bagno, per 
cercare lo spazzolino da denti, il pettine, il rasoio. C'è sempre un modo logico che vi porta di 
volta in volta in una di queste stanze, senza bisogno di avere in ogni stanza i riferimenti agli 
utensili contenuti nelle altre. 

Questo ha senso perché vi concentrate solo su un numero definito di operazioni logiche alla 
volta. Soap offre quindi una semplice serie di operazioni e di stanze specifiche nelle quali ese¬ 
guirle. All'interno di ogni stanza troverete il set appropriato di strumenti, come ntengo logico 
Mi sento abbastanza temerano da predire che. in un futuro molto prossimo, il settore dello svi¬ 
luppo software sarà investito da una simile ondata di pensiero semplificativo 

Ho voluto che Soap. come gli altri prodotti della mia società, siano orientati in questo senso, 
e mi auguro che questo modo di vedere sia condiviso da tutti voi Buon lavoro e. soprattutto, 
divertimento a tutti! ”. 


Il sito WWW di Meta- 
tools, e possibile abbo¬ 
narsi a un interessante 
servizio di newsletter 


ni di grafica solide e 
non peregrine Ben 
diverso e piuttosto 
divertente è invece 
la stanza di "Puli¬ 
zia". Immaginate di 
-i aver recuperata la 
a foto del nonno mili¬ 
tare in Carso; certo, 
era un bell'uomo, ma le spiegazzature e 
le macchie della vecchia foto non gli ren¬ 
dono giustizia Nessun problema; come 
farebbe un vero restauratore, ci munire¬ 
mo di pennelli, carboncini, matite ed ec¬ 
co come per incanto sparire quelle brut¬ 
te righe bianche, quegli antiestetici graf¬ 
fi, quelle macchie virate al seppia frutto 
di un fissaggio che di qualità aveva ben 
poco. La foto ha piegature e sgranature? 
Il tool Liscia fa al caso nostro. La foto di 
nostro nipote sotto l’albero di Natale ha 
gli occhi rossi per colpa del flash? Un'op¬ 
zione proprio ad hoc li elimina. Una mar¬ 
gherita della foto ha perso un petalo? 
Semplice, cloniamo uno di quelli presenti 
e lo attacchiamo all'originale Vogliamo 
aggiungere un oggetto esterno o prodot¬ 
to in un'altra finestra? Il gioco è rapido, 
con il vantaggio, rispetto ad altre applica¬ 
zioni, che questo "intruso" vive su un 
layer diverso; vale a dire che potremo 
andarci e modificarlo come se fosse un 
vero oggetto di Soap. Se desideriamo 
mettere uno sfondo o un bordo all'imma¬ 
gine possiamo anche risparmiarci la fati¬ 
ca di andarli a cercare fuori: c'ò una libre¬ 
ria che fa invidia. Dato il tocco finale 
stampiamo, o salviamo in diversi formati, 
Photoshop, TIFF, JPEG, PICT, BMP, tan¬ 
to per citare a braccio. 


Conclusioni 


Kai's Photo Soap è un package presso¬ 
ché indispensabile a tutti gli utenti inte¬ 
ressati al fotoritocco digitale delle imma¬ 
gini; e dire indispensabile potrebbe esse¬ 
re poco! Soap riesce a riportare a nuova 
vita immagini scadenti, malamente espo¬ 
ste, vecchie, macchiate, addirittura semi- 
distrutte Ed è supportato da un'interfac¬ 
cia incredibilmente originale e raffinata, 
gradevole e divertente, che ci allontana 
dagli schemi classici degli analoghi pac¬ 
chetti per Windows e per Mac. Ve lo im¬ 
maginate cosa può fare uno che, come il 
sottoscritto, colleziona foto antiche e ha 
in archivio gioielli ingiuriati dal tempo e 
dalla cattiva conservazione? kb 


242 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















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4 


a cura di Corrado Giustozzi 


Signori, accendete i vostri motori... 

“Messieurs, mettez le contact en marche!”; per chi non lo sa, è questa la frase 
che veniva e viene pronunciata dal presidente dell’automobile club di Francia alle 
ore quattro del pomeriggio del primo sabato di giugno, ogni anno, sulla pista più 
prestigiosa del mondo assieme all’anello di Indianapolis: il circuito di Le Mans, in 
Normandia. Le Mans è una corsa epica, che ha più storia e leggenda di ogni altra 
corsa; riservata alle macchine sport e prototipo ebbe il suo massimo fulgore 
verso la metà degli anni Sessanta, quando nessuna casa automobilistica, dalla 
Ferrari alla Ford, alla Chaparral, alla Porsche, alla Maserati poteva mancare 
all’appuntamento. Epiche furono le battaglie tra la “povera” Ferrari e la “ricca” 
Ford, che schierava in campo macchine di cilindrata quasi doppia rispetto alle 
“Rosse”, e che, dopo due vittorie consecutive, pensò bene che non era il caso di 
sfidare ulteriormente la sorte e si ritirò senza il rimpianto di nessuno. 

di Raffaello de Masi 


lo. alla 24 Ore di Le Mans (o come di¬ 
cono i francesi, du Mans) ci sono stato, 
come spettatore, otto volte (ivi compre¬ 
se le due in cui battagliarono F&F); 
GT40, Chaparral FJ, 330 P3 e 330 P4, 
questi erano i candidati alla vittoria, con 
buon rincalzo rappresentato dalle Ferrari 
375 P2, Ferrari LM. Porsche Carrera 6 
Se avevi la fortuna le i gomiti) di trovare 
un posto proprio sui box, potevi inebriarti 
del fetore degli oli ricinati, delle urla dei 
meccanici, delle scene apocalittiche di 
rifornimento con imbuto e bidone, delle 
spettrali scie luminose notturne dei di¬ 
schi arroventati a calor bianco nelle fre¬ 
nate, dei cambi gomme a base di colpi di 
mazzola e di mozzi autoawitanti. Ci sono 
stato, a Le Mans, qualche anno fa e ho 
trovato solo lo spettro dello spettacolo, 
della festa di una volta, uno sbiadito 
spettacolo basato sui duelli, in sedicesi¬ 
mo. di sparute scuderie che. pur rispon¬ 
dendo a nomi famosi, come Jaguar, Ma- 


tra, Porsche, Mazda, sembravano essere 
presenti solo per rappresentanza, giusto 
per lasciare ai locali l'illusione della 
"grandeur" francese, e per incassare i 
cospicui premi d'ingaggio che le istituzio¬ 
ni offrono a piene mani, pur di non assi¬ 
stere all'agonia di questa grande signora. 
Chissà, se oggi avessi avuto l'età e i mu¬ 
scoli di trent'anm fa, avrei potuto parteci¬ 
pare con pretese di vittoria; e non sorri¬ 
dete. in gioventù ho vinto una "Svolte di 
Popoli" con una Ferrari 206. Ho tanto di 
coppa, qui, sul mobile di fronte alla scri¬ 
vania; certo, non è la targa Fiorio, ma co¬ 
me dice il proverbio: "Dicette Pulcinella: 
Don Gennà, voi co' sigario e io co' moz¬ 
zone, cacciamo 'o stesso fummo!". 

Dicevo, l'età non ci sta più, e oggi mi 
tocca di parlare di motori più tranquilli, 
anche se altrettanto potenti. Le follie di 
gioventù, addosso a me. farebbero ride¬ 
re, e poi ho da pensare ad Anja; e cosi 
ho lasciato gli hobby pericolosi lauto e ar¬ 


mi) e mi accontento dei crash di siste¬ 
ma. molto più frequenti ma sicuramente 
molto meno pericolosi. E approfitto delle 
pagine di MC per ricordare! 

I motori di ricerca, cosa 
fanno e come conviene 
utilizzarli al meglio 

Bando alla lagrima facile; passiamo al¬ 
le nostre cose! I motori che ci interessa¬ 
no sono quelli del Web, quelli che ci fan¬ 
no scovare il venditore di tortilla messi¬ 
cano per corrispondenza, le ultime stati¬ 
stiche sulla moria di pollastri a causa del¬ 
la dell’influenza aviaria, i pettegolezzi piu 
aggiornati sulle "commarelle" di Clin¬ 
ton, e i risultati delle estrazioni delle lot¬ 
terie, di cui abbiamo perso le uscite sui 
giornali Niente di complicato, come è 


244 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


nello spirito di ABC; magari 
potremo essere più particola¬ 
reggiati, se la cosa desterà in¬ 
teresse, in un'altra occasione. 

In altri termini, dove mi posso 
rivolgere per cercare qualco¬ 
sa? 

Innanzitutto occorre lare 
una differenza tra motori e di¬ 
rectory, anche se il primo no¬ 
me, quasi sempre, li accomu¬ 
na; le tecniche di funziona¬ 
mento. spesso, sono mavver- 
tibili al comune mortale, ma 
occorre, almeno a livello di no¬ 
tizia, raccontare la grande dif¬ 
ferenza tra le due grandi cate¬ 
gorie. Ad esempio, Beatrice 
(un crawler dedicato al pubbli¬ 
co femminile) o il nostrano Vir¬ 
gilio vengono considerati motori, men¬ 
tre non lo sono affatto; allora, permette¬ 
teci di evidenziare come e dove si di¬ 
stinguono. 

I motori di ricerca, detti anche "spi¬ 
der" o "crawler", devono la seconda 
parte del loro nome al fatto che una par¬ 
te del loro software è costruita per visi¬ 
tare costantemente la rete, in modo da 
creare cataloghi sempre aggiornati delle 
pagine Web; poiché la ricerca è effet¬ 
tuata in maniera automatica e in teoria 
ogni pagina Web è raggiungibile, appare 
evidente che i motori "veri" possono 
garantire informazioni in numero sicura¬ 
mente superiore alle directory, 

Al contrario dei motori, le directory 
sono create da una staff di tecnici; i siti 
devono, in una qualche forma, essere 


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segnalati, e, a seguito di questa segnala¬ 
zione, essi vengono assegnati a una o 
più categorie appropriate. Poiché è l'uo¬ 
mo che interviene su queste scelte, so¬ 
vente le directory possono offrire risulta¬ 
ti migliori o, almeno, sicuramente più 
"tagliati" dei semplici motori. Un esem¬ 
pio di directory (sebbene sia praticamen¬ 
te da tutti considerato un motore), alme¬ 
no all'origine, era Yahoo. 

Giusto per complicare le cose, esiste 
una terza categoria, quella dei motori di 
ricerca ibridi, che poi sarebbero motori 
abbinati a una directory. Sovente la di¬ 
rectory associata è molto specializzata, 
riportando anche statistiche, recensioni, 
giudizi; generalmente la facoltà di legge¬ 
re queste notizie è riservata a una libera 
scelta dell'utente. In ogni caso, per i fini 


del nostro articolo, non esiste, 
se non si spacca il capello, 
grande differenza tra i tre rap¬ 
presentanti; a meno che non 
sia necessario, indicheremo 
col nome di "motore" indiffe¬ 
rentemente tutti e tre i tipi. 


La formazione 
in gioco 

Molti hanno provato a con¬ 
tare, o almeno ad avere un 
valore di riferimento approssi¬ 
mato del numero di motori di 
ricerca esistente su WWW; 
l'impresa non ha avuto mai 
gran successo, visto che si 
può dire che giornalmente ne spunti 
qualcuno in qualche parte del mondo, 
se desiderate avere almeno un'idea del 
numero di presenze, chiamate Yahoo, e 
digitate, nella casella di ricerca, una 
stringa diffìcilmente reperibile; alla fine 
della pagina Yahoo proporrà di eseguire 
ricerche con altri motori; l'ultima opzio¬ 
ne si chiama "More Yahoo” e, schiac¬ 
ciando il link, vi troverete in una pagina 
contenente una lista terrificante di altri 
nomi, tutti opportunamente linkati, Al¬ 
cuni di essi possono risultare estrema- 
mente utili; ne riparleremo in una prossi¬ 
ma occasione. 

Ma i titolari di un posto in pista sono 
molti di meno; alcuni sono nomi storici 
di WWW, altri, comparsi da poco, hanno 
saputo farsi conoscere per la qualità del 


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MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


245 


































































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servizio che offrono, o per certe partico¬ 
larità che li rendono interessanti. Una 
precisazione; ci è sembrato inutile ripor¬ 
tare gli URL dei singoli motori; tutti sono 
composti nella forma tipica 
http//www XXXXX com| dove XXXXX è 
il nome del motore stesso. Se l'URL si 
discosta da questo formato, l'indirizzo 
completo viene fornito in forma piana. 

AltaVista (http i/www altavista 
digitai com) è. probabilmente, il motore 
di ricerca più conosciuto Per la verità 
esso non va confuso con httD://www.al- 
tavista com . anch'esso un motore di ri¬ 
cerca, dalle caratteristiche pregevoli, ma 
che non può paragonarsi con il primo, di 
cui è solo un omonimo Lanciato il 21 di¬ 
cembre del 1995 dalla Digital Research, 
è sempre stato un punto di riferimento 
importante, e ha accresciuto la sua po¬ 
polarità quando l’anno successivo è di¬ 
venuto lo spider di prima scelta per 
Yahoo (ne parliamo tra un momento) 

AOL Netfind Rti-' w.v/'.v ao uom/noii 


fmd è la versione customizzata del moto¬ 
re di ricerca Excite; ha un'interfaccia per¬ 
sonalizzata e un nome differente, ma è 
solo un Excite vestito con un altro abito 
Excite è un altro dei pezzi storici di 
WWW; presentato anch'esso nel 1995, 
ha goduto di una fortuna fulminea, tanto 
da farne uno dei dominatori della scena e 
da consentirgli di assorbire, nel luglio e 
nel novembre dell'anno successivo, due 


concorrenti, Magel- 
lan e il ben piu noto 
WebCrawler, i due 
motori continuano 
però ad essere pre¬ 
senti sulla scena 
come elementi se¬ 
parati, con proprie 
caratteristiche e 
servizi customizzati 
Excite offre i risulta¬ 
ti in tre forme diver¬ 
se; Excite Search, 
Channels By Excite 
ed Excite News Tracker. Il primo adotta 
la forma più classica, basata sulla ben no¬ 
ta lista dei siti elencati per %. Channels 
By Excite. introdotto l'anno scorso, cata¬ 
loga le ricerche in base ad argomenti (i si¬ 
ti offerti sono scelti e approvati in base a 
una selezione, e sovente sono corredati 
da commenti e/o da una recensione); an¬ 
cora sono presenti "related link", aree di 
discussione, offerte di iscrizione a mailing 


Alleanze e p referenze, ovvero 
come mi faccio usare 


Qual 6 la cosa che usiamo piu costantemente durante la giorna¬ 
ta? Che ne so, immaginiamo l'automobile! Immaginiamo che il più 
gemale degli inventori abbia realizzato un bottone sul cruscotto 
che, premuto, ci porta automaticamente alla stazione di servizio 
piu vicina Quanto credete che sarebbe disposta la Mobil o l'Agip a 
pagare ad una grande casa automobilistica perché il bottone porti 
l'utente sempre alle stazioni della sua catena di distribuzione? Due 
una cifra, sarete sempre lontani dal vero! 

Qual è la cosa che si usa più costantemente in Internet? Il 
browser, e ovvio! E allora cosa sarebbe capace di offrire un gesto¬ 
re di motore di ricerca a Netscape, Microsoft o Mosaic per far in¬ 
serire, nella sua pagina, un bottoncino piccolo piccolo, proprio una 
cosuccia da nulla, per guidare l'utente alla ricerca di qualcosa al 
suo sito? 

Ve lo dico subito; ma permettetemi di arrivarci con ordine. Net¬ 
scape è, ad onta di tutte le polemiche, il più popolare browser sul 
mercato BrowserWatch. con statistiche aggiornate a dopo l'intro¬ 
duzione delle versioni 4 dei due maggiori, riporta una stima del 
70% delle preferenze dell'utenza Netscape ha un bottone. Net- 
Search, che spedisce l'utente ad una pagina ad hoc dove sono in¬ 
dicate finestre attraverso cui l'utente può eseguire una ricerca, uti¬ 
lizzando alcuni dei più potenti motori Milioni di persone schiaccia¬ 
no, ogni giorno, quel bottone, rendendo quella semplice azione 
uno dei più potenti mezzi pubblicitari mai esistiti. E, per godere 
delle preferenze di quel bottone, la battaglia è delle più feroci, a 
suon di svariati miliardo™ 

Netscape, nel 1996, è stato il primo a giocare la carta della ven¬ 
dita di questo bottoncino. In quell'anno Excite fu scelto come mo¬ 
tore preferenziale, ma già nell'aprile la situazione cambiò ed altri 
motori furono aggiunti. E cosi posso rispondere anche alla doman¬ 
da di prima; cinque milioni di dollari tondi, quasi nove miliardi di li¬ 
re, all'anno per godere di questa presenza, neppure singola Pare 
che Excite abbia offerto l'astronomica somma di trenta milioni di 
dollari per due anni per avere l’esclusiva, ma vi pare che Netscape 
si mangiava la gallina dalle uova d'oro? 

Oggi quattro motori di ricerca e guide Web sono elencati al top 


della pagina, ognuno con il suo riquadro Essi sono chiamati i "for¬ 
nitori principali". Ogni volta che la pagina viene caricata un riqua¬ 
dro viene evidenziato; fino a qualche tempo fa la scelta di esso era 
egualmente distribuita Oggi la cosa non è piu cosi ripartita; evi¬ 
dentemente motori bisognosi di maggiore pubblicità sono disposti 
a pagare di più di altri che godono di maggiore popolarità Abbiamo 
eseguito un piccolo test, che ha solo valore di citazione, schiac¬ 
ciando cento volte il bottone, e ottenendo i seguenti risultati 
Excite 35% delle frequenze 
Infoseek 30% 

Lycos 25% 

Yahoo 10% 

Esiste poi un quinto riquadro, customizzabile, in cui si può inse¬ 
rire un altro motore, a scelta tra una sene consigliata Interessante 
notare, nessuno è un'isola, che Yahoo, che offre lo stesso servizio 
ad altri, si serve di altri per pubblicizzare se stesso 
Internet Explorer 3 ha un bottone "Search" simile, nelle funzio¬ 
ni, a quello di Netscape. Esso guida a una pagina (Find It Fast, ma 
non le credete, non c'è motivo perché possa trovare più veloce¬ 
mente qualcosa) che guida a diversi motori di ricerca; essi sono 
cinque, e la scelta è a rotazione Se si desidera, uno di essi può 
essere indicato come scelta favorita (sono NetFind, Excite, Info- 
seek, Lycos e l'immancabile Yahoo), ad altri si può accedere attra¬ 
verso un'opzione del fondo della pagina La versione 4 offre un 
approccio leggermente differente; una pagina separata viene aper¬ 
ta e sovrapposta alla principale; al contrario di quanto avveniva in 
precedenza, non c'è rotazione tra i motori di ricerca, solo uno, il 
cosiddetto "Pick of thè day" viene selezionato e gli altri sono ac¬ 
cessibili da una lista alfabetica In ambedue le versioni, comunque, 
IE ha una corsia preferenziale per Yahoo basta inserire nella fine¬ 
stra d'indirizzo il comando "go:" seguito da una stringa, perché la 
ricerca della stringa venga eseguita , in default, in Yahoo La ver¬ 
sione 3, inoltre, poteva installare un pop-up box con elencati i 
maggiori motori; manco a dirlo Yahoo era la scelta di default 
Quando si dire l'imparzialità, o. vista da un'altra ottica, la potenza 
dei bigliettoni verdi 


246 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






































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list. La terza opzione, infine, cerca solo in 
siti dedicati alle news. 

HotBot è caratteristico per essere con¬ 
siderato il sito piu "colorato", in senso 
metaforico e non, di WWW; ed infatti 
collegarsi, per la prima volta, con HB è 
una esperienza davvero piacevole. Il sito 
è basato su un motore di ricerca Inktomi, 
che poi è lo stesso che serve l'UC Berke¬ 
ley Inktomi Catalog. Il database non è ec¬ 
cezionalmente vasto (si fa per dire!), ma 
il motore è efficiente e sensibilmente più 
rapido degli altri. 

Infoseek. apparso anchesso nel 1995, 
è un motore molto apprezzato e frequen¬ 
tato, e passato, nel 1966, dopo un'ampia 
revisione, da un database di due milioni a 
uno di oltre cinquanta milioni di URL. La 
raffinatezza della sua interfaccia si basa 
sulla gestione di directory separate dal 
motore di ricerca stesso. I siti, raccolti dal 
motore, vengono filtrati dalle directory, 
che li ordinano per argomento e, se rite¬ 
nuti (sempre in base alle notizie custodite 
nel db della directory) meritevoli, segnala¬ 
ti con un segno di spunta rosso; questi si¬ 
ti sono stati cioè soggetti a revisione e 
raccomandati dallo staff di Infoseek. 

Looksmart è lo spider di Reader's Di¬ 
gest; lanciato nell'ottobre 96, deve la sua 


rrwpr 


1 * 



fortuna a una ocula¬ 
ta gestione delle al¬ 
leanze, che gli con¬ 
sentono, oggi, di 
godere di una cor¬ 
sia preferenziale 
nella pagina di ricer¬ 
ca principale di Net¬ 
scape. In default la 
pagina è ottimizzata 
per gestire al me¬ 
glio le risorse di Ja- 
va, ma può essere 
"tagliata" in basso 
per utenze dotate di macchine e browser 
più modesti. Completamente ridisegnato 
nel 1997, abbisognerebbe forse di poter 
offrire qualche servizio aggiuntivo, come 
fanno la maggior parte dei concorrenti. 

Lycos è il decano dei motori di ricerca, 
e sicuramente quello dotato di uno dei 
più vasti database. Nato come un pro¬ 
getto della Carnegie Mellon University, 
prende il nome dal nome latino di un ra¬ 
gno, diffusissimo nelle case, che ha la 
caratteristica di non tessere alcuna tela 
ma di rincorrere e aggredire la preda uti¬ 
lizzando la sua incredibile velocità. Lycos 
lista i siti in base a due formati; il classico 
elenco a lista e quello prodotto da una di¬ 
rectory associata, chiamata "Guide 
Web". Ogni guida è orientata ad un ar¬ 
gomento, come Shopping, Sport, Tv o al¬ 
tro. Lycos fornisce anche un altro ottimo 
servizio, definito Top 5%; fanno parte di 
questa élite i siti ritenuti, appunto, "Top" 

, e che rappresentano il meglio del mon¬ 
do Web. Essi possono essere elencati 
per data di recensione, contenuto, dise¬ 
gno, aggiornamenti o, semplicemente, in 
ordine alfabetico. Non si tratta di un'idea 
originale di Lycos; il servizio era già pre¬ 
sente sul mercato sotto il nome di Point, 
e rappresentava il più vecchio e apprez¬ 


zato punto di riferimento per il giudizio 
del valore di una pagina o di un sito; in al¬ 
tre parole un vero e proprio marchio di 
qualità. Nel 1996 il pacchetto fu acquista¬ 
to e incorporato. 

NorthernLigth, presente su Web an¬ 
che sotto l'URL rj11rJ //WWW nlst;circhi 
com è recentissimo (12 agosto 1997, da- 
ta ufficiale di apertura) e, pur non avendo 
ancora messo insieme alleanze strategi¬ 
che come i suoi concorrenti, ha acquista¬ 
to una fama rapidissima, tanto da fargli 
assegnare a pieno diritto un posto 
nell'empireo dei motori. La sua capacità 
di suddividere i risultati per argomenti è 
senz'altro la migliore e la più efficiente 
tra i servizi similari offerti dalla concor¬ 
renza e, in più NL offre un servizio origi¬ 
nale che non ha punti di comparazione in 
altri posti; lo staff di Northern Ligth è sta¬ 
to capace di mettere insieme una colle¬ 
zione speciale di documenti, accessibile 
attraverso il motore, ricavati da circa 
1800 archivi, compresi riviste, giornali, 
biblioteche, gruppi di discussione. Rove¬ 
scio della medaglia, la ricerca di questi 
documenti è gratuita, ma la loro lettura è 
quasi sempre a pagamento (consultazio¬ 
ni complesse possono costare fino a 4 
dollari), 

Search (alla faccia dell'originalità del 
nome) nacque nel marzo del 1996 
dall'iniziativa, dilettantistica, di un gruppo 
di studenti universitari che costruirono, 
ad hoc, un motore del tutto originale. Un 
anno dopo viene acquisito da Infoseek, 
di cui diviene la bandiera di un motore 
con interfaccia completamente originale 
e diversa dagli altri. Tra le sue particola¬ 
rità sta il fatto che è capace di eseguire 
una classifica dei siti in base alla frequen¬ 
za di visita. Offre alcuni servizi comple¬ 
mentari interessanti. 

WebCrawler è il primo motore di inte- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


247 

















































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LHX 




~8 7 ^ 1*1 


Uno s g uardo 

dal buco della serratura 


Lettori carissimi, visto che parliamo di ricerche, vi interesserebbe sapere quali sono 
gli argomenti più "ricercati" su Web? Vi serviamo immediatamente, con tanto di per¬ 
centuali; i dati sono disponibili proprio su Web. dai report annuali pubblicati dai bollettini 
e dai notiziari dei più diffusi motori di ricerca ufficiali e. in parte, da notizie ricavate da 
attendibili newsgroup. 

Yahoo è la fonte più disponibile a fornire queste statistiche; esso riporta una media 
mensile di “query" estremamente articolata (oltre 200 voci); utilizzando molti dati pro¬ 
venienti da questa fonte, ne elenchiamo quelle, a nostro modesto (e insindacabile) giu¬ 
dizio. più significative e curiose; le prime cinque sono le voci più richieste 



sesso 

1 500 000 


Chat 500 000 



playboy 

400.000 


netscape 

290 000 

- 

nudo 

250.000 


giochi 

217 000 


pamela anderson 


halloween 

155 000 


microsoft 

128 000 


affari 

110.000 


La top model più "richiesta" pare sia Cindy Crawford (chissà come ci rimarrà Naomi, 
quando mi leggerà), si difendono ancora bene StarWars . la Disney, e StarTrek (tutte in¬ 
torno ai 90.000), mentre è notevolmente ribassato l'interesse per le soap opera tipo 
Beautiful (la più gettonata, ma solo con circa 10.000 presenze). Strane le richieste sui 
nudi delle celebrità (60.000) mentre la casa produttrice di hardware più ricercata è la 
Hewlett-Packard (45.000). Gli oroscopi vanno forte (60 000) e anche i Beatles (48.000), 
mentre Demi Moore e Brad Pitt non vanno oltre i 40 000 (il povero Kevin Costner sta 
passando un brutto periodo, visto che non riesce a superare i 5.000 voti) Curiosa la 
presenza della voce "reumatismi" (18.000). e preoccupanti le richieste relative ai tumo¬ 
ri e all’AIDS (attestate equamente intorno ai 12.000) La Lollo è la diva italiana più getto¬ 
nata (ahimè solo qualche centinaio di presenze; cara Gina, che ci vuoi fare, i secoli pas¬ 
sano per tuttil), e significative sono le richieste di notizie su Lucio Dalla e Paolo Conte. 

Lo shareware più ricercato è stato WinZip, seguito immediatamente dai due browser 
più diffusi Nel campo delle auto i siti più visitati sono quelli di Indianapolis e della Ferra¬ 
ri, il polo culturale più richiesto è il MIT, il Vaticano ha i suoi diecimila frequentanti men¬ 
sili, e la parola Italia, ringraziando Dio, riscuote ancora successo (25.000 richieste, non 
poche se si tiene conto che il sito NASA ne ha ricevute 40 000) Ed MC-lmk? Non lo di¬ 
ciamo, non vorremmo avere qualche suicidio, per invidia, sulla coscienza! 


resse globale apparso in WWW; la sua 
data di nascita è il 20 aprile 1994, e na¬ 
sce da un progetto di ricerca dell'Univer¬ 
sità di Washington AmericaOnLine lo 
acquista il marzo dell'anno successivo e 
di esso diviene il motore ufficiale fino al 
novembre 1966, quando viene acquisito 
da Excite Oggi funziona in maniera indi¬ 
pendente da questo, anche se ne condi¬ 
vide le risorse, e gode di un servizio di 
review. WebCrawler Select 
Ed infine arriviamo ad Yahoo, la direc¬ 
tory più vecchia del WWW; la sua data di 
nascita è, ancora, il 1994, e, in quattro 
anni, Y (come viene chiamato confiden¬ 
zialmente) si è guadagnato la fiducia di 
sito tuttofare, cui tutto si può chiedere 
Non a caso è la directory più potente, 
con oltre 500 000 siti visitati e registrati 
Se una ricerca diretta su Yahoo fallisce, 
viene automaticamente chiamato in aiu¬ 
to il motore di AltaVista, in ogni caso 
Yahoo propone all’utente l'uso di tutti i 
più importanti motori del Web Offre una 
serie di prodotti numerosa e articolata, 
l'interfaccia è completamente customiz- 
zabile, sono a disposizione servizi in linea 
potenti e raffinati, come ricerca di perso¬ 
ne. pagine gialle, mailbox, reminder per¬ 
sonali, e cosi via. 


Conclusioni 

Come potete vedere, amici di ABC, ab¬ 
biamo appena sfiorato l'argomento e già 
lo spazio è finito. Certo, non si può rac¬ 
contare l'oceano Atlantico su un blocco 
note, ma abbiamo solo assaggiato la pie¬ 
tanza; ci ritorneremo presto, anzi prestis¬ 
simo, In campana, ci risentiamo la prossi¬ 
ma volta. 


MS 


248 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 

















































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L'oj.LlLlu_(^lLLijJìì 



Vita ai bordi dei cratere t0 .. 0 » 


Hochfeiler per "Cam da guerra e 
principi etruschi” e "Egitto, la 
Valle dei Re" Poco, per parlare 
di legami. 

Secondo fatto, rilevante in que¬ 
sta sede: sono tutti confezionati 
con "software d'autore". Corbis ha 
scelto Macromedia, Hochfeiler ha sem¬ 
pre preferito Toolbook Un legame assai 
tenue. 

Terzo fatto: ognuno dei titoli citati può 
essere classificato come libro interatti¬ 
vo. Questo è un legame, in qualche mi¬ 
sura inaspettato Vediamo perché 

In principio, appena qualche anno fa. 
nessuno sapeva bene cosa fare del 
mezzo multimediale, ma tutti erano 
d'accordo sul fatto che non si poteva 
banalmente trasporre un libro tradizio¬ 
nale (testo e immagini, null'altro) su CD¬ 
ROM Era imperativo aggiungere suoni, 


filmati, ipertesti. Ad ogni costo 

Il difetto dell'operazione era alla base 
si continuavano a concepire opere adat¬ 
te al supporto cartaceo (non si dimenti¬ 
cano secolari abitudini nello spazio d'un 
mattino), arricchendole di contenuti 
multimediali per giustificarne la pubbli¬ 
cazione su CD-ROM (c'è anche la ten¬ 
denza a riempire - a tutti i costi - gli oltre 
600 MB di spazio a disposizione). 

Il risultato era ibrido (solo raramente, 
e perlopiù casualmente, gli ibridi danno 
risultati piacevoli). 

Constatato questo fatto, si decideva 
che l'approccio alla materia doveva es- 


Cultura e attualità 


Cosa possono avere a che fare i carri 
etruschi con la bomba atomica, i quadri 
di Cézanne con l’antico Egitto, i vulcani 
con Leonardo? A prima vista, 
assolutamente 
nulla. Tuttavia, a 
ben guardare... si 
possono scoprire 
alcune cose 
interessanti. 


di Dino Joris 


Non attendetevi rivelazioni clamorose 
(che farei volentieri, potendo) o legami 
straordinari o inaspettati, tra queste 
opere. 

I collegamenti sono dovuti più agli 
aspetti tecnico-multimediali che a quelli 
culturali Non vi stupirò quindi con im¬ 
proponibili (almeno per me) collega¬ 
menti tra Leonardo da Vinci e Cézanne 
o Matisse. Non vi rivelerò che Leonardo 
aveva copiato le tecniche degli Etruschi 
in fatto di costruzione di carri; eviterò 
anche di suggerire che Fermi deve rin¬ 
graziare gli antichi egizi per le sue sco¬ 
perte in tema di fusione nucleare (il pri¬ 
mo aprile è ancora lontano...). 

Quali sono, dunque, i legami tra que¬ 
ste opere? Per prima cosa, provengono 
da due soli editori: Corbis per "Vulca¬ 
ni", "Leonardo da Vinci", "La bomba 
atomica", "La Passione dell'Arte"; 


250 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 











( Piaghi 


sere ripensato alle radici, sfruttando ap¬ 
pieno la potenza dei mezzi messi a di¬ 
sposizione dall'evoluzione informatica. 

Apparivano cosi opere a completa di¬ 
sposizione dell'utente: questi si "siede 
ai comandi" e le percorre in lungo e in 
largo, a piacimento, senza seguire per¬ 
corsi prestabiliti e saltando da un punto 
all’altro grazie (grazie?) ai collegamenti 
ipertestuali Viene la tentazione di sug¬ 
gerire che tali opere (anche interessan¬ 
ti. per carità!) diano la sensazione di 
non avere né capo né coda, disorientan¬ 
do quanto meno l'utente meno "infor¬ 
matizzato” 

Le opere che presento in questo nu¬ 
mero danno l'impressione della nascita 
di una contro tendenza Sono tutte ac¬ 
comunate dal fatto che, pur usando tut¬ 
ti i mezzi multimediali del caso e inclu¬ 
dendo sia i salti ipertestuali, sia la li¬ 
bertà di percorso, presentano anche 
una struttura narrativa lineare, che ne 
consente facilmente la lettura in modo 
"tradizionale", capitolo per capitolo (be¬ 
ninteso, un "capitolo" può anche esse¬ 
re un documentano fatto di immagini e 
commento parlato). 

Non sorprendono in questo senso le 
opere di Hochfeiler, che hanno sempre 
mantenuto un'impostazione lineare (e 
che riservano attenzione alla qualità, più 
che alla quantità, dei contenuti). È piu 
facile considerare una sorpresa l’impo¬ 
stazione narrativa e lineare dell'america¬ 
na Corbis (non ci attendiamo forse sem¬ 
pre cose nuove e diverse dagli USA?). 

Il mondo multimediale è ancora alla ri¬ 
cerca di un punto di equilibrio tra la tra¬ 
dizione e le novità tecnologiche. In atte¬ 
sa di "equilibri più avanzati" - prendo 
l'espressione in prestito dalla politica - 
constatiamo che la lettura di (tutte) que¬ 
ste opere può essere davvero piacevo¬ 
le, facile, utile. 



Leonardo da Vinci 

"Corbis rivela i misteriosi scritti del 
gemale uomo del Rinascimento": cosi 
recita la copertina del CD-ROM. 

È facile scoprire che i misteriosi scritti 
sono quelli del famoso codice Leice¬ 
ster, recentemente acquistato da Bill 
Gates per cinquantadue miliardi. Questi 
ha forse così avviato le operazioni com¬ 
merciali atte a far fruttare l'ingente capi¬ 
tale investito Si può forse sospettare 
che l'acquisizione abbia un significato 
più finanziario che culturale? (non a ca¬ 
so Gates è l'uomo più ricco del mondo). 
Anche se cosi fosse non cambia il fatto 
che grazie a Bill Gates ed a quest’opera 
della Corbis. il codice Leicester diventa 
direttamente accessibile a tutti. 

Non si tratta solo di accessibilità ma¬ 
teriale, ma anche culturale. La "scrittura 
allo specchio” - è questa l'essenza del 


Leonardo da Vinci 
Vulcani 

La Passione dell’arte 
La Bomba Atomica 


Produttore 

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Requisiti multimediali: standard. 

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codice - viene interpretata a schermo e 
resa comprensibile a tutti. 

La chiave di quest'opera è davvero la 
presenza del codice "interpretato", ma 
non si limita certo a questo. 

L'indice ad albero, che potete vedere 
nelle illustrazioni, lo testimonia: l'opera 
si occupa di Leonardo "a tutto tondo", 
dalla vita alle scoperte, dal Rinascimen¬ 
to alle opere pittoriche, eccetera. 

Ogni capitolo, chiamato viaggio, con¬ 
siste di una narrazione dei fatti, accom¬ 
pagnata da immagini, fisse o in movi¬ 
mento, con sottofondo musicale. Que¬ 
sti capitoli hanno un piglio da documen¬ 
tario e vanno seguiti dall'inizio alla fine, 
senza interruzioni (fatto salvo il diritto di 
interrompere la narrazione con un click 
e passare direttamente ad altro argo¬ 
mento, ricorrendo all'indice ad albero, 
sempre discretamente presente, in for¬ 
ma ridotta, nell’angolo in alto a destra). 



MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


251 
























d'Khu’ibni* ó> «** te iwu • dntA • «motouto b*n te *H** don# iteti**. poli* «pé»** che th. nè 
P**«o |idn(r*Jto v corno l« mcdWiM • tfmrokt *ewMr) (OHM tU*t • te m*l*«tte| 


V» v»po*o te m*dKtn* «tendo bene «dot****. i*«<tuii M"H* * mil*» Quetie bene «dogete wte|"|. qw&j 
* inedxo «OH lo «nendeie te lo» "*•»** «««"dot* ih* lbo%* è beino, thè chOH è «Ila <b# «ben* è ihoinjiMVone 
» un» MO«* Cbonotcwle ben «Inette ben (boncNtte** d tuo «onuenu |x*xr**> I il»oti| I Mttndo «ot*> ben vt 

te P<* »*i*r«te 


I court d 1*1111 tona «Jiiumlr* 


li'oiiiiidniiHivitlev* in 


«omixmoiHi Inndrtmcnb 


circolazion 


Le dimostrazioni ricorrono invece ad 
una struttura non narrativa, per consen¬ 
tire di attivare le varie sezioni secondo 
necessità. Le parti dedicate alle dimo¬ 
strazioni si avvalgono spesso di anima¬ 
zioni, per rendere più chiari i concetti 
espressi Un esempio per tutti: negli 
studi sulla natura dell'acqua, le anima¬ 
zioni rendono magnificamente le onde 
prodotte da oggetti, di varia foggia, la¬ 
sciati cadere su una superficie d'acqua. 
Accanto, la riproduzione dei disegni di 
Leonardo, testimonianza della sua 
straordinaria acutezza d'osservatore. 

Parte dell'opera è anche una galleria 
virtuale, in cui si visitano otto sale rap¬ 
presentative dell'intera opera del genio. 

La lettura dell'opera è facile e scorre¬ 
vole, grazie all'impostazione fortemen¬ 
te divulgativa e alla navigabilità che 
non richiede altro che l’abilità di cicca¬ 
re con il mouse C'è anche un help, 
che posso considerare senza meno 


Vo «*(*<« te modk*n« «tondo Infitte étKxw*Jte r*«do» veni* *i unte»' Hmurante I* (ri»*') or-vi (f) t»ui*| » 
«tetto dte bono te «honovte ben r*dopo*n* «tendo aixor* •«.» tono*tei* rbo rota è bontà «hr rbou finite 
(fte (flou * téokk Choootftendo «ioti*. bona connutei* i un ront»»n f Mondo con P"i v»mtr 
mi* *i npwn «|hf*kui» Queva nteiieutno tMOfnu *i maialo p«lHino| noma ria» uno inerito 

irrWtea «hr YtrrtU bene ebr «hot* è cdite-o r (Urbe legete 4 retto erMvkie detti e donde itene regole toni 
•ritte r ‘n «ante pene vron Amen e «* ile vron te tigone ttie trogeno lo «drtihft «Htentr e (he lo Unno 
ptravinente e thè ivMuri w «tette dH poc* e ifjele w * dindono do I* lo*»* e m che modo u «tebmto 
chv*ow»r e rho* eg ire irniente e. consunte chi* ottimo p*ironw[hjmn CN «b «tetto copra dotto roto ara tei a 
thngiuiian* e tevna di tu* i»ton e open «dolano Irimrrftfo e «tette modo*** e «teIr teuvi «tetrt» te 
•hpr«*| 


Ondo |tef . piovo io m'm|ofnc*t> non «Vrorivdiv non («tWtrMrtO noni " 


r> «Irlmno Jenni rAibi 


ondo poi «tetto vvtf* drt»*i* o intenterò «rbnno m^pojpvoio iputu mi* pott*| di uddiilAM m parto fhoo 
i.tfiao e jteito rbolfopofo «ktensi «otte donoUrando 


quello di più facile consul¬ 
tazione mai visto. Infatti 
non contiene una riga di te¬ 
sto. ma solo immagini, fis¬ 
se od opportunamente ani¬ 
mate, accompagnate da 
una voce fuori campo che 
indica al lettore cosa fare. 
Di questo si dispone in 
ogni momento della con¬ 
sultazione dell'opera 
I "titoli di coda" sono Illu¬ 
minanti: si svolgono su ben 
27 schermate, in cui si con¬ 
tano a decine i no- 

J mi degli esperti che 
hanno collaborato 
alla creazione di 


1 LIMIMI IN Copi 1.1 BRIO 

Sommario 


Q; 

i quattro A 
elementi *4 


Sommario 


.Li L 


/.^Lli- 


troduzione alla gal¬ 
leria è di Martin 
Kemp, dell'univer¬ 
sità di Oxford). 

L’ottima opera di 
localizzazione si de¬ 
ve a società con in¬ 
dirizzo milanese, 
Digitug e Index + 
Testi e voci fuori 
campo sono deci- 


























( Jl^hB ) 





samente di qualità. Proprio per questo 
sorprende come un fulmine a ciel sere¬ 
no il fatto che abbiano stampato le co¬ 
pertine dei CD con i titoli di costa sot¬ 
tosopra! Si sono lasciati inoltre "sfuggi¬ 
re" un "Volcani” invece di "Vulcani", 
sempre in costa, in un'altra delle opere 
che presento. Non è necessario specifi¬ 
care che questi piccoli nei non inficiano 
il valore delle opere, vero? Li segnalo a 
benefìcio di quelle poche persone cui ri¬ 
pugna il sia pur mimmo disordine (o 
mettete i CD sottosopra nella rastrellie¬ 
ra - ne possedete una, vero? - per leg¬ 
gere il titolo, oppure li mettete nel ver¬ 
so giusto... e vi posizionate a testa in 
giu per leggerli, come farebbe Mr 
Bean). 


cani intorno al 
mondo (1991- 
1992), le eruzioni 
si sono verificate 
con straordinaria 
abbondanza, Buo¬ 
na sorte per il fo¬ 
tografo. non trop¬ 
po buona per chi 
vive alle pendici 
dei vulcani attivi, 
come viene docu¬ 
mentato nell'ope¬ 
ra. 

I vulcani nel 
mondo ci sono 
raccontati attraver¬ 
so diversi mezzi 
multimediali, abba¬ 
stanza ovviamente 
basati sulle tante fotografie 
scattate dal nostro. Troviamo 
anche delle presentazioni docu¬ 
mentaristiche, chiamate narra¬ 
zioni, intitolate "Il fotografo", "I 
vulcanologi", "All'ombra'', "Un 
rombo in lontananza" (nei titoli 
c'è il grazioso refuso "lontatan- 
za": i grafici sono artisti, e gli ar¬ 
tisti sono distratti, lo sappiamo). 

Nella sezione "Episodi" si 
trovano altri racconti di storie di 
vulcani, che includono anche ri¬ 
ferimenti ai grandi eventi storici, 
come quelli dì Pompei e 
dell'eruzione del vulcano Kraka- 
toa nel 1883 

Quest'opera si può consulta¬ 
re in diversi modi (è la meno lineare tra 
quelle presentate), anche viaggiando 
tra i "Riferimenti", una sorta di mim-en- 
ciclopedia dei vulcani, in cui sono elen¬ 
cati e spiegati, ad esempio, termini co¬ 
me "Aa”, "lahar", "liparite", "dicco”, 
eccetera. All'interno dei riferimenti si fa 


ampio uso dei collegamenti ipertestuali 
(diventa piu facile e rapido colmare 
eventuali lacune culturali specifiche) 

Nel corso della lettura degli episodi e 
delle narrazioni il lettore ha sempre a di¬ 
sposizione la barra del menu che gli 
consente di mantenere il controllo della 
situazione e può interrompe¬ 
re la lettura e passare ad al¬ 
tro Manca invece un pulsan¬ 
te per mettere in pausa il 


Vulcani 


Confesso la mia ignoranza; 
prima di consultare questo li¬ 
bro multimediale sui vulcani 
di tutto il mondo, ignoravo 
l'esistenza del fotografo Ro¬ 
ger Ressmeyer 

Il nome National Geo- 
graphic mi è però familiare e 
ne conosco il prestigio a livel¬ 
lo mondiale. Visto che Res¬ 
smeyer è stato mandato in 
giro per il mondo da National 
Geographic a fotografare vul¬ 
cani per ben quattordici mesi, 
deve necessariamente esse¬ 
re un fotografo di valore, co¬ 
me testimoniano le fotografie 
(centinaia) contenute nel CD. 

Secondo le affermazioni 
del fotografo, nel periodo in 
cui si è trovato a ritrarre vul- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















La Passione 


dei' 


parie di Giunti 
L'impressione 
è che il mercato 
non accolga con 
grande favore 
queste opere, 
forse anche per il 
loro prezzo gene¬ 
ralmente elevato 
(sino a centocin¬ 
quantamila lire) 
Giunti sembra 
avere dimostrato 
con la sua sene 
di titoli mandati 
in edicola a me¬ 
no di trentamila lire, che un prezzo con¬ 
tenuto riesce a convincere all'acquisto 
un pubblico altrimenti riluttante. 

Se i prezzi sono alti, gli amatori pro¬ 
babilmente preferiranno spendere per 
opere su carta patinata piuttosto che 
per dischi di policarbonato; gli altri sa¬ 
ranno scoraggiati o dirottati verso altre 
soluzioni. 

La Passione dell'Arte non ha il prezzo 
più alto del settore, ma costa pur sem¬ 
pre quasi centomila lire. A mio avviso, 
sarà proprio il prezzo abbastanza eleva¬ 
to ad impedire il buon successo di ven¬ 
dita che meriterebbe per le sue buone 
qualità, che passo a descrivervi, ma 
non prima di avere affermato che lo 
"strillo" di copertina è molto bugiardo 
(ingeneroso verso i contenuti). L'opera, 
infatti, non mostra e descrive solo mol¬ 
te opere dei tre artisti citati, ma anche 
quelle di altri grandi pittori come Klee, 
Manet, Picasso, Van Gogh, Modigliani, 
Degas. La fondazione Barnes è di fatto 
un ben fornito museo d'arte, che inclu¬ 
de pezzi classici firmati da Goya, El 
Greco, Pietro Longhi 

Anche in questo caso, Corbis ci pre¬ 
senta un'opera che si può leggere co¬ 
me un libro interattivo o che si può av¬ 
vicinare per mezzo di visite guidate. 
Questo metodo dovrebbe essere pre¬ 
ferito dai meno esperti, ma anche gli 
esperti d'arte che non conoscono i me- 


programma (ma l'utente di Windows 
smaliziato scoprirà presto come ottene¬ 
re una pausa usando i tasti Alt-Tab). 

L'impostazione dell'opera suggerisce 
una lettura abbastanza ordinata e passi¬ 
va Dopo avere esplorato un po' l'opera 
intera, s'intuisce che la cosa migliore da 
fare è quella di lanciare le narrazioni e 
togliere le mani da tastiera e mouse 
(anche le (olografie possono essere vi¬ 
ste tutte per mezzo di uno slide-show 
automatico) 

Alla fine della consultazione, il lettore 
avrà certo una migliore conoscenza 
scientifica e storica dei vulcani nel mon¬ 
do Potrà avere anche il desiderio di 
passare alla consultazione di opere 
"meno esplosive", come la prossima. 

La Passione dell’Arte 

"Lasciatevi guidare alla scoperta del¬ 
la più grande collezione privata di dipin¬ 
ti". Cosi recita la copertina, indicando 
anche che si tratta della collezione del 


Dottor Barnes e degli artisti Cé- 
zanne, Matisse, Renoir. 

Come il lettore ha certamente 
notato, sono molti gli editori 
che si sono interessati alla pre¬ 
parazione di opere su CD dedi¬ 
cate alla pittura (tanto per citar¬ 
ne alcuni tra i più noti: De Ago¬ 
stini, Giunti, Mondadori, Rizzoli). Il let¬ 
tore avrà anche notato che i titoli a di¬ 
sposizione non sono molti, nonostante 
il buon numero di uscite in edicola da 


254 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 














limimi 


urna 


H fiiiillìì f 


iodi espositivi del 
Dr Barnes dovreb¬ 
bero avvicinarsi tra¬ 
mite le visite. Que¬ 
ste hanno una ca¬ 
ratteristica mai ri¬ 
scontrata prima: 
all'inizio ne viene 
annunciata la durata 
(dai 9 ai 15 minuti 


VISITI » SÌ 

RllW 


( Pl-^vLoUl k-oiLLlL^L.Ù.UrÌir) 


circa per ognuna, 
per un totale di circa 
45 minuti). Trovo 
che questa informa¬ 
zione sia preziosa, 
incoraggiante per 
chi va di fretta. 

La visita completa 
ed autonoma natu¬ 
ralmente può durare 
molto di più, molto 
dipende dall'approc¬ 
cio di ognuno di noi. 

Il lettore sara d'ac¬ 
cordo con me che lo 
schermo del PC non 
si qualifica come il 
mezzo migliore per 
trasmettere le emozioni che un'opera 
può suscitare quando vista dal vero 
(neanche la migliore carta patinata può 
sostituire l'osservazione diretta). Que¬ 
ste opere dedicate all'arte vanno quindi 
utilizzate per quello che sono, validi 
strumenti di studio e di preparazione al¬ 
le visite di persona (Philadelphia e lon¬ 
tana. ma non troppo). 

Oltre alle visite guidate e alla galleria 
virtuale, che si può 
percorrere con buo¬ 
na facilità, l'opera of¬ 
fre anche un'ampia 
documentazione re¬ 
lativa al lavoro di col¬ 
lezionista del Dr. 
Barnes: corrispon¬ 
denza con i galleristi 
e con gli artisti, do¬ 
cumenti d'acquisto, 
eccetera. 

Anche in 

quest'opera - come 
in moltissime altre 
del settore - c'è una 
sezione cronologia, 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


255 









































ne alla seconda guerra mondiale ed alla 
vita di duecentomila persone: ne vedia¬ 
mo un filmato ripreso da un aereo e le 
fotografie delle città rase al suolo). 

Ho trovato particolarmente affasci¬ 
nante "guardare dentro" le personalità 
dei grandi fisici coinvolti nelle ricerche 
sul nucleare, da Fermi ad Oppenhei- 
mer, da Bohr a Feynman 

La visita virtuale a Los Alamos, rico¬ 
struita al computer come era all'epoca, 
ci fa rendere conto che la vita condotta 
dagli scienziati non era certo molto at¬ 
traente Infatti, erano confinati in una 
remota zona desertica, lontani da tutto 
e con possibilità quasi nulle di svago. 
Gli scienziati stessi probabilmente non 
ne avranno risentito troppo, impegnati 
nel lavoro più importante della loro vita, 
ma le famiglie probabilmente non 


che aiuta a colloca- rg"l p 

re le opere nel loro 

giusto contesto 1 ,:rw W^m 

Evitabile, a mio |Mai 

parere, l'inserimen- 1 - f jWn 

to di uno "slide- RI éàà 

show", che in ope- f5 

re di questa natura SI 

non ha senso Ma QJ 

è vero che l’utente 

non deve fare altro 

che evitare di avviarlo 

Né le immagini né i vari commenti 
dei critici possono essere copiati negli 
appunti. 

Il mio giudizio complessivo sull'opera 
e positivo, ma ribadisco che mi piace¬ 
rebbe vedere tutte queste opere ven¬ 
dute a prezzi più contenuti 


Ancora un'opera che ci viene narrata 
con stile documentaristico e che ci par¬ 
la soprattutto della nascita dell'era nu¬ 
cleare (il sottotitolo dell'ope¬ 
ra è "L'enciclopedia dei nu- 
deare"i ||f|||lf| 

Il materiale raccolto é mot- H 

nnm 

: I ' i. p iMill 

dnii'epoca. eccetera fgiggi 

La Mor.,.1 rio • ideare ha HH fi 

!• • : H| H 

I ■ 

• - •• iv w -e . - 

HHr 


La Bomba Atomica 


avranno molto a- 
mato il posto (ma 
nessuna testimo¬ 
nianza in tal senso 
è presente, natural¬ 
mente). 

I racconti delle 
personalità coinvol¬ 
te nell'operazione 


UFFICIO 


LA BOMBA 
ATOMICA 


INTRODUZIONI 

GUIDA 

UFFICIO 

Irxrodiurone Monca 

LAArro & guaio CD-ROM 

Meno pnnopile 











































( L-l-olL^Lì_L /.JuLlLlLuxc. lLLu.LB y 


•»••••• liMtMt Itmm /m»« 


—» M •><%•« IKi 

£««»noNC«icaiiB » '"■V' 

*f ipRjjw 




V*«lW| 

Ui 


ItlMlD UMC LABI filo 

uJiVv 

MtMl *•»- tu »||MIU IMI l Murili U) tllllfilll 
r«n* VHM *IU mi «f* tu ur uifiiwi «tu |u ut 

■r. UlAMr •• W »M> 1M. m* KMTU AJ«n 411 M |WI*« 

•tu • M 4 » >H«rttr *iu Molili •( itru /urti* 

Il la» tutluwil 1 1 «Militi UHM il 
pl*i»«Ua U Ul MiriU ini U Uiuu «uri 1 / MulMiti* uUW 
«f imnui tlriMlu U Ui lutti! 


’ W c 


Manhattan sono 
molto interessanti 
ed interessante è 
la lettura di docu¬ 
menti che all'epoca 
erano considerati 
"private&confiden- 
tial" quando non 
addirittura "top se¬ 
cret". 

Meravigliosa¬ 
mente reso dalle 
vane testimonianze 
è l'evento del pri¬ 
mo test nucleare, 
che rimase sino 
all'ultimo un gran¬ 
de punto interroga¬ 
tivo (ci sarà davve¬ 
ro, cosa accadrà?). 

Bellissimo anche il 
resoconto sulla 
realizzazione, da 
parte di Fermi, del¬ 
la prima reazione a 
catena. 

In qualsiasi opera 
divulgativa dedicata 
alla fisica, che vo¬ 
glia meritare rispet¬ 
to, non può manca¬ 
re un riferimento 
ad Albert Einstein 
Infatti non manca e 
viene svolto in una 
quindicina di scher¬ 
mate. 

Le schede biografiche non sono limi¬ 
tate ai personaggi già citati, ma sono 
estese a diversi scienziati che all'epoca 
furono coinvolti nel progetto (anche a 
Fuchs, ovvero lo scienziato che ritenne 
giusto passare ai sovietici 1 segreti della 
bomba - che abbia avuto ragione lui, vi¬ 
sto che probabilmente grazie all'equili¬ 
brio del terrore abbiamo evitato il terzo 
conflitto mondiale?). 

Troviamo anche una sezione divulga¬ 
tiva composta d'una trentina di schede 
di testo e animazio¬ 
ni, che spiega 1 
concetti di atomo, 
neutroni, protoni, 
elettroni, antiparti¬ 
celle. masse atomi¬ 
che, eccetera. 

I racconti sono a 
volte corredati da 
interessanti filmati 
d’epoca 

Ma non è solo 
dell'inizio dell'av¬ 
ventura nucleare 
che si occupa que¬ 
st'opera. Nella se- 


• • J 8 E 3 GS&- 

•MI •* <•»• . » •lllaiut 

*T>I I i r.VWfC Ni.M.tniit AND IH VtlCTMr.NT 

•• * •IMI! U 


zione "Dopo Trinity" 
infatti si trova una 
panoramica sull'uso 
pacifico e scientifico 
dell'energia nucleare 
e sugli effetti diretti 
ed indiretti sulla vita 
sul nostro pianeta, 
raccontata per im¬ 
magini con didasca¬ 
lia (spunta di nuovo il 
nome di Ressmeyer: 
è uno dei quattro fo¬ 
tografi che hanno 
fornito immagini mo¬ 
derne per l'opera). 
La visione controllata di queste immagi¬ 
ni può essere accompagnata da una co¬ 
lonna sonora, scelta fra le tre a disposi¬ 
zione. 

Mi è stato facile lasciarmi assorbire 
completamente da questa lettura multi¬ 
mediale, affascinare dalla rilettura delle 
personalità coinvolte, dal riesame di 



•»ri. S'. : •»* . 


t*r '!•/»•» «. thjoJy. 

«.-oc rn èu. rauca nullità*. 
•••ciactocTt. b.:. 


luC<U 

rs* :* 

//» _ 


257 




































ia rrttvTrut 


ARI Utc, 


IHCIPMA 


Il CALMI DUI A PRI I 


a - Strolo 


/AuIU-L-il-, tLLafcl *) pP 1 ' 

INTROPV 

I CARRI N 

un'avventura scientifica che ha compor¬ 
tato - e comporterà - immense implica¬ 
zioni per la vita di noi tutti, Devo peral¬ 
tro ammettere, al fine di non fuorviare il 
lettore, che ho sempre avuto una predi¬ 
lezione per i documentari che affronta¬ 
no grandi temi ed argomenti complessi 
in modo divulgativo: ci si sente partecipi 
senza dover necessariamente capire di 
fisica nucleare, Con questo intendo 
chiarire che l’opera non può certo inte¬ 
ressare chi ha degli interessi scientifici 
specifici, ma solo chi intende ripercorre¬ 
re la storia da un punto di vista umano. 

Carri e principi 
etruschi 

Dopo Ebla ed Etruschi, Hochfeiler tor¬ 
na all'antico con "Carri da guerra e prin¬ 
cipi etruschi", un titolo che ritengo ap¬ 
propriato definire come "verticale” 

Questo è anche dovuto al fatto che è 
stato preparato in occasione di una mo¬ 
stra di pari titolo, che si tiene a Viterbo, 
nella sede del Palazzo dei Papi. 

L’impressione di verticalità si dissolve 
tuttavia presto con la lettura dell’opera, 
che chiarisce subito che non tratta solo 
di carri e principi, ma anche - necessa¬ 
riamente - di popoli, epoche, guerre, 
cortei nuziali, scoperte archeologiche, 
eccetera. Insomma, la "verticalità" è 
solo apparente. 

L’introduzione include una sequenza 
tratta da uno dei tanti film storici che il 
cinema italiano di qualche anno fa ci ha 
regalato, in cui si vedono dei plausibilis¬ 
simi carri da guerra guidati da altrettan¬ 
to plausibili antichi guerrieri Qualche 
sequenza è dedicata alla caccia ai leoni, 
fatta a colpi di lancia, naturalmente sfer¬ 
rati da un carro. Dato il giusto rilievo allo 
spettacolo, si prosegue con la narrazio- 


dei mezzi di tra¬ 
sporto. Parlare di 
motorini, di motoci¬ 
clette potenti, di 
piccole auto utilita¬ 
rie, di automobili di 
lusso, consentireb¬ 
be di parlare di co¬ 
stumi, di reti viarie, 
di stato dell'mdu- 


CìtUìi LW CL'LKIi.< E MthiCiPl kTlW 




ne dei carri nell arte etrusco¬ 
italica, la descrizione della 
struttura del carro, dei carri 
leggeri da corsa, dei carri da 
parata, del calesse della prin¬ 
cipessa. 

Come si intuisce, la descri¬ 
zione dei carri comporta del- 




I CARRI Nlll-ARTt CTR 
introdurlone 


I Capanoti 

I pepali dell'Italia meridional» 
La cultura di Golaiecca 


Carri e principi etruschi 


le indicazioni di costume che rendono 
assai più vasta la trattazione Immagina¬ 
te per un momento di volere descrivere 
la vita di oggi attraverso l’uso che si fa 


Produttore e distributore: 

Hochleller 
Via Salaria. 290 
00199 Roma 
Telefono 06/8548122 
Telefax : 06/8548122 
E-matl luwwww sysin q 

Ambiente: Windows 
Requisiti multimediali, slandard, 

Prezzo: 


lire 50.000 


Dove si trova presso il produttore o presso la mo¬ 
stra al Palazzo dei Papi di Viterbo. 


258 


mStcnT 


I CARRI LECCIRI DA CORSA 


stria, di differenze 
sociali, eccetera. 

La trattazione si 
svolge attorno agli 
argomenti citati, 
con narrazioni ac¬ 
compagnate da 
diapositive e sot¬ 
tofondo musicale 
originale. I testi so¬ 
no abbastanza bre- 

_ vi e contengono 

collegamenti iper¬ 
testuali interni (i salti si fanno all'interno 
dello stesso testo) 

La lettura dell'opera non impegna 
troppo e sembra esaurirsi abbastanza 
rapidamente (co¬ 
me probabilmente 
può accadere alla 
mostra di Viterbo). 
A giudicare dai 
componenti del co¬ 
mitato scientifico, 
la materia viene 
comunque trattata 
con il necessario ri¬ 
gore. 

Chi ha un inte¬ 
resse specifico e 
non trova troppo 
scomodo recarsi a 
Viterbo, potrà for- 


La Necropoli dell'Olearia 
Il correda della tomba 
La caratteri itlche del carro 


OD ® 








































se prima acquistare il CD da Hochfei- 
ler, per preparare meglio la visita alla 
mostra. L'operazione potrà risultare 
complessivamente costosa, anche a 
causa del fatto che questo titolo costa 
cinquantamila lire pur avendo contenu¬ 
ti quantitativamente inferiori ad altri 
dello stesso produttore, che costano 
trentamila lire. 


Egitto La Valle dei Re 

In questo caso la mostra originale è 
davvero permanente e non c'è da chie¬ 



dersi, come può accadere con la citata 
mostra di Viterbo, quanto dureràl 
La consultazione si apre con una 
schermata che trovo particolarmente 
ben disegnata, tanto da indurmi a fare i 
complimenti - da queste pagine - al gra¬ 
fico che ha realizzato l'opera. Le imma¬ 
gini che vi propongo anche se poche, 
possono forse darvi un'idea dell'elegan¬ 
za e piacevolezza della grafica 
La musica orchestrale di sottofondo 
(della Flipper Music) che mi sta accom¬ 
pagnando anche ora che scrivo queste 
note è molto piacevole. Forse anche 
perché non prova, neanche per un mo¬ 
mento, a adeguarsi all'ambiente di visi- 


Egitto la valle dei re 


Produttore e distributore: 

Via Salaria, 290 
00199 Roma 
Teletono 06/8548122 
Telefax 06/8548122 
E-mail hia'wwvv svsin | 

Ambiente: Windows 
Requisiti multimediali standard, 

Prezzo: lire 30.000 

Dove si trova in edicola o presso il produttore 



Come comple¬ 
mento alla consul¬ 
tazione a mezzo di 
narrazioni, collega¬ 
to alla cronologia, 
c'è un settore chia¬ 
mato "Per Saper¬ 
ne di più", che 
sfrutta una base di 
testi e immagini 
codificati con il lin¬ 
guaggio HTML 


(quello del Web di 
Internet, per inten¬ 
derci). 

Nel complesso, 
un'opera ricca ed 
interessante, che 


Colossi di Memnone, Il Villaggio 
degli Artigiani, Il Grande Fiume. 

Particolare è la parte intitolata 
"Le Voci del Passato": si tratta 
di cinque letture - fatte da un 
bravo attore - di testi risalenti 
agli antichi egizi dalla IV alla XVIII 
dinastia. 

Non manca la cronologia, 
chiamata "I luoghi e la storia", 
che è davvero utile per orientar¬ 
si tra le varie epoche e dinastie. 
Peccato che, dal punto di vista grafico, 
non sia assolutamente adeguata al re¬ 
sto dell'opera. 


certo vale la spesa, abbastanza mode¬ 
sta, che richiede. 


ta dei tentativi improbabili di 
riprodurre musica egizia o, 
peggio, adatta ad un visita 
nell'aldilà, potrebbero risultare 
disastrosi, 

L'opera è basata su una se¬ 
rie di narrazioni con diapositi¬ 
ve e filmati, con vari titoli: La 
Valle dei Re, La Tomba di Tu- 
tankhamon, Il Tempio della 
Regina Hatshepsut, La Valle 
delle Regine, Il Ramesseo, I 


Muttb* i**li di 
A Udo *S«qq«« 


PutmtU t kmiWu 
itoOlO«*t *S»q.|WI 

P*mdi 40 in 

•■fin*» diOa* 


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3I50-2M5.C eie. 


IU DINASTIA 
7700 2621 kC 
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IV DINASTIA 
2625- 2510 *C 

3n*fhi *Sb*pa«tk«f 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


259 




































News, software multimediale e... 

Le News multimediali da leggere su queste pagine e da utilizzare sui 
mediaLINK del n. 2 di C&Vweb98. I nostri consueti laboratori con in primo 
piano la prova pratica di Indeo Video 5.0 e le estensioni per il Progressive 
Download. Quindi le proposte del mercato shareware, con la 
presentazione di 5 applicativi multimediali e il rimando alla pagina di 
download di mediaWARE. Infine un piccolo esperimento per l’esecuzione 
automatizzata di file audio da browser! 


di Bruno Rosati 


La nuova impostazione data all'ap¬ 
pendice telematica di Computer & Vi¬ 
deo comincia a ripercuotere i suoi effet¬ 
ti anche sulle pagine di questa rubrica. 
La struttura del sito difatti è uguale a 
quella dell'articolo. Ciò. oltre ad una 
struttura più omogenea, genererà un'in¬ 
fluenza vicendevole, che speriamo posi¬ 
tiva Così, mentre i mediaLINK di 
C&Vweb98 ci hanno suggerito d'inseri¬ 
re su queste pagine un capitolo di news 
in più, le altre tre rubriche telematiche 
(mediaLABS, mediaWARE e mediaGA- 
ME) nasceranno, di mese in mese, co¬ 
me riferimento pratico alle sperimenta¬ 
zioni argomentate "su carta". 

Il rapporto tra C&V e C&Vweb98 sarà 
perciò strettissimo com'era nelle richie¬ 
ste di chi ci legge. 

Multimedia News 
(mediaLINK) 

La prima notizia la rendiamo a tutti gli 
appassionati della Playstation Sony e, 
soprattutto, a coloro i quali, per tale ba¬ 
se ludica, sognano di produrre dei fanta¬ 
stici videogame (e non solo videoga¬ 
me,..). 

A conferma del fatto che la fortunata 
console gode della massima attenzione 
da parte di Sony e che sempre piu 
software viene e verrà creato per essa, 
c'è da evidenziare l'iniziativa Sony Net 



Figura I L 'Home Pa¬ 
ge deI silo Nel Yaroze 


Yaroze. 

Detto in parole povere il prodotto in 
questione è un kit di sviluppo (di livello 
hobbistico) attraverso il quale e possibi¬ 
le realizzare dei giochi da far girare sulla 
Playstation Net Yaroze (una versione 
"black Ime" della Playstation). Il tool di 
sviluppo da cui si genera il codice com¬ 
patibile gira su PC ed è in grado di tra¬ 
smettere i comandi alla Playstation Net 
Yaroze per mezzo di un collegamento 
seriale. 

Il kit di sviluppo nel suo specifico consi¬ 
ste di una Playstation Net Yaroze, due 
|oy-pad, un cavo TV, una chiave hardware 


di accesso e l’insieme del software di svi¬ 
luppo per l'ambiente PC/Windows '95 
Come ulteriore fonte informativa (ma 
anche per vedere già in linea i primi de¬ 
mo realizzati) è sufficiente chiamare 
rURL lwww.scee.Sony.co.uKA'arinfòl 
Seconda tappa Dopo il Net Yaroze, 
e per il secondo mese consecutivo, 
puntiamo la barra verso il lido di Intel 
Per la precisione la rotta è verso l'URL 
http://developer.intel.com/ial/proc- 
text dove il navigatore creativo troverà 
ad attenderlo la novità del Web Design 
Effects II WDE (come lo chiameremo 
d'ora in avanti) è un software in grado 
di arricchire la resa 
estetica delle pagi¬ 
ne HTML (ma at¬ 
tenzione solo con 
Internet Explorer 
4.0) realizzando de¬ 
gli effetti animati 
sulle varie compo¬ 
nenti grafiche pre¬ 
senti sulle pagine 
stesse. 

Gli effetti di 
WDE sono in gra¬ 
do di alterare la 
texture di qualsiasi 


260 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















fo/nL-lto? 


immagine-sorgente Quest'ultima, de¬ 
nominata "seed", è generalmente 
una normalissima bitmap che va pre¬ 
cedentemente preparata sfruttando 
una palette di 256 colori massimi ed 
un taglio mai superiore a 128x128 
pixel e sempre divisibile per 4. Su tale 
immagine statica il WDE aggiungerà i 
risultati delle funzioni matematiche 
utilizzate nella fase di effettizzazione 
della stessa ricavando effetti quali ru¬ 
more video, turbolenze, attività cro¬ 
matica casuale, ecc.. che produrranno 
animazioni estremamente realistiche 
tipo fuoco, acqua, nuvole, fumo, ven¬ 
to, ecc. 

Per una verifica immediata, chi già 
possiede IE4.0, prima di salpare verso 
il lido di WDE, potrà già verificare le 
performance di alcune animazioni wde 
messe a cornice della pagina che me- 
diaLINK dedica a questa stessa notizia. 

Terza tappa Facendo un salto nel si¬ 
to di Asymetrix li www.asymetrix.coml 
è possibile vedere, ben in vista sull'ho- 
me page, il banner relativo alla versione 
6.0 di ToolBook Instructor. L'upgrade in 
questione è un ulteriore passo in avanti 
verso la fusione dell’authoring e del suo 
OpenScript con il linguaggio e le tecno¬ 
logie della rete quali ActiveX e Java. 

Ma la novità che ci interessa più da 
vicino del sito Asymetrix è l'upgrade 
5.0 del Digital Video Producer. La nuo¬ 
va versione dell’editing System di Asy¬ 
metrix, sempre più apprezzato oltreo¬ 
ceano, subisce un vero e proprio resty- 
ling ed affina le sue caratteristiche ap¬ 
plicative che ormai lo portano ad essere 
un prodotto maturo e completo. Prero¬ 
gativa finalmente assunta a livello di 
Premiere (il solito punto di riferimento 
nell'ambito dell'editing video) è quella 
della timeline di lavoro che ora permet¬ 
te l'utilizzo di un illimitato numero di 
tracce audio e il pieno supporto per 
l'overlaying video e il mixing audio. I vi¬ 
deoclip possono essere realizzati utiliz¬ 
zando un elevato numero di effetti di 
transizione e di puro DVE, come il fade- 
to-black/fade-to-white, blur, embossing, 
e gli immancabili chromakeying, alpha 
blending. 

Particolarmente innovativa è poi la 
presenza di un tool per il rendering 3D 
dei font TrueType. Le forme tridimen¬ 
sionali, ricavabili per estrusione, posso¬ 
no essere definite nei parametri dimen¬ 
sionali. del beveling, della direzione del¬ 
la luce, il path d'animazione e la durata. 



Figuia 2 - II kit Yaroze al completo Console 
PlaySianon dedicata, manuali, programmi appli¬ 
cativi su CD-ROM, loy-pad, cavo-TV e chiave 
elettronica A tutto ciò andrà ora affiancato le in¬ 
terconnesso via serialeI un normale PC multi¬ 
mediale ed un TV-color 


Net Toob Stream Player (il plug-in 
player per lo streaming in MPEG ora 
capace di scaricare e riprodurre anche 
file in formato AVI, MOV, WAV, SND e 
MIDI) e l'I-FilmEdit, un editor con il 
quale è possibile montare filmati in 
MPEG-1 L'applicativo è facilissimo da 
usare ed è acquistabile al prezzo di ap¬ 
pena 50 dollari. Per chi già disponesse 
poi di un ampio archivio di file AVI da 
convertire MPEG, per 100 dollari la Du- 
plexx mette a disposizione l'applicativo 
Avi2MPEG Converter Per le produzioni 
su Intranet, Duplexx offre il package 
Starter Kit comprensivo di editor ed 
estensioni Web-servering Lo stesso 
package è reso disponibile anche in 
versione Professional. 


Il DVP 5.0 è scaricabile dall'URL 
lwww.asymetrix.com/protlucTs7 dvp/ 
trial.html e può essere liberamente 
provato in versione full-workmg per una 
durata massima di 15 giorni. 

Quarta tappa La quarta ed ultima 
tappa punta su AltaVista e non riguarda 
un sito specifico, bensì il lancio di una 
parola-chiave: VìdeoCD. Tale parola (a 
differenza delle 46346 occorrenze ri¬ 
scontrate sul Web in relazione alla pa¬ 
rola-chiave MPEGI) è vistata per appe¬ 
na 15 occorrenze Tra queste la più in¬ 
teressante ci porta all'URL http:// 
iwww.dupiexx.conì cui corrisponde il 
sito della Duplexx nel quale ci è possi¬ 
bile scorrere l'interessante lista di ap¬ 
plicativi disponibili. Ad attrarre mag¬ 
giormente la nostra attenzione sono il 


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QltflBl mi 


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J- 


5 4 3 KKI 

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Figura ‘I - Il modulo di lavoro del Web Design Et- 
fects Con una semplice texture luna bitmap da 
256 colori 128x128 pixel) stiamo realizzando 
l'effetto animato di nuvole che corrono nel cielo 


Figura 3 - Stamp da ta¬ 
stiera sullo screen del 
sito Intel Web Design 
Etfects In verticale sulla 
destra si stanno riprodu¬ 
cendo un effetto di fuo¬ 
co ed un altro di acqua. 
Aggiungendo alla textu¬ 
re una scritta Icome un 
nome, un titolo, un logo, 
ecc I e facendola eflot¬ 
tizzare dal WDE si ottie¬ 
ne un effetto dalla resa 
notevole 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


261 











































Figura 5 - L'Home Pa¬ 
ge di Asymetrix con in 
primo piano lo "strillo ' 
dedicato all'lnstructor 
6 0 Sulla sinistra il link 
con Neuron. il plug-in 
per il download pro¬ 
gressivo dei lite tbk, 
ora in versione aggior¬ 
nata 


Figura 7 - Il listino dei pro¬ 
dotti piu recenti di Asy¬ 
metrix. 



Laboratorio 
Audio/Video: Indeo 5.0 
Progressive Download 
(mediaLABS) 

Indeo Video 5. l'ultima release del co- 
dec di Intel, ha tra le sue prerogative la 
capacità di mantenere il più alto livello 
di qualità delle immagini, una maggiore 
compressione nonché il detect di basi 
MMX attraverso le quali i file IV5 posso¬ 
no essere decodificati con migliore flui¬ 
dità. 

La notizia non è tra quelle che rivolu¬ 
zionano la storia e in effetti, dopo l'av¬ 
vento della release 3.2 (quella, non a ca¬ 
so, implementata in hardware su varie 
schede di acquisizione), le varie 4.1. 4.3 
ed ora la 5 0 sono null'altro che degli 
step di mantenimento. La leadership 


multimediale di Intel per quanto riguar¬ 
da i codec per l’offline è ancora indi¬ 
scussa, benché per merito quasi esclu¬ 
sivo proprio della gloriosa release 
IVR3.2. Se di Indeo comunque parliamo 
in questa sede è perché, collegato pro¬ 
prio alle specifiche dell'IV5.0. c'è stato il 
rilascio delle estensioni IV5.0 per il 
download progressivo via connessioni 
remote. 

Partendo dal sito http://developer. 
intel.com/ial/indeo/video/com- 
press.htm e previa registrazione abbia¬ 
mo cosi proceduto al download dei vari 
moduli, codec e plug-in che formano il 
progetto Indeo 5.0 & Progressive 
Download. 

Per avere il sistema completo (ovvero 
Indeo 5.0 e il tool per la marcatura al 
Progressive Download) sono da scarica¬ 
re dal sito due differenti file autoe- 
straenti. 

Il primo, denominato iv5play.exe. mi¬ 


sura 769 Kbyte e. una volta lanciato il 
setup, installa a sistema i codec Indeo 
Video 5.0 e Indeo Audio (nonché le ver¬ 
sioni ottimizzate di Indeo Video 3.2 e 
4.0/1/3) Quindi i plug-in per il download 
progressivo sia da Navigator che da Ex¬ 
plorer. Infine il filtro DirectShow per il 
controllo della procedura di download 

Il secondo pacchetto, quello del Pro¬ 
gressive Download Publisher, contiene 
a sua volta il solo modulo di lavoro per 
la marcatura dello streaming. Il file che 

10 contiene è un autoestraente denomi¬ 
nato iv5pdpub.exe, misura 415 Kbyte 
ed è scaricabile all'LIRL http://develo- 
per.intel.com/ial/indeo dietro registra¬ 
zione dei dati dell'utente. 

Una volta che si dispone di tutto il 
materiale, la procedura di produzione da 
seguire è molto semplice. 

Indispensabile è disporre di tutti i file 
Avi o Wave codificati nel rispettivo for¬ 
mato Indeo 5.0 Montaggio o conversio¬ 
ne possono essere svolte partendo da 
un qualsiasi editing System VfW com¬ 
patibile (Premiere. MediaStudio, VidE- 
dit, Digital Video Producer, ecc.). L'im¬ 
portante, in tale fase, è di salvare i file 
Avi in lavorazione con il nuovo compres¬ 
sore Indeo 5.0 che ci ritroveremo nella 
lista dei codec. Prospettando la possibi¬ 
lità di poter rivedere tali file anche su 
connessioni remote, sarà nostra cura ri¬ 
chiamare il pannello dei settaggi relativo 
ad Indeo 5.0 ed attivare su ON l'opzio¬ 
ne "Scalability". 

Ora che abbiamo i nostri file Avi com¬ 
pressi in Indeo 5.0, prima di poterli uti¬ 
lizzare in streaming anche su connes¬ 
sione remota, dovremo obbligatoria¬ 
mente trattarli nell'apposito applicativo 
Progressive Download Publisher 

Quest'ultimo è un authormg tool con 

11 quale è possibile marcare i file AVI-ln- 


262 


MCmlcrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















































i f' f r 


r/fyf| 




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D ■• uN >i IM «w> N* h<«.j 




Create and Play Qualitv 
MPEG Audio & Video for 
The W eb, Intranets and CDs 




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«5JV U-nu. ***4i .)ima**.W 


Ì**JiL 


t 


MPEG 

MooMMakn 


W I 4 m liti 


Figura 8 - II suo della Duplexx (www.duplexx.com) appena raggiunto dopo 
un'escursione su AltaVista alla ricerca di siti contenenti test/, documenti o 
software applicativo inerenti il VideoCD 



Figura IO - Ecco all'opera un file IV5 0 proprio durante la fase di scaricamen¬ 
to progressivo Nel sito che Intel dedica ad Indeo. 
oltre alla versione 5 0 del codec. è possibile scari¬ 
care il Publisher per la "taratura" Isolo dei file 
AVI-Indeo 5.01 per il download progressivo On thè 
Web 


Ham» lndi<« Audio 


- Otc* 

- r*Q 


deo 5.0 assegnando loro i controlli per il 
download progressivo. Il tool, in sede di 
ricodifica, permette di determinare co¬ 
me il video apparirà sul browser e come 
incrementerà le sue performance man 
mano che procede al download. 

In effetti, se il file Indeo 5.0, che si è 
precedentemente codificato per l'off-li- 
ne, misura 320x240 pixel e fluisce con i 
soliti 25 trame al secondo, tali parametri 
non vengono alterati dal Progressive 
Download Publisher. Più correttamente 
verranno arricchiti dalla struttura di 
downloading progressivo. 

L'utilizzo del Publisher è facilissimo 
Una volta aperto in screen il modulo e 
richiamato il file (audio/video o solo au¬ 
dio) da marcare, è sufficiente portarsi 
sul menu Options e richiamare il pan¬ 
nello dei settaggi per il Progressive 
Download (se il file è di tipo audio/vi¬ 
deo) oppure quello dei settaggi per l'Au¬ 
dio Compression (se il file è di tipo solo 
audio) 

Se il file da marcare è di tipo audio/vi- 
deo oppure solo video (fig, 11), richia¬ 
mato il pannello Progressive Download 
ci verrà proposto di scegliere tra le op¬ 
zioni già presettate (Progressive Quality 
e/o Progressive Frame Rate) oppure di 
procedere alla "customizzazione" di 
una nuova marcatura da prefissare per¬ 
sonalmente a cura dell’utilìzzatore. Nel 
caso che si opti per le opzioni già pre¬ 
settate, la scelta della Progressive Qua- 
lity prediligerà un controllo più inteso a 
mantenere la qualità delle immagini e la 
purezza del suono che non la fluidità 
della riproduzione. Al contrario, se si op- 


U: •*—**.. 


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Vi Voi «ofm«f ti' l wtfh Iffrif-'* rvVv 'j atti Irrito nV i--tarare atri KitsU'i anO, 
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oC Indeo ovV-j and au&n >~ftw*r (They wnr coopemed with rhf intnji rr*t£r<l 
nteUMrbcfav) 

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Figura 9 - Un momento 
di lavoro all'Interno 
dell'ambiente di editing 
di IFilmEdit della Cmax 
Design, divisione soft¬ 
ware della Duplexx 
IFilmEdit è in grado di 
codificare i file assem¬ 
brar/ sia in standard 
VCD che DVD! L'appli¬ 
cativo, in versione VCD 
costa appena 45 dollari 
Iche salgono a 55 nella 
versione comprensiva 
delplug-m NetToob) 


e — 


terà per il Progressive Frame Rate la 
marcatura sarà effettuata in favore del 
migliore frame-rate riproduttivo. 

Dai file audiovisivi a quelli solo audio, 
il pannello dell'Audio Compression che 
apparirà in schermo (si osservi sempre 
la fig. 11) ci mostrerà immediatamente i 
dati relativi al formato d'input (ad esem¬ 
pio un PCM da 22,05 KHz a 16 bit/mo¬ 
no) e al suo data-rate originale (ad 
esempio 352 Kbit/sec) Il valore del da¬ 
ta-rate è ovviamente troppo alto per es¬ 
sere riprodotto in streaming. Selezio¬ 
nando perciò la compressione Indeo 5.0 
vedremo apparire i valori del formato 
output, del ratio di compressione 
(usualmente 8:1) e quindi il data-rate di 
uscita (mediamente 44 Kbit al secon¬ 
do). Dato l'OK, il Publisher provvederà 
alla marcatura del file audio che ci ritro¬ 
veremo (velocemente, nel caso che il 
Publisher riconosca la presenza di una 
CPU MMX) pronto per essere messo 


sul Web. 
Audio/video o so- 
to... r,_, -.a | 0 auc jio che sia la 

marcatura imposta, 
il Publisher ci sug¬ 
gerirà la generazio¬ 
ne di una pagina 
HTML campione (comprensiva del codi¬ 
ce di controllo per la riproduzione del fi¬ 
le clip .IVF appena codificato). In alter¬ 
nativa ci verrà offerta la possibilità di ef¬ 
fettuare una semplice preview di verifi¬ 
ca, da browser, del clip stesso. Sce¬ 
gliendo la prima opzione, verrà generato 
e quindi salvato un file ,htm con il nome 
dello stesso clip. 

Nel corso delle nostre prove, carican¬ 
do l'Explorer, abbiamo potuto vedere i 
file IV5.0 (preparati per il download pro¬ 
gressivo) attraverso TActiveMovie, fis¬ 
sato in embedding, al centro della page. 

Richiamata la pagina del relativo codi¬ 
ce HTML, abbiamo potuto anche verifi¬ 
care come il Publisher prepara automa¬ 
ticamente una condizione ”if” in Java¬ 
Script in modo che il file sia in grado di 
riprodursi in base al browser che ne in¬ 
voca il download Se viene caricato 
dall'Explorer verrà scelta l'esecuzione 
via embedding da ActiveMovie, mentre 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


263 
























































al contrario, se il browser utilizzato dal 
visitatore è il Navigator, verrà invocata 
la seguente parte di codice: 

<EMBED src="file://D./articoli/GAT- 
VOLPI.ivf" width="252” height="244’' 
pluginspage=" |http //developer mtel cr> 
m/ial/indeo/video/driver htm" type="vi- 
deo/x-ivf"> 

E’ evidente come, per il Navigator, 
venga rimarcata l'indispensabilità di 
avere il plug-in player già installato (op¬ 
pure da scaricare e quindi installare) a 
sistema. 

Al riguardo di tale indispensabilità ab¬ 
biamo difatti provato la riproduzione del 
clip IVF senza plug-in in Navigator 4 Ox. 
e, mentre il video scorreva fluido, la 
componente audio del file era inascolta- 
bile, sommersa da un forte disturbo 
Chi intendesse utilizzare Indeo 5.0 Pro¬ 
gressive Download dovrà quindi inserire 
sulle pagine che contengono i file IVF 
un link che rimandi i possessori di Navi¬ 
gator alla page sopra citata (l’URL è 
quella indicata alla voce "pluginpage"). 
Su tale page ogni singolo utente potrà 
quindi scaricare il file autoestraente 
iv5play.exe e provvederne all'installazio- 
ne. Una volta lanciato il setup e tornati a 
caricare Navigator tutto funzionerà per il 
meglio. 

Dalla teoria alla pratica, come funzio¬ 
na il download progressivo operato da 
Indeo 5.0? 

Il consiglio, ancora prima di procedere 
ciascuno con le nostre prove pratiche, è 
quello di portarsi all'URL http://develo- 
per.intel.com/ial/indeo/video/sam- 
ples.htm e caricare uno o più file Avi 
che Intel si è premunita di mettere in 
vetrina 

Nello specifico del file audiovisivo 
rappresentato in fig 11 . abbiamo potu¬ 
to verificare la particolarità della proce¬ 
dura di scaricamento progressivo. 

Durante il download del file in que¬ 
stione, la barra del cursore di riproduzio¬ 
ne si colorava di due differenti tonalità 
di azzurro. Quella piu chiara, posizionata 
a sinistra, segnalava i frame già scaricati 
e, fino a quel preciso momento, esegui¬ 
bili a piena velocità (quella settata e 
possibile in relazione alla connessione 
utilizzata). A destra, invece, la parte di 
colore azzurro più scuro segnalava la zo¬ 
na di riproduzione della quale non si può 
ancora sfruttare il pieno del frame-rate. 
Praticamente, portatici su tale zona, du¬ 
rante la fase di riproduzione vedremo 
una specie di slideshow. Passato altro 
tempo, anche questa parte (non più co¬ 
lorata di azzurro scuro) comincerà a ri¬ 
prodursi fluidamente. 



Figura 7 7 - Indeo 5 0 
Progressive Download 
Ecco il piccolo modulo 
Publisher per la ~mar- 
catura " dello streaming 
progressivo delle codrh- 
che Indeo Queste, per 
diventare dei file scari- 
cabili progressivamen 
te, devono essere ob¬ 
bligatoriamente com¬ 
presse in formato In- 
deoSO 


Figura 12 - TypeTool 
Al lavoro Icon una 
pessima realizzazione 
personale 1 ! per im¬ 
piantare la forma di 
un carattere 



E' questa la di¬ 
mostrazione più 
palese di cosa si¬ 
gnifichi download 
progressivo. Dove 
come "progressi¬ 
vo" va anche (se 
non soprattutto) 
inteso l'aumento 
prestazionale della 
qualità di riprodu¬ 
zione via via che il file viene scaricato. 

Com'è possibile sempre osservare 
dalla fig 11. la tabella prestazionale del 
file in questione ci informa che questo 
occupa 3.2 MB, ha un quadro originale 
pari a 216x164 (per una durata di 55 
sec) e che la compressione Indeo Audio 
(operata a 8 KHz monofonici) richiede 
16 Kbyte al secondo. Appresso è listata 
anche la scaletta qualitativa del down¬ 
load che verrà effettuato 


Shareware 
multimediale: quattro 
applicativi quattro 
(mediaWARE) 

Setacciando la rete e scartando le 
"solite cose” (e di sicuro pure qualche 
ottimo programma che speriamo ci rica¬ 
piti a tiro...) per questo numero abbia¬ 
mo deciso di concentrare la nostra at¬ 
tenzione su quattro, specifici applicativi: 

- TypeTool, un editor di oggetti 
truetype. 



-A 



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■«~i rnavv Iuji~..|-k«t. |v)-^-' ie>—» 


4 U» 


- FontMagik, un generatore di effetti 
sia grafici sia su componenti testuali, 

- DDClip 2.22, un versatilissimo mixer 
audio/video 

- Fractal Imager 1.6, il tool di Iterated 
Systems con il quale è possibile conver¬ 
tire qualsiasi file grafico nel formato fiu- 
no dei primi generatori "visual" di ca- 
scading style sheet. 

Com'è evidente l'ambito applicativo 
dei programmi è estremamente diversi¬ 
ficato. 

TypeTool, rielaborando font preesi¬ 
stenti. come creandone ex novo, può 
essere ad esempio preso in considera¬ 
zione in tutti quei casi in cui, ad un crea¬ 
tivo. servano nuove forme espressive 
Non solo dal punto di vista testuale (co¬ 
me un font disegnato della forma piu 
adatta al tipo di ambientazione grafica 
che si sta realizzando) ma anche dal 
punto di vista coreografico Ad esempio 
quando servono degli orpelli grafici, o 
dei clip art, da utilizzare con buona fre¬ 
quenza e ripetitività. 

Tra le caratteristiche di spicco di Ty¬ 
peTool (che è di utilizzo assolutamente 
immediato) vanno segnalati l'editor peri¬ 
metrico con 10 tool di disegno, ben 1 00 


264 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

























































































Figura 13 - FontMagik 
Effetti multicolori e gio¬ 
chi di luce 


M [ta y^|f w^ t 

USI J J ìIjéI J *1 «IS *1 Uh) UUU 

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■“-I ai^v 3«*‘ I 13««»i IE»-*» | 3»«— llffi— 4 



Figura 14 - DDClip 2 22 
Il piano di lavoro arric¬ 
chito di componenti vi¬ 
deo ed audio DDClip ci 
pare eccellere soprat¬ 
tutto nella gestione del 
multitrack audio che, 
dopo aver manipolato, 
sincronizzato e control¬ 
lato nei livelli di uscita 
Icon tanto di primi piani 
e sottofondiI 6 in grado 
di salvare direttamente 
in un unico file wav. 


■«—I aaiav zi- 1 I jn»l 


_WJJfl/JUi_ 

-ir X» | [go~ »» |B"H 


livelli di undo/redo e la possibilità d'im¬ 
portare sia font TrueType che PostScript 
(type 1). 

Nel particolare, ci sembra interessan¬ 
tissima e tutta da verificare l'opportunità 
di creare con il TypeTool dei titoli e dei 
logo aziendali da rendere in 3D-amma- 
tion dallo Xara 3D (vedi C&Vweb98 n. 
1). TypeTool, prodotto dalla FontLab, è 
scaricabile seguendo i link preposti 
all'URL mtp://www.pyrus.com| 

Rimanendo in tema di font, non da 
creare ma da "effettizzare", il consiglio 
è di provare FontMagik II programma, 
in versione evaluation, permette l'utiliz¬ 
zo di testi d'effettizzare composti al 
massimo da sette caratteri. 

Aldilà di tale limitazione, la copia in no¬ 
stro possesso ci ha comunque permes¬ 
so di verificare a pieno le caratteristiche 
dell'applicativo. Caratteristiche che si 
concentrano tutte sulle opzioni a dispo¬ 
sizione per imporre gli effetti. FontMa¬ 
gik dispone al riguardo di un ricco effect- 
tool nel quale è possibile scegliere il tipo 
e il taglio di font da utilizzare, imporre il 
colore al background e al font (per sfon¬ 
do, corpo-carattere, ombra e 3D-styling) 
La luce e le ombre possono essere 


reimpostate per 
mezzo dei pulsanti 
direzionali presenti 
sulla destra del pia¬ 
no di lavoro. Il valo¬ 
re di profondità che 
viene assegnato con i bottoni direzionali 
può essere preventivamente modificato 
per mezzo degli slider e dei rispettivi 
preset (10) che sono listati sulla tool bar 
inserita subito sotto i menu. Imponibile 
da FontMagik è anche una resa prospet¬ 
tica per mezzo della funzione di angola¬ 
tura. L'applicativo (che nella versione 
completa distribuita dalla NPSmicro co¬ 
sta appena 25 dollari) è scaricarle in 
evaluation copy all’indirizzo www. 
npsmicro.com/fontmagik/ 

Con DDClip 2.22 ci spostiamo nell'al¬ 
veolo più pertinente per una rubrica co¬ 
me Computer&Video. Stiamo chiara¬ 
mente accennando a tutte le necessità, 
prettamente da videomaker, con cui il 
creativo si ritrova spesso a competere 
nella realizzazione di un montaggio vi¬ 
deo oppure di un'audioscena. Quando 
non si può (o non serve!) arrivare a Pre¬ 
miere (e più in generale anche agli altri 
sistemi di editihg che offrono troppe op¬ 
zioni che non ci servono!) il ricorso ad 
un applicativo come il DDClip 2 22 può 
essere una scelta azzeccata. 

Il DDClip della SoftLab è un sistema di 
editing digitale capace di realizzare 
mixing da più fonti video ed audio attra¬ 



verso la loro sincronizzazione lungo uno 
sheet di lavoro temporizzato. 

Dal punto di vista dell'interfaccia uten¬ 
te. DDClip si presenta composto di due 
finestre di lavoro, la Project e la Clip Col- 
lection window. La Project contiene tutti 
i dati ed i tool disponibili per lo sviluppo 
dei progetti, La Clip Collection, a sua vol¬ 
ta, può essere considerata come il listi¬ 
no dei clip Questi vengono raggruppati 
(e catalogati per nome, posizione ed ef¬ 
fetti) in un unico progetto continuamen¬ 
te aggiornabile e richiamabile per appor¬ 
tare modifiche ai file già mixati. 

Pienamente compatibile con le speci¬ 
fiche VfW, DDClip ha dalla sua interes¬ 
santi caratteristiche audio dove, tra le al¬ 
tre, è in grado di governare una traccia 
per file MIDI, gestire fino a 16 tracce 
per file Wave, controllare livelli e bilan¬ 
ciamenti del volume (separatamente per 
ogni singola traccia) ed applicare il 
mixing (con tanto di primi piani e sot¬ 
tofondi facilmente settabili per mezzo 
del cursore del mouse) in pieno realti- 
me. 

Le funzioni di salvataggio riguardano 
sia i file Avi che quelli .Wave. 

DDClip è sviluppato dalla SoftLab-NSK 
di Novosibirsk (Russia) ed è scaricabile 
(nella versione demo che salva solo i pri¬ 
mi dieci secondi di ogni progetto in atto) 
all URL http://www.sottlab-nsk.comi| 
Pro/DDClip.html 

Infine eccoci arrivare a Fractal Ima- 
ger 1.6 di Iterated Solutions, con il quale 
vi lanciamo l'idea di un piccolo laborato¬ 
rio grafico. L'idea è quella di andare a 
sperimentare personalmente le valenze 
del formato matematico (e non grafico) 
sviluppato dall'lterated per la rappresen¬ 
tazione delle immagini 

I frattali sono forme che possono es¬ 
sere ingrandite infinitamente senza per¬ 
dere (almeno in maniera eccessiva) il 
dettaglio originale Ciò è possibile grazie 
allo sviluppo matematico e non cromati¬ 
co (realizzato rigidamente per pixel-colo- 
re) delle informazioni inerenti ogni singo¬ 
la immagine. Piuttosto che utilizzare un 
set di valori per ogni singolo pixel, il for¬ 
mato frattale contiene, come in un vero 
e proprio archivio, il record dei pattern 
esistenti nell'immagine. Questi pattern 
sono espressi in valori numerici e non 
nello stato cromatico di ogni singolo 
pixel. Il risultato è che l’equivalente frat¬ 
tale di una bitmap (l'immagine cioè rico¬ 
struita pixel per pixel) richiede un'occu¬ 
pazione di spazio decisamente inferiore 
rispetto alla bitmap stessa da cui ha pre¬ 
so origine. 

II protocollo Fractal Transform, usato 
dall'lterated Systems, è in grado di rea¬ 
lizzare delle immagini frattali che, man- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


265 




















































Figura 15 - Iterateci Sv- 
stems Fraciat Imager 
I 6 II tool sta operando 
alla conversione di 
un immagine BMP a 24 
bit in formato Fif. La ri¬ 
chiesta minale di com¬ 
primere 8 t conservan¬ 
do la massima qualità 
non e stato possibile 
effettuarla La massima 
qualità Fractal Imager 
l'ha garantita con una 
compressione imposta 
di 3 I II risultato co¬ 
munque notevole è 
che. rispetto all'imma¬ 
gine originale da 901 
Kbyte. la conversione 
Fif ha fatto scendere 
l'occupazione di spano 
a soli 270 Kbyte 1 


■«-I a s jsk p-i | ai. |.^<o » 


fr-na-i<(cm (:■- V/t r-W. 


tenendo la qualità dell'immagine origi¬ 
nale, occupano come massimo un terzo 
dello spazio, si visualizzano rapidamen¬ 
te al download e possono essere visio¬ 
nate a qualsiasi risoluzione e riprodotte 
(come stampate) con funzioni di zoom 
anche esasperate, il tutto senza un'ap¬ 
prezzabile perdita di particolari. 

Procedendo con un nostro piccolo la¬ 
boratorio. abbiamo preso un'immagine, 
volutamente di bassa qualità (un freeze- 
frame da una ripresa video) e, dopo 
averla acquisita, l'abbiamo prima salvata 
in formato bitmap 640x480 (circa un 
Mbyte) e quindi convertita in formato 
.fif La compressione imposta dal mo¬ 
dulo Fractal Imager è stata solo di 3 1. 
in quanto si era prefissata la conserva¬ 
zione della qualità iniziale L'occupazio¬ 
ne di spazio da parte della versione fif 
dell'immagine è scesa a meno di 300 
Kbyte Continuando nell'esperimento 
abbiamo quindi imposto un ingrandi¬ 
mento ad una specifica zona e, grazie ai 
pattern, si è potuto verificare che il frat¬ 
tale ha restituito particolari che nell'im¬ 
magine originale si stentava a vedere 
L'esperimento ci sembra riuscito anche 
perché l'immagine iniziale, volutamente 
di bassa qualità, non ha perso alcun par¬ 
ticolare cromatico 


Esecuzione 
automatizzata di fonti 
audio in JavaScript per 
il Web (mediaGAME) 

Per quanto riguarda quest'altra rubrica 
(mentre studiamo la realizzazione di un 
cruciverba da mettere in linea, forse per 
uno dei prossimi numeri!) mi sembra in¬ 
teressante farvi partecipi di un piccolo 
modulo javascript, studiato e messo 
personalmente a punto per l'esecuzione 
automatica di file audio. Tale automati¬ 


smo eviterà il caricamento della finestra 
del mediaplayer e ci permetterà l'uso ad 
effetto del modulo. La riproduzione dei 
file audio infatti potrà avvenire o in se¬ 
guito al click su di un bottone (evento 
OnClick), o al passaggio del cursore del 
mouse su di una gif oppure su una paro¬ 
la attiva (evento OnMouseOver). 

Le istruzioni utilizzate realizzano un si¬ 
stema semplice ma efficace II click su 
di un bottone e l'immediata esecuzione 
del brano è la più classica delle funzioni 
multimediali, che anche il più strampala¬ 
to tool di presentazione possiede. Ora, 
con la funzione integrativa in JavaScript 
potremo usarlo anche con l'Explorer e il 
Navigator 

Proprio per quanto riguarda il Naviga¬ 
tor 4,x, va precisato che l'istruzione per 
la creazione dei bottoni (con l’inseri¬ 
mento del controllo OnClick. interno 
all'istruzione del clnput type="but- 
ton" >) va preceduta dall'apertura di 
<FORM> (con relativo TAG di chiusura 
</FORM>) 

Personalmente la soluzione dei botto¬ 
ni. che eseguono i file Wave senza cari¬ 
care la finestra del MediaPlayer, l'ho già 
utilizzata nel gioco "La frase misterio¬ 
sa" del demo "Una favola per la rete" 
(in linea su C&Vweb98 n 1). La cosa 
sembra proprio che funzioni. 

Per quanto infine concerne la possibi¬ 
lità di operare lo stesso controllo sia al 
passaggio su testo che su grafica (gra¬ 
zie al gestore di eventi OnMouseOver) 
è evidente quale orizzonte d’utilizzo si 
possa aprire Dalla realizzazione di au¬ 
tentiche "mappe sonore" per qualsiasi 
genere di sito a quella di giochi ed ad- 
venture interattivi, sempre, ovviamente, 
On The Web! 

Il costrutto javascript e i controlli in 
embeddmg (nonché un paio di esempi 
con i gestori OnClick e OnMouseOver) 
li potrete trovare belli e pronti da scari¬ 
care proprio dalla pagina mediaGAME di 
C&Vweb98 n. 2. 

Ovviamente è tutto "free royalty" ! 

«e 


AUTOPLAY in JAVASCRIPT per EXPLORER e NAVIGATOR (4.x) 16 

Nell'Head (<HEAD> </HEAD>l 

<SCRIPT language="JavaScript"> 

function Playsound1(sndAction,sndOb|) I 
if (eval(sndObj) 1= nuli) I 

if (sndAction == 'stop') eval(sndOb|+' stop(l’);//stop, else play 

else evalIsndObj+Knavigator appName=='Netscape')?’.play(false)' ' runl)')): 

> 

) 

</SCRIPT> 

Nel Body l<BODY> </BODYI 

<FORM> 

<EMBED name='Playsound1' src='audio/reginala.wav‘ 

loop=false autostart=false mastersound="mastersound" hidden=true width=0 

height=Ox/EMBED> 

<INPUT TYPE="button" NAME="audio1" VALUE=' Play'': onClick="Playsoundll'play'. 
'document Playsound 1 ’) " > 

</FORM> 

// Per far eseguire anche questo file (esecuzione al passaggio del mouse) 
e necessario predisporre una seconda funzione Playsound (e distinguerla chiamandola 
"Playsound2") 

<embed name='Playsound2’ src=audio/regina 1c.wav' 

loop=false autostart=false mastersound="mastersound" hidden=true width=0 heigh?=0> 
</embed> 

<P> 

<a onmouseover= " Playsound2Cplay'Playsound2') " > 

Premi qui e senti che musica!</ax/p> 


266 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





























ure 


Organizzazione: 


INFOTRAIL 

Palermo 

Via Vincenzo Barbera, 2/A 

Tel. (Fax) 091/302374 pbx 

E-mall: infotrai@neomedia.it 


http://www.inf 


Palermo 

Fiera del Mediterraneo 


Mercoledì 


Giovedì 


I J Venerdì 


Sabato 


Domenica 


FEBBRAIO 


1998 


L’INFORMATICA 


in fiera 


RASSEGNA DI INFORMATICA 

TELEMATICA 

E OFFICE AUTOMATION 


Telino 


Show 

•a-neomecMia.it I# ■ ■ WW 

'oitrrtnò ioioioioioioioioioioio 




Speciale VGA 3D: alcune proposte 


Immancabile, ecco l’arrivo della seconda parte di uno speciale che non vuole 
senz’altro essere né esaustivo né definire tendenze o mode, ma solo indicare 
alcuni prodotti, tra quelli apparentemente più diffusi, meritori di una eventuale 
scelta. Dopo aver visto la scorsa volta quattro prodotti, di fascia e gamma di 
prestazioni ben definite (e dotate di altrettanti chip grafici differenti), ora tocca 
ad altri tre, da sottoporre all’attenzione di una utenza sempre più accorta. Per 
questa tornata abbiamo scelto ancora una produzione ATI, con due SVGA agli 


estremi della 


gamma, e la nuova 
espressione della 




Come abbiamo già avuto 
modo di vedere, la grafica 3D 
"all in one" non è una vera e 
propria novità assoluta, da an¬ 
ni viene pesantemente utiliz¬ 
zata per scopi professionali 
(CAD architettonico, meccani¬ 
co, rendering cinematografico, 
creazione di effetti in editing 
video e cosi via) con la conseguente co¬ 
stante evoluzione dei prodotti, sempre 
più potenti, e il loro costo sempre più 
alto. Una "soluzione 3D" professionale 
(da vera workstation), con 32 MB di 
RAM video, può tranquillamente sfiora¬ 
re i 6-7 milioni di costo, mentre prodotti 
particolarmente "dedicati" (con bande 


passanti incredibili) arrivano ai 10 milioni 
con estrema facilità. 

Tutto ciò ovviamente ha ben poco a 
che fare con il mercato dei personal 
computer, quando risorse di questo ge¬ 
nere non hanno necessitò di esistere e 
dove i budget sono notoriamente ben 
più contenuti. Proprio per questi motivi 


è completamente diverso l'approccio 
quando si affrontano discorsi che riguar¬ 
dano prodotti indirizzati al mercato con¬ 
sumer, in un settore sempre piu evolu¬ 
to (quello dei chip grafici specifici) che 
ha poco da invidiare alle produzioni di al¬ 
tissimo livello. Una delle cause che ha 
senz'altro segnato il successo delle 


Creative Graphics 
Blaster. 

Buona lettura. 

(seconda parte) 

di Massimo Novelli 

Già, DirectX... 


268 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 









£' evidente l'ottima 
fattura della ATI Char- 
ger, entry level della 
nuova gamma ATI In 
primo piano il chip 
proprietario 3D Rage 
Il + DVD, responsabi¬ 
le delle buone perfor¬ 
mance di questa eco¬ 
nomicissima scheda 



schede grafiche 
3D di fascia media 
e medio-bassa è 
identificabile con il 
DirectX, la ormai 
non più nuovissi¬ 
ma architettura 
software messa a 
punto da Microsoft 
per Windows 95 
(tra l'altro arrivata alla versione 5.0). 

Grazie a questa soluzione, una sorta 
di "lingua franca", ogni applicativo 
compatibile con tale standard sarà in 
grado di utilizzare qualsiasi scheda gra¬ 
fica con funzioni 3D accelerate, al mas¬ 
simo delle sue possibilità, cosa che era 
difficilmente ottenibile fino a qualche 
tempo fa (quando si era costretti a svi¬ 
luppare driver e software specifico per 
applicazioni particolari, con risultati non 
sempre all'altezza). DirectX, quindi, è 
un insieme di specifiche software, già 
formulate da Microsoft, su cui si devo¬ 
no basare gli sviluppatori per la scrittura 
di applicativi in tale standard, rendendo¬ 
li compatibili e soprattutto (in qualche 
modo) "certificati" DirectX, sfruttando 
dei codici di servizio di tipo universale 
forniti dal sistema operativo (anche se 
da diverso tempo si sta assistendo ad 
una "fronda" di sviluppatori sempre più 
folta e non proprio ortodossa che tende 
a rimuovere in qualche modo gli stretti 
legami che obbligano le software hou¬ 
se a rispettare gli standard di mercato) 
In estrema sintesi, quindi, per evitare 
errori, basterà sincerarsi che il nostro 
applicativo scelto sia compatibile Di¬ 
rectX per essere sicuri che lavorerà al 
meglio sulla nostra SVGA 3D, di qualsi¬ 
voglia marca e modello essa sia. 

Notoriamente, le prime versioni di 
Window 95 non avevano le estensioni 
in merito, rese invece disponibili dalla 
release OSR 2.0 (e soprattutto 2.1), e 
poiché quasi sempre ci rivolgiamo ad 
un pubblico non molto smaliziato, pos¬ 
siamo dire che le estensioni saranno 
presenti già sulla loro macchina (se ag¬ 
giornata a Windows 95 OSR-2 o all'in- 
terno della dotazione software della 
scheda grafica 3D) oppure in dotazione 
in qualsiasi applicativo (di solito giochi 
di ultima generazione) che abbia neces¬ 
sità di usufruire delle stesse. 

Tornando alla natura di DirectX come 
insieme di librerie, le sue tre compo¬ 
nenti principali sono: DirectDraw per le 
funzioni accelerate di grafica 2D; Di- 
rect3D per la grafica 3D; DirectSound 
per il sonoro Oltre ad altre componenti 
minori dedicate alle periferiche di pun¬ 


tamento (joystick) e a giochi multiplayer 
via rete. Il loro intervento può essere di 
varia natura e peso: dall’appena percet¬ 
tibile ritocco all'ottimizzazione sostan¬ 
ziale Molto, però, dipende dal softwa¬ 
re a corredo della SVGA utilizzata: esso 
non solo deve essere in standard Di¬ 
rectX ma ne deve poter seguire l'evolu¬ 
zione con eventuali upgrade. Questo è 
un aspetto di cui si deve tener conto 
nella scelta di un prodotto piuttosto che 
un altro: un costante aggiornamento 
della dotazione software da parte della 
casa produttrice è indice di sicurezza. 

Ma veniamo alla contesa odierna: in 
gara, si fa per dire, tre produzioni ben 
dotate, anch'esse come la volta scorsa 
con a bordo chip grafici differenti, due 
della stessa casa, ma agli estremi 

ATI Technologies 
3D Charger 


Produttore: 

ATI Technology Ine 
Canada 

nini //www aiitech ca 

Distributore: 

SBF 02-2828252 
Task 055-4274300 
DataPool 06-72989255 

Prezzo (IVA esclusa!: 

Lire 170.000 (versione 4 MB) 


(quantomeno di prezzo), ed una nuova 
arrivata, con un blasone da difendere. 
Parleremo di ATI Technologies 3D 
Charger (3D Rage II + DVD), ATI 
Xpert@Play (3D Rage Pro PCI) e Creati¬ 
ve Graphics Blaster Exxtreme (3DLabs 
Permedia 2). 

ATI Technologies 3D 
Charger 

(ATI 3D Rage II + DVD) 

Pervenutaci con lo stretto necessario 
(in confezione OEM, dotata del solo 
CD-ROM di installazione), la 3D Charger 
è la classica entry level di gamma, se 
non altro per il suo prezzo. In standard 
PCI e con a bordo 4 MB di RAM EDO 
"Hyper Page" singolo ciclo, la sua fat¬ 
tura è di ottima qualità e l'installazione, 
sia hardware che software, non presen¬ 
ta problemi di sorta (la dotazione 
software è comunque di buon livello, 
potendo contare sui classici driver per 
ogni S.O. ed applicativi vari di suppor¬ 
to). Come dicevamo, è basata sul chip 
3D Rage II + DVD, una delle ultime ver¬ 
sioni del famoso 3D Rage, a sua volta 
diretto discendente dell'altrettanto fa¬ 
moso Mac64 

Il chip in questione è un acceleratore 
grafico a 64 bit con ampio supporto 3D 
e motion video, permettendo anche un 
playback di qualità in ambito 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


269 















Lo staio hardware della 
ATI 30 Charger. con ca¬ 
ratteristiche e voci della 
sua composizione, non¬ 
ché le modalità grafiche 
installate 


DVD/M PEG-2. Dotato di una architettu¬ 
ra avanzata, tra l'altro ottimizzata per 
memoria SGRAM a 83 MHz, sarà in 
grado di offrire buone prestazioni in 



profondità colore e 
alta risoluzione fino 
a 1600x1200 pixel, 
oltre ad offrire 3D 
feature e perfor¬ 
mance come tex- 
turing a prospettiva 
corretta mip-map- 
ped con supporto 
chroma-key, video 
texturing, shading di tipo Gouraud, 
completo supporto di primitive 3D co¬ 
me punti, linee, triangoli e quadrilateri, 
doublé buffering full screen o in finestra 
per animazioni fluide, 16 bit Z-buffering 
per la rimozione 
delle superfici na¬ 
scoste Ed ancora, 
filtraggio delle tex- 
ture di tipo bi- e tri¬ 
lineare, texture li- 
ghting con com¬ 
pleto supporto Di- 
rect3D, alpha blen- 
ding, fog, estese 
modalità 3D con 
drawing in RG- 
BA32, RGBA16 e 
RGB 16. mappatu¬ 
ra texture in RG- 
BA32, ARGB4444, 
RGBA16. RGB16 e 
RGB8, mentre in 
modo compresso 
le texture saranno 


Il programma dì in¬ 
stallazione del letto¬ 
re video, per il play¬ 
back di materiale 
MPEG e VideoCD, 
di buone caratteristi¬ 
che e prestazioni 


In evidenza le proprietà 
DirectX della ATI Char¬ 
ger, con le voci presenti 
e le capacita abbastan¬ 
za complete offerte dal¬ 
la stessa 




r*~i 

WBsm «« 



gestite in 
YUV422, CLUT4 
(CI4) e CLUT8 
(CI8). 

In ambito mo- 
tion video, inve¬ 
ce, il 3D Rage II 
+ DVD sarà in grado di offrire capacità 
di "hardware compensation" per otti¬ 
mizzare il frame rate DVD/MPEG-2, sca- 
latura video e color space conversion 
YUV to RGB di qualità, color overlay per 
flussi video a piena banda MPEG-2. fino 
a 720 pixel, color space conversion in 
YUV422, YUV410 e YUV420, supporto 
"multi-stream" video e hardware mirro- 


Le icone presenti, a 
mo' di "t ray-icon", 
nell'applicativo di ge¬ 
stione della Charger. 
con opzioni e funzioni 
tutte a portata di mano 


ring per il flipping delle stesse in ambito 
video-conferenze. 


Nelle caratteristiche generali, invece, 
la 3D Charger offre risoluzioni fino a 
1600x1200 a 65K colori e 60 Hz di re- 
fresh (mentre alle altre risoluzioni avre¬ 
mo refresh intorno ai 60-200 Hz), 
conformità VESA DCCl/2b, capacità di 
memoria a bordo 2 o 4 MB, connessio¬ 
ni speciali mediante TATI Multimedia 
Channel (AMC), una sorta di Feature 
Connector ben più evoluto, sviluppato 
da ATI. 

A ben vedere, in ogni caso, le sue 
feature la identificano come una buona 
scheda di inizio al 3D consumer, anche 
se le sue performance in tale ambito 
non eccellono particolarmente, ma con¬ 
siderandone il prezzo potrebbe essere 
la soluzione ragionata per chi non ha ne¬ 
cessità di dotazioni estreme, almeno 
all'inizio. 


ATI Technologies 

Xpert@Play 

(3D Rage Pro PCI) 

E veniamo ai prodotti di punta della 
nuova gamma ATI, che con la 
Xpert@Play e Xpert@Work ha immesso 
sul mercato delle soluzioni 2D/3D di in¬ 
dubbia qualità, ad un prezzo molto ra¬ 
gionevole. Basate ambedue sul chip 3D 
Rage Pro, le due schede offrono delle 
performance di rispetto in tutti gli ambi- 


270 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 













































































ftr-Jiil-l’tftP 


ATI Technologies 
Xpert@Play 


Produttore: 

ATI Technologies Ine 
Canada 

ri io;/wvVvV aiiiécn aa 

Distributori: 

SBF 02-2828252 
Task 055-4274300 
DataPool 06-72989255 

Prezzo (IVA esclusal 

Lire 320.000 versione 4 MB 
Lire 390.000 versione 8 MB 


ti, sia in standard PCI che nell'emergen¬ 
te AGP, oltretutto in modo 2X, essendo 
tra le prime soluzioni sul mercato. 

Il 3D Rage Pro è un acceleratore a 64 
bit che supporta il 2D, 3D (nel classico 
Direct3D e in Windows NT 4.0 l'Open- 
GL) e video, con il pieno supporto DVD 
e MPEG-2 software (almeno nella ver¬ 
sione AGP e su macchine Pentium II). 
Di esso, lo ricordiamo, ne esistono tre 
versioni, il 3D Rage Pro 133, adatto a 
connessioni AGP 2X, ossia a 133 MHz, 
il 3D Rage 66, per AGP in modalità IX 
ed il 3D Rage Pro PCI, per il dialogo 
con un comune bus PCI. 

La Xpert@Play è disponibile nelle ver¬ 
sioni con 4 MB di SGRAM (espandibile 
a 6 oppure 8) e 
con 8 MB 
(quella in esa¬ 
me), l'espan¬ 
sione di me¬ 
moria è nell'in¬ 
consueto for¬ 


Le regolazioni principali 
della Xperl@Ptay: nel re- 
tresh di schermo, posizio¬ 
namento, sincronizzazione 
e cosi via . In basso una 
sorta di auto-regolazione 
del refresh video ad uso 
modalità giochi 



mato SODIMM (Small Outline DIMM) 
non diffusissimo, da inserire sul lato 
corto della scheda. Le sue performance 
in ambito 2D raggiungono risoluzioni fi¬ 
no a 1600x1200 con refresh massimo 
di 85 Hz e 64K colori, merito soprattutto 
del RAMDAC integrato a ben 230 MHz, 
mentre il massimo di 200 Hz lo si ottie¬ 
ne alle risoluzioni inferiori. 

A bordo della Xpert@Play è presente, 
oltre al già detto chip, anche l’Impact 
TV2, decoder vi¬ 
deo che permette 
alla stessa di poter 
uscire in video 
composito o S- 
VHS con buona 


Anche per la ATI 
Xpert@Play in eviden¬ 
za il consueto "stato 
generate " della sche¬ 
da, con le voci più rap¬ 
presentative 


qualità. Inevitabile 
parlare quindi di 
giochi utilizzati su 
comuni televisori, 
con un impatto vi¬ 
sivo certamente 
favorevole. 

Tra le caratteristiche base della sche¬ 
da, oltre alle comuni funzioni di interpo¬ 
lazione, scalatura e conversione colore 
essa supporta anche la motion compen- 
sation per il playback DVD e, su una 
macchina molto veloce, anche la ripro¬ 
duzione solo software MEPG-2, senza 
necessità quindi di una scheda di deco¬ 
difica; in sintesi, il chip 3D Rage Pro po¬ 
trà gestire, nell'insieme dei calcoli della 


Altrettanto buona la 
realizzazione della ATI 
Xpert@Play. Al centro 
il 3D Rage Pro PCI e 
sul lato destro l’origi¬ 
nale piccola slitta per 
la espansione di me¬ 
moria SODIMM 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


271 










































































Nella ATI Xpert&Play la gestione delle panorami¬ 
che, su desktop virtuale , avverrà in questo re- 
duester. dove potremo controllare facilmente • 
tasti di scelta rapida 


decodifica, la fase di generazione dei 
(rame di tipo Bidirezionali e Predittivi, la¬ 
sciando alla CPU il solo compito di deco¬ 
dificarne i trame di riferimento. Tutto ciò 
ottenuto nell'unione degli sforzi tra la 
stessa ATI e la Zoran (famosa casa 
hardware di produzione codec), tra l'al¬ 
tro uno dei pri¬ 
mi produttori 
di software 
playback DVD, 
con prestazioni 
interessanti. 

Nell'ambito 
strettamente 


Anche se apparentemente 
spoglia di componenti, la 
Creative Exxtreme olire 
delle performance di tutto 
rispetto, mento senz'altro 
del 3DLabs Permedia 2. 
chip dalle performance in¬ 
teressanti. 


Come di consueto, le 
proprietà DirectX della 
Xpert&Play con le voci 
principali evidenziate 


Produttore: 

Creative Labs Ine 
USA 

nttpV/www creai còni 

Distribuito da: 

Creative Labs srl 
Strada 4 Pai A/3 
20090 Assago Milanofion 
Milano 

Prezzo UVA esclusa): 

Lire 195 000 (versione 4 MB) 


3D, la Xpert@Play supporta la quasi tota¬ 
lità delle funzioni specifiche Direct3D. 
tra cui la correzione prospettica, filtering 
bilineare e trilineare, chroma-key, mip- 
mapping, fogging, alpha blending, textu- 
re compresse, ombreggiature Gouraud 
ed altro ancora. 

Nella confezione in versione retail so¬ 
no presenti, oltre alla essenziale manua¬ 
listica, un CD-ROM di installazione com¬ 
pleto di driver ed applicativi e diversi gio¬ 
chi, tra cui Formula 1 Psygnosis e Terra- 
cide Eidos, nonché WIRL Platinum Na¬ 
turalmente a corredo vi sono anche i ca¬ 
vi necessari a gestire l'uscita TV 

Le sue performance, quindi, sono ben 
equilibrate rispetto al costo. La versione 


8 MB ci sembra 
molto convenien¬ 
te: è come se 
avessimo quasi 
gratis anche una 
uscita TV, che po¬ 
trebbe far storcere 
il naso ai puristi, 
ma che invece pub 
spesso risultare 
molto utile. Di tut¬ 
to riguardo sono 
poi le capacità del 
chip 3D Rage Pro 
PCI, uno dei più efficienti (a nostro avvi¬ 
so) sul mercato. 

Creative Graphics 
Blaster Exxtreme 

Un netto rilancio della produzione 
Creative, in ambito 3D, lo si è ottenuto 
con la Exxtreme Infatti, nonostante le 
precedenti produzioni, basate sui chip 
Rendition Verità e Cirrus Logic Laguna 
3D (stiamo parlando quindi della Blaster 
3D e della 3D Blaster PCI) fossero di un 
certo pregio, sono state accolte da pub¬ 
blico e critica con un apparente distacco, 
non ottenendo il successo aspettato. La 
Creative in questa occasione si affida ad 
un nome certamente blasonato e affida¬ 
bile. ossia alla 3DLabs, nella sua piu re¬ 
cente produzione, il Permedia 2 
La confezione è composta dalla classi¬ 
ca coloratissima scatola, un conciso ma¬ 
nuale in più lingue ed un CD-ROM con il 


Creative Graphics Blaster 
Exxtreme 


272 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






























































P Simdvonoe Kiwn l^e-ff -- 

P Afccatt ma» &m&t ta MflM (artormtrc* 
P UMlWalphs'o'gouauJatofetttndng 

QpanGL 

P Taahf* conviti non 
P Qlntti Marno 

Iriphicsl 


FtoloyBtltJ 


xmit 


In primo piano la configurazione delle prestazio¬ 
ni, nella Creative Exxtreme, in ambito Direct- 
Draw/Direcl3D e OpenGL, con le ottimizzazioni 
principali, nonché per l'accelerazione hardware 



OK 


? 


Arali 


software necessa¬ 
rio (driver ed appli¬ 
cativi di gestione). 
La sua installazione 
non presenta pro¬ 
blemi di sorta e le 
ampie capacità 2D/3D integrate offrono 
prestazioni di tutto rispetto, perfettamen¬ 
te allineate con la concorrenza più ag¬ 
guerrita. 

Il cuore della scheda, dicevamo, è nel 
chip 3DLabs Permedia 2, versione più 
evoluta del Permedia, adatto anche ad 
applicazioni multimediali, caratterizzato 
da un RAMDAC integrato a 230 MHz e. 
nell'esemplare Exxtreme in questione. 


Il BlasterControl Pre- 
lerences in ambito 
Virtual Desktop, con il 
tacile settaggio delle 
possibilità offerte 


La "tray-icon" del Bla¬ 
sterControl, con tutte le 
opzioni raggiungibili in 
un attimo. 


Le proprietà DirectX 
della Creative Exxtre¬ 
me. nel consueto 
pannello riassuntivo, 
la maggioranza delle 
voci sono rispettate 



11 


17.58 



dotato di 4 MB di SGRAM. Al suo inter¬ 
no è inclusa una specifica sezione cosid¬ 
detta di "graphics setup" grazie alla qua¬ 
le, mediante una gran mole di lavoro in 
calcoli floating point, le primitive poligo¬ 
nali di cui sono composte le superfici 3D 
vengono immediatamente descritte in 
semplici termini interpretati dalla sezione 
di raster, alleggerendo notevolmente il 
lavoro della CPU. 

Le più spiccate feature 3D che la sche¬ 
da supporta includono: gestione evoluta 
delle texture, correzione prospettica, ca¬ 
nonico filtraggio bi- e tri-lineare, locai buf¬ 
fer texture e gestione delle trasparenze. 
Mentre la sezione di rendering è in grado 
di operare sia in modalità Gouraud che in 
fiat shadmg, con Z-buffer a 16 bit nonché 
funzioni di fog vertex, color key, antialia- 
sing e dithering, hardware texture map- 
ping, specular highlights, stendi buffer 
ed altro ancora. Altresì, in ambito 2D è in 
grado di offrire accelerazioni nel playback 
MPEG (sia di tipo 1 che 2), color space 
conversion e multi-tap image scaling di 
qualità, ed è anche aggiornabile, ossia 
pronta ad accettare la futura tecnologia 
grafica della stessa Creative, la "Dyna- 


micXtended Reso¬ 
lution" -Dxr2-, con 
pieno supporto ad 
uso playback DVD, 
e che opererà sul 
raddoppio delle li¬ 
nee video in play¬ 
back. In sintesi, la 
Exxtreme è in gra¬ 
do di accettare il se¬ 
gnale DVD, già di 
qualità, e raddop¬ 
piarne le linee TV 
mediante filtraggi e 
scalatura ad ampio 
spettro, eliminando 
ogni sorta di flicke- 
ring. 

Tornando alle sue 
performance la Exx¬ 
treme, nei test ef¬ 
fettuati, ha supera¬ 
to la maggioranza delle specifiche Di- 
rect3D, con buoni risultati fino a 
800x600 a 16 bit, anche la presenza del¬ 
le librerie OpenGL (oltre a quelle Di- 
rect3D e HEIDI) dà una ulteriore spinta 
alle sue indubbie qualità. Il target di uten¬ 
za, considerando il prezzo e le buone ca¬ 
pacità in ogni situazione, dovrebbe esse¬ 
re abbastanza ampio. 

A margine e da non sottovalutare è la 
buona dotazione di software aggiunto. 


Conclusioni 

Ancora una volta abbiamo avuto mo¬ 
do di verificare che anche a prezzi ac¬ 
cessibili è possibile equipaggiare la pro¬ 
pria macchina di dispositivi 3D di buon 
livello Certo non avremo rendimenti 
estremi, ma in sostanza la maggior par¬ 
te degli utenti non ha necessità di pre¬ 
stazioni velocistiche sempre straordina¬ 
rie. Chi invece ha tali occorrenze deve 
necessariamente rivolgersi ad altro, 
ben più costoso, magari rileggendosi la 
puntata precedente... 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


273 


































































coordinamento di Andrea de Prisco 


Confronto fra dispositivi di visualizzazione: 

impariamo ad usare i parametri di caratterizzazione 

Sul numero scorso di MC abbiamo presentato alcuni parametri analitici e 
funzionali che possono aiutare nella scelta della periferica di visualizzazione 
immersiva più adatta alla nostra applicazione in realtà virtuale. I campi ed i 



settori applicativi analizzati sono stati la ricerca, 
l’industria e l’intrattenimento, coprendo in tal 
modo oltre il 90% della domanda. In questo 
nuovo appuntamento con la computer grafica 
interattiva impareremo ad utilizzare questi mezzi 
di analisi e confronto, chiarendone portata ed 
utilità marginale. Presenteremo inoltre alcune 
novità recentemente introdotte sul mercato. 


Seconda parte 

di Gaetano Di Stasio 


Fra le considerazioni sviluppate sul nu¬ 
mero di gennaio è emerso il forte contra¬ 
sto fra due di questi parametri: il campo di 
vista e l'acuità visiva. 

Il campo di vista umano copre quasi 
180° ed è un elemento importante nelle 
applicazioni in realtà virtuale perché dà la 
sensazione di immersione e di presenza 
nel mondo simulato. Ciò vale soprattutto 
la dove è importante superare la soglia 
dell'incredulità, che permette ad una am¬ 
bientazione in computer grafica interattiva 
di assumere caratteri reali, come deve ac¬ 
cadere nei simulatori perché l'esperienza 
sia significativa Nei visori commerciali 
non si va oltre 1 140°, che comunque risul¬ 
ta un campo di vista sufficientemente 
ampio per tutte le applicazioni, anche per 
quelle piu estreme, che sfruttano anche la 
visione periferica dell'occhio umano 

L'acuità visiva definisce invece la capa¬ 
cità di percepire i dettagli di una scena e 
risulta particolarmente importante nelle 
applicazioni industriali e scientifiche dove 


il dettaglio deve essere rap¬ 
presentabile e manipolabile 

Ovviamente il campo di 
vista e l'acuità visiva fanno a 
cazzotti. Come abbiamo già 
visto, infatti, fermo restan¬ 
do il limite di risoluzione dei 
visori ad LCD ed a CRT mi¬ 
niaturizzati, se il campo di 
vista è ampio si deve spalmare la risolu¬ 
zione su una superficie maggiore dimi¬ 
nuendo l'acuità visiva, ovvero la capacità 
di risolvere i dettagli. Se invece si deside¬ 
ra un numero di pixel elevato per unità di 
superficie, bisogna di conseguenza ridurre 
il campo di vista 

L'acuità visiva può essere sintetizzata 
analiticamente attraverso l'equazione 
D=FOV* 1200/#-di-pixels, dove FOV (Field 
Of View) è il campo di vista orizzontale 
moltiplicato per 1 200, una costante, e di¬ 
viso per il numero di pixel in orizzontale 
del visore. Il campo di vista massimo spe¬ 
rimentabile da un occhio perfetto è stima¬ 


to in D=200 La ca¬ 
pacità visiva è inve¬ 
ce pari a 20/D, con 
20/200 pari a 0 1 
definita come "so¬ 
glia di cecità legale" 

(un dettaglio visibile 
da un soggetto sano a 200 piedi, per una 
persona sulla soglia della cecità legale è 
visibile solo a 20 piedi) Capacita visiva 
unitaria rappresenta la massima facoltà 
espressa da occhi sani. 

Se consideriamo ora i visori BOOM del¬ 
la Fakespace, presentati nel numero di di¬ 
cembre di MC e ritenuti fra i più evoluti e 


il casco Da la vi sor eh 
n-Vision e l'elettronico 
di controllo presso la 
sede di tnlotsyte Spa 


274 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 













sofisticati, questa contrapposizione fra 
acuità visiva e campo di vista si caratteriz¬ 
za con la disponibilità di ottiche differenti 
per i diversi tipi di applicazione. I due ca¬ 
nali visivi, che garantiscono una visione 
stereoscopica, sono basati sempre su 
schermi a CRT con risoluzione di 
1280x1024 pixel. I treni di lenti invece va¬ 
riano a seconda dell'applicazione e per¬ 
mettono campi di vista che vanno in oriz¬ 
zontale dai 30° ai 140°. 

Con una FOV molto ampia, di 140° ad 
esempio, D risulta pan a 131 con una con¬ 
seguente capacità visiva di 0.15 che è 
molto prossima alla cecità legale (!): il 
campo è molto largo ma la definizione dei 
dettagli è scarsa attraverso un effetto sfu¬ 
mato. Con un campo di vista più ristretto, 
supponiamo di 30°, si ottiene invece una 
D pari a 28 e quindi una capacità visiva dì 
0.7, molto vicina all’unità a suggerire una 
capacità risolutiva piuttosto grande; in tal 
caso il campo visibile si riduce ad una im¬ 
magine poco più ampia di uno schermo 
televisivo. 

Se ora pensiamo ad un casco a basso 
costo come il Forte, della Forte Technolo¬ 
gies, e consideriamo le sue caratteristiche 
tecnologiche, emerge un aspetto che la¬ 
scia perplessi. Infatti il Forte è dotato di 
due LCD da 789x230 con campo di vista 
di 53° in orizzontale, che permette di di¬ 
sporre di una capacità visiva di circa 0.25: 
un casco che costa 900 mila lire ha dun¬ 
que una capacità visiva quasi doppia di un 
FIUD da 90 milioni di lire? Sì. è cosi, ma 
questo aspetto non deve trarre in ingan¬ 
no. Infatti anche se la capacità visiva è 
doppia rispetto ad un BOOM con FOV di 
140°, bisogna tenere in giusto conto 
l'estrema qualità delle ottiche della perife¬ 
rica della Fakespace e del suo sistema dì 
tracciamento, che arriva a moltiplicare per 
un fattore 100 il costo del dispositivo. 

Raggiungere campi di vista inferiori ai 
60° è infatti semplice e non obbliga ad uti¬ 
lizzare particolari sofisticazioni. Superare 
invece i 100° di FOV implica non solo 
l'uso di visori a tubo catodico miniaturizza¬ 
ti al posto dei comuni LCD, ma anche di 
ottiche con treni di lenti di vetro particolar¬ 
mente sofisticate per ammortizzare i fe¬ 
nomeni di aberrazione e non di una sem¬ 
plice lente di plastica ad occhio di pesce 
giustapposta ad una lente di Fresnel. Inol¬ 
tre bisogna tenere in giusto conto l'ottima 
indossabilità e sopportabilità di queste pe¬ 
riferiche. 

Sul mercato si moltiplicano le soluzioni 
alternative, ed anche qui la forte competi¬ 
zione tecnologica mantiene i prezzi relati¬ 
vamente sotto controllo e tende a spinge¬ 
re in alto le prestazioni. Vediamo alcune 
altre proposte. 


Kaiser Electro-Optics 

L’esperienza della KAE nel settore della 
realtà virtuale applicata in campo aerospa¬ 
ziale risale al 1984, quando presentò il si¬ 
stema Agile-Eye per gli aerei ad ala fissa: 
un sistema di visualizzazione che permet¬ 
te di sovrapporre sulla li¬ 
nea di vista immagini in 
computer grafica. Da allo¬ 
ra ne sono stati sviluppati 
ben sei versioni, Dal 1988 
produce poi i caschi degli 
elicotteri della marina mili¬ 
tare americana, denomi¬ 
nati Wide-Eye. Anche 
questi dispositivi di visua¬ 
lizzazione sono "see thro- 
ugh display", per augmen- 
ted reality, ma essendo 
adottati in applicazioni 
speciali non li descrivere¬ 
mo in questa sede. 

Nel settore dell'intratte¬ 
nimento la Kaiser ha introdotto già dal 
1991 due versioni di un casco immersivo 
denominato VIM personal Viewer (Vision 
Immersion Module), di categoria Head 
Mounted Display: il VIM 500 con due vi¬ 
sori ad LCD da 180 mila (600x300) pixel 
per occhio e 50° dì campo di vista oriz¬ 
zontale, ed il VIM 1000 con LCD a matri¬ 
ce attiva di 800x600 per occhio e ben 
100° di campo di vista orizzontale. In en¬ 
trambi i casi la capacità visiva resta inalte¬ 
rata pan a circa 0.2, anzi con un leggero 
incremento nel VIM 1000 nonostante il 
raddoppio del campo di vista. La qualità 
delle ottiche ed il peso contenuto giustifi¬ 
cano il prezzo mediamente elevato che 
va dai 3 mila ai 9 mila dollari, nelle due 
versioni. Il costo piuttosto elevato del 
VIM 1000 si giustifica inoltre consideran¬ 
do che i visori ad LCD per ciascun occhio 
sono stati realizzati giustapponendo due 
LCD da 0.7 millimetri. In tal modo, si è 


potuto incrementare il campo di vista in 
orizzontale senza intaccare l'acuità visiva 
con un processo di "piastrellamento" 
dell'Immagine. 

Questo metodo, pur complicando non 
poco le ottiche e presentando problemi 
nelle giunture fra gli LCD, presenta il van¬ 


taggio di poter 
espandere a pia¬ 
cere il campo di 
vista. Ad esem¬ 
pio nel modello 
Pro View si sono giustapposte 3 "pia¬ 
strelle” ad LCD per occhio arrivando fino 
a 6 nel Full Immersion HMD che raggiun¬ 
ge un campo di vista di 180° x 90° con 
una capacità visiva nella regione centrale 
di quasi 0.4 unità, ad un prezzo però da 
capogiro. E' inoltre in avanzato stadio di 
realizzazione un modello ancora più avan¬ 
zato, con ben 15 LCD per occhio, com¬ 
missionato ovviamente dall'agenzia mili¬ 
tare americana ARPA ed inserito nel pro¬ 
gramma High Defìnition Systems 

Kaiser Electro-Optics, Ine. 

2752 LokerAvenue West 

Carlsbad. CA 92008 USA 

Tel. 17601438-9255 - Fax: 1760) 438-6875 



Per la Kaiser Electro-Optics il 
settore militare è sempre sta¬ 
to quello tramarne per l'intro¬ 
duzione di novità 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


275 





















Il£i \'foli'ah-. 


n-Vision 


Anche n-Vision é una presenza storica 
nel settore. Fondata nella seconda metà 
degli anni '80, ha però sempre lavorato su 
soluzioni particolarmente sofisticate, utiliz¬ 
zando monitor miniaturizzati a tubi catodici. 

Primo esemplare è stato il Datavisor, 
ancora prodotto nella sua ultima versione: 
un HMD dotato di due CRT della Tektro¬ 
nix. con un originale sistema di otturatori 
a cristalli liquidi che fungono da light filter 
comandati elettronicamente, con i quali 
sono resi visibili i colori. La risoluzione è di 
1280x1024 pixel, mentre il campo di vista 
orizzontale è stato portato ad oltre 70° ad 
un costo di 40 mila dollari. 

Le ottiche sono particolarmente curate 
per bilanciare al meglio distorsione, campi 
di curvatura, aberrazioni cromatiche, etc. 
La loro collocazione sulle tempie, in pros¬ 
simità del centro di gravità naturale del ca¬ 
po dello sperimentatore, rende inutili con¬ 
trappesi e sostegni, necessari altrove per 
bilanciare il peso. Ciò aumenta l'mdossa- 
bilitò e riduce la forza d’inerzia durante i 
movimenti. 


Il Datavisor 80 di n-VtSton 


ducendo un nuovo sistema 
di proiezione e di visualizza¬ 
zione che mostriamo in foto e che rag¬ 
giunge in diagonale ben 120° di FOV. 

Col Virtual Bmoculars invece n-Vision ha 
alleggerito il sistema, rendendolo portati¬ 
le: non più un pesante casco di quasi due 
chili, ma un agile HUD che può essere 
all’occorrenza avvicinato agli occhi. Uno 
strumento versatile che mantiene inalte¬ 
rate la qualità del feedback sensoriale. 

Come abbiamo già visto nel dettaglio 
sul numero 


I caschi 

MRG del¬ 
la Liquid 
Image 


n-Vision è una delle aziende piu attive 
Lo dimostra la proposta continua di no¬ 
vità nei primi giorni del 1997 il Datavisor 
80 e nell'ultimo SIGGRAPH a Los Ange¬ 
les il Virtual Bmoculars. 

Col Datavisor per la 
prima volta n-Vision 
ha superato la 
barriera dei 
100° di campo 
di vista in oriz¬ 
zontale, intro- 


L'ultimo nato in 
casa n-Vision, pre¬ 
sentato al SIGGRAPH 
di Los Angeles. Col Vir¬ 
tual Bmoculars n-Vision 
propone un overlap Ira le 
immagini proiettate ai due 
occhi che raggiunge il 100% sa¬ 
crificando il campo di vista a favo¬ 
re del feedback sensoriale 


scorso, in que¬ 
sta lotta senza 
quartiere fra 
acuità e cam¬ 
po di vista ci 
sono due stra¬ 
de di mediazione La prima 
è quella affrontata dalla Kai¬ 
ser. L'altra lavora sulla ste¬ 
reoscopia riducendo la so¬ 
vrapposizione delle due im¬ 
magini rappresentate a cia¬ 
scun occhio. 

Questo è il metodo utiliz¬ 
zato da n-Vision ed applica¬ 
to ad esempio sul Datavisor 80, in cui per 
aumentare il campo di vista è stato ridotto 
l'overlap, la sovrapposizione, fra le due 
immagini del 50% Ciò vuol dire che il 
50% dell’Immagine diretta all'occhio de¬ 
stro non è visibile a quello sinistro e vice¬ 
versa 

n-Vision, Ine. 

7680 Old Spnnghouse Rd. 

First Floor McLean, VA 
22102, USA 
Tel 17031506.8808- 
Fax: 17031903 0455 


Liquid 
Image 

Per concludere questa rapi¬ 
da carrellata ricordiamo infine 


un casco che negli anni ci ha 
sempre accompagnato, 
esteriormente uguale a se stesso fin dai 
primi anni '90: il casco monoscopico 
MRG. 

La versione 2.2 del MRG, come le pre¬ 
cedenti, resta ancora fra le più vendute 
grazie alle sue caratteristiche di sempli¬ 
cità, estrema resistenza ed affidabilità 
Forse propno perché monoscopico, infat¬ 
ti, non dispone di particolari sofisticazioni 
nei comandi di regolazione, nelle ottiche e 
nella loro miniaturizzazione. Nonostante 
questo però il prezzo al pubblico non e dei 
più bassi 

Il MRG 2.2, della Liquid Image Corp, di¬ 
spone di un monitor a colori ad LCD da 
720 x 240 pixel con un campo di vista di 
65 gradi in verticale e di 84 in orizzontale 
al costo di circa 3.500 dollari 

La versione 3c costa invece oltre 5.500 
dollari e dispone di un visore AMTFT da 
768 x 556 pixel, mentre alla categoria 
"entry level" abbiamo il modello MRG4 al 
costo di poco più di duemila dollari. Anche 
qui l’unica differenza sta nella risoluzione 
disponibile e nel campo di vista rispettiva¬ 
mente di 480 x 234 pixel e 60 x 46 gradi, 
comunque piu che sufficienti per applica¬ 
zioni ludiche, 

La forza di questi dispositivi sta sicura¬ 
mente nella semplicità progettuale e nella 
resistenza, elementi nodali in dispositivi 
che devono essere utilizzati per centinaia 
di volte al giorno, in sedute di pochi minu¬ 
ti, in ambienti ostili fra polvere e maltratta¬ 
menti d'ogm genere. 

Il coefficiente di produttività di questo 
dispositivo è infatti elevatissimo, non di¬ 
sponendo di alcun regolatore di messa a 
fuoco o altro; sono assenti inoltre parti 
piccole esposte a sollecitazioni, perni, o 
altre parti sporgenti. Insomma i caschi 
MRG sono veri dispositivi da trincea 

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276 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





















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ulti gli altri marchi e nomi di prodotti sono marchi e marchi registrali dei rispettivi proprietari Ogni caratteristica e soggetta a cambiamenti senta preavviso 






a cura di Corrado Giustozzi 



Firma digitale, identificazione 
del mittente/ e-mail cifrata.... 

Un argomento che per essere sviluppato a fondo probabilmente 
avrebbe bisogno di un anno di articoli, ed il primo della serie 
sarebbe abbondantemente superato dopo aver scritto il quarto. 
Argomenti che stanno diventando sempre più attuali anche al di 
fuori delle aziende e degli atti ufficiali, che hanno bisogno, per 
definizione, di sicurezza sull’identità dello scrivente. Corrado ed io 
abbiamo pensato che comunque è arrivato il momento di dare un 
panorama, iniziale, non certo conclusivo, di quello che sta 
succedendo in questo settore, dei costi e dei possibili vantaggi. 


di Sergio Pillon 


Nel concorso di Miss Italia di qual¬ 
che anno fa una notizia curiosa fece il 
giro dei giornali italiani, ed il titolo che 
fece La Repubblica suonava all'incirca. 
"Miss Italia scalda i cuori della spedi¬ 
zione italiana in Antartide". In quel pe¬ 
riodo io ero proprio il responsabile del 
sistema di posta elettronica della spe¬ 
dizione Italiana in Antartide nonché il 
Postmaster (il responsabile tecnico) 
del dominio PNRA.IT, (Programma Na¬ 
zionale di Ricerche in Antartide, ap¬ 
punto). 

Naturalmente l'articolo si basava su 
un messaggio di posta elettronica rice¬ 
vuto dai curatori del programma televi¬ 
sivo che quell'anno, grazie ad un ac¬ 
cordo con Video On Line (riposi in pa¬ 
ce, Amen...) inviava in "diretta" sulla 
Rete le immagini delle Miss. 

Purtroppo, come scrissi nella lettera 


di smentita inviata ai giornali, l'unico 
cuore che Miss Italia poteva avere 
scaldato, e si quello sarebbe stato un 
fatto da prima pagina mondiale, era di 
un VAX 3800 della Digital, unico abi¬ 
tante della Base a rimanere "vivo" nei 
mesi invernali! I lettori più attenti di 
MC si ricorderanno di un mio articolo 
del '93 sulla base robotizzata in Antar¬ 
tide, dove il suddetto (ed un po' spor¬ 
caccione evidentemente...) VAX 3800 
provvedeva al controllo dei motori che 
gli fornivano la corrente, alla acquisi¬ 
zione dei dati e al mantenimento dei 
sottosistemi ingegneristici ed informa¬ 
tici (telefono satellitare, apparati di co¬ 
municazione. archiviazione dati) che 
fanno della base italiana al Polo Sud 
nei mesi invernali una capsula automa¬ 
tizzata "quasi viva". La prima cosa che 
ho fatto è stata di sgridare il VAX. che 


a spese dei contribuenti inviava della 
posta elettronica a Miss Italia... ma in 
realtà il poverino ha dimostrato che 
non c'entrava nulla Semplicemente 
da uno dei computer di VOL era arriva¬ 
to un messaggio "a firma" della spedi¬ 
zione Italiana in Antartide, Chissà chi 
aveva fatto in modo che arrivasse que¬ 
sta bella pubblicità gratuita all'uso di 
Internet attraverso Miss Italia 7 
Questo episodio ci ricorda come sia 
facile alterare la configurazione del 
proprio programma di posta elettroni¬ 
ca per figurare come qualcun altro In 
effetti le informazioni sul mittente che 
ricevete in un messaggio di posta elet¬ 
tronica hanno la stessa attendibilità di 
quelle scritte sul retro della busta di 
una lettera cartacea: sono da correlare 
alla buona fede di chi scrive. Non mi 
preoccuperei troppo di un messaggio 


278 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


■nWMiiFifafi 


hit /jroUKHi 



Figura 1 - Il modulo per la richiesta dell'io digi¬ 
tale. Come potete vedere ho richiesto, con la 
procedura automatica, un IO digitale per t 
browser. Anche qui un po' di contusione, lo 
posso usare per la posta a patto di includere il 
mio e-mail nell'ID. Ma io proprio per Outlook 
Express lo avevo chiestoli! Un contratto vero e 
proprio, con il quale ho ottenuto il mio ID da 
9,95 dollari. 


della nonna, ma se ricevessi un mes¬ 
saggio dalla presidenza del consiglio 
dei ministri non mi fiderei del mittente 
ma forse, ed anche poco, solo della 
carta intestata. Ed è questo il proble¬ 
ma della posta "virtuale": non esiste 
la carta intestata e purtroppo molti 
tendono a considerare l'e-mail più at¬ 
tendibile della posta cartacea II con¬ 
duttore della trasmissione, Fabrizio 
Frizzi, mi disse successivamente che 
non aveva affatto pensato che la lette¬ 
ra potesse essere falsa: ma certamen¬ 
te se l'avesse ricevuta per posta qual¬ 
che dubbio in più lo avrebbe avuto... 


Figura 2 - Se tutto è 
stato tatto corretta- 
mente riceverete im¬ 
mediatamente un mes¬ 
saggio nella vostra ca¬ 
sella postale... 






Check Vour Etnea 



"3 

- J 


tOu Kart lucranti confMlM t ha anOO-ranr *1» ir* C-pi* IO 'ou arti pan**!*, toc* ve ar («M corroMrefaon 
•#»•* tram ve***gn »** o*(vmat,on atout -amavrvj ,o^ C-ptM IO •*/ n*#«J io ”>e *rfcm»i.c* .1 tontosa to 

Oow*o*d ano Wa* ,om Capi P IO 

Ciuci vour intuì* far ari email (rum Variatori 

’ha ami conrana mrrucnom rvi hot to ramava and nata! yo* Capta! IO tvm 
o ita* —» » » **• 


L’ID 

digitale 

La soluzione 
ideale per evitare 
che qualcuno si 
spacci per voi nel¬ 
la posta elettroni- 
ca è l'uso di un si¬ 
stema ben collaudato (in Internet si¬ 
gnifica alcuni mesi...) di certificazione 
elettronica Disponibile direttamente 
dal menu dei più usati programmi di 
posta elettronica, sicuramente ben in¬ 
tegrato sia in Outlook Express di Mi¬ 
crosoft che in Netscape Mail e News, 
l'uso dell’ID digitale (ossia di un identi¬ 
ficativo non falsificabile che certifica 
l'identità del mittente) risolve in buona 
parte questi problemi. Certo non sono 
tutte rose e fiori, come sempre acca¬ 



de nel nostro mondo. Vediamo dun¬ 
que assieme alcune rose ed alcune 
spine usando per questa "prova su 
strada" Verisign (http://www verisi- 
gn.com), uno dei maggiori fornitori del 
servizio. 

Il primo passo da compiere è quello 
della richiesta di un proprio ID, e già 
qui le cose non sono chiarissime. Se¬ 
lezionando "opzioni" dal menu stru¬ 
menti di Outlook Express, il program¬ 
ma di posta elettronica integrato in In- 


« v# P— ì 

4 


TÉ 



Import art Matte tuia Ihal you ara uWng I ha tanta computar Ih a you ut ad lo onrnH tot your Dio* al ID 'ha 
potata >ay » va' >•> 9 ana>»<*4 Oumg ih# enroameni proemi muti match Ih# la, nchxlM n «ort P*pt« IO 
tritar )«/ C -afta IO panano «ertfftcedon ruotar ,av*,. mah taraci ih# mxl Dumo» 10 to-atra* aro mia* «ota 
0«pia<IO 

iiu Dig*P IO MN >< ma* a» «ha conhrmauon tana) you tacanaó ho** vanttg/i 

rat da#» l OipMai IO* Aliar you ih# i«*t tulio». yoa cani Va* a .« Da oatr.araO io you n*o nani ara, Do 
noi •oiarrupl your tu virar uni* you gal a latponta 

far dati 7 and a OUptal IO* Alt* y«u (alaci 'ha HI UT Dolio». gena-al 09 your Cwplat io •« la* a m lo t'va# 
mavAat Do noi ntan\jpi ycur bruna- roM! you gai a > neon te 


O Wnl IDPIN 


Figura 3 - Dopo aver 
ricevuto il messaggio 
con II proprio FIN ci si 
collega all'Indirizzo in¬ 
dicalo nel messaggio 
e si inserisce il codice, 
con copia & incolla 



et era* • ***’ v»» * ,#-. o. 


J,o^à 


sa— 




MCmìcrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


279 






























































ìrd«„<.|ft-ra 


(• 9— v # r— * 

>• •*- J 3-ài.J V ^33^ 




Instai Votir Ogital ID 


Vour OKital ID 

Locali tv • Int*fr*t 
Organuat.c* - v*tlSigr\. Ire 
'.;■ -i'. __ 

I 

>3r>c«ticr^i unit * Oig*ta* ID Class 1 Microsoft Full S«r. 
tomver, Narr* - SfPC.IO OJUQH 
fmatl «m 


C-* IrtHv.o^ 

■ 




ro/ CiQital ID iva* u«r. ?»o«ar»i i*>x*«*fwil, 




hisUillrttion ( 'oinph'lc 


Contrai .««lem' .«* C> 9 «« lutti 


4 «Mi -Otfad «UC tnMffOM 


ft you art Uotloo* luprett u*ar to -la IM ID •*" C'.lloi* «-«»•»• ria* 
'•ta |.*ja *Mfta' ara •« wra rr*iia£ai *-^da* ’Crt^finq »»J tur*mj Ma* *•« ^ 

•*• Calcica '«p<» '■»« ••« p*>a *» -era o» *o- lo irta M(t«l 

>»*Ma*i "ora «eoo* uya IC tuM4 aaae^e» :a.) 

•a- «■" a*c ** »-* -ora ID* and -arrVy t>. csc»*ng ori th# M 0-.4 




Ci»>m i>» Tritali" Wl<r to aitull 


•OTAU I 

-' il 


4"- 


2 a*~— 


4 


Figura 4 - II quarto passo, l'ID viene generato e 
può essere installalo sul proprio computer, il 
lutto direttamente dal sito. Come vedete dall'in¬ 
dirizzo, le transazioni sono latte con II protocollo 
HTTPS, cioè il “secure http", citrato per evitare 
possibili "catture" di codici. 


temei Explorer di Microsoft, appaiono 
le solite cartelle, in Protezione si trova 
il bottone Seleziona un ID digitale, 
pessima, traduzione del concetto OT¬ 
TIENI un ID digitale!!! 

In effetti continuo a sbagliarmi, ogni 
volta che accedo al menu, ora che di 
ID ne ho quattro, e voglio selezionarne 
uno finisco su questo bottone, che ol¬ 
tre tutto mi attiva il collegamento In- 
ternet per accedere ad un a pagina, 

| 1 

_ 

gio%20Pillon&em-i | | 

dove prende le informazioni sul mio 
ID E qui arriva la prima fonte di confu¬ 
sione "Grazie a un'offerta speciale di 
VeriSign. gli utenti che utilizzano Mi¬ 
crosoft Internet Explorer 4.0 possono 
ottenere gratuitamente un ID digitale 
personale, che altri utenti e provider di 
servizi in linea potranno utilizzare per 
verificare l'identità del mittente" recita 
il sito Microsoft, ma non ho trovato 
nessuna traccia dell'offerta sul sito 
Verisign, per cui mi sono preso un ID 
a 9.95 dollari ed uno gratuito, con due 
diversi PC e due diversi indirizzi di po¬ 
sta elettronica. Vi farò sapere se dopo 
i 60 giorni di prova gratuiti che Verisi- 
gn offre uno dei due verrà disattiva¬ 
to Potrete anche scoprirlo da soli. 


anzi è molto meglio: dalla rubrica di 
Outlook Express, connessi alla rete, 
selezionate TROVA Tra i servizi possi¬ 
bili scegliete Verisign. e cercate Ser¬ 
gio Pillon. Troverete i miei ID, con 
possibilità di inserire nell'agenda le 
mie informazioni pubbliche, e la parte 
"pubblica” del mio ID Potremmo a 
quel punto, se avete anche voi un vo¬ 
stro ID scambiarci messaggi cifrati. 

La firma elettronica 
deH’e-mail 

Quello che abbiamo fatto in questo 
momento è ottenere da una "autorità 
di certificazione", in questo esempio 
Verisign, un identificativo digitale. Il 



280 



Figura 5 - L'Installazione 6 siala completala e 
da questo momento posso usare l'IP Certo il 
lutto ha nchiesto un po' di tempo ed una buona 
conoscenza dell'inglese, non mi risultano ver¬ 
sioni in lingua nazionale... purtroppo. 


procedimento in realtà va fatto proprio 
in linea, in modo che si riceva diretta¬ 
mente nella propria casella postale il 
messaggio di Verisign con il codice 
personale, con il quale dal sito WlA/l/V 
ottenere l'ID, che viene direttamente 
"Inserito" nel programma di posta 
elettronica ed anche nel Browser In¬ 
fatti ora quell'identificativo è disponibi¬ 
le anche mentre si naviga sulla Rete, 
per "autenticare" il nostro indirizzo 
elettronico 

Ma attenzione: un messaggio con la 
firma digitale non identifica chi sta in¬ 
viando il messaggio ma certifica sola¬ 
mente che la persona che scrive 
dall'indirizzo, ad esempio 
Pillon@mclmk.it, è il legittimo proprie¬ 
tario dell'indirizzo * 1 La responsabilità 
dell'identificazione del proprietario di 
un indirizzo di posta elettronica è un 
altro paio di maniche, si tratta quindi di 
una firma che certifica l'indirizzo, non 
la persona. 

Le informazioni che si ottengono sui 
"proprietari” di 
_ identificativo digi- 


Figura 6 - La prova del 
funzionamento per II 
browser. Se funziona, 
l'installazione é stata 
fatta con successo. 


tale sono ad asso¬ 
luta discrezione di 
chi ha richiesto 
l'ID. Per chiarire 
meglio il concetto, 
se all'indirizzo di 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 










































riPJhn.f--lfr<a 


Hiiionigmciink.ij avessi assegnato Bru- 
ce Wayne, alias Batman. Gotham City, 
USA, esso sarebbe stato accettato lo 
stesso, Questo concetto va benissimo 
con la legislazione anglosassone, per 
cui non è quasi neppure un reato usa¬ 
re un altro nome tanto è la persona 
"fisica" che deve essere raggiunta 
dalla citazione (vi ricordate quelli che 
scappano inseguiti dall'ufficiale giudi¬ 
ziario che li deve toccare con il foglio 
perché sia valida la citazione?), ma as¬ 
solutamente estraneo al nostro modo 
di pensare; in Italia è la nostra carta 
d'identità ad essere processata, non 
noi; noi "serviamo" solo dopo, alla fi¬ 
ne, per pagare le multe o per andare 
in prigione. 

Attenzione dunque, l'identificativo 
digitale della posta elettronica è un 
concetto di identificazione molto an¬ 
glosassone e poco latino. 


Figura 7 - Il primo mes¬ 
saggio di prova inviate- 
velo da soli: seleziona¬ 
le nel messaggio “inse¬ 
risci firma digitale" e 
dovreste vedere questa 
pagina iniziale Natural¬ 
mente si può richiede¬ 
re di non vederla ogni 
volta. La coccarda 
nell'angolo permette di 
leggere le Informazioni 
dell'ID ed anche di in¬ 
serirlo nella rubrica 
personale. Un trucco: 
se non vi siete Inseriti 
nella rubrica non pote¬ 
te inviare messaggi ci¬ 
frati, perché il sistema 
non vi conosce . 



Q Mossalo con fama agita» dot romeni* 

I massaggi 0 posta eletti or «ca fumati consentono <* venficaie l'autenticità 
dot messaggi dei t messaggio proviene dal mittente «vacato e cne non 
e stato alterato durante M trasfenmento I messaggi di posta «totlronKa 
temati sono Wentitcaoti dall'icona deaa posta temala 

E ventila* peoMetni con un messaggo ternato venerino descntti e, IXI 
Messaggosida protenone siKcessno a «aiesto Se si venficano ptowemi 
e possa-io cne e messaggo sia stato anelato o cne non provenisse dal 
flettente «vacato 



La posta cifrata 

Si sente dire spesso che la posta 
elettronica non è sicura, che i mes¬ 
saggi possono essere intercettati, che 
è più facile leggere un messaggio di 
posta elettronica che un messaggio 
cartaceo e via dicendo. Questo è pro¬ 
babilmente vero, ma bisogna vedere 
la cosa con un po' di ragionevolezza: 
dipende da cosa vogliamo fare con la 
posta elettronica! 

Lo scherzo viene "stoppato" dalla 
firma digitale, ma l'invio di una strate¬ 
gia di marketing o semplicemente la 
posta elettronica in una rete aziendale 
possono essere molto appetitose an¬ 
che per aziende concorrenti. Un uso 
"serio" di Internet anche in una picco¬ 
la impresa deve iniziare a considerare 
l'ipotesi di scambiarsi messaggi cifra¬ 
ti. 

I metodi usati sono molti, Corrado 
Giustozzi ne ha parlato in passato più 
volte e non mancherà di riparlarne in 
futuro, per ora assumiamo semplice- 
mente un concetto: il messaggio ci¬ 
frato è un messaggio che non può es¬ 
sere letto da altri che il legittimo de¬ 
stinatario, o da qualcuno che ha “ru¬ 
bato" la sua chiave. E' come mettere 
il messaggio in una cassaforte virtuale 
di cui esistono solo due chiavi, la no¬ 
stra e quella del destinatario. 

Ovviamente perché la cosa funzioni 
dobbiamo avere la nostra chiave pri¬ 
vata e quella pubblica del destinatario, 
che si può ottenere semplicemente 


cercandola su una autorità di certifica¬ 
zione o richiedendola direttamente al 
nostro interlocutore. 

Con Outlook Express ad esempio 
basta aver ricevuto un messaggio con 
firma digitale per poter aggiungere al¬ 
la rubrica l'ID digitale del mittente e 
quindi poter cifrare i messaggi a lui di¬ 
retti, Non avrebbe senso farlo senza 
disporre della sua firma, sarebbe co¬ 
me mettere i messaggi in una cas¬ 
saforte che neppure noi potremmo 
riaprire! 


La gestione dell’ID 
digitale 

Non basta aver ottenuto un ID, digi¬ 
tale, occorre anche poterlo gestire. 
Già immagino le domande: "io uso va¬ 
ri PC, posso portarlo su un altro com¬ 
puter?" oppure "Che succede se mi si 
rovina il file sul disco rigido?" e via di¬ 
cendo. 

Innanzi tutto una prima caratteristica 
dell’ID digitale è la "esportabilità" del 


Figura 8 - Se non 
rifirmate un mes¬ 
saggio dopo averlo 
corretto succede 
questo! Vedete an¬ 
che quanti controlli 
vengono latti sul 
messaggio.. 


o a di - • oi - 



3t*'OW$u»to 


10 digitala di Arma itti nonni» 
l'iC a>g<ta>e non e scaduto 

11 mmento e rio gioitala nanno io nmt mdinrao di poata 
elettronica 

l iD digitale non » alato revocato 
L'IO digitale non presenta altri problemi 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


281 






























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ID 


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»« !•««• •»«••»• i #*U‘.i 


I I »0..l.fc.b.«Ub- 


Figura 9 - Ecco il mo¬ 
dulo per ottenere la so¬ 
stituzione dell'ID digita¬ 
le. semplice ed imme¬ 
diato. Magan fosse cosi 
con le carte di credi¬ 
to... 


SI 


codice, nel senso che dal programma 
di posta elettronica o dal Browser si 
può selezionare "esporta ID digitale", 
per consentire di inviare l'ID ad altri 
utenti o ad altri programmi. Viene 
chiesto il nome di un (ile e la pas¬ 
sword per cifrarlo, e viene generato 
un file che può essere tranquillamen¬ 
te salvato su un dischetto ed usato su 
un altro computer con l'opzione inver¬ 
sa "importa ID digitale". 

In effetti io ho vari account di posta 
elettronica che Outlook Express gesti¬ 
sce, e ad ognuno è assegnato un ID 
digitale. Lui (Outlook) per inviare la 
posta usa l’account "predefinito" ed 
è quindi di quello che mette l'indirizzo 
di risposta ed anche l'ID. Per inviare 
con un altro indirizzo si "predefimsce" 
un altro account... et voila! Semplice 
ma... non completamente efficace. 
Durate le varie prove qualcosa è suc¬ 
cesso, ed il programma non era più in 
grado di usare il mio vecchio identifi¬ 
cativo: valido, esistente, ma non lo 
potevo importare perché esisteva già. 
non lo potevo esportare perché non 
valido e neppure eliminare (a proposi¬ 
to, non sono riuscito a trovare l'opzio¬ 
ne "elimina ID digitale"!) Insomma 
sono stato costretto a revocare l'ID 
dal sito Verisign e farmene assegnare 
uno nuovo, come aver denunciato lo 
smarrimento della carta di credito 
chiedendone una nuova, con un altro 
numero II tutto per fortuna richiede 
pochi minuti, ed ora sul sito della Veri¬ 
sign trovate un mio ID revocato (viene 
mantenuto per motivi "storici") ed 


uno valido. 

Il tutto è possibile farlo grazie ad 
una "challenge phrase”, insomma 
una password un po' più lunga, che vi 
fa riconoscere sul sito Verisign come 
veri titolari dei diritti su quell'identifi- 
cativo. Attenzione quindi, quando vi 
viene richiesta la passphrase usatene 
una che ricorderete nei secoli, potre¬ 
ste averne bisogno dopo mesi per 
operare sul vostro account. Quelle 
che vi vengono in mente al volo tipo 
"che noia le password" si dimentica¬ 
no in fretta e rendono la vita compli¬ 
cata. 

Insomma, come legittimi proprietari 
dell'ID possiamo revocarlo, chiederne 
una copia, il tutto in pochi minuti. 
L'unico problema è che ora ne ho due 
allo stesso indirizzo, uno revocato ed 
uno attivo... A proposito, mi dicono i 
bene informati che la versione attuale 
di Outlook Express non fa un control¬ 
lo in linea se l'ID è valido quando rice¬ 
ve il messaggio, ma le nuove lo faran¬ 
no. Debbo dire che non ho potuto 
controllare ma mi sembra abbastanza 
ovvio che lo debba fare: probabilmen¬ 
te se non lo fa ora lo farà la versione 
che sarà in giro quando leggerete l'ar¬ 
ticolo. 

L’ID digitale nel 
browser 

L'uso del sistema descritto per otte¬ 
nere un ID lo inserisce anche nel 


browser. in questo caso in Internet 
Explorer. Il motivo è ovvio: spesso vie¬ 
ne chiesta un'identificazione dell'indi¬ 
rizzo di posta elettronica quando si 
fanno delle transazioni, ma anche 
semplicemente per iscriversi nelle 
mailing list. È fin troppo facile iscrivere 
amici o nemici a mailing list. l'uso di 
un ID che certifichi l'indirizzo rende il 
processo molto piu sicuro. 

Ma anche nelle Intranet o in siti con 
"personalizzazioni" l'uso dell'ID digita¬ 
le può semplificare la vita. Invece del 
solito (scomodo) uso di username e 
password, avere nel proprio browser 
un ID digitale "completo" permette di 
accedere ai propri dati in modo molto 
più semplice e sicuro Attualmente 
questo metodo è poco diffuso sul 
Web e non sono molti t siti che lo sup¬ 
portano, ma probabilmente l'identifica¬ 
zione attraverso il browser diventerà 
sempre più richiesta, evitando la pro¬ 
cedura di password eccetera. 

Sicuramente un procedimento che 
semplifichi la navigazione sicura sulla 
Rete è auspicabile, ma alle volte non 
si vuole proprio essere identificati: ci 
mancherebbe solo che ogni volta che 
ci fermiamo a guardare la vetrina di un 
negozio qualcuno ci chiedesse i docu¬ 
menti! Ecco che quindi si tratta di una 
tecnologia "delicata", di cui è impor¬ 
tante semplificare la gestione ma an¬ 
che rendere difficile un uso improprio. 
Non ho approfondito l'argomento ma 
attualmente, disponendo di più di un 
ID digitale, quando sono andato in siti 
di prova che lo utilizzavano mi è stato 
sempre chiesto "quale vuoi inviare?", 
mentre avrei preferito che mi si chie¬ 
desse "Il sito ha richiesto il tuo ID di¬ 
gitale, vuoi inviarlo?". 


Conclusioni 

Quasi solo vantaggi: è economico 
(9,95 dollari), semplice, utile. Il possi¬ 
bile problema è forse proprio alla radi¬ 
ce. l'autorità di certificazione. Chi la 
garantisce? Chi mi assicura che non 
userà i miei dati per inserirli in milioni 
di mailing list di ogni genere? Dove 
sarà tra un anno? Che diritti ho? Che 
valore ha un mio messaggio con la fir¬ 
ma digitale con un certificato di Verisi¬ 
gn o della Pizza e Fichi Corp.? 

Una strada interessante, da esplora¬ 
re e che sicuramente è nel futuro im¬ 
mediato. E soprattutto è ora che fac¬ 
ciate qualche prova anche voi! 

MS 


282 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
























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a cura di Corrado Giustozzi 


Dynamic HTML (II) 

La struttura ad oggetti ha permesso ad un numero sempre maggiore di 
persone di avvicinarsi alla programmazione, campo di esclusiva pertinenza, 
sino a poco tempo fa, di un’eletta schiera di specialisti. Certo bisogna sempre 
applicarsi, studiare la materia ed accumulare notevole esperienza, ma è 
anche vero che oggi programmare è più facile rispetto ad alcuni anni fa, 
almeno limitatamente ad alcuni settori. Internet è uno di questi. Anche se le 
cose si sono complicate da quando utilizzavamo il solo HTML, l’utilizzo della 
programmazione ad oggetti sul Web consente anche a semplici appassionati 
di realizzare con un impegno prima impensabile pagine ed effetti di sicuro 
impatto. Insomma se volete realizzare pagine in Dynamic HTML non dovrete 
rinunciare né alla partita di calcetto né alla cena con gli amici. 

di Giuliano Boschi 


Nello scorso numero abbiamo visto le 
potenzialità e le modalità di utilizzo del 
Dynamic HTML. Esaminiamo ora più in 
profondità la struttura di un documento 
realizzato con questa tecnologia e le 
procedure che rendono possibile la sua 
effettiva realizzazione. Per i motivi già 
spiegati, in questa trattazione faccio ri¬ 
ferimento al Dynamic HTML utilizzato 
da Internet Explorer 4.0 della Microsoft, 
spesso incompatibile con quello propo¬ 
sto dalla Netscape, ma sicuramente più 
potente e più "Dynamic". 

Il punto di forza del Dynamic HTML è 
l'utilizzo della tecnologia Document 
Object Model (DOM) che permette di 
identificare gli elementi di una pagina 
come oggetti programmabili. In effetti 
questo tipo di struttura è stata imple¬ 
mentata nei browser già a partire da 
Netscape Navigator 2.0. Un esempio 
può essere l’utilizzo dei FRAME. Ogni 
FRAME viene elaborato dal browser se¬ 
paratamente e a prescindere dagli altri 
FRAME. Con questo tipo di utilizzo, di 
per sé molto semplice, non è necessa¬ 


rio sapere dell'esistenza della tecnolo¬ 
gia DOM, il browser risolve per noi ogni 
problema interpretando correttamente 
ciò che gli chiediamo di mostrare. 

Con il Dynamic HTML questo concet¬ 


to viene ampliato ed applicato ad ogni 
singola parte del documento è quindi 
ora necessario prendere coscienza del 
DOM per poterlo sfruttare in ogni suo 
aspetto, sino a creare effetti e situazioni 



perfettamente 
concordanti con 
quelle che sono le 
nostre aspettative 
In pratica il DOM e 
l'interfaccia tra il 
documento che 


Figura I - Ecco un uti¬ 
lizzo Involo e divellen¬ 
te del Dynamic HTML 
Il pulsante che con¬ 
sente di entrare sul 
proprio sito è un pul¬ 
sante normale Se cer¬ 
cate di cliccare sul 
bottone che vi per 
mette di visitare il sito 
del vostro concorrente 
vedrete il pulsante 
sfuggirvi da sotto il 
mouse senza riuscire 
a cuccarlo 


284 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















noi realizziamo e le routine che il brow- 
ser utilizza per far si che sul nostro mo¬ 
nitor sia visualizzato l'effetto desidera¬ 
to Per realizzare questa comunicazione 
il DOM utilizza oggetti, metodi, pro¬ 
prietà ed eventi. Vediamo di cosa si 
tratta. 


Gli elementi del DOM 

Gli oggetti sono alla base delle più 
moderne tecniche di programmazione. 
Si tratta di contenitori che consentono 
di realizzare delle funzioni a seconda del 
metodo utilizzato. Non abbiamo bisogno 
di conoscere o di saper programmare 
un oggetto, tutte le routine necessarie 
sono già implementate nel software 
che ne permette l'utilizzo (come ad 
esempio un browser). Come esempio 
possiamo utilizzare un videoregistratore, 
inseriamo l'oggetto cassetta, vediamo 
un film, ma fisicamente non osserviamo 
le testine che scorrono sul nastro né è 
necessario sapere che accade ciò per 
gustare comodamente seduti in poltro¬ 
na il nostro film preferito. 

I metodi ci consentono di compiere 
azione sugli oggetti in modo semplice 
e preciso. Rifacendoci all'esempio pre¬ 
cedente possiamo dire che il metodo 
per registrare una videocassetta è sem¬ 
plicemente quello di spingere il pulsan¬ 
te record. Il videoregistratore sa già co¬ 
sa fare e ancora una volta non abbiamo 
bisogno di conoscere l'effettiva tecno¬ 
logia che c'è dietro il compimento di 
questa azione. In parole semplici pos¬ 
siamo dire che il metodo è il modo di 
dire a un oggetto cosa fare 

Gli eventi sono invece il sistema che 
utilizziamo per dire ad un oggetto come 
comportarsi nel momento che si com¬ 
pie una determinata azione. Ad esem¬ 
pio il nostro solito videoregistratore sa 
che quando si verifica l’evento di fine 
nastro deve fermarsi, espellere la cas¬ 
setta e segnalare sul display lo stato di 
stop 

Le proprietà indicano valori o settaggi 
specifici di un oggetto. Tali valori o set¬ 
taggi possono essere modificabili 
(read/write) o fissi (read-only). Utilizzan¬ 
do ancora una videocassetta come 
esempio possiamo dire che un valore 
fisso può essere la sua durata (la lun¬ 
ghezza del nastro e quella e non abbia¬ 
mo modo di modificarla), un valore 
read/write è la linguella di protezione 
dalla scrittura che possiamo o meno ri¬ 
muovere. 


Fìguia 2 ■ In questo ca¬ 
so il Dynamic HTML 
viene utilizzato per rea¬ 
lizzare un puzzle Pote¬ 
te muovere ogni tas¬ 
sello e posizionarlo nel 
punto Che ritenete op¬ 
portuno, oppure potere 
far ruotare il pezzo sino 
ad ottenere il giusto 
orientamento 


Parentele 


{* IMfca tv—,, v, (SMI J 




Movf fcjr rttrklng utd «bagging. Ifoubl» «U«k ••« « (• »•»•«* ir 


3 


il 

m 

■ 


■ 

aTJI 

© 1* 

■ 

B i r b fe. 

■ 





Particolare im¬ 
portanza assume il 
concetto di paren¬ 
tela tra oggetti, o 
comunque tra ele¬ 
menti della pro¬ 
grammazione. Abbiamo cosi elementi 
"padri" e elementi "figli". Ciò è impor¬ 
tante perché possiamo inserire dei co¬ 
mandi che influenzano un solo elemen¬ 
to, o comandi che agiscono su tutti gli 
elementi figli. Vediamo un esempio. 
Ipotizziamo una pagina con dei frame. Il 
primo frame può essere indicato con 
l'espressione window. frames (0). La pa¬ 
rola window indica il primo elemento 
della gerarchia, la nostra finestra video. 
Questa finestra video, essendo obbliga¬ 
toriamente presente (altrimenti non sa¬ 
rebbe possibile visualizzare nulla sul 
monitor) è sempre l'elemento primario 
della gerarchia ed è essa stessa un og¬ 
getto. Il comando frames (0) indica uno 
dei frame presenti nella pagina. Se ce 
ne fossero tre gli altri sarebbero indicati 
dai comandi window.frames (1) e win¬ 
dow.frames (2). Se adesso vogliamo in- 




senre un comando che agisca sugli ele¬ 
menti direttamente figli del frames (0) 
dobbiamo utilizzare il comando pa- 
rent. window. frames 101. Se vogliamo in¬ 
fluenzare gli elementi figli dei figli del 
frame allora la sintassi è parent.pa- 
rent.window. frames (01 e cosi via. 


L’oggetto window 

Abbiamo detto che l'oggetto window 
è il primo nella gerarchia degli elementi 
Nel box 1 potete vedere le proprietà 
che possono essere correlate al coman¬ 
do window. Le proprietà vengono indi¬ 
cate inserendole prima della parola win¬ 
dow. Ad esempio in parent.window pa- 
rent è una proprietà di window. 

Per compiere azioni sugli oggetti uti¬ 
lizziamo i metodi. Un elenco dei metodi 


Box 1 


Proprietà 

parent 

self 

top 

name 


Elenco delle proprietà correlate al comando window. 


Descrizione 

Indica la finestra padre della finestra corrente 
Indica la finestre corrente 
Indica la finestra con la gerarchia più alta 
Indica il nome della finestra 


opener 

closed 

status 

defaultStatus 

returnValue 

document 

event 

history 

location 

navigator 

screen 


Indica la finestra che ha creato la finestra corrent 

Indica se una finestra è chiusa 

Indica il testo mostrato nella barra di stato del browser 

Indica il testo di default della barra di stato del browser 

Consente di riconoscere un valore di ritorno specificato 

Riferimento a un oggetto documento 

Riferimento a un evento 

Riferimento alla history di un oggetto 

Riferimento alla location di un oggetto 

Riferimento alla finestra di navigazione in cui si trova un oggetto 
Riferimento allo schermo completo in cui si trova un oggetto 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


285 





















Box 2 


Elenco dei metodi correlati al comando window. 


applicabili all'oggetto window è presen¬ 
te nel box 2 I metodi vengono indicati 
inserendoli dopo la parola window. Se 
ad esempio vogliamo aprire una nuova 
finestra del nostro browser basterà 
semplicemente il comando 
wmdow.open "pippo.htm" e la finestra 
sarà attivata caricando al suo interno la 
pagina pippo.htm. 

L'oggetto window ha anche eventi 
specifici che potete trovare nel box 3 
La sintassi per il loro utilizzo è del tipo 
window_onscroll(). 


L’oggetto window 
e gli oggetti sussidiari 

L'oggetto window ha anche alcuni 
oggetti definiti sussidiari: history, navi- 
gator, location, event e screen. 

L'oggetto history contiene le informa¬ 
zioni riguardo le URL che sono state vi¬ 
sitate prima di arrivare alla pagina attiva 
in quel momento nel browser. Queste 
informazioni sono immagazzinate nella 
"history list". Ciò permette, qualora si 
rendesse necessario, di saltare veloce¬ 
mente da una pagina ad un'altra tra 
quelle già visitate. History ha una pro¬ 
prietà lenght. L'uso di questa proprietà 
ha come risultato un numero corrispon¬ 
dente al numero di URL presenti nella 
history list. History ha anche tre metodi 
back che consente di caricare la pagina 
precedentemente visitata, forward che 
carica invece la pagina seguente e go 
numero che consente di caricare la URL 
che si trova nella history list nella posi- 


INSTANT 

JE4 Dynamic 

HTML 



Programmar '» 
Hcferrm-e 


. M —» » •• IH. Or— MIMI 


Alo Homi ooi Ora UIIom 


Metodi 

Descrizione 

open 

Apre una nuova finestra del browser 

dose 

Chiude la finestra corrente del browser 

showHelp 

Mostra una finestra HTML di aiuto in modalità dialog 

showModalDialog 

Apre una nuova finestra del browser in modalità dialog 

alert 

Mostra un messaggio di attenzione in modalità dialog e un pulsante di OK 

prompt 

Mostra una finestra in modalità dialog in cui inserire un testo 

confirm 

Mostra una finestra in modalità dialog con due pulsante di OK e CANCEL 

navigate 

Carica un'altra pagina 

blur 

Rende attiva la finestra successiva (come tasto tab) 

focus 

Rende attiva la finestra in cui è presente il codice che si sta eia botando 

scroti 

Scorre la finestra sino ad una specifica coordinata x, y 

setlnterval 

Consente di eseguire una routine ogni specifico numero di millisecondi 

setTimeout 

Consente di eseguire una routine uno specifico numero di milli 
secondi dopo che è stata caricata la pagina 

clearlnterval 

Cancella il comando setlnterval 

clearTimeout 

Cancella il comando setTimeout 

execScript 

Esegue uno script II linguaggio di default è JavaScript 

Box 3 Elenco degli eventi che possono essere correlati al comando window. 

Eventi 

Descrizione 


onblur 

onfocus 

onhelp 

onresize 

onscroll 

onerror 

onbeforeunload 

onload 

onunload 


Si realizza quando una finestra non è piu attiva 

Si realizza quando una finestra diventa attiva 

Si realizza quando un utente preme FI o il tasto help 

Si realizza quando l'elemento o l'oggetto è ridimensionato dall'utente 

Si realizza quando l'utente scorre una pagina o un elemento 

Si realizza quando si ha un errore di caricamento di un documento o di 

un'immagine 

Si realizza prima che la pagina sia scaricata permettendo un controllo 
sull'immagazzinamento dei dati 

Si realizza nell'istante che una pagina è stata totalmente scaricata 
Si realizza prima che la pagina inizi ad essere scaricata 


zione indicato dal numero. La sintassi è 
history go 3. Si può omettere window 
perché è il valore di default. 

L'oggetto navigator (da non confon¬ 
dere con il nome del browser della Net¬ 
scape) consente di avere informazioni 
sul browser utilizzato. Navigator ha cin¬ 
que proprietà: 
appCodeName. 
che identifica il 
nome codificato 
del browser, ap- 


Figura 3 - Se desidera¬ 
le approfondire le te¬ 
matiche proposte dal 
Dynamic HTML vi con¬ 
siglio l'acquisto di un li¬ 
bro specializzato Ne 
esistono molti, quasi 
tutu validi lo utilizzo 
quello presentato nella 
hgura, mi è stato di 
grande aiuto anche per 
scnvere questo articolo 


pName. che rilascia il nome del brow¬ 
ser, appVersion, che consente di cono¬ 
scere la versione del browser utilizzato, 
cookieEnable, che ci permette di sape¬ 
re se l'utente ha o meno abilitato sul 
browser l'utilizzo dei cookie e userA- 
gent che rilascia una stringa con indica¬ 
to lo "user agent". Ad esempio Internet 
Explorer 3.0 rilascia questo messaggio: 
"Mozilla/2.0 (compatible, MSIE 3.0A, 
Windows 95). Navigator consente an¬ 
che l'utilizzo di alcune collezioni . Le col- 



Dynamic HTML 


Figura 4 - La Microsoft 
punta molto sul Dyna¬ 
mic HTML Sul suo si¬ 
to potete trovare molte 
pagine ricche di conte¬ 
nuti e di esempi 





Dynamic HTML OverView 

IMI. Wtl<M S«plOTto< ». 1WT 

ir* «CHI*» n br»t >OV?'’» |rrt«m*t («Ww « 0 I» 

roi/r* uir-} inimrmi (•**»•> « 0. C*e* IH* haaOngt b*Ao- le ••pand ««eh 
wcton I» rOM'r» ttwt -«eh >*Mi vmxront o» Irwecn* E<Morar et 

•PO*» e zarvì+a 0» 4»'** 


BHMltillUtl 


Introduci ioti 

■ Mal Oootivo Commi lo» ari inrnwMm Hutf I «portone* 
Ih* I 4 vao»I w«y In HM* l'aifot litf*f«clivo 




286 


MCmicrocomputer n. 181 * febbraio 1998 





































lezioni sono pa¬ 
ragonabili agli 
array di alcuni 
linguaggi di 
programmazio¬ 
ne dove vari 
oggetti sono 
raggruppati in 
strutture e le¬ 
gati agli altri 
oggetti vicini. Un esempio possono es¬ 


sere i trame di una schermata video. 
L'insieme dei trame può creare una 
collezione. Le collezioni legate all'og¬ 
getto navigator sono: mimeTypes che 
è la collezione di tutti i documenti e tipi 
di file supportati dal browser e plugins 
che è la collezione di tutti gli oggetti 
<embed> presenti nella pagina. I me¬ 
todi utilizzati dall'oggetto navigator so¬ 
no: taintEnabled che consente di verifi¬ 
care la compatibilità di un certo coman¬ 


do con il browser 
Netscape Naviga¬ 
tor e javaEnabled, 
che indica se 
l'utente ha abilita¬ 
to o meno sul 
suo computer 
l'esecuzione di 
codici Java. 

L'oggetto location consente di acqui¬ 
sire informazioni legate alla URL della 
pagina attiva. Le sue proprietà sono: 
href, hash, host, hostname, pathname, 
port, protocol, search. Href rilascia l'in¬ 
dirizzo della URL come stringa. Hash, 
qualora esista, rilascia la parte della 
URL contenuta dopo il simbolo #. Host 
rilascia il nome dell'host seguito dalla 
porta (es. iwww.mie rosott.com: bui I 
Hostname rilascia il solo nome dell'host 
(es. iwww microsott.comTl Pathname ri¬ 
lascia la parte di URL che segue il terzo 
slash (es. per http://www.micro- 
soft.com/italy il risultato è italy). Port 
rilascia il numero della porta della URL 
(es. 80). Protocol rilascia la parte iniziale 
indicante il protocollo di comunicazione 
utilizzato (es. per http://www.micro- 
soft.com il risultato è http:) Search, 
qualora esista, rilascia la parte della 
URL contenuta dopo il simbolo ?. Si 
possono utilizzare queste proprietà ad 
esempio per mostrare una pagina diver¬ 
sa da quella attualmente attiva nella fi¬ 
nestra del browser con il comando win- 
dow.location.href = http://www.mi- 
crosoft.com. 

L'oggetto location supporta anche i 
metodi assign, che consente di caricare 
un'altra pagina (equivalente a 
window.location.href), reload che ricari¬ 
ca la pagina corrente e replace che cari¬ 
ca una pagina e la sostituisce a quella 
presente a video nella history list. 

L'oggetto event (da non confondere 


Elenco delle proprietà correlate all'oggetto event. 


Proprietà _ Descrizione _ 

x Posizione orizzontale del puntatore del mouse in pixel 

y Posizione verticale del puntatore del mouse in pixel 

clientX Rilascia la coordinata x dell'elemento escluso bordi, margini, scrollbar, ecc. 

clientY Rilascia la coordinata y dell’elemento escluso bordi, margini, scrollbar, ecc. 

offsetX Rilascia la coordinata x del puntatore del mouse quando si verifica un 

evento relativamente alla finestra in cui si verifica l'evento 
offsetY Rilascia la coordinata y del puntatore del mouse quando si verifica un 

evento relativamente alla finestra in cui si verifica l'evento 
screenX Rilascia la coordinata x del puntatore del mouse quando si verifica un 

evento in relazione a tutto lo schermo 

screenY Rilascia la coordinata y del puntatore del mouse quando si verifica un 

evento in relazione a tutto lo schermo 
button Verifica la pressione del pulsante del mouse 

altKey Verifica la pressione del tasto ALT 

ctrIKey Verifica la pressione del tasto CTRL 

shiftKey Verifica la pressione del tasto SHIFT 

keyCode Rilascia il codice ASCII di un tasto premuto Tale valore può essere mo 

dificato 

reason Indica se un trasferimento di dati a un elemento è riuscito o meno 

type Rilascia il nome dell’evento sotto forma di stringa senza il prefisso on 

(es. click invece di onclick) 

fromElement Verifica se si realizza un evento di onmouseover o onmouseout quando 
il puntatore del mouse lascia l'elemento 

toElement Verifica se si realizza un evento di onmouseover o onmouseout quando 
il puntatore del mouse raggiunge l'elemento 

srcElement Indica l'elemento più lontano nella gerarchia che ha utilizzato uno specifi 
co evento 

cancelBubble Può essere settato per prevenire che la gerarchia dell'evento corrente 
venga modificata 


Figura 5 - Non c'é nulla di 
più huslrante che trovare 
delle foro statiche da in¬ 
serire in un articolo che 
parla di dinamicità. Veni¬ 
temi in aiuto ed andate di 
persona a vedere i movi¬ 
menti delle immagini in 

questo sito all'indirizzo 
Ir. iv w e fi i - 'il fi nidi 

conVspint.html. 


Figura 6 - Anche i 
computer hanno una 
carta d'identità Non 
è necessario essere 

vigili urbani per po¬ 
terla visionare, basta 
un codice Dynamic 
HTML che lo consen¬ 
ta. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


287 





































Box 5 


con i più volte citati eventi) permet¬ 
te di acquisire notizie su tutti ciò 
che riguarda eventi generati dal 
browser. Viste le molte proprietà 
dell'oggetto event vi consiglio di 
guardare il box 4 prima di continua¬ 
re nella lettura. 

L'oggetto screen consente di 
avere informazioni sulla risoluzione 
del monitor e sui settaggi video uti¬ 
lizzati dall'utente. Le sue proprietà 
sono: width, height, bufferDepth, 
colorDepth e updatelnterval. Width 
consente di conoscere la larghezza 
in pixel della risoluzione video im¬ 
postata dall'utente. Stessa cosa 
per height, ma riferita all'altezza. 
BufferDepth indica la presenza di 
un bitmap buffer. ColorDepth ci 
informa sul modo di utilizzo dei co¬ 
lori nella pagina. Updatelnterval, 
infine, consente di settare l'update 
rate dello schermo. 


<html> 

<head><title> Browser Information </title></head> 

<style> 

< !— 

HI (font-family:"Arial"; Eont-size:16; color:blue) 

H2 {font-family:"Arial"; font-size:10) 

{font-family:"Arial"; font-size:14) 

—> 

«/style» 

<body BGCOLOR="#FFCOAO"> 

<hl> 

<img SRC= "binocs.gif* HSPACE="5" ALIGN="MIDDLE" WIDTH="33" HEIGHT="29"> 

Looking at your Browser 

</hl> 


<script 
< ! — 


LANGUAGE="VBSCRIPT"> 


Ed ora un esempio 

Quello che leggete in questo arti¬ 
colo non vuole e non può essere 
un trattato di Dynamic HTML II 
mio intento è quello illustrare le po¬ 
tenzialità e le possibilità di questo 
strumento. Se desiderate ap¬ 
profondire l'argomento vi consiglio 
di acquistare un libro specifico che 
tratti di Dynamic HTML. Personal¬ 
mente ho utilizzato l'ottimo "In- 
stant IE4 Dynamic HTML " (vedi fi¬ 
gura 3) di Halex Homer e Chris Ull- 
man edito dalla Wrox (ovviamente 
in lingua inglese) Notizie sul libro 
ed esempi sul Dynamic HTML, co¬ 
me quello che segue, li potete re¬ 
perire all'indirizzo http://www.ra- 
pid.wrox.co.uk/books/0685 Non 
è comunque il solo testo valido, 
nelle librerie specializzate, reali o 
virtuali che siano, potrete trovare 
sicuramente il testo che fa per voi 

L'esempio di figura 6 è realizzato 
utilizzando il codice del box 5 Co¬ 
me potete vedere una pagina web 
cosi realizzata permette di cono¬ 
scere tutti i dati relativi al computer 
che viene utilizzato per visualizzar¬ 
la. In particolare evidenzia che io 
sto utilizzando Netscape Navigator 4.0, 
che ho abilitato le funzioni di cookie e 
lava, che ho settato una risoluzione vi¬ 
deo di 800x600 e altro ancora. Il codice 
utilizzato, che vi invito ad analizzare, so¬ 
prattutto nella sezione che permette la 
cattura delle informazioni, è semplice e 
di immediata intuizione. 

Forse vi chiederete a cosa possano 


Dim strlnfo 

strlnfo = "<CENTERxTABLE WIDTH=100%>* _ 

& "<TR><TD>[window.) location.href</TD>" _ 

& “<TD><B>" & window.location.href & "</TD»«/TR»" 

& -<TRxTD>history. length</TD>" _ 

Se “<TDxB>" & history. length & *</TDx/TR>" _ 

& “<TR><TD>navigator.appCodeName</TD>" 

Se “<TDxB>" & navigator.appCodeName Se "< ,'TDx/TR>“ 

Se -<TRxTD>navigator. appName< ,’TD>" _ 

Se "<TDxB>" Se navigator.appName 4c "</TDx/TR>" _ 

& ”«TR»<TD»navigator.appVersion«/TD»" _ 

Se "<TDxB>" & navigator-appVersion Se "</TDx/TR>" 

& "<TRxTD>navigator,cookieEnabled</TD>" _ 

Se "<TDxB>" & navigator.cookieEnabled & ■</TDx/TR>" _ 
& "<TR><TD»navigator.javaEnabled«/TD»" _ 

& “<TDxB>" Se navigator.javaEnabled Se -</TDx/TR>" _ 

Se -<TRxTD>navigator ,userAgent</TD>" _ 

Se "<TDxB>" & navigator.userAgent & "</TD></TR>" _ 

Se -<TRxTD>screen.width</TD>" _ 

& -<TDxB>" Se screen.width & -</TDx/TR>" _ 

Se “<TR><TD>screen.height</TD>" _ 

Se ”<TD><B>" Si screen.height Si “</TDx/TR>" _ 

Se "<TRxTD>screen.colorDepth</TD>" _ 

Se -<TDxB>" Si screen.colorDepth & "</TDx/TR»‘ _ 

& "<, , TABLExrCENTERxP>" 


document.write strlnfo 

Sub cmdBack_OnClick() 

Dim intPlaces 
Randomize 

intPlaces = Cinti(Rndl) " 
MsgBox "Trying to go back 
history.back intPlaces 
End Sub 


31 


- 1 ) 

intPlaces 


places.• 


Sub cmdForward_OnClick(I 
Dim intPlaces 
Randomize 

intPlaces = Cinti(Rndl) • 3) 
MsgBox "Trying to go forward 
history.forward intPlaces 
End Sub 


1) 

Si intPlaces 


places.■ 


—> 

«/script» 

«input TYPE='button' 
«input TYPE='button' 
<h2>C1997 Wrox Press 
«/body» 

«/html» 


VALUE="Go Back" NAME="cmdBack"» 
VALUE="Go Forward" NAME="cmdForward"> 
Limited«/h2» 


servire questo tipo di informazioni. Vi in¬ 
dico tre motivi per cui vale la pena di sa¬ 
pere il browser utilizzato dall'utente II 
primo è quello di permettere al pro¬ 
gramma di indirizzare automaticamente, 
ed in modo trasparente, l'utente verso 
un sito progettato specificamente per 
un tipo di browser, Certo questo ci co¬ 
stringe a realizzare più sui. ognuno adat¬ 


to ad un tipo diverso di browser, ma se 
vogliamo catturare tutti i navigatori que¬ 
sta è la rotta da seguire. Un altro moti¬ 
vo è quello di sapere perché un dato 
utente non riesce ad entrare nel sito. 
Immaginate di avere dei trame. Chi uti¬ 
lizza Netscape Navigator 1.0 (vi assicuro 
che ancora ce ne sono) non potrà mai 
visitare il vostro sito. Voi potete realizza- 


288 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



La rete è una severa maestra 


Credo che anche chi non è un vero appassionato di basket ameri¬ 
cano, e io non lo sono, non può che restare affascinato dalle gesta 
di Michael Jordan e compagni. Pochi eventi sportivi sono spetta¬ 
colari come quello a cui si assiste durante una delle partite del 
campionato NBA (National Basketball Association) E se tanto mi 
dà tanto, come sarà il sito Internet ufficiale dell'associazione cesti- 
stica statunitense? Digitiamo nnp://www.nDa.corri sul nostro 
browser per saperlo. 

Devo dire che la prima impressione non è positiva. Abbagliato dalle 
piroette, dalle schiacciate, dai recuperi di questi mostri dello sport, 
mi aspettavo un sito decisamente spettacolare, pensavo di veder 
uscire i fuochi d'artificio dal mio schermo Invece no- una Home 
Page relativamente semplice, senza troppi fronzoli e forse anche 
troppo ricca di contenuti Sicuramente il mio è un giudizio superfi¬ 
ciale perché la prima cosa da chiedersi è qual è e quale deve esse¬ 
re lo scopo del sito. Nel caso della NBA dobbiamo tenere presente 
che si tratta dell'associazione che gestisce i campionati, non è il si¬ 
to di una squadra di basket! Il suo obiettivo è quello di un sito di 
servizio, ricco di informazioni e contenuti, veloce nel caricamento e 
che permetta un rapido raggiungimento della pagina e quindi 
dell'informazione desiderata. 

Vediamo di analizzare l'Home Page in ogni suo particolare. La parte 
superiore della pagina, come potete vedere nella figura, è caratte¬ 
rizzata da una fascia blu di notevoli dimensioni che racchiude gli 
elementi più importanti della pagina stessa. La prima cosa che no¬ 
to è che il nome dell'associazione è scritto si in testa alla pagina 
stessa, ma con un carattere piccolo, cosa decisamente inconsueta. 
Campeggia invece al centro della fascia, ma anche qui le dimensio¬ 
ni sono contenute, la scritta NBA.COM La scritta è preceduta dal 
logo dell'NBA anche questo stranamente piccolo, cosi piccolo che 
si farebbe fatica a riconoscerne i dettagli se non fosse ormai molto 
conosciuto. Anche questa scelta è insolita, ma non perdente. Co¬ 
me ho detto la notorietà dell'associazione è ormai a livello mondia¬ 
le e il non voler entrare a tutti costi e in modo violento sui monitor 
del suo vasto pubblico non può che fargli onore. Sotto la scritta 
NBA.COM si trova una sfera, la cui parte superiore è composta da 
un pallone di basket, la parte inferiore dal globo terrestre. La trova¬ 
ta. anche se non proprio originale, è decisamente buona Non rap¬ 
presenta, almeno credo, il fatto che nella NBA si giochi il miglior 
basket del mondo, cosa tra l'altro sicuramente vera, ma il fatto che 
è l'NBA che si presenta al mondo tramite il sito Internet. Il tutto è 
enfatizzato proprio dal fatto che l'immagine si trova sotto la scritta 
NBA.COM. Ciò denota uno studio ed un'attenzione particolare da 
parte dei progettisti del sito 

Sulla destra della fascia blu campeggia una foto che, nel momento 
in cui ho visitato il sito, mostrava un'elevazione di Michael Jordan. 
Sotto un breve testo segnala che, con gli ultimi canestri segnati, 
Jordan ha raggiunto il terzo posto come numero di punti realizzati 
nella storia di tutti i tempi della NBA 

Sempre nella fascia blu, e a segnalarne la particolare importanza, ci 
sono i link alle principali sezioni del sito. Tra queste le news e le pa¬ 
gine dedicate a tutti i cestisti del campionato con foto e statistiche 
cosi complete che io non sono riuscito ad interpretarle (ve l'avevo 
detto che non sono un grande conoscitore del basket NBA). Una 
legenda avrebbe fatto comodo (forse c'è, ma io non l'ho trovata), 
comunque ho rinforzato ancora di più l'opinione che già avevo che 
gli americani sono malati per le statistiche. Manca solo di sapere 
quante volte al giorno un giocatore pronuncia la parola "basket" e 
poi c’è proprio tutto! Comunque sono certo che un appassionato 


sa sicuramente a 
cosa si riferiscono 
tutte quelle sigle e 
abbreviazioni. 

Sempre nel menu 
presente nella fascia 
superiore abbiamo il 
link alle pagine dedi¬ 
cate alle squadre 
partecipanti al cam¬ 
pionato, un "teatro" 
dove scaricare filma¬ 
ti e suoni e, come 
se non bastassero 
quelle sui singoli 
atleti, ancora altre 
pagine di statistiche. 

Sotto la fascia blu la 
pagina è divisa in tre 
colonne. La disposi¬ 
zione delle notizie e 
dei link all'interno di 
una di queste ne 
identifica un'impor¬ 
tanza o una funzione 
diversa. Nella colon¬ 
na di sinistra sono 
presenti link resi at¬ 
traenti da immagini 
di buona fattura, an¬ 
che se graficamente 
troppo disomoge¬ 
nee tra di loro. E' vero che si tratta di loghi ufficiali e quindi non 
modificabili, ma è anche vero che le notevoli differenze di stile gra¬ 
fico degli stessi tolgono alla pagina parte di quell'eleganza che la 
fascia blu e i suoi contenuti tentavano di darle. Tra i link presenti 
quello dell'immancabile negozio virtuale dove acquistare centinaia 
di oggetti targati NBA. 

Nella colonna centrale sono invece riportate notizie di tipo giornali¬ 
stico che si modificano con periodicità giornaliera. Per ogni notizia 
c'è un titolo ben evidente che ne identifica l'argomento, un breve 
testo che ne spiega i contenuti e il link alla pagina da raggiungere 
per approfondire la notizia nel caso sia di nostro interesse. 

Nella colonna di destra sono riportate notizie di servizio di più im¬ 
mediata necessità come gli orari e le reti TV che trasmetteranno i 
prossimi incontri della stagione o gli ultimi file avi, mov, RealAudio 
e QuickTime disponibili. 

Il giudizio globale sul sito non può che essere positivo. E' ricco di 
contenuti e raggiunge perfettamente il suo obiettivo di sito di ser¬ 
vizio. La grafica, almeno nelle pagine che contano è generalmen¬ 
te essenziale ma gradevole, rendendo veloce il caricamento delle 
pagine. Non mancano ovviamente sezione ricche di fotografie o 
filmati, indispensabili per calmare la sete di appassionati e tifosi. 
Visitate le altre pagine del sito e cercate anche voi di scoprirne 
pregi e difetti, chissà che inoltre non vi venga la passione per 
questo sport, lo per conto mio ho deciso che domenica pomerig¬ 
gio mi guarderò in televisione una partita della NBA, non può es¬ 
sere che una semplice pagina di statistiche sportive mi metta in 
difficoltà! 



re un Home page senza trame in cui vi 
sia, oltre il link per la visita vera e pro¬ 
pria del sito, un link del tipo "Se avete 
problemi a visualizzare questo sito clic- 
cate qui." L'utente compila un form e vi 
segnala che non riesce a vedere nulla 
del vostro sito. Il form, oltre al messag¬ 
gio dell'utente, vi invia i suoi dati. Pote¬ 
te così sapere che utilizza Netscape Na¬ 
vigator 1.0 e potrete spiegargli perché 


non riesce a leggere i vostri documenti. 
Altro utilizzo è quello statistico. Sapere 
quanti dei vostri visitatori utilizzano un 
browser e quanti un altro può essere 
molto importante. Se la percentuale 
fosse notevolmente sbilanciata verso 
un browser specifico potrete anche 
pensare di realizzare un solo un sito 
specificamente dedicato a quel brow¬ 
ser, perdendo si una parte di visitatori, 


ma con la certezza che il loro numero è 
per voi trascurabile. 

Per ora ci fermiamo qui. Nel prossimo 
numero continueremo il viaggio all'in¬ 
terno dei segreti del Dynamic HTML e, 
nella speranza di avervi almeno incurio¬ 
sito, vi invito a provare l'utilizzo in prati¬ 
ca di questo notevole strumento di pro¬ 
grammazione. 

MS 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 


289 



















a cura di Francesco Romani 



Le leggi della genetica 

Qualche mese fa Anna, la figlia di 10 anni dell'autore informatico, ha 
chiesto a papà: «Ma se due gemelli identici sposano due gemelle 
identiche i figli vengono tutti uguali tra loro?». La risposta è stata: 

«No! E' la stessa situazione di due genitori che hanno tre figli uno dopo 
l'altro, i genitori sono gli stessi ma i figli possono essere molto diver¬ 
si». A questo punto è scattata una molla: «Quante istruzioni servono 
per simulare in Mathematica le leggi della genetica?». La risposta è 3! 

di Alessandro Celi e Francesco Romani 


Fenotipo e genotipo in biologia 

Vediamo come funziona il meccanismo dell'ereditarietà dal 
punto di vista biologico, partendo dalle classiche osservazioni 
di G Mendel che ha legato il proprio nome alla nascita della 
genetica. Come succede di solito nei nostri articoli divulgativi, 
il rigore scientifico della trattazione degli aspetti biologici del 
problema ha dovuto cedere il passo alla concisione e ad una 
forzata semplificazione. 

Mendel utilizzò come materiale da esperimento le piante di 
piselli, studiando l'ereditarietà di alcune caratteristiche ben 
identificabili. Le piante di piselli hanno la peculiarità di poter 
essere autofecondate (garantendo che. dopo un adeguato 
numero di generazioni, le successive abbiano un patrimonio 
genetico costante, siano cioè di linea pura) oppure di consen¬ 
tire incroci tra piante diverse a scelta del ricercatore. Ci limi¬ 
tiamo qui a descrivere il comportamento di due di queste ca¬ 
ratteristiche: il colore dei cotiledoni (la buccia!!), che può es¬ 
sere giallo o verde e l'aspetto del seme (liscio o rugoso). 

Mendel osservò che incrociando due piante di linea pura, una 
con cotiledoni di colore verde, l'altra di colore giallo, si ottene¬ 
vano solo piante di colore giallo Egli definì pertanto il colore 
giallo dominante e il colore verde recessivo Incrociando 
però tra loro due di queste piante di colore verde, ottenne 
piante di entrambi i colori in un rapporto costante: 3/4 delle 
piante erano di colore giallo, il rimanente 1/4 di colore verde 

La spiegazione di questo fenomeno è la seguente. I caratteri 
ereditari dipendono dalle informazioni contenute nei geni, che 
sono porzioni di DNA, di cui sono presenti due copie in cia¬ 
scun individuo, ognuna derivata da un progenitore. Le piante 


di linea pura contengono due copie identiche del gene Le 
piante ottenute dal primo incrocio ereditano una copia del ge¬ 
ne da ciascun progenitore, cosicché hanno necessariamente 
una copia del gene "giallo" ed una del gene "verde" Poiché 
il giallo è il colore dominante, le piante della prima generazio¬ 
ne sono gialle. Alla generazione successiva, però, le piante 
possono ereditare una qualsiasi delle seguenti combinazioni, 
in proporzioni identiche: " verde/verde ”, "giallo/giallo": "gial- 
lo/verde"; "verde/giallo" Mentre le piante del primo gruppo 
(definite omozigoti recessive) sono verdi, tutte le altre sono 
gialle Quelle del secondo gruppo (definite omozigoti domi¬ 
nanti) avranno però una progenie di sole piante gialle, mentre 
quelle del terzo e quarto gruppo (eterozigoti) avranno una 
progenie mista. 

La caratteristica essenziale di questo meccanismo è che ogni in¬ 
dividuo ha un genotipo, ovvero una struttura genica, e un feno¬ 
tipo, ovvero l'aspetto, che è determinato da questa struttura. 

Le piante del secondo gruppo e quelle del terzo e del quarto 
hanno perciò lo stesso "fenotipo" (cioè lo stesso aspetto), 
ma un diverso "genotipo” (cioè una diversa struttura genica). 

Un'ulteriore importante osservazione di Mendel fu che se si 
ripetevano le stesse considerazioni a proposito di un'altra ca¬ 
ratteristica ereditaria, per esempio l'aspetto liscio o rugoso 
dei semi, la trasmissione di questo carattere aveva modalità 
identiche (con il carattere liscio "dominante") ma era del tut¬ 
to indipendente da quella del colore dei cotiledoni, cosicché 
incrociando piante con cotiledoni verdi o gialli con piante con 
seme liscio o rugoso si avevano nella discendenza tutte le 
possibili combinazioni di questi caratteri, ognuna con la fre¬ 
quenza prevista considerando i caratteri singolarmente. 


290 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


Implementazione in Mathematica 


Il patrimonio genetico di un individuo viene rappresentato co¬ 
me una lista di coppie ordinate. Ad esempio rappresentiamo 
con c e c i geni che codificano il colore dei cotiledoni (c gial¬ 
lo e c verde) e con l e 1 i geni che codificano la rugosità (L 
liscio e l rugoso). Secondo la comune notazione dei biologi, 
tutti i geni che codificano per un carattere dominante hanno il 
nome maiuscolo, e quelli che codificano per un carattere re¬ 
cessivo minuscolo. I seguenti sono tutti i tipi di piselli possi¬ 
bili: 

ln[1]:= 

p[l]={{C,C},{L,L}>; 
p[2]={{c,C),(L,L)}; 
p[3]={{c,c),{L,L)}; 
p[4]={{C,C),{L,1}}; 
p[5]-{<c,C},(l,L)>j 
p[6]«{{c,c),{l,L>>; 
p[7]-{{C,C>,{1,1>>; 

P[8]-{{C,C>,{1,1>>; 
p[9]={{c,c),{1/1}}; 

Quello che abbiamo definito è il genotipo; per definire il feno¬ 
tipo associamo ai caratteri una rappresentazione grafica 

lr>(2]:= 

Fenotipo[C] = Colore[Yellow]; 

Fenotipo[c] = Colore[Green]; 

FenotipofL] - Rugosità[no]; 

Fenotipofl] = Rugosità[si]; 

Il passo successivo è definire le primitive grafiche che rap¬ 
presentano i piselli. Per il colore è facile, basta fare un cer¬ 
chio giallo o verde: 

ln[3]:= 

Colore[col_] := 

(col. Disk[{0, 0), 1])j 

La rugosità viene rappresentata da un insieme di punti mar¬ 
roncini che attraversano il pisello. 

In(4]:= 

pp=Select[Table( 

(t,N[Mod[67 t/11,2]-1]}, 

(t,-1,1,0.007)], 

(# [ [1] ] A 2+# [ [2] ] '2<0.92 ) Se] ; 

Rugosità[si] = (Brown, 

PointSize[0.02], 

Point/@pp); 

Rugosità[no] = {); 

Il motore dalla rappresentazione grafica è formato da tre fun¬ 
zioni. Mostra disegna un individuo: 

ln[5]:= 

Mostra[genotipo_] := 

Show[Graphics[Fenotipo/® 

Last/@Sort/©genotipo], 


AspectRatio -> 1, 

PlotRange -> 

{{-1.5, 1.5), {-1.5, 1.5})]; 

Il comando sort serve a tenere le coppie ordinate. In questo 
modo, una volta assunto che i caratteri dominanti seguono in 
ordine alfabetico quelli recessivi, per determinare il fenotipo 
basta guardare il secondo elemento della coppia. 

MostraGen mostra due individui (i genitori); infine la funzio¬ 
ne MostraMat mostra una matrice di piselli (i discendenti 
della prima generazione): 

ln[6]:= 

MostraGen[x]:= 

Show[GraphicsArray[ 

Block[{$DisplayFunction=ldentity}, 

Mostra/@x]]] 

MostraMat[x_,n_]:= 

Show[GraphicsArray[Partition[ 

Block[ 

{$DisplayFunction=Identity), 

Mostra/@x],n]]]; 

Come applicazione vediamo la rappresentazione di tutti i pi¬ 
selli possibili (Figura 1): 

ln[7]:= 

MostraMat[p/@Range[9] ,3] 

Questo conferma che sebbene tutti i piselli abbiano diverso 
patrimonio genetico (genotipo) all'apparenza molti sono ugua¬ 
li (ovvero hanno lo stesso fenotipo). 

Siamo pronti adesso a scrivere le tre "magiche" istruzioni. 

La prima istruzione 



Figura 1 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


291 



Figura 2 


ln[8]:= 

dividi[a_]:= 

(#1[[Random[Integer, {1,2)]]]&)/@a 

trasforma una lista di coppie in un lista semplice in cui ogni 
elemento è scelto A CASO dalla coppia corrispondente. Si 
noti che se le coppie sono 2 (come in questo caso) le pos¬ 
sibilità sono 2 2 = 4, ma se le coppie sono 100 le possibilità 
sono 2' 00 = 1267650600228229401496703205376 

Questa esplosione è la causa della ricchezza insita nel mec¬ 
canismo naturale, la varietà di forme ammali e vegetali che 
ci circonda è legata alla potenza combinatoria di un algorit¬ 
mo cosi semplice unita all'effetto dell'evoluzione, 

La seconda istruzione 

ln[8]:= 

fecondazione[a_, b ]:= 

Transpose[{a, b)]; 

prende due liste di caratteri e forma una nuova lista di coppie, 
in questo modo si schematizza la ricombinazione dei due pa¬ 
trimoni genetici nell'atto della fecondazione 

La terza istruzione "consuma" il matrimonio, mettendo insie¬ 
me con fecondazione due liste semplici ottenute con di¬ 
vidi 

ln[9]:= 

fecondazione[a_, b_]:= 

Transpose[{a, b}]; 
matrimonio[a_, b_] : = 

fecondazione[dividi[a],dividi[b]]; 


Esperimenti simulati 

Per comodità facciamoci una funzione accoppiala,b] che 1) 
mostra a e b, 2) fa riprodurre per 16 volte a e b 3) mostra i 
16 discendenti: 

ln[1]:= 

accoppia[a_,b_]:=( 

MostraGen[{a,b}]; 

292 


Figura 3 


Print[ColumnForm[ 

prole=Table[matrimonio[a, b], {16)1]]; 
MostraMat[prole,4]; 
prole) 

Facendo consumare il matrimonio a due piselli identici e 
omozigoti, p[l] e p[l], ovviamente vengono piselli tutti 
uguali ai progenitori e tra loro (chissà come sarebbe stato 
contento Hitler!): 

In[2]:= 

accoppia[p[l],p[l]]; 


Out[2]= 



({C, 

C), 

(L, 

L) ) 

UC, 

C), 

a, 

U) 

{(C, 

C), 

(L, 

L) ) 

<{C, 

C), 

(L, 

Dì 


I genitori sono in Figura 2, 
i 16 gemellini in Figura 3. 

Un risultato analogo si ottiene con p[9] e p[9] : i discen¬ 
denti vengono tutti verdi e rugosi e il loro patrimonio geneti¬ 
co resta identico a quello dei progenitori. 

Facciamo ora consumare il matrimonio a due piselli eterozi¬ 
goti p[5]e p[5] Secondo quando affermato prima, poiché 
l'ereditarietà di un carattere è indipendente da quella dell'al¬ 
tro, 1/4 dei discendenti dovrebbero avere colore verde, 1/4 
dovrebbero avere aspetto rugoso e 1/4 * 1/4 = 1/16 dovreb¬ 
bero avere entrambi i caratteri recessivi Vediamo cosa suc¬ 
cede: 

ln[3]:= 

accoppia[p[5],p[5]]; 

Out[3]= 

{{c, C}, [L, 1}} 

{{c, c), [1, 1)) 

MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 










{{c, 

c) , 

(L, 

D) 

{{C, 

C). 

{1. 

1}> 

{{c, 

C}, 

(L. 

L}} 

{{C, 

c) , 

U, 

D) 

UC, 

C), 

(1, 

L}) 

{{C, 

c), 

(L, 

D) 

Uc, 

C), 

(L, 

D) 

<tc, 

C), 

(L, 

U) 

{{C, 

c) , 

(1, 

L}) 

Uc, 

C), 

{1. 

D) 

UC, 

C) , 

(L, 

L)> 

{{c, 

C) , 

{L, 

1)} 

<{c, 

c) , 

<L, 

1}) 

({C, 

c) , 

(L, 

1)} 

1 progenitori sono in Figura 4. 


e i 16 discendenti in Figura 5. 


La legge del caso ha voluto, in questa particolare circostanza, 
che venissero generati 3 piselli rugosi, 5 piselli verdi, ed uno 
con entrambi i caratteri recessivi. 

Per inciso, questa situazione è in parte simile a quella propo¬ 
sta da Anna. Sono state incrociate due piante con uguale ge¬ 
notipo, almeno per quanto riguarda i caratteri presi in consi¬ 
derazione (parlando di esseri umani si sarebbe detto due ge¬ 
melli identici), e sono stati ottenuti 4 fenotipi differenti. E tut¬ 
to considerando solo due caratteri! 

Incrociamo ora due piselli eterozigoti p [4] e p [6] : 



Figura 6 



Figura 5 
ln[4}:= 

accoppia[p[4],p[6]]; 


Out[4]= 


{{C, 

c) , 

(L, 

LI) 

{{C, 

C} , 

(L, 

1>) 

{{C, 

C} , 

(L, 

U) 

{{C, 

c) , 

(1, 

1}) 

{{C, 

c) , 

CL, 

D) 

{(C, 

c) , 

u, 

L}) 

<{C. 

c) , 

(1, 

L)) 

{{C. 

c) , 

(L, 

D ) 

{{C, 

c) , 

(1, 

U) 

ftc, 

c). 

(1, 

L}) 

uc, 

c) , 

(L, 

D) 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


293 






iki.^ulurì itili 



({C. 

c). 

(L. 

L}> 

{(C. 

c). 

(Li, 

1)> 

{(C. 

c), 

U. 

1)> 

(IC, 

C}, 

(L, 

L}> 

({C, 

c), 

(1. 

L)} 


I progenitori sono in 
i 16 discendenti in 

Tutti i piselli sono gialli perché uno dei progenitori (p[4]l è 
omozigote dominante per il carattere "colore", cosicché 
tutta la progenie deve necessariamente ereditare una copia 
diC. 


• Hllli « • 

• • • • 

J® #M® 

Figura 9 


{(C. 

C), 

{1. 

1}} 

({C, 

C), 

(L, 

D) 

{{C, 

C). 

{L, 

1}) 

{{C. 

C). 

(1. 

1}) 

({C, 

C), 

a. 

D) 

{{C. 

C). 

{L, 

1)> 

<{C. 

C). 

{1. 

1}) 

1 progenitori sono in 


Vediamo ancora cosa succede incrociando p [4] con p [7] : 


i 16 discendenti in 


ln[5]:= 

accoppia[p[4],p[7]]; 


Out[5]= 


{{C, 

C), 

a. 

1}) 

UC, 

C}, 

a, 

D) 

(le, 

C), 

(Li, 

1)> 

{{C, 

C}, 

(L, 

U) 

{{C, 

C}. 

a. 

1) ) 

{{C. 

C), 

(i. 

D) 

HC, 

C), 

a. 

U) 

{{C, 

C), 

(L, 

1}) 

{{C, 

C}. 

(L, 

1) ) 


Ancora una volta tutti i discendenti ereditano il colore giallo 
da p[4] , ma poiché p[7] è omozigote recessivo, tutti i di¬ 
scendenti avranno fenotipo recessivo per quanto riguarda la 
rugosità. 

Ci sono ancora molti "matrimoni" possibili tra i 9 piselli di fi¬ 
gura 1. ma lasciamo al lettore eventuali ulteriori esperimenti. 

Per una prossima puntata ci stiamo organizzando per accen¬ 
nare (superficialmente) alla genetica umana e fare invece 
una trattazione approfondita della genetica "marziana" (ov¬ 
vero un insieme di creature virtuali su cui si possono fare 
tutti gli esperimenti che si vogliono senza fare male a nes¬ 
suno). _ 


"The Limits of Mathematics" 


Torno a parlare del libro di Gregory Chaitin The Limits of 
Mathematics per annunciare che è stato stampato su carta 
dall'editore Springer-Verlag (Singapore) e che di conseguenza le 
copie in formato PostScript e Adobe Acrobat sono state tolte 
dal Web e non sono più distribuibili. É ancora in rete la copia 
HTML all'indirizzo: 


tiUp://yywvy.cs.a.ùcKlang.ac,nz/.Cg 


Ziiw^ffliTTittjTirraiiTtn 


che può essere scaricata liberamente Ricordo che il libro tratta 
dei limiti dei sistemi matematici e contiene un interprete LISP 
scritto in Mathematica e usato per le dimostrazioni costruttive 


Bibliografia 


Parte di questo articolo è stata ripresa da: F. Celi. F. Ro¬ 
mani. Macchine per Imparare, Erickson, Trento, 1997. 

V. Scali, U. Bianchi. Lineamenti di Biologia. Monduzzi 
Editore. Bologna, 1980. 


294 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 













http://www.fufurshow.it 



FUTURSHOW 

UN TAGLIO AL PAS SATO 

Troverete: Campionato Mondiale di Games, Internet World, 

L'Oscar del CD-Rom, Home Theatre, Fotografia, Telefonia, 

Radio Music, New Media, La Casa e l'Ufficio del Futuro. Vi aspettiamo. 


BOLOGNA 
3-7 Aprile 
2 9 9 8 










Tutti al ristorante 


In uno dei nostri articoli passati abbiamo visto come realizzare 
utilizzando sistemi di desktop publishing le 
etichette per il vino. Questa volta esamineremo 
dei modelli di menu realizzati con Microsoft 
Publisher 97. Buona lettura e buon appetito... 



Antipasti 


Secondi Plaltl 


VtljW 


di Mauro Gandini 


Imu **•"••*• 
r— éi rm à im 


fttliui m 

»<mt* 4* 

llt »IU 
Mila atta *.«• 


•4 00* 


L’appetito vien 
leggendo... il menu 

Sembra una affermazione banale, ma 
certamente un menu di gradevole 
aspetto accompagnato da piatti con no¬ 
mi invitanti, senza dubbio è di grande 
incentivo alla consumazione di un pasto 
abbondante anche da parte di chi si è 
recato al ristorante senza molta fame 
Perché allora non utilizzare uno stru¬ 
mento semplice, ma efficace come Mi¬ 
crosoft Publisher 97? 

Vedremo alcuni menu realizzati come 
Modelli per Publisher 97 ed esaminere¬ 
mo la loro realizzazione per scoprire al¬ 
cuni utili trucchi I modelli sono relativi a 
menu sia per ristoranti tradizionali sia 
per pizzerie e per trattorie: inoltre ve¬ 
dremo anche menu per ricorrenze spe¬ 
ciali come Pasqua, San Valentino, ecc 

Il primo menu che esamineremo sarò 
quello che necessiterò di una maggior 
descrizione, poiché utilizzeremo buona 
parte delle funzioni che poi andremo a 
riutilizzare anche nei menu successivi 


Buona Pasqua 

Iniziamo proprio ad esaminare il me¬ 
nu per il giorno di Pasqua, visto che si 
sta avvicinando tale giornata. Essendo 
un menu per una specifica giornata, la 


àTtmmém* 
à Wcte 


rtM «UNtaMuli 


▼muW tm ur l in 


realizzazione sara sem¬ 
plice su un unico foglio 
in formato A4 (21x29,7 
cml La scelta di colon 
deve rispecchiare la sta¬ 
gione primaverile: deci¬ 
deremo quindi di utilizza¬ 
re uno sfondo sfumato 
con un colore che parte 
da un giallo scuro in alto 
per diventare bianco in 
basso. Ogni blocco di te¬ 
sto o di testo artistico o 
figura verrò riempito con 
uno sfondo sfumato co¬ 
me indicato. Per fare ciò 
bisogna selezionare il 
blocco di testo o la figura 
e fare clic con il mouse 
sull'icona del secchiello, 
che indica proprio i riem¬ 
pimenti: a questo punto 
comparirò un menu che. partendo 
dall’alto, ci presenta gli ultimi colori uti¬ 
lizzati. i colori più classici, un bottone 
per avere dei colori aggiuntivi ed infine 
il bottone delle sfumature 
Facendo clic su questo bottone ci vie¬ 
ne presentata una finestra che consen¬ 
te di scegliere dei riempimenti con dif¬ 
ferenti tonalità di colore (partendo da un 
colore pieno si possono scegliere tutte 
le tonalità di quel colore schiarite fino al 
bianco o scurite fino al nero), con motivi 
(griglie, puntini, linee, ecc ) e, infine. 


Primi Piatti 


Pimi- m km 


Aj ***** 


Verdure e Dessert 


ImjUU Muli 
«irteli iMU 


Imm 

«ite* 


t*tu é umle 


0%m,m 


U» il) 
+•) 


n u 





con sfumature. 

Per ogni sfumatura possiamo sceglie¬ 
re il colore di partenza, quello di arrivo e 
ben 44 tipi di sfumature, sia per direzio¬ 
ne della sfumatura (es. dall'alto in bas¬ 
so), sia per forma (es. a forma di stella). 
Per il nostro menu, scegliamo una sem¬ 
plice sfumatura lineare dall'alto al bas¬ 
so. iniziando in alto con il giallo scuro e 
finendo in basso con il bianco 

Per inserire il nome del ristorante ab¬ 
biamo pensato di utilizzare un testo arti¬ 
stico. Il pulsante per la creazione di que- 


296 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 












sto tipo di testo è quello relativo a Word 
Art, un'estensione utilizzabile con buo¬ 
na parte dei programmi Microsoft. Con 
il cursore che ci viene presentato dise¬ 
gniamo un rettangolo dell'Ingombro de¬ 
siderato e subito dopo ci appare una fi¬ 
nestra dove possiamo scrivere il nostro 
testo. Una volta scritto il testo possia¬ 
mo applicare uno degli effetti sceglien¬ 
dolo dall'elenco a scomparsa che com¬ 
pare nella barra degli strumenti e che 
mostra tutte le varie possibilità. Sceglia¬ 
mo, quindi, un font specifico: in questo 
caso per tutto il menu abbiamo scelto 
Mead Bold, uno dei font che vengono 
forniti insieme a Publisher. Con lo stes¬ 
so sistema inseriremo le scritte Menu 
di Pasqua e l'indirizzo del ristorante in 
fondo alla pagina. 

Il testo centrale conterrà il menu vero 
e proprio: disegniamo quindi una corni¬ 
ce di testo, un grosso rettangolo e sele¬ 
zioniamo dal menu 
Formato la voce 
Proprietà cornice di 
testo. Appare una 
finestra nella quale 
andremo ad inserire 


Ecco le differenti tor¬ 
me applicabili ad un 
testo attraverso 
Word Art. 


Word Art è un pro¬ 
gramma accessorio ri¬ 
chiamabile da tutte le 
applicazioni della fami¬ 
glia Ottice 97 iPubli- 

-y * ^ 

^ ^ a f + l 

di questa famigliai e 
consente di realizzare 
testo in differenti fot- 

^ -di 

me artistiche 


[‘-'Arco giù (cuiva) 




/ 


\ 



r\ 


o 


• 



r\ 


o 

o 

▲ 

T 





** 


m 

m 

m 

m 

• 


► 

< 

A 

V 


s 


le informazioni relative alla formattazio¬ 
ne desiderata: in pratica l'unica modifica 
sarà quella relativa all'inserimento del 
testo su due colonne, scrivendo 2 
nell'apposita finestrella. Dopo aver fatto 
clic su OK potremo iniziare a scrivere il 
nostro menu. 

Per prima cosa inseriremo la parola 
Antipasti utilizzando un font piuttosto 
grande e centrato. Sotto di essa lascia¬ 
mo una riga vuota e iniziamo ad inserire 
il nome dei piatti e dei relativi costi Per 
collegare il nome del piatto al suo prez¬ 
zo utilizzeremo due tabulatori, uno per 
la L, di lire e uno per la cifra. La L. verrà 
inserita con una tabulazione allineata a 
sinistra collegata al nome del piatto da 


! n Arrivo Microsoft Publisher 98 


Tra pochissimo sarà disponibile la nuova 
versione di Microsoft Publisher 98: pur¬ 
troppo al momento in cui scriviamo non ci 
è ancora pervenuta una versione beta in 
prova, ma abbiamo già un breve elenco 
delle principali novità. 

Catalogo di Modelli - Un catalogo con¬ 
sente di scegliere tra 1 600 progetti grafici 
professionali da personalizzare. 

Design uniforme - Se dovete produrre 
carta da lettere e biglietti da visita, trove¬ 
rete alcune serie di documenti dal design 
uniforme. 

Autocomposizione - Ancora più flessibi¬ 
le: da oggi potrete decidere di cambiare 
radicalmente il design della vostra pubbli¬ 
cazione in qualsiasi momento, salvaguar¬ 
dando il lavoro già fatto. 

Schemi Colore - Un aiuto in piu per otte¬ 
nere pubblicazioni professionali: ogni 
schema colore consiglia i colori che me¬ 
glio si intonano tra loro e li applica al docu¬ 
mento. 

Contenuti Ricchi - Publisher 98 offre una grandissima bibliote¬ 
ca di disegni, ben 10.000. ma anche 175 caratteri (font), 1.500 
fotografie, 1.000 elementi grafici per le pagine da pubblicare su 
Internet, con suoni e animazioni. Un sistema di ricerca consente 
di trovare subito l'elemento che vi serve. 


Convertitore Automatico - Se cambiate 
idea sul formato del vostro documento o 
se volete ricavare pubblicazioni differenti 
dagli stessi contenuti, Publisher rimetterà 
a posto le cose nella disposizione del nuo¬ 
vo layout 

"Annulla" a livelli multipli - Ora anche 
Publisher consente di annullare un certo 
numero di operazioni svolte e non solo 
l'ultima. 

Controllo Ortografico - Mentre il testo 
viene scritto, il correttore ortografico con¬ 
trolla il vostro lavoro e segnala gli errori. La 
correzione automatica agisce direttamente 
sugli errori più ricorrenti di battitura. 
Creazione di Marchi - Publisher 98 vi 
aiuta a creare marchi dogo) aziendali o di 
prodotti, in maniera professionale. 

Pagine per Internet ancora più efficaci - 
Publisher 98 mette a disposizione un gran 
numero di nuovi strumenti per pubblicare 
pagine su Internet con look e caratteristiche 
all'avanguardia. Il codice della pagina può essere arricchito con co¬ 
mandi e funzionalità speciali creati in precedenza con ActiveX o Ja¬ 
vaScript. Se utilizzate una barra di navigazione tra le pagine, essa si 
modificherà automaticamente cambiando gli elementi base di una 
pagina collegata. I titoli ed i sottotitoli vengono automaticamente 
controllati e corretti nella posizione o nel formato. 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


297 















































bivi li ir. IfVJriMiftifl 




Layou» 

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COnnp^oMBtom^oi^ 

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Formolo uOfO 


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LaighMta p<Kcm 
Massimo. K95 
Afitnia 


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Materno 21 O* 


r yarveoj* 

QnzioMoia 



È. 

□ 



O 

□ 



WordArt 

Poligoni e 
altre forme 


Abbiamo indicalo 
nel gruppo di stru¬ 
menti 1 due tasti re¬ 
lativi a Word Art e 
al disegno di poli¬ 
goni ed altre torme 
non regolari 


una serie di punti¬ 
ni, mentre per la ci¬ 
fra sarà necessario 
utilizzare un tabula¬ 
tore allineato a de¬ 
stra posto al limite 
della nostra colon¬ 
na di testo. 

Per realizzare tutto ciò, dopo aver 
scritto il nome del primo antipasto, se- 


Mutivi e sfumature di riempimuntn 


ov 


oej 

ZI 


Dw« pagina Bttflioa» w ogni 
toglie 


La finestra di imposta¬ 
zione della pubblicazio¬ 
ne consente di sceglie¬ 
re tra alcuni formati 
predefmiti che consen¬ 
tono di realizzare facil¬ 
mente lavori anche 
complessi 


T «tbul.i/iom 


Botinone 


lezioneremo Tabulazioni dal menu For¬ 
mato: ci apparirà una finestra nella qua¬ 
le andremo prima di tutto a selezionare 
il tipo di allineamento del tabulatore (si¬ 
nistro, destro, ecc ) ed il tipo di riempi¬ 
mento (nessuno, 
puntini, trattini, 
ecc.) e subito dopo 
il numero in centi¬ 
metri relativo alla 
posizione (per con¬ 
trollare la posizione 
esatta possiamo 
utilizzare il righello 
che appare ogni 
volta che selezio¬ 
niamo del testo). _ 

Ora sarà sufficiente 

premere il bottone Imposta per inserire 
il tabulatore al suo posto e passare al 
successivo: una volta terminato, faccia¬ 
mo clic su OK per chiudere la finestra 


ed applicare definitivamente le tabula¬ 
zioni al testo. 

Una volta realizzata la prima riga, non 
sarà più necessario ripetere la formatta¬ 
zione della tabulazione per tutte le ri¬ 
ghe, ma passando alla riga successiva 
con un "a capo" ci porteremo dietro 
tutta la formattazione della prima riga II 
nostro consiglio è quindi quello di realiz¬ 
zare tutte le righe del nostro menu con 1 
piatti relativi ed inserire poi in un secon¬ 
do tempo i titoli (Primi piatti, Secondi 
piatti, ecc.) formattandoli successiva¬ 
mente attraverso il pennello copia for¬ 
mato (nella barra degli strumenti) pren¬ 
dendo come esempio la prima scritta 
realizzata per gli Antipasti 

Per finire inseriremo alcuni semplici 
disegni: in alto delle piante ornamentali 
insieme al nome del ristorante, mentre 
tra le differenti portate e in basso opte¬ 
remo per delle uova colorate, simbolo 
proprio della Pasqua. 


Aflin#am«n»o 

fi S***tra 

r Cantalo 

r Qana 

r Oaomala 



OK 


Piadafrm» 


Elimina |u«t 


‘I 


SU» 

C Tinte e g.adajion. Mo**i 

pnqppDDomn 


OK 


Annulla 


AOpAca 


Colore 

Colore 

londomentole 


Esempio 


m co *°~ 2 p3 


^Suggerimento 


I riempimenti a gradienti 
consentono di evidenziare 
gfc elementi Ubfczzore questo 
bpo di riempimento per 
contente un aspetto 
prole ssionaie aito 
pubblicazione 


Questa e la finestra che 
consente di inserire 1 ta¬ 
bulatori oltre alla scelta 
del tipo di tabulazione 
desiderata, a sinistra, a 
destra, ecc. e possibile 
anche definire un riem¬ 
pimento tra le due paro¬ 
le separate dalla tabula¬ 
zione stessa 


Ecco la vasta gamma 
di sfumature offerte 
da Publisher come si 
può notare la sfumatu¬ 
ra avviene tra due co¬ 
lori a scelta e non ne¬ 
cessariamente tra un 
colore ed il bianco co¬ 
me nell'esempio 


Per inserire 
questi elemen¬ 
ti. sarà suffi¬ 
ciente andare 
nel menu Inse¬ 
risci e sceglie¬ 
re Clip Art: ap¬ 
parirà una fine¬ 
stra dove tro¬ 
veremo tutti i 

disegni suddivisi per categorie e dove 
potremo scegliere quello che meglio ci 
aggrada. Prima di fare ciò dobbiamo ri¬ 
cordarci di non avere già selezionate 
delle cornici di altre immagini, poiché 
l’immagine prescelta si inserirà nella 
cornice selezionata. 

Per finire qualche ultimo ritocco sulle 
dimensioni e sulla posizione delle varie 
cornici, prima di passare alla stampa. 
Per poter eseguire gli allineamenti a re¬ 
gola d'arte. Publisher mette a disposi¬ 
zione 1 righelli mobili che possono esse¬ 
re posizionati in ogni parte del docu¬ 
mento. Come in buona parte dei pro¬ 
grammi di disegno e di desktop publi- 
shmg, facendo clic su uno dei righelli 
principali (quello verticale a sinistra o 
quello orizzontale in alto) e poi trasci- 


298 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 















































































Ristorante 
Due Campane 

Via rio Tomo, M - Totono 
T u. 011-112233 


P Ristorante p 
Due Campane 1 ^ 



; Menu di j 

'^san Valentino- I 

tfto «’v» tfìp **>< •?! » 1 


**Vj*£<5« *.*•?«■*'»<*.*■*'*£*« «* 

P 

P 

BRESAOLA OLIO E 
‘yT AMORE 

f PAPPARDELLE 

*■ ' AL SUGO DI LEPRE 
»Ni INNAMORATA 

Risotto 

AL RADICCHIO 
,,•„ ROSSO AMORE 

•ty Bianco di 

4^ San Valentino 


Storione marinato 
INGELOSITO 




.*•»< *£•« «’■%< **5gf afy^ghpthp^p 

Tagliata di manzo * 

CON RUCOLA E BACI »’*) 

_ A** 

SCALOPPINE 

SCOTTATE D'AMORE 1 * 
AN, 

VERDURE 

APPASSIONATE T? 
ALLA BRACE aN. 

• • • 

Rosso Cuore *' *' 
Infranto *?£ 
• • • 

at¬ 
torta Delizia 

o'Amore a*>? 

*** » 


nando il mouse verso il documento ve¬ 
dremo comparire un righello mobile: la 
differenza sta nel fatto che con questa 
semplice operazione trascineremo il ri¬ 
ghello vero e proprio. Per creare effetti¬ 
vamente un righello mobile dovremmo 
eseguire l'operazione premendo per pri¬ 
ma cosa il tasto delle maiuscole, man¬ 
tenendolo premuto durante il trascina¬ 
mento 


San Valentino 

Per il menu del giorno di San Valenti¬ 
no abbiamo deciso di optare per un fo¬ 
glio A4 piegato in due, in modo da otte¬ 
nere un quartino, cioè una pubblicazio¬ 
ne a 4 facciate, di formato 15x21 cm 
ca. Publisher ci consente di utilizzare 
questo formato andando a selezionarlo 
nella finestra che appare scegliendo la 
voce Imposta Pagina dal menu File. Il 
programma ci presenterà automatica- 
mente 4 pagine del giusto formato che 
verranno stampate in giusta sequenza 
su un normale foglio A4 con la 1° pagi¬ 
na e la 4° insieme e la 2° e 3° nella par¬ 
te interna (naturalmente il foglio dovrà 


Metro per i 

Ristoratori 

La catena di magazzini all’ingrosso Metro 
sta proponendo una speciale offerta per i 
Ristoratori, mettendo in vendita una confe¬ 
zione di Microsoft Publisher 97 nella quale 
sono stati inclusi i modelli per i seguenti 
menu: Cenone di Capodanno, Cenone di 
Natale, Pranzo di Pasqua, Cena di San Va¬ 
lentino, Ristorante Elegante, Ristorante 
Rustico, Pizzeria, Paninoteca, Menu per 
Mensa Aziendale. 2 Menu per Ristoranti 
"Standard", Carta dei Vini. 


24 d"embre N o* r f2l 

0 oJ> °o o 



O ° o° o 

w Ristorante da 
Antenore 8> Penelope 


essere reinserito dopo la stampa della 
prima facciata, oppure dovremo incolla¬ 
re due fogli insie¬ 
me). 

Sulla copertina 
del menu abbiamo 
inserito il nome 
del ristorante e 
l'indicazione della 
ricorrenza, abbel¬ 
lendo poi il tutto 
con l’immagine di 
un cuore, presa 
dalla raccolta di im¬ 
magini. Per finire 
abbiamo disegnato 
un rettangolo al 
quale abbiamo ap¬ 
plicato un motivo 
al posto del sem¬ 
plice bordo. Per fa¬ 


re ciò è sufficiente premere il tasto del¬ 
le linee e selezionare Altro: apparirà una 
finestra che consente di scegliere le ca¬ 
ratteristiche di un bordo semplice 
(spessore, colore, ecc.) oppure l'appli¬ 
cazione di un motivo specifico. Dopo 
aver scelto il motivo che più ci aggrada, 
potremo dimensionarlo a piacere e dar¬ 
gli un colore specifico (se non è già a 
colori). Per rendere più vivo il menu ab¬ 
biamo anche inserito nel rettangolo un 
fondo sfumato, con il colore al centro. 

Il menu è del tipo a portate fisse: le 
due pagine interne sono dedicate 
all'elenco delle specialità offerte. Per 
uniformare la pubblicazione abbiamo 
copiato e incollato la cornice della co¬ 
pertina inserendola però in modo da co¬ 
prire entrambe le pagine affiancate: 
sempre per uniformità abbiamo ripro¬ 
dotto la sfumatura di sfondo della prima 
pagina sulle due pagine interne. Per fi¬ 
nire abbiamo messo un paio di cuori 
identici a quelli della copertina al centro 
delle due pagine. 

Il testo con il nome delle portate è 
stato inserito in formato centrato (per 


r 


a 


BarOc4ino9t 

k 

10000 

19000 









_ „ 












IO 000 

Tocal Pecetta Gaactta 9» 

- k 

«xMir- 

-k 

19000 


TgT* W bohfjp^ Ita o.n l 

I PoaaWl* «•«•* la ooatr* tartina 
•d effettuar» Bevuta?:. 

plorante Vecchia Caadno 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


299 



























Cu. Mi* 




sarà sufficiente tenere premuto il tasto 
maiuscole mentre la si disegna: infine 
applicheremo la solita sfumatura a stel¬ 
la. 

Nella parte interna abbiamo inserito 
un menu del tipo a portate fisse, spar¬ 
gendo in giro palle rosse e stelle, intor¬ 
no al nome delle specialità, scritte con il 
font Flexure: stessa operazione nell'ulti¬ 
ma pagina, dove abbiamo inserito il no¬ 
me del ristorante e l'indirizzo. In tutte le 
pagine troviamo anche la sfumatura 
ovale. 


Pizzeria 

Il menu per la pizzeria è molto sempli¬ 
ce su una pagina formato A4 abbiamo 
inserito in alto il nome della Pizzeria in 
una cornice e sotto, in un'altra cornice, 
abbiamo inserito il nome delle pizze 
Come bordo abbiamo scelto un bordo 
che sembra disegnato a mano. Natural¬ 
mente non poteva mancare l’immagine 
di una fumante pizza, presa dalla raccol¬ 
ta di Clip Art. Il font utilizzato è stato il 
Viner Hand (dove Hand, come al solito, 
sta ad indicare un font che sembra 
scritto a mano). 

Per ogni tipo di pizza è stata inserita 
un piccola riga con gli ingredienti. Per 
l’elenco degli "accessori" (bevande e 
dessert) è stato scelto un corpo legger¬ 
mente più piccolo. 


am 
nm 
r.m 
il ooo 
rtOOO 

fi ooo 


ogni singola pagina), con il 
carattere Copperplate 
Bold. uno di quelli forniti 
insieme a Publisher, utiliz¬ 
zato anche in copertina. 


Natale 

La realizzazione del me¬ 
nu di Natale è simile a 
quella di San Valentino, 
ma con qualche variazio¬ 
ne. Il formato è sempre 
quello di 4 pagine in for¬ 
mato A4 piegato in due. In 
copertina, con Word Art. 
inseriamo il nome del ri¬ 
storante e la ricorrenza, e 
aggiungiamo un albero di 
Natale stilizzato (preso dal¬ 
la raccolta di immagini) ed 
uno sfondo sfumato, un 
ovale senza alcun bordo, 
ma con il colore sfumato. 

Per aumentare l'atmo¬ 
sfera di festività abbiamo 
poi inserito delle palline 
natalizie di colore rosso 
con una stella 


al centro, per realiz¬ 
zare questo effetto 
è bastato realizzare 
un cerchio e appli¬ 
care una sfumatura 
a stella, disponibili 
tra le 44 offerte da 
Publisher Con il 
copia e incolla ab¬ 
biamo poi moltipli¬ 
cato le palline. Un 
ulteriore tocco na¬ 
talizio lo abbiamo 
realizzato aggiun¬ 
gendo una stella 
con sfondo sfuma¬ 
to della stessa for- 




ma. Per la sua rea¬ 
lizzazione abbiamo 
utilizzato lo stru¬ 
mento apposito 
che ci consente di 
disegnare poligoni 
regolari e forme 
particolari. Facendo 
clic sull'apposito ta¬ 
sto degli strumenti 
ci vengono presen¬ 
tate tutte le forme 
disponibili: scelta la 
forma, trascinando 
il cursore che ci ap¬ 
pare. disegneremo 
la stella Per far si 
che sia regolare 


pizzeria, fce-llfr C'fryri 


Hi trskxr.tA 


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300 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


























































Ecco la finestra che 
consente di scegliere 
e applicare un bordo 
ad una cornice 


'rT WI TT»» 


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Rustico 

Come per la piz¬ 
zeria, il ristorante ru¬ 
stico ha un menu 
su un'unica pagina 
in formato A4. Per 
la sua realizzazione 
si è scelto di inverti¬ 
re la direzione delle 
sfumature utilizzate 
come fondo. Que¬ 
sto costringe ad 
avere un bordo 
bianco intorno di cir¬ 
ca 1 cm, in quanto 
le comuni stampan¬ 
ti a colori non sono 
in grado di stampa¬ 
re sul formato A4 
completo. 

Per prima cosa è 

stato quindi realizzato un rettangolo sen¬ 
za alcun bordo, a cui è stato applicato 
uno sfondo sfumato con il colore ester¬ 
namente digradante a bianco verso il 
centro. Questo stesso sfondo è stato ap¬ 
plicato a tutte le cornici sia di testo, sia 
contenenti immagini, del nostro menu. 

Il font utilizzato è anch'esso rustico, vi¬ 
sto che sembra scritto a mano: Mistral. 



F7) <-(*» 


«polca 


Oltre che rettangoli e 

ovali, con Publisher 

possiamo disegnare 
ben altre 36 forme 
predelrnite 


□ A 
OO 

☆ o 

0173 


oo 

77 0 

iOt 7 > 

o o 

Oo 


OO 

EbO 

LJO 

OO 

<H> O 


Motivo per il bordo, essendo il disegno 
del bordo più grande dell'altezza del no¬ 
stro rettangolino. il programma si accon¬ 
tenta di disegnare solo uno dei bordi 


motivo, è stato applicato a tutte le corni¬ 
ci sia di testo, sia relative ad immagini. 
In questo menu sono state sfruttate pa¬ 
recchie immagini fornite con Publisher e 
relative ai cibi e alle bevande: si è cerca¬ 
to tuttavia di scegliere quelle che aves¬ 
sero un design più simile tra loro. 

Qualche ulteriore 
consiglio 

Se si vogliono stampare dei menu, 
ma non si ha a disposizione una stam¬ 
pante a colori, si possono togliere tutti 
gli sfondi e stampare il tutto su carta 
colorata. Naturalmente i menu illustrati 
nell'articolo sono tutti con nomi di pura 
fantasia che andranno sostituiti con i 
nomi reali di ristoranti e piatti. 

La qualità del menu stampato è stret¬ 
tamente legata alla qualità della stam¬ 
pante è praticamente impossibile, con 
le comuni stampanti a getto di inchio¬ 
stro, ottenere esattamente la stessa 
qualità di ciò che si vede sul monitor del 
proprio PC. Se si vuole ottenere un mi¬ 
glior risultato è consigliabile stampare i 
menu su carta speciale, consigliata dal 
fabbricante della vostra stampante, alla 
massima risoluzione. In questo caso 
non sarà possibile stampare i menu in 
fronte retro, poiché questo tipo di carta 
non è utilizzabile su entrambe le super¬ 
aci. Si devono quindi stampare due fogli 
che andranno accoppiati come se fosse 
uno solo stampato in fronte retro. 


Elegante 

Per il ristorante di classe è stato scelto 
il menu su 4 pagine stampato su foglio 
A4 piegato in due. Per la copertina è sta¬ 
to semplicemente scelto di fare una cor¬ 
nice con un elegante fregio ed uno sfon¬ 
do sfumato Per il nome del ristorante, 
realizzato con uno degli stili offerti da 
Word Art, è stato utilizzato il font Harling- 
ton 

Gli interni e l’ultima pagina, dedicata ai 
vini, sono stati realizzati senza adottare 
una cornice completa come sulla coperti¬ 
na, ma semplicemente con una linea rea¬ 
lizzata con lo stesso fregio della cornice. 
Tuttavia, visto che non è possibile appli¬ 
care ad un segmento gli stessi disegni 
utilizzabili per le cornici, siamo dovuti ri¬ 
correre ad un trucco: 
in pratica abbiamo 
realizzato un rettan¬ 
golo con una altezza 
estremamente sotti¬ 
le A questo abbiamo 
poi applicato il nostro 


Standard 

Anche per questo menu è stato scelto 
il formato su 4 pagine stampate su for¬ 
mato A4 piegato in due. La realizzazione 
è piuttosto semplice: una volta scelto un 


Conclusione 

Come al solito speriamo di avervi forni¬ 
to un po' di idee: Microsoft Publisher è 
senza dubbio un ottimo prodotto per rea¬ 
lizzare semplicemente questo genere di 
"pubblicazioni", in 
maniera veloce, ot¬ 
tenendo dei buoni 
risultati. 

Un po' di esplora¬ 
zione. come dicia¬ 
mo spesso, non fai 
mai male partendo 
da questi esempi 
siamo sicuri che 
potrete ottenere 
ciò che desiderate 
con poco sforzo, vi¬ 
sto anche che Pu¬ 
blisher vi guida 
passo passo nelle 
varie operazioni. 


«e 


Molto vasta è la scel¬ 
ta delle immagini di¬ 
sponibili con Publi¬ 
sher ima anche con 
Office 971 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


301 




















































Pensare in tre dimensioni 


A chiunque oggi utilizzi un computer, sia che sia un veterano sia che sia un 
novellino del PC, vengono sempre proposti effetti tridimensionali, qualsiasi 
sia il prodotto utilizzato. Si possono inserire oggetti 3D nei normali lavori di 
ufficio fatti con i prodotti di classe Office (figura 1), tutti i prodotti di grafica 
vettoriale, anche quelli più economici, permettono di creare scritte e titoli 
tridimensionali (figura 2), con i quali anche i meno esperti possono provare 
l’ebbrezza di scrivere il proprio nome... nello spazio. 

Per non parlare dei giochi, che, essendo dei perfetti simulatori, ci fanno 


entrare ed interagire 
completamente nei vari 
mondi, reali o immaginari, in 
cui agiscono. 

Prima parte 

di Francesco Petroni e Aldo Azzari 


Alla base della rappresentazione degli 
oggetti solidi nel loro spazio tridimen¬ 
sionale, o più in generale della produzio¬ 
ne delle viste realistiche, ci sono una 
serie di concetti fondamentali, nati mol¬ 
to prima della nascita del computer, che 
sono stati ormai inglobati non solo nei 
vari programmi, ma anche, in parte, di¬ 
rettamente dai sistemi operativi dei PC 
e dai firmware delle schede video più 
evolute. 

Oggi si può essere dei semplici, e 
passivi, utilizzatori di quanto tale tecno¬ 
logia offre, oppure ci si può voler spin¬ 
gere un po' più in là. cercando, anche 
attraverso l'utilizzo della stessa tecnolo¬ 
gia, di capire alcuni dei concetti fonda- 
mentali dei quali abbiamo accennato. 

Scopo dei due articoli, che dedichere¬ 
mo alla grafica 3D, è quello di descrivere, 
il più semplicemente possibile, questi 
concetti, usando, per le necessarie esem¬ 
plificazioni, i programmi più diffusi che ai¬ 


ri t» »—*• ►—«> f®-» **»—« am i © 

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cum di voi probabilmente già usano. 

Sia chiaro che il nostro scopo non è 
quello di insegnarvi ad usare tali pro¬ 
grammi, ma quello di spingervi a capire 
quello che c'è dietro alle loro funziona¬ 
lità grafiche. 


Figura ’ - MS 01 lice - 
Elementi 3D 
In questo articolo parle¬ 
remo di alcuni dei con¬ 
cetti che sono alla base 
della grafica 3D 
Ormai la grafica 30 e 
presente in lutti i pro¬ 
dotti per PC. anche nei più insospettabili, come 
quelli che rientrano nella categoria Office e che 
quindi non hanno come normali destinatari gli 
esperti di grafica Qui vediamo una serie di ele¬ 
menti grafici tridimensionali, ed alcuni strumenti 
per gestirli, inseribili m una qualsiasi applicatone 
MS Office 


Alcune premesse 
indispensabili 

Il nostro è indiscutibilmente un mon¬ 
do a tre dimensioni. 

Siamo quindi abituati a vedere oggetti 
a tre dimensioni, siano essi superfici 
spaziali oppure solidi spaziali, in un am¬ 
biente a tre dimensioni. 


Quando cerchiamo di rappresentare 
quello che vediamo con gli occhi, poi¬ 
ché per rappresentarlo usiamo, ancora 
oggi, una superficie bidimensionale (fi¬ 
gura 3), un foglio di carta, uno schermo, 
ecc., siamo costretti ad usare sistemi di 
conversione, basati su procedimenti 
geometrici, matematici, trigonometrici, 
messi a punto nel corso dei secoli (figu¬ 
ra 4). 


302 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






















I programmi per computer, come 
sempre, non hanno inventato nulla di 
nuovo, hanno semplicemente incorpo¬ 
rato le tecniche preesistenti, utili sia per 
la costruzione dell'ambiente e del sog¬ 
getto, sia per la sua rappresentazione. 

I due momenti, quello della progetta¬ 
zione e quello della visualizzazione, so¬ 
no teoricamente del tutto indipendenti 
l'uno dall'altro. Un oggetto può esistere 
senza che qualcuno lo abbia mai visto, 
senza che qualcuno lo abbia mai rappre¬ 
sentato Ma la conoscenza dell'oggetto 
passa attraverso una sua rappresenta¬ 
zione, o perché lo abbiamo visto "dal 
vero" o perché ne abbiamo visto un di¬ 
segno, una foto, ecc. Nel momento 
stesso in cui pensiamo ad un oggetto, 
comunque lo pensiamo attraverso una 
sua rappresentazione. 

Altro concetto da premettere ai nostri 
successivi (e fortunatamente più sempli¬ 
ci) discorsi è che di uno stesso oggetto 
possiamo creare più viste. Quando usia¬ 
mo dei programmi di tipo CAD proget¬ 
tiamo un oggetto (un pezzo meccanico, 
un edificio, un oggetto di arredamento, 


Figura 3 - Schematizzazione del problema della 
rappresentazione prospettica 
Il problema. Inteso come problema di tipo geo¬ 
metrico. di come visualizzare su una superficie 
piana Iad esempio su un loglio da disegno o sul 
videoI un oggetto tridimensionale, è stato risol¬ 
to da diversi secoli II vostro programma di gra¬ 
fica, qualsiasi esso sia. incorpora questi stessi 
algoritmi e li esegue direttamente, ad esempio, 
al semplice cambio della posizione dell 'osserva¬ 
tore della scena 





Figura 2 - CorelDraw! - 
Scritta tridimensionale 
A maggior ragione or¬ 
mai tutti i prodotti di 
grafica vettoriale, anche 
quelli non rientranti nel¬ 
la categoria CAD. di¬ 
spongono di funziona¬ 
lità di tracciamento di 
oggetti 3D Va imme¬ 
diatamente chiarito il 
fatto che m tali prodotti, 
di categoria Draw, non 
viene inserito un ogget¬ 
to solido, in quanto non 
esiste uno spazio 3D. 
ma direttamente la sua 
rappresentazione In- 
somma: nel file realizza¬ 
to con un prodotto CAD 
c'è l'oggetto 3D. nel file 
realizzato con un pro¬ 
dotto Draw cè una sua 
rappresentazione 


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o altro), non lo stiamo semplicemente 
"disegnando". Dello stesso oggetto 
possiamo produrre svariate rappresen¬ 
tazioni (vista di sopra, di lato, di dentro, 
di fuori, sezioni, piante, prospetti, ecc.). 
Un prodotto CAD, partendo da un og¬ 
getto ben definito, produce dello stes¬ 
so. gratis, tutte le viste che si vuole. 

Modellazione solida 
e rendering 

La prima cosa da capire, quindi, è che 
non si sta parlando di prodotti per dise- 


REALTA' 


gnare ma di prodotti per progettare, per 
modellare oggetti. Insomma non si pen¬ 
sa al disegno, che è già una rappresenta¬ 
zione, spesso parziale spesso inganne¬ 
vole. dell'oggetto, ma all'oggetto in sé. 


Figura 4 - Architetture ideali. 

Questo è un disegno del 600 eseguito da un ar¬ 
tista che evidentemente era ossessionato dal 
problema della prospettiva, ovvero di come ri¬ 
portare sul suo foglio da disegno immagini reali 
o realistiche Molti artisti realizzavano comples¬ 
se architetture di fantasia, mai poi costruite in 
concreto, nel disegnare le quali potevano mette¬ 
re a frutto le tecniche della costruzione prospet¬ 
tica che via via imparavano Insomma un raro 
esempio di commistione tra creatività e tecnica 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


303 















































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Figura 5 - Autodesk Au¬ 
toCAD 14 Progetto del 
Tempio di Giove ad 
Olimpia 

Questo invece è il pro¬ 
getto del Tempio di Gio¬ 
ve ad Olimpia, realizzato 
con AutoCAD 14 e visto 
in modalità prospettica 
dall'alto (gh abbiamo tol¬ 
to il tettol. Risulta evi¬ 
dente la relativa sempli¬ 
cità del progetto, costi¬ 
tuito da una sene di ele¬ 
menti, basamenti, colon¬ 
ne. capitelli, ecc . che si 
ripetono secondo regole 
auree Quindi la proget¬ 
tazione. evidentemente 
non nella sua parte crea¬ 
tiva. ma nella parte ope¬ 
rativa. risulta estrema- 
mente rapida Ve lo pro¬ 
porremo integralmente 
nel prossimo articolo 



Figura 6 - Autodesk Au¬ 
toCAD 14 - Campionario 
di primitive tridimensio¬ 
nali . 

Lasciamo da parte il 
Tempio di Giove e par¬ 
tiamo dall'inizio mostran¬ 
do un campionario di pri¬ 
mitive tridimensionali 
Queste primitive, molto 
semplici e comprensibili 
da tutti, sono fondamen¬ 
tali in tutti i progetti di ti¬ 
po meccanico e di tipo 
architettonico Nella fi¬ 
gura sono riportati an¬ 
che i pulsanti delle barre 
degli strumenti di Auto¬ 
CAD 14. corrispondenti 
al comando che produce 
la primitiva 



Figura 7 - Autodesk Auto¬ 
CAD 14 - Solido di estru¬ 
sione 

Anche l’estrusione 6 una 
tecnica tipica nella produ¬ 
zione di oggetti meccani¬ 
ci Si parte da un profilo 
che, percorrendo una cer¬ 
ta traiettoria, realizza un 
solido La complessità 
del solido cosi realizzato 
dipende dalla compies 
sita del profilo di origine e 
dalla complessità della 
traiettoria 



Le tecniche che entrano in ballo sono 
sostanzialmente due: la progettazione 
3D, che, se applicata ad elementi solidi, 
si chiama modellazione solida, ed il ren¬ 
dering, che riguarda le varie modalità di 
visualizzazione dell'oggetto progettato 
Queste modalità di visualizzazione mira¬ 
no a ricostruire il più fedelmente possibi¬ 
le il modo di vedere dell'occhio umano. 

Tutti i prodotti che useremo per i no¬ 
stri esperimenti si basano sul concetto di 
scena, in cui si posiziona innanzitutto 
l'oggetto progettato con la modellazione 
solida. 

Successivamente, per creare le viste 
realistiche, occorre fare tre cose: definire 
le caraneristiche dei materiali di cui sono 
fatte le superfici dei vari oggetti, inserire 
nella scena le luci, definendone le carat¬ 
teristiche, ed infine posizionare il punto 
di vista dell'osservatore presente nella 
scena stessa. 

Ognuna di queste operazioni coinvolge 
decine di varianti, che vanno impostate 
con attenzione. Si pensi ad esempio 
all'importanza del posizionamento e della 
quantificazione delle luci. 

Molti prodotti permettono anche di de¬ 
finire le caratteristiche dell'atmosfera 
della scena, ad esempio la nebbia, che a 
sua volta può influenzare la vista realisti¬ 
ca. 

L'ultima impostazione riguarda la mo¬ 
dalità di produzione della vista finale. 

I vari prodotti propongono modalità ve¬ 
loci. utili in fase di progetto, come quella 
che mostra gli oggetti come wireframe 
(fil di ferro), oppure fiat (non vengono 
calcolate le ombreggiature). Poi ci sono 
modalità piu elaborate delle precedenti, 
ma abbastanza veloci, in quanto introdu¬ 
cono alcune semplificazioni nei calcoli. Si 
tratta delle modalità che sfruttano gli al¬ 
goritmi di Phong e di Gouraud. L'algorit¬ 
mo più completo è quello ray tracing, co¬ 
si detto perché calcola i tracciati dei rag¬ 
gi della luce, che si riflettono sugli ogget¬ 
ti, creano ombre, attraversano gli oggetti 
trasparenti, ed alla fine raggiungono il 
punto di vista dell'osservatore. Questa 
operazione, se eseguita in una scena 
complessa, può richiedere parecchio 
tempo, anche ore, nei casi estremi. 

Primitive e processi 
costruttivi 

Fatte queste necessarie premesse, 
torniamo al momento della modellazio¬ 
ne del nostro oggetto tridimensionale 


304 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 





















































Il primo e più semplice strumento 
utile per la modellazione è quello che 
consente di inserire nella scena primiti¬ 
ve tridimensionali elementari, come 
sfere (la più semplice di tutte), paralle¬ 
lepipedi, cilindri, coni, ecc. (in figura 6, 
il campionario proposto da AutoCAD 
14) In questa fase è importante il posi¬ 
zionamento dell'oggetto nella scena, 
che può essere controllato solo veden¬ 
dolo da più punti di vista, 

Altre primitive, più complesse, pos¬ 
sono essere realizzate sfruttando dei 
processi costruttivi, che il prodotto 
CAD sa eseguire. 

I due processi più immediati, e com¬ 
prensibili a tutti, sono l'estrusione e la 
rotazione. In pratica occorre realizzare 
dei profili piani, partendo dai quali il 
prodotto che stiamo usando genera il 
solido. 

Nelle varie figure a corredo dell'arti¬ 
colo ne vedete degli esempi chiarifica¬ 
tori. 

I prodotti CAD più evoluti dispongo¬ 
no di ulteriori strumenti per costruire 
oggetti 3D, un po' più complessi dei 
precedenti. Ad esempio quelli che rea¬ 
lizzano superfici spaziali sagomate in¬ 
terpolando linee spaziali generatrici. 
L'esempio che mi viene in mente è il 
cofano di un'automobile, che è delimi¬ 
tato da bordi ben precisi, ma che poi si 
svolge con armonia nello spazio. An¬ 
che in questo caso i prodotti CAD in¬ 
corporano complessi algoritmi di calco¬ 
lo in base ai quali sviluppano la superfi¬ 
cie spaziale. 

Editazione degli 
elementi solidi 

Proseguendo nel nostro processo 
costruttivo semplificato siamo arrivati 
al momento in cui abbiamo inserito 
nella scena le varie primitive e dobbia¬ 
mo cominciare ad assemblarle. 

Entra in gioco l'algebra booleana, 
che, pur partendo da elucubrazioni al 
limite dell'astrazione dal mondo e da¬ 
gli uomini, dimostra ancora una volta 
la sua importanza pratica. 

Se accostiamo due solidi fino a farli 
toccare, anzi fino a farli entrare uno 
nell'altro, cosa succede? 

Possiamo unirli per ottenere un 
nuovo solido costituito dalla somma 
dei primi due. 

Possiamo intersecarli per ottenere 
un nuovo solido costituito dalla sola 


Figura 8 - Autodesk Au¬ 
toCAD 14 ■ Estrusione 
complessa 

Se la traiettoria lei rife¬ 
riamo alla didascalia del 
la figura precedente) ha 
un andamento compli¬ 
cato, come in questo 
esempio, il profilo la se¬ 
gue, conservando la 
perpendicolarità del suo 
piano rispetto alla traiet¬ 
toria stessa I prodotti di 
CAD più evoluti, ad 
esempio il 3D Studio 
della stessa AutoDesk, 
consentono di far varia¬ 
re sia l’angolo tra profilo 
e traiettoria, sia la forma 
e la dimensione del pro¬ 
filo stesso, vìa via che 
avanza 


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Figura 9 - Autodesk 
AutoCAD 14 - Solido 
di rivoluzione 
Anche in Questo caso 
rientriamo nella pro¬ 
gettazione di tipo mec¬ 
canico. Il solido di rota¬ 
zione simula perfetta¬ 
mente il classico tor¬ 
nio, con cui, sia dal- 
l'antichita. veniva co¬ 
struito il vasellame 
Anche qui si parte da 
due componenti piani, 
il profilo, che può es¬ 
sere molto comples¬ 
so. e l asse di rotazio¬ 
ne, che deve essere 
complanare Al resto 
pensa il prodotto CAD 


Figura IO - Autodesk 
AutoCAD 14 - Opera¬ 
zioni booleane - Unio¬ 
ne 

Un altro affascinante 
esempio di "conlami¬ 
nazione " tra problema¬ 
tiche appartenenti a 
mondi apparentemen¬ 
te differenti è costitui¬ 
to dall’applicazione 
dell’algebra booleana 
alla modellazione soli¬ 
da Da una parte teorie 
astratte, quasi filosofi¬ 
che, 1 vecchi cari con¬ 
cetti di AND, OR, NOT 
applicati agli insiemi, 
con le loro infinite 

combinazioni, dall'altra 
la modellazione con la 
quale si plasmano og¬ 
getti solidi . 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


305 





















































Figura 12 - Autodesk Au¬ 
toCAD 14 Operazioni 
booleane - Intersezione 
tra solidi 

Anche il più complesso 
degli oggetti meccanici, si 
pensi ad un motore di au¬ 
tomobile. può essere 
scomposto in tanti ele¬ 
menti realizzati con primi¬ 
tive solide elementari ed 
assemblati con una sene 
di operazioni booleane 
Un prodotto di modellazio¬ 
ne solida, m altre parole 
un prodotto CAD tridi¬ 
mensionale evoluto, simu¬ 
la completamente lo stes¬ 
so processo progettuale e 
costruttivo II disegno è 
solo l'aspetto finale, pro¬ 
dotto automaticamente, 
del progetto 


OPERAZIONI BOOCEANE - Intersezione fra sondi 


parte comune tra i due. 

Possiamo sottrarli per ottenere un 
nuovo solido uguale al primo con un 
vuoto a posto del secondo (in pratica 
un parallelepipedo meno un cilindro è 
un parallelepipedo bucato). 

In termini di disegno un buco è 
qualche cosa che non c'è. In termini 
di modellazione solida un foro è un 
solido sottratto ad solido di partenza. 

Rientrano nel concetto di editing an¬ 
che i comandi che consentono di re¬ 
plicare, più volte e secondo certe re¬ 
gole. elementi, anche complessi, già 
disegnati o memorizzati come compo¬ 
nenti. 

Fino ad ora abbiamo parlato di pri¬ 
mitive solide, di processi costruttivi, 
di metodi per assemblare primitive. 

Tutti i prodotti, non solo quelli di 
grafica tecnica, che dispongono di 
funzionalità 3D sfruttano internamen¬ 
te queste stesse procedure, che sono 
rese immediatamente utilizzabili con 
comandi diretti, pulsanti di toolbar, 
ecc. 

Ad esempio se in un prodotto Offi¬ 
ce si traccia un quadrato, basta un 
click sul pulsante 3D, presente nella 
toolbar che si chiama Disegno, per 
estruderlo e dargli quindi profondità 

L’approccio 

matematico 

trigonometrico 

Fino ad ora abbiamo, in un certo 
senso, lavorato a "vista", prelevando 
gli oggetti dalle varie tool- 
bar e posizionandoli nella 


scena 

In altri casi gli oggetti so¬ 
no più facilmente individua¬ 
bili attraverso la loro defini¬ 
zione matematico-trigono¬ 
metrica. Ad esempio una 
sfera è individuabile, in un 
riferimento cartesiano, 
semplicemente dalle tre 
coordinate del suo centro e 
dal suo raggio, mentre pei 
individuare un cubo occorre 
un vertice (tre coordinate), 
il lato e poi l’orientamento 
di almeno due spigoli In to¬ 
tale sei valori numerici. 

Per individuare un ogget¬ 
to sono quindi necessarie 
una serie di informazioni. 


Figura 11 - Autodesk 
AutoCAD 14 - Opera¬ 
zioni booleane - Sottra¬ 
zione tra solidi 
L'unione, vista nella fi¬ 
gura precedente, è. dal 
punto di vista boolea- 
no. un OR L'Interse¬ 
zione. che vedremo 
nella prossima, è un 
AND La sottrazione e 
il NOT del secondo so¬ 
lido coinvolto nell'ope¬ 
razione booleana 


Figura 13 - ProPro Group bCAD 3 5 - 
L'approccio matematico trigonometri¬ 
co 

Si può lavorare 'a vista' posizionan¬ 
do, nello spazio cartesiano in cui vive 
il nostro progetto, i vari elementi solidi 
in gioco, le primitive viste prima, op¬ 
pure Quelli ottenuti con processi co¬ 
struttivi elementari Altro approccio e 
Quello basato sul fatto che i vari ele¬ 
menti sono individuabili attraverso le 
loro caratteristiche geometriche Ad 
esempio una sfera è individuata com¬ 
pletamente dal suo centro Icon le tre 
coordinate X. Y e ZI e dal suo raggio 
Ivalore Ri Ebbene, si può progettare 
un oggetto partendo da Questi valori 
numerici E' Quello che faremo per co¬ 
struire una piccola piramide di sfere 
Useremo sia il bCAD, il prodotto rus¬ 
so della ProPro Group, provato nello 
scorso numero di MC. sia il prodotto 
americano AutoCAD 14 


306 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 

























































coordinate di vertici, lunghezze di lati 
o di raggi, angoli, ecc., il cui numero 
ed il cui tipo varia a seconda del tipo 
dell'oggetto. 

Tutti i prodotti CAD sono in grado di 
accettare oggetti, solidi e non, attra¬ 
verso tali informazioni, anche, in casi 
estremi, digitate da tastiera sotto for¬ 
ma di valori numerici. 

Supponiamo ad esempio di volere 
tracciare una piccola piramide di sfe¬ 
re, costituita da tre sfere accostate, 
poggiate sul piano X, e da una quarta 
sfera poggiata sulle prime tre. Suppo¬ 
niamo anche di voler affrontare il pro¬ 
blema, che enunciamo di nuovo, da 
un punto di vista trigonometrico. 

Abbiamo tre sfere uguali, di raggio 
pari ad 1, poste sul piano XV Essen¬ 
do accostate l'una alle altre due, i loro 
tre centri formano un triangolo equila¬ 
tero di lato pari a 2 Possiamo facil¬ 
mente calcolare la distanza del centro 
del triangolo dai tre centri delle sfere. 
E’ pari a 1/COSI30) e quindi pari a 
1,1547 

Se poi supponiamo che il centro del 
triangolo sia posto sull'asse Z e che il 
centro della prima sfera sia posto sul 
piano ZX, avremo facilmente determi¬ 
nato le posizioni dei centri delle prime 
tre sfere; 


Figura 14 - AuloDesk 
AutoCAD 14 - L approc¬ 
cio matematico trigono¬ 
metrico 

Sullo sfondo vane viste 
del nostro progetto, una 
piramide di sfere. In pri¬ 
mo piano invece la fine¬ 
strella, un po' manipola¬ 
ta per ridurne le dimen¬ 
sioni. in cui vediamo i 
valori numerici passati 
da tastiera Sia bCAD. 
che ovviamente Auto¬ 
CAD, consentono la di¬ 
gitazione manuale dei 
valori numerici che 
identificano l'oggetto 



piamo che le coordinate X e Y sono 
pari a 0 II valore della coordinata Z si 
trova di nuovo con la trigonometria, 
conoscendo la posizione del centro 
della prima sfera e la distanza tra i 
due centri, che è sempre pan a 2. 
Conseguentemente; 

Calcolate, al limite a mano, le coor¬ 


CAD 14, come potete vedere nelle fi¬ 
gure 13 e 14. Nel primo caso abbia¬ 
mo inserito anche le quote, nel se¬ 
condo invece abbiamo prodotto più 
viste ed abbiamo loro sovrapposta la 
finestra testuale nella quale certifi¬ 
chiamo il fatto di aver digitato a mano 
le coordinate 


Quarta Sfera X=0 Y = 0 Z = 2.623 
In cui: 

Z = 1 + SQR(2 A 2 - 1.1547 A 2) 


Conclusioni 


Della quarta sfera, avendo noi deci- 

Prima Sfera X = 1.1547 V = 

Secondo Sfera X = -.5773 V = 

Terza Sfera X = -.5773 Y = 

so che il centro del triangolo equilate¬ 
ro, e quindi che il centro della quarta 
sfera stessa, è posto sull'asse Z, sap- 


dinate delle quattro 
sfere possiamo ripor¬ 
tarle nel nostro proget¬ 
to. 

Lo abbiamo fatto sia 
con il bCAD della ProPro, provato nel 
numero scorso di MC, sia con Auto- 


L'ultima figura mostra il 
prodotto Micrografx Simply 3D, di cui 
nelle pagine iniziali della rivista trova¬ 
te una breve prova. E' interessante la 
sua collocazione; si tratta di un pro¬ 
dotto dedicato agli utenti non esperti 
di grafica tridimensionale, ma evoluto 
in termini di sofisticazione del risulta¬ 
to raggiungibile. 


0 Z = 1 

-1 Z = 1 

1 Z = 1 


Figura 15 Micrografx Simply 3D ■ Un 
prodotto per i non esperti 
Un buon compromesso tra facilità d'uso 
IStmply. un avverbioll ed efficacia del ri¬ 
sultato raggiungibile tì rappresentato dal 
Simply 3D. della Micrografx, che provia¬ 
mo in questo stesso numero di MC Si 
tratta di un prodotto di modellazione so¬ 
lida, rendering ed ammation, dichiarata- 
mente destinato ai non esperti Molto 
esplicito 6 l'ambiente operativo in cui si 
vede la scena, a destra l'elenco degli 
elementi presenti nella stessa ed, in 
basso, il catalogo degli oggetti, dei ma¬ 
teriali, delle luci, degli sfondi, di libreria, 
inseribili, con un semplice drag Si drop, 
nella scena 


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Ha due punti di forza: 
l'ambiente operativo che 
mette a portata di mano 
tutto quello che serve 
nella scena (oggetti, ma¬ 
teriali, luci, sfondo) e le 
librerie di oggetti e di 
materiali predisegnati, 
che permettono di ese¬ 
guire lavori di solo as¬ 
semblaggio 

Nel prossimo numero 
continueremo a parlare, 
ancora in termini non 
tecnici, di grafica 3D 


KB 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


307 






































Accedere ai database MS SQL Server 
dai prodotti MS 

In casa Microsoft esistono svariate linee di prodotti. Ci sono i prodotti di classe 
Home, i prodotti di classe Small Office, ambedue destinati a ben individuabili 
categorie di destinatari, i prodotti Office, destinati agli utenti finali, dai principianti 
ai cosiddetti “power users”, aziendali o meno, i prodotti per chi sviluppa, e quindi i 
vari linguaggi. Ci sono poi i sistemi operativi, Windows 95 e NT Workstation, per le 
postazioni Client, e Windows NT Server, per i server aziendali. La linea dei prodotti 
BackOffice, che si affiancano ad NT, comprende numerosi server che espletano i 
vari servizi necessari in un server tuttofare. 

E’ chiaro che le varie categorie ed i vari prodotti non possono essere racchiusi in 
compartimenti stagni, anzi, in certi casi, è proprio la sinergia tra i prodotti delle 
varie classi che offre la migliore soluzione di un dato problema. 


di Francesco Petroni 


In questo articolo vogliamo approfondi¬ 
re proprio una di queste forme di siner¬ 
gia, consistente nella possibilità di "ve¬ 
dere" i database, disponibili in formato 
MS SQL su un server aziendale, diretta- 
mente dai vari prodotti Client, sia quelli 
di classe Office che quelli di classe lin¬ 
guaggi. 

Da un punto di vista applicativo, una si¬ 
nergia di questo genere può avere due 
finalità principali 

La prima, più complessa da realizzare, è 
quella di costruire applicazioni, aziendal¬ 
mente strategiche, in cui i dati risiedono 
sui server ed i programmi di gestione, 
almeno per la parte front end. risiedono 
sui vari Client Per "applicazioni azien¬ 
dalmente strategiche" intendiamo ap¬ 
plicazioni che "fanno funzionare l'azien¬ 
da", in cui l'affidabilità del database, 
l'efficienza dei programmi, la sicurezza 
del sistema, ecc., siano garantiti. 

La seconda finalità è quella di mettere i 


dati aziendali a disposizione dei vari uti¬ 
lizzatori. soprattutto per usi manipolati¬ 
vi. e quindi reportistici, statistici, ecc,, 
usi assolutamente non critici in quanto 
producono, partendo dai database di 
origine, solo degli output, senza nessun 
rischio di modificare i dati originali. 
Insomma, in un'azienda ci sono da una 
parte i dati e dall'altra gli utilizzatori. Il 
problema è quello di mettere a loro di¬ 
sposizione, nella maniera più diretta 
(senza intermediari), veloce (in termini 
di tempi di risposta), sicura (senza peri¬ 
colo di danni) e semplice (modalità ope¬ 
rative a portata di un utente finale di 
competenza media), i dati. 

Se i dati sono in formato MS SQL Ser¬ 
ver e se, dall'altra parte, gli utilizzatori 
dispongono dei prodotti Office o pro¬ 
grammano con il Visual Basic, sono 
possibili decine di strade alternative per 
interrogare i database e per ricevere il 
risultato dell'interrogazione sugli appli¬ 


cativi Client. 

In questo articolo vedremo qualcuna di 
queste strade 


Premesse lato MS SQL 

In questo articolo parliamo solo del lato 
Client della faccenda ed eseguiremo dei 
semplici esperimenti di interrogazione. 
Chi volesse invece affrontare anche il 
lato server (e quindi più specificamente 
MS SQL Server) può leggere la serie di 
articoli nella rubrica Workgroup, iniziati 
nel numero scorso e dedicati proprio a 
MS SQL Server, che sono in un certo 
senso complementari rispetto a questo 
A chi volesse approfondire l'argomento 
Visual Basic e SQL Server, e volesse 
soprattutto avere una visione più siste¬ 
matica delle varie problematiche con¬ 
nesse, consigliamo la lettura dei ma¬ 
nuali del Visual Basic (sono ancora fon- 


308 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


dementali) e del volume Visual Basic & 
SQL Server di William R. Vaughn. pub¬ 
blicato nella collana Microsoft Press e 
ben tradotto in italiano. 

Diamo quindi per scontato che sul ser¬ 
ver ci sìa un database di prova (usere¬ 
mo quello che si chiama Pubs, che vie¬ 
ne installato quando si installa MS SQL 
Server). Un secondo database di prova 

10 installeremo noi, usando la modalità 
automatica permessa dagli upsizmg tool 
per MS Access. 

Per collegarsi al database già disponibi¬ 
le in formato MS SQL. ma il discorso 
vale per tutti gli altri formati, occorre, 
sulla postazione Client, creare una con¬ 
nessione ODBC, grazie alla quale si as¬ 
segna un nome al collegamento. Se ci 
si collega da Excel, Access o Visual Ba¬ 
sic, o da qualsiasi altro Client, basterà ri¬ 
ferirsi a questo nome. 

Abbiamo detto che ci occuperemo solo 
del lato Client della faccenda, ma deve 
essere chiaro che MS SQL Server ha 
una sua organizzazione da cui non si 
può prescindere. 

Esiste ad esempio il concetto di device, 
che può essere interpretato come un 
contenitore "logico" di database. Esiste 

11 concetto di database, che, come ap¬ 
pena detto, fa parte di un device e che 
a sua volta contiene vari tipi di oggetti: 
table, view, stored procedure, ecc., che 
possono essere attivati dal Client. 

Parti essenziali di MS SQL Server sono 
tutti gli strumenti per la sicurezza degli 
accessi (l'amministrazione degli utenti, 
che può essere condivisa con Windows 
NT), per la sicurezza e dei dati (procedu¬ 
re di backup e di replica), per il rileva¬ 
mento delle operazioni (si può definire 
un file di log in cui vengono riportate 
tutte le operazioni eseguite sui databa¬ 
se), per la manutenzione corrente e 
straordinaria, ed altro. 

MS SQL Server deve essere ben confi¬ 
gurato non solo dal punto di vista 
software ma anche dal punto di vista 
hardware, in modo che anche le presta¬ 
zioni, in termini di risposta alle interro¬ 
gazioni, siano ottimizzate. Ad esempio, 
trattandosi dì componenti BackOffice, 
sia MS SQL Server che Windows NT 
Server possono essere ospitati su mac¬ 
chine con architettura multiprocessore, 
con clustering dei dischi rigidi. Un mi¬ 
glioramento delle prestazioni generali 
del sistema può essere ottenuto "pom¬ 


Datalmv 
SQL Server 


Driver ODBC 
SQL Server 


Gestore 
Driver ODBC 


MoiJllO 

DdUtUSF 


Remote Data 
Otneth(RDO) 


Remote Data 
Control 


Visual Basic 
Enterprise tetti. 

JET 








ODBC 

Direct 


Figura 1 - MS SQL Ser¬ 
ver 6.5 - Setiemalizza¬ 
tone dei nostri esperi¬ 
menti. 

Scopo di questo artico¬ 
lo è quello di sperimen¬ 
tare come, dai normali 
prodotti MS Ottice 
(useremo Excel. Word 
e Access) e dai normali 
linguaggi di program¬ 
mazione targali Micro¬ 
soft (useremo Visual 
Basic) si possa accede¬ 
re, in varie maniere, ai 
database in formato 
MS SQL Server Le ver¬ 
sioni dei van strumenti 
che utilizzeremo sono: 

MS SQL Server 6.5, Office 97, Visual Basic 5.0. Come gestore dei driver ODBC useremo quello pre¬ 
sente nel CD di Office (cartella Valuepack\Dataacc) 


Data Atleti 


Data 

Visual Basic 

Obietti (DACi) 


Control 1* 

Proie-,t.al tillt. 


Access nomee 97 
Visual Basic lar Application 5 0 




E* ¥•» irrm Xoo* H—k Omo *"*• d* 


pando" il server, piuttosto che interve¬ 
nendo sui Client. 

Figure professionali 
coinvolte 

Ipotizzando un'azienda di dimensioni 
medie o grandi, in cui i database strate¬ 
gici siano stati realizzati in formato MS 
SQL Server, occorre prevedere una se¬ 
rie di figure professionali che garanti¬ 
scano il funzionamento e l'ottimizzazio¬ 
ne del sistema. 

Innanzitutto l'amministratore di MS 
SQL Server, che potrebbe essere lo 
stesso che amministra NT, il cui compi- 




.11 x1 Figura 2 - MS SQL 
Server 6.5 - Il lato MS 
SQL della medaglia . 
Utilizzeremo da una 
parte un server Win¬ 
dows NT con installato 
MS SQL Server 6.5 e 
dall'altra un Client Win¬ 
dows 95 con Office 97 
e Visual Basic 5.0. Per i 
nostn esperimenti use¬ 
remo due database 
Prima di tutto quello 
che si chiama Pubs e 
che viene scaricato du¬ 
rante l'installazione 
delI'SQL Server. Il se¬ 
condo lo produrremo 
noi stessi convertendo 
in formato SQL II data¬ 
base in formato MDB 
che sì chiama Biblio e 
che è presente nel CD 
di Visual Basic 5.0 Lo 
chiameremo NewBi- 
blio. In questa schermata "collage", presa 
daU'SOL Enterprise Manager, vediamo in se¬ 
condo piano sia NewBibho che Pubs, ed in pri¬ 
mo piano un momento della creazione di un ter¬ 
zo database, il cui nome è ProvaMC. 


to è quello di amministrare gli utenti, di 
gestire l'organizzazione logica e fisica 
dei database, di programmare ed ese¬ 
guire le procedure di replica, di backup. 
di log. ecc. 

Altra figura è quella del progettista del 
database, il cui compito è quello di co¬ 
struire la banca dati aziendali sulla base 
delle finalità che ci si propongono Si 
tratta di un'attività di analisi sui dati sul¬ 
le procedure aziendali che si concretizza 
in un progetto di database ed eventual- 



MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


309 




























































Figura 4 - MS Access 97 upsizing tool - Come al solito molto del materiale sì 
trova su Internet. 

DaI sito Microsoft potete scaricare molto materiale utile per i vostri esperi¬ 
menti Innanzitutto Microsoft Access 97 upsizing tool, che vedremo subito 
dopo Si può scancare anche una nuova versione, per chi avesse la vecchia o 
per chi non l'avesse allatto, del hl e Biblio.mdb. Altro sito da tenere sotto con¬ 
trollo è tvww mirjgsnlt r.nm/dSB nel quale potete trovare materiale Illustrati¬ 
vo delle nuove strategie di accesso ai dati e parecchio materiale d'esempio. 
Citiamo quello relativo alla nuova tecnologia UDA IUniversaI Data Accessi 
grazie alla quale le vane tecniche di accesso ai dati vengono, in un certo sen¬ 
so. unificate, soprattutto in previsione della diffusione dell'accesso al dati at¬ 
traverso Internet 


mente nella sua realizzazione. E' neces¬ 
saria una competenza da analista ed 
una conoscenza di MS SQL Server in 
quanto è con quest'ultimo che saranno 
realizzate tabelle, procedure, ecc 
Nel caso in cui si persegua la filosofia 
del data warehouse (magazzino dei dati 
aziendali), è necessario prevedere uno 
specialista SQL a supporto delle richie¬ 
ste degli utenti. Se ad un utente servo¬ 
no, per svolgere la propria attività, sot- 
toinsiemi di dati provenienti dai databa¬ 
se aziendali, è bene che questi dati sia¬ 
no preparati da una procedura, scritta 
nel linguaggio specifico di MS SQL 
Server, che viene eseguita dal server 
stesso periodicamente o a richiesta. In 
pratica questo esperto realizza una sto- 
red procedure, memorizzata all'Interno 
di MS SQL Server, che viene richiama¬ 
ta dal Client dell'utente ma viene ese¬ 
guita dal server 

Ad utente particolarmente esperto si 
potrebbe concedere una certa libertà 
d'azione, nel senso che gli sarà con¬ 
sentito di realizzare in proprio le inter¬ 
rogazioni utilizzando strumentazioni 
Client 

Ultima figura da prevedere, nel caso si 
realizzino procedure evolute, è quella 
del programmatore, figura che potreb¬ 
be coincidere, ma non obbligatoriamen¬ 
te. con il progettista del database Co¬ 


stui deve conoscere il linguaggio che si 
decide di usare per realizzare l'applica¬ 
zione (ad esempio MS Visual Basic) e il 
database che ospita i dati (ad esempio 
MS SQL Server) 

Le più recenti tecniche di programma¬ 
zione prevedono lo sfruttamento di 
un'architettura client/server a tre livelli, 
in cui, sostanzialmente, anche buona 
parte dei programmi, escluse le sole 
procedure che gestiscono il front end, 
risiedano sul server. Ma questo è un ar¬ 
gomento fuori tema, che tratteremo 
un'altra volta 

Elenco sintetico dei 
nostri esperimenti 

Condurremo i nostri esperimenti utiliz¬ 
zando un server NT 4.0, con installato 
MS SQL Server 6.5 (figura 1). Lavore¬ 
remo sul database di prova Pubs e su 
un altro database di prova che costrui¬ 
remo dal nulla. 

Daremo un'occhiata, più che altro per 
ambientarci, ad esempio per individua¬ 
re le tabelle, per "vedere come è fat¬ 
ta" una stored procedure, ecc , a MS 
SQL Server (figura 2 e figura 14). 

Poi ci trasferiremo sul Client, nel quale 
creeremo una connessione ODBC (fi¬ 


gura 3) che proveremo subito per ac¬ 
cedere al database Pubs, da Visual Ba¬ 
sic, da Access, da MS Query (e quindi 
da Excel), da Word. 

A questo punto faremo un intervallo 
dedicato allo studio degli Access upsi- 
zing tool, scaricabili gratuitamente da 
Internet (figura 4) Si tratta di due stru¬ 
menti molto comodi quando si debba¬ 
no far dialogare database SQL e posta¬ 
zioni Client. Il primo dei due è un brow- 
ser che. lanciato da MS Access, per¬ 
mette di navigare all'interno del data¬ 
base SQL (figura 5), il secondo è un 
wizard che permette di creare, parten¬ 
do da un database in formato Access 
(desinenza MDB), direttamente un da¬ 
tabase SQL. Per provare questa proce¬ 
dura partiremo dal database 
Bibho.mdb, in dotazione a MS Visual 
Basic 5.0, di cui vediamo in figura 6 la 
struttura in termini di tabelle e relazio¬ 
ni. 

C’è da aprire una piccola parentesi de¬ 
dicata a chi dispone di Access ma non 
di Visual Basic. Sia gli upsizing tool che 
Biblio.mdb (in una versione piu aggior¬ 
nata, che è quella che abbiamo utilizza¬ 
to anche noi) sono scaricabili dal sito 
Microsoft Questo permette di esegui¬ 
re buona parte dei nostri esperimenti 
anche a chi non disponga di Visual Ba¬ 
sic. 


310 


MCmicrocomputer n 181 - febbraio 1998 





















































t.lJl»! 



Figura 5 - MS Access 97 upsizing tool - Cominciamo con II browser. 
Scaricali gli upsìzing tool ed installati sulla postazione Client possiamo atti¬ 
varli dal menu Access passando per la voce strumenti aggiunti. La prima 
delle due procedure che vengono aggiunte è quella che permette di naviga¬ 
re all'interno di una connessione ODBC. In questa tigura vediamo un collage 
di tre box create dal browser. La prima mostra il contenuto, in termini di ta- 
ble, view. default, rute, proc (stored procedureI del database Pubs, ed in 
particolare stiamo vedendo la lista delle tabelle. Nella seconda vediamo le 
proc e nella terza la sintassi di una specifica procedura, che si può modifi¬ 
care, anche inserendovi dei parametri, tnsomma si riesce ad intervenire, la¬ 
vorando esclusivamente in Access, non solo sui dati, ma anche sui compo¬ 
nenti del database SOL. 


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Figura 6 - Bibllo.mdb - Il nostro database di prova. 

Il secondo tool degli upsizlng tool è quello che converte un normale da¬ 
tabase, già disponibile e pieno di dati in formato Access, in un database 
in formato MS SQL Server. Come database di partenza usiamo quello 
che si chiama Bibho.mdb ed e presente nel CD del Visual Basic oppure e 
scaricabile, in un'edizione piu aggiornata, dal sito della Microsoft dedica¬ 
to al Visual Basic. Riguarda la problematica biblioteca, in cui ci sono le 
tabelle degli editori (publisher), degli autori (author), del titoli (litle) e per 
risolvere II rapporto tra titoli e autori (un titolo più autori, un autore più ti¬ 
toli) c'è una quarta tabella tltle author. I titoli sono veri e sono oltre 
10 000. Quindi gli esperimenti risulteranno significativi anche in termini di 
volumi, 



Installati gli upsìzing tool e caricato Bi- 
blio.mdb possiamo lanciare il wizard 
che crea il nostro nuovo database. In 
figura 7 ne vediamo due momenti. 
Tanto per capirci il server si chiama 
ACTIVESRV, il database lo abbiamo 
chiamato NewBiblio e lo stesso nome 
lo abbiamo affibbiato alla connessione. 


Il modo più semplice per provare la 
nuova connessione è quello di esegui¬ 
re il comando Dati - Carica dati esterni 
- Crea nuova query di Excel, che lancia 
l’accessorio MS Query (in figura 8), 
che permette di costruire in un am¬ 
biente guidato, di tipo QbE (Query by 
Example), la nostra interrogazione, il 


cui risultato viene scaricato diretta¬ 
mente sul foglio di Excel. Nella figura 9 
vediamo proprio il foglio Excel ed, in 
primo piano, la box dalla quale si deve 
"passare" per accedere al nostro data¬ 
base SQL 

Indipendentemente dall'uso e dalla 
presenza degli upsìzing tool, se si vo¬ 
gliono utilizzare da Access i dati dal da¬ 
tabase SQL sono praticabili varie stra¬ 
de 

La piu diretta è quella di creare delle 
tabelle "attached” con II comando (sia¬ 
mo in Access) File - Carica dati esterni 
- Collega tabelle. A questo punto le ta¬ 
belle sono utilizzabili come se fossero 
tabelle di Access a tutti gli effetti Non 
sono ovviamente possibili modifiche a 
livello di struttura Altra possibilità è 
quella creare delle query di tipo specifi¬ 
co (comando Query - SQL specifico - 
Pass-through), Occorre scrivere a ma¬ 
nina (non si può usare il QbE) un'istru¬ 
zione SQL nello specifico linguaggio 
SQL del server. Tale istruzione salta il 
motore Jet di Access e viene eseguita 
direttamente dal server. Se poi fossero 
disponibili delle stored procedure, si 
possono eseguire, dall'interno della 
query pass-through, con l'istruzione 
Exec nomeprocedura. Tutte queste co¬ 
se appena dette per Access le abbia¬ 
mo riassunte nel collage di figura 10 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


311 











































































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Figura 8 - MS Ouery 97 - Lo strumento genenco dì interrogazione di MS 
Office 

Qui vediamo in azione lo stmmento MS Ouery. che viene installato quando 
si installa Office 97. e che pud essere nchiamato direttamente da Excel con 
comando Dati - Carica dati esterni - Crea nuova query L'ambiente operati¬ 
vo, del tutto analogo all'ambiente query di Access, permette in maniera 
guidata di creare una interrogazione sui nostn due database, raggiunti tra¬ 
mite le connessioni TestPubs o NewBiblio. 




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Figura 9 - MS Ouery 97 - A servizio di Excel. 

Qui vediamo, in un collage, sia il nostro foglio Excel riempito con i dati pro¬ 
venienti dall'MS Ouery sia la box che viene visualizzata quando si accede 
alla connessione NewBiblio Una volta creata la query e scaricati i dati sul 
foglio sono attivabili, ad esempio attivando il quick menu sull'area con i da¬ 
ti. i comandi di Aggiornamento dei dati oppure di Modifica della query. In 
altre parole l'area con i dati rimane legata all'origine stessa dei dati. L'intera 
operazione di query si può parametrizzare e si può inglobare In una macro. 
In questo modo si riesce a creare una procedura generalizzata di Interroga¬ 
zione del database SOL. eseguibile totalmente da Excel. 


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Figura 10 - MS Access 
97 - Tabelle "attached" 
e query specifiche 
Verificato come Excel 
possa approfittare del¬ 
le ottime capacità di 
MS Ouery anche per 
interrogare database 
SOL. passiamo ad Ac¬ 
cess. La prima cosa 
che vediamo è come si 
possa costruire un’ap¬ 
plicazione Client che 
usi le tabelle messe a 
disposizione dal nostro 
database Pubs. in for¬ 
mato SOL. raggiunto 
tramite la connessione 
TestPubs. Con il co¬ 
mando File - Canea 
dati esterni - Collega 
tabelle si creano delle 
tabelle •attached", che 

possono essere utilizzate per alimentare maschere o reporl. ecc.. come se fossero normali tabelle Ac¬ 
cess. Se invece occorre pretrattare i dati, creando ad esempio delle tabelle virtuali ottenute da query 
eseguite sul database di origine, la strada migliore è quella di creare, nell'ambiente SQL Server, una 
stored procedure e di richiamarla dall'ambiente Client, come query pass-through. La sintassi é banale. 



Un'altra strada percorribile da Access 
è quella che passa attraverso la pro¬ 
grammazione degli oggetti DAO o 
RDO, che però vedremo con Visual 
Basic. 

Per finire vi proponiamo due esercizi 
sviluppati con MS Visual Basic Enter¬ 
prise Edition. 

Il primo utilizza, per collegarsi al data¬ 


base SQL Server, il remote data con¬ 
trol (lo vediamo nelle figure 11 e 12). 
oggetto specializzato, disponibile solo 
nella versione Enterprise di Visual Ba¬ 
sic 5.0. 

Il secondo invece sfrutta la program¬ 
mazione RDO (lo vediamo in figura 13 
e 15, che mostra il listato in edizione 
integrale). Occorre caricare la libreria 


MS Remote Data Obiect (il cui file è 
MSRDO20 DLL), in modo che siano in¬ 
seribili, nel codice VB. anche le istru¬ 
zioni RDO La programmazione RDO, 
cosi come quella DAO, è praticabile 
anche da Visual Basic for Application 
versione 5.0 e quindi anche in tutti i 
prodotti Office compatibili. 


Creazione ed uso della 
connessione ODBC 

ODBC è una delle voci richiamabili dal 
pannello di controllo di Windows 95. 
Permette di creare dei System data 
source ODBC, ovvero delle connessio¬ 
ni a fonti di dati, identificabili con un 
nome, imposto da noi a livello di Client 
(lo chiamiamo TestPubs, che fa riferi¬ 
mento ad una macchina server, nel no¬ 
stro caso il server si chiama ACTIVE- 
SRV, e ad un database in essa disponi¬ 
bile, nel nostro caso usiamo Pubs, in¬ 
stallato con MS SQL Server). Eseguite 
queste semplici impostazioni diventa 
possibile riferirsi, da qualsiasi applicati¬ 
vo Client, alla connessione stessa per 
reperire i dati E' chiaro che non basta 
conoscere il nome della connessione, 
ma occorre anche sapere come è fatto 
il database, ovvero quali sono le tabel¬ 
le ed i campi. 


312 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

































































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Figura 11 - MS Visual Basic 5.0 - Enterprise Edition - Utilizzo del remote 
data control - Esecuzione. 

Anche partendo da un'applicazione Visual Basic esistono numerose strade 
alternative per raggiungere dati disponibili in formato SOL Server. Si può 
usare il normale data control, passandogli tre o quattro proprietà, oppure 
la programmazione degli oggetti DAO. Se si dispone della versione Enter¬ 
prise di VB si può usare II remote data control, oppure si può usare la pro¬ 
grammazione degli oggetti RDO (remote data object). Queste strade sono 
abbastanza simili alle prime due. solo che sono specializzate per lavorare 
sul dati disponibili sul server. Esistono altre strade, piu impegnative, ad 
esempio quelle che accedono direttamente alle DLL per SQL. ma che non 
vedremo in questa sede. Nel primo esperimento useremo il remote data 
control, collegato alla connessione NewBiblio. 



Figura 12 - MS Visual Basic 5.0 - Enterphse Edition - Utilizzo del remote da¬ 
ta control - Impostazione delle proprietà. 

L'obiettivo è quello di elencare i titoli del nostro database NewBiblio, sele¬ 
zionandoli per editore. Usiamo due remote data control (FtDC). il pnmo le¬ 
gato alla tabella publisher (editori) ed il secondo legato ad una query da ge¬ 
nerare dinamicamente. Al pnmo RDC colleghiamo una DBCombo (propnetà 
RowSource della DBCombo) che visualizza i nomi degli editori (propnetà U- 
stField. campo Company name) ma che assume il valore (propnetà Bound- 
Column. campo PublD) del suo codice. Al click sulla DBCombo. quindi di¬ 
namicamente, generiamo un'istruzione SQL che seleziona tutti i titoli di 
quell'editore. La nuova istruzione la passiamo al secondo RDC che a sua 
volta alimenta una DBGrid. Si tratta di applicazioni tipiche di Visual Basic 
che un utilizzatore "medio" deve saper realizzare in cinque - dieci minuti. 



MS Access 
upsizing tool 

Abbiamo visto come ci si collega ad un 
database SQL già disponibile (Pubs). 
Vediamo ora come, direttamente dalla 
postazione Client, sia possibile promuo¬ 
vere in "Serie A", ovvero convertire in 
SQL Server, un database già realizzato 
con Access Occorre utilizzare l’utility di 
cui abbiamo parlato prima, scaricarle da 


Figura 13 - MS Visual 
Basic 5.0 - Enterprise 
Edition - Utilizzo della 
programmazione degli 
oggetti DAO e RDO - 
Esecuzione. 

Il secondo programma 
realizzato con Visual Ba¬ 
sic mette a confronto 
tre metodi di program¬ 
mazione. Lo scopo, ba¬ 
nale, è quello di esegui¬ 
re una query che "pe¬ 
sca" dati dalle quattro 
tabelle del database 
NewBilbio e li scorre dal 
primo all’ultimo (sono 
quasi 13.000 record). La 
prima volta usiamo la 
programmazione DAO, 
la seconda la program¬ 
mazione RDO. la terza 
Invece lanceremo una 
stored procedure creata 
In SQL. Eseguiremo an¬ 
che Il cronometraggio delle prestazioni, da valu¬ 
tare cambiando i vari parametri di configurazio¬ 
ne, che, soprattutto nella programmazione 
RDO, alterano pesantemente I tempi di esposta. 


Va detto che. a questo punto, si lavora 
direttamente con i database SQL. e 
quindi entrano in ballo tutte le proce¬ 
dure di riconoscimento degli utenti de¬ 
finiti su questo server. 

Nei nostri esperimenti ci limiteremo ad 
eseguire delle interrogazioni. 


Internet (dove e come lo vedete in figura 
4) e che si installa come aggiuntivo di 
Access 97, all'interno del quale inserisce 
due nuove voci menu: 

Strumenti Aggiuntivi Browser 
Strumenti Aggiuntivi Upsize to SQL Ser¬ 
ver 

La prima permette, noto il nome della 
connessione, di navigare all’interno del 
database e di vedere le table. le view, le 
rule e le procedure. Una volta analizzati 
gli elementi ci si può collegare alle tabel¬ 
le (tabelle attached) e si possono esegui¬ 
re delle query di tipo pass-through, che 
eseguono direttamente le stored proce¬ 
dure residenti sul server. 

Tutt'altra finalità ha il wizard che esegue 
il processo di upsize. In pratica produce 
un database SQL partendo da un "mo¬ 
dellino" fatto con Access Ho usato la 
parola modellino per indicare quello che 
è il vero scopo degli upsizing tool Non 
tanto quello di evitare di costruire le 
strutture dati lavorando con Access anzi¬ 
ché con SQL Server, quanto quello di 
consentire di lavorare per prototipi anche 
in applicazioni aziendali importanti. Co¬ 
struire un'applicazione locale con Access 
è almeno venti volte più economico del 
costruirla direttamente con SQL. Con il 
prototipo è già possibile eseguire tutti i 
test operativi, necessari a convalidare la 
correttezza del database e il funziona- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


313 

































































































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mento delle sue procedure. 

Una volta a punto il prototipo lo si può 
convertire, a costi bassissimi, in un'ap¬ 
plicazione aziendale. 

Per quanto ci riguarda abbiamo esegui¬ 
to l'upsize del database Biblio.mdb, ed 
abbiamo chiamato NewBiblio la connes¬ 
sione. 


Un po’ di esperimenti 

Abbiamo parlato di SQL Server, di con¬ 
nessioni ODBC, di upsizing tool ed ab¬ 
biamo brevemente descritto gli esercizi 
proposti. Pensiamo che. con queste 
brevi descrizioni e con l’aiuto delle figu¬ 
re qui intorno, siate in grado di eseguirli 
anche voi e sugli stes¬ 
si nostri dati che trova¬ 
te in MS SQL Server 
ed in Visual Basic. 

Abbiamo lavorato con 
MS Query e con Ex¬ 
cel, per creare delle in¬ 
terrogazioni il cui risul¬ 
tato viene riversato sul 
normale foglio di lavo¬ 
ro per le ulteriori ela¬ 
borazioni. 

Abbiamo lavorato con 
Access, per collegarci 
a tabelle esterne SQL. 
per eseguire delle sto- 
red procedure che per 
Access sono delle 
query analoghe alle al¬ 
tre In pratica sia le ta¬ 
belle "attacched" che 
le query pass-through 
costituiscono delle ta¬ 
belle virtuali e posso¬ 
no essere utilizzate 
per creare maschere, 
per creare report 


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Figura 14-MS SOL Ser¬ 
ver 6.5-La nostra stored 
procedure Storep 1. 

Vediamo come è fatta la 
stored procedure co¬ 
struita direttamente in 
MS SQL Server e richia¬ 
mata dalla nostra appli¬ 
cazione VB E' evidente 
che un'applicazione 
client/server è ottimizzata 
quando ognuno dei due 
componenti. Il server ed 
il Client, dà il meglio di 
sé. La stored procedure 
confezionata dal pro¬ 
grammatore SOL costi- |«| | 
tuisce sicuramente la 
strada più sicura e velo¬ 
ce di accesso ai dati, mentre l'interfaccia Client costituisce la modalità più amichevole per richiedere tali dati. 


nifi» (»elect • tra» »y»objoct* 

re id • a©)ect_id( dbo STOREP1 ) 
drop procedure dbo 5T0REP1 
SO 

CREATE PROCEDURE STOREP 1 AS 

5ELEC7 Auihcrs Authar T»tle_Author IS8H 

Title* Tuie Publishers Co»pany_*a»e 

FROH ( 1 Publisher» INNER JOIN Tuie» OR Publisher* PublD • Tuie» PublD/ 
IRTO? JOIN Title.Autbor OR Title* IS8N - Tille_Author IS8N) 

INNER JOIN Author* OR T»tle_Authar Au_ID • Author* Au_IP 

SO 


Dim DD As Database, RR As Recordset, QD As QueryDef 

Dim EE As rdoEnvironment. CN As rdoConnection, RS As rdoResultset 

Dim SQ As String, SZ As String. C As Long 

Private Sub Form_Load() 

SO = "SELECT Authors.Author, 


SQ = SO 
SO » SO 
SO = SQ 
TO = SQ 
End Sub 


Title_Author.ISBN. Titles.Title. Publishers.Company_Name- 


FROM ((Publishers INNER JOIN Titles ON Publishers.PublD = Titles.PublD) ■ 
INNER JOIN Title_Author ON Titles.ISBN = Title_Author.ISBN!* 

INNER JOIN Authors ON Title_Author.Au_ID = Authors.Au_ID:* 


Private Sub Pl_Click<) 

CC = "ODBC; DSN=NewBiblio; UID=sa’ 

Cali Via: Set DD = OpenDatabaset-NewBiblio-. False, False. CC) 

Set RR = DD.OpenRecordset(SQ. dbOpenSnapshotI 
Cali Inizio: Do While Not RR.EOF : • VISUALI 
C = C ♦ 1: RR. MoveNext 
Loop: Cali Fine 
End Sub 

Private Sub P2_Click() 

strConnect = ••: Cali Via 
Set En = rdoEnvironments(0) 

F.n. CursorDr iver = rdUselfNeeded 
Set CN = En.OpenConnection_ 

(dsName:=-NewBiblio". Prompt:=rdDriverNoPrompt, ReadOnly:=False. Connect:=strConnectI 
Set RS = CN.OpenResultset(Name:=SQ. Type:=rdOpenDynamic, LockType:=rdConcurValues) 

Cali Inizio: Do While Not RS.EOF: • VISUAL2 
C » C * 1: RS.MoveNext 
Loop: Cali Fine 
End Sub 


Private Sub p3_Click(> 

strConnect = SP = *exec storepl-: Cali Via 
Set En = rdoEnvironments(0) 

En.CursorDriver = rdUselfNeeded 
Set CN = En.OpenConnection_ 

(dsName:="NewBiblio". Prompt:=rdDriverNoPrompt. 


Figura 15 - MS Visual Ba¬ 
sic 5.0 - Enterprise Edition 
- Utilizzo della programma¬ 
zione degli oggetti DAO e 
RDO - Listato 
Nel listato notiamo le di¬ 
chiarazioni iniziali, la lunga 
istruzione SOL che esegue 
un join sulle quattro tabelle 
del nostro database, le tre 
routine che stiamo provan¬ 
do, la prima DAO, la se¬ 
conda RDO e la terza che 
esegue sul server, lancian¬ 
dola dal Client, una stored 
procedure creata con SOL 
Server. Le ultime routine 
sono quelle che calcolano i 
tempi di esecuzione e li vi¬ 
sualizzano sulla form 


Set RS = CN.OpenResultset(Name:-SP. 
Cali Inizio: Do While Not RS.EOF: 

C = C . 1: RS.MoveNext 
Loop: Cali Fine 
End Sub 


Type:=rdOpenDynamic. 
VISUAL2 


ReadOnly:=False. Connect:=strConnect1 


LockType : =rdConcurValues ) 


Sub VISUALI!) 

TI = RR!Author: 
End Sub 

Sub VISUAL2 I ) 

TI = RS!Author: 
End Sub 


T2 


RR!Title: T3 = RRICompany_Name: DoEvents 


T2 = RS!Title: T3 = RS! Company_Name: DoEvents 


Sub Via!) 

MO - Time: 
End Sub 

Sub Inizio)) 
MI = Time: 
End Sub 


MI = 


• : M2 = •": DoEvents: C 


0: Screen.MousePointer = vbHourglass 


DoEvents: C = 0: Screen.MousePointer = vbHourglass 


Sub Fine!) 

Screen.MousePointer 
End Sub 

-a 


vbDefault: M2 = Time: DoEvents: MsgBox C 


314 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 























Mininoli Woiil Dnc uni ir nini 


^0» ttau*BA |ramno IgMo Jnjwrti IaMU ‘I 

Dc#B«Gkr e.<? *« aaoai 

w—. • w ij • c ./ s c ■ ■ ■ 


iìIDi Q 
EH*»□- 


'S 


vNcsrvmviift 

ACAMMCB* 

mCHAflDOIRWIh 


■I Al BacdiAia' 


Figura 16 - MS Word 97 - 
La prova del 9 
Tutti i metodi di accesso ai 
dati praticabili con Visual 
Basic 5.0, sono, per defini¬ 
zione, utilizzabili da tutti gli 
applicativi che utilizzano 
come linguaggio macro il 
VBA 5.0, primi tra tutti I 
componenti di Office 97. 

Qui vediamo un elenco ri¬ 
cavato dalla tabella publi¬ 
sher del nostro database di 
prova Nev/Biblio e realizza¬ 
to con una macro di Word 
(in primo piano) che acce¬ 
de ai dati direttamente, uti¬ 
lizzando la tecnologia DAO. 

Se vediamo il problema dal 
punto di vista Word, è co¬ 
me se Word fosse un ge¬ 
neratore di report di dati 
presenti in un qualsiasi da¬ 
tabase. E' necessano, per¬ 
ché il programma possa 

funzionare, referenziare la libreria DAO 3.5, che viene installata sia da VB 5,0 che da Office 97. 


-l»l»l 


IO» 

106 

101 

I» 

106 

IO» 

HO 

111 

II) 

11) 

111 

116 

110 

HI 

HO 


«SIVHW 
ACtUUK 
lUCtMIIODMWm 
OORS6T IOUS6 
A£t£> 

BAU. MOBCKWIS 
CMAPMAN « HAU. 

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«NHf HUMAN 
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WAiTf* oe OHUYTEA 
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AA*meAA*Y ASSN 
PRIMA PUB 
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Oc Ulula Nat I» IOF 

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T6AW0 RIINIAXO 




LL 


1,11 A 


VAK WSTIUMi IH 01KA D |W«I DISC1 




MS Visual Basic, liscio 
e for Application, e 
MS SQL Server 

Prima di parlare dei nostri due esercizi, 
realizzati con Visual Basic, dobbiamo fa¬ 
re una premessa. 

Visual Basic non ha un suo specifico 
formato dati. La Microsoft, casa produt¬ 
trice del Visual Basic, ne suggerisce 
due. il formato MS Access, per le appli¬ 
cazioni monoutente o per le applicazioni 
che lavorano su reti medio-piccole, e il 
formato MS SQL, per le applicazioni de¬ 
stinate a lavorare su grossi volumi di da¬ 
ti e su reti medio-grandi. 

Nel "pacchetto" Visual Basic 5.0 è pre¬ 
sente anche una versione "per svilup¬ 
patori" delI’SQL, che consente comun¬ 
que di completare e di testare l'applica¬ 
zione, prima ancora di aver acquistato 
MS SQL Server. 

Lavorare con database in formato SQL 
vuol dire cominciare a pensare in termi¬ 
ni client/server. 

Per Microsoft un'applicazione client/ser¬ 
ver è un'applicazione che ha i dati sul 
server, i motori di accesso ai dati sul 
server, i componenti principali dell'appli¬ 
cazione anche questi sul server, e solo i 
componenti front end, quelli che costi¬ 
tuiscono l'interfaccia che vede fisica- 
mente l'utente, sulle postazioni Client. 
Non vogliamo, in questa sede, parlare 
di client/server, ci limitiamo a mostrare 
un paio di esercizi, realizzati con Visual 
Basic, Enterprise Edition, che sfruttano 
componenti e librerie orientati al server 
e quindi sostanzialmente adatti ad esse¬ 
re usati con database SQL 
Sperimentiamo solo due modalità tra le 


però utilizzano il motore Jet, al contrario 
di RDC e RDO. 

Non parliamo neanche delle altre moda¬ 
lità, ancora più sofisticate, che sfruttano 
componenti che si trovano solo nei Pro¬ 
grammerà Toolkit, come le Visual Basic 
Library for SQL Server. 

Cerchiamo di capire come funziona il 
primo esercizio guardando la figura 11, 
L'utente sceglie da una DBCombo un 
editore (es. PRENTICE HALL) e una DB- 
Grid viene riempita con i title pubblicati 
da quell'editore. 

Utilizziamo due controlli RDC (che ve¬ 
diamo in alto ma che potrebbero essere 
impostati come non visibili), Il primo, le¬ 
gato alla tabella publisher, alimenta una 
DBCombo per mostrare in essa l'elenco 
degli editori. Elenchiamo le proprietà 
fondamentali dei due primi oggetti 


Text assume il valore del suo codice 
che è quello che serve per la selezione 
dei titoli. 

A questo punto gestiamo l'evento click 
su CI, con il quale confezioniamo una 
nuova istruzione SQL che passiamo di¬ 
namicamente al secondo remote data 
control. Il listato, minimo, si può legge¬ 
re in figura 11. 

Il secondo esercizio VB5 (figure 13 e 
15) sfrutta sia il codice DAO che il codi¬ 
ce RDO. Mette a confronto tre metodi 
di accesso da programma: DAO, RDO e 
il richiamo di una stored procedure, che 
vediamo in figura 14. Vi proponiamo il li¬ 
stato completo e un po' di commento 
nelle didascalie 


Ultimissima ed 


Remote Data Control Name 

Da taSourceName 
SQL 

DBCombo Name 

RowSource 
ListField 
BoundColumn 


tantissime possibili, la prima che sfrutta 
il remote data control (RDC) e la secon¬ 
da che sfrutta la programmazione degli 
oggetti RDO (remote data object). Que¬ 
ste due modalità sfruttano componenti 
(il controllo RDC e la libreria RDO) pre¬ 
senti sono nella Enterprise Edition del 
Visual Basic 5.0. 

Con la versione Professional (che non 
ha né RDC né RDO) si può ricorrere al 
classico data control oppure alla pro¬ 
grammazione degli oggetti DAO, che 


DI 

NewBiblio 

Select * from publi 

shers order by company_name 

CI 

DI 

Company_name 

PublD 


I secondi due oggetti sono un nuovo 
RDC e una DBGrid: 


Se l'utente seleziona un editore nella 
DBCombo, viene visualizzato il nome 
dell'editore e la sua proprietà Bound- 


importantissima cosa 

Visual Basic 5.0 e Visual Basic for Appli¬ 
cation 5.0 sono del tutto allineati in ter¬ 
mini di... programmabilità. Questo alli¬ 
neamento riguarda anche le routine di 
accesso ai database, che se scritte be¬ 
ne per il VB funzionano sicuramente an¬ 
che in VBA 5.0. Nell'ultima figura vedia¬ 
mo una macro VBA scritta per Word 97, 
che produce un documento con l'elen¬ 


co dei publisher, leggendo, con la tec¬ 
nologia DAO, direttamente il nostro da¬ 
tabase SQL. 


Remote Data Control Name D2 

DataSourceName NewBiblio 
SQL impostato dinamicamente 

DBGrid Name Gl 

RowSource D2 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


315 





















di Claudio Petroni e Luigi Sandulli 


MS SQL Server 6.5: 

il componente RDBMS di MS BackOffice 

Obiettivo del nostro articolo è quello di mettere bene a fuoco le problematiche 
connesse alla creazione di un database Microsoft SQL Server, partendo da alcune 
fasi deH’installazione del motore server. 

La versione attualmente disponibile è la 6.5, anche se già si parla in maniera 
abbastanza definita della nuova versione 7. Tutto quello che diremo riguarderà quindi 
la versione 6.5 e ci auguriamo che sarà di valido aiuto a tutti coloro che, accedendo a 
database SQL con uno qualsiasi degli strumenti che lo permettono, vogliano saperne 
un po’ di più su come funziona il motore che attivano con le loro interrogazioni. 

Inizieremo con due parole su quelle operazioni, di pertinenza del System 
Administrator, che, pur facendo parte della fase d’installazione del prodotto, possono 
riguardare anche la creazione di un database. Proseguiremo descrivendo il 
funzionamento del database di sistema, il System Catalog, e la funzione del database 
Model. Entreremo nel vivo del problema quando affronteremo i passi necessari alla 
creazione di uno User Database: la definizione del device, del database stesso e di 
tutti gli oggetti che lo possono costituire. Negli esempi riporteremo la sintassi dei 
comandi da inviare tramite command prompt o ISQL/w (un Client di Microsoft SQL 
Server), mentre nelle figure illustreremo le stesse operazioni eseguite tramite 
Enterprise Manager. 


seconda parte 


Installazione, 

device e database di sistema 

All'alto dell'installazione del nostro Microsoft SQL Server, 
dopo aver definito gli aspetti di base, quelli, per intenderci, 
relativi al network support. alla sicurezza, al character set, al 
sort order ed agli utenti di sistema, il System Administrator 
deve rispondere ad una domanda relativa alla grandezza del 
device di sistema II device di sistema è quello che ospiterà i 
database di sistema, quindi, prima di proseguire, definiamo 
subito cosa sia un device e cosa sia un database. 

Il device è un file di sistema operativo, con estensione 

316 


DAT, che corrisponde ad una definizione logica di spazio di¬ 
sco. Con la definizione di un device viene associato ad un no¬ 
me una quantità di MB di spazio disco, spazio che potrà es¬ 
sere allocato sia su un solo disco che su più dischi. Da ciò 
deriva che uno o piu di questi device, che potranno essere 
anche di dimensioni estremamente estese, potranno essere 
gestiti da un solo Microsoft SQL Server, che li vedrà come 
proprie risorse. 

I device potranno ospitare i database, uno o più per ogni 
device. Nelle fasi di creazione del nostro database, come ve¬ 
dremo in dettaglio anche dopo, il nome del device, la quan¬ 
tità di spazio da utilizzare e le modalità con cui eseguire que¬ 
sta operazione saranno informazioni indispensabili. 

MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


I database sono insiemi di tabelle in relazione tra loro. Que¬ 
ste si suddividono in tabelle di sistema, quelle necessarie al 
sistema per raggiungere il suo scopo di ricerca, ordinamento 
e manipolazione di dati, e tabelle utente, quelle che conten¬ 
gono i dati del nostro sistema d'automazione Più precisa- 
mente il database è un insieme di oggetti che non si esauri¬ 
sce nelle tabelle, ma si estende a indici, datatype, default, ru- 
le, constraint. view, trigger, stored procedure. 

Ritornando all'installazione, dicevamo che il sistema richie¬ 
de la dimensione di questo device di sistema e propone una 
dimensione di default di 25 MB. In tutte le operazioni di defi¬ 
nizione di database e device siamo chiamati a specificare la 
quantità di spazio di cui abbiamo bisogno perché, per ragioni 
di prestazioni, il nostro Microsoft SQL Server preferisce ritro¬ 
varsi a lavorare su spazio contiguo e non gradisce eccessiva¬ 
mente le frammentazioni (se il file System in uso lo richiede, 
occorre deframmentare il disco prima di creare un device). 
Bene, la dimensione di device dipende da diversi fattori. Il 
device di sistema ospiterà ben quattro database di sistema 
(Master, Model, TempDb e Pubs). Possiamo dire che, di que¬ 
sti, tre saranno interessati dalla dimensione del device su cui 
saranno costruiti. Per comprendere meglio il motivo, provia¬ 
mo a vedere a cosa servono questi database. 

II primo di quelli critici è TempDb: un database di servizio. 
Conviene immaginarlo, più che come un database, come 
un'area di appoggio funzionale alla costruzione ed all'esecu¬ 
zione delle query e delle attività di base richieste a Microsoft 
SQL Server. 

Il secondo è Model, praticamente il modello dal quale ver¬ 
ranno clonati tutti i database implementati sul nostro Micro¬ 
soft SQL Server. E' formato solo dalle tabelle di sistema, tut- 


Microsoft SQLServer 6.5 
Setup 



Figura 1 - SOL Server 6.5- Setup 

La scelta del character set e del sort order sono operazioni di competenza 
del System Admimstrator Oneste scelte sono di importanza fondamentale 
e devono essere operate con cognizione di causa In caso di loro modifica 
in un momento successivo all'installazione, quando l'attività del server è or¬ 
mai avviata, occorrerà ricostruire il database Master lo System Catalogl e ri¬ 
pristinare uno per uno lutti i database utente attivati sul server La figura 
evidenzia il fatto che le opzioni di modifica di questi valori rappresentano 
una opzione della funzionalità di ricostruzione del Master Database 


molto "gettonato", pensare ad un aumento delle dimensioni 
del TempDb potrebbe migliorare le prestazioni 


te identificate dal prefisso "sys”, che formeranno il database 
Catalog, ossia l'insieme delle tabelle necessarie a gestire un 
database utente. 

Il terzo è System che altro non è che il System Catalog, 
cioè il database di sistema grazie al quale Microsoft SQL Ser¬ 
ver riesce a gestire tutte le attività di carattere generale. Sy¬ 
stem è il più interessato a cambiamenti e modifiche poiché 
ogni operazione di interesse sistemistico o generale viene re¬ 
gistrata nelle sue tabelle. 

Quello meno importante, ai fini del nostro discorso, è il da¬ 
tabase Pubs. E' un database 
creato a scopo di test e di eserci¬ 
tazione e simula una gestione di 
biblioteca. In questo database 
troviamo sia tabelle "sys", quelle 
relative al suo database Catalog, 
sia tabelle utente, quelle neces¬ 
sarie alla memorizzazione dei dati 
relativi alla biblioteca. 

La creazione di un device, di un 
database, di un utente, sono tut¬ 
te operazioni che determinano re¬ 
gistrazioni nelle tabelle del data¬ 
base System (un insieme di ta¬ 
belle "sys" specifiche, es. sysLo- 
gins, sysDevices, sysDatabases, 
sysDepends, ecc.), che di conse¬ 
guenza aumenterà di dimensio¬ 
ne Se il nostro Microsoft SQL 
Server dovesse essere un server 


Model è il modello di un database nella sua forma iniziale: 
come Microsoft SQL Server ha bisogno del System Catalog 
per gestire le sue cose, così necessita delle tabelle di siste¬ 
ma specifiche di un database Catalog per gestire le proble¬ 
matiche a livello di database (sysTables, sysUsers, sysTypes, 
ecc.) Queste tabelle si trovano tutte in Model in una forma 
standard e da questo, all'atto della creazione del database 
utente, vengono duplicate all'interno del nuovo database. Lo 
stesso System Catalog (o database Master) è a tutti gli effet¬ 
ti un database: infatti è formato dalle tabelle che costitui- 


————;—:—i 


Figura 2 - SOL Server 6.5 Data¬ 
base devtce 

Il device é un file di sistema ope- 
rativo, con estensione DAT. che 
corrisponde ad una definizione 
logica di spazio disco. Con la de¬ 
finizione di un device viene asso¬ 
ciata al suo nome una quantità di 

MB di spazio disco, spazio che 

f* </mm S— Io* Hxg. Ql 

fl| «| 0| 1*1 4>|B|0 


- 

- QlKMlWfSa. [rynyy 
SmrvmOo 

te su un solo disco o su più di¬ 
schi E' sui device che vengono 
poi collocati i database, uno o 
più per ciascun device Sul devi 
ce Master {Master. Dati sono 
collocati, all'installazione, i quat¬ 
tro database Master, Model. 
TempDb e Pubs La dimensione 
del device, attraverso Enterprise 
Manager, va specificata in MB. Il 
device può essere definito come 
device di default e può essere 

ÌZ.TT' 

Kmcdmi g?”*. 

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| Oww» 












MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


317 























































Figura 3 - SOL Server 
6 5 - System Catalog e 
database Catalog 
li System Catalog data¬ 
base System) è il data¬ 
base di sistema grane 
al quale Microsoft SOL 
Server riesce a gestire 
tutte le attività di carat¬ 
tere generale System 
e il piu mteiessato a 
cambiamenti e moddi 
che poiché ogni opera¬ 
zione di interesse siste 
mistico e generale vie¬ 
ne registrata nelle sue 
tabelle La creazione di 
un device, di un databa¬ 
se, di un utente, ecc . 
sono tutte operazioni 
che determinano regi¬ 
strazioni nelle tabelle 
del database Sysrem 
tche in pratica e un in¬ 
sieme di tabelle "sys " 
specializzate, es sys- 

Logms. sysDevices. sysDatabases. sysOependsI II database Catalog invece e l’insieme delle tabelle 
necessarie all'operatività su un singolo database Anch 'esso e formato da tabelle di tipo ",sys ", utilizzate 
per la memorizzazione di informazioni di interesse locale II System Catalog 6 esso stesso un database 
SOL quindi nell'elenco delle sue tabelle "sys" troveremo anche le tabelle relative ai database Catalog 
del database System 


scono il suo database Catalog piu le tabelle necessarie alla 
gestione del sistema in generale 
E' possibile apportare modifiche a Model per far si che ta¬ 
li modifiche vengano poi replicate in tutti i nuovi database. 

Possiamo dire, allora, che è bene aumentare un po' la di¬ 
mensione del device di sistema, diciamo del 50%. in man¬ 
canza di motivi specifici per una maggiore allocazione di 


A questo punto se utilizzassimo l'Ex- 
plorer per vedere l'effetto dell'installa¬ 
zione su disco, vedremmo che il pro¬ 
gramma di Setup ha creato, nella di¬ 
rectory Data, un file di sistema operati¬ 
vo che si chiama System.Dat (oltre a 
Msbd Dat, Msdblog Dat. ed altri attiva¬ 
ti da particolari servizi che ignoriamo 
perché non vogliamo parlarne in que¬ 
sto articolo). Questo è il file di sistema 
operativo che corrisponde al device 
"System" Se, utilizzando l'Enterprise 
Manager, andassimo a controllare il 
contenuto del device "System", ve¬ 
dremmo che ospita i quattro database 
di sistema System, Model, TempDb, 
Pubs. 

Il device 

Un device può essere creato sia tra¬ 
mite l'interfaccia grafica di Enterprise 
Manager che tramite comandi inviabili 
in vano modo Prima di descrivere un 
esempio di comando per la creazione di 
un database, due parole sul metodo di 
allocazione dello spazio di Microsoft SQL Server 
L'unità minima di allocazione è la page, pari a 2 KB. Nella 
pagina vengono memorizzati i dati. Otto pagine sono pari ad 
una extern, unità minima di allocazione per indici e tabelle. 32 
extern sono pan ad una allocation unit, unità minima di alloca¬ 
zione per database e device 

Nel comando di creazione di un device occorre fornire 4 


spazio. 


Figura 4 - SOL Server 6 5 - Creazione di un tìevice 

In fase di creazione di un device. Enterprise Manager propone l'elenco dei 
dischi disponibili con l'indicazione dello spazio disponibile Dopo aver speci¬ 
ficato il drive dal quale attingere lo spazio ed il nome del file che verrà crea¬ 
to, è possibile quantificare lo spazio da allocare per il device Occorre valu¬ 
tare preventivamente quali database saranno inseriti sul device e quanto 
spazio questi richiederanno Inon tanto al momento della creazione quanto 
in previsione deli eventuale sviluppo nel tempo) 



parametri: il nome del device, il nome completo del file di si¬ 
stema operativo corrispondente, la dimensione in pagine (per 
esempio 4096 pagine per 8 MB) L'ultimo parametro e il Vir¬ 
tual device numhor -in numero che deve essere assegnato 
univocamente a ciascun device. Dovendo conoscere i numeri 
eventualmente già assegnati, il sistema ci fornisce una sto- 
red procedure fòp_heldevice) per l'individuazione dei numeri 
già utilizzati A questo punto siamo in grado di comporre il co¬ 
mando di cui forniamo di seguito due esempi 

1) DISK INIT 

NAME = ‘Biblio_dat', 

PHYSNAME = •C:\SQlADATA\biblio_dat.DAT', 
VDEVNO = 112, 

SIZE = 5120 

2) DISK INIT 

NAME = 1 Biblio_dat', 

PHYSNAME = •C:\SQL\DATA\biblio_log.DAT', 
VDEVNO = 113, 

SIZE = 5120 

L'esito di questo comando è la creazione, con Virtual devi- 
ce number 112 e 113, di due device che si chiamano 
Biblio_dat e Bibliojog. cui corrispondono due file di sistema 
operativo denominati C:\SQL\DATA\biblio_dat.DAT e 
C:\SQL\DATA\biblio_log.DAT. grandi 10 MB. A questo punto 
abbiamo un device System.Dat, ed i nostri nuovi device Sul 
primo ci sono i quattro database di sistema e sugli altri due 
non c'è niente. 


318 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
















































Il transaction log 

Prima di passare alla descrizio¬ 
ne della creazione di un databa¬ 
se, due parole sul transaction log 

Il transaction log è un'area di 
memorizzazione riservata dove 
vengono registrati tutti i cambia¬ 
menti apportati al database. Ogni 
transazione, di un qualsiasi uten¬ 
te, determina una scrittura 
dell'operazione sul file di log (fisi¬ 
camente la tabella del database 
Catalog sysLogs) prima che ven¬ 
ga effettivamente scritta sul file 
dati vero e proprio. 

Il transaction log può essere 
memorizzato sullo stesso device 
del database o su un device di¬ 
verso, magari su un altro disco. 
La scelta più consigliata è la me¬ 
morizzazione del database su un 


Figura 5 - SQL Server 6 5- Crea¬ 
zione di un database 
Vediamo il momento della defini¬ 
zione dello spazio che sarà assog¬ 
gettato al nostro database insieme 
alle modalità di memorizzazione 
delle informazioni del log. Un devi- 
ce può avere lo status di “devtce 
di default'' In questo caso il devi- 
ce saia interessato da tutte quelle 
istruzioni che, pur avendo come 
parametro il nome di un device, 
non vengono lanciate con la speci¬ 
fica del device di destinazione 
Nella figura vediamo che viene 
specificato che il database e posto 
su due device diversi, uno per i da¬ 
ti e l'altro per il log Le dimensioni 
del database, al contrario di quelle 
del device, che possono solo cre¬ 
scere, possono essere aumentate 
e diminuite nel corso dell'attività 
normale 


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25 00 

3750 

*“ zi 

[) HCOATI 

20 00 




device diverso. I benefici sa- za di default, pari a 2 MB. Altri due esempi: 


ranno molteplici: la possibilità di fare un backup separato del 
log, l'assenza di competizione tra database e log per lo spazio 
del device, la possibilità di monitorare la percentuale di satura¬ 
zione del log, l'assenza di interferenza tra le attività di scrittura 
sul log e le attività sul database. 

Per creare un database con log su un device diverso occorre, 
oltre naturalmente alla disponibilità di un altro device, specifica¬ 
re l’istruzione di creazione del database in modo particolare (re¬ 
sta possibile spostare il log su un altro device in un secondo 
tempo, ma l’operazione può risultare complicata). 


1) Create Database 
On Biblio_dat = 

2) Create Database 
On Biblio_dat = 


Biblio 

10 

Biblio 

7, Biblio_log = 3 


Il primo esempio creerà un database Biblio, sul device Bi- 
blio_dat, della grandezza di 10 MB, in cui il file di log e i dati oc¬ 
cuperanno spazio sullo stesso device Nel secondo caso, inve¬ 
ce, viene specificato che il database è posto su due device di¬ 
versi. Per far si che il file di log sia su un device dedicato i co¬ 


ll database 


mandi sono: 

1) Create Database McBiblio 


Quando utilizziamo l'istruzione Create Database, in realtà ese¬ 
guiamo un'operazione di mizializzazione di quel sistema che, so¬ 
lo in un secondo tempo, diventerà il nostro database utente. Il ri¬ 
sultato di questo comando è la definizione dello spazio che sarà 
assoggettato al nostro database, l'eventuale modalità di memo¬ 
rizzazione delle informazioni nel log e la copia delle tabelle che 
costituiscono il database Catalog dal database Model. Tutto ciò 
che è presente nel database 
Model viene copiato integral¬ 
mente e fedelmente nel da¬ 
tabase che siamo in procinto 
di costruire. 

Prima di illustrare il funzio¬ 
namento dell'istruzione Crea¬ 
te Database, occorre sottoli¬ 
neare che un device può ave¬ 
re lo status di "device di de¬ 
fault". In questo caso il devi¬ 
ce sarà interessato da tutte 
quelle istruzioni che, pur 
avendo come parametro il 
nome di un device, non ven¬ 
gono lanciate con la specifica 
del device di destinazione. 

Quindi l'istruzione Create 
Database Biblio creerà un da¬ 
tabase di nome Biblio, sul de¬ 
vice di default della grandez- 


On Biblio_dat = 10 
Log On Biblio_log = 3 
2) Create Database McBiblio 

On Biblio_dat = 7, Biblio_log = 3 
Exec sp_logdevice Biblio, biblio_log 

Il primo di questi due esempi posiziona il log su BiblioJog 



Figura 6 - SQL Server 6 5 - Creazione di 
datatype. default, rute 
I datatype si dividono in System dataty¬ 
pe e user datatype I System datatype 
sono i datatype previsti dal sistema, ad 
esempio char, mt, smallmt, tmyint. ecc. 
A questi si possono aggiungere dataty¬ 
pe definiti dall'utente, al fine, per citare 
un esempio, di rendere possibile la crea¬ 
zione di un dizionario dati Per esempio 
ò possibile definire un datatype utente 
chiamato TJVA. di tipo char tdatatype di 
sistemai e di 15 caratteri Ilunghezza del 
datatypel L'operazione viene semplifi¬ 
cata lavorando con l'Enterprise Manager 
in quanto è sufficiente scrivere la parte 
significativa del testo tnome e specificai 
ed al resto penserà l'Enterprise Mana¬ 
ger stesso. I default sono i valori da im¬ 
mettere in una colonna in mancanza di 
indicazioni specifiche a riguardo Le tuie 
sono le regole per l'introduzione dei dati 
all'interno di una colonna 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


319 






























































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Figura 7 - SOL Server 6.5 - 
Creazione di una tabella 
La creazione di una tabella, 
da Enterprise Manager, di¬ 
venta un'operazione estrema- 
mente assistita e molto simi¬ 
le a quelle che occorre ese¬ 
guire con strumenti database 
piu *user oriented ' Il siste¬ 
ma propone tutte le possibili 
opzioni pe' ciascun elemento 
che occorre specificare Si 
può ricorrere anche ai dataty- 
pe. default e rute preceden¬ 
temente definiti 


tano a ricostruire le 
sp_help_revDatabase 
anzidette. presenta in 
contenute. 


implicitamente la documentazione 
di quanto eseguito Infatti, in caso 
di "crash" del sistema dovuto a 
guasti hardware relativi ai dischi, in 
alcuni casi, che non descriviamo, è 
di vitale importanza riuscire a rico¬ 
struire database e device nella stes¬ 
sa sequenza seguita all'atto della lo¬ 
ro prima creazione. 

Queste informazioni sono comun¬ 
que memorizzate in tabelle di siste¬ 
ma del System Catalog fsysDataba- 
ses, sysUsages, sysDevices) ed 
esistono stored procedure che aiu- 
informaziom perse. Una di queste è 
che, eseguendo una query sulle tabelle 
modo leggibile le informazioni in esse 


contestualmente alla creazione del database II secondo crea 
prima il database senza particolari opzioni, poi, grazie alla sto¬ 
red procedure spjogdevice, lo sposta su un device dedicato. 

Le dimensioni del database, al contrario di quelle del devi- 
ce che possono solo crescere, possono essere aumentate e 
diminuite nel corso dell’attività normale (Alter Database e 
Dbcc shrmkdb ( Database, # paggi). 

Nel caso in cui si voglia aumentare le dimensioni di un da¬ 
tabase, aggiungendo un device. per poi spostare il log sul de- 
vice appena aggiunto, occorre prima utilizzare l'istruzione Al¬ 
ter Database, per aggiungere il device, poi eseguire spjog¬ 
device per spostare il log 

Prescindendo dalle problematiche connesse alle varie tec¬ 
niche di backup e recovery, la gestione del transaction log di 
un database è di cruciale importanza per il funzionamento 
corretto del sistema Occorre controllare il livello di saturazio¬ 
ne, che non deve mai raggiungere il 100%, pena la genera¬ 
zione di errori di sistema per impossibilità di registrare le tran¬ 
sazioni Occorre di conseguenza essere in grado di alleggerir¬ 
lo dalle informazioni non piu utili 

Ci sono vari modi di controllare la saturazione del transac¬ 
tion log (dbcc sqlperf(logspacel) e di svuotarlo del superfluo 
Un esempio per questa ultima necessità. 

Dump Transaction Biblio 
With truncate_only 

E' una delle modalità per l'eliminazione manuale della parte 
inattiva del log. 

Attenzione, immediatamente dopo l'esecuzione di uno di 
questi comandi occorre eseguire una copia di backup del da¬ 
tabase, perché tutte le operazioni eseguite e correttamente 
scaricate nelle tabelle, a partire dall'ultimo backup, non pos¬ 
sono piu essere recuperate dopo l'esecuzione di un dump 
con truncate_ only. 

Documentazione della creazione 
di un database per usi futuri 

E' molto importante la documentazione delle fasi di crea¬ 
zione di un database. In genere è consigliabile eseguire que¬ 
ste operazioni lanciando degli script SQL in modo da avere 


Gli oggetti del database 

A questo punto abbiamo costruito i nostri device e abbia¬ 
mo dato disposizione per l’inizializzazione del nostro databa¬ 
se Occorre ora lavorare su quanto costituirà il nostro databa¬ 
se utente. 

Abbiamo detto che il database è un insieme di oggetti ne¬ 
cessari alla memorizzazione corretta dei dati del nostro siste¬ 
ma di automazione ed al raggiungimento dello scopo che il si¬ 
stema deve assicurare: la manipolazione, l'ordinamento e il 
recupero di dati. 

Abbiamo detto che esistono numerose tabelle di sistema, 
tutte precedute dal prefisso "sys". che costituiscono il data¬ 
base Catalog. In questo database verranno inserite tutte le 
informazioni di carattere generale relative al nostro database 
gli utenti, le regolazioni di sicurezza, gli indici, il log e cosi via 
Conterranno anche tutte le informazioni relative agli oggetti 
che andremo a creare (sysObjects). 

Le tabelle sono gli oggetti contenitori dei dati. Costituite da 
righe e colonne, sono oggetti dalla forma ben nota. 

Gli indici sono strutture di servizio che coadiuvano il siste¬ 
ma (per es. il query optimizer) negli ordinamenti e nelle ope¬ 
razioni di selezione e join. E' il sistema che, in assenza di no¬ 
stre istruzioni specifiche, decide autonomamente se utilizza¬ 
re o meno gli indici a supporto delle sue operazioni Dataty- 
pe, default e rule sono oggetti finalizzati all'integrità di domi¬ 
nio, i trigger sono finalizzati all'integrità referenziale, view e 
stored procedure sono finalizzati all'aumento delle perfor¬ 
mance e alla sicurezza. I constraint, gli ultimi oggetti aggiunti 
nelle versioni Microsoft SQL Server più recenti, offrono la 
possibilità di specificare, contestualmente alla creazione delle 
tabelle, alcune clausole importantissime, come reference, 
identity, ecc.. metodi aggiuntivi, che si affiancano, senza so¬ 
stituirli. ai metodi già presenti, per l'implementazione di un li¬ 
vello accettabile di integrità. 

I constraint possono essere applicati ad una colonna, ad 
una tabella o ad una tabella self-referencmg all'atto della crea¬ 
zione o. in un secondo momento, anche a tabelle piene I 
constraint sono primary key, umque, foreign key (con refe¬ 
rence), default e check Un esempio che può valere per tutti 
è il seguente: 

ALTER TABLE Titles 
ADD 


320 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 





































nrcn 



.._ r _L_ .m_ T TilU.T Y**r_Publi*bud T lata P H«m P Co*p*ny_K*»« P Ci 

j —whwu iv* Frov 


Figure 8, 9, IO - SQL Server 6 5- Creazione di view, lugger e stored procedu¬ 
re 

Per ciascuno del nostri database e possibile scrivere delle procedure, precom- 
pilarle e memorizzarle in MS SOL Server Queste procedure potranno essere 
invocate dal chent in qualsiasi momento, con II vantaggio che il motore server 
non dovrà fare altro che recuperarle dal suo database Catalog ed eseguirle, 
senza bisogno di compiere tutte le altre operazioni necessarie in caso di ese¬ 
cuzione di uno script SQL inviato estemporaneamente dal Client. In alcuni casi 
queste stored procedure assumono il nome di view e di trigger. Le view sono, 
in sostanza, script di definizione di selezioni, proiezioni o / oin, mentre i trigger 
sono la descrizione di azioni da intraprendere in caso di update. inserì o delete 
di record su una tabella. La view va utilizzata come se fosse una tabella, ed è 
utile per velocizzare e facilitare la visualizzazione di join frequenti oppure per 
scopi legati alla sicurezza. Il trigger scatta da solo al verificarsi di un evento. Un 
esempio classico di utilizzazione di un trigger è quello relativo al controllo di in¬ 
tegrità referenziale 


CONSTRAINT FK_Pub_PubId FOREIGN KEY (PublD) 

REFERENCES Publishers(Publd) 

In sostanza, si ottiene un controllo per l'integrità referenzia¬ 
le tra Titles e Publishers sul campo Publd che è pnmary key 
in Publishers e foreign key in Titles. 

I datatype si dividono in System datatype e user datatype I 
System datatype sono i datatype previsti dal sistema, i soliti 
char. int, smallint, tinyint, ecc. A questi si possono aggiunge¬ 
re datatype definiti dall'utente, al fine di rendere possibile la 
creazione di un dizionario dati. Per esempio è possibile defini¬ 
re un datatype utente chiamato TJVA, char (datatype di si¬ 
stema) di 15 (lunghezza del datatype). 

L'istruzione da lanciare è: 

EXEC sp_addtype T_IVA, 'char(11)* 

Le rule sono le regole per l'introduzione dei dati all'interno 
di una colonna. Ricorrendo sempre allo stesso esempio, po¬ 
tremmo definire una rule con una istruzione del tipo 

CREATE RULE R_Iva 

AS @X_IVA LIKE ' [1-9] [1-9] [1-9] [1-9] [1- 
9] (1-9)[1-9](1-9) [1-9][1-9] [1-9]• 

che descrive la sequenza dei caratteri ammessi per la co¬ 
lonna (o il datatype) a cui sarà associata la rule 

I default sono i valori da immettere in una colonna in man¬ 
canza di indicazioni specifiche a riguardo. 


CO V— S*~ Io* QVmt tfnto. 





ut 


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hltìtià fn._T.iolo <M «ito fitlm 

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iPrint ’rvon esistono Editori con il codice in* 


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(solaci • Irò» *7*ob)ecl* • h. 
drc^ procedure dbo Sced.Dintti 


CREATE FRXEDURE Sced.Diritti 
•Durai* «solimi 


' J 


ST*"** 



T Tuie 
T Isbn 
P Nane 

T Yoor_Publiebed 

doiepart(yy 9 *tdete())-T Yaer_Published 
#dur*te-(dateperi<yy 9««d»te()»-T Yeer.Publtshed) 
T Yeer_Publ 1 shed*4durole 
ice 

titles T Publisher* P 


T Publd • 

CO 

m— 


-td 


Per esempio 


CREATE DEFAULT D_Iva AS "00000000000“ 

Noi possiamo associare datatype, default e rule alle colon¬ 
ne, come nell'istruzione seguente per il default DJVA: 

EXEC sp_bindefault D_IVA, "Clienti.Part_IVA " 

Ma possiamo associare anche una rule ad un datatype, per 
esempio la rule RJVA al datatype TJVA; 

EXEC sp_bindrule R_IVA, "T_IVA" 

In questo modo basterà poi associare TJVA ad una colon¬ 
na per ottenere un doppio controllo (o un triplo nel caso noi 
associassimo anche DJVA a TJVA), 

Queste operazioni devono essere eseguite prima della 
creazione delle tabelle. 

Vediamo ora in dettaglio l'istruzione di creazione di una ta¬ 
bella, nella sua forma più semplice: 

USE Biblio 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


321 


























































GO 

CREATE TABLE Publishers 
( 


Pub_id 

Identity 


, Name 

Char(50) 

NOT NULL 

,CompanyName 

Char(255) 

NULL 

,Address 

Char(50) 

NULL 

.City Char(20) 

NULL 


.State 

Char(10) 

NULL 

.Zip Char(15) 

NULL 


,Telephone 

Char(15) 

NULL 

.Fax Char(15) 

NULL 


,Part_Iva 

T_IVA 

NOT NULL 


Abbiamo selezionato il database e poi creato una tabella per 
quel database. Il nome della tabella è Publishers, seguono, tra 
parentesi, le colonne. Sono tutte definite con datatype di siste¬ 
ma. tranne l'ultima che utilizza uno user datatype 

Per ciascuno dei nostri database è possibile scrivere delle 
procedure, precompilarle e memorizzarle sul nostro Microsoft 
SQL Server. 

Queste procedure potranno essere richiamate dai Client in 
qualsiasi momento, con il vantaggio che il motore server non 
dovrà fare altro che recuperarle dal suo database Catalog ed 
eseguire, senza bisogno di compiere le altre operazioni neces¬ 
sarie in caso di esecuzione di uno script SQL inviato dal Client. 

In alcuni casi queste stored procedure assumono il nome di 
view e di trigger Le view sono, in sostanza, script di definizio¬ 
ne di selezioni, proiezioni o |Oin, mentre i trigger sono la descri¬ 
zione di azioni da intraprendere in caso di updaie. insert o dele- 
te su una tabella. 

Possiamo definire tutte le view che vogliamo, ma non pos¬ 
siamo definire piu di tre trigger per ogni tabella e possiamo as¬ 
sociarne uno solo per evento. Il trigger scatta da solo al verifi¬ 
carsi dell'evento, la view invece va utilizzata come se fosse 
una tabella e serve per velocizzare e facilitare la visualizzazione 
di join frequenti o per scopi legati alla sicurezza: la lista dei titoli 
con il nome dell'editore (join tra Titles e Publishers) oppure la 
visualizzazione di un elenco autori privo dell’anno di nascita 
(proiezione della tabella Authors). Eccole: 

1) CREATE VIEW Titoli_Ed 
As 

Select T.Title, T.Year_published, T.Isbn, 
P.Name, P.Company_name,P.City 
From 

Titles T, Publishers P 
Where 

T.Publd = P.Publd 

2) CREATE VIEW Autori 
As 

Select Au_Id, Author 

From 

Authors 

Potremo in seguito eseguire l'istruzione 
Select * from Titoli_Ed. 

Un esempio classico di utilizzazione di un trigger e quello 
relativo al controllo di integrità referenziale 
CREATE TRIGGER Ins_t itolo 
ON Titles 
FOR insert 


AS 

If (select countt*) 

From Publishers p 

Where P.Publd = Inserted.Publd ) = 0 
PRINT " Non esistono Editori con il codice 
specificato' 

Un altro utilizzo tipico è quello di poter 
attivare una qualsiasi procedura al verifi¬ 
carsi di un evento: 

CREATE TRIGGER Canc_TÌtAut 
ON Title_Author 
FOR delete 
AS 

PRINT “ La registrazione in 
Biblio..Title_Author è stata cancellata" 

RETURN 

Una stored procedure può nascere da uno script di qualsiasi 
genere, può essere semplice o parametrizzata La sua conve¬ 
nienza sta sempre nelle performance, nel fatto che e precom- 
pilata e che può essere utilizzata come una "black box", una 
scatola nera di cui si ignora il contenuto. Questa caratteristica 
potrà essere vantaggiosa sia in funzione della semplificazione 
delle attività, sia in funzione di una maggiore sicurezza dei dati 

CREATE PROCEDURE Scad_Diritti 

©Durata 

Smallint 

As 

Select 

T.Title, T.Isbn, P.Name. T.Year_Published, 
Datepart(yy,getdate()) - T. Year_Published, 
©Durata - (Datepart(yy,getdate() ) - T. 
Year_Published) , 

T. Year_Published + ©Durata 
From 

Titles T, Publishers P 
Where T.Publd = P.Publd 
Go 

Questa stored procedure permette di calcolare la scadenza 
dei diritti su un titolo in base ad un parametro, la durata dei di¬ 
ritti. che viene passato all'atto dell'esecuzione della stored 
procedure. Per lanciarla: 

Execute Scad_Diritti 25 

Conclusioni 

Abbiamo condensato molti argomenti in uno spazio non 
troppo ampio, ma gli argomenti principali sono stati tutti toc¬ 
cati, tranne per ciò che riguarda la sicurezza Avremo modo di 
farlo in un secondo tempo. Avete letto come molti di questi 
argomenti impattano in modo significativo sulle prestazioni e 
sul comportamento di Microsoft SQL Server, Le impostazioni 
lato server a livello di database possono alleggerire di molto il 
carico di programmazione dal lato Client e. allo stesso tempo, 
restringere in modo significativo il suo ambito di azione 

La scelta su dove porre controlli e restrizioni dipende da 
considerazioni di merito nell'ambito del sistema che si va a 
sviluppare, non si possono dare indicazioni in questo senso 
L'unica regola valida è che, là dove esista un problema di si¬ 
curezza, di qualsiasi genere esso sia, e sempre meglio risol¬ 
verlo in maniera il più possibile centralizzata. 

«£ 


322 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



ATTRAVERSO I SUOI 
OROLOGI E, 
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LE STORIE LEGATE 
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UN VIAGGIO 

ALLA SCOPERTA DI ROMA 




a cura di Corrado Giustozzi 



Il computer nel frigo 

Si fa presto a dire Client. Questa rubrica, una volta incomprensibile per 
l'inesauribile presenza d’incomprensibili acronimi, sta pian piano tornando 
incomprensibile dal punto di vista strategico. Cosa ci azzecca il frigorifero con il 
Client? Per ora niente. Ma ci sono in giro dei progetti per inserire nei frigo un DSP. 
A quel punto con un po' d'inventiva ci mettiamo dentro un bel modem software e li 
mettiamo tutti in rete. 


A parte le battute mi è sembrato interessante far vedere uno degli usi non 
tradizionali della tecnologia digitale. E’ un argomento che negli States 
definirebbero senz’altro cool... Aargh, degli emissari di Corrado sono venuti a 
punirmi! Quale tortura m’infliggeranno? Un’interrogazione a tappeto su 
Intelligiochi? Non sanno, i tapini, che ho già scaricato sull’FTP del summenzionato 


un articolo sugli scagnozzi 
programmabili che verrà pubblicato 
sul prossimo Client Computing... 


di Leo Sorge 


Un controller è un chip che integra su 
un solo componente la capacità d’ela¬ 
borazione, la RAM, la ROM e le inter¬ 
facce periferiche. Siamo abituati a pen¬ 
sare i controller come i microprocessori 
embedded presenti nelle periferiche 
dell'informatica, ad esempio le stam¬ 
panti. Da un po' di tempo sono però 
uscite nuovi oggetti digitali, ad esempio 
le Information appliances quali le 
Internet TV oppure le macchine foto¬ 
grafiche digitali. Innovazioni maggiori 
sono nei nuovi sistemi di controllo per 
l'auto, che grazie al segnale dei satelliti 
G PS e ad una carta geografica su CD¬ 
ROM mostrano su un visore la nostra 
posizione geografica 
Ma i controller stanno andando un 
po' dappertutto, insieme alla tecnologia 
digitale che vince su quella analogica 
In questo articolo vediamo un esempio 
non convenzionale. Il materiale di riferi¬ 
mento proviene dalla Texas Ins¬ 
truments, il cui sito imtp //www.n.coml 
è ricchissimo d'informazioni per i curio¬ 
si del DSP e del VLIW, ed ospita anche 





un demo dell'esecuzione di software 
sui TMS320 di nuova generazione. Noi 
abbiamo atteso volentieri i lunghi minu¬ 
ti di caricamento dèi quasi 500K del 
demo 

Texas Instruments ha lanciato un 
nuovo processore. di sigla 
TMS320C240, progettato specifica¬ 
mente per il segmento del controllo 
digitale dei motori. Si tratta d'un DSP a 
16 bit con aritmetica in virgola fissa che 
integra sul chip i sensori di controllo 
delle periferiche oltre a tutto quanto è 
necessario per l'elaborazione. Il proget¬ 
to al quale facciamo riferimento in que¬ 



sto articolo usa 3K word (=6K byte) di 
ROM, 544 word (=1088 byte) di RAM 
per fare un intero ciclo di elaborazione 
in 35 millisecondi, sfruttando una 
potenza di 10 MIPS, minore della meta 
di quella erogabile dal chip II controllo 
della velocità del motore è tra 0 e 
12.000 giri al minuto con un errore 
massimo minore dell’1%. L'efficienza 
in alimentazione è intorno al 95%, 
mentre l'efficienza totale è superiore 
all'85%. 

Nel campo dei sistemi elettronici 
basati su motori senza spazzole, l'uso 
di controller basati sui DSP permette di 


324 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 







- corretto dimensionamento dei circuiti 
di alimentazione; 

- semplicità di adeguamento alle nor¬ 
mative sul consumo (Energy Star) e 
sulle radiazioni (EMI); 

- semplicità nella predizione delle 
cause di guasto meccanico (con una 
FFT, trasformata veloce di Fourier, 
dello spettro); 

- diminuzione dei costi di verifica nel 
tempo dei difetti di produzione. 

Le prestazioni del frigo migliorano 
senz'altro nella durata e nel funziona¬ 
mento. particolarmente nella riduzione 


realizzare progetti che meglio rispondo¬ 
no alle specifiche originali, aumentando 
l'efficienza, allungando la vita degli 
apparati e riducendone i costi. Uno dei 
possibili campi di applicazione è rappre¬ 
sentato dalla riprogettazione dei siste¬ 
mi di controllo dei frigoriferi. 

Oggi la grande maggioranza delle 
applicazioni industriali basate su moto¬ 
re impiega motori ad induzione in cor¬ 
rente alternata, che sono robusti, affi¬ 
dabili, economici ed efficienti. Il rove¬ 
scio della medaglia è rappresentato 
dalla difficile governabilità, in quanto la 
matematica che li descrive è piuttosto 
complessa ed irregolare. 

Il circuito di controllo viene realizzato 
con un progetto in tecnica analogica, 
basato su componenti discreti attivi e 
passivi dei quali sono noti vantaggi e 
svantaggi. Il basso costo del singolo 
elemento infatti diventa un problema in 
assistenza (dove conta il nUn progetto 
digitale offre la soluzione a molti di que¬ 
sti problemi. L'elaborazione numerica 
dei dati infatti consente di implementa¬ 
re m software delle soluzioni matemati¬ 
che al problema del controllo dei motori 
impiegati, ottenendo un rendimento 
migliore e una minore usura dell'appa¬ 
rato. Sempre il software può tenere in 
conto la variazione nel tempo dei para¬ 
metri elettrici. Inoltre l'assistenza è 
semplificata in quanto si riduce il nume¬ 
ro di componenti. Per quanto riguarda 
le celle frigorifere industriali, infine, affi¬ 
dare al software una sene di funzioni 
equivale ad allungare il ciclo di vita delle 
celle stesse. 

Certo un DSP, benché economico, 
costa molto di più della somma dei sin¬ 
goli componenti che si vengono a sosti¬ 
tuire. Però il calcolo esatto dei costi 
industriali, che comprende tutte le fasi 


Classificazione 
dei motori elettri¬ 
ci. Si notino le 
tante varianti di 
quelli in alternata. 


Il TMS320C240. 
un DSP per appli¬ 
cazioni embedded 
per uso davvero 
Industnale 


Propani ROM/n ASM 
Ih Kword 


Propani/Dna/I/O Urne» 


IO*Un Ranci .Mirila <1.1 


C2SLP Core 

Ift-Bil I Reflua 
IA i IA Mulup!) 


.«-Bri P Reflua 


SWBLlO.l4.-AI 


« Bll ALI 


«■Rii Ai cumulali» 


ShrA L(0-7| 


R Auuliai) Rcfiucn 


8 Lerci Hardware Siaci 


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2 Siano Rcf ruer. 


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L/D CiHlirrlrf 

tO-BR ADCI 
10-liH AIR'-’ 


ICommand I |/ —> 
IGeneratorl* 


Amplifler 


Digital 
Controller 



Load 


jA/P} * - jSensor 


Il principio di control¬ 
lo dei Irlgoriferi 
ricondotto ad una 
semplice controrea¬ 
zione. 


dall'approvvigiona- 
mento all'assisten¬ 
za. sembrerebbe 
rendere questa 
soluzione più eco¬ 
nomica di quella attuale. 

I principali vantaggi per il costruttore 
sono: 

- diminuzione del numero di compo¬ 
nenti; 


delle vibrazioni. Queste ultime dipen¬ 
dono dalla risposta del motore all'ali¬ 
mentazione, per cui le singole vibrazio¬ 
ni possono essere eliminate imple¬ 
mentando in software dei filtri passa¬ 
banda molto stretti in modo da non 
eccitare le risonanze. 

Un primo controllo può essere 
implementato guardando solo i valori 
scalari delle grandezze in gioco. Poiché 
però le grandezze elettromagnetiche 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


325 








































































Un algoritmo 
FOC per motore 
AC atre fasi è la 
base di questa 
soluzione 


sono contraddistìnte 
da ampiezza e fase, 
un calcolo più preciso 
richiede la considera¬ 
zione dì entrambi i 
valori in modelli vetto¬ 
riali. 

L'algoritmo di base viene definito 
Fteld Orientatìon Control, in breve 
FOC, che controlla la corrente dello 
statore basandosi sul flusso del rotore. 
Il modello matematico è quello dei vet¬ 
tori rotanti: la corrente nello statore 
genera un flusso magnetico che ruota 
rispetto alla corrente nel rotore, gene¬ 
rando quindi una forze rotante {coppia). 

Il complesso modello matematico 
del motore AC viene però trasformato 
in quello d'un motore in corrente conti¬ 
nua, molto più semplice da manipola¬ 
re E' per questo che 
viene usato in ambiti 
nei quali si debba 
agire sulla velocità del 
motore con condizioni 
di carico variabile, Nel 


Il progetto della 
hgura precedente 
implementato con 
il C2A0 


LoBd 


AC induclion 
moto* 


Linux e mSQL 


Parliamo stavolta di mSQL, un database relazionale in grado di 
interpretare un sottoinsieme di SQL La versione 2.x di questo lin¬ 
guaggio standard, da poco rilasciata, da questo punto di vista è 
stata notevolmente migliorata I prodotti di cui parliamo sono 
disponibili in rete all'indirizzo pttp://www. nugnes.com.au/ q sono 
utilizzabili gratuitamente da parte di istituzioni ed enti no-profit. In 
caso di installazione a fini di lucro è necessario richiedere una licen¬ 
za, dal costo comunque abbastanza limitato 

Ciò che ha reso mSQL usatissimo in tutto il mondo è w3-msql, 
un programmino della lunghezza di pochi kilobyte che permette di 
collegare in modo assai semplice un database ad una pagina web. 
Ora come ora lo fanno tutti, ma il fatto che w3-msql lo abbia reso 
possibile già alcuni anni l'ha reso molto popolare e ha fatto si che 
per esso siano stati sviluppati molti programmi accessori (ad esem¬ 
pio convertitori, driver ODBC per l’uso da Windows, un modulo di 
autenticazione di Apache). 

L'installazione di mSQL è molto semplice anche se, essendo un 
prodotto pensato per funzionare su varie versioni di UNIX, richiede 
la compilazione dei sorgenti (che perciò sono inclusi). La creazione 
ed il browsing di tabelle SQL sono possibili mediante un apposito 
programma (msql) oppure ricorrendo ad una delle utility presenti 
nel sito WWW. 

È possibile digitare direttamente al prompt di msql i comandi 
SQL necessari per popolare di tabelle un database, che deve esse¬ 
re stato precedentemente creato mediante il comando "msqlad- 
min create nomedb" E' possibile in alternativa inserire i comandi 
in un file da usare come input del programma (es: "msql nomedb 
«esempio.msql") 

Le linee seguenti creano un database atto a gestire un semplice 
elenco, formato da una chiave univoca, un nome ed il relativo 
numero telefonico: 

CREATE TABLE Phonebook (cod CHAR(IOO) NOT NULL 
PRIMARY KEY, nome CHAR(80), tei CHAR(80)) \g 

I dati possono essere inseriti usando i seguenti comandi SQL: 
INSERT INTO Phonebook VALUES (’papPaolino 


di Giuseppe Zanetti 

Paperino',‘131313*)\g 

INSERT INTO Phonebook VALUES ('pdp','Paperon de 
Paperoni‘,‘10705’)\g 

Il database cosi creato può essere usato mediante un pro¬ 
gramma scritto in uno dei linguaggi per i quali vengono fornite 
delle librerie di programmazione (C, peri, tei, ODBC+Visual 
Basic). 

Ma parliamo ora del programma che ha reso mSQL cosi popo¬ 
lare L'uso di w3-msql per interfacciarsi al web è molto sempli¬ 
ce, e consiste nello scrivere pagine HTML contenenti dei tag 
aggiuntivi nel formato 
<1 msql comando parametri 

W3-msql è un CGI che si occupa di preprocessare le pagine, che 
vengono passate come parametro neH’URL, e di restituire al brow- 
ser il risultato sotto forma di codice HTML II mini linguaggio di pro¬ 
grammazione di w3-msql è molto semplice da imparare: per visua¬ 
lizzare in una pagina HTML l'elenco telefonico del nostro esempio 
è sufficiente creare un file contenente i seguenti tag aggiuntivi, 
oltre ad eventuale altro codice HTML a piacere, salvarlo come elen¬ 
co.html e richiamarlo mediante un URL del tipo http://www 
pippo.com/cgi-bin/w3-msql/esempio/elenco.html. 

<Hl>Elenco telefonico</Hl» 

<! msql connect> 

<! msql database test> 

<! msql query "select cod,nome,tei from Phonebook 
order by nome" ql > 

<TABLE B0RDER=1> 

<TRxTH>Nome</TH><TH>Telefono</TH></TR> 

<! msql print_rows ql ”<TRxTD>@ql.1</TD><TD> 
@ql.2</TD></TR>”> 

</TABLE> 

<! msql free ql> 

Il funzionamento è il seguente. Le prime due righe si connetto¬ 
no al database di nome test presente nell’host locale (è il com¬ 
portamento standard se non si usano parametri nel comando 


326 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




































































Il frigo nel computer 


Alle volle gli estremi si toccano. 
Questa frase non c'entra molto con 
questo articolo, ma fa sempre effetto. Il 
contenuto del riquadro che state leg¬ 
gendo, che io ritengo interessante oltre 
che divertente, non è frutto delle mìe 
ricerche bensì delle instancabili attività 
di Luca Angelelli. 

Indovinate cos'ha trovato il buon 
Luca? Un'azienda statunitense, fa 
KryoTech |inttp://www kryotech, comi] 
che produce un meccanismo di raffred¬ 
damento della CPU che s'installa dentro 
al cabinet e raffredda la CPU 50 volte di 
piu delle tradizionali ventoline. E allora, 
direte voi? Beh gli è che in questo modo 
un AMD K6 di clock 266 MHz può esse¬ 
re spinto a ben 375 MHzl Altri prodotti 
riguardano il Digital Alpha 600 spinto a 
767 MHz e un modello con due 
PentiumPro che da 200 passano a 266 
MHz. 



Lo scatolotto Irigorilero della Kryotech. 


FOC quindi non si lavora sulle grandez¬ 
ze dirette, ma su altre derivate di più 
facile manipolazione. Una volta deter¬ 
minati i nuovi valori di controllo, un pro¬ 
cedimento matematico inverso rispet¬ 
to al primo determina i nuovi valori 
delle variabili fisiche sulle quali agire, 
ovvero correnti e tensioni (tipicamente 
tre valori) che vengono erogate come 
impulsi di ampiezza variabile (PWM, 
Pulse Width Modulation). Il chip C240 
contiene dell'hardware specifico per la 
generazione di forme d'onda PWM. 

Conclusioni 

L'elaborazione numerica dei dati di 
controllo è una valida alternativa per 
aumentare la qualità dei prodotti odier¬ 
ni. Unita all'odierna semplicità dì inte¬ 
grazione su singolo chip di funzioni 
periferiche di complessità sia bassa 
che alta, permette di immaginare un 
nuovo mondo digitale. 


connect) In seguito viene eseguita una query SQL per seleziona¬ 
re Iselect) dalla (from) tabella "phonebook" una lista ordinata per 
(order by) nome di tutti i record presenti Essa viene infine stam¬ 
pata sotto forma di righe di tabella HTML mediante la print_rows. 
La stringa ql funge da handle, ovvero permette di assegnare un 
nome ai record selezionati dalla query. ai cui campi si può poi 
accedere mediante una scrittura del tipo @q1 enumero campo». 

Un esempio appena piU complesso consiste nel richiedere 
all'utente una chiave di ricerca da usare per selezionare solamen¬ 
te i record che la contengono nel campo nome La richiesta può 
essere fatta mediante un comune form HTML, in quanto non è 
necessario che questa pagina venga preprocessata: 

<FORM ACTION="/cgi-bin/w3 -msql/esempio/search. 
htrnl” METHOD="GET"> 

Chiave: <INPUT TYPE=“text" NAME=*chiave" VALUE=""> 
«INPUT TYPE="submit” VALUE="Cerca"> 

</FORM> 


L'uso del metodo GET per il passaggio delle variabili al CGI fa si 
che esse vengano codificate ed appese all'URL del CGI stesso Ciò 
ha l’indubbio vantaggio di permettere il bookmark delle query ed il 
passaggio "manuale" di parametri. Tuttavia nella lunghezza massi¬ 
ma di un URL vi è un limite di 1024 caratteri: nel caso si debbano 
passare molti dati è necessario usare il metodo alternativo POST, 
per cui occorre una versione leggermente modificata di w3-msql. 
Inserendo come chiave di ricerca la parola "rossi" il CGI viene 
richiamato come 

fi t l p //WWW pippo c o ni / c I| i - b i n / w 3 - 
msql/esempio/search html7chiave=rossi 

Possiamo creare il file search.html a partire dal nostro primo 
esempio, modificando la query SQL nel seguente modo: 

<! msql query "selecc cod,nome,tei from Phonebook 
where nome like ‘ %$chiave% ’ order by nome" ql > 

Oltre all'uso della variabile Schiave, si noti come in SQL è pos¬ 


Vango 


sibile restringere una ricerca ai soli record per i quali (where) 
vale una determinata condizione, in questo caso la concor¬ 
danza (like) del campo nome del record con l'espressione 
'%rossi%' Nelle espressioni SQL il carattere % ha lo stes¬ 
so significato dell'asterisco nelle espressioni regolari di 
UNIX, ovvero vengono selezionate tutte le stringhe che ini¬ 
ziano e terminano con qualunque sequenza di caratteri e 
contengono la parola "rossi”. Il linguaggio di mSQL permet¬ 
te l'uso delle classiche espressioni di confronto, che posso¬ 
no essere raggruppate mediante gli operatori logici AND, 
OR e NOT. Nel nostro esempio diventa perciò molto facile 
estendere la ricerca della chiave inserita dall'utente anche al 
campo contenente il numero di telefono: 

<! msql query "select cod,nome,tei from Pho¬ 
nebook where nome like '%$chiave%■ or tei like 
'%$chiave%' order by nome" ql > 


I j 
N 
U 
X 

INI 

ó 


In realtà la prima versione di w3-msql ha due grandissime limi¬ 
tazioni: la difficoltà di eseguire una ricerca case insensitive, 
ovvero non distinguendo i caratteri maiuscoli dai minuscoli, e 
l'impossibilità di usare parentesi per raggruppare gli operatori 
logici, che cosi vengono valutati solamente da sinistra a destra. 
Tali limiti possono essere superati programmando direttamente 
dei CGI in linguaggio C mediante la libreria API fornita col prodot¬ 
to oppure migrando alla versione 2.x, che contiene nuove funzio¬ 
ni e lite, un nuovo e più potente linguaggio di programmazione 
Il prodotto mSQL rappresenta un'ottima alternativa per chi 
debba costruire un programma Linux con necessità di accesso 
ad un database. I punti a favore consistono nell'uso molto limita¬ 
to di risorse di sistema e nella possibilità di creare facilmente 
una vista dei propri dati nel web. La gratuità della licenza per uso 
non commerciale, la possibilità di provare il prodotto prima di 
acquistarlo e la disponibilità immediata su molte piattaforme 
UNIX sono altresì caratteristiche che possono fare propendere 
per questa scelta Per lo sviluppo di applicazioni complesse è 
comunque consigliabile l'uso della versione più recente del pro¬ 
dotto. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


327 
















a cura di Corrado Giustozzi 


Network Computing con 
server affidabili 

Alla base del nuovo WorkSpace On Demand ci sono tecnologie mature 
e consolidate come quelle implementate in OS/2 Warp e OS/2 Warp 
Server. Vediamo quindi di conoscere meglio tutte le funzionalità 
presenti in OS/2 Warp Server versione 4, l'attuale ospite della 
componente Manager di WorkSpace On Demand, composto da un 
insieme di prodotti perfettamente integrati tra di loro, che hanno 
permesso alla componente server di OS/2 un tranquillo evolversi da 
file e printer server ad application server fino al network computing. 

prima parte 

di Giuseppe Cosarono 


Negli ultimi anni il mondo delle reti è 
cambiato moltissimo e questo cambia¬ 
mento è avvenuto non solo a causa 
dell'incredibile espandersi della "Rete 
delle Reti" (Internet), ma anche per un 
diverso uso delle LAN (Locai Area 
Network) vere e proprie. Da un'iniziale 
mezzo di condivisione di risorse parti¬ 
colarmente costose, le LAN sono nel 
tempo evolute fino a diventare la com¬ 
ponente fondamentale di applicazioni 
distribuite, assumendo per IBM un 
ruolo centrale per tutte le future appli¬ 
cazioni in campo aziendale Qualsiasi 
applicazione di e-business, di work- 
flow, di workgroup e le stesse Intranet 
in tutte le diverse forme non avrebbe 
praticamente senso senza un supporto 
di rete. 

All'interno del mondo del Client ser¬ 
ver e del network computing si posso¬ 
no, grosso modo, individuare tre diver¬ 
si segmenti di mercato: quello relativo 
alle grandi aziende, quello delle piccole 
e medie aziende e quello dei gruppi di 
lavoro, ognuno caratterizzato da diffe¬ 


renti necessità. Le grandi aziende 
hanno la possibilità di creare applica¬ 
zioni personalizzate per soddisfare le 
proprie esigenze ed in genere preferi¬ 
scono selezionare ed integrare diversi 
componenti tra quelli disponibili in 
ambito Client o server o in ambienti 
operativi. Le piccole e medie imprese 
invece non hanno tempo e soldi per 
creare sofisticate soluzioni ad hoc e 
quindi le loro esigenze devono essere 
soddisfatte con soluzioni che possano 
essere rilasciate, gestite e mantenute 
in maniera semplice ed in forma auto¬ 
noma, senza richiedere personale con 
specifiche conoscenze Infine ci sono i 
gruppi di lavoro o divisioni all'Interno di 
un'azienda che in larga parte hanno gli 
stessi tipi di problemi di una piccola 
azienda, per esempio budget limitato 
per la struttura informatica e mancanza 
di conoscenze specifiche; anche loro 
hanno bisogno di soluzioni che possa¬ 
no essere implementate o quanto 
meno mantenute in forma autonoma 
con un limitato numero di risorse e 


conoscenze. Inoltre, i gruppi di lavoro 
generalmente hanno bisogno di poter 
integrare le loro soluzioni dipartimenta¬ 
li all'interno dei sistemi aziendali, ad 
esempio, per poter accedere ai dati 
residenti sui sistemi centrali, per 
scambiare informazioni e per spedirsi 
posta elettronica, il tutto in un ambien¬ 
te quanto piu aperto possibile 

All'interno di questo semplice scena¬ 
rio riassuntivo possiamo dire che OS/2 
Warp Server incontra perfettamente 
tutte le necessita delle piccole e medie 
imprese e di gruppi di lavoro e può 
quindi essere usato anche dalle grandi 
aziende come strumento per costruire 
sistemi client/server distribuiti. 

OS/2 Warp Server 

Nel progettare OS/2 Warp Server 
IBM ha cercato di centrare alcuni 
requisiti chiave che devono essere 
posseduti da un moderno sistema 
operativo con funzionalità di server 


328 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 








$•) 


prima di tutto in un ambiente sempre 
più eterogeneo come quello dei siste¬ 
mi aperti e distribuiti è particolarmente 
importate supportare in maniera sem¬ 
plice e trasparente un elevato numero 
di Client di tipo diverso, quindi si deve 
poter gestire file e directory in maniera 
sofisticata magari potendo imporre 
limiti non solo sulla loro accessibilità, 
ma anche sul loro dimensionamento. 
Altre caratteristiche particolarmente 
importanti sono la possibilità di offrire 
dei servizi di sicurezza integrati, una 
facile gestione del sistema e della rete, 
il supporto per un'ampia tipologia di 
applicazioni, tool e linguaggi di sviluppo 
per realizzare applicazioni anche molto 
complesse, un supporto tecnico sem¬ 
pre disponibile e di elevata qualità. 
Infine, ma non ultima, ed anzi forse 
una delle caratteristiche più importanti, 
un sistema operativo di rete per server 
deve essere estensibile e scalabile in 
modo tale da garantire evoluzioni al 
passo con questo frenetico mondo 
deirinformation Technology. 

OS/2 Warp Server può quindi essere 
tranquillamente definito un server per 
le aziende, progettato appositamente 
per essere usato in realtà dove l'affida¬ 
bilità e la semplicità d'uso siano parti¬ 
colarmente importanti. 

OS/2 Warp è stato rilasciato nelle 
sue prime versioni come un prodotto 
specifico per gli ambienti desktop, suc¬ 
cessivamente IBM ha introdotto la ver¬ 
sione Connect espressamente rivolta 
al mondo dei personal computer Client 
connessi in rete. OS/2 Warp Connect è 
stato composto da una serie di prodot¬ 
ti come IBM Peer per OS/2, OS/2 LAN 
Requester, NetWare Client 2.11 per 
OS/2, LAN Distance Remote 1.1, 
TCP/IP 3.0 con all'interno l’Internet 
Access Kit e cosi via. Lo stesso tipo di 
approccio è stato utilizzato con OS/2 
Warp Server version 4 con l'intento di 
fornire un insieme di tool tali da rende¬ 
re questo prodotto la migliore scelta 
per una piattaforma server in ambiente 
client/server e di network computing. 

L’IBM produce ed ha prodotto da 
anni ottimi componenti server per 
OS/2 e nel preparare OS/2 Warp 



tl "Look' da versione 3 
di OS/2 Warp non 
diminuisce le sue lun- 
zionalità 


Server non solo ha selezionato i pro¬ 
dotti più appropriati tra quelli esistenti, 
ma li ha personalizzati in maniera spe¬ 
cifica per migliorare l'integrazione e la 
compatibilità gli uni con gli altri. Ad 
esempio, il componente per la gestio¬ 
ne del sistema, distribuito con OS/2 
Warp Server, è scaturito dalla combi¬ 
nazione di cinque diversi prodotti inte¬ 
grati in un unico sistema progettato 
appositamente per questa piattaforma. 

Anche nella procedura di installazio¬ 
ne si può notare il grande sforzo che è 
stato fatto per rendere quanto più 
omogeneo ed integrato il sistema, in 
pratica con un singolo "click" di 
mouse si possono installare tutte le 
diverse componenti mediante un sin¬ 
golo processo di installazione. 


Tale architettura a 
"componenti" fa 
parte di uno degli 
obiettivi chiave che 
IBM si era prefis¬ 
sata di raggiungere 
con questo prodot¬ 
to e lo rende parti¬ 
colarmente adatto per poter estendere 
le sue funzionalità con ulteriori compo¬ 
nenti server come ad esempio Notes o 
Domino prodotti dalla Lotus. 

Un bastimento 
carico di... 

Vediamo quindi alcune delle funzio¬ 
nalità presenti in OS/2 Warp Server ed 
i diversi prodotti che le implementano 
Essendo un server di rete espressa- 
mente pensato per ambienti client/ser¬ 
ver e di network computing avremo, 
oltre al sistema operativo di base, il 
supporto ai protocolli NetBIOS e 
NetBEUI, TCP/IP, TCPBEUI. IPX/SPX, 
ecc,; tutte le fun- 



zionalità di file e 




printer server e 
quelle di server di 
remoto 


/bMiaHab booti (IITMi) 

or 

MnI Ih* «tmcilk Buot*iona(j«« tNm guu wa»l lu mi«*i 


alla LAN; dal punto 
di vista della 
gestione del siste¬ 
ma avremo la pos¬ 
sibilità di fare l'in- 




ventarlo hardware 
e software, di 


Spoctfg tht p»tH whwt gnu wiml il» iet(Ki*d booti 
tonato* 




P»th CA0OOK!» 

1 « 1 C.W» MMp 


La documentazione a 
corredo è realmente 
completa per tutti i 
componenti. 





MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


329 
























distribuire e condividere applicazioni 
ed infine di fare backup e restore con 
un programma ricco di opzioni e sem¬ 
plice da usare 

Per avere un'ulteriore idea di cosa è 
presente in OS/2 Warp Server vedia¬ 
mo alcuni prodotti che sono stati usati 
per comporre questo sistema: OS/2 
Warp, MPTS (Multi Protocol Transport 
Services). TCP/tP per OS/2. LAN 
Server (Entry e Advanced). LAN 
Distance Connection Server, 
SystemVìew per OS/2, Personatly Safe 
and Sound, PSF/2 per OS/2 Warp 
Server, NetWare Requester for OS/2 


I WM OS/2 Warp Server 



Sefcct ao inaallaiion pah 

. Easy tosta!lotico 

Defoullctl coofiguralieo for ooo-lcciioical user». 


* Advanced insto! lotico 

Advanced ccnfìguraico for tedimeli userò Alluws fot 
selettive irta nilotico and configurai ion. 


Cancot 



Mi raccomando, non 
dimenticale lo usend 
e la password impo¬ 
stati durante la fase 
iniziale dellinstallazio- 
nel 


L 'intero processo di 
installazione linai- 
mente prevede un 
solo riawio del per¬ 
sonal computer 


ed altri ancora. 

I componenti 
fondamentali di 
OS/2 Warp Server 
sono OS/2 Warp 
verston 3 e LAN 
Server 4.0. il siste¬ 
ma operativo di 
rete che fornisce 
tutti i servizi di 
"file and print". 

Chi legge queste 
pagine credo non 
abbia bisogno di 
una descrizione di 
questo splendido 
sistema operativo 
comunque, con 
uno sforzo di sinte¬ 
si, provo a fare un 
rapido riassunto 

delle caratteristiche principali presenti 
chiaramente anche in OS/2 Warp 
Server OS/2 Warp è un sistema opera- 



fin dalla installazione 
è prevista un opzione 
per utenti non tecnici 


tivo a 32 bit che implementa un multi¬ 
tasking di tipo preemptive. è stato il 
primo sistema operativo per personal 


computer multith- 
reading, implemen¬ 
ta un sistema per 
la gestione della 
memoria virtuale 
ed ha un'interfac¬ 
cia utente, la 
Workplace Shell, 
che. a mio parere, 
è tuttora una tra le 
migliori OS/2 Warp supporta l'esecu¬ 
zione di programmi scritti per DOS e 
per Windows 3.x. oltre a tutte le appli¬ 
cazioni scritte appositamente per que¬ 
sto sistema operativo In definitiva 
OS/2 Warp è un sistema operativo sta¬ 
bile. robusto e maturo ed è frutto del 
continuo migliorato dal punto di vista 
dell'affidabilità delle versioni preceden¬ 
ti di OS/2, fin dal 1987, anno del suo 
primo rilascio. 

Per quanto riguarda le capacità di 
gestione della condivisane di dischi e 
stampanti, come abbiamo già visto, 
OS/2 Warp Server eredita tutte le sue 
funzionalità da LAN Server 4 0. il siste¬ 
ma operativo di rete di IBM che forni¬ 
sce ottime performance, una semplice 
amministrazione ed il supporto per 
diversi Client di rete. Tra le funzionalità 
native di OS/2 Warp Server troviamo 
quindi il supporto per reti peer-to-peer, 
utile per ambienti di workgroup con 
Client DOS, Windows e OS/2, o la pos¬ 
sibilità di condividere vere e proprie 
applicazioni, utile in ambienti piu com¬ 
plessi Tutte le funzioni di installazione, 
configurazione e manutenzione posso¬ 
no essere eseguite tramite un'interfac¬ 
cia grafica che funziona con semplici 
"drag-and-drop" e click di mouse II 
supporto per la suite di protocolli 
TCP/l P è veramente completa ed affi¬ 
dabile, un'ottima base per l'implemen- 
tazione di qualsiasi Intranet o per colle¬ 
gamenti con Internet. Le componenti 
degne di note in OS/2 Warp Server 
provenienti da LAN Server sono molte¬ 
plici ma mi ha particolarmente colpito il 
Tuning Assistant, un programma che in 
maniera "intelligente" ed automatica 
cambia le diverse impostazioni, e sono 
molte, per ottimizzare le performance 
dell'ambiente di rete I sistemi operati¬ 
vi sono sempre più complessi e per 


330 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



































Remote Connection 
Service O LAN 
Disi ance’’ Spesso, per 
alcuni prodotti, la loro 
"origine" è ben chiara. 


Alcune opzioni di 
configurazione del 
Remole Connection 
Service. 


cazione dell'utente 
e la sua classifica¬ 
zione, la possibilità 
di definire specifici 
diritti di accesso, 
password lunghe 
anche come una 
frase, possibilità di 
espandere il livello 
di sicurezza con 
l'integrazione di 
prodotti di terze 
parti ed in fine l'im¬ 
postazione di even¬ 
tuali numeri di 
telefono dove 
richiamare gli uten¬ 
ti una volta identifi¬ 
cati. 




questo necessitano di approfondite 
conoscenze per essere configurati nel 
migliore dei modi; d'altra parte il nume¬ 
ro degli utenti potenziali cresce sem¬ 
pre più e ad avvicinarsi ad OS/2 posso¬ 
no essere anche degli utilizzatori di 
strumenti informatici e non dei siste¬ 
misti In casi come questi strumenti 
come il Tuning Assistant sono vera¬ 
mente efficaci, chiaramente non sosti¬ 
tuiranno mai un sistemista esperto, ma 
possono essere utili per uno alle prime 
armi. 

Remote Connection 
Service 

Incominciamo a vedere alcuni com¬ 
ponenti tra quelli presenti in OS/2 
Warp Server e in particolare quello 
basato su LAN Dìstance. Il Remote 
Connection Service permette l'acces¬ 
so remoto al server, tramite linea 
telefonica, condividendo tutte le risor¬ 
se disponibili normalmente con OS/2 
\A/arp Server ed eventualmente altre 
ancora disponibili sulla LAN ed acce¬ 
dute attraverso il server. Con questo 
tipo di prodotti si rende possibile 
estendere ''l'ufficio" anche a chi sta a 
casa o si muove per lavoro con il pro¬ 
prio portatile. 

Con il Remote Connection Service 
si possono effettuare differenti tipi di 
connessione: utente remoto con una 
LAN, utente remoto con utente remo¬ 
to, LAN con utente remoto ed anche 
LAN con LAN. Tutte le connessioni 
vengono effettuate con la possibilità di 
impostare i corretti livelli di sicurezza e 
con l'eventuale possibilità di abilitare 
funzionalità di routing. Il numero di 
connessioni supportate in maniera 
concorrente dipende principalmente 
dalla tipologia di collegamento, dalla 
velocità di connessione, dal protocollo 
e dalla capacità complessiva di calcolo 
del computer su cui è in esecuzione il 
server per le connessioni remote. 
Tanto per avere un'idea, IBM dichiara 
che un personal computer "standard" 
con un microprocessore Intel 486 sup¬ 
porta anche 32 collegamenti simulta¬ 
nei. 

Durante i collegamenti si possono 
usare i più comuni software in ambien¬ 
te client/server, come Lotus Notes, 
DB2, Oracle o una qualsiasi applicazio¬ 
ne World Wide Web in maniera del 


tutto trasparente ed inoltre vengono 
mantenute informazioni relative al col- 
legamento come ora di connessione, 
porta usata, traffico, ecc., utili per una 
migliore pianificazione del servizio o per 
eventuali pagamenti in base a tempi di 
utilizzo o volume di dati trasferiti. 

I tipi di LAN o WAN che possono 
essere usati sono moltissimi: Token 
Ring e Ethernet LAN, connessioni sin¬ 
crone ed asincrone, ISDN e X.25; 
anche per quanto riguarda i protocolli 
utilizzabili con il Remote Connection 
Service abbiamo una valida scelta: 
NetBIOS, NetBEUI, TCP/IP, IPX, SNA e 
802.2. 

Un'ultima nota riguarda la sicurezza, 
sempre curata con professionalità nei 
prodotti IBM, abbiamo quindi l'identifi- 


Conclusioni 

Per adesso mi fermo qui nella descri¬ 
zione dei prodotti che compongono 
OS/2 Warp Server. Questa carrellata 
vuole solo essere introduttiva per pre¬ 
sentare il sistema operativo che ospita 
attualmente la componente manager di 
WorkSpace On Demand IBM ha già 
fatto sapere, in forma più o meno ufficia¬ 
le, che cercherà di rilasciare verso metà 
anno questa stessa componente anche 
per i sistemi operativi IBM AIX e 
Microsoft Windows NT, comunque 
OS/2 Warp Server risulta e risulterà sem¬ 
pre una valida scelta in ambiente 
client/server e di network computing per 
la sua affidabilità, robustezza, gestio¬ 
ne della sicurezza e completezza. KE 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


331 










































■ PD-SOFTWARE 


coordinamento di Corrado Giustozzi 


La facoltà di scegliere 

E’ bello avere la possibilità di scegliere il programma che più ci 
piace tra i molti disponibili, e ciò ormai accade anche per OS/2 in 
molti ambiti applicativi. Un esempio sono i software per gestire la 
posta elettronica o i newsreader: ve ne sono alcuni di altissimo 
livello ed altri più essenziali ma facili da usare, e magari più belli 
graficamente. Non dobbiamo guardare più con invidia nemmeno 
gli utenti del famoso FreeAgent per Windows: provate ProNews/2 
che recensiamo questo mese e capirete perché. Quindi facciamo 
un tuffo nel passato remoto informatico parlando di 
urvimplementazione nativa di Life e concludiamo con PMdiff, una 
comoda utility per effettuare confronti e fusioni fra file di testo. 


a cura del Team OS/2 Italia 


ProNews/2 

• Genere: Lettore di news per 
Internet, shareware 

• FILE: PN210B4B.ZIP 1 MByte 

• Autore: Panacea Software 

• Reperibilità Internet: 
pttp: www.proqram.comi 

panacea 

• Reperibilità BBS: Yattal. Fido 
2:332/101 (055-584613) 

• Autore recensione: Marco 
Berlini |( bertmi@iname.com) 

ProNews/2 è un 
lettore di news di Internet con capa¬ 
cità di lettura off-line, probabilmente 


uno dei migliori non solo per quanto 
riguarda OS/2, ma in generale per i PC. 

Ormai da tempo esistono diversi 
newsreader offline per OS/2, sia come 
applicazioni singole (es. PMInewsl che 
come suite (come l'ottima Internet 
Adventurer Suite recensita su MC 
175), ma capita ancora di sentire ogni 
tanto un nuovo utente di OS/2 che 
chiede con cosa sostituire il suo vec¬ 
chio Free Agent; ebbene ora la rispo¬ 
sta è. ProNews/2 

Cominciamo ad esaminare questo 
programma: nella finestra principale 
sono presenti cinque tab. selezionando 
i quali si possono vedere i gruppi ai 
quali siamo abbonati, tutti i gruppi pre¬ 
senti sul server mostrati ad albero, i 
nuovi gruppi, le code attive e le con¬ 
nessioni attive col server. 

La spiegazione della presenza di 
questi ultimi due tab è che il program¬ 
ma sfrutta tutta la potenza della pro¬ 
grammazione multithread di OS/2, 
creando thread distinti per la spedizio¬ 


ne e il recupero degli articoli e degli 
header, per i newsgroup aperti, per la 
decodifica dei file binari; il risultato è 
un miglior utilizzo della banda disponi¬ 
bile verso il server, e del tempo di 
risposta del programma, e usando 
questi due tab si può monitorare il fun¬ 
zionamento del programma per otti¬ 
mizzarlo. tra le impostazioni infatti si 
può scegliere il numero massimo di 
thread attivi per le varie operazioni di 
colloquio col server, decisamente 
un'opzione che non si trova in nessun 
altro programma. 

Con le funzioni della pagina delle 
code si può cambiare la priorità dei vari 
thread in funzione, mentre nella pagina 
delle connessioni si possono aprire o 
chiudere connessioni con il news ser¬ 
ver e con il mail server, modificando il 
numero di connessioni stabilito nelle 
impostazioni; cosi un utente attento 
può ottimizzare al volo la connessione 
con i server e migliorare l'utilizzo della 
banda, con conseguente risparmio del 


332 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 






PD-SOFTWARE ■ 


tempo di connessione. 

Per quanto riguarda l'interfaccia 
bisogna dire che è estremamente 
curata e che segue i canoni di OS/2 
con i suoi menu contestuali, le opera¬ 
zioni più comuni sono presenti nelle 
toolbar delle finestre, ed è possibile 
tenere aperti più gruppi contempora¬ 
neamente, ad ognuno è data la sua 
finestra ed il suo thread di esecuzione. 

Passiamo ora alle funzioni più tipi¬ 
che di un lettore di news; una volta 
recuperati i titoli dei messaggi di un 
gruppo è possibile scaricar il corpo di 
messaggi singoli o interi thread di 
discussione, per leggerli una volta 
scollegati. 

In questo modo si può decisamente 
risparmiare sulla bolletta telefonica e 
seguire solo i filoni di discussione che 
ci interessano. 

E' da notare che la rappresentazione 
ad albero di messaggi è particolarmen¬ 
te intelligente, in quanto PN/2 è capa¬ 
ce di distinguere i sotto filoni che si 
possono creare quando una discussio¬ 
ne si protrae nel tempo, e questa è 
una funzione che si ritrova in ben pochi 
programmi; inoltre vengono corretta- 
mente interpretati gli header dei mes¬ 
saggi di risposta che contengono il 
"Re: " iniziale nel soggetto, e sono 
posti nel thread giusto; per finire le 
risposte ai nostri messaggi sono evi¬ 
denziate automaticamente. 

Viene gestito il cross posting, ovvero 
se lo stesso articolo è presente in più 
gruppi, leggendolo viene marcato 
come tale in tutti i gruppi in cui si 
trova. 

Per quanto riguarda gli articoli codifi¬ 
cati in formato MIME o UUEncode, 
che tipicamente contengono immagini 
o programmi, è gestito automatica- 
mente il loro recupero e decodifica, 
anche nel caso che questi file, essen¬ 
do troppo grandi, siano spezzati in più 
messaggi. 

Altro punto di forza, anche questo 
unico per comodità e potenza, è il fil¬ 
traggio e la ricerca degli articoli, i filtri 
possono essere composti o usando un 
wizard o manualmente usando gli ope¬ 
ratori booleam e variabili, come il nome 
dell'autore del messaggio, la sua 
dimensione, il titolo, il gruppo di appar¬ 
tenenza e gli indicatori di stato del 
messaggio, per esempio se è stato già 



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letto, è nuovo, è già stato filtrato, ecc. 

A questo aggiungiamo le funzioni di 
pattern matching ed avremo un como¬ 
do sistema che ci consente per esem¬ 
pio di evidenziare e scaricare automati¬ 
camente i messaggi il cui contenuto ci 
interessa, e viceversa evitare gli 
"spam" che ogni tanto infestano i 
newsgroup. 

I filtri possono essere sia locali, 
ovvero che agiscono sugli articoli del 
loro gruppo di appartenenza, che glo¬ 
bali. 

Questi meccanismi di selezione si 
ritrovano anche nella funzione di ricerca 
degli articoli, che offre diversi parametri 
che vanno ben al di là della semplice 
ricerca di una parola, pur rimanendo 
estremamente semplici da usare. 

L'editor di PN/2, per scrivere gli arti¬ 
coli è semplice ma completo e gesti¬ 
sce gli attachment di file binari in for¬ 
mato MIME e UUEncode, con la sud¬ 
divisione automatica in più parti nel 
caso di messaggi troppo grandi; è inol¬ 
tre gestito il cross-posting di un artico¬ 
lo in più gruppi. 

Per quanto riguarda la lettura degli 


articoli, questa è facilitata dal syntax 
highlight, che mostra con colori diversi 
le quotature, le righe di risposta, gli 
indirizzi mali e web; nel caso in un arti¬ 
colo sia presente un URL, basta fare 
un doppio click sopra per aprire il 
Netscape/2 e visitarla 

Al momento in cui scrivo PN/2 è 
ancora in beta, manca la gestione di 
più server news, ma il prodotto conti¬ 
nua a crescere e ad esempio nella 
beta 4b, tra le numerosissime nuove 
funzioni, ha incorporato la correzione 
ortografica con dizionari in varie lingue. 

E' probabile che la release finale 1.0 
sarò disponibile al momento in cui leg¬ 
gerete queste righe, ma in ogni caso 
avrete un newsreader ancora più 
potente e flessibile. 

In conclusione ProNews/2 è decisa¬ 
mente uno dei migliori lettori di news, 
sia per la sua interfaccia, con un'ottima 
gestione dei filoni di discussione, sia 
per le funzioni veramente uniche di fil¬ 
traggio e di gestione dei thread del 
programma, che pur essendo potenti 
rimangono molto facili da usare anche 
da parte di un utente poco esperto. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


333 

































■ PD-SOFTWARE 



CELI 422 TIMI ?9? PMIEI IO 




• Reperibilità Internet: 
ftp://ftp.fpnnt.co.uk/tpnnt/vpascal 

• Autore recensione: Luigi 
Morelli [mco^scfflmclinK.ni 


luta). Imponiamo che il tempo in que¬ 
sto universo sia "quantizzato", proce¬ 
da cioè per istanti discreti, e che ad 
ogni ciclo temporale la vita di una cellu¬ 
la dipenda strettamente dalla presenza 
o meno di cellule vicine ad essa in pra¬ 
tica una cellula sopravvive all'istante 
successivo se e solo se nelle otto posi¬ 
zioni attorno ad essa vi sono almeno 2 
o 3 cellule vive, altrimenti decade, e 
muore se nell'istante successivo non 
si presentano almeno 3 cellule vive 
attorno alla posizione occupata dalla 
cellula m decadimento, altrimenti torna 
alla vita La difficoltà è insita nel riusci¬ 
re a trovare configurazioni "stabili" di 
colture cellulari, che riescano a soprav¬ 
vivere con il passare degli istanti senza 
sovrappopolare il loro spazio vitale 
Il passo successivo consiste nel tro¬ 
vare configurazioni stabili cicliche rap¬ 
presentabili come oggetti appartenenti 
alla nostra realtà, ad 
esempio una locomotiva 
a vapore, infine, per chi 
fosse veramente appas¬ 
sionato della simulazio¬ 
ne, è possibile creare 
sistemi di calcolo logico 
attraverso queste confi¬ 
gurazioni nel 1970 R 
William Gosper Jr. con il 
suo "cannone ad alianti" 
dimostrò la possibilità di 
realizzare un contatore 
nell'universo di Life, 
mentre Michael D 
Beeler ebbe l'intuizione 
di far annichilare due 
alianti provenienti da 
direzioni diverse, imple¬ 
mentando di fatto una 
porta logica (NOTI. Fasci 
di alianti bene indirizzati 
permettono di creare 
anche le porte AND e 
OR, mentre dall'interazio¬ 
ne di alianti con i "bloc¬ 
chi" (configurazioni di 4 
cellule) è possibile simu¬ 
lare la memoria di un calcolatore e gli 
spostamenti dei bit all'interno di essa 
(per maggiori informazioni sulla simula¬ 
zione in Life si può consultare il libro 
"Winnmg ways for your mathematica! 
plays" di Elwyn R. Berlekamp, John H 
Conway e Richard K Guy nell'ultima 
sezione, "giochi senza giocatori") 

In conclusione, anche se la concezio¬ 
ne del programma non è tra le più 
nuove, l'implementazione sotto OS/2, 
e la presenza dei sorgenti lo rendono 
sicuramente interessante tanto per il 
programmatore quanto per l'appassio¬ 
nato di simulazioni. 


PMLIFE 1.0 

• Genere: Gioco di simulazione, 
freeware. 

• File: PMLIFE10.ZIP 38 «Byte 

• Autore: The Creative CAT 


Tutto ebbe inizio 
tra il 1968 ed il 1969, praticamente 
un'eternità in termini informatici. Life 
venne creato grazie ad 
una serie di idee di 
Stephen Wolfram, fisico 
teorico dell'lnstitute of 
Advanced Study di 
Princeton, relative agli 
automi cellulari, e dagli 
studi successivi di John 
Horton Conway. Da allo¬ 
ra migliaia di matematici, 
informatici o semplice¬ 
mente appassionati di 
simulazione al computer 
hanno tentato di riprodur¬ 
ne l'affascinante ambien¬ 
te: personalmente ho 
contato versioni di Life 
per sistemi che vanno 
dal Commodore 64 al 
System 370 IBM, 
dall'Amiga (per il quale 
ricordo una gemale codi¬ 
fica in Assembler attra¬ 
verso il blitter) a! Mac, 
dal VAX ai vari dialetti di 
UNIX Cos'è, dunque, 
che mi spinge a parlarne 
ancora, dopo quasi 
trent'anm di studi e di approfondimenti 
da parte delle più brillanti menti mate¬ 
matico-logiche del nostro tempo? 

La risposta è semplice: si tratta di 
una versione di Life scritta e compilata 
nativamente per OS/2, di cui è presen¬ 
te oltre all'eseguibile anche il codice 
sorgente II programma è scritto in 
Virtual Pascal e. oltre a descrivere il 
funzionamento degli algoritmi di analisi 
di Life, offre all'utente smaliziato ed al 
programmatore un'idea su come sia 
possibile creare un programma PM 
senza utilizzare il C. PmLife utilizza inol¬ 
tre avanzate tecniche per il multi-threa¬ 


ding, che lo rendono particolarmente 
efficiente nell’esecuzione Ma analiz¬ 
ziamone con ordine le funzionalità. 

Oltre al file eseguibile l'archivio di 
tipo ZIP contiene, come accennato in 
precedenza, anche una serie di file 
relativi al sorgente, alle risorse, alla 
documentazione e alle configurazioni 
possibili (Cannone ad alianti. 
Locomotiva, Astronave...). Una volta 
lanciato, PmLife apre una finestra PM 
con varie voci di menu: la prima azione 
da intraprendere sarà l'inizializzazione 
(sotto la voce Life): tale inizializzazione 
aprirà una dialog-box dalla quale sele¬ 
zionare la configurazione di partenza, la 
rotazione da imprimere alla figura 
prima del caricamento del template e 
la posizione all'interno dell'''universo". 
A questo punto sarà possibile aggiun¬ 
gere altre configurazioni, lanciare la 
simulazione o bloccarla per esaminar¬ 


ne lo stato. Le opzioni disponibili 
danno la possibilità di ingrandire il 
campo di simulazione e le "cellule" di 
conseguenza, con effetto zoom, di 
cambiare i colori delle configurazioni 
attive e dello sfondo, di modificare il 
"quanto di tempo" (ed il consumo di 
CPU) 

Ma qual e in realtà l'utilità di questo 
programma? 

La risposta è semplice e complessa 
nello stesso tempo; ammettiamo di 
avere un universo finito e suddiviso in 
spazi, ciascuno dei quali possa essere 
occupato da una e una sola entità (cel- 


IX a □ 


Mtrrof 

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Solca fkjuro 


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CENTURYlE Ontury 

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C0MV0Y1E Convoy 
FLYWGlE flylng Macfiinc 
GCAMMON I* GOÒer Cannon 
Gl B>£R LE Gllder 
NE BORALE Mebura 
MUT UE Nut 

PtffPTOlE PI Keptornino 
PULSER.L* Source ol a Polle 
RPEMT LE r Pontom.no 
SI I* Steam l ocomoiive 
SSME*M LE SpoceiMp (Menvy 
SSME’l LE Spaceihip (Ughi w 
SSIHPM t B Spaceihlp (Mkldl. 

TMEXA1* I Molammo 


334 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 













PD-SOFTWARE ■ 


PMdiff v4.0a 

• Genere: Utility, Shareware - 
US$30, UK20 

• File: Pmdiff40_os2.zip 
(247331 bytes) 

• Autore: Araxis Ltd 
|(sales(g>araxis.conT| 

• Reperibilità internet: 
|http..'. ; www.araxis. corri : 
rittp://www.Omtmicro,con| 

• Autore recensione: Gian Luca 
Prosperici |(gian-lucafe)usa.net| 


Avete mai trascor¬ 
so un po' del vostro 
tempo libero con quei pas¬ 
satempi in cui bisogna 
essere abili osservatori ed 
individuare tutti i particola¬ 
ri che, ad esempio, distin¬ 
guono due vignette? 

Non sempre, però si 
tratta di un gioco: a volte 
invece ci troviamo di fron¬ 
te alla necessità di dover 
confrontare due docu¬ 
menti, allora che faccia¬ 
mo? Mettiamo i due fogli 
l’uno accanto all'altro sulla 
scrivania e iniziamo ad 
altalenare lo sguardo 
prima sull'uno poi sull'al¬ 
tro. Una gran perdita di 
tempo e di energie, non 
trovate? Ai giorni d'oggi 
con l'avvento dell'informa¬ 
tica tutto deve essere 
fatto velocemente e bene 
e spesso non c'è altro 
modo che affidarci all'aiu¬ 
to dello strumento elettro¬ 
nico. 

Molti ricorderanno il vecchio comando 
COMP che troviamo nel DOS e nell'in¬ 
terprete comandi OS/2. Esso ci costrin¬ 
ge ad un approccio molto diverso dall'i¬ 
dea che abbiamo per questo lavoro. 
Perché complicarci la vita? 

Invece, l'utente che utilizza OS/2 si 
ritrova di fronte ad una scrivania virtuale 
(la Workplace Shell) e grazie all'aiuto di 
questo programma ritrova lo stesso 
ambiente che aveva sulla scrivania 
reale. A differenza dei quanto era 
costretto a fare senza computer, ora, il 
lavoro di confronto viene interamente 


fatto dal programma. 

Gli basta fare come avrebbe fatto 
prima: prende un documento e lo mette 
da una parte (sulla finestra di PMdiff), 
poi prende l'altro e lo mette accanto 
(nell'altro riquadro della finestra). In 
pochi attimi ottiene il lavoro che gli 
avrebbe richiesto molto più tempo e 
pazienza. 

Sui documenti vengono evidenziate 
tutte le eventuali differenze. A questo 
punto ci basterà dare un'occhiata, 
anche sommaria, perché possiamo 
avere una visione delle diversità dei due 
file 

Scorrendo orizzontalmente e vertical¬ 
mente uno dei due documenti il conte¬ 
nuto dell'altro file inizierà (se l'utente lo 
vorrà), anch'esso, a scorrere in sincro¬ 
nia con il contenuto del primo. Questa 
funzionalità è molto utile per mantenere 
sempre sotto i nostri occhi, nei punti in 
cui i file si differenziano, le parti di testo 
cancellate, inserite o modificate. Delle 



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ce: 


righe, tra i due riquadri, ci facilitano l’in¬ 
dividuazione delle aree di testo disugua¬ 
li. Inoltre queste vengono adattate, con¬ 
tinuamente, per facilitare la lettura dei 
file mantenendo più ordinata possibile 
la loro rappresentazione. 

Araxis PMdiff 4.0, come la maggior 
parte delle applicazioni OS/2, è multith- 
readed (al suo interno l’applicazione può 
compiere più lavori contemporanea¬ 
mente) ed il suo codice è interamente a 
32 bit: inoltre è disponibile per 
Windows 95, Windows NT 4.0 e, natu¬ 
ralmente, OS/2 Warp, ma non per 
Windows 3.x, Windows NT 3.51 e 


OS/2 2.x. 

Naturalmente solo le versioni OS/2 si 
avvantaggiano della chiarezza e sempli¬ 
cità d'uso dell'interfaccia ad oggetti. 

Oltre a questo, PMdiff ci permette di 
selezionare parti di testo, dei due file 
che stiamo confrontando, al fine di pro¬ 
durre un nuovo documento a nostro 
piacimento 

PMdiff è altamente configurabile 
Font, colori ed altri opzioni possono 
essere modificate dall'utente così da 
presentarsi ed agire secondo le sue esi¬ 
genze. Tutto questo con la. ben nota, 
semplicità che caratterizza i funziona¬ 
mento di qualsiasi cartella sulla WPS. 

Per qualsiasi dubbio possiamo avva¬ 
lerci del manualetto in linea che ci aiuta 
a scoprire tutte le funzionalità offerte da 
questo programma. 

Sempre per mantenere la coerenza 
con l'interfaccia grafica del nostro siste¬ 
ma operativo, un menu contestuale 
viene attivato con il mouse premendo il 
tasto destro sulla finestra 
del programma, da qui 
possiamo accedere alle 
sue principali funzioni. 

Per quanto riguarda l'in¬ 
stallazione, basterà utiliz¬ 
zare il programma 
"install.exe" che trovia¬ 
mo insieme a PMdiff 
Esso procederà alla 
copiatura dei file ed alla 
creazione dell'oggetto 
rappresentante PMDiff 
sulla nostra scrivania. 

Per la disinstallazione, 
qualora fosse necessaria, 
ci viene in aiuto lo script 
"unmst.cmd" scritto in 
REXX, il potente linguag¬ 
gio batch incluso in OS/2 
Le limitazioni della versio¬ 
ne non registrata sono le 
seguenti: non è possibile 
salvare il file prodotto 
dalla fusione dei due 
documenti aperti, non si 
possono salvare le impostazioni e, a 
volte, saremo "disturbati" da un mes¬ 
saggio che ci ricorda che si sta usando 
un software shareware. In ogni caso, 
queste limitazioni non pregiudicano l'in¬ 
teresse e l'utilità del prodotto che, già 
dal primo momento, si fa piacere 

La registrazione ci permetterà di otte¬ 
nere l'ultima versione del programma 
(su richiesta, anche sul supporto 
magnetico), usufruire di un supporto 
tecnico via e-mail e, in ultimo, ma non 
per questo meno importate, staremo 
supportando lo sviluppo del software 
per OS/2. «£ 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


335 












































coordinamento di Andrea de Prisco 

Alla ricerca del massimo risultato 

di Raffaello De Masi 



Passata da un pezzo la buriana delle 
spese di Natale, beh, occorre darsi una 
regolata Stipendio e tredicesima hanno 
spiccato un volo che, al confronto, lo 
Shuttle è il triplano del barone rosso, e 
non abbiamo fatto neppure a tempo a 
comprarci quell'orologio su cui da tem¬ 
po avevamo messo gli occhi. Abbiamo 
speso in regali un occhio della testa rice¬ 
vendo in cambio un pigiama con i rigom, 
una pipa che non useremo mai, un volu¬ 
me sull'arte figurativa del Tibet che il li¬ 
braio non sapeva piu a chi rifilare, e per 
la vendita del quale ha acceso un cero 
alla Madonna di Montevergine. Si cerca, 
alla bell’e meglio, di svernare, in un se- 
miletargo privo di sensazioni e di grandi 
sforzi di volontà, invidiando chi ha anco¬ 
ra la forza di urlare e di sbracciarsi, beato 
lui, magari per motivi di lavoro. L'estate 
è lontana, i trigliceridi che i panettoni e 


la cassata ci hanno lasciati da smaltire 
non se ne vanno neppure con la fiamma 
ossidrica, il calcolo del nuovo bollo auto 
che, ci avevano assicurato, avrebbe por¬ 
tato a un risparmio sostanzioso, ci ha in¬ 
vece lasciato praticamente esangui. Oc¬ 
corre risparmiare, e il nostro amato Mac 
dovrà sacrificarsi con noi, per cui niente 
spese folli, niente acquisti "importanti", 
niente periferiche che costano un oc¬ 
chio della testa E neppure pacchetti alti¬ 
sonanti. di quelli che costano cifre con 
sei zeri. Voliamo basso, e come si suol 
dire, "diamoci una regolata”. 

E non è affatto detto che questo fran¬ 
cescanesimo sia poi privo di controparti¬ 
ta Nessun utente non professionista 
nel campo utilizzerà al limite pacchetti 
come Excel, FreeHand. PhotoShop, Pa- 
gemaker Ci si ridurrà, quasi sicuramen¬ 
te. a sfiorare appena le potenzialità 


Ready, Set, Go, 
versione 7.0 


Produttore : 

Abbott Systems Ine 
62 Mountain Rd 
Pleasantville, NY 10570-9802 
e-mail abbottsys@AOl COM 
WWW ritto //www abbotsvs coni 

Prezzo : 150 US S 


dell'ambiente, e si provvederà a dimen¬ 
ticare doverosamente quelle particola¬ 
rità che, in quell'unica occasione, siamo 
andati a cercare pazientemente sul ma¬ 
nuale. Invece esistono pacchetti alterna¬ 
tivi. come dicono al di là dell'atlantico, 
"for value-conscious buyers”, che, tra¬ 
dotto. sarebbe come dire per "chi bada 
alla lira". Prodotti da software house di 
piccolo cabotaggio, non sempre ben no¬ 
ti alla massa, assolvono altrettanto bene 
al loro compito, e hanno, come contral¬ 
tare, indubbi pregi, come basso costo, 
ridotte esigenze in fatto di memoria, uti¬ 
lizzabilità su macchine di un'ampia fa¬ 
scia, sovente abbinati a facilità d’uso e, 
cosa che non guasta, a un supporto tec¬ 
nico più diretto e, per così dire, familia¬ 
re. I risultati che si ottengono non sono 
affatto disprezzabili, comparabili come 
sono, per qualità, a ben altri nomi del 
software mondiale. E così, eccoci a pro¬ 
vare una serie di package di questa fa¬ 
miglia, che, vi posso assicurare, vi stupi¬ 
ranno per i risultati e per il favorevole 
rapporto costo-prestazioni. 

Ready, Set, Go, 
versione 7.0 

Desiderate realizzare delle circolari, o 
magari un piccolo giornale, o una rivista 
aziendale interna, o, che so, un catalogo 
dei prodotti della vostra piccola azienda? 
Ready, Set. Go è proprio quello che fa 
per voi. Si tratta di un piccolo package di 
DTP. che a guardarlo dà l'impressione di 


336 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















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—- 131 


Lo splashscreen 

di Ready. Set. Go una cosa misera e 
scalcinata. Ma non è 
affatto cosi. 

I lettori di buona memoria ricorderan¬ 
no come di questo pacchetto ci siamo 
interessati periodicamente sulle pagine 
di questa rubrica, fin dalla nascita del 
Mac. In effetti si tratta del primo am¬ 
biente di DTP in assoluto realizzato per 
Macintosh (non si dimentichi che il 
package vede la luce nei prestigiosi la¬ 
boratori della Letraset, la prima release 
compare sul mercato alla fine del 1984) 
e, in quel periodo, si permetteva di com¬ 
battere ad armi pari con PageMaker, 
che. in quanto a prestazioni, lasciava 
molto a desiderare. Poi, in base alle in- 
comprensibili leggi della fortuna, RSG fu 
surclassato da PM e da pacchetti super- 
professionali dello stesso genere, come 
X-Press, e. a fronte di tali sequoie, conti¬ 
nuò a vivere nel sottobosco, senza però 
mai perdere una sua fetta di clientela, 
che richiedeva proprio quello che RSG 
proponeva e offriva. 

Oggi, nella versione 7, esclusiva per 
Macintosh, Ready, Set, Go si presenta 
in una veste tipografica estremamente 
dimessa. Il pacchetto è rappresentato 
da tre floppy, contenenti sia la versione 
per 68XXX che quella nativa per 
PowerPC, da un manualetto di un centi¬ 
naio di pagine redatto in un minuscolo 
corpo 5 (per una buona metà, anche in 
un microscopico corpo 3) e da una car¬ 
tolina di registrazione. Tutto qui, tutto in 
bianco e nero, nessuna concessione allo 
sfarzo, al colore, alla veste tipografica; 
manca anche una vera e propria libreria 
di esempi, così che occorrerà sforzarsi 


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G Shou» Block Outlioci 

Vartical Unltt: 

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□ Shou. Bollar Mark» 

linde* Oreu*: 

Bottoni | 

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, , 

G Dllher RII Or aprili» 

Snap-To Strength: 

|S | pixel* 

□ Break mi Graphics 

□ U*e font Palette 

□ Use Clami Interface 



G Ute RS6 Virtual Memory L 

lei Ioni rotelle... | 

□ f nabla Orag 0 Drop 

| Srl Color Polene.. ) 

Hortzontai Pattebaard: 

MM me he* 


Verni al Patleboard: 

l'O.MOOl mi he* 

m 


A 


La finestra di mino la¬ 
voro. con le palette 
disponibili, tra cui, 
molto utile, quella di 
testo. 


Le due finestre delle 
preferenze, tipografi¬ 
che e generali, capaci 
di realizzare un am¬ 
biente di lavoro preci¬ 
so e puntuale 


-» mi .•. ■: I ■ ! - ■ I I 




0 : 


un poco per render¬ 
si conto di cosa, ef¬ 
fettivamente si può 
fare. Ma aggiunge 
re un certo quanti 
tativo di esempi 
layout, preview 
avrebbe richiesto 
probabilmente 
l'uso di un CD per 
rendere il prodotto 
maneggevole. E 
questo avrebbe 
contraddetto la filo¬ 
sofia del package. 

Perciò, nessuna concessione al saio fran¬ 
cescano di cui il pacchetto si veste. 

Una volta installata, la cartella che 
contiene l'ambiente è grande circa sei 


lupographic Preference» 

Stellino Page Number: |l | 

1 

i 

5 

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Boto «era impilinolo: |l?,Oo)pi*. 

1 

Supartcrtpl»... ] 

nulo rem Siale loiloe: [in ]* 

1 

Subtirlpt*... 1 

Buio leeoing: 1100 |1 

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Irei noni | 

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Pellet... ] 

lineo lab UlIOIh: 11,000 I eoi 



□ Oitabie font SceMng 

G Smart Quote» 

□ Shou. Inuitible» 

Q f rad tonai Ulidlht 

Q Rute Mrst Uno Rdjuit 


ft*l»»'1 1 °» 1 


té i 


la: 


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megabyte (l'applicazione principale ne 
pesa due, il resto è rappresentato da di¬ 
zionari, driver di stampante, filtri di tra¬ 
duzione di documenti e una minuscola 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


337 

















































































































































































collezione di tutorial) RSG gira già su 
macchine della classe 68020. necessita 
almeno del System 7 0, richiede due 
megabyte di RAM. una diecina di Mby¬ 
te sul disco rigido (un po' di più se si la¬ 
vora su un PPC) 

Il manuale di RSG è un esempio di 
come si possa costruire e mettere in¬ 
sieme. in un unico fascicolo, tutto quel¬ 
lo che serve di supporto cartaceo a un 
programma. Esso salta a piè pari i so¬ 
vente mutili "tour" così diffusi nei tuto¬ 
rial, e basa tutta la sua organizzazione 
su un sapiente uso delle tecniche delle 
domande e risposte. In altre parole il 
pacchetto lo si impara scorrendo il ma¬ 
nuale rappresentato da una serie lun¬ 
ghissima di paragrafi del tipo "... per fa¬ 
re questo, fare così". La tecnica è buo¬ 
na per due motivi; primo perché si sa 
immediatamente dove mettere le mani, 
poi perché ci si ritrova, quasi senza ac¬ 
corgersene, ad aver imparato tutto in 
un periodo relativamente breve 
Occorre anche dire che il pacchetto, 
ovviamente anche grazie al lunghissi¬ 
mo periodo di vita sul mercato, ha rag¬ 
giunto un grado di facilità d'uso eleva¬ 
tissimo. Il design dell'ambiente è puli¬ 
to ed elegante, la grafica è semplice e 
raffinata, la palette dei comandi è pro¬ 
prio lì, a portata di mano, con tutto 
quello che serve, l'interfaccia è costrui¬ 
ta nel più classico rispetto dei parame¬ 
tri Macintosh. Questo permette di sod¬ 
disfare una delle più cattive abitudini di 
un macintoshiano, quello di lanciare 
immediatamente il pacchetto e prova¬ 
re a fare qualcosa, magari pasticcian¬ 
do Non c'è nessuno che non l'abbia 
fatto; RSG permette di farlo senza 
grandi problemi. 


Come funziona 
Ready, Set, Go 

Appena lanciato, il pacchetto ci mo¬ 
stra una familiare finestra Mac. con tan¬ 
to di regolare menu, righello, palette. Il 
primo contiene sei voci e una infinità di 
sottocomandi; inoltre, in default, a vi¬ 
deo, compaiono due palette, quella dei 
tool e quella delle pagine. La prima mo¬ 
stra gli attrezzi di più diffuso uso, la se¬ 
conda le pagine di cui il documento è 
formato. Alla base della finestra c'è uno 
status bar. che tiene la conta dei "pez¬ 
zi" presenti sulla pagina e dei loro parti¬ 
colari. La finestra è contornata dai righel¬ 
li. e contiene un ampio rettangolo che 
rappresenta, in scala, la pagina corrente 
del documento, proporzionata al setup 
di formato. 

L'organizzazione della finestra è molto 
simile a quella di PageMaker, con il ta¬ 
volo mastro che contiene a centro la pa¬ 
gina e, tutto intorno, un'ampia area dove 
trasferire i pezzi della pagina, così come 
comunemente avviene in uno studio di 
impagmazione Al momento dell'apertu¬ 
ra, RSG calcola i rapporti pagina-scher¬ 
mo per poter rappresentare, in una scala 
adeguata, la pagina per intero. Molte so¬ 
no le somiglianze, anche d'uso, con il 
ben più potente cugino; la pagina può 
essere ingrandita o rimpicciolita a piaci¬ 
mento, spostata con l'hand-tool (la ma¬ 
nina che trascina l'intera pagina), affian¬ 
cata ad un'altra. Uno dei setup immedia¬ 
ti che ogni professionista farebbe è 
quello di specificare il "trim size", il ta¬ 
glio della pagina, che rappresenta lo spa¬ 
zio dedicato alla stampa sulla pagina 
stessa La gestione di questi parametri 


è integrata, non senza intuito, nel page 
setup. gli spazi, in default, sono calcolati 
in pollici, ma è possibile scegliere altri 
formati dimensionali, piu prossimi alle 
esigenze tipografiche, come punti, pica, 
o magari centimetri o cicero. Sempre a 
proposito di spazi, la dimostrazione della 
cura con cui il pacchetto è costruito e di¬ 
mostrata dal fatto che si può agire in 
maniera quasi chirurgica su tutti i para¬ 
metri presenti; ad esempio, è possibile 
scegliere unità di misura diverse in oriz¬ 
zontale e verticale, come pure la dimen¬ 
sione della tavola mastro può essere in¬ 
grandita quanto si vuole. 

Il box di testo va disegnato diretta- 
mente sulla pagina (o sulla tavola ma¬ 
stro) e si compone di due parti; lo spazio 
dedicato allo scritto e quello effettiva¬ 
mente da esso occupato. Questo con¬ 
sente, forse in maniera un po' spartana, 
di gestire il bianco attorno allo scritto 
stesso; ma si tratta, come si vede im¬ 
mediatamente, di una scelta voluta, vi¬ 
sto che il package dispone comunque 
dell'autoflow del testo stesso. I caratteri 
di scrittura possono essere customizzati 
senza problemi, anche in maniera diffe¬ 
rente, nello stesso scritto, grandezza, 
colori, interlinee, ma anche crenatura, 
allineamento, sillabazione si riferiscono 
sempre e soltanto alla parte che si è se¬ 
lezionata. fosse pure una riga, una paro¬ 
la. una lettera. In maniera abbastanza si¬ 
mile funziona anche il sistema dei bloc¬ 
chi di grafico Anche qui. per consentire 
le stesse regolazioni, si lavora definendo 
prima un'area di disegno, e poi mseren’ 
do in essa la figura stessa, designando¬ 
ne, separatamente, i bordi II blocco gra¬ 
fico va cosi prima tracciato, successiva¬ 
mente selezionato (si riempirà di un pat¬ 
tern) e poi, ancora, sottoposto a impor¬ 
tazione di una figura, su cui successiva- 


338 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 




















































































































mente eseguire operazioni di croppmg o 
dimensionamento. 

Una delle caratteristiche più professio¬ 
nali viste nel pacchetto, che solo nell'ul¬ 
tima versione ambienti ben più costosi, 
come FreeHand, hanno implementato, è 
il bleeding della fotografia al bordo della 
pagina, vale a dire quanto avviene quan¬ 
do una foto viene sistemata in modo 
che coincida col bordo del foglio stesso, 
o, magari, che occupi due pagine conse¬ 
cutive. Inoltre basta cliccare due volte 
sulla figura per evidenziarne tutte le ca¬ 
ratteristiche e i setup, cosa che ci per¬ 
metterà con ancora maggiore precisione 
di inserire l'immagine nel punto più pre¬ 
ciso possibile. Una volta definito al me¬ 
glio tipo, posizione, aspetto della figura, 
converrà "bloccarla" in modo da render¬ 
la inamovibile. 

Tutto quello che abbiamo finora visto 

10 si può applicare sia alla pagina vera e 
propria che alla/e pagine mastro. Una 
volta definito il disegno di base della pa¬ 
gina stessa (ricordiamo che, oltre ai for¬ 
mati più comuni, in RSG si può definire 
una pagina in maniera personale, anche 
se, purtroppo, il disegno non può essere 
personalizzato pagina per pagina, come 
avviene, per esempio in FH), la pagina 
mastro può essere ancora customizzata 
inserendo, ad esempio, dei logo di fondo, 
anche a colori o grigio, che possono es¬ 
sere diversi per le pagine pari e dispari. 

Costruiamo 

11 nostro foglio 

Una volta che un disegno sia bloccato 
in un punto, è possibile selezionare una 
serie di opzioni in base alle quali gli altri 
oggetti, presenti sulla pagina, interagiran¬ 
no con essa. Ovviamente la più utile di 
queste operazioni è il "turnaround", 
quella secondo cui il testo scorre attorno 
all'Immagine. Per giungere a questa ca¬ 
ratteristica occorre fare un giro un po' 
ampio e tortuoso, ma anche cosi facen¬ 
do le opzioni non sono numerosissime 
Non si può. ad esempio, "tagliare", ma¬ 
nipolando maniglie come in PageMaker; 
le possibilità sono solo tre: "off", e grafi¬ 
co e scrittura si ignoreranno e si sovrap¬ 
porranno senza alcuna regolazione, 
"graphic", e lo scritto si allineerà a bordo 
del rettangolo di definizione del grafico 
stesso, e infine "picture", nel qual caso 
lo scritto si "plasmerà" attorno alla figura 
contenuta nel rettangolo di grafica stes¬ 
so. Niente altro, anche se non è pochis¬ 
simo. 


La definizione dei colo¬ 
ri. applicabili a lesto, 
background, linee , è 
presente tutta la cor¬ 
rente tavolozza Panto- 
ne 


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Colour Stivelor 


Chootr a Color: 


Per posizionare 
con precisione gli 
elementi in una pa¬ 
gina ci sono tre pos¬ 
sibilità, in senso cre¬ 
scente dal dilettante 
al professionista; 
usare la griglia, usa¬ 
re i righelli, e, infine, 
cosa che pur essen¬ 
do più professionale 
è sovente anche più comoda, usando le 
guide di pagina. 

In questo caso i disegnatori di RSG 
hanno invece fatto le cose con criterio. 
Le guide di RSG sono quanto di più prati¬ 
co e raffinato si sia mai visto in pacchetti 
di questo genere e di questa classe. Una 
pagina può ospitare quante più righe si 
desidera, senza per questo creare pro¬ 
blemi di appesantimento del documento 
in termini di lentezza di gestione. Come 
è noto una guida differisce da una griglia 
perché non ha effetto fin quando l'ogget¬ 
to non è a una certa distanza. E RSG per¬ 
mette addirittura di regolare questa di¬ 
stanza a valori desiderati dall'utente, va¬ 
lori che possono essere piccoli fino al 
punto tipografico o al cicero. 

Le guide sono davvero utili quando bi- 


? Pacchetto dal costo ridottis- 

O ; simo 

CE Buone prestazioni generali, 
O ; capaci di risolvere le esigen- 
: ze di una editoria piccola e 
media 

Moderate esigenze di me¬ 
moria e di potenza delle macchine 
Importa documenti redatti in numerosi for¬ 
mati 


Modeste le possibilità di let¬ 
tura diretta di documenti re¬ 
datti con altri package 
Inesistente la possibilità di 
esportazione 



JK 


ZEE 



sogna rifilare i bordi di figure o blocchi di 
testo. Basta avvicinare i bordi del blocco 
alle guide perché queste li aggancino e 
regolino le rispettive misure. Una volta 
realizzata una "pagina-guida", la si può 
salvare non solo come documento o co¬ 
me stationery, ma addirittura come voce 
di glossario. E' interessante notare che il 
pacchetto, nell'area dei caratteri e dei pa¬ 
ragrafi. permette il salvataggio e il suc¬ 
cessivo utilizzo di stili e fogli stile, per¬ 
mettendo di svincolare l'utente da crea¬ 
zione di layout, modelli, layer, cosa sem¬ 
pre fastidiosa e non priva di pìccoli errori 
(addirittura può essere associata a una 
voce di glossano e a una chiamata a fogli 
stile, una pagina mastro completa), Il te¬ 
sto può essere trascinato, ruotato con 
valori anche di un grado, integrato con 
colori, riempito in sfondo con tinte che ri¬ 
spettano integralmente la tavolozza Pan- 
tone, piazzato sul bordo con una preci¬ 
sione di un pica; se si tratta di un testo 
importato da un text editor o da un wp 
(RSG accetta tutti i maggiori formati di¬ 
sponibili, comprese le ultime versioni di 
MSWord e WordPerfect) questo può es¬ 
sere sezionato in pagine o colonne diver¬ 
se, e RSG permette anche di combinare 
insieme file diversi per poi incollarli sulla 
pagina o creare aree di testo separate e 
concatenate, in cui lo scritto fluirà in ma¬ 
niera del tutto automatica. Gli stili sono 
applicabili, lo abbiamo accennato, a sin¬ 
gole parti di uno scritto, ed è possibile 
creare rapidamente un "drop cap", quel¬ 
la lettera di grandi dimensioni, tanto per 
farci capire, che apriva le nostre favole 
con "C'era una volta...". E' possibile co¬ 
struire tavole di indice, dei riferimenti, 
delle figure, in maniera molto rapida e 
diretta; e in ogni momento ritornare sul- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


339 





































































le pagine mastro o sulle pagine singole 
per eseguire modifiche e rifacimenti. In¬ 
fine eccoci alla fase della stampa, il do¬ 
cumento può essere inviato direttamen¬ 
te alla stampante (passerà attraverso i 
driver sistemati da RSG nella cartella si¬ 
stema), stampante che dovrebbe esse¬ 
re come minimo rappresentata da una 
laser o da una sofisticata mk-jet, o a un 
file PostScript perché possa essere poi 
trasferito in un ambiente tipografico di 
livello superiore. 


Conclusioni 


Ready, Set, Go è un pacchetto che ha 
visto la luce quasi quattordici anni fa; 
ebbe all’inizio un buon successo, anche 
perché di concorrenza ce n'era poca, e 
lo stesso PageMaker, allora unico con¬ 


corrente, non è che poi offriva, nella 
versione 1. molto di piu Poi l'ambiente 
del DTP si è profondamente sviluppato 
e differenziato, dando origine a pacchet¬ 
ti di grande potenza e prestigio, in tutto 
paragonabili (tanto da, talvolta, sostituir¬ 
li) a quelli che, fino alla fine degli anni 
Ottanta, rappresentavano lo stato 
dell'arte ed erano usati, negli ambienti 
giornalistici e pubblicitari, su macchine 
della classe dei mini e dei mainframe 
Oggi package come quelli più volte no¬ 
minati in questo articolo rappresentano 
ambienti potentissimi, dove nulla, in 
campo grafico e tipografico, è impossi¬ 
bile; basti all'uopo pensare a cosa può 
fare un binomio FreeHand-PM. 

RSG, invece, è stato sfortunato; le 
promesse iniziali, pur entusiasmanti, 
non sono state rispettate per motivi di¬ 
versi; Letraset ha trascinato stancamen¬ 


te il pacchetto per tutti questi anni, por¬ 
tandolo alla versione 7 ma senza mai 
eccessiva convinzione RSG ha cosi vis¬ 
suto in un limbo, godendo di una picco¬ 
la cerchia di aficionados che non l'han¬ 
no mai tradito, ma che certo non aveva¬ 
no modo di darsi eccessivo vanto. Oggi 
il pacchetto occupa una strana nicchia 
di mercato; manca di certe possibilità 
che gli permettano il gran salto, ma ha 
tutti i numeri per soddisfare le esigenze 
di una editoria media, che non ha un 
budget elevato, ma che desidera salire 
qualche gradino sopra le prestazioni an¬ 
che di un sofisticato wp. Ready, Set. 
Go soddisfa proprio queste esigenze; 
costa poco, "consuma" poco, ha carat¬ 
teristiche e prestazioni talvolta sorpren¬ 
dentemente raffinate, ma avrebbe biso¬ 
gno di essere rivisto a fondo, magari 
anche ridisegnato e rilanciato alla gran¬ 
de perché possa competere di diritto, 
come d'altro canto gli spetterebbe, tra i 
grandi package dell'editoria elettronica. 
Sarebbe magari un po' come una rivin¬ 
cita di quei vecchi eroi che tanto ci en¬ 
tusiasmano a cinema. 


340 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 










































































































































































È&t sa s, a sa# o s ita 




FWB Turbo Toolkit 1.0 

Gaetano, un mio amico fraterno, è una 
delle persone che odio, benevolmente 
s'intende, di più. E‘ un maniaco dell'ordi¬ 
ne; tiene il suo Mac, la sua auto, la sua 
scrivania in maniera impeccabile, ordina¬ 
ta, precisa, puntuale, e la stessa cura ri¬ 
serva a tutte le sue cose. Ogni tanto lo 
chiamo a soccorso della disastrosa situa¬ 
zione m cui tengo il mio studio; lui viene 
e, armato di una pazienza esemplare, mi 
rimette tutto in ordine, facendolo ritorna¬ 
re immacolato. Puntualmente poi ci pen¬ 
so io, in media in circa un mese, a ritra¬ 
sformarlo in una specie di porcilaio, con 
documenti, riviste, fascicoli vari accata¬ 
stati sulle scrivanie, che ogni tanto rovi¬ 
nosamente franano in disastrosi cumuli 
che, riassiemati alla bell'e meglio, ritor¬ 
nano in situazioni precarie di equilibrio, 
pronti a crollare alla prossima occasione. 

In un pomeriggio di duro lavoro Gaeta¬ 
no, con una pazienza e una certosina cu¬ 
ra degna di ben altri fini, rimette tutto in 
ordine, getta via cataste di materiale car¬ 
taceo che non avrò mai tempo e pazien¬ 
za di leggere, esegue ritrovamenti degni 
del migliore Indiana Jones; meritevoli di 
citazione e memoria i recuperi di un bi¬ 
glietto da centomila, di una stecca di 
cioccolato della Tobler del peso di un 
chilogrammo, di una foto con autografo 
autentico di Naomi Campbell che avevo 
dato per perduta, del dischetto originale 
di 4D; ma anche va raccontato il ritrova¬ 
mento di oggetti di cui mai mi sarei so¬ 
gnato di essere in possesso - chissà co¬ 
me sono arrivati nel mio studio -, come 
un bollitore col fischio, una pinza per fa¬ 
re le asole nelle cinture e nelle scarpe, 
una confezione di tè nepalese con tanto 
di verme autentico, un cofanetto da 
viaggio per il trucco comprendente una 
boccetta di profumo al gelsomino - cal¬ 
ma, non vi fate venire idee strane! -, un 
orripilante accendino di giada a forma di 
bocciolo di tulipano, una bottiglietta di 
grappa con, all'interno, un pupazzo di 
Maradona, tutti pezzi questi che sto ac¬ 
curatamente collezionando e catalogan¬ 
do cosi da mettere su, un giorno, un 
museo del Kitsch ad uso personale. 
Gaetano riordina tutto in background, pa¬ 
ziente e silenzioso, svuota i cestini (veri 
e informatici) e mi dà appuntamento al 
mese successivo. Che meraviglia avere 
un amico cosi. 

Beh, se vi serve qualcosa del genere 
che lavori all'Interno del vostro Mac ec¬ 
covi serviti; FWB Toolkit fa al caso.vo¬ 
stro, monitorando l’attività del sistema, 


consentendo accessi piu rapidi, defram¬ 
mentando silenziosamente i file, tenen¬ 
do da conto le porzioni di dati che più co¬ 
munemente sono raggiunte, rendendole 
cosi più pronte e disponibili. Tutto attra¬ 
verso tre piccole utility che formano il 
Toolkit Turbo di cui stiamo parlando. 

Metti un turbo 
nel sistema 

Turbo Toolkit ha uno scopo semplice, 
ben dichiarato e del tutto trasparente; 
rendere, per quanto possibile, più sem¬ 
plice l'accesso ai dati che servono. Que¬ 
sto avviene attraverso tre applicazioni 
principali, che intervengono sul sistema 
operativo con tecniche diverse, e con ri¬ 
sultati sinergici interessanti 

L'installazione delle tre pièce, Turbo- 

FWB Turbo Toolkit 1.0 


Produttore : 

FWB Software LLC 
185 Constitutìon Drive, Suite A 
Menlo Park, CA 94025-1439 
USA 

WWW. httD://www twb.conl 
e-mail I'iiwwp f;o3 

Prezzo : 49.95 US $ 


Boot, TurboDisk, TurboRead, di cui TT si 
compone, avviene attraverso l'utilizzo di 
un singolo installer che dispone, in parte 
in una cartellina ad hoc preparata, in par¬ 
te nella cartella sistema, dieci file, tra 
programmi, INIT, file di dati, Preferenze, 
il tutto per circa 1 Mbyte di codice. Il 
pacchetto non ha eccessive pretese 
quanto a macchine; gira al meglio, ovvia¬ 
mente, su PPC, ma è già sufficiente una 
macchina della classe 68020. 

Lanciando il programma Turbo Toolkit 
(600 K di codice, bastano 450 K di RAM 
per farlo girare) si apre una finestra dota¬ 
ta di tre opzioni, TurboBoot, TurboDisk e 
TurboRead. Si tratta, come abbiamo già 
detto, di applicazioni sinergiche, ognuna 
funzionante su un fronte strategico di¬ 
verso, per raggiungere il risultato comu¬ 
ne. La prima, Boot, crea, al lancio, un file 
denominato TurboBoot Cache File; esso 
contiene un catalogo delle locazioni di 
tutti i dischi di dati utilizzati dalle esten¬ 
sioni del Sistema e dai Pannelli di con¬ 
trollo. Durante i successivi startup, Tur¬ 
boBoot provvederà ad accedere in ma¬ 
niera istantanea ai file di dati relativi alle 
estensioni e agli INIT, leggendo la cache 
creata la prima volta, e semplificando 
quindi le operazioni di caricamento degli 
stessi. In base a tale principio, ovviamen¬ 
te. TurboBoot non ha alcun effetto sul 
caricamento delle applicazioni; in altri ter¬ 
mini la funzione di questo turbo inizia e 
finisce durante il caricamento del siste¬ 
ma operativo e delle sue estensioni 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


341 






























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T BOOT 

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■ DISK 

B 

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Ol.pl.l! 1 


TPrpp dlpk rplpltd 
•ccplpradon umiliai 


Alcune schermale rica¬ 
vale dai setup del pac¬ 
chetici 


a im 

• w» toftvvr# UC 
ICS* C«Mtltvtt«a D t 


ri»oft#/r««| 


IIHM 


Boot esegue continuamente il monito¬ 
raggio dei file legati al caricamento del si¬ 
stema operativo Caricando o eliminando 
parti si determina automaticamente, al 
reboot. la ricostruzione del file proprieta¬ 
rio di Turbo; in caso di dubbio la ricostru¬ 
zione può essere eseguita manualmen¬ 
te. Il programma verifica, ogni volta, i 
tempi di funzionamento e avvisa circa i 
guadagni di tempo ottenuti 
La seconda utility, TurboDisk, ha la fun¬ 
zione di ottimizzare i dischi o i volumi pre¬ 
senti organizzandoli in modo da garantire 
sempre il piu rapido accesso, monitoran- 
do le memorie di massa ed eseguendo 
una deframmentazione continua in back¬ 
ground. Anche Disk si basa, come il pre¬ 
cedente, su un'unica finestra di setup, 
che ha il compito di gestire l’organizzazio¬ 
ne del volume, di preparare e indicare le 
memorie di massa destinate a una otti¬ 
mizzazione in background, e, particolare 


questo trascurabile, 
di visualizzare l'ico¬ 
na del programma alla partenza 
L'ottimizzazione viene seguita partico- 


Package di tre utility ben co¬ 
struite. dal funzionamento 
pulito e trasparente, che 
provvedono a mantenere 
sempre perfettamente in or¬ 
dine disco rigido e sistema 
operativo. 


TurboBoot mostra, raramen¬ 
te, un problema che determi¬ 
na un crash del sistema Pa¬ 
re sarà superato dalla versio¬ 
ne 1.2 


lare per particolare, con l'indicazione 
dell'azione in corso, del file su cui si sta 
lavorando, dello stato di esecuzione del 
processo, delle condizioni dei file fram¬ 
mentati, di quelli delocalizzati, e dei dati 
statistici del disco. Il vantaggio di questa 
applicazione rispetto alle numerose già 
presenti sta nel fatto che si può destina¬ 
re una unità aggiuntiva a serbatoio tem¬ 
poraneo di immagazzinamento, evitando 
di vedersi interrompere l'operazione a 
metà quando si lavora su dischi troppo 
pieni. L'altro vantaggio sta nel fatto che 
TurboDisk lavora con i dati usando diret¬ 
tamente i comandi di sistema operativo 
In altri termini i dati non vengono trattati 
a basso livello, questo garantisce che, in 
caso di interruzione forzosa del processo 
(ad esempio, mancanza di alimentazio¬ 
ne), non si verifica perdita o parziale di¬ 
struzione dei dati. 

La terza utility, TurboRead, si basa su 
un concetto piuttosto elegante; il pro¬ 
gramma controlla continuamente l'uso 
del nostro computer e tiene traccia delle 
applicazioni e delle risorse piu comune¬ 
mente utilizzate, come pure del numero 
di accessi a disco e dei motivi che li de- 


342 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 



























































terminano. Abilitando TRead, e facendo 
ripartire il sistema, si crea automatica- 
mente un catalogo delle locazioni, della 
grandezza e della frequenza di ogni ac¬ 
cesso. In questo catalogo viene creata, 
per cosi dire, una classifica, basata sulla 
grandezza (file più piccoli hanno una 
priorità più alta) e sulla frequenza d'ac¬ 
cesso In linea generale, TRead sembra 
funzionare in modo simile alla Cache di 
sistema operativo, ma al contrario di 
questa, che è volatile, TR salva il suo ca¬ 
talogo su hard disk. Quindi le informa¬ 
zioni relative ai dati più frequentemente 
utilizzati e/o visitati non vengono persi a 
ogni spegnimento; al primo periodo di 
inattività del sistema TR carica in RAM i 
dati del suo file di riferimento, e sta 
pronto a fornire il suo aiuto appena una 
delle applicazioni più frequentemente 
usate viene lanciata. Ovvio, quindi, il 
guadagno in fatto di accelerazione delle 
applicazioni. 

TurboRead crea due aree di immagaz¬ 
zinamento; una è quella fissa, basata sul 
setup determinato dall'utente, che stabi¬ 
lisce. una tantum, la quantità di RAM da 
dedicare all'applicazione; in aggiunta, di 
sua iniziativa, TR utilizza uno spazio equi¬ 
valente per creare un ulteriore serbatoio 
temporaneo, di tipo dinamico, che verrà 
immediatamente liberato appena il si¬ 
stema operativo ne facesse richiesta. 
C’è da precisare che TR lavora al meglio 
su dischi deframmentati e ottimizzati; 
proprio nell'ottica di quanto avevamo 
detto all'inizio circa la cooperazione delle 
tre utility. 

Conclusioni 

Ecco tre utility da montare e da di¬ 
menticare; esse lavorano in background, 
senza problemi e senza crearne ad altri; 
sono compatibili con le più importanti e 
diffuse utility prodotte da altri costrutto¬ 
ri, come RamDoubler, SpeedDoubler, 
DD, Stuffit, e riconosce operazioni ese¬ 
guite da programmi similari, come Nor¬ 
ton Utility o CP. Più che dei veri e propri 
turbo (il nome lascia presumere accele¬ 
razioni del sistema brucianti che, invece, 
non ci sono) esse sono paragonabili a 
una continua e trasparente messa a 
punto della macchina, come se per essa 
ci fosse uno spiritello che, a scadenze 
periodiche, provvedesse a pulire filtri e 
candele, regolare contatti, registrare an¬ 
ticipi e miscele. Se invece credete di ac¬ 
quistare un overboost per la vostra CPU, 
beh, TurboToolkit non fa per voi; meglio 
tentare altre strade. 


FWB HSM Toolkit 1.0 

Ecco il degno compare del pacchetto 
precedente; HSM Toolkit è una utility 
che aiuta a maneggiare al meglio lo spa¬ 
zio libero sull'hard disk. 

HSM mantiene una traccia automatica 
dell'uso dei file, e sposta quelli non più 
utilizzati da molto tempo se si accorge 
che lo spazio su disco comincia a scar¬ 
seggiare. Vediamo il principio su cui si 
basa e la tecnica del suo funzionamento. 

Quando si acquista un nuovo compu¬ 
ter, una regola empirica suggerisce di 
dotarlo, sempre, di un disco rigido di di¬ 
mensioni doppie di quelle di cui si pensa 
che si avrà bisogno. Ciononostante ci 
sembra sempre di non averne mai abba¬ 
stanza, di spazio sul disco. Dal primo 


FWB HSM Toolkit 1.0 


Prodotto: 

FWB Software I.LC 
185 Constitution Drive, Sulle A 
Menlo Park. CA 94025-1439 
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Prezzo 49.95 US $ 


giorno dell'acquisto non si fa altro che 
fare di tutto per non farci bastare questo 
spazio, applicazioni che, ad ogni upgra- 
de, divengono sempre più grandi, pro¬ 
grammi a prima vista utilissimi e che poi 
usiamo solo di tanto in tanto, installer 
che sparpagliano su tutta la memoria di 
massa un innumerevole quantitativo di 
file, giochmi tanto simpatici a cui non 
giocheremo mai, e così via. Qualche vol¬ 
ta ci decidiamo a fare pulizia, e, esaspe¬ 
rati, cancelliamo anche cose che ci po¬ 
trebbero, poi, tornare utili, magari per 
leggere quel documento di cui, in quel 
momento, abbiamo dimenticato l'esi¬ 
stenza. Ecco a cosa serve avere a dispo¬ 
sizione HSM. 

Come funziona 
HSM Toolkit 

Questa utility ha un grandissimo pre¬ 
gio, se usata bene; la si dimentica. Il 
principio di funzionamento è presto det¬ 
to; essa momtora continuamente l'uso 
che facciamo del disco rigido ed esegue, 
in base ai suoi setup, la migrazione di file 
e programmi di cui non ci serviamo in 
base a determinate regole. 

HSM funziona avendo a disposizione 
due unità di massa; la prima è l'HD prin¬ 
cipale, l'altra (che funziona da serbatoio 
di accumulo) raccoglie tutto quello che il 
programma decide di accantonare, elimi- 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


343 
























□ lupprett ivarnlngt obout unmounled tource volume. 

0 lupprrtt uiarnmgi oboul unmounled detllnellon volume. 
0 lupprett ivomingt oboul full «oune volume. 

□ Suppre*» uiorningt oboul full deallnollon uolume. 


Alcune scher¬ 
male dei Se¬ 
tup del pac¬ 
chetto 


CJJ Don l dritti log onlilot lume lo log elter eoi li (llol 
Hlin.il ine me of ine HSMoilliHlg log IODI nglei 
lihe moMimum «i/o SlmpleleNl con openl 


H Icnirchtcal 


Vmlon 1.0 © 


tompolibilHy 


I0Z.0Ì 


Conclusioni 

HSM rappresenta la chiave di soluzio¬ 
ne dei problemi legati al sovraffollamen¬ 
to del disco rigido L'attività di monito¬ 
raggio. controllo, migrazione e demigra- 
zione è del tutto trasparente e silenziosa, 
non crea difficoltà all'utente e, se questi 
è abbastanza accorto, riesce a creare un 
ambiente ordinato e pulito, gestendo al 
meglio la gerarchia di utilizzazione dei 
suoi programmi Occorre altresì ricordare 
che la compressione cui i file sono sotto¬ 
posti rispetta pienamente le regole dello 
standard Stuffit. per cui unita di massa, 
trasportate altrove, possono essere lette 
senza eccessivi problemi. 

Kg 




nandolo dal disco rigido, in base a tre fil¬ 
tri principali, età, livello di pericolo, e 
scarsità d'uso. Nel primo caso, l'utente 
definisce un periodo di tempo (giorni, 
mesi, settimane, quello che piu si crede) 
che rappresenta una barriera oltre la qua¬ 
le, se un file o un programma non è sta¬ 
to usato, viene automaticamente ''tra¬ 
smigrato". La seconda "trappola di tra¬ 
sferimento” si basa sulla definizione di 
un "watermark", parola questa mutuata 
dal gergo idraulico per indicare il livello di 
pericolo di una massa d'acqua. In parole 
povere si stabilisce che l'HD debba non 
superare il riempimento di un valore per¬ 
centuale; appena questo livello viene su¬ 
perato, scatta il trap precedente e la re¬ 
gola del tempo di non utilizzo viene ab¬ 
bassata Nel terzo caso ci si basa sulla 
frequenza d'uso di una applicazione, vale 
a dire che documenti o programmi che. 
dopo un adeguato periodo di osservazio¬ 
ne, risultano poco utilizzati anche se nel 
periodo di tempo minimo di monitorag¬ 
gio fanno la loro comparsa, ricadono au¬ 
tomaticamente nella succheruola di fil¬ 
traggio Ovvio che. in ogni momento, si 
possono indicare manualmente file di cui 
si desidera il trasferimento immediato 
Per fare ciò HSM crea, al momento 
della installazione, un suo database dove 
classifica tutti i file presenti sul disco 
principale; questo database viene conti¬ 
nuamente aggiornato e i file destinati al 
trasferimento vengono marcati o demar¬ 
cati a seconda del senso della migrazio¬ 
ne stessa. Rimarchevole il fatto che. 
quando trasferiti nell’unita secondaria, i 
file vengono anche compressi. Le unità 
di immagazzinamento possono funziona¬ 
re secondo tre tipologie; on-line (in que¬ 
sto caso le unità serbatoio sono altri HD). 


Pacchetto efficiente e traspa¬ 
rente nell'uso, che risolve in 
maniera brillante i problemi 
di sovraffollamento della me¬ 
moria di massa principale 
Modeste le richieste di me¬ 
moria e di sistema 


dominio) 


I file compressi non possono 
essere archiviati in formato 
self-expanding. e richiedono, 
se letti su macchine diverse, 
l'uso di un motore di decom¬ 
pressione (tipicamente Un- 
stuffit. peraltro di pubblico 


file «mi H «muchi*» viti u tfMnt u 

M M h mum «u «f file 


off-line lesempio tipico una unità a na¬ 
stro) e near-line (unità magnetiche perife¬ 
riche, o server di network) HSM. secon¬ 
do la filosofia di FWB. ha pretese, in ter¬ 
mini di sistema, bassissime; funziona an¬ 
che su macchine 68020 (il codice è co¬ 
munque ottimizzato per PPC) ed abbiso¬ 
gna di 1 Mb di RAM e di 2 Mb di spazio 
su HD). 

HSM. come si può facilmente intuire 
dalle immagini, è ben customizzabile. vi¬ 


sto che i file posso¬ 
no essere ancorati 
(non vanno via se la 
stessa cosa non av¬ 
viene per altri) o ad¬ 
dirittura bloccati, e 
in questo caso non 
verranno mai sotto¬ 
posti a filtro. Le 
operazioni connes¬ 
se con la migrazio¬ 
ne avvengono in 
base a un tempo 
predeterminato di 
inattività; se si inter¬ 
rompe il lavoro di 
HSM, ricomincian¬ 
do a lavorare, non succede proprio nulla, 
visto che il trasferimento del file è ese¬ 
guito su una copia e non sull'originale. 
Dimenticavamo di dire che HSM lavora 
in ambedue t sensi, vale a dire che se si 
accorge, sempre in base alle regole im¬ 
postegli, che un file o una applicazione è 
ridivenuta necessaria, il programma la re¬ 
cupera silenziosamente e la riporta sul 
nostro HD 


344 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 

















































FINALMENTE SPIEGATA 
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ogni termine sia perfettamente chiaro al lettore. 
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saranno cancellati. 


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■ PD-SOFTWARE 



coordinamento di Andrea de Prisco 


Qualcosa si muove 

Dopo molto tempo anche il mondo dello shareware per 
Macintosh comincia a presentare dei prodotti di qualità pari, e 
spesso superiore, a quella del software commerciale. 
Probabilmente la diffusione dei PowerMac, e quindi la maggiore 
potenza di calcolo, ha contribuito a questo incremento di 
qualità. Non a caso la maggior parte del software di qualità esce 
solo in formato PPC. Temo che ormai la gloriosa epoca dei 68K 
sia davvero conclusa. 



di Valter Di Dio 


David’s BackGammon 

• Genere: gioco - 
Demo/Shareware (20$) 

• Nome File: 

davids-backgammon 137.hqx 

• Autore: David Byrum 
<MacGammon@aol.com> 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp: meinpers.aoi.comi 

WinGammon/backgammon/ 

backgammon.html 

David's Back 
Gammon è un ottimo programma per 
giocare a BackGammon, la versione 
per Macintosh (ne esiste anche una 
Windows 3 1 e Windows 95) è una 
Demo che non permette né di salvare 
la partita né di portarla a termine (si 
ferma circa a metà). Si tratta perciò di 


un vero e proprio dimostrativo, utile 
per vedere la qualità grafica e le capa¬ 
cità di gioco della macchina; ma non 
utilizzabile neanche per una partita 
occasionale. L'invio della quota sha¬ 
reware permette di sbloccare la Demo 
e di attivare quindi tutti i menu. Tra le 
caratteristiche salienti spicca la gestio¬ 
ne del parlato che è parte integrante di 


questo programma. La tavola di gioco 
standard è quella fotografata (a mio 
avviso è anche la migliore) ma si può 
scegliere tra altre 5 colorazioni. Il gioco 
gira su macchine veloci, dotate almeno 
di un 68030, ed è molto semplice da 
usare nonostante le regole astruse del 
BackGammon (caratteristica peraltro 
comune a tutti i giochi inglesi), 


346 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 
























» File Edit Contenti Seorch 


10:02 



Apple Error Codes ‘98 

• Genere: utility - Free 

• Nome File: AEC.sit.hqx 

• Autore. Rustie Laidman 
<raymeow@aol.com> 

• Reperibilità Internet: 

pttp members.aol.com ray| 

meow/ 


L'arrivo dei Po¬ 
werMac e anche delle nuove architet¬ 
ture con bus PCI sembra aver moltipli¬ 
cato a dismisura i messaggi di errore 
che possono apparire sui Mac. Mentre 
un tempo si limitavano ad errori di tipo 
Ioli adesso appaiono strani numeri 
mai visti in precedenza. Il problema 
principale è legato ad alcune chiamate 




Return 


If Una. . |.|~ 


Flint... 


Preulout 




EtT.or.Co.des 1 :3. Q 


dirette a risorse 
di memoria o 
hardware che 
non sempre 
sono disponibili 
o, se lo sono, 
non è detto che 
stiano allo stes¬ 
so posto. Chi 
programma 
conosce bene i 
codici di errore 
del Mac, ma l'u¬ 
tente spesso si 
trova in imba¬ 
razzo quando 
un'applicazione 
si chiude ina¬ 
spettatamente 
e presenta co¬ 
me una giustifi¬ 
cazione un misterioso codice di errore. 
AEC è un database contenente TUTTI i 


Apple 

Error Codes '98 



Negative Error Codes (-299 to -5553) 
Sad-MflcJàr pr Co des 
Troubleshooting S ystem Errors 
Index 

AbQ.unbis.itocym.eDL,, 

Addenda <? 



TM>!» of CoMtnli 


UMV'A 


ET 


codici di errore utilizzati nei Macintosh 
aggiornato a dicembre '97. 



è EPStoPICT 1.21 

• Genere: utility grafica - 
Shareware (25$) 

• Nome File: eps-to-pict121 .hqx 

• Autore: Art Age Software 
<http://users.aol.com/ArtAge> 

• Reperibilità Internet: 
ftp://mac.archive.umich.edu/ 
graphics/graphicsutil/ 
ftp://users.aol.com/ArtAge/ 

Magari non ser¬ 
ve tutti i giorni, ma capita a volte di 
avere sottomano un'immagine EPS e 
di volerla convertire in qualcosa di 
più maneggevole. La soluzione clas¬ 
sica è di aprirla con un programma 
che legge gli EPS (Encapsulated 
PostScript, per la cronaca) e li può 
salvare in un altro formato. Si tratta 
però, in genere, di programmi com¬ 
merciali dal costo non certo esiguo, 
programmi che quindi non si trovano, 
di regola, nei Macintosh dei comuni 
utenti EPStoPICT è una piccola uti¬ 
lity Shareware che legge i comandi 
PostScript e li traduce in primitive 


PICT. Non si limita ad estrarre l'ante¬ 
prima a bassa risoluzione contenuta 
nel file, EPStoPICT esegue una vera 
e propria conversione dell'immagine 
originale. L'operazione è ovviamente 
più lenta, ma il risultato è di qualità 
superiore. E' possibile decidere la 
risoluzione tinaie da 32 a 360 dpi e la 


profondità del colore da B/W a milioni 
di colori. Si può decidere il creator da 
assegnare al file PICT e se rasterizza- 
re o no l’immagine; in quest'ultimo 
caso è possibile attivare anche l'anti- 
alias Utilissimo l'uso come 
Drag&Drop per chi deve effettuare 
conversioni multiple. 


MCmicrocomputer n. 181 - febbraio 1998 


347 




















































File Edlt Players lene! Options Hnalytet Ullndouit 


MacChett d.O 


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11 6*c3 

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Rd8 


14 Qf3 

GW3 


15 ftxf3 

66 


16 



IH! KIUI III 131 ISIS 



■ PD SOFTWARE 


MacChess 4.0 

• Genere: gioco • Shareware 
(25$) 

• Nome File: 
macchess-40-en.hqx 

• Autore: Wim van Beusekom 
<beusekom@knoware.nl> 

• Reperibilità Internet: 

Ihttp: members aoi corri| 

Macchess/ 

Nato nel 1989 per 
Atari, MacChess è, a mio awiso, l'unico 
programma Shareware per giocare a 
scacchi degno di questo nome. La prima 
versione per Mac è del 1994 e già allora, 
su un Classic II, combatteva alla pari con 
Mephisto e con Team-Mate di Kasparov. 
La successiva versione, la 3.0 del 1996, 
era dotata di un motore sufficientemen¬ 
te forte; tanto che MacChess si piazzò 
settimo su venti nel 16mo Open Dutch 
Computer Chess Championship girando 
su un PowerMac a 200 MHz Sebbene 


MacChess 3.0 fosse molto veloce, non 
era però sufficientemente intelligente 
Si deve aspettare la versione 4 0, que¬ 
sta, per avere una versione in grado di 
distinguere il centro partita dai finali e 
che abbia quindi algoritmi separati per 
apertura, centro partita e finale. Il pun¬ 
teggio medio di MacChess 4.0 è di 
circa 2400, ben al di sopra di un giocato¬ 
re umano di media bravura. Il program¬ 
ma è estremamente curato nell’inter¬ 
faccia grafica e molto semplice da 
usare. Permette di importare ed espor¬ 


tare partite nei formati PGN e EPD e di 
salvare la scacchiera in formato testo 
(utile per il gioco postale). La parte di 
analisi non è ancora bella come quella 
del suo rivale, sotto Windows, 
ChessMaster in quanto si limita ad 
elencare per ciascuna mossa i nodi del¬ 
l'albero della decisione seguiti. 
ChessMaster invece commenta, in 
inglese, le mosse indicandone i punti di 
debolezza o i vantaggi Speriamo che 
questa utilissima opzione sia presente 
nella prossima versione 



• The Hajj Simulation 4.0 

• Genere: gioco stack- 
Shareware (25$) 

• Nome File: the-hajj.sit.hqx 

• Autore: David Rowbory 
<david.rowbory@bigfoot. 
com> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive Ics.mit. 
edu/HyperArchive.html 


Han è una simula¬ 
zione interattiva di un pellegrinaggio alla 
Mecca. Disegnato per studenti tra gli 
undici e i sedici anni, è una interessante 
introduzione ad uno degli elementi base 
dell’IsIam Gruppi di tre o quattro stu¬ 
denti controllano il movimento di un pro¬ 
tagonista attraverso il lungo viaggio che 
lo porterà da casa (in Inghilterra) fino alla 
Mecca, attraverso le tradizionali vie per 



l'Oriente. Una completa documentazio¬ 
ne riservata agli insegnati accompagna il 
gioco. Suoni e voci sono integrati con 
immagini a colori al fine di rendere 
attrattiva la simulazione. L'interfaccia 


grafica Mac e HyperCard fanno sì che gli 
alunni possano utilizzare il Mac anche da 
soli Questo gioco e altri con lo stesso 
motore sono già in uso presso alcune 
scuole del Regno Unito. 


348 


MCmicrocomputer n, 181 - febbraio 1998 























































• File (dii Speech 


The Ya Series 1.0 

• Genere: utility - Shareware(3$) 

• Nome File: ya-series-IO.hqx 

• Autore: G-w@re, Ine. 
<zed@kagi.com> 

• Reperibilità Internet: 
pttp://nome.pages.de/-yaseries| 


Perché Ya? Beh. 
"ya" sta per "yet another" ovvero 
"ancora un altro”, esclamazione che 
tutti fanno quando si trovano davanti 
ad uno degli innumerevoli programmi 
che fanno sempre le solite, futili 
cose. Lettori di CD audio, visualizza¬ 
tori di filmati, registratori audio ed 
editor di testo. 

Ogni volta l'autore cerca di spiegare 
perché il suo è migliore degli altri die¬ 
cimila che lo hanno preceduto, fatica 
inutile visto che in questo campo 
escono continuamente nuovi pro¬ 
grammi che fanno la stessa identica 
cosa, ma in modo migliore del prece¬ 



dente (almeno a detta dell'autore) 
Almeno, questa volta, c'è il corag¬ 


gio di averli presentati tutti insie¬ 
me 


• Extension Overload 2.5 

• Genere: utility Shareware(25$) 

• Nome File: AEC.sit.hqx 

• Autore: Teng Chou Ming 
<cmteng@kagi.com> 

• Reperibilità Internet: 
http://www.mir.com.my/ 
-cmteng/ 


Sapete esatta¬ 
mente cosa fanno tutte le estensioni e 
i controlli che il vostro Mac ha nella 
cartella sistema? Sicuri che siano tutte 
indispensabili e che non ne manchi 
nessuna? Extension Overload è un 
database con la descrizione di quasi 
tutti i controlli e le estensioni presenti 
nel mondo Macintosh, sia quelli stan¬ 
dard Apple che quelli di terze parti. La 
versione scaricabile da Internet pre¬ 


la versione completa 
Oltre alle informazioni 
sui controlli e sulle 
estensioni c'è anche un 
capitolo sui tasti speciali 
(ad esempio come 
avviare da CD), un elen¬ 
co degli "Easter Eggs" 
ovvero di quelle curio¬ 
sità che appaiono in 
alcuni programmi pre¬ 
mendo una certa 
sequenza di tasti e, infi¬ 
ne, alcune indicazioni su 
come rendere il Mac più 
veloce. Utile anche la 
tabella con le estensioni 
raggruppate per fami¬ 
glia, in questo modo è 
facile controllare se si 
dispone di tutte le parti 
necessarie ad attivare 
una certa funzione. 

senta solo l’80% dei dati di quella 

Shareware; pagando la quota otterrete me 


' . HI» IdH Conienti _ nv. jjj X B] 


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MicroMarket... va in pensione 

Come avrete notato, lo spazio dedicato agli annunci si è progressivamente ridotto da un po’ di tempo a questa parte. 

La diffusione dell'informatica ha reso sempre meno significativa la pubblicazione di annunci su riviste specializzate e 
soprattutto con periodicità mensile: al contrario i settimanali specializzati in annunci, diffusi ormai in tutta Italia, sono in grado di 
svolgere a questo proposito un'azione molto più efficace e tempestiva. 

Un altro strumento di comunicazione di particolare efficacia è oggi rappresentato da Internet, ed è tutt'altro che improbabile 
che chi è interessato alla compravendita di materiale usato fra privati abbia la possibilità di comunicare per via telematica. 

Succede non di rado, quindi, che chi offre o cerca qualcosa attraverso un mensile lo faccia contemporaneamente anche 
attraverso un settimanale o Internet, ed è molto probabile quindi che quando esce il mensile l'annuncio non sia più attuale, il 
che si traduce in una perdita di tempo per tutti. 

Per questo abbiamo deciso di abolire lo spazio MicroMarket. Dobbiamo confessare che ci dispiace un po', visto che 
accompagna MCmicrocomputer e noi da ormai da sedici anni e che è certamente stato un utile strumento per chi ne ha 
usufruito: ma questo avveniva soprattutto quando l’informatica era un fenomeno meno diffuso di ora, ed era quindi più difficile 
entrare in contatto con persone animate dallo stesso interesse. Ricordiamo quasi con un po' di nostalgia i tempi degli 
appassionati di Sinclair o VIC o C64 che cercavano di riunirsi in gruppi per scambiarsi informazioni ed esperienze. 

Per comunicare con chi condivide i propri interessi resta, comunque, la posta di MCmicrocomputer che. come al solito e a 
maggior ragione ora, è lieta di dare spazio chiunque voglia rivolgersi sia alla rivista, sia agli altri lettori. 

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